Ceced: elettrodomestici sempre più tech

Economia circolare, smartness e connettività degli elettrodomestici sono i temi dominanti per definire lo scenario, immediato e a medio termine, del settore industriale degli elettrodomestici e del loro utilizzo nelle famiglie italiane. E di tutta Europa, dato che l’industria degli elettrodomestici in Italia da sempre opera per tutta l’Europa. Questi temi sono stati presentati a Roma da Manuela Soffientini, presidente di Confindustria Ceced Italia (associazione aderente a Anie Confindustria, che riunisce 103 imprese che operano nel settore degli apparecchi domestici e professionali e rappresentano oltre il 90% del mercato) che raccoglie le industrie di apparecchi domestici e professionali in Italia. «Il settore degli elettrodomestici è un comparto strategico della casa delle tecnologie Anie. Non solo per peso specifico (28%, di cui 21% apparecchi domestici e 7% apparecchi professionali e ristorazione collettiva), ma anche per tutto ciò che rappresenta in termini di innovazione ed evoluzione perché le sfide presenti e future del settore sono emblematiche di tutto il grande comparto manifatturiero dell’elettrotecnica e dell’elettronica», ha commentato Giuliano Busetto, presidente di Anie. «È un settore che ha fatto la storia dell’industria nazionale. Molti brand sono stati per anni il simbolo dell’italianità e, entrando nelle case e nella quotidianità degli italiani, hanno mostrato il volto buono e bello della tecnologia, integrando funzionalità e design». 

Cestello di lavatrice
Cestello di lavatrice

La connettività degli elettrodomestici è già una realtà, ha esordito Soffientini: il mercato europeo offre oltre 2.100 modelli connessi in rete. E sono in costante aumento partendo da zero, cinque anni fa. In Italia nel primo semestre 2017, il 18,3% (dato GfK) delle lavabiancheria vendute è connesso: si tratta dei modelli più performanti e a maggior valore aggiunto, che sono diventati la caratteristica qualitativa del made in Italy, riposizionato sul medio-alto di gamma e non più produttore di volumi, anche se la promozionalità non aiuta a riconoscere compiutamente questo valore. 

La connettività rientra nel nuovo paradigma della smartness, che significa l’uso più razionale e consapevole delle risorse energetiche a partire dagli elettrodomestici in uso in ogni famiglia fino alla smart grid, cioè la rete elettrica “intelligente” passando per l’edificio e la città smart. I produttori di elettrodomestici stanno operando verso la facilità d’uso e l’interoperabilità universale della connettività per consolidare la nuova cultura di consumi sostenibili con i relativi vantaggi ecologici ed economici. La connettività è uno strumento che può contribuire al successo dell’economia circolare, scenario culturale, regolatorio, operativo, che sarà la sintesi del futuro del settore degli apparecchi domestici e Cedec Italia Associazione Nazionale Produttori di Apparecchi Domestici e Professionali 

Soffientini ha ricordato che non si tratta di un obiettivo lontano, ma di una serie di condizioni che già ora vanno considerate nell’impostazione dei prodotti che saranno sul mercato nei prossimi anni. I principi che costituiscono l‘economia circolare sono in discussione a livello Ue in particolare con la revisione della Direttiva Quadro sui Rifiuti e la Direttiva Raee (Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) con riferimento all’ecodesign, all’utilizzo delle materie prime seconde, al ricondizionamento, al riciclaggio e al trattamento del fine vita. 

Lavatrice interno
Lavatrice interno

I produttori in Italia, in sintonia con le altre associazioni nazionali in Ceced Europa, avanzano la richiesta di una normativa che non interferisca con quelle esistenti; definisca i perimetri di competenza dei diversi attori del sistema, ciascuno per il proprio ruolo, lasciando la giusta flessibilità ai singoli stati membri. Un esempio è il decreto del Ministero dell’Ambiente n.140 del 10 giugno 2016 che fornisce un’apertura del mercato del ricondizionamento prodotti a soggetti che, a oggi, non sono tenuti a rispondere ad alcun tipo di requisito: potrebbero così sorgere rischi per il consumatore in termini di sicurezza e prestazioni senza che sia possibile risalire con certezza a chi ha immesso nel mercato il prodotto ricondizionato. I produttori lavorano per l’Europa e innovano a livello europeo e mondiale: con questa visione, le industrie in Italia si sono riposizionate, mantenendo il secondo posto in Europa, dietro la Germania, per fatturato, numero di addetti, contributo al Pil. Questo permette di guardare oltre le difficoltà produttive nel primo semestre 2017, mentre prosegue il processo delle apparecchiature professionali: fatturato in crescita di +5% con 70% all’export. 

Nessun singolo mercato nazionale europeo ha oggi dimensioni per le quali sia possibile rientrare dagli investimenti indispensabili per la continua innovazione in prestazioni, connettività, smartness, che è la politica industriale più efficace e irrinunciabile per i produttori in Italia. 

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