Eagleye, Ultimate Crain Camera: un occhio hi-tech per il gruista

C’è l’occhio di lince per chi è dotato di una vista impeccabile, l’Occhio di Falco dei fumetti Marvel, il celeberrimo Eye of the tiger cantato dai Survivor nel 1982 e, da oggi, anche Eagleye, l’occhio d’aquila dell’edilizia.

Grazie all’innovazione messa a punto dalla neonata Ultimate Crain Camera, azienda di Gonars (Udine), il mondo del sollevamento non ha più ostacoli: questa telecamera, installata direttamente sul bozzello o gancio della gru, consente di avere una visione remota del carico in tempo reale, full-hd e in ogni situazione di cantiere, spiega Dino Dorigo, responsabile commerciale e socio dell’azienda insieme a Gianfranco Baviera e Michele Petrazzo.

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Dino Dorigo

Domanda. Quali sono le caratteristiche di Eagleye?
Risposta. Eagleye è un apparato di ricetrasmissione di immagini applicato sui ganci delle macchine da sollevamento. Questa apparecchiatura è dotata di una batteria ricaricabile e di una radio trasmittente. Le immagini sono trasmesse in una cabina di comando su un monitor hd e touch screen, che permette all’operatore di zoomare eventuali dettagli e mettere meglio a fuoco il punto di lavoro interessato dall’operazione di carico e scarico.

D. Com’è nata l’idea di questo prodotto?
R. Da un’esigenza specifica intervenuta in un cantiere a Brăila in Romania. In qualità di venditore, avevo fornito quattro gru Raimondi alte 220 metri in questo cantiere dove la ditta Astaldi, in associazione temporanea d’impresa con la giapponese IHI, stava costruendo un ponte sul fiume Danubio. Spesso l’altezza da cui l’operatore si trovava a operare non consentiva di monitorare ciò che succedeva a terra quando calava il gancio della gru. La nebbia, frequente in queste zone, e la scarsa visibilità rendevano difficilissime le operazioni di sollevamento. Così abbiamo promesso alla Astaldi di trovare una soluzione, ma l’altezza di 220 metri e la difficoltà di trasmissione a una distanza così elevata erano ostacoli che nessuna soluzione già presente sul mercato era in grado di superare. Ci siamo dunque dovuti inventare qualcosa di nuovo.

D. Quali sono quindi i vantaggi di questo sistema?
R. A differenza dei sistemi già esistenti in commercio, che dispongono la collocazione della telecamera di ripresa sul carrello di traslazione della gru, quindi in alto, il sistema Egleye è montato sul gancio della gru, quindi segue il carico. La nostra telecamera permette al gruista di seguire il carico in tempo reale e monitorare la situazione a terra, a vantaggio di una maggiore sicurezza e affidabilità. Tutto il sistema, ancorato sul bozzello, è racchiuso in un box in acciaio inox di 6 millimetri, in doppia parete, per evitare danneggiamenti da eventuali urti. Le telecamere sono ancorate all’interno di questo box così come la batteria ricaricabile e tutta l’elettronica necessaria per riprodurre l’immagine in cabina. In più, la telecamera è dotata di una luce stroboscopica per le lavorazioni notturne, attivabile su necessità da un pulsante posizionato sul monitor del gruista in modo da evitare anche il consumo superfluo delle batterie. Un ulteriore vantaggio è rappresentato dal fatto che il sistema Egleye può essere dotato, su richiesta, anche di termocamera qualora ci fosse necessità di monitorare la temperatura dei carichi.

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Installazione su bozzello gru luffing

D. Quando si rende necessaria questa apparecchiatura aggiuntiva?
R. Per esempio, nelle situazioni climatiche estreme. Mi viene in mente l’esempio degli Emirati Arabi, dove nei periodi più caldi dell’estate sollevano il calcestruzzo mescolato al ghiaccio perché altrimenti non riuscirebbero a lavorare. Tramite la telecamera termica il gruista è in grado di visualizzare sul monitor esattamente i gradi centigradi del calcestruzzo scaricato nella benna di sollevamento.

D. Ci sono altri vantaggi?
R. Un altro elemento particolarmente innovativo, che non esiste su altre apparecchiature, è il sistema di audio bicanale. La telecamera è dotata di una cassa e di un microfono che consentono al gruista di comunicare con l’operatore a terra senza aver bisogno di radioline o telefonini. In questo modo ha le mani libere per lavorare in tutta comodità.

D. A chi si rivolge il sistema Egleye?
R. I principali destinatari sono gli utilizzatori di gru edili, sia flat top che luffing, e gli utilizzatori di autogru carrate, sia a braccio fisso che a braccio variabile. Abbiamo studiato poi anche delle applicazioni per le gru portuali.

D. Il mercato come ha accolto questa novità?
R. Appena abbiamo presentato Egleye ad alcuni operatori del settore, con cui abbiamo rapporti di conoscenza personale, sono arrivati i primi ordinativi. Il riscontro è stato molto positivo e siamo convinti che la partecipazione al Bauma di Monaco possa far decollare l’azienda.

D. Quando è nata l’azienda?
R. L’azienda che ha brevettato il sistema si chiama Ultimate Crain Camera ed è nata nell’aprile scorso. Dopo l’esperienza del cantiere a Brăila, ci siamo presi il tempo di provare i prodotti, fare test sulle macchine e brevettare l’apparecchiatura. Da quel momento a oggi abbiamo generato tutto ciò che serve per operare sul mercato, dal sito internet al protocollo di produzione, dall’imballo di spedizione alla gestione dei ricambi.

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Kit Eagleye prodotto dalla Ultimate Crain Camera

D. In azienda siete tre soci: quali sono le vostre esperienze lavorative?
R. Ognuno di noi ha differenti esperienze. Io sono legato al mondo del sollevamento. Per sette anni ho ricoperto il ruolo di amministratore delegato di un’azienda che produce radiocomandi industriali, un’esperienza che mi ha permesso di conoscere tutti gli operatori del settore dell’edilizia, dai costruttori delle macchine ai tecnici. Ho lavorato poi vent’anni nella vendita in Italia e all’estero per altre società di gru per l’edilizia. Durante il mio lavoro ho conosciuto Gianfranco Baviera, secondo socio della Ultimate Crain Camera, grande esperto di ricetrasmissione. Infine si è aggiunto Michele Petrazzo, ottimo tecnico e responsabile amministrativo e marketing dell’azienda.

D. Il settore dell’edilizia in questi ultimi due anni è andato molto bene, e quello delle macchine ancora di più. Se lo aspettava?
R. Sicuramente il mercato è stato al di sopra delle aspettative. L’avvento del credito d’imposta legato all’Industria 4.0 ha portato notevoli vantaggi anche in Italia. A breve presenteremo un’ulteriore implementazione al sistema, mettendo a disposizione un’app con la quale monitorare le immagini che vengono rilevate dalla telecamera.

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Monitor installato in cabina

D. Alla luce dell’attuale congiuntura, quali sono le sue aspettative relative all’andamento del settore nei prossimi mesi?
R. Credo che quanto stiamo vivendo in Italia sia frutto di una speculazione esagerata da parte degli operatori. La mole di lavoro e la paura di non riuscire a completare le forniture ha portato tutta la filiera ad alzare il tiro per salvaguardare le proprie posizioni nel mercato. Nei prossimi mesi mi aspetto una flessione dovuta all’aumento dei costi e delle materie prime.

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