Mobili, resta aperta la frontiera russa

Frontiere ancora aperte per i mobili italiani nei Paesi dell’Est. Il regolamento restrittivo che minacciava di bloccare le esportazioni è stato posticipato di due anni. L’entrata in vigore della nuova regolamentazione sulla sicurezza nella produzione di mobili nell’Unione Doganale di Russia, Bielorussia e Kazakistan (regolamento tecnico TR TS 025/2012), attesa per giugno 2014, verrà infatti spostata a gennaio 2016. Il regolamento prevede una soglia di 0.01 mg/m3 per le emissioni di formaldeide dai mobili e materiali legnosi, un limite estremamente restrittivo e irraggiungibile dalla quasi totalità dei prodotti costituiti da pannelli a base di legno. Il provvedimento pone infatti un limite dieci volte inferiore a quello di 0.124 mg/m3, oggi previsto dagli standard internazionali e già riconosciuto non nocivo per adulti e bambini in Europa e dalla stessa WHO(World Health Organization).
FederlegnoArredo ha spinto da tempo per ottenere la proroga del provvedimento, che «oltre a non avere base scientifica che giustifichi i nuovi valori limite di formaldeide, porterebbe un grave danno alle tante imprese italiane del settore legno-arredo che hanno nel mercato russo uno dei principali sbocchi commerciali alla loro attività», spiegano all’associazione. «La Russia per noi è un mercato assolutamente strategico», ribadisce il presidente di FederlegnoArredo Roberto Snaidero. «Nel 2013 è ormai tornato agli ottimi livelli pre-crisi, sfiorando il miliardo di euro di export. Il provvedimento promosso dall’Unione Doganale non ha alcun fondamento e la sua applicazione si tradurrebbe di fatto solo in un danno economico, anche per lo stesso mercato russo». 

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