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Röfix Italia: nuova copertura per la torre di produzione di Parcines

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A Parcines (Bolzano) Röfix Italia ha terminato i lavori di ripristino della copertura della torre dedicata alla produzione. Posizionata accanto alla sede centrale e al nuovo grande magazzino, necessitava un intervento attento di riqualificazione a livello della copertura, per assicurare e migliorare la protezione dalle intemperie e dagli agenti atmosferici, incentivando così anche l’impatto estetico.

L’operazione è frutto di un progetto di investimento complesso che ha coinvolto la sede centrale dell’azienda, partito dalla costruzione della nuova sede amministrativa secondo le strategie più moderne e di grande impatto visivo quale catalogo real life delle diverse finiture. A questa, è seguita la realizzazione del nuovo magazzino e delle aree dedicate alla Röfix Academy.

I progetti di sviluppo non si sono limitati alla sede centrale a Parcines ma hanno coinvolto anche le sedi di Oricola (L’Aquila), acquisita ufficialmente nel 2021 e, l’anno successivo, la sede di Prevalle (Brescia), secondo centro produttivo in Italia, che è stato oggetto di un intervento migliorativo per il servizio di deposito e distribuzione.

Realizzate seguendo moderne tecnologie, le nuove strutture ribadiscono in concreto assicurano nel breve e nel lungo periodo prestazioni ottimali, sia nel campo gestionale sia in quello produttivo, logistico e distributivo, con la qualità sempre al primo posto.

Knauf Italia: l’edilizia diventa più leggera

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Marco Solari, general manager Knauf Italia

Pioniere nell’edilizia a secco e player di riferimento sul mercato internazionale per le soluzioni e i sistemi di edilizia leggera, Knauf fa dell’impegno nella sostenibilità uno dei suoi capisaldi. Un percorso iniziato già da diversi anni, che ha portato l’azienda anche ad aderire recentemente al Green Building Council Italia, l’associazione che promuove il sistema di certificazione indipendente Leed, i cui parametri stabiliscono precisi criteri di progettazione e realizzazione di edifici salubri, energeticamente efficienti e a impatto ambientale contenuto.

A sostenere questa sfida quotidiana verso un’edilizia sempre più green e moderna c’è una squadra dinamica e affiatata, guidata da Marco Solari, entrato come general manager in Knauf Italia nel 2021 e diventato da subito sodale al progetto.

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Marco Solari, general manager Knauf Italia

Domanda. Ha assunto da poco la guida di Knauf Italia: quali sono i suoi obiettivi?
Risposta. Dopo un’esperienza nel mondo dell’automotive ho deciso di cambiare settore. Casualmente ho avuto modo di conoscere il mondo Knauf e mi sono subito innamorato del progetto. Sto vivendo una seconda giovinezza e mi ritengo molto fortunato ad aver avuto questa opportunità. Il mio obiettivo è assolutamente in linea con quello dell’azienda, cioè creare un business fortemente sostenibile, insieme a una squadra di colleghi appassionati e competenti. Desidero mettere a frutto quello che ho imparato lavorando in altri settori per dare un valore aggiunto e fare la differenza in un momento di mercato unico, che vede uno sviluppo esponenziale dell’edilizia a secco in Italia, che ha ancora con tassi di crescita potenzialmente molto alti rispetto al resto d’Europa.

D. Quali sono state le esperienze più utili della sua vita professionale precedente?
R. Certamente l’esperienza all’estero, in Ungheria e Cina, mi ha dato la possibilità di confrontarmi con i miei limiti. Ho vissuto anche una piccola esperienza lavorativa nel largo consumo, che mi ha permesso di sperimentare il collegamento tra la fabbrica e il mercato. Pirelli è stata un’esperienza che mi porto dietro più di altre, oltre a una grande attenzione al training, cioè a investire sulle persone per farle crescere.

D. Che cosa significa gestire un’azienda così importante nel contesto italiano?
R. Professionalmente è un punto di vanto, il coronamento di una serie di esperienze degne di essere vissute. Vuol dire inoltre nutrire un rispetto molto forte per l’azienda che gestisco.

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Stabilimento Knauf Italia a Castellina Marittima (Pisa)

D. Qual è il feedback con la casa madre?
R. L’allineamento sui principi fondamentali della gestione è talmente forte che oramai c’è un naturale scambio di vedute. Lavorare con questo livello di sintesi rispetto a contenuti etici e di gestione significa avere il tempo per fare innovazione. Mi sento nel posto giusto anche grazie a una squadra eccezionale, capace di superare sempre le mie aspettative.

D. L’edilizia a secco è un trend: quali sono gli indicatori di mercato che lo confermano?
R. C’è ormai un tasso di sostituzione tra l’edilizia tradizionale e l’edilizia a secco. Fortunatamente riusciamo a essere performanti anche in mercati che hanno fluttuazioni evidenti, perché abbiamo una parte di organico che non dipende da situazioni esogene, quindi possiede una grande solidità in termini di crescita e prospettive. Per di più, la decarbonizzazione e gli apparati normativi vanno proprio nella direzione di aumentare questo tasso di sostituzione. Quindi, l’edilizia a secco è il settore giusto e Knauf è l’azienda giusta.

D. Perché il cartongesso è sempre più richiesto?
R. Sarebbe divertente rovesciare la domanda. Non c’è oggi un motivo razionale per non utilizzare il cartongesso, perché possiede prestazioni acustiche, antisismiche, di protezione al calore e al freddo assolutamente più performanti rispetto a qualsiasi altro materiale. Il compito che l’industria dei sistemi a secco ha oggi è quello di far capire tutto questo al settore delle costruzioni.

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Sede Knauf Italia
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Cava

D. È anche una questione di prezzo?
R. Non penso che il prezzo sia determinante, anche se oggettivamente è vantaggioso dal punto di vista economico. Tuttavia, mentre l’edilizia tradizionale vive di tecnologie consolidate, noi siamo ancora in una fase di investimento, sia da un punto di vista di processo di produzione, sia di prodotto. In futuro si andrà sempre di più verso una specializzazione, il prodotto richiederà investimenti e il successo non sarà direttamente dipendente dall’economicità della soluzione, ma dalle sue caratteristiche prestazionali e dalla capacità di rispondere alle novità legislative.

D. Quali sono le caratteristiche più interessanti dell’edilizia a secco?
R. Innanzitutto, le prestazioni antisismiche. Considerando per di più che l’Italia è una zona sismica, oggi non è più pensabile costruire senza tenere conto della sicurezza degli edifici. In Giappone, dove questo è un fatto consolidato, si costruisce a secco da prima che queste soluzioni diventassero sistemi industriali. In secondo luogo, l’edilizia a secco consente di raggiungere il massimo comfort abitativo con soluzioni altamente customizzabili. Le prestazioni isolanti a livello acustico e termico sono decisamente superiori a qualsiasi altro tipo di edilizia. Il vero punto di svolta è pensare all’edilizia a secco come a una soluzione ai problemi costruttivi. Sempre più le grandi aziende di costruzioni ci chiedono supporto tecnico per spiegare i vantaggi delle nostre soluzioni e questa è veramente una grande soddisfazione.

D. Il concetto di sostenibilità è sempre più presente in edilizia: qual è la strategia Knauf?
R. Il cartongesso nasce già come prodotto sostenibile, perché ha bisogno di meno acqua per essere prodotto e smaltito rispetto ad altri materiali. Nel suo ciclo di vita produce meno CO2 rispetto ad altri sistemi, è più facile da trasportare ed è più semplice da posare. Per Knauf la sostenibilità consiste nel fornire materiale sostenibile per le costruzioni, rendendo sostenibile anche il modo in cui lo si produce. Ma non solo: l’azienda è molto attenta alla sostenibilità anche dal punto di vista sociale. Quindi, per noi è un asse molto importante e gratificante.

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D. Il green è anche un costo: è sostenibile?
R. Sul lungo periodo il green non è un costo in più, ma rappresenta un’efficienza enorme perché permette di riutilizzare risorse che altrimenti andrebbero sprecate. Nel breve il green può rappresentare un costo, ma è assolutamente proporzionato ai vantaggi che ne derivano. Oggi il mondo è pronto a sostenere il costo del green. Se prima era un accessorio, adesso è imprescindibile. Se si pensa ai prodotti del futuro, non possono non avere caratteristiche di sostenibilità. Sarebbe come progettare una macchina diesel, invece che a idrogeno.

D. I vostri prodotti hanno anche caratteristiche di compatibilità ambientale?
R. Non ci piace parlare di prodotti, ma di soluzioni. Siamo stati i primi a certificare un intero sistema. Abbiamo avuto la forza di investire nelle più importanti certificazioni come Epd, Cam, Eurofins Gold e molte altre.

D. La sostenibilità è un aspetto valutato dai vostri clienti?
R. Più i clienti sono integrati verticalmente nel business delle costruzioni, più sono sensibili a questo tema. Meno sono integrati, più la loro sensibilità è sfumata e la sostenibilità diventa solo un modo per fare business. Devo dire che tanti clienti che utilizzano i nostri materiali stanno mostrando molta sensibilità al green e alla sostenibilità proprio come elemento etico del loro lavoro. 

D. Anche i rivenditori?
R. Sì, anche i rivenditori, perché il mercato è sempre più integrato in un sistema verticale delle costruzioni. Il mondo dei rivenditori sta cambiando e così anche la loro sensibilità agli input che arrivano dall’industria.

D. Quale sarà l’evoluzione dei sistemi a secco?
R. L’edilizia a secco sarà sempre più omnicomprensiva. Il futuro delle costruzioni va verso sistemi leggeri e performanti, più efficaci e più efficienti.

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Knauf Advanced

D. Com’è cambiato il mercato in questi anni? C’è stata un’accelerazione tra prima e dopo la pandemia?
R. Sono arrivato in Knauf nel 2021, appena dopo il postcovid, e vedo già dei cambiamenti. L’industria dei sistemi a secco è giovane e dinamica, ma in questi ultimi anni sta conoscendo una spinta eccezionale. Agli specialisti che hanno aperto il mercato si sono affiancati sempre più i generalisti multi-specializzati.

D. Giovani, ma pionieri: Knauf è da sempre in questo tipo di mercato?
R. Siamo nati e cresciuti nei sistemi a secco. I primi passi di Knauf in Germania risalgono alla prima metà del Novecento, quindi abbiamo la fortuna di essere giovani, ma con un’esperienza molto consolidata. Questo è il nostro punto di forza. Grazie a questo know-how siamo visti più come progettisti che come produttori, un’innovazione anche dal punto di vista concettuale.

D. Avete in cantiere nuovi prodotti?
R. Abbiamo sempre in cantiere nuovi prodotti. La nostra capacità di innovazione costituisce il nostro vantaggio competitivo. Le nuove soluzioni si inseriscono sempre di più nell’area delle specialty per l’integrazione tra esterno e interno e in materiali che danno prestazioni superiori.

D. Quali sono le soluzioni più innovative che proponete?
R. In generale, tutto ciò che va verso una maggiore sostenibilità e leggerezza. Le nostre soluzioni più avanzate mirano a sostenere un’edilizia che inquina meno in tutti i suoi processi, dalla produzione del materiale fino alla posa e al successivo smaltimento.

D. Ci sono caratteristiche tecniche più richieste rispetto ad altre?
R. Dipende dal tipo di soluzione richiesta dal committente. Oggi l’efficienza energetica è un argomento molto importante, quindi è uno degli elementi fondamentali dell’edilizia a secco. Assieme all’antisismica e l’acustica.

D. Le vostre soluzioni sono sufficientemente recepite dai distributori?
R. Sì, i distributori fanno parte della famiglia Knauf. Siamo parte della stessa filiera e il ruolo della distribuzione è fondamentale perché riesce a rendere ancora più efficiente il mercato, a maggior ragione nel settore dell’edilizia a secco.

D. I bonus sono ancora una spinta al mercato?
R. I bonus sono stati e sono ancora una forte spinta al mercato. A mio avviso sono un’ottima maniera per rendere efficiente il parco immobiliare. Inoltre, possiamo usufruire di un costante trend di crescita supportato dai lavori trainati, e non trainanti soggetti a saliscendi legislativi. Un vantaggio che stiamo spendendo in maniera regolare, con delle crescite sostenibili che ci permettono di fare programmazione.

D. L’aumento dei prezzi dei materiali si è fermato?
R. Il legame tra prezzi dei materiali e l’ecosistema energetico è molto forte. Credo che il fenomeno inflattivo andrà a calmarsi, quindi vedo un futuro meno rischioso e più sicurezza per la nostra distribuzione. Poi, prevedere i rimbalzi è difficilissimo a causa di innumerevoli fattori esogeni.

D. Come avete gestito il difficile momento degli aumenti?
R. Oggettivamente ci sono stati mesi in cui abbiamo assorbito dei differenziali molto alti. Per non dare al mercato segnali di crescita improvvisa e poi di decrescita, abbiamo diluito nel tempo gli aumenti, arrivando a condizioni di acquisto per noi eque. Abbiamo la responsabilità di essere un player rappresentativo, producendo soluzioni migliori e non meno care. 

D. Riscontrate problemi di approvvigionamento?
R. Non particolarmente.

D. Il cartongesso richiede anche un’attività di consulenza per i clienti?
R. Sì, paradossalmente ci occupiamo molto più consulenza che di vendita. Proponiamo soluzioni e i materiali vengono comprati di conseguenza. La componente di sell out è molto più alta della componente di sell-in. Il nostro obiettivo è dare prima consulenza ai clienti e poi essere fornitori di materiali, non il contrario. Questo è il ruolo che deve avere un produttore avanzato di materiali per edilizia.

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D. È un prodotto che ha bisogno di formazione da parte degli addetti alla vendita?
R. Sì, tecnicamente se vuoi vendere edilizia a secco Knauf devi essere molto preparato.

D. Quante ore di formazione dedicate ai vostri clienti più importanti?
R. Proponiamo diverse attività di formazione. Ci sono corsi di formazione tecnica sia per applicatori che per progettisti, per applicare i nostri sistemi e per progettarli. Il successo dei sistemi Knauf sta anche nella loro facilità di applicazione, ma per arrivare a un lavoro eccellente c’è di mezzo l’arte. Poi, abbiamo corsi di formazione sull’edilizia a secco che organizziamo con cadenza trimestrale e sono rivolti ai clienti più importanti, senza alcun fine commerciale.

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D. Quale tipologia di prodotto al momento è più richiesta?
R. Tutto ciò che è facile da applicare, leggero e performante. La nostra attività di ricerca e sviluppo è costantemente rivolta a studiare sistemi in grado di offrire prestazioni superiori o pari ai materiali più pesanti. Non vogliamo compromessi.

D. Il mercato ha bisogno di essere guidato o sono i produttori a doversi sintonizzare sul mercato?
R. Il mercato da solo non può guidare. Come produttori abbiamo il dovere di essere presenti con soluzioni in grado di rispondere alle esigenze del mercato e investire in professionisti in grado di fare consulenza ai clienti.

D. La vostra azienda ricopre un ruolo di leadership: in che modo?
R. Come leader tecnologico abbiamo la responsabilità di far capire al mondo delle costruzioni la valenza dell’edilizia a secco. Ci interessa far capire che ci sono doti organiche di crescita che dobbiamo continuare a nutrire con serietà e trasparenza.

D. Com’è andato il primo trimestre 2023 e quali sono le vostre previsioni?
R. Il primo trimestre è andato bene, più o meno in linea con il 2022. Abbiamo registrato tassi di crescita meno evidenti, ma credo che il 2023 sarà ancora un anno positivo, e la prima parte dell’anno ce l’ha dimostrato. Dobbiamo continuare a guardare con attenzione come si evolve l’ecosistema generale ed essere capaci di rispondere ai cambiamenti, anche sul tema finanziario. Resto comunque ottimista.

D. Come si sta evolvendo l’edilizia in Italia?
R. Nella direzione giusta, cioè nel rendere la parte di progetto sempre più vicina ai bisogni delle persone e dell’ambiente. Di questo sono molto contento.

D. L’edilizia può diventare un’attività con maggiore valore aggiunto?
R. Sì, nel momento in cui è capace di mettere al centro la persona. Se significa invece costruire per ricapitalizzare, senza avere a cuore le esigenze delle persone, non ha futuro. Non siamo più negli anni Settanta, il mondo è cambiato.

Italcementi: il cemento a bassa CO2 ottiene la prima certificazione CVT in Italia

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Prodotto da Italcementi a Samatzai, cementeria di riferimento per il mercato della Sardegna, il cemento a bassa CO2 è il primo ad aver ottenuto in Italia la certificazione CVT (Certificato di Valutazione Tecnica) emessa dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.

Si tratta di un importante riconoscimento che premia il percorso di attenzione alla qualità e alla sostenibilità per i materiali da costruzione di Italcementi.

Dal punto di vista tecnico è un cemento classificato CEM II/C-M (P-LL) 32,5 R. Sarà commercializzato in tutta Italia nella gamma dei prodotti eco.build, che si caratterizzano per la bassa impronta ambientale e le materie prime seconde provenienti da altri settori industriali e dal settore edile.

Il prodotto, che avrà il nome di Duracem, contiene meno clinker – il semilavorato che deriva dal processo di cottura delle materie prime – e una maggior quantità di pozzolana naturale, un elemento naturale che conferisce le caratteristiche di sostenibilità. Infatti, il prodotto ha un’impronta carbonica del 19% inferiore rispetto a un cemento tradizionale, pur mantenendo le stesse caratteristiche di qualità e di durabilità.

Lo stesso percorso di certificazione è in corso per la cementeria di Matera che serve il mercato del Sud Italia.

Xella inaugura l’impianto fotovoltaico nello stabilimento di Pontenure

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Xella Stabilimento Pontenure ©LDC

Xella Italia continua a investire sulla sostenibilità realizzando a Pontenure (Piacenza) un impianto fotovoltaico ad elevata efficienza a servizio della produzione industriale.

L’impianto, realizzato da Renovit, piattaforma italiana avviata da Snam e CDP Equity,  garantirà la produzione di 1.063 MWh ogni anno da fonte solare, evitando l’emissione di atmosfera di circa 500 tonnellate di CO2/anno, equivalenti alle emissioni che potrebbero assorbire 6.700 alberi adulti.

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Xella Stabilimento Pontenure ©LDC

L’impianto fotovoltaico a celle monocristalline ad alta efficienza è costituito da 2084 moduli da 455W, in grado di raggiungere la potenza di picco di 948,22 kW. Tale potenza consente di alimentare il motore del mulino di produzione in maniera completamente rinnovabile. Un sistema di monitoraggio permette di monitorare il funzionamento dell’impianto da remoto e prevenire eventuali guasti.

La realizzazione dell’impianto fotovoltaico nello stabilimento di Pontenure segue a stretto giro quello messo a regime nel 2021 presso lo stabilimento di Atella (Potenza), sviluppato su di 5.000 mq di copertura.

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Stabilimento Atella

«Oltre allo sviluppo di prodotti ad alta efficienza energetica e allo studio di metodi per riutilizzare gli scarti di produzione, lavoriamo continuamente sui nostri impianti con interventi che portino a un minore impatto sull’ambiente, sull’uso delle risorse naturali e sulle emissioni di CO2. Inoltre, questo aumenta il contributo di Xella per il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo prefissati entro il 2030, illustrati nel Sustainability Report di Gruppo», dichiara Marco Paolini, CEO di Xella Italia.

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Marco Paolini_Xella Italia

Recentemente pubblicato il nuovo Report di Sostenibilità riferito all’anno 2022 evidenzia la costante riduzione di emissioni di CO2 (-8% rispetto al 2021) e l’adozione e promozione di una seria politica di circolarità che ha permesso di ridurre del 4% le materie prime utilizzate, nel periodo di riferimento, a favore dell’impiego di materiali provenienti dal riciclo degli scarti reimmessi nel ciclo produttivo, puntando all’annullamento dei conferimenti in discarica.

La strategia ESG di Xella si basa su tre pilastri:

ridurre le emissioni di CO2 in tutte le operazioni e più a livello globale lungo l’intera catena del valore

sviluppare la circolarità dei suoi materiali

garantire un luogo di lavoro sicuro, diversificato e inclusivo.

L’ultimo rapporto sulla sostenibilità evidenzia i continui progressi in tutti e tre i pilastri. Con questo impegno, il Gruppo mira a garantire che il suo percorso di riduzione, comprese le emissioni dalla sua catena di approvvigionamento, sia in linea con le indicazioni ratificate con l’Accordo di Parigi. Inoltre, il report mette in luce come il Gruppo Xella stia lavorando sulla sicurezza sul posto di lavoro: nel 2022, sono stati spesi 4,1 milioni di euro per migliorare la salute e la sicurezza con investimenti in macchinari più sicuri e formazione.
Xella sta anche progredendo sull’inclusività e diversità di genere, con la percentuale di donne manager in tutto il Gruppo salita al 20% nel 2022 (l’obiettivo è di arrivare al 25% entro il 2025).

Il report di sostenibilità è stato redatto in riferimento ai GRI Standards 2021 e parte del contenuto è assicurato da revisori esterni indipendenti (PwC) con garanzia limitata, ed  è scaricabile dalla pagina: https://www.xella-italia.it/it_IT/sostenibilita-xella-italia

Develon lancia due nuovi miniescavatori Stage V da 6 tonnellate

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DEVELON-DX62R ©Photo Hilderson

Develon (ex Doosan Construction Equipment) presenta i nuovi miniescavatori DX62R-7 e DX63-7 Stage V da 6 tonnellate, ideali per lavorare in spazi angusti nelle applicazioni di costruzione, paesaggistica, servizi pubblici, noleggio, agricoltura, smaltimento e riciclo dei rifiuti e molto altro.

Entrambi montano il nuovo motore Develon D24 conforme Stage V con una potenza di 44,3 kW (59,4 CV) che rispetto alla serie precedente assicura un ben 8% di coppia in più, pari a 26,5 kgm/1600 giri e una riduzione del 7% del consumo di carburante.

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DEVELON-DX63 ©Photo Hilderson
DEVELON-DX62R
DEVELON-DX62R ©Photo Hilderson

I modelli DX62R-7 e DX63-7 utilizzano un sistema idraulico Load Sensing basato su un nuovo distributore idraulico con una corsa delle spole più lunga che migliora la controllabilità e offre efficienza e prestazioni superiori rispetto ai modelli che sostituisce. Ciò si traduce in una significativa riduzione degli sprechi di energia e in una diminuzione di oltre il 30% delle perdite di pressione, con una pressione di esercizio fino a 275 bar, una migliore efficienza del carburante e costi operativi inferiori.

Entrambe le macchine offrono una portata ausiliaria di ben 90 l/min per sfruttare al meglio gli accessori. La portata può essere impostata sul touchscreen smart Develon da 8″ fino a 10 incrementi sia per la linea ausiliaria pinza sia per la rotazione. La sensibilità dei due controlli proporzionali può essere personalizzata dall’operatore in Lenta/Normale/Veloce. Questa flessibilità si combina con forza di trazione, velocità di traslazione, capacità di sollevamento e forza di scavo eccellenti che assicurano prestazioni di lavoro superiori, in particolare nelle operazioni di scavo e sollevamento.

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DEVELON-DX63 ©Photo Hilderson

La nuova cabina dei DX62R-7 e DX63-7 è molto spaziosa per macchine di queste dimensioni e diventa un ambiente di lavoro immersivo che offre il massimo confort, visibilità e sicurezza.

La leva della lama include adesso il pulsante per il cambio velocità che cambia inoltre automaticamente quando la pressione dell’olio idraulico sale (se, ad esempio, si sta affrontando un pendio in salita in modalità alta velocità), passando automaticamente nella modalità bassa velocità per migliorare il comfort di guida e ridurre le sollecitazioni sulla macchina.

La funzione flottante è standard e si attiva semplicemente spingendo la leva completamente in avanti. I clienti possono anche richiedere la valvola di blocco opzionale del cilindro lama (incompatibile con la funzione flottante) che ne impedisce l’abbassamento involontario.

DX62R-7 e DX63-7 si caratterizzano per il nuovo cofano in due elementi, con i segmenti centrale e laterali completamente apribili che facilitano l’accesso per la manutenzione rispetto alle macchine della generazione precedente. Il cofano con rete metallica a nido d’ape, attentamente disegnato, impedisce l’ingresso di detriti.

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DEVELON-DX63 ©Photo Hilderson

In cabina ci sono due scatole fusibili a sinistra del modulo riscaldamento, facilmente accessibili grazie alla rimozione di una semplice staffa, semplificando ulteriormente la manutenzione.

I miniescavatori DX62R-7 e DX63-7 sono equipaggiati di serie con la versione più recente del Develon Fleet Managament TMS 3.0, che raccoglie e sfrutta i dati generati dai sensori presenti sulla macchina per un monitoraggio dell’efficienza operativa del mezzo e per una manutenzione predittiva.

Scheda tecnica sintetica dell’escavatore DEVELON DX62R-7

• Benna: 0,175 m3
• Peso operativo: 6160 kg
• Profondità di scavo: 4095 mm
• Sbraccio di scavo: 6485 mm
• Altezza di scavo: 6025 mm
• Forza di scavo alla benna (ISO): 43,8 kN
• Forza di scavo al bilanciere (ISO): 27,8 kN
• Raggio di rotazione posteriore: 1180 mm
• Velocità di traslazione: marcia bassa: 2,9 km/h; marcia alta: 4,6 km/h
• Portata idraulica: 90 L/min
• Forza di trazione: 51 kN
• Motore: D24 conforme Stage V 44,3 kW (59,4 CV)

Scheda tecnica sintetica dell’escavatore DEVELON DX63-7

• Benna: 0,175 m3
• Peso operativo: 6180 kg
• Profondità di scavo: 4095 mm
• Sbraccio di scavo: 6440 mm
• Altezza di scavo: 6025 mm
• Forza di scavo alla benna (ISO): 43,8 kN
• Forza di scavo al bilanciere (ISO): 27,8 kN
• Raggio di rotazione posteriore: 1350 mm
• Velocità di traslazione: marcia bassa – 2,9 km/h marcia alta – 4,6 km/h
• Portata idraulica: 90 L/min
• Forza di trazione: 51 kN
• Motore: D24 conforme Stage V 44,3 kW (59,4 CV)

Palazzetti contribuisce al restauro del Camino del Salone d’Ercole a Palazzo Farnese

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Foto: ©Palazzetti

Proseguono i lavori per il restauro del Camino del Salone d’Ercole di Palazzo Farnese a Roma, sede dell’Ambasciata di Francia in Italia. L’intervento è stato possibile grazie al sostegno di Palazzetti, azienda specializzata nel settore dei caminetti e delle stufe a legna e a pellet.

Per Palazzetti quest’intervento segna la terza tappa di un percorso iniziato con il restauro di quattro camini delle Sale Istituzionali di Palazzo Ducale a Venezia e proseguito a Torino con quello del caminetto monumentale del Salone delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale.

Il camino del Salone d’Ercole, alto circa quattro metri e cinquanta, è commisurato alla stanza nella quale è collocato. Fiancheggiato da due figure inguainate, l’opera scultorea è composta da una decina di varietà di marmi policromi. Il tutto è coronato da due putti che reggono lo stemma di Ranuccio Farnese. Realizzato dal Vignola, il camino «si impone come un testimone monumentale dell’arte del suo tempo», afferma Christian Masset, Ambasciatore di Francia in Italia. 

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Foto: ©Palazzetti

L’ultima grande impresa di restauro risale al biennio 1928-1929. Sotto la direzione dell’architetto Emmanuel Pontremoli che intervenne sulla totalità del Salone di Ercole, la campagna fu importante e complessiva, così come ci indica la creazione di nuovi piedistalli per le statue di della Porta.

Il nuovo restauro, curato dal Consorzio Pragma – Conservazione e restauro beni culturali di Roma, si configura come una manutenzione straordinaria dell’opera ed è rivolto sia al recupero della completa leggibilità delle superfici in marmi bianchi e policromi, sia alla valorizzazione del monumento stesso.

Il cantiere sarà sempre visibile e testimonierà cosi le diverse fasi di avanzamento dei lavori. L’inaugurazione dell’opera è fissata per martedì 13 giugno 2023.

Palazzo Farnese è al centro di un importante progetto di ristrutturazione delle facciate e del tetto, con un budget globale di circa 6 milioni di euro. Sono inoltre in corso degli interventi di riparazione delle piastrelle in cotto del piano nobile.

«Ringraziamo l’Ambasciata di Francia per avere accolto con sensibilità ed entusiasmo questa occasione unica di collaborazione e siamo davvero entusiasti di contribuire attivamente alla salvaguardia di un tesoro cosi significativo e bisognoso di cure all’interno di Palazzo Farnese. Con l’avvio dei lavori di restauro compiamo, assieme a Fondaco Italia, una nuova tappa nel nostro impegno di difesa del patrimonio artistico italiano», dichiara Chiara Palazzetti, Amministratore Delegato del Gruppo Palazzetti.

Rivit e PEM Europe partner per la distribuzione in Italia dei dispositivi di fissaggio autoaggancianti

Autoaggancianti-PEM

Rivit, tra le principali aziende italiane nel settore dispositivi di fissaggio, utensili e forniture industriali, e PEM Europe,  leader del settore del fissaggio, annunciano una partnership di distribuzione per il mercato italiano inerente i dispositivi di fissaggio autoaggancianti prodotti dall’azienda irlandese del gruppo USA PennEngineering e le presse ad inserimento Haeger.

I dispositivi di fissaggio autoaggancianti PEM rappresentano una soluzione affidabile ed economica per il fissaggio di componenti a sottili fogli di metallo e altri materiali, comprese le schede PC. Sono ampiamente utilizzati nei settori dell’elettronica automobilistica, dell’elettronica di consumo, del medicale e delle telecomunicazioni. Le presse ad inserimento Haeger consentono l’inserimento automatico e ad alta velocità dei dispositivi di fissaggio PEM, rendendole ideali per gli ambienti di produzione ad alto volume.

«Siamo entusiasti di collaborare con PEM e di offrire ai nostri clienti la loro gamma di dispositivi di fissaggio autoaggancianti e le presse ad inserimento Haeger. Questa partnership potrà migliorare la nostra offerta complessiva e ci aiuterà a rispondere ancora meglio alle esigenze dei nostri clienti», ha dichiarato Francesco Montanari, AD di Rivit.

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«Con grande soddisfazione annunciamo come distributore autorizzato. L’obiettivo è quello di portare la nostra gamma di dispositivi di fissaggio autoaggancianti PEM e di macchine Haeger a un pubblico sempre più ampio in tutta Europa», è il commento di Mary Ann Fleming, Presidente di PEM Europe.

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Assodimi/Assonolo: nel primo trimestre 2023 il noleggio cresce del 13%

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Assodimi/Assonolo, l’associazione dei distributori e noleggiatori di beni strumentali, ha pubblicato i dati relativi all’andamento del primo trimestre 2023 in cui si evidenzia un fatturato in crescita per il 68.1% dei partecipanti allo studio, con una variazione positiva media del +11.5% rispetto al medesimo periodo del 2022. In particolare il noleggio registra una variazione media del +13% mentre la vendita del 1% ma con gli ordini principalmente elaborati nel 2022 (80% dei casi).

Il sentiment dei clienti sul mercato attuale risulta positivo per il 55,3%, mentre il sentiment per il mercato visto dai distributori e noleggiatori è promettente per il 61%. In particolare per il settore noleggio si nota un ulteriore incremento di nuovi clienti sconosciuti al mercato, indice di una domanda molto positiva; infatti si evidenzia che gli indici di utilizzo medi del settore sono superiori al 50%.

«Il mercato composto da vendita, noleggio e servizi risulta dinamico, in particolare il noleggio rappresenta un segmento molto attivo in tutti i settori merceologici», dichiara Marco Prosperi, direttore Assodimi. «I risultati evidenziano come l’offerta di noleggio sia attrattiva sui vari comparti. I tassi di utilizzo sono tutti positivi, con alcuni segmenti molto vivaci, rendendo difficile reperire alcune macchine ma portando ad un solo timido aumento delle tariffe. Il periodo sta seguendo l’andamento del 2022, è quindi importante organizzare le aziende con scelte operative, procedurali e economiche che permettano di gestire l’attività in modo moderno».

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Lo studio è stato effettuato su un panel che rappresenta il 16% del mercato pari a
circa 792 milioni (352 milioni di noleggio).

Francesco Montanari nuovo ad di Rivit

Francesco Montanari
Francesco Montanari

Francesco Montanari è il nuovo amministratore delegato di Rivit. La storica azienda di Ozzano dell’Emilia (Bologna), punto di riferimento italiano nel settore dei sistemi di fissaggio e con una particolare specializzazione in rivetti e rivettatrici, fa parte oggi del gruppo Fervi. Laureato in Ingegneria Elettronica presso l’Università di Bologna e con diversi Executive Programs post-laurea (Imd a Lausanne, MCE a Bruxelles, Sda-Bocconi a Milano e Profingest a Bologna), Francesco Montanari ha iniziato la sua attività lavorativa in Andersen Consulting, oggi Accenture, con periodi in Usa, a Verona e a Parigi, occupandosi di sistemi informativi di marketing. È entrato in Datalogic nel 1993 come Product Manager, per passare poi alla direzione vendite, al Marketing management, per essere poi nominato Direttore Marketing & Communication. Dal 2002 al 2005 è stato Presidente e Direttore Generale di Datalogic France (sede di Parigi), rientrato a Bologna nel 2005 è stato nominato Direttore della Business Unit Mobile Computer. A seguito della fusione con PSC Inc e della conseguente riorganizzazione del gruppo Datalogic, nell’aprile 2007 è stato nominato Direttore Generale e poi Vice President Product & Services di Datalogic Mobile.

 Dal 2012 al 2016 Montanari è stato Vice President & General Manager della Business Unit Mobile Computing di Datalogic ADC, dopo la fusione fra Datalogic Mobile e Datalogic Scanning. Con la riorganizzazione del gruppo viene nominato Chief Marketing Officer di Datalogic Spa, con la responsabilità di tutte le attività di corporate marketing e di comunicazione del gruppo Datalogic. A novembre 2022 è entrato nel Fervi Group, con il ruolo di Direttore Generale di Rivit Srl.

“Con molto piacere intendo mettere a disposizione la mia esperienza per consolidare le posizioni di Rivit sul mercato globale, andando a ottimizzare l’approccio al mercato interno e a potenziare la presenza sui mercati esteri: sia quelli dove già operiamo con le due filiali di Rivit India e Marocco, sia organizzando un approccio coordinato e coerente con le necessità locali in tutti gli altri Paesi partendo da quelli già serviti da Rivit (oltre 65). Partiamo da un’azienda che è sul mercato da mezzo secolo, già leader in alcuni settori, che andremo a potenziare lavorando sul mix di prodotti e servizi, anche con partnership esterne: l’obiettivo è essere ancora di più un punto di riferimento per il fissaggio”, ha commentato Montanari.

 

Isocell continua a crescere e prepara una nuova sede all’insegna del green

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Isocell Precompressi, azienda di Pognano (Bergamo) fondata nel 2006 dai fratelli Francesco e Giuseppe Losciuto e specializzata nella realizzazione di conci per gallerie, stadi e grandi logistiche, continua a crescere arrivando nel 2022 a segnare un fatturato di oltre 138 milioni di euro (+37% rispetto al 2021) e ricavi complessivi del +22% sul 2021. Con un indotto di oltre 900 collaboratori, la società conta un capitale netto investito di 111 milioni di euro e un margine operativo lordo cresciuto del 56% rispetto all’anno 2021.

Per celebrare tutti questi successi l’azienda è in procinto di realizzare una nuova palazzina direzionale, studiata dall’azienda stessa in collaborazione con Studio Cartella Dri e l’architetto Angelo Bianchi, con 900 mq di copertura verde e grandi vetrate per permettere alla natura di entrare negli spazi lavorativi.

«Non c’è sfida senza impegno e passione. L’imprinting di Isocell è quello di mantenere lo sguardo rivolto a nuovi obiettivi da superare. La realizzazione di Isocell 3 rappresenta appieno la nostra filosofia aziendale; accettare sfide sempre più grandi per realizzare progetti che entreranno nella storia», affermano i fratelli Losciuto.

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Da sinistra, Giuseppe e Francesco Losciuto

Isocell HQ – Garden Offices

Isocell, Studio Cartella Dri e l’architetto Angelo Bianchi hanno collaborato per creare un edificio sostenibile con una struttura innovativa e prefabbricata, realizzata applicando i più avanzati concetti di sostenibilità sui materiali utilizzati (con materie prime in parte provenienti da economia circolare), utilizzando in parte energia proveniente dal fotovoltaico e avvalendosi di approvvigionamenti regionali con una significativa riduzione della CO2 rispetti ad edifici tradizionali.

Grazie all’applicazione delle tecnologie di prefabbricazione proprie dell’azienda le tempistiche di realizzazione saranno decisamente ridotte rispetto ai cantieri tradizionali.
La copertura parzialmente verde, che si estenderà su 900 metri quadrati, consentirà di assorbire maggiormente la CO2 e di mitigare l’effetto isola di calore, evitando il surriscaldamento dell’edificio e riducendo il fabbisogno di condizionamento estivo e riscaldamento invernale.

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Isocell – nuova sede

La facciate ispirate agli iconici stabilimenti Isocell, che presentano una composizione di pixel nei colori della società giallo, nero, grigio e bianco, sono state reinterpretate con moduli tridimensionali di varie profondità per creare vibrazioni di luci e ombre intervallati da moduli “green” che posso accogliere essenze vegetali.

La sostenibilità è riportata anche nella sua filosofia di spazi interni vissuti come giardino, gli uffici con le loro grandi aperture vetrate si aprono sulla campagna, sul parco interno di 1000 mq ed attraverso 240 mq logge e terrazzamenti permette al verde di entrare negli spazi lavorativi, creando un ecosistema naturale che giova al lavoro e al benessere dei dipendenti, che oggi toccano circa quota 400 risorse.

I progetti di Isocell Precompressi

Grazie alla lunga esperienza delle professionalità impiegate in azienda, l’offerta di Isocell nel campo della prefabbricazione è indice di affidabilità, funzionalità e tempistiche, a questo si aggiunge una particolare attenzione al dettaglio e al design dei prodotti.

L’esperienza e l’affidabilità Isocell negli ultimi anni è stata messa a disposizione dei più importanti general contractor, per la realizzazione di nuovi insediamenti produttivi con altissimi standard tecnologici e green, e per i player mondiali dell’e-commerce con nuove strutture a più piani. 

Il know-how Isocell è inoltre garanzia e sicurezza per i progetti di viabilità innovativi messi a punto dall’Europa, e per la ristrutturazione delle grandi arene sportive. L’azienda tornerà in campo a settembre per terminare lo stadio dell’Atalanta.

Lo sguardo verso il futuro porta Isocell a dedicare una particolare attenzione anche alle tematiche dell’ambiente e della sostenibilità. In quest’ottica punta ad ottenere la certificazione EPD per il proprio processo produttivo.

Guido Greco amministratore delegato di Fervi Group

Guido Greco, Fervi, Rivit
Guido Greco

Il consiglio di amministrazione di Fervi, presieduto da Roberto Tunioli, ha provveduto a conferire a Guido Greco l’incarico di amministratore delegato. Greco da gennaio 2022 ricopre il medesimo ruolo nella controllata Rivit. La nomina rientra nel più ampio programma di rafforzamento della struttura manageriale del gruppo: con l’acquisizione di Rivit il gruppo ha raddoppiato le dimensioni e ha occupato un ruolo di maggiore visibilità nel panorama del mercato Mro. Da qui la necessità di dotare la società di un modello organizzativo più robusto attraverso la nomina di un amministratore delegato che supporti il presidente nel perseguimento degli obiettivi aziendali definiti nel piano industriale.

Laureato in Economia all’Alma Mater di Bologna, Greco ha avuto una lunga esperienza in diverse linee di servizio di PricewaterhouseCoopers, prima come revisore contabile e successivamente come Deal Specialyst, partecipando a numerose Ipo e due diligence, anche cross borders, oltre ad aver lavorato un anno in secondment presso gli uffici di PwC Uk.

Nel il manager 2012 si è unito ai soci promotori del progetto Fervi, prima con la carica di Cfo e successivamente come direttore generale a partire dal 2015. Nel 2018 a seguito della quotazione è stato nominato investor relator.

“Ringrazio il Presidente ed il Consiglio per la fiducia riposta nella mia persona. Dopo poco più di dieci anni dall’inizio dell’avventura in Fervi mi guardo alle spalle e rivedo una piccola azienda di provincia da circa 10 milioni di fatturato realizzati pressoché interamente in Italia con 18 dipendenti che si è evoluta in un Gruppo di quattro società con un fatturato di oltre 57 milioni di cui circa il 30% all’estero e oltre 150 dipendenti”, ha commentato Greco. “Anche per questo considero questa nomina non un traguardo ma un nuovo punto di partenza per continuare il percorso di crescita del Gruppo e delle persone che ne fanno parte.”

“Sono contento e rasserenato che Greco, con la recente nomina ad amministratore delegato, possa mettere a frutto le esperienze e i risultati conseguiti al servizio del Gruppo Fervi con rinnovato entusiasmo e sono altresì confidente che potrà, con efficacia, accelerarne la crescita e la profittabilità negli anni a venire. A Guido ed i suoi collaboratori i miei migliori auguri per i nuovi successi”, ha aggiunto Tunioli.

Dierre: nuova linea di porte interne Lovly in rovere

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Dierre porta interva-Lovly in rovere grigio nordico tabacco

La nuova linea di porte interne Lovly Dierre esplora le differenti tonalità del rovere per ambienti dallo stile caldo e accogliente

Disponibili in versione scorrevole e a battente, le porte Lovly hanno un’anta liscia che valorizza la naturalità del legno e ne interpreta il colore come elemento da coordinare al mood della casa, sia in continuità con pavimentazioni, pareti e arredi, sia in contrasto.

Sei le finiture materiche che vanno dal candido Rovere Polare agli intensi Rovere Cacao e Black Matt Dune, passando per un morbido Rovere Nordico Grigio Tabacco. Quattro quelle lisce, che ripropongono lo stesso crescendo di intensità partendo dal Rovere White Aston per arrivare al corposo Rovere New Age.

Alla porta possono essere abbinate quindici nuove maniglie, dalle più originali come il modello Chic, sul quale può essere collocato un inserto che riprende la finitura dell’anta, a quelle più minimal, come Wave che forma un rettangolo verticale piatto e sottile.

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Dierre porta interna Lovly maniglia modello Chic
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Dierre porta interna Lovly maniglia Wave

Dal punto di vista tecnico, le porte interne Lovly Dierre montano una serratura magnetica e dispongono di tre cerniere invisibili regolabili, nascoste da coperture in ABS cromo opaco, bianco o nero. L’anta tamburata, con perimetrale in finger joint di spessore 44 millimetri, è supportata con MDF e rivestita in melaminico senza battuta perimetrale, con un inserto in abs grigio.

Tendenza colore 2024: NSDS sceglie il rosa ombrato e il verde elettrico

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L’Istituto di ricerca Noroo Design Seul Studio, che ogni anno anticipa il futuro del colore proponendo 48 nuovi colori in linea con i cambiamenti sociali, ha pubblicato «Cover All Vol. 7», pubblicazione che svela i nuovi colori che faranno tendenza nel 2024.

La pubblicazione, ora disponibile anche in Italia (libreria Armani), ha come focus il tema della flessibilità e dell’estensibilità, che evocano speranza ma anche conflitto, uno scontro tra valori, tra prospettive e aspettative, tra nuove tecnologie e stili di vita in continua proliferazione.

Concentrandosi sui colori che aiutino a superare l’insicurezza crescente e le limitazioni della realtà, Noroo Design Seul Studio propone toni neutri con colori nettamente enfatizzati per garantire la flessibilità necessaria per adattarsi a nuovi ambienti, cambiamenti e visioni.

Inoltre, vengono proposti due colori chiave, denominati rosa “classy shadow” e “electric green”, che seguono fedelmente la nozione tradizionale di colore pur rispettando la nuova tendenza verso il cambiamento. Il primo è una combinazione di colori tendenti al rosa, il secondo tendenti al verde.

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A partire da questa versione, il contenuto di «Cover All» è stato suddiviso in nuove tre sezioni: Mobilità, Oggetto e Spazio. Sono state inserite diverse informazioni e dati per materiali e finiture, oltre al colore, in modo che i designer di ogni settore di riferimento possano comprenderlo e applicarlo più facilmente.

Nasce InnovaLight X, nuovo sistema costruttivo a secco di Saint-Gobain e Manni Green Tech

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Nasce InnovaLight X, nuovo sistema costruttivo a secco frutto della partnership tra Saint-Gobain Italia e Manni Green Tech

InnovaLight X si compone di una struttura portante in acciaio, con tecnologia Light Steel Frame di Manni Green Tech, integrata a soluzioni tecniche Saint-Gobain ad elevate prestazioni. 

La struttura portante a montanti e traversi Manni Green Tech, sviluppata appositamente per il sistema InnovaLight X, è realizzata con un profilo formato a freddo in acciaio zincato ZN140 (o superiore) ad elevate prestazioni con un contenuto di riciclato fino all’80%. Sui profili vengono fissate, una per lato, lastre in gesso fibrorinforzato Saint-Gobain Gyproc Glasroc X 15, il cui rivestimento in fibra di vetro inorganico conferisce un’elevata resistenza in ambiente esterno, aventi funzione meccanica di controvento.

A completamento del sistema, nell’intercapedine del telaio, è inserito il pannello isolante termo-acustico Saint-Gobain Isover Arena34 in lana minerale prodotta in Italia, idrorepellente, realizzata con un legante a base di componenti organici e vegetali e fino all’80% di vetro riciclato.

I vantaggi di InnovaLight X

Velocità esecutiva – La certezza dei tempi di realizzazione, grazie alla possibilità di eseguire parte delle lavorazioni off-site, e il montaggio completamente a secco, riducono di più della metà i tempi esecutivi del sistema in Light Steel Frame rispetto al sistema tradizionale

Leggerezza strutturale e sicurezza sismica – Circa 10 volte più leggero rispetto a un sistema tradizionale, InnovaLight X permette un rapporto resistenza-peso fino a quattro volte maggiore in caso di sisma.

Sostenibilità ambientale – Le lastre in gesso, gli isolanti in lana minerale e i profili in acciaio sono riciclabili al 100% e certificati. Questa sostenibilità di sistema si traduce in un maggiore controllo della qualità, efficienza nell’uso delle risorse, approccio circolare e ottimizzazione logistica.

Spessori ridotti, massime performance – Grazie alla flessibilità della tecnologia a secco e la possibilità di comporre le soluzioni secondo esigenze specifiche, il sistema assicura il massimo delle prestazioni termo-igrometriche, acustiche e di resistenza al fuoco, riducendo di oltre il 20% gli ingombri rispetto al sistema tradizionale.

InnovaLight X: sistema certificato

Le prestazioni di InnovaLight X sono state testate e certificate in laboratori accreditati. Nello specifico, gli elementi verticali e orizzontali del sistema sono stati sottoposti a prove di resistenza al fuoco e isolamento acustico.

Sono stati inoltre eseguiti test sperimentali e modelli di calcolo con l’obiettivo di certificare il contributo strutturale della lastra per esterni Saint-Gobain Gyproc Glasroc X 15 per l’eliminazione dei controventi diagonali in acciaio.

A seguito dell’iter di prove, sono state ottenute certificazioni meccaniche rilasciate dall’Università Federico II di Napoli, certificazioni di resistenza al fuoco da CSI e Istituto Giordano, e infine certificazioni acustiche di isolamento da calpestio e isolamento da rumore aereo da Istituto Giordano.

Imer-Kato Imer: nuova organizzazione produttiva della Linea Minidumper

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Da sinistra, Paolo Salvadori, ceo Imer Group, e Masashi Takaue, presidente Kato Imer

Imer International e Kato Imer hanno siglato un accordo riguardante la Linea Minidumper: la produzione attualmente realizzata presso lo stabilimento Kato Imer di San Gimignano (Siena) sarà spostata da settembre 2023 presso lo stabilimento Imer di Rapolano Terme (Siena), e sarà realizzato un potenziamento della linea grazie a investimenti dedicati all’industrializzazione dei modelli attuali attraverso un processo produttivo verticalmente integrato.

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Da sinistra, Paolo Salvadori, ceo Imer Group, e Masashi Takaue, presidente Kato Imer

Lo stabilimento di Rapolano Terme – 69.000 metri quadrati di superficie, di cui 16.000 coperti – ospita attualmente la produzione delle macchine e attrezzature da cantiere della Divisione Equipment del Gruppo Imer. Negli ultimi anni è stato oggetto di importanti investimenti per l’avanzamento tecnologico dei processi produttivi e ulteriori investimenti sono previsti per i prossimi anni.

Per lo stabilimento Kato Imer di San Gimignano – 39.000 metri quadrati di superficie, di cui 9.000 coperti – è stata pianificata una riorganizzazione delle linee produttive finalizzata ad accogliere l’ampliamento della gamma Skid Steer Loader e ad aumentare la capacità produttiva degli escavatori.

La riorganizzazione produttiva della Linea Minidumper rientra in un progetto strategico condiviso dalle due società, che si propone di utilizzare al meglio le sinergie già esistenti. Entrambe le società continueranno a proporre sul mercato i Minidumper con il proprio brand e il proprio colore nei rispettivi canali di vendita.

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Membrane Fassa Lamina System per pavimenti di lunga durata

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Fassa Bortolo amplia l’offerta del Sistema Posa Pavimenti e Rivestimenti con Fassa Lamina System, una nuova gamma di membrane desolidarizzanti e impermeabilizzanti specifiche per proteggere e conferire maggior durabilità alle superfici, anche su sottofondi problematici.

Le membrane Fassa Lamina System permettono di compensare il comportamento fisicamente diverso del supporto e del rivestimento ceramico o lapideo. La loro capacità di far da ponte (crack-bridging) sulle fessure fa in modo che queste non si trasferiscano alla pavimentazione creando così uno strato di desolidarizzazione antifrattura. Il massetto è, inoltre, protetto da infiltrazioni d’acqua, rendendolo perfettamente impermeabile e aumentandone così la durabilità evitando la comparsa di efflorescenze in corrispondenza delle fughe.

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La linea si compone di tre prodotti in funzione della tipologia di intervento da eseguire e delle esigenze progettuali:

  • Aquazip Lamina 3D: membrana multifunzione per pavimentazioni interne ed esterne, ideale per il controllo delle fessurazioni su supporti lesionati, per l’impermeabilizzazione dei massetti, il controllo delle tensioni di vapore su sottofondi umidi, nonché il comfort acustico.Si compone di un’anima centrale in polietilene a bassa densità, circondata da due strati di tessuto non tessuto in polipropilene: il primo assicura elevata impermeabilità e costituisce una barriera al passaggio del vapore, il secondo possiede un’elevata resistenza agli alcali e garantisce al contempo adesione e desolidarizzazione.
    Il prodotto si può applicare a pavimento su vari supporti, in ambienti interni ed esterni d’uso residenziale. La membrana assicura una maggior durabilità della pavimentazione, creando uno strato di desolidarizzazione antifrattura che migliora la distribuzione dei carichi sulla superficie anche nelle condizioni più difficili (rivestimenti di grande formato, notoriamente più rigidi, elevate sollecitazioni derivanti dalla destinazione d’uso, caratteristiche intrinseche del supporto), e realizzando uno strato impermeabile all’acqua e fonoisolante (contribuendo ad attenuare il rumore da calpestio).
  • Aquazip Eco-Lamina 2D: eco-membrana impermeabilizzante per pareti e pavimenti interni con struttura a tre strati, la cui anima impermeabilizzante in polietilene a bassa densità è caratterizzata da un elevato contenuto di prodotto riciclato. I due strati in TNT di polipropilene che la avvolgono favoriscono invece la maggiore coesione con l’adesivo, impiegato sia per la posa della membrana che per quella del rivestimento. Il prodotto è particolarmente consigliato in ambienti interni esposti al contatto con acqua e vapore in modo occasionale (come bagni e docce) o continuativo (come bagni turchi), aiutando a prevenire il rischio di trasferimento di umidità agli ambienti adiacenti e la formazione di macchie e muffe nelle corrispondenti pareti, preservandone la durabilità. Si può utilizzare sotto a pavimenti e rivestimenti in piastrelle ceramiche, pietra naturale e mosaici, anche in presenza di sistemi radianti; per ambienti interni d’uso residenziale e commerciale, a pavimento e a parete. Inoltre, è una soluzione eco-sostenibile grazie all’integrazione di materiali riciclati al suo interno, fattore che permette di ridurre l’impronta di carbonio dei componenti del sistema.
  • Fassaflor Lamina Tex: telo antifrattura per pavimenti interni ed esterni composto da due diversi strati di TNT: lo strato inferiore in polipropilene è particolarmente resistente alle sollecitazioni per garantire una corretta desolidarizzazione dal supporto, mentre lo strato superiore, in polipropilene e poliestere, consente una migliore adesione con il collante impiegato per la posa delle piastrelle. Il prodotto è utilizzato per disaccoppiare e ridurre la tensione tra rivestimenti finiti (piastrelle e lastre in ceramica, pietra naturale) ed il sottofondo, in ambienti interni ed esterni, anche in presenza di sistemi di riscaldamento a pavimento. È particolarmente indicata in tutte quelle situazioni dove l’integrità del rivestimento può essere a rischio a seguito di tensioni nel supporto che agiscono in modo parallelo alla pavimentazione (tensioni di taglio), o negli interventi in sovrapposizione, dove per la differenza di formato non c’è corrispondenza tra i giunti presenti nel supporto ed il giunto di dilatazione sul nuovo rivestimento. Inoltre, possiede una buona capacità di far ponte sulle fessure, permettendo così l’incollaggio su fondi eterogenei, non completamente stagionati o con microfessurazioni. Il prodotto può essere applicato su sottofondi portanti come ad esempio pavimenti in calcestruzzo, massetti in cemento oppure in anidrite, pavimentazioni esistenti con rivestimenti in ceramica, marmo, parquet, legno, ben ancorati al fondo. Può essere utilizzato anche per la desolidarizzazione di pavimenti realizzati su pannelli in fibro-gesso o fibrocemento.