Mario Colombino (Icos): così si costruisce una Cittadella

Durante il suo XII Convegno nazionale, YouTrade ha aperto la strada a idee e spunti per riorientare la bussola, intraprendere nuovi percorsi, modificare la propria forma mentis. Tra i giovani rinnovatori individuati e che hanno ricevuto un attestato durante l’evento che si è svolto a Verona, c’è anche Mario Colombino, amministratore delegato del Gruppo Icos di Torino. 

Domanda. Qual è la storia di Icos?

Risposta. Partita dalla produzione di inerti, attraverso una cava di sua proprietà, e lo smaltimento di macerie e rifiuti da cantiere, l’azienda, fondata nel 1984, ha seguito l’evoluzione del mercato edile, introducendo la commercializzazione di una gamma sempre più ampia di prodotti per l’edilizia pesante e il noleggio. Oggi Icos Torino è La Cittadella dell’Edilizia & della casa, dotata di 80 mila metri quadri di area commerciale e 1.500 metri quadri di negozi e più di 10 mila articoli disponibili a magazzino.

D. Quali sono i cambiamenti che lei ha apportato in azienda con il lavoro?

R. Icos fonda la sua storia sul commercio di prodotti per l’edilizia pesante. Ho iniziato a lavorare in azienda 20 anni fa: per i primi dieci anni mi sono fatto le ossa sul piazzale e in cantiere, poi sono diventato venditore al banco e responsabile commerciale. Dieci anni fa mi sono soffermato ad analizzare la nostra mission, che è sempre stata quella di diventare un punto di riferimento nel settore edile. Il focus era però concentrato solo in una direzione: le imprese. Ho pensato così di aprire il nostro business a nuove figure della filiera, cioè architetti, ingegneri, geometri e privati per far diventare Icos un centro di distribuzione per tutti.

D. In che modo?

R. Ci siamo impegnati per rendere il brand aziendale più appetibile anche per questa tipologia di clientela, ampliando non solo la gamma dei prodotti, ma inserendo nuovi business, come il colorificio, lo showroom di ceramiche, le stufe e i camini, porte e finestre, l’illuminazione. Ogni due anni abbiamo inserito un’attività nuova, per sfruttare tutte le opportunità. Con l’aiuto della mia famiglia e dei collaboratori abbiamo aperto un’area espositiva di 1.500 metri quadri, abbiamo investito su un ufficio marketing interno, sui servizi, abbiamo riallestito la viabilità del punto vendita, che oggi con i suoi è 80 mila metri quadri è uno dei più grandi d’Italia. Architetti, imprese e clienti privati trovano così in noi un unico punto di riferimento, un centro specializzato dall’allestimento del cantiere fino alla scelta delle finiture. Una trasformazione che si è tradotta anche in un nuovo payoff per il brand Icos: non più magazzino edile, ma cittadella dell’edilizia e della casa.

D. Quali sono state le scelte più difficili da attuare?

R. La cosa più difficile è stata il cambio di mentalità. In ogni caso non ho mai imposto decisioni, ma ho sempre voluto condividere scelte e strategie con il team. La nostra struttura era votata a lavorare con le imprese che, come si sa, hanno sempre urgenza e premura. Una clientela diversa, come quella degli architetti e dei privati, ha bisogno di un approccio diverso.

D. Qual è oggi il fatturato di Icos?

R. Come gruppo siamo oltre i 20 milioni di euro, e prevediamo di chiudere a 22 milioni. Il fatturato ha registrato una crescita a doppia cifra, che ci ripaga di tutti gli investimenti fatti finora.

D. Quali sono i settori che oggi vi danno più soddisfazione?

R. Il settore delle finiture offre migliori marginalità, anche se lo showroom richiede una cura costante e personale specializzato che possa seguire la clientela. Icos sta diventando sempre più un grosso centro di distribuzione, tanto che i clienti ci paragonano alla Gdo. Con la differenza che noi vogliamo continuare a investire sulle persone e sulla professionalità.

D. Soffrite la presenza della Gdo ?

R. Sì, ma da ogni situazione bisogna creare delle opportunità. Credo che la Gdo sia una grande occasione di crescita, una sfida a migliorarci e prendere strade che forse non avremo preso. Dobbiamo puntare a essere una Gdo specializzata, con un prezzo è adeguato a uno standard qualitativo medio-alto. Questo ci viene riconosciuto dai clienti.

D. Avete un e-commerce?

R. Sì, abbiamo aperto Icos Store in collaborazione con Archiseller. Abbiamo iniziato da poco e stiamo iniziando ora a vedere i primi risultati.

D. Fate parte di qualche consorzio o gruppo d’acquisto?

R. Icos fa parte del gruppo Uni.Edil. All’interno del consorzio abbiamo creato un gruppo di una decina di giovani imprenditori per condividere scelte e problematiche. Perché, oggi più che mai, è importante non essere e non sentirsi soli.

D. Havete già qualche nuovo progetto in cantiere?

R. Sì, ma non anticipo nulla. L’obiettivo è sempre quello di far sì che Icos sia riconosciuto come brand di riferimento per l’edilizia, potenziando tutte le aree che ci permettono di rapportarci a qualsiasi tipo di clientela.

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