«Il sistema tetto che prevede tutto»: un claim coraggioso anche per un gruppo dalla dimensione internazionale come BMI Wierer, che afferma di aver previsto, appunto, un sistema di copertura capace di affrontare ogni situazione climatica. «L’ambizione è quella di fornire un pacchetto che, installazione a parte, possa essere considerato chiavi in mano e possa garantire una determinata tenuta anche in presenza di eventi come quelli della scorsa estate. Abbiamo in produzione una serie di tegole in cemento che hanno una resistenza meccanica superiore rispetto alla media, dimostrata da numerosi test e siamo in fase di ottenimento di ulteriori certificazioni», spiega Silvia Sartor, direttore Marketing Italia, Adriatics e Bulgaria del Gruppo Bmi Wierer.
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Dopo aver festeggiato i 60 anni della filiale italiana, il Gruppo fischer è pronto per compiere un nuovo traguardo: il 75esimo anniversario. E per celebrare l’evento, in Germania come in Italia, è stata realizzata una limited edition a tiratura limitata della prima scatola del tassello S.
Scatola Limited Edition Tassello S
Gruppo Fischer: la storia
Da piccola officina a leader di mercato a livello mondiale nella tecnologia del fissaggio: è così che si riassume lo sviluppo del Gruppo fischer, azienda familiare di successo nata in Germania nel 1948. Fino al 1980 un’azienda di medie dimensioni focalizzata sui tasselli in nylon, negli ultimi 40 anni il Gruppo fischer si è evoluto con successo in una multinazionale sotto la direzione di Klaus Fischer, presidente e titolare, figlio del fondatore Artur Fischer.
«I nostri collaboratori sono la risorsa più grande della nostra azienda e il fattore cruciale per il successo, piuttosto che le nostre strutture e i nostri edifici», ricorda in molte occasioni il proprietario dell’azienda.
Prof. Klaus Fischer 04.07.19 in Waldachtal. Foto: Jakob Studnar
Nel 1980, l’azienda aveva un fatturato equivalente a circa 50 milioni di euro con 1.000 dipendenti. Nel 2022, il Gruppo fischer ha superato per la prima volta il miliardo di fatturato con circa 5.600 dipendenti in tutto il mondo.
Il Gruppo Fischer opera a livello globale con un approccio orientato a creare valore per clienti e utilizzatori dei propri prodotti. Circa l’80% del fatturato è generato al di fuori della Germania, dove ha sede l’headquarter del Gruppo. Con 51 filiali in 39 Paesi, il Gruppo fischer si è affermato con successo sul mercato ed esporta in oltre 120 Paesi.
Dal 2004 fischer Consulting, la Divisione di Consulenza Aziendale del Gruppo, supporta le aziende nell’ottimizzazione dei processi basati sul sistema fischer ProcessSystem.
fischer Consulting fornisce supporto per la pianificazione efficiente dei processi produttivi, dei layout di fabbrica e dello sviluppo della strategia, aiutando le aziende a intraprendere un cambiamento culturale per diventare un’organizzazione lungimirante e competitiva in modo sostenibile attraverso approcci di change management.
Gruppo fischer: 75 anni di prodotti innovativi
fischer ha costantemente lanciato negli ultimi 75 anni prodotti innovativi. Dopo il tassello S, primo fissaggio in nylon ad espansione, nel 2015 fischer lancia DuoPower, tassello universale bimateriale, primo della famiglia DuoLine che ora comprende un’ampia gamma di prodotti caratterizzati dalla innovativa combinazione di materiali diversi per garantire le migliori prestazioni su ogni supporto.
Oltre ai tasselli leggeri in nylon, agli ancoraggi in acciaio, ai sistemi di fissaggio chimico e alle viti, la gamma comprende anche sottostrutture per facciate, sistemi di installazione per impiantistica e ambito elettrico, sistemi per il fissaggio di pannelli fotovoltaici e soluzioni FireStop per la protezione passiva dal fuoco.
Con le sue innovazioni e i suoi criteri di qualità, fischer continua a definire gli standard di efficienza e affidabilità in edilizia. Ad esempio, BauBot è il primo robot di fissaggio al mondo, che fora e installa le soluzioni di fissaggio fischer a parete, pavimento e soffitto. Innovazione importante è anche il sensore fischer Construction Monitoring, che consente di monitorare le forze di precompressione nei fissaggi in ogni momento e luogo.
Il Gruppo oggi offre non solo una gamma ampia e profonda di prodotti e sistemi di fissaggio, ma anche servizi per la progettazione, per la costruzione e la manutenzione degli edifici, che vanno dalla consulenze in fase iniziale all’assistenza in cantiere sino al completamento del progetto. I dipartimenti Ricerca& Sviluppo, le soluzioni BIM, i servizi di engineering e la suite FiXperience supportano poi progettisti, installatori, imprese.
Sostenibilità nel Dna del Gruppo fischer
La sostenibilità fa parte del DNA del Gruppo fischer fin dalla sua nascita. Molto prima dell’introduzione dei rapporti di sostenibilità obbligatori in Europa, il Gruppo ha deciso di adottare un approccio proattivo, riciclando rifiuti in plastica dal 1953 e utilizzando dagli anni ’80 il calore di scarto dello stampaggio a iniezione per riscaldare gli edifici e i serbatoi di stoccaggio dell’acqua di raffreddamento.
Headquarter Gruppo fischer
Con i suoi due impianti fotovoltaici, l’azienda ha produce circa il 23% dell’energia necessaria nel suo sito più grande a Tumlingen, dando un contributo significativo alla transizione energetica.
Gli aspetti economici, ecologici e sociali della sostenibilità rivestono un’importanza fondamentale nella dichiarazione di missione del Gruppo fischer, pubblicata per la prima volta nel 1987 e influenzano in modo significativo la cultura aziendale.
fischer ha lanciato nel 2014 con la GreenLine, la prima gamma al mondo di sistemi di fissaggio realizzati principalmente con risorse rinnovabili, e nel 2015 ha introdotto la gestione della sostenibilità e poco dopo il suo primo rapporto di sostenibilità.
Il Gruppo ha vinto numerosi premi per le sue attività sostenibili, tra cui il German Sustainability Award nel 2020, nella categoria “grandi imprese”. Nella primavera del 2023, il Ministro federale tedesco dell’Ambiente ha inserito il Gruppo fischer nella rete delle aziende che si occupano di protezione del clima.
Presso il neonato fischer Sustainability Campus, altre aziende, organizzazioni, fornitori e partner possono richiedere supporto partecipare a una sessione di formazione sulla sostenibilità.
I primi 60 anni di fischer italia
fischer Italia ha festeggiato questa estate i suoi primi 60 anni con un evento nella sua sede di Padova. La consociata italiana ha iniziato la propria attività nella città veneta nel 1963 e, grazie a un percorso in costante crescita, è oggi prima nel Gruppo fischer per fatturato, con 304 dipendenti e con oltre 6 mila clienti fra rivendite specializzate, grossisti, grande distribuzione e industrie. fischer rappresenta il punto di riferimento per progettisti, installatori, rivendite e hobbisti per ogni applicazione in ambito di fissaggio con la sicurezza e qualità garantita dai propri prodotti.
Stefano Marzolla, direttore generale di fischer Italia, ha aperto la festa con il benvenuto a Klaus Fischer, presidente e titolare del gruppo, ai membri del board, al vicesindaco di Padova, ai rappresentanti dell’Università di Padova, alle istituzioni, ai giornalisti e alle collaboratrici e collaboratori dell’azienda. La festa è proseguita con il discorso di Klaus Fischer, centrato su temi cruciali quali l’importanza dell’istruzione, la sfida ambientale e il potere dell’innovazione.
Dopo aver ricordato il traguardo dei 200 milioni di euro di fatturato raggiunti nel 2022, Fischer ha rimarcato l’importanza del fattore umano e della vicinanza al cliente. A seguire il regalo del book che ripercorre i 60 anni dell’azienda, la cena di gala e infine il taglio della torta con brindisi finale.
San Marco, brand di pitture e vernici per l’edilizia professionale, in collaborazione con lo studio milanese Baolab, ha individuato i nuovi Color Trends 2024.
Le nuove tendenze cromatiche sono quattro e sono state definite tramite una ricerca che si basa su un principio di evoluzione nella continuità: alle diverse tinte delle palette individuate lo scorso anno se ne affiancano di nuove, includendo anche alcuni colori per gli esterni e proposte di abbinamento per i pavimenti con Continuo, sistema di rivestimento decorativo a effetto microcemento.
La ricerca qualitativa condotta quest’anno ha inoltre portato a notevoli miglioramenti degli strumenti di consultazione: a partire dalla nuova mazzetta colori, che offrirà un interessante confronto tra le nuances del 2023 e quelle che domineranno gli ambienti nel prossimo anno.
«Con il progetto Color Trends ci poniamo l’obiettivo di condurre i nostri interlocutori, sia professionisti del settore che privati, in un affascinante viaggio fra le suggestioni e le emozioni che animano il mondo del colore. Desideriamo, in particolare, fornire inedite chiavi di lettura per interpretare le tendenze dell’interior design restando fedeli al proprio gusto e alla propria personalità, così come spunti e strumenti che consentano di dare vita a spazi armoniosi ed equilibrati ma sempre unici e vibranti», commenta Emanuele Divina, Brand Manager San Marco.
«Poter spiegare che il mondo cromatico è in continua evoluzione e non procede solo per cambi radicali di direzione è una occasione rara, di cui è difficile intuire il potenziale ma che è essenziale per poter strutturare un progetto colore valido nel tempo e simultaneamente innovativo nei contenuti», aggiungono Manuela Bonaiti ed Emma Clerici, fondatrici di Baolab.
Spring Garden
Il nome del primo trend individuato è Spring Garden, una palette che induce al risveglio dei sensi, caricandoli di una nuova forza e di una sensazione di allegra leggerezza. Si percepisce una certa continuità rispetto alla precedente tavolozza, Bucolic Garden. Le tinte che la compongono diventano però più sature, come nel caso dei verdi e del giallo, che inonda di luce tutti gli altri colori.
Per il pavimento la scelta ricade su Continuo C628, una tinta dominata da accenti neutri ma caldi; Il giallo e il verde tenue delle nuance Firenze e Trieste sono invece consigliate per mettere in relazione questa palette con gli esterni.
Soft Purity
Soft Purity, il secondo trend individuato, è una palette in cui cielo e terra si fondono creando ambientazioni oniriche e fiabesche. A dominare è ancora il blu, questa volta insieme al rosso, ma entrambi si trasformano grazie all’alta percentuale di bianco che li rende più domestici e vicini. Bilanciano la tavolozza due neutri fortemente cromatici, capaci di comunicare con le tinte più forti.
Per rivestire i pavimenti è proposto, in abbinamento, Continuo C638, che con il suo giallo desaturato richiama la calda sabbia estiva. Per le pareti esterne si punta infine su colori delicati come il rosa Torino e l’azzurro Catania.
Digital Sensorial
Digital Sensorial è il nome del terzo trend, new entry di quest’anno, capace di trasportare il mondo del digitale all’interno degli spazi, creando ambienti fluidi e metamorfici. La nuova palette si compone di viola vibranti, gialli che sconfinano nei verdi e verdi che si alleggeriscono per permettere una continuità e un’ibridazione con le tinte più neutre e tradizionali.
Il pavimento riesce a sposarsi alla perfezione con questo spazio futuristico grazie a Continuo C646: una gradazione di verde molto chiara, leggera e fresca che, se accostata a toni più forti, dà forte carattere agli spazi abitativi. L’equilibrio con gli esterni è garantito dalle nuances Venezia e Milano, due colori chiari e delicati.
Light Beauty
L’ultimo trend individuato è Light Beauty, contraddistinto da un saldo legame con la terra: che siano mattoni, cipria, ocra o terracotta, sono ancora molto presenti le nuances distintive della precedente versione, Quiet Beauty. Il panorama cromatico si arricchisce tuttavia di un azzurro-lilla capace di alleggerirlo, trasformando l’arancione in un rosso bruciato che fa da controcanto alle altre tinte.
La proposta per i pavimenti è Continuo C617, un delicato e intrigante grigio perla che nasconde sfumature multitonali. Il connubio perfetto con le pareti esterne è dato da due colori che esaltano il piacevole contrasto tra un acceso rosso Roma e un più sottile crema Napoli.
La filiera del riciclo degli imballaggi in plastica italiana è un’eccellenza in Europa. Tra le attività che mostrano grandi margini di sviluppo c’è il sistema di riciclo dell’EPS, il polistirene espanso sinterizzato, comunemente noto come polistirolo.
A questa tematica è stata dedicata la tavola rotonda “Il riciclo dell’EPS: un’opportunità per l’economia circolare”, che Corepla ha promosso in collaborazione con AIPE nel corso dell’edizione 2023 di Ecomondo (7-10 novembre, Rimini), che ha visto la partecipazione di Alessandro Augello (presidente AIPE), Giovanni Bellomi (direttore Corepla), Valentina
Meschiari (responsabile raccolta Corepla), Danilo Sartori (responsabile schemi innovativi di riciclo e piattaforme Corepla), Giovanni Boz di Fantambiente e Antonio Facca del Gruppo
Conad.
L’appuntamento è stato anche l’occasione per ufficializzare l’accordo di intenti tra Corepla e AIPE e promuovere una cultura sostenibile attraverso una attività di sensibilizzazione verso i cittadini e di coinvolgimento dei Comuni. Proprio ai Comuni e ai soggetti da essi delegati, infatti, è stato inviato un form per supportarli ulteriormente nella gestione dell’EPS e incrementare le quantità intercettate; un’intesa utile ad ampliare la rete di raccolta presso le isole ecologiche e proseguire il percorso di investimento costante nei metodi di innovazione per consentire il riciclo dei flussi di EPS negli impianti dove viene sottoposto ad un processo sostenibile per rigenerarsi.
Nel 2022 sono state oltre 10.000 le tonnellate di polistirolo avviate al riciclo solo nelle PEPS Corepla, «volume che raddoppia considerando anche la raccolta fuori da questo circuito», affermano da Aipe.
«Il polistirene espanso rappresenta una risorsa strategica in ottica di economia circolare soprattutto in relazione al fatto che si tratta di un prodotto totalmente riciclabile se correttamente conferito nella raccolta differenziata. Questa partnership con Aipe ha l’obiettivo di rafforzare la sensibilizzazione alla cultura dell’economia circolare, dell’evoluzione green e aumentare la consapevolezza nei cittadini e nelle amministrazioni comunali delle pratiche di riciclo che rendono l’Italia un’eccellenza europea. Tutti, dal privato cittadino al commerciante fino alla GDO, possono fare la propria parte per chiudere il cerchio, perché solo un corretto conferimento dell’EPS consentirà la sua trasformazione in materia prima seconda. L’obiettivo è da raggiungere tutti insieme», ha dichiarato il presidente di Corepla, Giovanni Cassuti.
Secondo una indagine IPSOS commissionata da Corepla, negli anni la sensibilità e l’attenzione dei cittadini verso la raccolta differenziata è cresciuta in maniera significativa per 3 italiani su 4. Per il 22% dei cittadini italiani fare correttamente la raccolta differenziata dei rifiuti è il comportamento più importante da mettere in pratica per rispettare l’ambiente. Tuttavia resta la percezione nei cittadini che l’imballaggio in polistirolo è il rifiuto in plastica più difficile da differenziare, da qui la richiesta degli italiani ai Comuni e in generale alle Istituzioni, di avere maggiori informazioni di dettaglio sugli imballaggi. Per il 91% degli italiani intervistati Governo e Istituzioni dovrebbero fare di più per sensibilizzare i cittadini sul tema plastica e il suo riciclo, ed è continua la richiesta di un sistema di comunicazione costante e sempre più unificato sui metodi e le logiche di differenziazione dei materiali riciclabili.
Grazie a un corretto conferimento e a un eccellente sistema di riciclo, il polistirene espanso, fatto per il 98% d’aria, offre interessanti opportunità di dare vita a nuovi prodotti.
«Ridurre, riciclare e recuperare sono azioni prioritarie dell’intera filiera determinata a prevenire l’emissione di rifiuti nell’ambiente, ad aumentare la percentuale di raccolta ed individuare nuove forme di riciclo e riutilizzo con lo scopo di trasformare gli imballaggi in EPS post uso in nuove risorse e materie prime seconde e chiudere quindi il loop dell’economia circolare. L’EPS è infatti un materiale sostenibile perché si ricicla completamente e infinite volte. Lo testimoniano tre progetti avviati da AIPE negli ultimi anni: “EPS porto a Porto” per il recupero delle cassette in polistirolo destinate alla pesca presso le aree portuali; l’iniziativa con il Mercato Ittico di Milano per la raccolta e riciclo delle cassette pesce in ambiente commerciale e “L’EPS si Differenzia” rivolto al recupero degli imballaggi in EPS attraverso le municipalizzate e alcune GDO del settore alimentare, elettrodomestico e arredo. L’esperienza sul campo dimostra che l’EPS è raccoglibile, selezionabile e riciclabile e che proteggere l’ambiente significa utilizzare il materiale migliore per ogni applicazione valorizzandolo attraverso una corretta gestione di tutto il suo ciclo di vita», ha commentato Alessandro Augello, presidente di AIPE.
Dal 15 al 18 novembre 2023 Mapei è al MADE expo 2023, in programma a Fiera Milano, Rho (Stand B01 – E10, Hall 2).
L’azienda porta in fiera alcune novità sotto il segno dell’impegno per un’edilizia sempre più responsabile e presenterà la propria offerta completa per rispondere alle esigenze di tutti i professionisti. Tecnologie e soluzioni di qualità, durevoli e sostenibili come quelle che compongono la linea Zero, la gamma di prodotti Mapei a emissioni completamente compensate.
Mapei, con la sua linea dedicata al risanamento di edifici in muratura, è presente anche nell’Agorà del Restauro: uno spazio situato al centro della hall 2 (N25 – P26) ideato da Assorestauro.
Nel palinsesto di eventi culturali e formativi che avranno luogo nell’Agorà, nel pomeriggio di venerdì 17 novembre Davide Bandera, PM linea risanamento Mapei, interviene nell’ambito del convegno «Restauro, Materiali innovativi e sostenibilità: tra CAM edilizia e protocolli di sostenibilità ambientale ed energetica».
Le esportazioni italiane dovrebbero accelerare nei prossimi due anni e le aziende dovrebbero a guardare ai Big Data come a un modo per mitigare i rischi associati al commercio internazionale. È quanto emerge dall’ultima ricerca commissionata da QBE, gruppo australiano di assicurazioni e riassicurazioni. Secono una analisi della società, in Italia nel 2022 il valore dello scambio di beni materiali è stato circa cinque volte superiore a quello dei servizi. In totale le importazioni italiane di beni e servizi hanno raggiunto i 740 miliardi di euro, mentre le esportazioni ammontano a 710 miliardi di euro. L’Italia ha esportato 592 miliardi di euro nel corso dello scorso anno, pari a circa il 31% del Pil, mentre le importazioni sono state leggermente superiori, a 613 miliardi di euro.
“L’Italia ha una storica propensione verso il commercio internazionale, con eccellenze in grado di competere ai più alti livelli di qualità. Le sfide odierne però risultano particolarmente complesse e necessitano una preparazione adeguata. Queste nuove sfide e rischi spingono noi assicuratori verso l’innovazione, con soluzioni e prodotti aggiornati e a misura dei clienti”, secondo Angela Rebecchi, General Manager di QBE Italia.
Quali sono le sfide che le imprese italiane devono affrontare?
L’Istituto Nazionale di Statistica ha evidenziato alcune delle più importanti sfide che i produttori italiani affrontano ogni giorno legate alle esportazioni. È emerso che, nel biennio 2020-2021, le aziende che hanno avuto problemi nelle esportazioni sono raddoppiate rispetto al periodo 2017-2019. Questa situazione non è solamente riconducibile agli effetti della pandemia, ma il covid ha evidenziato anche i notevoli problemi della catena di fornitura che hanno colpito le aziende a livello globale. In particolare emerge che ben il 38% delle imprese manifatturiere ha segnalato problemi in questo ambito nei primi due semestri del 2023, un dato superiore del 68% rispetto alla media 2017-2019. Sempre nel corso del 2023, le aree di maggior criticità segnalate dalle aziende sono state quelle relative all’aumento dei costi e dei prezzi (18%) e quelle legate ai tempi di consegna (8%).
La seconda grande sfida riguarda l’affidabilità che esportatori e importatori di beni italiani ripongono nei loro partner commerciali e il contesto geopolitico nei rispettivi Paesi. L’Italia esporta e importa solo una percentuale relativamente piccola (1,2% e 3,3%) dei suoi beni in Paesi che presentano alti livelli di fragilità istituzionale e sociale o che sono coinvolti in conflitti violenti (secondo la catalogazione della Banca Mondiale). Attualmente, la Libia è il Paese verso cui l’Italia è più esposta, con lo 0,3% delle esportazioni e l’1,5% delle importazioni nel 2022, valori comunque modesti.
Secondo lo studio, il bilancio 2023 delle importazioni italiane di beni registrerà una leggera contrazione, attorno all’1,8%. Tuttavia, a partire dal 2024, ci si aspetta un ritorno alla crescita, con aumenti del 3,9% nel 2024 e del 3,5% nel 2025, un forte segnale per un’ottimistica ripresa delle importazioni.
Parallelamente, è atteso che le esportazioni italiane crescano a un ritmo più sostenuto rispetto alle importazioni, contribuendo a riequilibrare i flussi commerciali. Le previsioni indicano un incremento delle esportazioni complessivo dello 0,6% nel 2023, seguito da ulteriori aumenti del 3,3% nel 2024 e del 4% nel 2025. Esportazioni e importazioni potrebbero subire però scenari macroeconomici negativi. In caso di crollo dei prezzi degli asset, le esportazioni del 2025 saranno inferiori del 5% rispetto alla previsione di base, mentre le importazioni subiranno una riduzione del 6,7%. In un contesto caratterizzato da restrizioni delle condizioni di credito, le previsioni indicano che sia le esportazioni che le importazioni nel 2025 saranno inferiori rispetto alla previsione di base, con una contrazione dell’1,6% per le esportazioni e del 2,3% per le importazioni.
La platea del XVI Convegno YouTrade è risultata stracolma. Ma chi non è riuscito a partecipare all’evento organizzato da Virginia Gambino Editore a Villa Quaranta (Verona) può recuperare l’essenziale attraverso il nuovo numero di YouTrade. La rivista di riferimento del mondo delle rivendite, e non solo, pubblica sul nuovo numero il resoconto delle relazioni, dei quattro talk show, dell’instant poll, assieme ai grafici, alle tabelle e alle foto che traducono in immagini l’evento. Ce n’è abbastanza per suscitare interesse per il numero novembrino della rivista.
Ma sul periodico c’è molto di più. A cominciare dalla esclusiva Top 50 della distribuzione europea. Un lavoro in questi termini mai visto prima, che è stato curato dal Centro Studi YouTrade mettendo a confronto i risultati dei maggiori gruppi del settore, non solo per il totale fatturato, ma anche secondo la redditività per addetto o per metro quadrato di superficie commerciale. Il risultato è stuzzicante e, allo stesso tempo, stimolante per i rivenditori nostrani.
Ancora: il ricco nuovo numero di YouTrade pubblica un’anteprima di ciò che offre la nuova edizione del MADE expo. E, sempre per l’attualità, offre ai lettori un’inchiesta su un aspetto molto sentito nella filiera delle costruzioni: la difficoltà ad assumere personale, perlomeno quello con la qualificazione necessaria. Un altro approfondimento riguarda, invece, il processo di transizione verso un’edilizia sostenibile. Traguardo giusto, ma con molte insidie e un percorso accidentato a livello europeo.
Gli articoli di grande interesse sono ancora molti, come quello che fa il punto sulle mission del Pnrr. Ma vale la pena di citare altri due punti forti di YouTrade novembre: uno speciale dedicato al consolidamento strutturale e un focus sul colore per le facciate. Ma l’elenco completo dei contenuti della rivista è ancora molto lungo: non perdere il nuovo numero di YouTrade. Abbonati ora!
1973 – 2023 per Eurocassonetto non sono numeri e date di poco conto, ma rappresentano l’inizio, il presente e il futuro di un’azienda nata cinquant’anni fa, che ha vissuto grandi cambiamenti e il susseguirsi di due generazioni.
L’azienda Fratelli Marotta nasce nel 1973 a Favara, in provincia di Agrigento, per mano di Andrea Marotta e suo fratello, i quali decisero di sfruttare la conoscenza appresa nelle industrie siderurgiche tedesche e dare vita alla loro azienda in Sicilia. L’azienda sin da subito si impose a livello regionale nel settore degli infissi zincati e in alluminio, divenendo una vera e propria fucina per le future maestranze e punto di riferimento nella distribuzione di semilavorati e prodotti finiti.
Il 1999 è l’anno della nascita di Eurocassonetto. I primissimi anni Duemila sono fatti di test, prove, fallimenti e successi: manovre essenziali prima di trovare la strada giusta. I primi tentativi erano rivolti sempre a una commercializzazione che non andava oltre la regione Sicilia, poi nel 2007 la svolta con i fratelli Salvatore e Antonio Marotta che decidono di prendere le redini dell’azienda di famiglia e di trasformarla ancora una volta.
Automatic
Dal 2007 in poi talento, sacrificio, resilienza e anche un pizzico di fortuna hanno portato l’azienda fino all’importante traguardo dei cinquant’anni di attività. Per migliorarsi e lanciarsi ancora di più verso il futuro l’azienda si è concessa un regalo: la trasformazione da industria tradizionale ad industria 4.0. Attraverso finanziamenti promossi dal MISE, il 2023 è stato infatti l’anno dell’inserimento definitivo di macchinari di ultimissima generazione in grado di stravolgere la produzione aziendale.
Per Eurocassonetto puntare sull’industria 4.0 significa avere un’azienda più efficace ed efficiente, con una produzione più veloce e una conseguente riduzione dei costi produttivi. Con la nuova gestione della produzione tramite la digitalizzazione dell’azienda, l’obiettivo sarà quello di ridurre al minimo tutti i fattori di costo superfluo, che possono indebolire il ciclo produttivo e le performance, per poter avere una marginalità da impiegare in nuovi investimenti e puntare anche a nuove fette di mercato.
Tra gli obiettivi di Eurocassonetto c’è anche quello di implementare ulteriormente la digitalizzazione del lavoro, andando a inserire nuovi macchinari che consentiranno la robotizzazione totale dei sistemi di assemblaggio e imballaggio della produzione, ma anche puntare a un futuro più green per l’azienda, orientandosi sempre di più verso la sostenibilità e seguendo il percorso di una corretta transizione ecologica.
Raffaello
Nel percorso di Eurocassonetto fondamentali anche le azioni comunicazione aziendale e di marketing e co-marketing tramite cui l’azienda è stato in grado di crescere e farsi conoscere nel panorama internazionale.
L’internazionalizzazione è un altro aspetto fondamentale su cui si Eurocassonetto ha sempre puntato dal 2007 in poi. La diffusione del marchio come sinonimo di eccellenza Made in Italy ha permesso di identificare l’azienda come esempio di prodotto italiano di alta qualità in Europa e nei Paesi extra UE come gli Emirati Arabi dove, attraverso un progetto intrapreso con la Camera di Commercio Italiana, l’azienda sta promuovendo il proprio marchio e il concetto di sistema scorrevole a scomparsa.
Leonardo
I propositi per il 2024 – e per gli anni a venire – per Eurocassonetto e i fratelli Marotta sono molteplici, ma sicuramente un pilastro fondamentale sarà rafforzare e migliorare la reputazione aziendale tramite i progetti in programma e poter far sì che i prodotti di possano crescere, progredire e diventare tra le migliori eccellenze del settore.
Il processo di riqualificazione degli edifici è inevitabile.E per le imprese diventare sostenibili è un imperativo categorico. Ma non è facile. Perché costruire con prodotti e pratiche davvero verdiè costoso. A volte troppo. Così, per laterizi e ceramica…
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Anche l’acqua è un’emergenza. Anche perché se ne spreca il 40%. È quanto ha sostenuto Paolo Taglioli di Assoidroelettrica in occasione di uno dei Green & Blue talk Rcs. Secondo il manager, ci sono però grossi problemi di intervento. In ogni caso, bisogna fare presto perché l’acqua grezza, come quella alle falde o alle dighe, non ha un valore univoco. E questo ne complica la gestione per i cittadini che si trovano a valle o a monte di un bacino. E secondo Renato Mazzoncini di A2a, bisogna efficientare il ciclo idrico: «In Italia recuperiamo solo l’11% delle acque meteoriche contro una media europea del 25% e oltre il 40% dell’acqua distribuita viene dispersa dalle reti».
Dal 15 al 18 novembre 2023 Faraone partecipa al MADE expo 2023 presso la Fiera Milano Rho con le sue applicazioni tecniche per parapetti in vetro e nuove tecnologie per l’architettura (Padiglione 3P – Stand T01 T05).
Nel 2019 l’azienda ha festeggiato 50 anni e quest’anno la fiera rappresenta un’occasione per scoprire soluzioni avanzate legate ai parapetti in vetro, discutere progetti e connettersi con gli esperti.
Parapetto in vetro e alluminio Ninfa
Durante le quattro giornate Faraone organizza anche seminari tecnici specifici della durata di circa 30 minuti, riservati a gruppi di massimo 20 persone.
Presso lo stand Faraone i visitatori troveranno anche un prezioso strumento per i professionisti: la Guida alla progettazione dei parapetti in vetro, un documento di 144 pagine che incorpora l’intero know-how tecnico dell’azienda, link per scaricare DWG, contenuti sviluppati in collaborazione con cinque aziende leader come Hilti, Index, Dosteba, Arredil, Malagrida.
Le lancette corrono veloci verso la nuova edizione di ME-MADE expo, la fiera dedicata all’edilizia e al futuro delle costruzioni, in programma presso Fiera Milano Rho dal 15 al 18 novembre 2023.
In attesa di verificare come si svilupperà l’evento e verificarne il successo in termini di presenze, i numeri annunciati sono già di tutto rispetto. Sono 500 le aziende espositrici rappresentative di tutta la filiera, i cui stand si dipaneranno nei quattro padiglioni della manifestazione fieristica che quest’anno si presenta con due differenti saloni espositivi: Involucro e Costruzioni.
In più ad arricchire l’evento più di cento appuntamenti tra convegni, workshop e mostre, che offriranno momenti di aggiornamento e confronto sui temi di maggiore attualità per i professionisti del settore. Novità di questa edizione: il ticket di ingresso alla fiera permetterà di visitare anche le altre tre manifestazioni di MIBA (Milan International Building Alliance) che si svolgono in contemporanea, cioè GEE – Global Elevator Exhibition, dedicata a mobilità orizzontale e verticale, Sicurezza, tra le principali manifestazioni europee per sicurezza e antincendio, e Smart Building Expo, rivolta all’integrazione tecnologica.
Nel Salone Costruzioni, collocato nei padiglioni 2 e 4, i visitatori possono trovare prodotti e soluzioni per costruire e riqualificare: software e tecnologie per la progettazione, Building Information Modeling (Bim), Construction Chemical, sistemi costruttivi per strutture e infrastrutture, soluzioni antisismiche, attrezzature per la sicurezza e il cantiere, proposte per la riqualificazione energetica, l’isolamento termico e il comfort; materiali e finiture per l’architettura d’interni; soluzioni per l’integrazione tra edificio e impianto.
Inoltre, sono disposte alcune aree speciali in collaborazione con primarie realtà del settore. Per esempio, in partnership con Assorestauro, è prevista una Agorà Restauro con un ricco palinsesto di eventi, mentre con ISI, Ingegneria Sismica Italiana sarà allestita l’area Focus Sismica, dedicata alla sicurezza del patrimonio edilizio e infrastrutturale. Anche in questo caso il programma è molto ricco, con interventi tecnici e incontri istituzionali che avranno come focus i temi della sicurezza delle strutture e infrastrutture degli edifici, le nuove tecnologie, le normative e le prospettive.
Tra le novità di questa edizione di ME-MADE expo non possiamo non citare la compresenza dell’ottava edizione di FEL, Festival edilizia leggera dedicata agli operatori dei settori pitture, colori ed edilizia leggera, che ospiterà anche dimostrazioni pratiche, speech formativi e workshop. Infine, Federbeton è invece presente per testimoniare l’impegno ruolo della filiera del cemento e del calcestruzzo per un futuro delle costruzioni sempre più sostenibile.
Nei padiglioni 1 e 3 della fiera, invece, il Salone Involucro consentirà ai visitatori di aggiornarsi sui prodotti e le soluzioni in grado di coniugare il valore estetico dell’architettura con l’efficienza energetica e il comfort, per rispondere in modo sempre più efficiente alle sfide climatiche più estreme e alle ultime esigenze sul piano costruttivo e progettuale. Spazio dunque a serramenti, finestre e porte; facciate e coperture; componenti e accessori; macchine per la produzione di serramenti, vetro; chiusure e soluzioni per l’oscuramento e l’automazione, outdoor, protezioni solari e anti-insetto.
Tra le associazioni presenti c’è Fondazione Promozione Acciaio, che nei suoi spazi organizza eventi culturali di rilievo, tra cui la lectio magistralis dell’architetto Patricia Viel sulle soluzioni architettoniche innovative per l’acciaio, e ACMI, Assocostruttori Chiusure & Meccanismi Italia, con convegni e incontri sui temi caldi del momento.
GLI ALTRI APPUNTAMENTI
A integrare ulteriormente l’offerta di ME-MADE expo, sono previsti diversi altri appuntamenti di interesse:
• The Place To Build, percorso multidisciplinare composto da diversi incontri che si svilupperà a partire dal tema «Governare la complessità della transizione energetica in edilizia»
• Il progetto Design for circularity – Call for Challenges, realizzato in collaborazione con la Scuola di Architettura, Urbanistica ed Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano
• Unbuilt – Unrealized Projects, in collaborazione con Platform, per dare visibilità all’architettura del non costruito
• Re-Regeneration Real Estate, ciclo di episodi dove si esploreranno le tematiche più stringenti legate alla rigenerazione urbana
• Relive 2023. UrbE-Scape, workshop che vedrà al centro attività di progettazione per proporre nuovi approcci e modelli per la rigenerazione dello spazio pubblico
• La premiazione ME Awards
• La Start Up Zone
• Archibox con Carlo Ratti e Winy Maas, ambassador ufficiali di Me-Made expo 2023
Mentre gli operatori del settore attendono qualche indicazione in più relativamente a ciò che accadrà il prossimo anno, si lavora. Unica certezza, la coda dell’effetto bonus sta svanendo, con le recriminazioni e le polemiche che certamente non possono mancare anche se, prima o poi, un mercato eccezionalmente drogato com’è stato quello degli ultimi due anni, e ammettiamolo, per certi versi anche poco serio, non poteva che fare una brutta fine.
In ogni caso, i primi dati post vacanze confermano in sostanza i numeri dello scorso anno, anche se la prima parte del 2023 è stata certamente più interessante dell’inizio della seconda. Ma, anche tenendo conto di queste considerazioni, le percentuali di decrescita sono, al momento, più che controllabili, intorno al 2–3%. Considerando gli incrementi degli ultimi due anni, tutto sommato le nostre rivendite non stanno perdendo l’ottimismo e contano di chiudere questo 2023 in modo ancora soddisfacente.
Si lavora, scrivevo più sopra, e quelli che stanno meglio sono coloro i quali poco o niente hanno avuto a che fare con i bonus. Molte imprese, oggi, stanno cercando di vendere i loro crediti ai migliori offerenti, certamente non guadagnandoci, più che altro per
cercare di non chiudere, come è purtroppo capitato a molti.
I prezzi, scandalosamente aumentati, anche senza particolari motivazioni, si stanno un po’ ridimensionando, così come la disponibilità dei prodotti non è più un problema. Anzi, per certe tipologie di prodotti, riassortiti in modo compulsivo, sono già da tempo partite le inevitabili promozioni.
Un ritorno alla normalità? Speriamo, perché ce n’è un grande bisogno: l’evoluzione del mercato porterà presumibilmente a nuove sfide e a nuovi obiettivi: un po’ di antico (ristrutturazioni, e così via) e un po’ di futuristico, dettato dalle nuove attese della committenza.
Infatti, fra i temi che, giorno dopo giorno, stanno diventando sempre più pressanti ne segnalo un paio: recupero e riciclo dei materiali e gestione delle acque reflue di cantiere. Tutto ciò se le bellissime intenzioni palesate da ogni dove hanno una base di serietà, o se ci si sta semplicemente sciacquando la bocca con il collutorio di una apparente sensibilità ambientale.
Vorrei anche aggiungere la messa in sicurezza del territorio, anche se può sembrare un settore lontano dalla distribuzione edile. In realtà, non è così, e lo possono per esempio testimoniare i punti vendita che, nella loro offerta, hanno anche inserito il noleggio delle piccole macchine da cantiere.
Tutto ciò per dire che il tradizionale mercato della distribuzione edile, che sempre esisterà, è solo una delle numerose opportunità che possono coinvolgere chi ha spirito imprenditoriale. Il noleggio, il recupero e il riciclo dei materiali e delle acque reflue non sono ovviamente prodotti, sono servizi. Poterli offrire a cliente vecchi e presumibilmente anche nuovi farà un mare di differenza. Poterli offrire, ovviamente in modo serio e professionale, significa avvicinare al proprio punto vendita operatori competenti che questi servizi iniziano a cercarli in modo convinto. E questo mercato è tutto da costruire.
In attesa che i lodevoli intendimenti si materializzino, distributori edili, artigiani e piccole e medie imprese attendono anche gli effetti del Pnrr. Dopo la sbornia dei bonus, mi sembra che l’attesa sia piuttosto non dico fredda, ma certamente non trepidante. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sarà forse una opportunità in più, ma per il momento non è il caso di contarci troppo. Potrà certamente favorire gli interventi nell’edilizia scolastica, nel recupero dei centri storici, nelle infrastrutture e corroborare questi mercati che però già esistono.
Piuttosto, fari costantemente accesi sul settore pagamenti. Ormai, per quasi tutti la tolleranza è uguale a zero. La prudenza, in questo particolare momento congiunturale, è quanto mai opportuna, perché le condizioni di mercato possono cambiare rapidamente.
E ancora non si sa come.
di Roberto Anghinoni, giornalista (dalla rubrica «I fatti nostri» su YouTrade n. 143)