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Alberto Colleoni, direttore generale T2D

Toppetti, Fornaci di Masserano e Donati Laterizi: tre storiche aziende del settore dei laterizi. Da queste tre realtà è nata T2D.

Una storia che affonda le radici nel 1886, quando a Todi (Perugia) venne fondata dall’omonima famiglia la Fornace Toppetti. Negli stessi anni, nel Piemonte delle risaie e dei filati, Fornaci di Masserano iniziò a muovere i primi passi. E saltiamo agli anni Sessanta, nell’Italia del boom economico, quando sono nati lo stabilimento Toppetti a San Giorgio Canavese (Torino) e lo stabilimento Donati in Toscana. Altro passo in avanti: nel 2003 è stata avviata la partnership tra Toppetti e Fornaci di Masserano. Un percorso che si evolve nel 2013, quando Fornaci di Masserano è stata incorporata in Toppetti, che diventa così la prima azienda in Italia per tonnellate prodotte.

«Ed ecco T2D, l’inizio di una nuova avventura imprenditoriale, avviata nel 2017 con la fusione tra Toppetti e Donati Laterizi», racconta a YouTrade Alberto Colleoni, direttore generale di T2D.

L’intervista a T2D e molti altri articoli sono su YouTrade di maggio: ricevi la tua copia

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Domanda. Quali aziende fanno parte del gruppo T2D e in quale territorio opera e distribuisce i suoi prodotti?
Risposta. La distribuzione degli stabilimenti su tre regioni (Piemonte, Toscana e Umbria) ci consente di occupare una posizione di rilievo in tutto il territorio italiano. Oggi T2D copre il 15% del mercato nazionale, ma abbiamo sempre cercato di affermarci per qualità e prestazioni dei prodotti piuttosto che per dimensione e capacità produttiva. L’ubicazione degli stabilimenti ha portato a una naturale specializzazione delle produzioni in base alle esigenze locali. Così da 25 anni a Masserano, nel cuore del freddo Nordovest, il focus è centrato sulle prestazioni termiche, a Livorno la propensione naturale è rivolta alle soluzioni massive per i climi più caldi, mentre a Todi, che si trova nel cuore di una zona nota per i frequenti terremoti, l’attenzione è da sempre sui prodotti antisismici. Questo mix di storia e di competenze ci ha consentito di diventare il riferimento per le strutture verticali opache. Guardiamo al futuro non come produttori di laterizi ma come fornitori di sistemi e soluzioni costruttive all’avanguardia per prestazioni e sicurezza.

D. Parliamo dei principali prodotti che offrite al mercato. Quali sono i plus rispetto agli altri prodotti del settore?
R. Chi sceglie T2D può contare sulla più ampia gamma di laterizi presenti sul mercato in Italia. Nei nostri stabilimenti sono presenti tutti i prodotti della tradizione costruttiva italiana partendo dal materiale di tipo leggero come forati e blocchi termici, passando per mattoni pieni e blocchi da muro a marchio Poroton fino ad arrivare a blocchi da solaio. A completare la gamma dei materiali tradizionali disponiamo anche di travetti in latero cemento, precompressi e lastre tipo predalles. Le collaborazioni con il mondo accademico, con enti di ricerca e con il Consorzio Poroton Italia, ci permettono di offrire al mercato soprattutto soluzioni innovative e specifiche, adatte a soddisfare le esigenze della progettazione. Dietro ad ogni nostro progetto e prodotto sviluppato negli ultimi anni c’è un
intenso e rigoroso lavoro di studio che ha visto coinvolti tutti gli attori della filiera edile: team di ricerca, progettisti, rivendite e imprese. Dal continuo scambio di idee sono nati sistemi costruttivi in grado di garantire sicurezza strutturale, condizioni di comfort indoor ideali e ambienti sani.

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D. Qual è il risultato pratico?
R. Ne sono un esempio tangibile sistemi costruttivi come Tris ed Ecopor, pensati e sviluppati appositamente per garantire elevatissimi standard di comfort termoigrometrico, la Linea Acustica, ideale come divisorio tra unità abitative distinte, e la Muratura Armata 2.0 in grado di garantire la massima sicurezza per le zone ad elevato rischio sismico. I nostri clienti possono contare su una gamma di prodotti senza eguali, su progetti e ricerche esclusivi, su sistemi costruttivi brevettati e unici.

D. Avete iniziato una operazione di rebranding. Con quale obiettivo?
R. Venendo da aziende già affermate nei rispettivi territori, abbiamo mantenuto per diversi anni identità separate, per quanto il nucleo fosse unico, dando continuità ai marchi storici. Un brand non è rappresentato solo da un logo, ma dai valori che l’azienda riesce a trasmettere con coerenza nel tempo, e ciò ha richiesto un profondo lavoro di consolidamento fra realtà e persone con storie diverse. Conclusa questa fase, oggi siamo pronti a rinascere come brand unico su scala nazionale. Ciò non comporterà un taglio con il passato, anzi, ma piuttosto il portare su un piano diverso la nostra identità di produttori con solide basi e forte propensione all’innovazione. Il nostro pay off «Abitare Meglio» rappresenta la nostra filosofia e al contempo è la sfida che ci aspetta nei prossimi anni: lavorare ogni giorno pensando all’esperienza e alla qualità della vita di chi vive la casa. Il dna del nuovo brand coinvolge tutti i reparti aziendali e mette sempre al centro i clienti.

D. Quali iniziative state mettendo in atto?
R. Oltre alle numerose iniziative di lancio e di visibilità del marchio che metteremo in atto, la leva che negli anni risulterà vincente sarà trasmettere in maniera costante e coerente valori condivisi.

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Stabilimento di Todi

D. Come si articola il vostro rapporto con il rivenditore?
R. La distribuzione dei nostri prodotti avviene per oltre il 90% attraverso le rivendite di materiali edili. Crediamo che sia nostro compito sostenere e promuovere un’edilizia di qualità e una cultura del buon costruire e in questo i rivenditori sono il nostro partner naturale, anche grazie al radicamento sul territorio ed alla puntuale conoscenza del tessuto locale. L’ultimo decennio ha visto la trasformazione del mondo della distribuzione, sempre più agglomerato e predisposto al servizio e al supporto tecnico e logistico. In questo senso la nostra storia è molto simile, per cui l’evoluzione di un rapporto già solido è sfociata in una serie di partnership strategiche con l’obiettivo di creare valore.

D. Quali strumenti per supportarlo nel sell out?
R. Cerchiamo di condividere le iniziative con i nostri clienti, senza imporre un’attività in maniera rigida ma adattandola alle caratteristiche della rivendita e del territorio. Proponiamo ai nostri partner corsi di formazione per il personale interno e supporto tecnico nelle trattative commerciali che molto spesso conduciamo in affiancamento. Seminari tecnici accreditati con gli Ordini professionali, promozione presso gli studi tecnici e promozione diretta alle imprese fanno parte del nostro lavoro quotidiano. Anche la trasformazione digitale, che ci vede impegnati in prima linea come azienda, ha l’obiettivo di fornire un supporto concreto ai nostri clienti con lo sviluppo di strumenti che possano seguire, regolare migliorare tutti i processi partendo dalla fase di progettazione, passando per la vendita fino ad arrivare all’esecuzione in cantiere.

D. Parliamo di attualità: come avete vissuto il momento di emergenza coronavirus?
R. La preoccupazione è innanzitutto per la salute, specialmente delle fasce più deboli. È certo che per parecchio tempo l’attività commerciale e di promozione tecnica tradizionale dovranno modificarsi radicalmente. Per questo stiamo già pianificando di implementare tutte le attività di promozione e divulgazione attraverso i canali nei quali siamo già presenti, e in generale cerchiamo di individuare le migliori soluzioni per garantire assistenza e supporto tecnico in remoto.

D. Un’anticipazione sulle prossime novità?
R. Negli ultimi due anni abbiamo rinnovato in modo sostanziale le nostre linee di punta, dai prodotti a elevate performance di isolamento termo acustico ai materiali strutturali e antisismici. Ora il focus sarà sui servizi di supporto tecnico alla progettazione e sull’assistenza in cantiere, con attenzione particolare al tema della sicurezza degli edifici. Riteniamo che il ruolo del produttore debba essere interconnesso in tutte le fasi con gli attori della filiera, dalla scelta dei materiali alla posa in opera, fino al monitoraggio dell’edificio finito: lavorare insieme per costruire case di qualità.

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