Gruppo Poron: il superbonus oltre il cappotto. Intervista a Giancarlo Spina

Il 2021, dimenticato (si spera presto) il covid, sarà ricordato come l’anno del superbonus. Un’occasione unica per chi è proprietario di un immobile, ma anche per le aziende. Specialmente quelle che alle proprie spalle possono vantare un pedigree solido in materia di isolamento.

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Giancarlo Spina, responsabile commerciale Gruppo Poron

Ma non solo. Perché l’altro grande driver di questa gigantesca opera di riqualificazione si chiama green. E, nel caso di Poron, questa abbinata, riqualificazione e ambiente, vanno di pari passo. «La famiglia Cerù, proprietaria del Gruppo Poron, si è dimostrata sempre molto attenta alla sostenibilità, trasmettendo valori, benessere e aiuto ai propri dipendenti nelle difficoltà quotidiane e non parlo solo dal punto di vista economico», spiega Giancarlo Spina, responsabile commerciale dell’azienda.

Domanda. Il 2021 parte all’insegna di tante novità per la Poron, a partire da un bel catalogo chiaro e preciso. Uno strumento di marketing che è ancora valido, quindi…
Risposta. Assolutamente sì. Vogliamo essere i protagonisti di un cambiamento importante nel mondo Eps. La novità principale è un nuovo catalogo dove i prodotti isolanti soddisfano tutti i Criteri ambientali minimi, requisiti indispensabili richiesti dal decreto ministeriale del 2017. È la consacrazione di un percorso, il Blue Poron Word, iniziato nel 2017 con il lancio della linea Polar Cam e che vede Poron dirigersi nella direzione di una produzione sostenibile dell’intera gamma. Siamo attenti all’ambiente: tutti i prodotti contengono una quantità minima e non inferiore al 10% di materia prima seconda, che proviene da piattaforme di recupero. Tonnellate di scarti di polistirene che sono reinseriti nei nostri cicli produttivi. Abbiamo lavorato sei mesi per rendere chiaro e comprensibile il nuovo catalogo, con nuove voci di capitolato, testi, impaginazione e tabelle climatiche che riportano lo spessore minimo, utile per ottenere il superbonus 110%. Ci siamo anche divertiti a comparare al nostro spessore idoneo alcuni materiali concorrenti, che nel 99% dei casi dimostrano di avere la necessità un maggiore spessore, a parità di trasmittanza U ottenuta.

D. Come è organizzato il catalogo?
R. L’abbiamo suddiviso in cinque sessioni, partendo con l’introduzione di un vero e proprio manuale tecnico di circa 60 pagine. Dalla presentazione dell’azienda alle certificazioni, la partnership con Basf, le nuove materie prime, il nostro Blue Poron World. Non mancano l’aspetto tecnico dell’efficienza energetica, il Dee e l’ecobonus, la conducibilità termica e il comportamento al fuoco dei nostri materiali. La seconda parte è dedicata esclusivamente alla gamma prodotti Neodur, la terza parte si occupa esclusivamente delle lastre stampate (nostro fiore all’occhiello) e di quelle tagliate, mentre la quarta parte è dedicata a tutti i nostri sistemi isolanti per coperture di ogni genere. Infine, la quinta parte è dedicata ai prodotti speciali e agli accessori utili al corredo di un sistema tetto.

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Neodurcem-

D. Oltre al catalogo, avete presentato sette nuove tipologie di prodotto. Sono tante: come siete arrivati a questa decisione, c’è spazio sul mercato?
R. Vero, partiamo sempre con i nostri nuovi cataloghi da un processo di standardizzazione prodotto che ci permette di far spazio, nei nostri otto siti produttivi, a nuove linee prodotto. È bello innovarsi di continuo: le tecniche costruttive e le mode sono in continua evoluzione, la voglia di riqualificare energeticamente tutti gli edifici in Italia da Nord a Sud, isole comprese, rendono necessaria una gamma prodotti sempre più ampia e calzante alle differenti esigenze territoriali e non parliamo solo di spessori. È vero, sono tante. Presentando i nuovi progetti internamente ricordo ancora i volti preoccupati di molti. Ma non ho desistito e, dopo tre ore di spiegazioni, sono stati tutti condivisi. Con la convinzione che sul mercato per le innovazioni c’è molto spazio.

D. Quali sono le novità, in sintesi?
R. Le novità prodotti 2021 sono tante. Il Winpolar Plus è un sistema tetto ventilato caratterizzato da un’anima composta di Eps bianco e grigio, con una camera di ventilazione. Sopra si trova un Osb (Oriented strand board ndr) e sotto uno strato di lana di roccia. Con questo prodotto abbiamo fatto un primo passo nel mondo dell’acustica sui tetti in legno. Altra novità: NeodurTeg è il nostro primo sistema tetto realizzato con Neodur accoppiato a lamiera in acciaio effetto coppo. È utile nel caso di tetti a falda con bassissima pendenza e non adatti a rivestimenti in tegole tradizionali. Altro prodotto nuovo è Neodur Rooftop, un pannello di Neopor di Basf ad altissima densità accoppiato ad un pannello Aquapanel di Knauf. È adatto alle coperture piane, dove la pedonabilità di servizio, la leggerezza del sistema isolante e la sicurezza al fuoco per sfiaccolare la guaina, si rende indispensabile. Ancora: Neodur Guaina Reflex è stata voluta fortemente per lavorare in simbiosi anche con il Neodur Rooftop. Non è una semplice guaina liquida monocomponente antiristagno, ma è anche riflettente con un indice Sri molto alto, che in estate può dare numerosi vantaggi rispetto alle guaine liquide tradizionali.

NeodurTeg
NeodurTeg

Tra le novità c’è anche PoronPend, sistema pendenzato: isola e invita l’acqua nei pluviali senza appesantire la copertura sistemi tradizionali in calcestruzzo, poco congeniali e troppo pesanti in una terra sismica. È un progetto partito in sordina per fare esperienza due anni fa e che oggi ci sentiamo di affrontare grazie all’esperienza maturata. Di nuova introduzione è anche SogliaZero, la nostra proposta di davanzale. Ha il cuore in Eps ad altissima densità già rasato, rifinito e facile da montare. Viene incollato sulle soglie esistenti in marmo eliminando il ponte termico e permettendo di utilizzare lo spessore idoneo per il giusto confort abitativo. Infine, c’è DiscoZero. Non è una novità di mercato, ma in una terra come la nostra bella Italia, in alcune zone in particolar modo, le escursioni termiche al mattino danno la visibilità alle teste dei tasselli utilizzati per il fissaggio meccanico del sistema cappotto. E la ricerca della perfezione nel sistema cappotto grazie a SogliaZero e DiscoZero, vede come obiettivo per il 2021 zero ponti termici.

PoronPend
PoronPend

D. Alla base delle novità c’è Neodur. Quali sono le performance di isolamento di questo materiale?
R. Neodur è ormai conosciuto, lavorato e apprezzato in tutta Italia. La sua immagine è il rinoceronte, che ne trasmette la forza e che dà il volto a una linea di prodotti in polistirene stampato ad alta capacità di riflessione della radiazione termica, totalmente a celle chiuse, che a differenza di un comune Eps tagliato da blocco assorbe meno acqua. A elevate resistenze meccaniche sia di compressione che di trazione, infine, la sua conducibilità termica pari a 0,030 W/m2K pone l’intera gamma Neodur tra gli isolanti presenti oggi nel mercato al primo posto nell’equazione “Il miglior isolante al miglior prezzo”.

NeodurWTRX-
NeodurWTRX

D. In quali ambiti può essere utilizzato?
R. Molto semplice: è una gamma no limit, dal sotto massetto con NeodurCem, il primo sottofondo alleggerito termoisolante con perle in grafite premiscelato con leganti idraulici, al cappotto termico con Neodur Wtrx, miglior lastra sul mercato per questa specifica applicazione, che permette di effettuare un sistema cappotto rinforzato contro grandine e pallonate, con tagli rompitratta utili a diminuire le cavillature che possono presentarsi sui rasanti dovute alle forti escursioni termiche. Oppure per l’intercapedine con Neodur Ta, una lastra tutt’altezza dotata di incastro maschio-femmina, che rende la posa molto celere eliminandone i fissaggi, in copertura piana con Neodur SB dove resistenza a compressione maggiorata e la battentatura a «L» possono dare quel qualcosa in più. In copertura a falda inclinata, con Neodur SL da posizionare nei classici sistemi tetto intelaiati e tradizionali o con il nuovissimo Neodurteg, utile a risolvere il problema delle tegole, che a bassa pendenza possono far infiltrare la gocciolina di acqua. Insomma, è davvero una gamma utile per l’intero involucro edilizio.

D. Un’altra proposta di Poron si chiama Polar e ha come simbolo un orso bianco. Di che si tratta?
R. La linea di prodotti Polar è una solida realtà di quello che è stato per Poron l’approccio alla sostenibilità, ancor prima dell’esigenza di inserire isolanti Cam negli edifici che concorrono all’ecobonus. Volevamo fortemente aiutare a ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera diminuendo la trasformazione di nuova materia prima utilizzando scarti all’interno del suo ciclo produttivo e l’idea dell’Orso Polare, animale a rischio a causa dello scioglimento dei ghiacci ci è sembrato il modo migliore per rappresentare questo progetto con una mascotte.

WINPOLARPLUS
WinPolarPlus

D. Nell’opinione comune il polistirolo è percepito come un materiale nemico dell’ambiente, ma Poron si è preposta di ribaltare questa convinzione. Come?
R. Purtroppo il solo fatto che venga chiamato polistirolo, mentre noi di Poron da anni specifichiamo sia polistirene, dimostra il fatto che c’è una cattiva informazione su questo materiale. Quando sento dire le parole eco, bio collegate all’edilizia, credo che i concetti non siano ben chiari a tutti gli attori protagonisti in efficientamento energetico o in edilizia in generale. Si abbattono alberi per costruire le case, si distruggono montagne per ricavare roccia per produrre isolanti. Il materiale è prodotto con le frazioni in eccesso delle raffinerie: insomma, si recuperano le materie prime utili alla creazione di un materiale performante sia meccanicamente che termicamente, duraturo nel tempo e in grado di conservare i valori termici molto più di qualsiasi altro. All’interno di ogni singola cella di polistirene il 98% è semplice aria.

D. Perché la sostenibilità non è un concetto astratto per Poron?
R. Ancor prima della sostenibilità ambientale la famiglia Cerù, proprietaria del Gruppo Poron, si è dimostrata sempre molto attenta alla sostenibilità, trasmettendo valori, benessere e aiuto ai propri dipendenti. E non parlo solo dal punto di vista economico: lavoro con loro da più di 20 anni e prima il padre, mio grande mentore, e poi i figli, vedono chiaramente questo percorso intrapreso circa 60 anni fa traslare nei concetti alla sostenibilità ambientale. Per questo motivo non è assolutamente un concetto astratto.

D. È davvero possibile una crescita, ma senza aumento della CO2?
R. Oserei dire non possibile, ma certa. L’isolamento termico degli edifici è l’unica strada percorribile nell’immediato per ridurre concretamente le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Da gennaio 2021 tutti gli edifici progettati, siano essi pubblici o privati, devono essere Nzeb, Nearly Zero Energy Building, cioè edifici a elevate prestazione energetiche, che richiedono per il loro funzionamento un consumo energetico estremamente basso, quasi nullo. Ogni nuovo edificio dovrà essere in grado di provvedere autonomamente alla produzione del proprio fabbisogno energetico, riducendo al minimo sia i consumi che l’impatto ambientale. Aipe ha pubblicato nella prima settimana di febbraio un post molto interessante su questo argomento.

NeodurRooftop
NeodurRooftop

D. L’economia circolare è un traguardo possibile?
R. Ambito, arduo, un cammino non celere e tanto meno in discesa. Ma credo fortemente che la strada intrapresa porterà a un cambiamento e non possiamo pensare che i nostri figli lo vedranno. Dobbiamo essere noi i primi come generazione a vederlo, anzi a toccare con mano i risultati di uno sforzo che la generazione precedente alla nostra non ha pensato di intraprendere, il futuro dell’economia circolare è oggi.

D. Ma il green è davvero sostenibile anche per i bilanci delle aziende?
R. Una bella domanda. Comporta costi maggiori, risorse maggiori, voglia e capacità maggiori. Ma bisogna sforzarsi e non avere paura di far quadrare i bilanci con investimenti tecnologici importanti, di entità, che torneranno anche se a lungo termine con grossi benefici utili sia all’uomo che alle aziende che hanno deciso di intraprendere questo cammino.

D. I vostri prodotti sono innovativi. Ma i rivenditori hanno una sufficiente comprensione delle qualità specifiche?
R. Assolutamente sì. Oggi vediamo i nostri clienti sempre più attenti a un’edilizia in continua evoluzione, soprattutto nel settore che ci vede protagonisti, quello dell’isolamento termico collegato alla riqualificazione energetica. Per questo motivo siamo al loro fianco con una rete di manager e agenti tecnici e commerciali, composta da 90 risorse che supportano i rivenditori anche nel redigere relazioni termiche per giungere all’obiettivo grazie al nostro Thermoporon, il software progettato da TEP SRL e personalizzato per le esigenze di Poron. E devo dire che questa scelta partita qualche anno fa oggi ci sta dando risultati eccellenti, cogliendo l’opportunità ricevuta approfitto per dire grazie a tutti i nostri rivenditori fidelizzati che ormai da anni si sono affidati alle nostre mani.

D. C’è, poi, il problema dell’applicazione: è sufficiente la preparazione nei cantieri? C’è il rischio che i nuovi materiali siano male posati?
R. Visitando i cantieri, negli anni, devo ammettere che non sempre ho riscontrato sufficiente preparazione delle imprese. Ma non è loro la colpa, bensì di noi aziende che immettendo nel mercato nuove tecnologie non abbiamo capito bene l’importanza nel trasmettere la corretta posa in opera. Proprio nel 2020 Poron ha fatto partire un progetto con DnartStudio, che ha visto e vedrà pubblicare altri video di montaggio dei nostri sistemi costruttivi, per rendere ancora più semplice la loro posa in opera, soprattutto per i nuovi materiali. È già online il video di montaggio del sistema Porontek Max Air e a marzo ci sarà il lancio del video di posa di Winpor e Winpolar. E non ci fermeremo: nel corso del 2021 ci saranno altre due nuove uscite.

D. I vostri prodotti sembrano tagliati su misura per il superbonus. In che misura?
R. A differenza di altri prodotti isolanti, che hanno una quantità di materia prima seconda nel loro interno con percentuali che vanno addirittura da 1% al 5 %, il mondo Eps parte da un minimo del 10%, ma può arrivare tranquillamente anche a percentuali maggiori. Il nostro Dual Color è l’esempio di un materiale fatto di 100% di materia prima seconda grazie al Biomass Balance di Basf.

D. Il superbonus è un’occasione unica. Ma verrà davvero utilizzato a sufficienza?
R. È di sicuro un’opportunità importante da cogliere, ma sarà molto più importante che il governo dia un contributo temporale più lungo rispetto alle attuali scadenze. Sappiamo che il lasso temporale concesso non permetterà il raggiungimento dell’obiettivo prefissato dall’Europa per i prossimi anni, quindi auspichiamo in un prolungamento di questo bonus per qualche altro anno ancora.

D. Isolare un edificio è il massimo che si possa fare. Ma c’è qualche altro prodotto che si potrebbe proporre per l’edilizia che farebbe la differenza?
R. L’isolamento termico oggi è vitale in edilizia per la riduzione di emissioni di CO2 e sono molto contento anche dell’introduzione del sismabonus, perché negli anni passati non si è costruito al meglio e ora bisogna intervenire anche in questo campo. Mi piacerebbe si comprendesse che in una terra altamente sismica come la nostra continuare a costruire solai pesanti senza nessun motivo utile è un problema che erediteranno i nostri figli. Si possono invece costruire solai che abbiano davvero un’anima leggera all’interno: prevenire è meglio che curare.

D. Poron è alla vigilia del 60esimo compleanno. Come si è evoluta l’azienda del 1962, anno della fondazione?
R. Abbiamo online una bellissima videostory che narra l’evoluzione continua della NeodurCem nostra bellissima azienda, da un mono stabilimento partito nel 1962 ad Aprilia con la produzione di manufatti per imballaggio. Nel tempo, il concetto del chilometro zero del nostro fondatore, portato da lui in primis avanti con sacrificio e poi implementato dalla seconda generazione, e la vicinanza alla nostra clientela in tutti i settori, non soltanto quello edile, ci hanno reso protagonisti indiscussi nel garantire il servizio su cui oggi fanno affidamento migliaia dei nostri clienti. Quando parlo con alcuni di loro, che lavorano con Poron addirittura prima dei miei 20 anni di servizio, e ti raccontano episodi dei tempi passati, mi si riempie il cuore. Questo è uno dei tanti motivi perché ho scelto di dedicare la mia intera vita lavorativa alla famiglia Poron.

D. Com’è organizzata l’azienda, oggi?
R. Otto sono gli stabilimenti produttivi sull’intero territorio nazionale, dal Piemonte alla Sicilia, con un’unità interamente dedicata al supporto tecnico, commerciale e amministrativo, l’officina meccanica di precisione con addetti qualificati dedicata agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di stampi e macchinari a completa disposizione delle sole unità produttive, una rete commerciale che ormai tra imballaggio ed edilizia ha toccato da poco le cento unità. È una struttura davvero imponente e sono fiero di farne parte.

D. Il vostro prossimo traguardo?
R. Siamo alla vigilia del 60esimo compleanno e vogliamo festeggiarlo con un regalo importante: ci piacerebbe goderci al massimo il 2022, quasi con la voglia di innescare un ritardo temporale nelle lancette per poter godere al meglio ogni singolo giorno che verrà. I 60 anni di storia produttiva, di palline bianche, grigie e colorate, di clienti che ringraziano per il servizio ricevuto e l’impegno profuso, dedicando in particolar modo questo 60esimo alla memoria del nostro fondatore, il signor Luciano Cerù di cui tutti noi sentiamo la mancanza, ma che giorno dopo giorno sappiamo che anche da lassù continua in qualche modo a guidarci.

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