Rapporto Cresme: nel 2021 investimenti in edilizia a +8,3%

Il rapporto annuale del Cresme è ottimista: il 2021 dovrebbe registrare una forte ripresa del settore delle costruzioni: +8,3%. È tanto. In buona parte il binocolo rosa mette a fuoco l’aumento degli investimenti in opere pubbliche, che dovrebbero lievitare del 9,5%. Ma non solo: la riqualificazione e ristrutturazione delle abitazioni è un altro potente farmaco per l’edilizia. Il Cresme prevede per questo segmento un recupero sprint, con un aumento del 14%. Non solo: anche gli anni a venire saranno dolci, con una crescita che nel 2022 sarà del 4,4% e nel 2023 del 2,1%.

Un po’ a sorpresa (ma solo per chi non ha letto questa notizia su youtradeweb) è lo scetticismo del centro studi per il superbonus, considerato un canale che convoglierà 2,4 miliardi di investimenti, meno di quanto previsto nei conti del governo, che aveva preventivato un costo di oltre 14 miliardi per ammortizzare il 110%.

Il motivo dello scarso entusiasmo, secondo il centro studi diretto da Lorenzo Bellicini, sta nella discussa proroga del termine (il superbonus scade a fine 2021(, che potrebbe convincere a rimandare gli investimenti. E, poi, a rendere un’incognita l’incentivo fiscale è anche la non semplice coordinazione di tanti soggetti diversi: committenti, imprese, società finanziarie e, naturalmente, il fisco.

Lorenzo Bellicini
Lorenzo Bellicini

Come sempre, nel Rapporto congiunturale (il numero 29) del Cresme c’è spazio anche per il riepilogo dei mesi passati. Il 2020, secondo i dati raccolti dal centro studi, si chiuderà con uno scivolone del 9,5%. Male per il settore nel complesso, ma con  qualche eccezione. Dasti positivi sono una ripresa delle opere pubbliche nella seconda metà dell’anno, grazie alle quali il settore chiude con un aumento di 1,7%. Legata a questa ripresa c’è la migliore andamento del settore macchine per pavimentazioni stradali abbia segnato (+24,8%) nei primi nove mesi. E, nella frenata  generale, spicca l’aumento dell’occupazione stimata in un tendenziale +1,6%. Male, invece, il settore delle ristrutturazioni-riqualificazioni che, causa lockdown, ha segnato secondo il Cresme una discesa del 13,9%. Non poteva essere altrimenti.

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