Scenari post covid: l’edilizia guiderà la prossima ripresa economica

La guerra mondiale al coronavirus è ancora in pieno svolgimento ma, anche se siamo impegnati a contenere la terza offensiva del nemico, è ora di immaginare che cosa potrebbe accadere dopo che la campagna vaccinale avrà raso al suolo le difese del covid e delle sue varianti.

Per farlo rifacciamoci a quanto accaduto dopo l’ultima pandemia mondiale, la Spagnola, che ha flagellato il mondo intero tra il 1918 e il 1920.  Secondo gli esperti, l’influenza Spagnola ha molte analogie con la pandemia dei nostri giorni, non solo di carattere sanitario.

Allora andiamo a caccia dei possibili scenari post covid, analizzando le analogie con ciò che è successo negli anni Venti del secolo scorso, i cosiddetti Anni Ruggenti.

Cominciamo dagli antefatti: la Spagnola fu preceduta dalla Prima Guerra Mondiale, invece il coronavirus è esploso nel bel mezzo di una guerra globale di tipo economico e commerciale, anche se il vero campo di battaglia è quello informatico, dove hacker in divisa combattono all’arma bianca con le loro tastiere in pugno.

Gli Anni Ruggenti sono stati quelli del Grande Gatsby e dell’Art Déco, che tanta influenza hanno avuto sul costume, il design, le arti visive e l’architettura, fino ai nostri giorni. C’è stato un grande sviluppo dell’industria del cinema, con l’introduzione del colore, del sonoro sincronizzato con le immagini e il cinema di animazione, entrato nell’immaginario collettivo grazie a Topolino, mosso dalle sapienti mani di Walt Disney.

La diffusione del grammofono, del fonografo e della radio, ha fatto esplodere il fenomeno della musica jazz. Noi, invece, musica, cinema e televisione da un anno a questa parte ce li godiamo sempre più in streaming.

Oggi come allora le nuove tecnologie supportano i cambiamenti. All’epoca la mobilità cambiò per sempre, grazie allo sviluppo della produzione industriale di automobili e aerei.

In questi giorni, stiamo assistendo a un forte cambiamento della mobilità, con il passaggio dai motori a combustione alla trazione elettrica. E mentre i nostri avi assistevano allo sviluppo dell’aviazione commerciale e alle spettacolari imprese di Lindbergh, noi siamo testimoni di un vero e proprio boom dell’esplorazione spaziale.

Presto l’uomo tornerà sulla luna, da dove spiccherà il volo verso Marte. Intanto, i più grandi magnati del mondo fanno a gara per costruire razzi, capaci di decollare e atterrare dalle piattaforme dei futuri spazioporti, per tracciare le nuove rotte dei voli sub-orbitali.

Per fortuna, gli Anni Ruggenti sono considerati anni di grande prosperità economica, di modernità e rottura con la tradizione, anche per l’architettura e il settore edile. Sarà così anche per noi? Cerchiamo di capirlo.

L’architettura fu influenzata dal Movimento Moderno, di cui furono protagonisti architetti di ogni parte del mondo, tra i quali Le Corbusier, Frank Lloyd Wright, Giovanni Michelucci e Gio Ponti. I principi di questa corrente architettonica si basano sulla funzionalità e l’utilità degli edifici. Gli architetti forgiavano materiali e sistemi costruttivi in base a questi principi. Anche l’estetica e la bellezza ne sono condizionate: non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che è utile e funzionale.

Le Corbusier considerava la casa una macchina per abitare. Con questo chiodo fisso in testa costruì la maison Citroau, il primo prototipo di casa a basso costo da costruire in serie, semplice e funzionale, pronta per i nuovi piani di sviluppo urbanistico delle città. La cosa interessante è che Le Corbusier iniziò a fare largo uso di piani piloties e tetti giardino.

Sembra proprio che le idee di Le Corbusier e dei suoi colleghi del Movimento Moderno, siano fatte apposta per essere applicate con profitto nella messa in opera dell’ecobonus. Anche se non sappiamo in che misura gli incentivi trasformeranno gli edifici in cui abitiamo, il dado è tratto. La pandemia ci costringe a cambiare la nostra macchina per abitare. Ne serve una più funzionale, perché diverso è lo scopo con cui viviamo la casa: più efficiente, più razionale e più sicura. Perché adesso svolge anche la funzione di scuola e posto di lavoro.

Anche se è praticamente certo che l’edilizia guiderà la prossima ripresa economica, per vivere da protagonisti i nuovi anni ruggenti, dovremo combattere con le unghie e con i denti.

Fortunatamente il marketing è sempre più funzionale ai nuovi scopi e la guerra commerciale sarà vinta da chi saprà usare l’arma più potente in mano a chi vende: i contenuti, sostenuti da un’idea. Non chiedere nuovi prodotti ai fornitori, chiedi nuovi contenuti. D’altronde, ne uccide più la penna che la spada.

di Marco Buschi, esperto di marketing e copywriting a risposta diretta in edilizia (da YouTrade n. 117)

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