Accordo raggiunto per il Centro di Ricerca Ilab di Italcementi

Accordo raggiunto sul Centro di Ricerca Ilab di Bergamo. Sindacati e azienda, il Gruppo Heidelberg che ora controlla l’impresa bergamasca, sono arrviati a un punto d’intesa: il Centro di Ricerca Ilab rimane in Italia e resterà legato a Italcementi per proseguire il suo lavoro di innovazione nel settore del cemento.

L’accordo con Italcementi prevede attività di ricerca e sviluppo sui prodotti green, la possibilità di attivare nuovi progetti di ricerca finanziati, grazie alla sinergia con le Regioni e il Mise e viste anche le potenzialità offerte dal Recovery Plan, e un network di collaborazioni universitarie, start-up, iniziative di ricerca, che veda al centro Italcementi. L’attività di ricerca, secondo quanto prevede l’accordo, ha l’obiettivo di realizzare almeno 15 mila ore di ricerca all’anno, destinando l’1% del risultato aziendale annuo a iniziative e investimenti di ricerca e innovazione. Inoltre, per i laboratori di Bergamo c’è l’impegno di Italcementi a mantenere e implementare le attività di prove e materiali per la definizione degli standard di settore, e a conservare la proprietà dei brevetti sviluppati dai laboratori nazionali, a partire da Rigenera e da quelli sui prodotti solfo-alluminosi.

La trattativa era sorta dopo la prospettiva balenata dalla Germania, di uno smantellamento del centro di ricerca lombardo. Sindacati e azienda si incontreranno entro 30 giorni per il via libera definitivo da parte del Gruppo, mentre martedì 2 febbraio si svolgeranno assemblee in tutti gli stabilimenti per illustrare ai lavoratori i termini dell’accordo.

In una nota, Italcementi conferma la propria leadership nella Ricerca e Innovazione nel cemento e nel calcestruzzo, cogliendo la sfida di contribuire con i propri prodotti alla svolta “green” del mondo delle costruzioni. Nell’ambito di un riassetto globale delle attività di ricerca del Gruppo HeidelbergCement, Italcementi orienta la propria attività di Innovazione nei materiali allo sviluppo di prodotti che rendono possibile un ricorso ancora più ampio ai principi dell’Economia Circolare e alla tutela delle risorse naturali. Queste attività saranno sostenute da adeguati investimenti e svolte da ricercatori qualificati, nell’ambito di progetti che metteranno a disposizione del Paese prodotti indispensabili a un rilancio edilizio e infrastrutturale all’insegna della sostenibilità.

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