Speciale Cartongesso: il momento d’oro del sistema secondo gli operatori del settore

Il cartongesso, come gli altri sistemi che non richiedono materiali umidi, sono sempre più richiesti. Anche se mancano dati di mercato certi, le testimonianze raccolte direttamente da YouTrade lasciano intravedere non solo un netto distacco da quella diffidenza che accompagnava il cartongesso nei suoi primi anni di commercializzazione, ma anche una rivalutazione senza se e senza ma.

Il problema, semmai, è quello di una gestione della domanda che si deve coordinare con la capacità di esecuzione. Tradotto: per un lavoro a regola d’arte occorre una manodopera altamente specializzata e una filiera produttiva integrata.

Il cartongesso, insomma, è un’autostrada che richiede di essere percorsa non in bicicletta, ma con mezzi adeguati. Premesso questo, i vantaggi di questa tecnica costruttiva sono subito evidenti: dall’isolamento acustico e termico alla regolazione dell’umidità, dalla gestione del calore al raffreddamento, dalla riduzione degli sbalzi termici alla corretta illuminazione, dalla ventilazione adeguata alla protezione dalle intemperie, dalla resistenza meccanica alla protezione al fuoco: il cartongesso ha superato tutte le prove necessarie per essere considerato un materiale affidabile.

Insomma, il cartongesso è ormai un re dell’edilizia, specialmente in un’ottica 4.0, grazie alla tecnologia digitale e al Bim, dove integrazione è la parola d’ordine dell’efficienza, che coinvolge dal progettista al produttore di materiali al direttore lavori. Il cartongesso consente di trasformare il cantiere e il processo costruttivo in un modello di assemblaggio che trasforma il cantiere in una rapida esecuzione di ciò che è già pronto e programmato.

Niente errori, materiali e prestazioni controllate a monte. Non solo: in un’ottica di economia circolare, il materiale ha il vantaggio di poter essere smontato o sostituito quando la sua funzione sarà terminata. E a questo si aggiungono costi certi e una massima ottimizzazione del processo, tempi di lavorazione ridotti.

YouTrade ha raccolto le testimonianze dei quattro maggiori produttori presenti in Italia: Fibran, KnaufFassa Bortolo e Siniat.

Fibran: in arrivo novità per l’esterno

Domenico-Scorza-fibran«Il cartongesso ha ampliato notevolmente la sua penetrazione nel mercato dell’edilizia, soprattutto nel settore residenziale, sia in edifici di nuova costruzione sia in interventi di riqualificazione e ristrutturazione. Lo scorso anno Fibran ha registrato una crescita a doppia cifra, un incremento importante sia di fatturato che di volumi», conferma l’architetto Domenico Scorza, product manager Dry dell’azienda.

Domanda. Qual è il trend di mercato dei sistemi in cartongesso?
Risposta. Sicuramente il trend è di crescita. Il mercato italiano, rispetto al resto d’Europa, si è sviluppato in ritardo. Nei prossimi anni assisteremo a un incremento che porterà a un consumo procapite di cartongesso pari, o molto vicino, a Paesi come Francia, Germania, Inghilterra, che sono partiti molto prima.

D. E a livello invece di tecnologia, su che cosa vi state concentrando?
R. Stiamo lavorando molto sui sistemi a secco per interni, ma stiamo sviluppando sistemi anche per esterno. A breve lanceremo un nuovo prodotto proprio per questo tipo di applicazione. Lo sviluppo del mercato residenziale va in questa direzione: la costruzione completa dell’involucro edilizio con sistemi a secco, e le lastre per esterno sono importantissime da questo punto di vista. Inoltre, lavoreremo molto in termini di ricerca e sviluppo sui temi del riciclo e della sostenibilità.

D. In percentuale, quanto pesano i sistemi a secco per interno e quanto le lastre per esterno?
R. Non abbiamo mai analizzato nel dettaglio questo dato. Sicuramente è predominante il cartongesso per interni, quindi lastre e sistemi per controsoffitti, pareti e contropareti.

D. La vostra azienda quando ha iniziato a proporre il cartongesso sul mercato italiano?
R. Fibran è entrata nel mercato del cartongesso dal 2009, dopo l’acquisizione di Gessi del Lago d’Iseo. L’anno scorso abbiamo incrementato maggiormente la nostra presenza acquisendo il 100% della Gessi di Roccastrada, proprietaria di una delle più grandi cave naturali di gesso d’Italia, nel bacino minerario di Roccastrada (Grosseto). Oggi Fibran vanta una capacità di estrazione elevatissima e una purezza molto alta della materia prima, che ci avvantaggia sia nella qualità della produzione che nella gestione del prodotto. 

D. Ci sono state altre tappe importanti nella crescita dell’azienda?
R. Siamo un’azienda relativamente giovane, ma fin da subito abbiamo puntato sullo sviluppo di prodotti innovativi. Oggi siamo presenti sul mercato con lastre ad alta densità, come Fibran Super, lastra in gesso rivestito utilizzata per la realizzazione di pareti con resistenza meccanica superiore in scuole, ospedali e nel residenziale. Abbiamo poi creato l’innovativa tecnologia Fibrangyps Care per una gamma di lastre ad alto assorbimento di Voc, ideali per la salubrità dell’aria sia negli ambienti lavorativi che domestici. Da non dimenticare il sistema Fibran Next, lastra per esterni in gesso, rivestita su entrambe le facce da un’armatura in fibra di vetro. Una soluzione veramente innovativa, che al momento del lancio rappresentava la prima lastra in gesso per esterni prodotta in Italia. Infine, produciamo profili, stucchi e abbiamo ampliato la nostra gamma con tutti gli accessori necessari per il mondo del cartongesso. Dal 2020 abbiamo anche radicalmente modernizzato il sistema produttivo, investendo molto nell’industria 4.0 e nella sostenibilità.

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Palazzo Marengo, Milano

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D. Qual è oggi la vostra quota di mercato?
R. Stimiamo circa il 10%.

D. Che cosa prevede per il 2022?
R. L’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia sta un po’ bloccando il mercato. Al momento siamo in una fase di stallo ed è difficile programmare il futuro. Per noi il 2022 è un anno di transizione, che utilizzeremo soprattutto per sviluppare nuovi prodotti e soluzioni costruttive in linea con le attuali esigenze del mercato. Quindi lavoreremo sull’acustica, l’antincendio, l’antisismica e i bonus edilizia, oltre a implementare i servizi di assistenza al cliente con sempre maggior supporto tecnico e commerciale. Abbiamo in programma incontri e webinar di formazione rivolti sia ai progettisti che ai nostri clienti, rivenditori compresi.

Knauf: la vittoria della leggerezza 

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«Il mercato ha capito che la leggerezza è un indicatore importante della sostenibilità di un prodotto e questo sta favorendo anche la crescita dei sistemi a secco», spiega in questa intervista Damiano Spagnuolo, Direttore Marketing & Product in Knauf Italia.

Domanda. Il cartongesso è uno dei settori di mercato più vivaci. Di quanto è cresciuto lo scorso anno?
Risposta. Dal punto di vista economico lo scorso anno è stato un periodo favorevole, in cui il Pil ha registrato ottime performance. L’edilizia, che è storicamente trainante, ha confermato il suo ruolo di settore strategico e in questo contesto positivo ha registrato crescite, in volumi e valori, superiori rispetto al Pil. Al suo interno, il comparto dei sistemi costruttivi leggeri, in particolare quelli a secco, hanno a loro volta fatto segnare tassi di crescita ancora maggiori rispetto alla media dell’edilizia. I driver di questo successo, evidenziato dalla netta e crescente preferenza delle soluzioni leggere nella costruzione e soprattutto ristrutturazione degli edifici, sono stati molteplici. Innanzitutto, il mercato sta prendendo sempre più consapevolezza delle superiori prestazioni dell’edilizia leggera in termini di estetica, velocità e performance. Inoltre, il lungo periodo di uso intensivo delle abitazioni determinato dal covid è stato un ulteriore booster in questa direzione, accrescendo la sensibilità verso il comfort abitativo e incentivando le famiglie a investire maggiormente nella propria casa. Infine, la pandemia ha accelerato anche la transizione verso nuovi metodi di lavoro che hanno richiesto di ripensare e spesso anche ristrutturare gli ambienti di lavoro, determinando un’ulteriore spinta verso l’adozione di soluzioni in edilizia leggera. In tutto questo contesto Knauf, che è stata pronta a intercettare e spesso anticipare tutte queste tendenze (si pensi anche soltanto alla nuovissima linea Advanced e alle tante iniziative fatte in favore del canale e delle famiglie durante il lockdown), è stata premiata dal mercato, rispetto al quale ha sovraperformato.

D. E che cosa prevedete per il 2022?
R. La tecnologia dei sistemi a secco è ormai consolidata in Italia e i sistemi che si basano su questa tecnologia crescono strutturalmente ogni anno. Oltre a questo, le dinamiche del nostro settore saranno influenzate anche da fattori straordinari quali i bonus, le agevolazioni e la stessa transizione ecologica che spinge verso sistemi di costruzione sempre più sostenibili. Tutto questo mette il nostro settore in una posizione privilegiata e costituisce un ulteriore fattore di spinta al processo di crescita già in essere, aiutandolo a gestire le indubbie difficoltà di contesto inerenti le oscillazioni delle disponibilità e dei costi delle materie prime.

D. Qual è la tendenza per questi sistemi?
R. Come accennato, i sistemi a secco sono sempre più conosciuti e apprezzati, tanto dalla filiera di rivenditori applicatori quanto dai progettisti e dagli stessi utenti finali. Questo apprezzamento è determinato dai tanti vantaggi che i sistemi a secco possono vantare sotto ogni profilo. Fino a ieri si trattava prevalentemente di prestazioni, affidabilità e costi. A questi, oggi si sono aggiunti il valore della sostenibilità e, grazie anche al gran lavoro di innovazione tecnologica di Knauf che ha introdotto la linea Advanced, anche il valore della leggerezza con tutte le sue positive ricadute. Grazie a Knauf il mercato ha capito che la leggerezza è un indicatore importante della sostenibilità di un prodotto e questo sta favorendo anche la crescita dei sistemi a secco in generale per i quali ormai si può dire che «chi li prova, li riprova». Il positive minding che ne deriva è poi fondamentale per il potentissimo passaparola positivo di cui i nostri sistemi godono sempre più e tutto questo, nel suo complesso fa capire come la tendenza per i sistemi a secco sia di costante e inarrestabile crescita. L’edilizia del futuro va vista nell’ottica dei sistemi a secco, insomma.

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D. Qual è la percentuale dei sistemi di cartongesso per esterni e quale per gli interni?
R. I sistemi a secco, e in particolar modo le lastre in gesso rivestito, si sono affermate e hanno determinato il proprio successo quasi esclusivamente nelle applicazioni per interni. Ovviamente nell’ambito dei sistemi a secco rientrano anche soluzioni basate su lastre in fibrocemento che, per le loro apprezzate e ormai ben note caratteristiche prestazionali di resistenza all’acqua e agli agenti atmosferici oltre che di lavorabilità e flessibilità, rappresentano una soluzione privilegiata e moderna per architetti e imprese di costruzione. In ogni caso, basta anche un semplice calcolo matematico sullo sviluppo delle superfici interne ed esterne, oltre che sul diverso peso delle ristrutturazioni rispetto alle nuove costruzioni, per rendersi conto che l’ambito privilegiato delle applicazioni dei sistemi a secco sia quello degli interni rispetto agli esterni, tanto in volumi quanto in valori.

D. Quanto pesano carenza di materiali e prezzi in aumento?
R. La disponibilità delle materie prime e le componenti inflazionistiche richiedono alle imprese capacità gestionali di gran lunga superiori rispetto al passato. Essere una multinazionale in questi contesti offre indubbi vantaggi, perché assicura solidità economica, managerialità, capacità di acquistare su una pluralità di mercati e disponibilità di stoccaggi che permettono di ammortizzare spinte ed effetti inflazionistici, rafforzando quindi l’affidabilità nei confronti della filiera a valle.

D. Quando la vostra azienda ha iniziato a proporre il cartongesso sul mercato italiano?
R. Il gruppo Knauf ha portato in Europa la tecnologia del cartongesso e i sistemi di edilizia a secco sin dagli inizi del secolo scorso. In particolare, la vendita con un’organizzazione stabile nazionale e dedicata in Italia è iniziata negli anni Settanta.

D. Quali sono state le tappe fondamentali?
R. La vendita con un’organizzazione nazionale stabile è iniziata negli anni Settanta. Nel decennio seguente Knauf Italia ha rafforzato la sua posizione con la costruzione degli impianti di produzione che hanno portato alla creazione di un polo nazionale leader nella produzione di lastre, massetti, profili e intonaci. Dagli anni Novanta in poi abbiamo assistito all’espansione degli impianti, delle cave e delle attività produttive. Infine, nel 2020, è stato pubblicato il primo bilancio di sostenibilità con cui è finalmente emersa quella vocazione Esg che ha da sempre contraddistinto la visione e la missione di Knauf.

D. Qual è la vostra quota di mercato?
R. Knauf è senza dubbio leader di questo mercato, tanto in termini di brand equity quanto in termini di immagine e di volumi. L’immagine e la notorietà di Knauf sono l’esatto specchio della qualità delle soluzioni Knauf e del gradimento che applicatori, progettisti e utenti finali accordano alle soluzioni suddette. Tutto questo si riflette in quote di mercato che sono costantemente ai vertici in tutti i comparti in cui Knauf compete.

Fassa Bortolo: la richiesta è sempre crescente

«Il nostro stabilimento di Calliano lavora a pieno regime sette giorni su sette per soddisfare una richiesta sempre crescente che ci arriva in particolar modo da Centro e Nord Italia», spiega Saul Scarpari, product manager Sistema Cartongesso Gypsotech di Fassa Bortolo.

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Domanda. Il cartongesso è uno dei settori di mercato più vivaci. Di quanto è cresciuto lo scorso anno?
Risposta. Sicuramente per quanto riguarda l’edilizia residenziale il cartongesso è uno dei settori più vivaci ed in costante crescita. Pur essendo disponibile da tempo, negli ultimi anni la diffidenza verso questo materiale è stata superata e oggi è richiesto non solo dai giovani,  ma da tutte le fasce d’età e in tutto il territorio nazionale. Merito degli indubbi vantaggi che l’utilizzo dei sistemi stratificati a secco garantisce, con prodotti e sistemi sempre più performanti. D’altronde, il nostro Paese ha sempre visto la coesistenza di sistemi costruttivi diversi, per storia, morfologia del territorio e varietà di aree climatiche: il sistema a secco, con la sua duttilità e le sue prestazioni, riesce a rispondere a tutte le esigenze. Nell’ultimo anno abbiamo visto aumenti considerevoli in tutto il comparto, ma in modo particolare abbiamo avuto un’importante crescita delle lastre tecniche tra cui le nostre Gypsotech GypsoLignum e le Gypsotech GypsoArya Hd: sono prodotti che consentono di realizzare sistemi altamente performanti specifici per l’edilizia residenziale e non solo. Inoltre come gran parte delle nostre lastre sono conformi alle più restrittive normative sull’edilizia sostenibile.

D. E che cosa prevedete per il 2022?
R. La congiuntura politica ed economica mondiale rende quasi impossibile fare previsioni. Quello che sappiamo oggi è che nei primi quattro mesi del 2022, nonostante tutte le difficoltà del caso, la curva del mercato dell’edilizia è ancora in crescita. Purtroppo, però, l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia stanno mettendo in seria difficoltà la filiera, rendendo molto incerta ogni possibile previsione di settore.

D. Qual è la tendenza per questi sistemi?
R. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, il livello qualitativo del sistema a secco è cresciuto sotto tutti i punti di vista: resistenza meccanica, anti-intrusione, isolamento acustico, proprietà antincendio, antisfondellamento e antisismica. È grazie a tutte le caratteristiche sopracitate, oltre che alla sua duttilità e alle proprietà intrinseche, che il sistema a secco viene sempre più impiegato anche nella realizzazione dei tamponamenti esterni degli edifici (non più solo per le partizioni interne). Permettendo un abbattimento dei costi della struttura portante, riducendo i tempi di realizzazione e soddisfando la tendenza, sempre più marcata, di parziale industrializzazione di tutte le componenti dell’edificio. È una tendenza che abbiamo già visto in molti Paesi esteri. Per portare a buon fine la costruzione di strutture così performanti e per raggiungere le prestazioni sperate sono richieste delle competenze specializzate. A fronte di questa considerazione abbiamo appena presentato il nostro nuovo manuale tecnico per interni (e a breve seguirà quello per esterni) dove racchiudiamo più di 450 soluzioni fra pareti, contropareti e controsofiftti. Uno strumento per aiutare il professionista, l’impresa, la rivendita ed il posatore a districarsi fra le varie soluzioni e a trovare il corretto compromesso tecnico ed economico, grazie a una serie di tabelle comparative fra i vari sistemi.

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Prodotti Sistema Cartongesso Gypsotech

D. Qual è la percentuale di vendite dei sistemi di cartongesso per esterni e quale per gli interni per Fassa?
R. Fornire in questo momento una percentuale di utilizzo di un sistema rispetto a un altro vorrebbe dire consegnare al mercato un dato oggi forviante: il mercato è, come prima specificato, in evoluzione.

D. Quanto pesano carenza di materiali e prezzi in aumento?
R. Per quanto ci riguarda, attualmente la carenza maggiore è relativa ai materiali isolanti, mentre per lastre, profili e accessori i tempi sono gestiti da un’attenta programmazione delle forniture. L’aumento delle quotazioni delle materie prime, dell’energia e dei trasporti si traduce in costi maggiori sui materiali che, associati all’aumento dei prezzi di posa, comportano un generale innalzamento del valore del prodotto finito.

D. Quando la vostra azienda ha iniziato a proporre il cartongesso sul mercato italiano?
R. Ricordo ancora l’emozione nel gennaio del 2010, quando il primo camion è uscito dallo stabilimento. Dietro quel primo camion vi era un lavoro di anni: era iniziata una grande sfida, oltre che un importante investimento da parte di un’azienda italiana per entrare in un settore dell’edilizia da sempre dominato da multinazionali straniere. All’epoca avevamo tre tipologie di lastre, oggi sono più di 20.

D. Quali sono state le tappe fondamentali di questo cammino?
R. Sin dall’inizio sapevamo che sarebbe stato difficile entrare in un mercato estremamente competitivo, soprattutto da un punto di vista qualitativo, tecnico, di servizio e di preparazione generale dell’intera azienda. Perciò abbiamo lavorato su più fronti, in primis con l’investimento nello stabilimento di Calliano (Asti), dotato delle migliori tecnologie disponibili. C’era, poi, l’aspetto della qualità del prodotto: da subito, come da prassi aziendale, abbiamo voluto posizionarci sul mercato con lastre di altissima qualità e mantenere uno standard ai massimi livelli in tutti questi anni. Altro punto chiave è la logistica che Fassa Bortolo può garantire in tutto il territorio nazionale. Stabilimenti di produzione e stoccaggio che garantiscono tempi rapidi di consegna in Italia e in Europa. Infine, non meno importanti, le persone che hanno lavorato al progetto fin dall’inizio o quelle che ogni giorno promuovono i prodotti nel mercato. Anche la formazione interna ed esterna è una leva fondamentale per la diffusione del prodotto, con corsi e convegni rivolti a professionisti e applicatori, organizzati nelle nostre sedi oppure nelle sedi dei nostri clienti.

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Stabilimento di Calliano (AT)

D. Qual è la vostra quota di mercato?
R. Operiamo sui tre principali mercati di riferimento, l’Italia, la Francia e la Spagna. Il nostro stabilimento di Calliano lavora a pieno regime sette giorni su sette per soddisfare una richiesta sempre crescente che ci arriva in particolar modo da Centro e Nord Italia.

Siniat: pronti anche ad applicazioni estreme

Claudia-Giromini-siniat«La sfida in Italia è continuare a crescere nel settore del residenziale, ma soprattutto dimostrare la superiorità dei sistemi a secco in termini di solidità o durabilità verso i sistemi costruttivi tradizionali», afferma Claudia Giromini, Marketing & Strategy Manager di Etex BP Italia, gruppo di cui fa parte Siniat, marchio specializzato in sistemi e prodotti in cartongesso.

Domanda. Da quanto tempo avete iniziato a proporre il cartongesso sul mercato italiano?
Risposta. Siamo apparsi sul mercato con il marchio Lafarge alla fine degli anni Ottanta. Dopo un primo periodo, in cui l’attività si basava esclusivamente sull’importazione dei prodotti, nel 1993 è stato costruito il primo stabilimento in Abruzzo. Una seconda svolta importante si è avuta nel 2011, con l’acquisizione della Divisione Gesso di Lafarge da parte del Gruppo Etex. Nel 2012 abbiamo cambiato il marchio commerciale in Sinat e ci siamo progressivamente trasformati da produttori di elementi standard a produttori di lastre a più elevato contenuto tecnico, sia per applicazioni esterne che interne. Intorno al 2016 l’unione con Promat, brand specializzato in protezione passiva dal fuoco, ha di fatto segnato un’ulteriore accelerazione per l’azienda.

D. Che cosa propone il marchio Promat?
R. Promat è il marchio altamente specializzato in Italia per la protezione passiva dal fuoco. Si occupa di diversi campi di applicazione: dalla compartimentazione con strutture per pareti, pavimenti e soffitti, alla protezione strutturale tramite diversi sistemi, come pitture intumescenti e intonaci resistenti al fuoco. Inoltre, si focalizza su protezione antincendio degli attraversamenti e condotte di ventilazione ed aspirazione dei fumi. Unire la protezione passiva dal fuoco con il settore del cartongesso, molto attento al discorso della protezione da incendi, ha segnato per l’azienda un momento di sviluppo fondamentale dal punto di vista tecnico.

D. Quali sono i fiori all’occhiello di Siniat?
R. Lastre per applicazione in esterno, a base di materiali diversi dal cemento, prodotti a elevata resistenza per gli interni e la protezione passiva dal fuoco. Questi sono gli ambiti in cui riusciamo a fare più innovazione e proposte più attraenti per il mercato.

D. Quanto è cresciuto il mercato del cartongesso negli ultimi due anni?
R. Non ci sono dati ufficiali, ma la nostra sensazione è che la crescita nel 2021, rispetto all’anno precedente, sia vicina alle due cifre, neutralizzando il calo vistoso registrato allo stop imposto nel 2020 dal lockdown. Se raffrontiamo i dati con il 2019, la crescita dovrebbe attestarsi intorno al 4-5%, in linea con l’andamento medio stimato intorno al 3-5% di crescita di volumi anno su anno. Speriamo che questo trend continui, al di là dei fattori critici contingenti.

D. E per quanto riguarda i fatturati?
R. Possiamo esprimerci solo in termini di volumi, perché il fatturato è troppo sballato dall’aumento dei prezzi. Diciamo che la crescita dei volumi è influenzata molto dalla penetrazione di prodotti più tecnici, che impattano positivamente sulla crescita di fatturato.

D. Qual è, invece, la tendenza a livello tecnologico dei vostri sistemi?
R. La specializzazione in settori che richiedono prestazioni sempre più elevate. In particolare, negli ultimi anni abbiamo avuto un forte sviluppo di prodotti caratterizzati da una maggiore resistenza e performance più elevate. Abbiamo molto successo con i prodotti tecnici, e continuiamo a investire nei sistemi in cartongesso per esterno, dove inizia a esserci maggiore domanda. Si tratta ancora di una quota molto piccola, ma c’è grande potenziale di crescita.

D. Quanto pesano sulla vostra attività carenza di materiale e prezzi in aumento?
R. Al momento la mancanza di materiale necessario alla realizzazione di prodotti a base gesso è determinata soprattutto dalle crescenti difficoltà logistiche e della poca costanza dei fornitori. Per quanto riguarda il gesso, che è un materiale di approvvigionamento locale, non si sente una carenza. Per il resto delle materie prime abbiamo cercato di garantirci incrementando notevolmente gli stoccaggi. Il tema è più critico sull’acciaio, con cui realizziamo le strutture metalliche di supporto, e gli accessori. Il rialzo dei prezzi invece pesa moltissimo, tanto che siamo stati costretti a girare in parte questi aumenti sul mercato. A preoccuparci in modo particolare è il prezzo dell’energia, che è determinante sia in maniera diretta nei nostri stabilimenti, sia indiretta, perché ha costretto i produttori di materie prime ad aumentare notevolmente i prezzi.

D. Qual è la vostra quota di mercato?
R. Non sono disponibili dati ufficiali e la stima è complessa a causa della elevata frammentazione del mercato: in ogni caso la nostra quota non dovrebbe superare il 20%.

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Siniat AquaBoard lastra per esterno

D. C’è qualche nuovo prodotto in uscita?
R. Nel 2011 abbiamo lanciato la lastra Aquaboard, che ci ha consentito di portare all’esterno la tecnologia a base gesso con grande successo. A breve lanceremo un nuovo prodotto per l’esterno, sempre con tecnologia a base gesso, che avrà performance di resistenza meccanica superiori rispetto ad altri materiali. Essendo un prodotto destinato ad applicazioni estreme, che prevedono la possibilità di utilizzare anche rivestimenti pesanti, vogliamo prenderci il nostro tempo per condurre tutti i test necessari. Contiamo comunque di lanciare questa nuova soluzione nel corso del 2022.

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