Superbonus, Inarcassa protesta per le misure antifrode

Circa 170 mila ingegneri e architetti liberi professionisti, quelli rappresentati da Inarcassa, sono contrari al limite a tre passaggi della cessione del credito d’imposta per i bonus fiscali.

«Con la pubblicazione del decreto-legge sulla cessione dei crediti d’imposta derivanti dai bonus edilizi, prosegue da parte del governo l’adozione di misure abnormi che si concentrano sui liberi professionisti per arginare le frodi connesse al meccanismo dei bonus fiscali» protesta il presidente della Fondazione Inarcassa, Franco Fietta, riguardo il decreto che introduce le misure anti frode (4 miliardi i danni alle casse pubbliche individuati finora).  Ma secondo Inarcassa, «in primis, il provvedimento introduce la responsabilità penale del tecnico anche per errori commessi in buona fede, senza considerare che i professionisti sono costretti ad operare in un quadro normativo reso inestricabile dal governo stesso, a seguito di una legislazione confusa e alluvionale. La previsione di una fattispecie penale così ampia avrebbe meritato un previo passaggio parlamentare anche per il rispetto delle esigenze di garanzia e certezza che il principio di legalità vorrebbe difendere. Chiederemo al Parlamento di non ratificare questa anomala previsione».

Secondo Fietta, il provvedimento è aberrante nei confronti degli architetti e ingegneri liberi professionisti: «osserviamo che non viene prestata alcuna attenzione alla figura del general contractor, che nell’offrire al cliente finale una soluzione chiavi in mano innesca fenomeni distorsivi nell’attivazione del superbonus, favorendo conseguenze patologiche per l’intera filiera. Siamo basiti anche in relazione alle altre modifiche introdotte dal governo, avendo partecipato al ciclo di audizioni nell’ambito dell’esame del decreto sostegni-ter, formulando alcune proposte concrete in ordine all’articolo 28 del provvedimento. Sebbene avessimo registrato, in quella sede, l’impegno a migliorare il testo in fase emendativa, riscontriamo da parte del governo segnali preoccupanti che lasciano presagire il progressivo smantellamento del sistema dei bonus fiscali. Non possiamo dirci soddisfatti della parziale retromarcia che consentirà un totale di tre cessioni dei crediti maturati dai bonus edilizi. La misura resta ancora penalizzante visto che la cessione ulteriore è possibile unicamente nell’ambito dei circuiti bancari, mentre andava lasciata aperta la possibilità di un’ultima cessione tra l’istituto di credito e l’utilizzatore finale. Inoltre, il governo è intervenuto nuovamente sul tema delle polizze assicurative, cambiando per l’ennesima volta il meccanismo. Il decreto interviene sull’art. 119, comma 14, del decreto n. 34 del 2020, e prevede che il professionista stipuli, per ogni intervento, una polizza di assicurazione con massimale pari agli importi dell’intervento oggetto delle attestazioni o asseverazioni. Tutto questo, ovviamente, si traduce in una duplicazione di costi assicurativi a carico dei professionisti che già sono obbligati, per legge, a stipulare una polizza RC professionale per le proprie prestazioni», conclude Fietta.

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