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Ritardi nella spesa dei fondi europei: ancora 50 miliardi da investire

Nonostante la grande dotazione finanziaria, la spesa relativa ai fondi europei in Italia è in forte ritardo. Su un totale di 100 miliardi di euro stanziati per il periodo 2007-2013, la spesa certificata a poco più di un anno dalla fine della stagione programmatoria, e a tre da quella rendicontativa (il termine ultimo per certificare la spesa è il 2015), è pari al 16%.

Le Regioni sono in forte ritardo, dunque, e servirà una forte capacità di governance e di attivazione sul territorio per raggiungere il target definito, pena il cosiddetto “disimpegno” e la restituzione all’Europa dei fondi non spesi. Per tale motivo in questi giorni il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso disponibili per la prima volta i dati sullo stato di avanzamento dei progetti e della spesa, per singola regione, per soggetto attuatore e per localizzazione.

 

Si scopre così che vi sono Regioni un po’ più virtuose e Regioni in forte ritardo. E’ un servizio utile, perché permette un controllo diretto e un monitoraggio da parte anche del singolo cittadino, sui fondi europei, il loro utilizzo e grado di spesa. E considerando che fino ad oggi sono stati attivati progetti per poco più della metà dei fondi a disposizione, per una spesa effettiva pari al 16% del totale, significa che vi sono a disposizione ancora poco meno di 50 miliardi circa da spendere. Se le Regioni e il Governo sapranno velocizzare investimenti e spesa, forse questa potrebbe diventare una buona notizia. Per ora accontentiamoci di monitorarla sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico.

 

Il Primo Ministro britannico ha inaugurato il nuovo stabilimento JCB in Brasile

David Cameron, durante la missione commerciale in Brasile, ha visitato l’impianto JCB di 350.000 metri quadrati a Sorocaba, nello Stato di São Paulo, durante la quale gli è stata offerta una panoramica dei processi coinvolti nella produzione di terne, escavatori cingolati, pale caricatrici gommate, movimentatori telescopici Loadall e attrezzature di compattazione che la fabbrica produrrà. A condurre la visita il Presidente JCB Sir Anthony Bamford e l’Amministratore Delegato di JCB Brasile Carlos Hernandez.

Con un valore di 100 milioni di dollari, il nuovo stabilimento rappresenta uno dei più grandi investimenti singoli nei 67 anni di storia JCB. A regime, il nuovo stabilimento JCB avrà una capacità produttiva di 10.000 macchine l’anno. Il nuovo stabilimento sostituisce i due impianti più piccoli di Sorocaba, il primo dei quali aperto da JCB nel 2001 per la produzione di terne e il secondo nel 2010 per la produzione di escavatori cingolati.

 

David Cameron ha dichiarato: “L’espansione di JCB in Brasile mostra come le aziende britanniche possono capitalizzare le opportunità di crescita offerte da questo Paese, creando nuove opportunità per gli stabilimenti JCB in Derbyshire e nel Galles. Questo è un grande esempio di abilità tecnica della Gran Bretagna e testimonia come il Regno Unito sia un leader mondiale nel campo dell’innovazione e della tecnologia”.

 

Il Sud America rappresenta una grande opportunità di crescita per JCB – ha affermato Sir Anthony -. Il nostro investimento in un nuovo stabilimento è essenziale per consolidare il successo di cui già godiamo in questo importante mercato. In Brasile sono in programma importanti investimenti destinati al miglioramento delle infrastrutture, e il nuovo stabilimento ci permetterà di giocare un ruolo importante in questi progetti, tra cui la Coppa del Mondo 2014 e i Giochi Olimpici 2016. La decisione di JCB di investire è un segno di grande fiducia nell’economia brasiliana ed è stato determinato dalle eccellenti opportunità di crescita a lungo termine offerte da questo paese e dall’America Latina. Il nostro investimento avrà un impatto positivo anche sull’economia del Regno Unito, perché a pieno regime lo stabilimento brasiliano importerà 100 milioni di sterline di componenti ogni anno dal Regno Unito, tra cui motori e cambi“.

 

Macchine per costruzioni: export positivo

Nei primi sette mesi del 2012 le esportazioni di macchine per costruzioni superano i 1.604 milioni di euro e continuano a crescere con un +15% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato.

Valori in aumento si sono registrati in particolare nell’export di macchine e attrezzature movimento terra (20%), macchine per la preparazione degli inerti (20%), per la perforazione (15%), gru a torre (17%) e macchine per il calcestruzzo (7%). In controtendenza le sole macchine stradali (-3%).

 

La bilancia commerciale del comparto rimane positiva per quasi un miliardo di euro, registrando un miglioramento del 35% rispetto all’anno passato. Il risultato è dovuto alla flessione del 30% dell’import, ma anche al particolare sforzo delle aziende italiane riguardo all’internazionalizzazione del prodotto.

 

Akiba acquisisce Maxitalia

Il Gruppo Lape amplia la propria offerta di prodotti attraverso l’acquisizione di Maxitalia.
Come afferma Paola Beduini, nuovo Amministratore Delegato del Gruppo: “Nel pieno rispetto della nostra visione e missione aziendale, questa operazione contribuisce a rafforzare il nostro Gruppo nel mercato di riferimento, assumendo un vantaggio importante nei confronti dei nostri competitors; nessun altro fornitore in Italia, è in grado di offrire la stessa varietà di prodotti.Siamo convinti che le conoscenze e le competenze maturate da Maxitalia, unite all’attuale knowhow tecnico dell’intero Gruppo, ci possano permettere di ampliare con successo la nostra proposta nel settore dell’isolamento termico ed acustico. Con questa operazione quindi, il Gruppo Lape offre in gamma, oltre agli storici EPS, XPS, lana diroccia e lana di vetro, anche fibra di legno e prodotti sintetici ad elevata elasticità per sottopavimenti“.

 

Maxitalia è nata nel 1993 ed è stata diretta finora da Alessandro Conti, attuale Responsabile Vendite del Gruppo Lape, che così riunisce la direzione commerciale delle aziende con sede a Empoli.

 

Oltre le case passive: la proposta del Ministro Clini

Si moltiplicano gli esperimenti e le proposte di case a bassi consumi energetici. Anzi, di più, aumentano in Italia le esperienze e le proposte di veri e propri laboratori sul campo di abitazioni totalmente autonome, sia dal punto di vista energetico, che da quello degli altri servizi (acqua, gas).

 

Ben oltre i parametri delle case passive, dunque, e di quelli del recente progetto “case a emissioni quasi zero”, dato che si sta passando a case in grado di essere totalmente autonome e addirittura di ridurre le emissioni proprie e compensare in parte anche quelle di altri alloggi.

 

L’ultima proposta è stata lanciata in questi giorni al ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, dal presidente dell’Off Grid Academy, Marco Tulli, e dal presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri. L’idea è di sperimentare un modello di ecosostenibilità totale, con l’elettricità ottenuta da fonti rinnovabili (solare, vento, geotermia, biomasse), nel quale i picchi di eccedenza sono trasformati in idrogeno prodotto usando acqua demineralizzata e poi stoccato in serbatoi a bassa pressione. L’idrogeno fa da accumulatore di energia, alimentatore del riscaldamento e della cucina, combustibile per veicoli ibridi.

 

La frontiera della sperimentazione e della ricerca spinge dunque sull’innovazione in edilizia e sulla capacità di tradurre queste azioni in progetti concreti.

 

L’Europa spinge sull’eco-innovazione con l’EcoAP

Con il piano d’azione per l’eco-innovazione (EcoAP), l’Europa aiuta le imprese ad adottare una crescita green e a produrre vantaggi ambientali.

L’eco-innovazione – essenziale ai fini della strategia Europa 20-20-20 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva – mira a promuovere un’innovazione in grado di ridurre la pressione sull’ambiente e di colmare il divario fra innovazione e mercato.

 

Le tecnologie rispettose dell’ambiente incidono infatti positivamente sulle imprese e contribuiscono a creare occupazione, per questo motivo l’ecoinnovazione è essenziale per la competitività economica dell’Europa.

 

Il Commissario responsabile per l’Ambiente, Janez Potocnik, ha dichiarato: “La sfida dell’innovazione in questo secolo farà progredire le nostre risorse: fare di più con meno, il che significa ridurre l’impatto delle nostre attività. L’Europa deve trovarsi in prima linea per raccogliere la sfida se vogliamo essere competitivi in un mondo in cui le risorse sono sempre più limitate. La domanda mondiale di tecnologie, prodotti e servizi ambientali è in rapida crescita anche in questi tempi difficili ed è un settore in cui l’Europa può offrire molto. Si tratta di un piano in grado di generare occupazione e crescita verdi”.

 

Il piano d’azione accelererà l’ecoinnovazione in tutti i settori dell’economia grazie ad azioni ben calibrate, grazie a misure nel settore degli incentivi legislativi, degli appalti pubblici e privati e della normalizzazione nel sostegno per le piccole e medie imprese. Ad oggi, le ecoindustrie europee rappresentano un settore economico dal fatturato stimato di circa 320 miliardi di euro, pari al 2,5% del PIL.

 

Legno restaurato ed ecomalte per l’arredobagno Touch

Touch è la collezione arredobagno dal design di Michele Marcon per Milldue, per chi sa apprezzare materiali autentici trattati con nuove tecnologie. I legni restaurati, i legni naturali, le ecomalte creano atmosfere uniche, che sintetizzano l’essenzialità delle linee esaltando il minimal, senza trascurare la funzionalità.

 

Al prossimo Cersaie di Bologna, la dinamica azienda veneta presenta la versione del mobile in ecomalta e abete, restaurato recuperato da edifici storici. Disponibile nella versione Monolite in 3 larghezze, Touch si adatta sia a centro stanza che a parete. Può essere corredato da colonne a terra o sospese nella versione incasso a muro o a parete. Un prodotto davvero customizzabile grazie alla possibilità di abbinare il Monolite a specchiere con luce integrata, lavabi, miscelatori e pareti attrezzate tailor made. I rivestimenti, le dimensioni e i colori sono completamente personalizzabili.

 

Accurata lavorazione, materie prime selezionate e attenzione ai dettagli sono caratteristiche che distinguono ogni fase della lavorazione di Touch. Un’attenzione particolare alla qualità totale, non solo per quanto riguarda lo studio e la progettazione del prodotto ma anche per lo sviluppo e la cura di tutti i dettagli tecnici. Con Touch, Milldue permette di avere un mobile dalle caratteristiche fortemente sartoriali in grado di adattare il prodotto alle esigenze più diverse del cliente ed ottenere personalizzazioni infinite.

 

Dalla ricerca legata alla collezione Touch è nato Touch H2O, un esclusivo sistema di rubinetteria perfettamente integrato e dalle linee estetiche essenziali. Realizzato in ottone cromato e completo di regolatore del flusso acqua, insieme al dispenser elettronico di sapone, si innesta perfettamente nel lavabo, per garantire la massima funzionalità.

 

Italia, maglia nera d’Europa sulla normativa ambientale

In base ai dati contenuti nell’ultimo “Quadro di valutazione del mercato interno” presentato dalla Commissione Ue, infine, l’Italia risulta essere la “maglia nera” d’Europa, in quanto Paese con il maggior numero di procedure di infrazione sulle spalle, nonché con il più alto tasso di deficit medio di recepimento. Il tutto per questioni legate alla normativa nazionale in materia di tutela dell’ambiente.

Europacity: il nuovo polo creativo in costruzione a Parigi

Il più grande ed innovativo polo creativo di Europa sorgerà a Parigi e si chiamerà Europacity. Sarà una nuova porta d’entrata alla città, inserita nel progetto “Grand Paris”. L’area si trova nel cosiddetto “triangolo di Gonesse” ed è in una posizione strategica rispetto agli aeroporti a nord e nord est di Parigi.

 

L’amministrazione comunale ha invitato quattro studi (due francesi e due danesi) a presentare le loro proposte progettuali, con alla base la costruzione di una città della creatività basata sui criteri della sostenibilità. Alla base dei progetti presentati una forte attenzione alle energie rinnovabili, in particolare l’energia solare, la geotermia, il recupero delle acque pluviali, l’utilizzo dei trasporti elettrici, la protezione acustica e la ventilazione naturale. Una sfida importante di sviluppo e rinnovo, alla quale la “ville lumière” ci ha ormai abituati.

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L’Aquila riparte dalla cultura, con il nuovo auditorium disegnato da Renzo Piano

Con l’inaugurazione del nuovo auditorium, disegnato dall’architetto Renzo Piano e finanziato e realizzato dalla Provincia Autonoma di Trento, L’Aquila guarda al futuro e alla ricostruzione. La città ha deciso di ripartire dalla cultura e di privilegiare, inizialmente, gli interventi di recupero e messa in sicurezza delle scuole, permettendo a tutti gli studenti di poter vivere e studiare nella propria città.

L’auditorium è il completamento di questo primo disegno, al quale seguirà il recupero del centro storico. Sulla realizzazione delle cosiddette “new town”, invece, molte voci contrarie, a partire da quella del Presidente Napolitano. Certo, ricostruire il centro storico è ben più difficile che realizzare nuovi sobborghi periferici ex novo. Ma è una sfida che il Friuli vinse molti anni fa e che anche L’Aquila può vincere.

 

Il Consiglio dei Ministri approva disegno di legge contro consumo di suolo

Il Consiglio dei Ministri ha finalmente approvato il disegno di legge contro il consumo di suolo, con il duplice scopo di limitare i cambi di destinazione d’uso e la costruzione sui terreni agricoli e preservare e incentivare la produzione agricola nazionale.

Il provvedimento affronta temi molto sensibili, come l’uso del territorio e la sua corretta gestione, che è in diretta connessione con la vita delle imprese agricole e soprattutto con l’immagine paesaggistica dell’Italia. Il provvedimento, incentrato sulla valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo, dovrà ora affrontare l’iter legislativo.
Al centro del disegno di legge la definizione dell’estensione massima di superfici agricole edificabili sul territorio nazionale, una quota che verrà ripartita, con cadenza decennale, tra le Regioni le quali, a loro volta, la distribuiranno ai Comuni. Nessuna edificabilità almeno per 5 anni per terreni che hanno ricevuto fondi dall’Unione Europea.

 

La normativa prevede inoltre un riordino del sistema degli oneri di urbanizzazione, oggi utilizzati dai Comuni per sostenere la spesa corrente, contro la loro naturale finalità, cioè il finanziamento delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Se la legge vedrà la luce sarà un passo in avanti verso un nuovo approccio, dove le nuove aree edificabili saranno contingentate e dove lo sviluppo dovrà orientarsi per forza sul recupero delle aree già edificate.

 

Record di visitatori stranieri al Cersaie

Oltre 100.000 presenze a Cersaie, il Salone internazionale della ceramica per l’edilizia e l’arredobagno. Fondamentale la componente di visitatori internazionali che ha toccato il 32%, rappresentando il nuovo record per la manifestazione.

Particolare successo hanno avuto gli eventi culturali di ‘Costruire Abitare Pensare’, dove la Lectio Magistralis del Premio Pritzker Eduardo Souto de Moura ha registrato oltre 1.300 presenze, e le nuove iniziative appositamente pensate per l’edizione 2012: ‘La Città della Posa’ – evento che ha visto lavorare assieme il campione del mondo dei posatori e ad alcune scuole edili italiane –, e ‘Cersaie disegna la tua casa’, l’iniziativa organizzata da Edi.Cer. spa, in collaborazione con una quindicina di primarie riviste di interior design italiane, finalizzata ad offrire ai consumatori privati una consulenza gratuita nella ristrutturazione del proprio appartamento e nella scelta dei materiali.

 

Molte iniziative hanno animato quest’anno il Dopo Salone, come l’inaugurazione di una mostra dei lavori di Souto de Moura alla Pinacoteca di Bologna e l’iniziativa ‘Bologna Water Design’, che dal proprio quartier generale all’ex Ospedale dei Bastardini, è stata in grado, per ciascuno dei giorni della fiera, di attirare visitatori del salone e cittadini di Bologna agli eventi culturali, tra cui le installazioni di designer quali Michele de Lucchi e Diego Grandi, oltre alla forte partecipazione alla conferenza di Philippe Daverio.

 

Il Trentino primo in green economy

La classifica regionale dell’indice di  green economy delle regioni italiane ha assegnato al Trentino alto Adige il primo posto in Italia. L’indice, elaborato dalla Fondazione Impresa, vede il Trentino Alto Adige da solo in cima alla classifica con un punteggio di 0,944, che stacca di molto quello totalizzato dalla seconda classificata, la Toscana con 0,343 e dalla terza, l’Umbria con 0,233.

Si dimostrano regioni virtuose, ma con indici più bassi, nell’ordine Emilia Romagna, Valle d’Aosta, Marche, Basilicata, Piemonte,e Friuli Venezia Giulia e Veneto. Negativi invece gli indicatori per le altre regioni, in particolare quelle del Sud, dove solo la Basilicata evidenzia un ruolo da regione virtuosa.

 

La strada della green economy dunque è ancora lunga e le regioni che l’hanno intrapresa per prime e con convinzione dimostrano anche di sopportare meglio la crisi. Un segnale di cui tener conto.

 

Corte dei Conti: austerity eccessiva, costosa e inefficace

In un’audizione sul Documento di Economia e Finanza alla Camera dei Deputati, il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, ha affermato che l’eccessiva politica di austerity nella finanza pubblica, accompagnata dall’aumento delle tasse, è stata fino ad oggi una “terapia molto costosa e in parte inefficace, che neppure offre certezze circa il definitivo allentamento delle tensioni finanziarie”.

Il Presidente della Corte dei Conti ha poi evidenziato che, nonostante le manovre di rigore e controllo della spesa pubblica, i mercati non hanno riconosciuto lo sforzo e dunque il rischio è che di fronte ad ulteriori politiche eccessivamente rigoriste si crei un corto circuito che farà sì che l’economia reale non potrà più sopportarne il peso. Gli eventi recenti mettono in luce l’ineluttabilità del controllo della spesa pubblica, ma si attendono effettive azioni orientate allo sviluppo.

 

Il nuovo Cotto Arte e Natura di Industrie Cotto Possagno

Il nuovo Cotto Arte e Natura di Industrie Cotto Possagno combina due antiche e tradizionali tecniche di lavorazione nel campo dei pavimenti: quella propria del Cotto Fatto a Mano, funzionale e di gran pregio, con quella dei pavimenti a base di calce dell’elegante Pastellone veneziano.

La naturalità del prodotto è garantita dall’accurata scelta dei suoi componenti, dalle argille di base del Cotto, al grassello di calce, selezionato e stagionato naturalmente, ed infine dai prodotti di finitura a base di olio di lino cotto e cera d’api.

 

Alla salubrità del pavimento, si unisce la bellezza ed unicità del risultato cromatico finale, ottenuto grazie alle sapienti mani degli applicatori e all’uso di pigmenti naturali, che regalano una molteplicità di colori dalle calde sfumature.

 

La maestria degli applicatori rende ogni pavimento in Cotto Arte e Natura una vera e propria opera d’arte. L’elevata robustezza della superficie in Pastellone e la sua estrema praticità, rende minima la manutenzione e centenaria la sua durata.