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Risparmio energetico e sostenibilità: nuovi prodotti

Nell’ambito del nostro servizio “Efficienza energetica: serve cambiare i modelli imprenditoriali“, YouTrade ha realizzato una panoramica sulle novità più interessanti segnalate dalle aziende in materia di nuovi prodotti per il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale.

Guarda cosa c’è di nuovo!

 

Imbuti

Per vedere il nuovo ci vogliono occhi nuovi, recita un vecchio adagio. Si può sempre provare con la trasmissione dell’esperienza, orientata all’innovazione

“La rivendita edile non deve diventare l’imbuto dell’innovazione”. Sento e annoto questa frase durante un convegno e, premesso che l’imbuto non è un tappo e che eventualmente rallenta ma non blocca, la frase è chiara, leggendola fra le righe: quando l’innovazione varca la soglia dei magazzini edili, generalmente si ferma, fa la fila e aspetta il suo turno, un turno che potrebbe anche non arrivare. Sono diversi i modelli di imbuto che è possibile trovare all’interno delle rivendite edili. Uno dei più gettonati è “l’imbuto del tempo”, ovvero: non ho tempo per ascoltare le tue proposte, frase che di questi tempi è purtroppo quantomeno bizzarra. Poi c’è “l’imbuto della non domanda”: sì, è interessante, ma non me lo chiedono. Quindi, passiamo all’”imbuto della consuetudine”: sono vent’anni che vendo questo prodotto e mi sono sempre trovato bene. Fra gli altri modelli segnalo l’”imbuto sentimentale”, più o meno: se prendo questo prodotto devo dare una delusione al mio amico agente e sai, ci conosciamo da trent’anni. Fra i più impenitenti c’è “l’imbuto della pigrizia”: io compro i tuoi prodotti se tu mi porti i clienti. Se un produttore deve anche cercare i clienti al rivenditore, poi non lamentiamoci se i prodotti glieli vende direttamente, ma ci può stare in un’ottica di partnership reale, a condizione che il rivenditore si impegni con la formazione tecnica e poi vada avanti da solo, magari tenendo un po’ di prodotti in magazzino. Una sorta di benevola spintarella. Passiamo poi all’”’imbuto della non trasparenza”: è corretto chiedere assistenza tecnica a un produttore e se poi arriva il concorrente che quel tipo di consulenza non è in grado di offrirtela, ma offre un prezzo minore, si acquista da lui?. Sempre più demodé è invece l’”imbuto della furbizia” : si chiede un prezzo a un fornitore concorrente per poi far abbassare quello del proprio fornitore. “L’imbuto della chiaroveggenza”, non avendo una visione precisa delle prospettive, il rivenditore aspetta segnali dal mercato. Quando arrivano per lui è troppo tardi. Il problema, ne siamo tutti coscienti, è di educazione imprenditoriale e il nuovo mercato si attende in realtà ben altri comportamenti. Possiamo anche tranquillamente buttare nella raccolta differenziata tutti questi imbuti, perché forse non bloccano ma certamente ci penalizzano. Che un nuovo prodotto faccia fatica a entrare in una rivendita edile è storia vecchia che comunque si ripete, infatti le strategie dei produttori sono cambiate, almeno per molti di loro. A nulla, o a poco, serve riempire i magazzini, una operazione che, fra l’altro, è sempre più complessa. L’unica strada è quella di coinvolgere il rivenditore, ma soprattutto il suo cliente, verso una sorta di scuola pratica in cantiere, perché il nostro mondo, checché se dica, è quello della pratica; la teoria, paradossalmente, si acquisisce lavorando. Anche in questo caso, la volontà del distributore è fondamentale, ma se non ci si apre a una relazione basata sulla trasmissione dell’esperienza, a tutti i livelli, è difficile riuscire ad avere una presenza attiva nel nuovo mercato. Gli imbuti ce li siamo costruiti in anni di mercato favorevole, in anni di legislazioni sconclusionate che non arrivavano mai ai regolamenti attuativi, in anni di assurdo menefreghismo non solo verso l’innovazione, ma anche solo verso l’idea che le cose potessero cambiare. Ma non è andata così: sotto la spinta dell’opinione pubblica che ha cominciato a chiedere che cosa veniva messo nei muri per isolare, che ha cominciato a pretendere abitazioni sane, che non è più disposta a tollerare bollette energetiche da paura oggi siamo tutti un po’ impauriti, non tanto perché manchino i lavori o perché i fatturati calano, ma perché non riusciamo a cambiare la rotta della nostra azienda, gli imbuti fanno parte della nostra cultura, e capiamo che il mercato ci scappa di mano, perché le opportunità ci sono. Ma questa situazione ci può davvero aiutare a migliorare, se guardiamo il mercato da una prospettiva diversa, e non dal collo stretto e appannato di un imbuto.

Efficienza energetica: serve cambiare i modelli imprenditoriali

A partire dal 2017 tutte le nuove costruzioni dovranno essere in Classe A. Attualmente i nostri edifici sono dei veri e propri colabrodo energivori, che consumano più di 400 Kwh/mq/anno. L’urgenza di intervenire con sistemi di riduzione dei consumi, di efficienza, di miglioramento energetico, propone anche un diverso approccio all’attuale crisi del settore.

Youtrade ha voluto esplorare le opportunità che l’efficientamento energetico degli edifici apre al mondo delle costruzioni, e non solo. Il tema dell’efficienza energetica, infatti, è centrale per lo sviluppo di tutta l’economia nazionale. Per questo è necessario iniziare fin da ora a cambiare i modelli imprenditoriali, nell’ottica di una vera e propria integrazione tecnico-operativa tra imprese, soggetti istituzionali, gestori dei mercati e dei servizi energetici, certificatori.

 

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Speciale efficienza energetica e sostenibilità ambientale

 

Risparmio energetico e sostenibilità: nuovi prodotti

A Milano “Il mondo che abiteremo”

È in arrivo la Design Week che, dal 9 al 14 aprile, apre le porte al pubblico milanese e internazionale. E i Saloni 2013 quest’anno sono cinque: oltre al Salone Internazionale del Mobile ci saranno Euroluce, SaloneUfficio, Salone Internazionale del Complemento d’Arredo e il SaloneSatellite tutti uniti sotto lo slogan “A Milano, il mondo che abiteremo”, parole che sottolineano la ventata di novità portata dai Saloni nel mondo dell’arredo e del design. E confermate da Claudio Luti, presidente di Cosmit: «La chiave del nostro successo è rendere il Salone il luogo per eccellenza dell’innovazione. Per mantenere la leadership, la nostra esposizione dovrà continuare a essere sinonimo di novità e vetrina di assolute anteprime. Presentare prodotti nuovi, infatti, non solo può emozionare il pubblico, ma anche motivare la forza vendita». Provenienti da 160 Paesi, sono circa 300mila i visitatori attesi e saranno più di 2.500 gli espositori. Euroluce occuperà 38mila mq e affiancherà sapientemente ai prodotti decorativi quelli illuminotecnici per i settori dell’illuminazione industriale, stradale, di spettacoli e del sistema ospedaliero. Qualità e creatività non perderanno di vista le tematiche ecologiche e il problema dell’inquinamento luminoso. 12.200 mq invece saranno destinati al SaloneUfficio rivolto agli uffici ma anche a banche, istituti assicurativi, uffici postali, ambienti pubblici e comunità. Al suo interno sarà allestito il “Progetto: ufficio abitare” di Jean Nouvel, architetto francese che proporrà diversi scenari attraverso i quali svilupperà i principali temi della sua visione dello spazio di lavoro. Il SaloneSatellite è invece dedicato ai giovani progettisti under 35 e quest’anno diventa luogo di incontro tra artigianato e design prevedendo, inoltre, la creazione di tre botteghe – una del legno, una del vetro e una del metallo – dove alcuni maestri artigiani lavoreranno i vari materiali. Non mancherà il concorso che premierà i tre prototipi migliori. L’avanzare dei tempi fa sì che padiglioni e laboratori siano sempre più presenti anche al di fuori degli spazi tradizionali, approdando così in quelli virtuali: è possibile visitare i Saloni su Facebook, Twitter, YouTube, Flickr, Linkedin e Pinterest, mezzi che permetteranno di individuare più agevolmente le numerose iniziative.

 

 

 

Macché Risiko, meglio il Monopoli

Può darsi che prima o poi i partiti la smettano di giocare a Risiko, di passare il tempo a preparare sanguinose offensive che si risolvono in precipitose ritirate. Sarebbe meglio, invece, che a Montecitorio e dintorni si dilettassero con il Monopoli, un vecchio ma sano gioco che riporterebbe leader e gregari a un bagno di realtà. Com’è noto, il Monopoli si basa sulla compravendita di terreni e l’edificazione di immobili. Non a caso è stato inventato negli Stati Uniti nel 1935, cioè dopo la Grande Depressione: è un gioco che racchiude in sé il dinamismo della crescita e i principi dell’intera economia di mercato. Del mercato per eccellenza, quello del mattone. Infatti, è proprio l’importanza del settore immobiliare e, di conserva, delle costruzioni, che è al centro dei trend economici degli Usa: vale la pena di osservarlo meglio. La profonda recessione del 2007, che in Italia sembra non finire mai, ha avuto inizio proprio dalla inconsistenza di gran parte dei mutui: sul mattone era stata gonfiata un’enorme bolla finanziaria. È persino fallita una banca (Lehman Brothers) eppure negli Usa la recessione è terminata da un paio d’anni. Anche grazie alla decisione da parte del governo di spingere sull’edilizia e il real estate. Come hanno fatto? La ricetta non è complicata e, se si distraessero dal gioco del Risiko, la potrebbe capire perfino chi siede in Parlamento.

Da una parte governo e banche Usa hanno adottato una politica di pulizia dei conti (non perfetta, d’accordo, ma pur sempre qualcosa). Poi, hanno pompato liquidità attraverso le operazioni di finanziamento della Federal Reserve: intendiamoci, non sono a costo zero, ma sempre meglio che far fallire le imprese. Gli ultimi dati (relativi a febbraio) danno ragione alla strategia di Barack Obama: negli Stati Uniti la spesa per costruzioni è salita dell’1,2%  (la bellezza di 885,1 miliardi di dollari), spinta da un aumento degli investimenti per l’edilizia residenziale, che sono saliti ai massimi da quattro anni. Rispetto a febbraio del 2012 la spesa per le costruzioni è balzata del 7,9%. E gli investimenti per l’edilizia residenziale sono saliti del 2,2%, a un tasso annuo di 303,4 miliardi, il più sostenuto da novembre 2008. Insomma, sono numeri, non chiacchiere.

Vale la pena di ricordare, ai nostri giocatori di Risiko, che nel comparto delle costruzioni (edilizia e ristrutturazioni) la percentuale di imprese in fila d’attesa per essere pagata dallo Stato, anche in Bot, è stata finora pari al 16,2%, quota che equivale a 100.926 aziende. Magari occuparsene potrebbe essere una buona idea per smettere di giocare.

Qui c’è il rischio di toccare il fondo

Le ricette per risollevare l’economia e, in particolare, il settore delle costruzioni sono tante. C’è però un elemento che non è sostituibile: la fiducia. È il mattone dei mattoni, la base su cui si può investire sul futuro. E, tra le tante storture che affliggono l’Italia, ce n’è proprio una che incrina ancora di più la fiducia della gente, in particolare di oltre 400mila italiani che hanno creduto nel mattone. È la storia degli investitori che tra la fine degli anni Novanta e fino al 2006 hanno puntato sul settore immobiliare e hanno sottoscritto, agli sportelli delle banche e negli uffici postali, quote di speciali fondi che investono in case e uffici. Si tratta di apposite società quotate a Piazza Affari. Diciamo la verità: era il momento dell’euforia e tutti si sentivano immobiliaristi: così, chi non poteva acquistare appartamenti da rivendere, guadagnandoci, si limitava ad acquistare quote di questi fondi. Ma chi ci ha creduto ora è nei guai. La maggior parte di questi 23 fondi quotati, che hanno in carico circa 5 miliardi di euro in immobili, è in scadenza. Proprio come un surgelato, i fondi devono essere spacchettati e mangiati in fretta. In sostanza, cioè, devono sciogliersi, mettere sul mercato gli immobili, venderli, e distribuire il ricavato ai possessori delle quote in modo proporzionale. Le regole, insomma, impongono di liberarsi di tutto il patrimonio tra il 2013 e il 2015, cioè proprio ora che tutti vendono e nessuno compra, nel periodo peggiore della crisi economica. Risultato: chi ha investito nel mattone si prenderà una batosta, perdendo gran parte di quanto investito e, di conseguenza, anche la fiducia in questa tipologia di investimento. Non solo: se consideriamo la massa di invenduto sulle spalle di molte imprese di costruzioni è facile  comprendere quale danno provocherebbe una brusca discesa dei prezzi determinata da una pioggia di vendite obbligatorie per legge.

Certo, mettere i propri soldi nel mattone non è garanzia assoluta di guadagno privo di rischi. Ma qui è evidente che il problema non è accettare la perdita, quanto farsi carico di una regola che andrebbe modificata. Basterebbe, infatti, prorogare di qualche anno la «data di scadenza» dei fondi per evitare che sul mercato si riversi un diluvio immobiliare.  Per la verità, una proroga di qualche anno (tre) alcuni fondi l’anno già ottenuta, ma per allungare ancora i termini ci vuole un provvedimento del ministero dell’Economia nel pieno dei poteri. Che farebbe bene a muoversi, prima che il mercato tocchi il fondo, quello vero.

 

 

Marzo 2013

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Rivoluzione Condominio: si replica il 17 aprile a Seregno

Mercoledì 17 aprile 2013 (ore 15.00), presso la sala convegni Gianluigi Salvioni (Via De Bernardi 3 a Seregno, in provincia di Milano) si svolgerà la tavola rotonda “Rivoluzione Condominio”, replica dell’appuntamento che si è tenuto lo scorso 22 marzo 2013 nella sede di Confcommercio di Milano.

Organizzato in collaborazione con assicurazionecondominio.com, la tavola rotonda ospiterà gli interventi dell’esperto di condominio Umberto Anitori e del docente di economia dell’Università IUAV di Venezia, Federico della Puppa.

 

L’incontro, incentrato sui temi della recente riforma del Codice Civile approvata dal Parlamento, è dedicato agli addetti ai lavori, e a tutti coloro che quotidianamente si trovano a dover affrontare tematiche che riguardano il condominio. Come tutte le attività socio-economiche, anche il condominio è coinvolto dall’innovazione tecnologica, in particolare rivolta al conseguimento del risparmio energetico e al miglioramento della qualità della vita.

 

Il dibattito vuole inoltre approfondire i punti nodali dell’evoluzione della professione. L’amministratore dovrà essere la guida ispiratrice delle attività condominiali. Non sarà più sufficiente essere un buon contabile, ma sarà necessario un salto culturale sia per quanto riguarda le conoscenze legislative che quelle inerenti le innovazioni tecnologiche.

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Sorgerà in Cina il grattacielo più alto del mondo

Lo Sky City di Changsha sarà alto 838 metri e potràaccogliere 17.400 inquilini. La società costruttrice ha annunciato di essere in grado di realizzarlo in soli 90 giorni

Buona Pasqua

 

Lo staff di YouTrade Vi augura Buona Pasqua!

 

 

 

Ikea 2012: primo anno con fatturato in calo in Italia

Un negozio Ikea
Un negozio Ikea

Per la prima volta dopo oltre vent’anni il fatturato Ikea in Italia ha registrato un calo del -2,6% per un totale di 1.598 milioni di euro. Anche nel 2013 i ricavi segnano un leggero calo. La ricaduta economica e sociale del Gruppo Ikea in Italia coinvolge oltre 2.500 imprese italiane: nel solo settore dell’arredo oltre 1 miliardo di euro di acquisti, 53 impianti produttivi e 2.500 posti di lavoro; oltre 20 milioni e 500mila euro e 7.200.000 kg di merci per gli acquisti alimentari; circa 200 milioni di euro in acquisti di beni e servizi, con un indotto pari a 1.100 posti di lavoro nel settore trasporti e 1.600 nei servizi in outsourcing. Nel settore edile e della manutenzione dei punti vendita esistenti sono 80 le aziende italiane coinvolte, tra professionisti, imprese edili e fornitori con un fatturato pari a 18 milioni di euro. Dal 15 aprile Ikea torna a commercializzare le polpette anche in Italia dopo aver introdotto nuove routines di controllo e di approvvigionamento, mentre le torte sono già tornate in vendita. Il Gruppo ha investito 44 milioni di euro solo in Italia per interventi di qualificazione energetica degli edifici e installazione di moduli fotovoltaici e solari in tutti i negozi e depositi. L’utilizzo di energia da fonti rinnovabili è passato dall’89 al 93% e sono diminuiti consumi energetici totali (-4%) ed emissioni dirette di CO2 (-24%). Con un investimento di 2.185.000 euro sulla mobilità sostenibile, Ikea ha attivato 11 nuovi shuttle bus per permettere di raggiungere i negozi con mezzi alternativi all’auto e confermato i 4 servizi esistenti. Incentivato anche l’uso dei mezzi pubblici, con promozioni per i clienti. Nei 20 punti vendita in Italia i rifiuti differenziati sono passati dal 75 al 79% e quelli avviati a riuso, riciclo e recupero energetico rappresentano ormai il 92%. L’89% dei 6.243 coworker Ikea sono assunti con contratti a tempo indeterminato, mentre è a part-time il 67% dei contratti, con un orario medio di circa 24 ore settimanali. Le donne sono il 58% e l’obiettivo è che i manager donna (attualmente al 44%) raggiungano questa percentuale. A maggio Ikea ha esteso alle situazioni di coppia di fatto dei dipendenti GLBT i benefit già previsti per le convivenze matrimoniali. Sui temi della responsabilità sociale, continua  la sensibilizzazione al “non spreco” con iniziative (Rileggimi, Rigiocami e Riscalda la notte) per la raccolta di libri, giochi e coperte usati a favore di ONG locali e gli incentivi al riuso tramite “Usa&Riusa”, mercatini per la vendita di mobili usati a favore di non profit locali e “Second Hand”, una vetrina online per lo scambio dell’usato in buono stato e il ritiro dell’usato. Nel 2012 il Gruppo ha dato supporto nelle emergenze delle alluvioni in Liguria e Toscana e del terremoto, con la fornitura di propri prodotti, e collaborando con Protezione Civile e Save the Children.

Nuovo blocco termico a base di perlite espansa

Dall’azione sinergica di due aziende leader di settore, M.V.B e Perlite Italiana, nasce Perlitech, la nuova linea di blocchi da costruzione a base di perlite espansa, che riassume i concetti dell’edilizia contemporanea: costruire sostenibile per garantire un comfort abitativo di qualità e risparmio energetico, con edifici a energia quasi zero. Non bisogna infatti dimenticare che l’80% del nostro tempo viene vissuto all’interno di edifici chiusi, casa o ufficio, che devono necessariamente garantire una qualità del vivere elevata,   soprattutto in virtù delle nuove normative. Significa che l’involucro edilizio deve rispettare degli standard prestazionali molto severi e offrire un’inerzia termica, oltre alla trasmittanza, che permetta quegli sfasamenti di trasmissione del calore riducendo  le fluttuazione di temperatura all’interno dell’edificio, soprattutto in presenza di forti escursioni climatiche. Le soluzioni si trovano nella gamma degli impianti delle energie rinnovabili ma prima ancora nel creare un filtro tra esterno e interno altamente prestazionale. La prima cosa da fare è quindi lavorare sull’involucro edilizio che diventa strategico per garantire la qualità dell’ambiente indoor. La linea Perlitech è declinata in blocchi tagliafuoco e termici, per rispondere perfettamente alle diverse esigenze costruttive: poprio grazie alle materie prime di cui sono composti, possono garantire  standard prestazionali elevatissimi e risultano coerenti con i requisiti della bioedilizia. I blocchi Perlitech Termico, con la loro conducibilità migliorata, ottimizzano le prestazioni del prodotto, grazie all’utilizzo esclusivo di materie prime selezionate ed ecosostenibili come la perlite espansa. Per ulteriori informazioni vai sul sito www.perlitech.it

Brasile, Paese felice

In meno di un decennio, il Brasile è passato dai 500miliardi di dollari di prodotto interno lordo del 2004 ai 2470 miliardi di dollari del 2011, trasformandosi così nel nuovo leader dell’America del sud. Il Paese ha ridotto la povertà e la violenza e ha una disoccupazione ai minimi storici, pari al 4,5%, la più bassa che  abbia mai registrato. Inoltre, la crescita dei consumi interni e l’incessante interesse degli investitori internazionali hanno portato il Paese a un aumento dei redditi delle classi più povere. Le previsioni del Pil dell’anno in corso sono, secondo il ministro delle finanze, Claudio Mantega, del 4,5%. Inoltre grazie alla “Bolsa familia”, un sussidio concesso alle famiglie più povere, “Fame Zero”, piano economico istituito per sconfiggere la malnutrizione e, infine,  “La mia casa, la mia vita” , programma di edilizia popolare,  circa 40milioni di persone  su 200 sono  usciti  dalla povertà in meno di un decennio. Se a questo si aggiunge che, lo Stato di Rio ha recentemente scoperto giacimenti di petrolio off shore in profondità, la cui estrazione è gestita dalla compagnia nazionale Petrobras e che internet si sta diffondendo velocemente contribuendo al taglio dei costi, si capisce come le prospettive siano rosee. Non in ultimo si attendono i campionati di calcio nel 2014 e, nel 2016 le olimpiadi.

La “bomba” derivati

Contro un Pil mondiale stimato in circa 70mila miliardi di dollari, la massa complessiva dei derivati ha raggiunto nel 2012, l’impressionante cifra di 639mila miliardi di dollari, 9 volte la ricchezza prodotta nel mondo intero. Questa considerazione nasce da una riflessione sulla attuale crisi che ha colpito Cipro e che ha fatto riemergere vecchie paure circa la grande fragilità che caratterizza l’andamento dei mercati soprattutto in merito ai cosiddetti titoli “derivati”. Ora, sembra che Stati Uniti ed Europa abbiano deciso di fare qualcosa per la trasparenza che riguarda questi titoli che, come ha dichiarato Warren Buffet, uno degli uomini più importanti della finanza mondiale, ha definito “autentiche armi di distruzione di massa” in quanto destabilizzanti per l’economia globale”. In America l’inchiesta parlamentare dovrebbe produrre un nuovo codice di regole “ad hoc” ma questo pare poco probabile in quanto il condizionamento delle grandi banche sulle scelte degli uomini del congresso di Washington è di straordinaria potenza. In Europa si è fatto qualche passo in più, ma la sensazione è che le autorità europee si muovano con cautela temendo che regole più strette possano anticipare una esplosione devastante.

Rivoluzione Condominio. Bisogna iniziare tutti insieme una nuova fase

Nonostante lo sciopero nazionale dei mezzi pubblici, si è tenuta ieri con grande soddisfazione dei partecipanti la tavola rotonda “Rivoluzione Condominio”, coordinata da Francesca Grimaldi, giornalista del TG1.  “Da questo incontro sono nati molti nuovi spunti positivi -ha concluso Umberto Anitori, esperto di condominio-  E’ positivo che le diverse associazioni di amministratori e di proprietari,  si siano per la prima volta sedute insieme intorno a un tavolo per discutere dei problemi della vita quotidiana dei singoli associati e non solo dei problemi politici delle rispettive categorie. Gli esperti hanno potuto constatare dal contatto con i rappresentanti della filiera, quelli che sono i problemi pratici per rendere attuabili le innovazione tecnologiche. Questo é uno dei primi, se non il primo incontro di questo genere in Italia.  A questo proposito invito i media a dare maggiore risalto a questo tipo  di eventi perché, non dimentichiamoci, che Il condominio muove qualcosa come l’1,1% del Pil nazionale.
Interessanti ed economicamente convenienti i suggerimenti e le proposte concrete lanciate da Fabrizio Bernacchi (responsabile didattico di Eurosatellite), Rosario Calabrese (presidente nazionale Unai), Renato Calì (segretario nazionale Adiconsum), Federico Della Puppa (docente di economia presso l’università di Venezia), Antonella Giraudi (consulente Assoedilizia – aderente Confedilizia), Rosaria Molteni (vice presidente nazionale Anaci), Andrea Tolomelli (vice presidente nazionale Alac)

Gli atti e le proposte emerse dal lavori della giornata saranno pubblicate a breve sulla rivista mensile YouTrade. A richiesta, una replica sintetica dell’evento il 17 aprile a Seregno.

Per informazioni: info@vgambinoeditore.it

Inizio 2013 in apnea. Mercato interno fermo o in arretramento per il 90% delle imprese

Le imprese associate FederlegnoArredo confermano a consuntivo dell’anno 2012 la forte difficoltà del mercato nazionale. Nessun cambiamento della situazione nell’ultimo quadrimestre. Il risultato delle vendite Italia rimane stabilmente negativo (-10% rispetto al 2011). Variazione moderata ma positiva solo per le vendite estere (+4% circa). Particolare sofferenza è stata registrata nei comparti più dipendenti dal mercato italiano delle costruzioni e dal mercato immobiliare come le finiture per l’edilizia, le cucine e gli uffici. “I risultati del Termometro confermano dunque i drammatici dati di pre-consuntivo sul mercato nazionale già presentati da FederlegnoArredo nella conferenza stampa di dicembre” – sottolinea il presidente di FederlegnoArredo Roberto Snaidero. “Risulta quindi inderogabile inserire gli arredi fra le detrazioni Irpef del 50% previste per le ristrutturazioni edilizie”. Ancora drammaticamente negative le prospettive per l’inizio del 2013: a gennaio il 60% delle imprese dichiarava ancora ordinativi in flessione; stagnazione per un altro 30%, crescita solo per il 10%. Lo stallo del mercato nazionale incide pesantemente sulla situazione complessiva degli ordini soprattutto nei comparti più dipendenti dall’edilizia.Le previsioni a tutto 2013 sono ancora grigie per il mercato nazionale (in crescita soltanto per il 17% delle imprese). Previsioni positive per l’estero che continuerà a crescere per il 64% delle imprese. “La maggior parte delle imprese – aggiunge il presidente di Assarredo Giovanni Anzaniha evidenziato un trend negativo sul mercato interno; soltanto le realtà con una forte propensione all’export sono riuscite a evitare la perdita di fatturato”. Considerando il numero di rispondenti, si osserva che la crescita interesserà una minoranza: solo 4 aziende su 10 (39% dei rispondenti) ritengono che il 2013 potrà essere per loro un anno di parziale recupero rispetto al 2012. Le altre (28%) attendono una nuova flessione o nessun cambiamento (33%). I mercati con cui le imprese del settore stanno lavorando di più sono la Russia, la Francia e la Svizzera. Ma i Paesi più vivaci, dove la netta maggioranza dichiara di avere ordini in crescita, sono: Russia, Medio Oriente, Stati Uniti/Canada e Asia Orientale. Al contrario, i mercati europei appaiono più penalizzati dalla crisi.