Mercato del lavoro in ripresa (ma non per l’edilizia)

Anche il governo lo ammette: l’occupazione nel settore delle costruzioni continua a scendere. E dire che il famoso milione di posti di lavoro in più è a portata di mano. Secondo il Rapporto sul mercato del Lavoro redatto da punto da ministero del Lavoro, Istat, Inps, Inail e Anpal, dal 2013 al 2016 sono risultano attivati 40,68 milioni di rapporti di lavoro, mentre ne sono cessati 39,15 milioni. La differenza è, appunto, di 916 mila posti in più. Certo, in parte sono contratti a termine, ma sempre meglio che non averne. E, poi, sono aumentate anche le assunzioni a tempo indeterminato che, nonostante un rallentamento, raggiungono un livello molto vicino al massimo della serie storica, 14 milioni 966 mila unità. Nel primo semestre del 2017, quindi, il numero di occupati si è avvicinato ai livelli del 2008, anche se in termini di ore lavorate il divario è ancora rilevante. Un po’ a sorpresa, tra i settori ad avere aggiunto più posti c’è l’agricoltura. Bene anche servizi, tra cui l’istruzione (con la maxi assunzione di 52mila precari) e la sanità. Passi in avanti anche per l’industria. Il buco nero, invece, rimane l’occupazione nelle costruzioni, che continua invece a ridursi in modo ininterrotto dall’inizio della crisi. Altro aspetto negativo: nel 2016 il tasso di occupazione per i giovani tra 15e 34 anni si è fermato al 39,9% ed è diminuito di 10,4 punti rispetto al 2008, mentre il tasso aumenta tra i 55 e i 64 (+50,3%).cantiere-8

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