Fassi Gru: solleviamo tutto con la tecnologia

Consegna manufatti in cantiere, movimentazione di macchinari e materiali, costruzione infrastrutture stradali e ferroviarie, operazioni di potatura in quota e silvicoltura: le gru articolate Fassi, con più di 60 modelli disponibili in 30 mila configurazioni, offrono una soluzione customizzata per ogni esigenza.

Anche per il mondo dell’arte: lo scorso novembre, nei pressi del 7 World Trade Center a New York, una gru Fassi è stata infatti protagonista dell’installazione della scultura astratta Jasper’s Split Star di Frank Stella, artista icona della pop art.

Realizzate esclusivamente su commessa all’interno degli undici stabilimenti Fassi distribuiti sul territorio italiano, le macchine sono seguite in tutto il loro ciclo di vita: dal foglio di lamiera alla componentistica, dall’assemblaggio al collaudo finale, per offrire la massima qualità del prodotto e un rigido controllo sulle performance e la sicurezza.

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Le macchine in costruzione nello stabilimento Fassi Gru di Albino (Bergamo)

Un centro logistico centralizzato gestisce e automatizza lo stoccaggio delle gru e dei ricambi, mentre i dealer Fassi nel mondo dispongono di officine organizzate per proporre ai clienti gli allestimenti più adeguati e un’assistenza completa di vendita, manutenzione e supporto tecnico.

Oltre all’ampia gamma di soluzioni disponibili, Fassi Gru è costantemente al lavoro per cogliere le nuove sfide del settore, che vanno dalla diminuzione della tara delle macchine per risparmiare sui consumi di carburante, argomento quanto mai attuale, e ottenere una migliore efficienza d’esercizio dell’autocarro, fino alla ricerca di nuovi dispositivi elettronici per il controllo intelligente dei mezzi.

Tra questi il nuovo sistema elettronico di controllo FX990 che caratterizza la nuova gamma di gru Techno, inaugurata al Gis di Piacenza lo scorso anno con il lancio del modello Fassi F1450R-HXP, ora implementata con il modello F1750R-HXP con sbraccio fino a 31,80 metri.

Ne parliamo con Mauro Dellacasa, responsabile commerciale Italia di Fassi Gru, e il marketing manager Silvio Chiapusso.

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Da sinistra, Mauro Dellacasa e Silvio Chiapusso

Domanda. Fassi Gru è stata la prima azienda del settore sollevamento ad abbinare l’uso intelligente delle gru articolate con l’impiego di smartphone. Da allora la tecnologia si è evoluta fino alla nuova centralina FX990: di che cosa si tratta?
Silvio Chiapusso. Fassi Internet of Cranes è sistema integrato di lettura e di raccolta dati in tempo reale, che permette di effettuare diagnosi in remoto sul funzionamento della gru. Oggi quella tecnologia è stata implementata con la potente centralina elettronica FX990 installata a bordo della nuova generazione di gru Techno. Questa importante innovazione si basa su funzioni intelligenti e su logiche di robotica per la movimentazione che rendono le gru ancora più sicure e performanti. A tutto questo si aggiungono, altra novità assoluta, due linee Ethernet che ne ampliano ulteriormente la connettività e la potenza di elaborazione e un incremento di risorse delle linee Can-Bus dedicate ai sensori, ai comandi e alla connessione del veicolo. Un cuore elettronico di nuova generazione, che non è disponibile presso i nostri concorrenti, e che permette di gestire da remoto la diagnostica, sia in cantiere che presso le nostre officine autorizzate.
Mauro Dellacasa. Sul mercato nazionale questa tecnologia consente di sfruttare gli incentivi Industria 4.0, pensati per sostenere chi decide di investire in beni strumentali con dispositivi e tecnologie di ultima generazione, come la geolocalizzazione. Risultato finale di studi che abbiamo intrapreso più di dieci anni fa, la nuova connettività della centralina FX990 consente di trasmettere dati e informazioni di valore sia per il cliente che per il sistema stesso, permettendo un continuo dialogo tra macchine, operatori e casa madre proprio per continuare a lavorare in maniera sinergica.

D. Avete altre novità in serbo per il 2022?
Mauro Dellacasa. Dopo il lancio al Gis di Piacenza della gru Fassi F1450R-HXP, quest’anno abbiamo presentato la nuova F1750R-HXP, secondo modello della nuova generazione di gru Techno. Abbiamo in programma di lanciarne una terza nel corso dell’anno, caratterizzata da una maggiore capacità di sollevamento.

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Il nuovo modello di gru Fassi F1450R-HXP della gamma Techno

D. Quali sono i vantaggi di queste novità rispetto ai modelli precedenti?
Silvio Chiapusso. Partiamo dai vantaggi strutturali. Con la nuova generazione di gru Techno abbiamo introdotto la sezione decagonale dei bracci sfilabili telescopici. Questa soluzione consente di raggiungere una migliore performance in tutte le configurazioni di sollevamento possibili, in particolare nelle prestazioni verticali. Oltre a migliorare la capacità di sollevamento, non siamo andati a incidere sulla tara della macchina. Siamo riusciti a mantenere contenuto il peso della gru e questo è molto significativo in un’ottica di sostenibilità e di risparmio carburante.
Mauro Dellacasa. Questa nuova tecnologia riguarda in primis le gru con elevate capacità di sollevamento, dove è particolarmente apprezzata in quanto rispetta tutta una serie di condizioni tecniche non indifferenti, in termini di parametri di sicurezza e prestazioni, anche in abbinamento agli autocarri. Per esprimere le sue massime prestazioni la macchina deve essere stabilizzata e garantire tutta una serie di controlli per rispettare pesi, altezze, allestimenti. In questo senso il nuovo sistema Techno dispone di una sensori integrati alla nuova unità di controllo conformi agli indirizzi della Direttiva macchine e ai prossimi requisiti previsti dalla norma En12999 che entrerà in vigore nel 2023.

D. Parliamo di prodotti speciali: è possibile customizzare i bracci meccanici?
Silvio Chiapusso. Da sempre le gru articolate prevedono svariati accessori come ad esempio la prolunga idraulica e tutta una serie di device a seconda dell’uso a cui è destinata la macchina. Queste sono customizzazioni che il mercato ha sempre richiesto. Poi, ci sono le customizzazioni messe a punto in loco in funzione dell’area di lavoro.
Mauro Dellacasa. Molto richiesta è la possibilità di allestire una piattaforma aerea in cima alla gru, così da trasformare la macchina in mezzo di sollevamento e movimentazione. Grazie ai nuovi sensori, nello specifico quelli che soddisfano i criteri di sicurezza imposti dalla En13849, e al relativo software di sicurezza, è rispettata anche la norma En280 per l’utilizzo della gru con piattaforma o cestello. Ne consegue che tutte le gru della nuova gamma Techno, per la parte di stabilizzazione, sono già predisposte al sollevamento persone.

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Le macchine in costruzione nello stabilimento Fassi Gru di Albino (Bergamo)

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D. Come si declina la sinergia con chi opera gli allestimenti?
Mauro Dellacasa. La sinergia è al top. Quando l’ufficio tecnico rilascia i disegni per la costruzione della gru, i dati della macchina sono recepiti automaticamente all’interno di un programma, che è aggiornato quotidianamente e sposa le svariate composizioni (sfili, prolunghe idrauliche, piattaforme aeree) con gli autocarri a disposizione. È così generata la controtelaiatura che connette la gru e il camion e dona la massima stabilità al mezzo. A loro volta i nostri concessionari, attraverso i loro tecnici interni, seguono le indicazioni della casa madre nel montaggio delle macchine. Fassi Gru ha 25 concessionari che distribuiscono su tutto il territorio nazionale, 18 di questi sono anche costruttori e allestitori di prodotto

D. Entriamo nello specifico del settore edilizia e costruzioni: chi sono i vostri principali clienti?
Mauro Dellacasa. Principalmente i rivenditori di materiali edili e le imprese edili. Chi si occupa di costruzioni solitamente chiede macchine da cantiere corredate di gru per la movimentazione dei materiali, mentre per le imprese che si occupano di ristrutturazione, che devono arrivare anche a quote elevate per il rifacimento di gronde o terrazzi, sono preferite macchine allestite con piattaforme aeree, che spesso sostituiscono la semplice gru. Dopo uno stop durato sei-sette anni, la distribuzione edile è ripartita con una marcia in più. Ci sono rivenditori che hanno visto la potenzialità della diversificazione e dispongono di tutta la gamma delle macchine. C’è da dire che nel nostro settore il noleggio è sempre vincolato alla tipologia di autocarro. Infatti, non è possibile noleggiare conto terzi oltre un determinato tonnellaggio, pari a 35 quintali di peso complessivo a pieno carico. A differenza dei nostri cugini che costruiscono piattaforme aeree, dove il noleggio consente di arrivare ben oltre tali parametri, ciò comporta sempre un compromesso sulla tipologia di macchine che è possibile destinare al noleggio a freddo, ristretta agli autocarri guidabili con patente B, con gru fino a 8 metri e portata 1.000 chilogrammi. Per questo motivo, i grandi clienti preferiscono comprare ancora direttamente i mezzi, anche se poi subappaltano tutti gli interventi di manutenzione. Andiamo sempre più verso il servizio e una ramificazione territoriale dell’assistenza.

Area di lavoro

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D. Qual è l’aspetto tecnico che apprezzano di più i clienti rivenditori?
Mauro Dellacasa. L’aspetto tecnico è un elemento preso in considerazione più che altro dagli operatori finali. Il rivenditore guarda ancora al prezzo, ma ultimamente sta apprezzando sempre più il servizio, non solo in termini di assistenza, ma anche di documentazione aggiornata. Il rivenditore vede in Fassi Gru una realtà che garantisce un affiancamento costante, che va dall’allestimento al rispetto di tutti i parametri di sicurezza e la documentazione tecnica. Un partner in grado di garantirgli che l’investimento fatto sia ottimizzato al massimo.
Silvio Chiapusso. Ottimizzare l’investimento, e sfruttare le performance che la macchina è in grado di offrire anche nelle situazioni più critiche. Un vantaggio non solo per l’operatore che in quel momento sta utilizzando la macchina, ma per tutto lo staff che sta lavorando nel cantiere.

D. Quindi l’assistenza è fondamentale?
Mauro Dellacasa. Il servizio di consulenza e assistenza è importantissimo. Dedicare tempo alla formazione degli operatori nell’utilizzo delle macchine, per fruttarle al massimo delle loro potenzialità, non può che dare valore al lavoro finale, all’utilizzatore e al prodotto stesso. Le nostre gru durano anche 30 anni, ma è fondamentale ottimizzare l’investimento con una formazione adeguata.

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D. Parliamo allora della formazione: come è organizzata in Fassi Gru?
Mauro Dellacasa. Per quanto riguarda la formazione interna, Fassi Gru svolge un costante lavoro di aggiornamento rivolto a tutta la rete vendita tecnica e commerciale. Con il covid, le attività non si sono fermate, anzi abbiamo sfruttato le opportunità della rete per proseguire in questa iniziativa e stiamo completando l’ultimo ciclo di formazione con esami finali in presenza per il rilascio del mandato di officina autorizzata. In aggiunta a queste iniziative, da diversi anni partecipiamo alle attività dell’associazione Crg, Centro Revisione Gru, di cui siamo soci. L’associazione si occupa di officine specializzate in manutenzione, riparazione e revisione degli apparecchi montati sugli autocarri, come gru da carico, piattaforme aeree di qualunque marca e tipo. Tramite il Crg abbiamo organizzato ulteriori corsi di formazioni dedicati ai nostri soci. Per quanto riguarda invece la formazione agli operatori, siamo stati i primi ad avere spazi dedicati, prima ancora dell’Accordo Stato Regioni del 22 febbraio 2012. Grazie a un’intesa stipulata con l’Inail abbiamo cominciato a formare i nostri concessionari, che a loro volta volevano fare gli istruttori. Quando è entrato in funzione l’Accordo Stato Regioni e sono diventati obbligatori i corsi di formazione per gli operatori gru, ai fini del rilascio del cosiddetto patentino, ci siamo attrezzati con un’area dedicata e uno spazio all’esterno per le prove pratiche. È durata circa un anno, poi corporazioni e associazioni hanno preso il controllo di questo settore e noi siamo usciti dal gioco. Siamo disponibili però a riprendere in mano questo discorso.

D. Un problema delle aziende è il reperimento di manodopera specializzata: lo riscontrate anche voi?
Mauro Dellacasa. Fassi Gru attiva numerosi stage con giovani provenienti dalle scuole professionali di secondo livello. Poi, abbiamo collaborazioni con giovani ingegneri e disegnatori, con una formazione più delineata. Diciamo che, a differenza del distretto che va da Cesena a Piacenza, in cui c’è un continuo ricambio di offerta e domanda di personale specializzato nella meccanica, nel nostro comparto, composto per lo più di aziende di stampo tessile, si fa più fatica. Anche per noi che siamo una delle più grandi aziende produttrici della Val Seriana (Bergamo). E anche i concessionari fanno fatica a trovare personale formato.

D. Tra e varie criticità che caratterizzano il momento attuale, quale vi preoccupa di più?
Mauro Dellacasa. A parte la guerra, che conoscevo solo dai racconti dei miei nonni, quello che ci turba di più è l’incognita sui tempi di consegna. Nel nostro settore le gru sono costruite sul venduto: sono talmente tante le variabili che non è possibile ordinare le macchine a stock. Normalmente i tempi, tra allestimento e lavorazione, non andavano oltre i sei mesi. Oggi vendi una attrezzatura e la consegni anche fra 14 mesi. Manca la componentistica, mancano i camion, e i tempi si dilatano. Logisticamente e finanziariamente è un problema non indifferente. Un’altra incognita è quella degli aumenti: se rimangono ai livelli attuali va ancora bene, se peggioreranno saranno guai seri.

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Il magazzino

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D. Che cosa prevedete per il 2022?
Mauro Dellacasa. Abbiamo chiuso il 2021 con ordini per 1.900 gru in Italia e ne abbiamo consegnate 1.300. Abbiamo un «tesoretto» di 600 macchine, e a fine marzo abbiamo portato a casa altri 600 ordini. Il fatturato consolidato del 2021 è stato di oltre 400 milioni di euro, di cui 35 realizzati sul mercato italiano, dove per quest’anno penso sfioreremo ancora un fatturato tra i 30 e i 33 milioni di euro.

Fassi Gru: una multinazionale made in Bergamo

«Tutto inizia con Franco Fassi nel 1955. Lo stabilimento di Albino (Bergamo), oggi sede della società, prima era l’officina dell’attività di famiglia, dedicata alla costruzione di camion e allestimenti. Ed è proprio la prima gru arrivata dalla Svezia, e allestita per un cliente, che ha acceso nel fondatore l’idea di costruire da zero queste gru anche in Italia», racconta Silvio Chiapusso, marketing manager dell’azienda.

«Così nel 1965 è nata la prima gru idraulica a marchio Fassi e da subito sono state aperte le prime concessionarie anche all’estero. Già all’inizio degli anni Settanta le gru Fassi avevano conquistato il mercato europeo. In maniera molto lungimirante, negli anni in cui la lira subiva un processo di svalutazione, Franco Fassi ha investito nei macchinari di produzione e nella rete vendita, espandendosi anche sul fronte dell’internazionalizzazione, in largo anticipo rispetto ai tempi».

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Presente in oltre 60 mercati del mondo, Fassi Gru fa parte di un gruppo che conta sette società, un fatturato consolidato di oltre 400 milioni e più di 1000 dipendenti.

«Dal 2013 Fassi ha concretizzato una serie di importanti acquisizioni, tra cui la storica azienda francese Marrel, leader nella produzione di allestimenti scarrabili e multibenne, che ha permesso al gruppo di ampliare il proprio business», aggiunge il responsabile commerciale per l’Italia, Mauro DellaCasa.

«Successivamente, nel 2017 è stato completamente rilevato il gruppo svedese Cranab (che comprende le controllate Cranab, Slagkraft, Vimek e Bracke Forest ndr), specializzato in attrezzature forestali. Con loro abbiamo sviluppato nuove gru per autocarro destinate al settore della silvicoltura e della raccolta rifiuti, che ci stanno aprendo nuove opportunità e consentono ai nostri concessionari di offrire ai clienti una gamma di soluzioni ancora più completa».

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