Home Blog Pagina 581

L’hotel green Lerkendal sceglie DuPont Tyvek FireCurb per resistenza al fuoco e sostenibilità

Con la sua struttura di 20 piani, l’hotel Lerkendal in Norvegia progettato da Voll Architects aspira a entrare nel guiness dei primati con il minore consumo energetico mondiale, per un massimo di 50 kW/mq annui, molto al di sotto della normale media e delle normative più recenti.

 

L’edificio è progettato per un risparmio energetico sia passivo (con elementi strutturali come l’ermeticità ottimale) che attivo, attraverso l’acqua a riscaldamento solare, il riciclo energetico da ascensori e sistemi di climatizzazione.

Il progetto si è avvalso anche di prodotti innovativi all’avanguardia in termini di sicurezza e sostenibilità ambientale, come DuPont Tyvek FireCurb Housewrap, la membrana traspirante di Dupont con capacità di ritardo di fiamma.

 

Installata in pannelli off-site per l’involucro esterno nella copertura dell’edificio, la membrana DuPon Tyvek FireCurb Housewrap soddisfa i requisiti di ermeticità, prestazioni termiche e controllo dell’umidità, oltre a limitare in caso di incendio la propagazione della fiamma attraverso la copertura esterna grazie a una tecnologia innovativa che riduce l’infiammabilità dei substrati polimerici.

Questa soluzione utilizza un agente al  fosforo che favorisce la formazione di uno strato “carbonizzato” sulla superficie nel momento in cui entra in contatto con il fuoco. Questo sottile strato di polimero carbonizzato è altamente ignifugo e forma una barriera, rallentando la propagazione delle fiamme oltre la membrana. Dupont Tyvek FireCurb Housewrap ha una resistenza al fuoco di classe B-s1, d0 secondo i requisiti EN13501-1.

 

Non ancora aperto al pubblico, l’hotel Lerkendal si propone di accogliere i suoi primi ospiti nel maggio del 2014. Il budget complessivo per la costruzione è di circa 80 milioni di euro e una volta completato l’albergo sarà gestito dal gruppo Scandic.

Cinquant’anni di Fischer Italia

Fischer

Fischer Italia ha festeggiato cinquant’anni e nel settembre scorso, per l’occasione, la sede padovana ha ospitato una grande festa.

Nel corso della serata, Johannes Konrad,  amministratore delegato di Fischer Italia,  ha salutato e ringraziato gli ospiti e donato, a nome del titolare Klaus Fischer, una nuova ambulanza al presidente della Croce Verde di Padova, Lucio Terrin.

La consociata italiana del Gruppo Fischer ha iniziato la propria attività a Padova nel 1963 e oggi Fischer Italia conta 309 dipendenti e fornisce oltre 6mila clienti fra rivendite specializzate, grossisti, grande distribuzione e industrie.

 

Nato nel 1948 come piccola officina della Foresta Nera in Germania, il Gruppo Fischer opera a livello mondiale nel settore dei sistemi di fissaggio. A tutt’oggi è un’azienda a gestione familiare e da più di trent’anni Klaus Fischer è a capo dell’impresa di famiglia. Con un fatturato di 614 milioni di euro, 3900 dipendenti a livello internazionale, 42 consociate in 31 Paesi in Europa, Cina e Continente Americano si è affermato con la forza dell’innovazione espressa da quasi 2mila invenzioni e oltre 3mila brevetti.

 

Tra i principali prodotti ci sono il tassello in nylon S, che nel 1968 rivoluziona il mercato; Fischer SLM dedicato ai professionisti; i blister per i primi “grandi magazzini” degli anni ’80; gli ancoranti chimici dei primi anni ’90 e, non ultimo, lo sviluppo dei sistemi per impiantistica, involucro, fotovoltaico degli anni 2000.

 

Fischer Italia ha consolidato rapporti di lavoro anche con istituzioni di livello nazionale e internazionale come l’Università di Padova, l’ Eucentre di Pavia per le ricerche in campo sismico, I’Agenzia CasaClima.

Tutto è organizzato secondo le logiche Kaizen e Fischer Prozess System per ottimizzare i processi produttivi, ricercando soluzioni e applicazioni sicure, informatizzate e rispettose per l’ambiente, uno dei più importanti valori per Fischer.

Oltre ai prodotti ad alta specializzazione, Fischer garantisce servizi innovativi, come il nuovo sito web, il canale youtube, il Servizio Engineering per consulenze dirette e sviluppo di progetti speciali; l’assistenza diretta in cantiere, la formazione con corsi e seminari.

 

Fischer

 

 

Un mattone

La musica è finita, gli amici se ne vanno, che stupida giornata quella che si è consumata in Parlamento. Stupida perché se ne poteva fare a meno: il governo, se non fosse stato sfiduciato (a parole) mentre a New York Enrico Letta spiegava agli investitori che ora l’Italia vuole cambiare davvero, avrebbe lavorato una settimana in più. E Dio sa quanto ce n’è bisogno.

C’è però anche un lato positivo: forse (molto forse) la retromarcia in Senato e la conseguente fiducia al governo consentiranno a Letta di far passare un po’ di quelle iniziative annunciate. E che sono state seppellite dalle polemiche innescate dalla richiesta, fallita, di dimissioni dei ministri del Pdl. Se solo Letta riuscirà a condurre in porto la metà di quanto ha annunciato, l’Italia tra un paio d’anni sarà un posto migliore per fare imprese.

Qualche esempio: stabilità politica per far abbassare il tasso di interesse, che oggi è al 4,5%. Per il 2014 l’obiettivo è portarlo al 2%. Una specie di manna per le imprese. L’istituzione di Commissario per la spending review. «Toccherà tutti i campi tranne la cultura che è il nostro petrolio», ha detto Letta. E poi strada spianata agli investimenti stranieri. Il piano Destinazione Italia dovrebbe abbattere quelle barriere (una su tutte la ragnatela giurisdizionale) che frenano l’apertura di fabbriche e branch delle multinazionali. Infine, il reperimento delle risorse per (oltre 11 miliardi di euro in tre anni) per realizzare cinque priorità funzionali, tra cui rientrano tra l’altro interventi per le reti stradali e ferroviarie, Tav, Mose, completamento Salerno-Reggio Calabria.

Non si tratta di inventare la luna, sono obiettivi raggiungibili. Ora c’è solo bisogno di un decreto Valium per placare gli animi di chi vuole far ribaltare il tavolo. Forse è l’opera più difficile.

E’ uscito YouTrade di ottobre

Su YouTrade di ottobre l’analisi della possibile ripresa, che le previsioni economiche sembrano annunciare per il 2014. Ma perché il prossimo anno il Pil torni a crescere, c’è bisogno di un governo stabile.

Inoltre su YouTrade di ottobre le classifiche inedite dei primi 200 distributori di materiali edili. Il settore fa i conti con i bilanci (orribili) del 2012, che vedono una rivoluzione nelle prime dieci posizioni: scende Edilfiorentini, sale Bauexpert, entra Gruppo E.

 

Da non perdere, infine, lo speciale di YouTrade su Saie e Made Expo 2013, che tornano a darsi battaglia a due settimane di distanza l’una dall’altra, e il dossier sulle nuove formule abitative a sostegno della terza età e dell’invecchiamento attivo.

 

Per leggere YouTrade di ottobre, clicca qui.

 

Riscaldamento globale senza precedenti

rapporto cambiamenti climatici

A Stoccolma, la presentazione del sommario del quinto rapporto sui cambiamenti climatici dell’Ipcc (Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico) è risultata alquanto sconvolgente per quanto riguarda riscaldamento globale e innalzamento del livello del mare. La velocità con cui si manifestano questi fenomeni è, infatti, allarmante e non ha precedenti.

La causa sono le attività umane, che sono cresciute allo stesso ritmo della popolazione mondiale e che dal 1950 sono particolarmente intense.

YouTrade su YouTube: il convegno Riconversione è sul web

«Abbiamo toccato il punto minimo della crisi, ci sono segni di rimbalzo». Il direttore del Cresme, Lorenzo Bellicini, ha risposto così a chi gli chiedeva lumi sul futuro durante il sesto Convegno di YouTrade, che si è tenuto al centro Congressi di Bergamo. Un’occasione che ha raccolto tantissime adesioni e che ha visto una discussione centrata sui problemi di maggiore attualità: il trend dell’edilizia e la capacità di una riconversione, necessità che è stata anche la parola d’ordine del convegno.

 

Ora la cronaca della giornata è stata sintetizzata in un filmato, postato su YouTube.

È record per il sesto convegno di YouTrade

Oltre 500 partecipanti: è stato un successo il sesto convegno organizzato martedì 24 settembre da YouTrade al centro congressi di Bergamo, intitolato «Riconversione». Al centro della discussione, le prospettive del settore dell’edilizia e della distribuzione dei materiali. Un tema particolarmente delicato, visto il momento dell’economia e le pesanti conseguenze sulle attività delle costruzioni. Un quadro difficile, come emerge dalle classifiche inedite sulla distribuzione italiana di materiali per edilizia, che YouTrade pubblica sul numero di ottobre. Eppure, non è mancata un’impronta di ottimismo. Per esempio, dopo aver fatto il punto sull’annus horribilis, il 2012, il direttore del Cresme, Lorenzo Bellicini non ha nascosto che, seppure con le dovute cautele, ci sono segni concreti di ripresa all’orizzonte. «La tempesta è finita?», si è chiesto Bellicini, dopo aver analizzato le cause della pesante crisi degli anni passati. La domanda, in parte, è stata raccolta da Federico Della Puppa, docente di economia all’università Iuav di Venezia. Il quale ha sottolineato un aspetto non secondario per la sopravvivenza e il rilancio delle imprese: bisogna imparare come si atterra. Dopo un periodo di ristrutturazione così severo, infatti, le aziende devono prendere le giuste misure per ripartire. E, soprattutto, devono riconvertirsi alle richieste del mercato, puntando su ricerca e tecnologia. Non è un traguardo semplice, specialmente in Italia, hanno confermato i molti che hanno partecipato alla discussione, a partire da quelli che nei mesi scorsi hanno seguito i lavori del «tavolo tecnico», organizzato da YouTrade e condotto da Roberto Anghinoni. Ma cambiare è un obiettivo possibile e obbligatorio. E i momenti di analisi come quelli del convegno servono proprio a fornire gli strumenti necessari a tagliare il traguardo. Gli atti del convegno saranno pubblicati sul numero di novembre di YouTrade. 

Vendita diretta a domicilio: + 8,7% nel primo semestre 2013

Il presidente di Univendita Ciro Sinatra: «Siamo premiati dal passaparola, che un’indagine Nielsen ha confermato essere il mezzo più efficace per veicolare la fiducia dei consumatori» 

Segna un + 8,7% il fatturato delle aziende associate Univendita (Unione italiana vendita diretta) nel primo semestre 2013, per un valore di 606 milioni 430mila euro. Il risultato consolida la crescita già sostenuta (+ 6,5%) con cui si erano chiusi i primi tre mesi dell’anno.

Nel dettaglio, i comparti più dinamici sono stati beni durevoli casa (+10,7%) e cosmesi e cura del corpo (+5,8%) seguiti dagli alimentari e beni di consumo casa (+3,3%). In netta crescita il comparto altri beni e servizi (+26,7%), trainato dal risultato positivo del settore viaggi e turismo (+30,6%).

«I fatturati delle aziende associate Univendita sono in crescita da quando l’associazione è nata nel 2010ricorda il presidente Ciro Sinatra–. È un risultato notevole, se pensiamo che in questi anni i principali indicatori economici sono stati costantemente in ribasso e che i canali del commercio al dettaglio tradizionale soffrono». E a dimostrazione che le performance delle aziende associate Univendita siano ancora una volta in controtendenza basta il dato Istat sulle vendite del commercio al dettaglio, in calo del 3% nel primo semestre 2013: le vendite nella grande distribuzione sono diminuite dell’1%, quelle dei piccoli esercizi commerciali del 4,1%. Indicatore principe della criticità della congiuntura, il Pil vede una flessione dello 0,3% nel secondo trimestre del 2013 rispetto al primo e del 2,1% rispetto allo stesso periodo del 2012. A concorrere al dato la debolezza della domanda interna con un calo della spese nel secondo trimestre del 3,3% rispetto a un anno prima, dovuto a una diminuzione del 7,1% negli acquisti dei beni durevoli, del 3,3% dei beni di consumo e dell’1,8% di servizi.

Saldo positivo per le aziende associate Univendita anche sul fronte occupazionale: gli addetti alla vendita al 30 giugno erano oltre 67.000, in crescita del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2012. Si conferma la preponderanza della componente femminile, pari all’88,3%.

«L’andamento in controtendenza della vendita diretta merita qualche riflessione –conclude Sinatra–. Sono diversi i fattori che concorrono a determinare questo successo; accanto all’indiscutibile qualità dei prodotti e alla professionalità degli addetti alla vendita che sanno valorizzarli adeguatamente,  il passaparola rappresenta un mezzo fondamentale per pubblicizzare un prodotto o un servizio. Questa convinzione, è suffragata anche da una recente indagine globale realizzata da Nielsen, secondo la quale quasi quattro italiani su cinque, il 78%, hanno dichiarato di fidarsi, nel momento dell’acquisto, dell’opinione di conoscenti».

Tra le ragioni che contribuiscono a spiegare questo trend –si legge nell’indagine– vi è l’esigenza di avere maggiori dettagli su prodotti e servizi, prima di effettuare la scelta Il passaparola risulta essere il canale più affidabile per il consumatore quando si tratta di effettuare una scelta, sia a livello europeo sia mondiale. (fonte www.nielsen.com)


La burocrazia come la malaria

Buone e cattive notizie. Sembra che, finalmente, sia aumentata la sensibilità nei confronti della camicia di forza burocratica che soffoca il cammino delle imprese. Il Parlamento ha appena dato semaforo verde al primo passo (ma arriveranno fino in fondo?), cioè la soppressione del Durt, il Documento unico di regolarità tributaria. In commissione i deputati hanno poi avanzato la proposta di esonero dall’obbligo di presentare il Durc in caso di lavori privati in edilizia realizzati direttamente in economia dal proprietario dell’immobile. Più snelle anche le verifiche sulle attrezzature aziendali: la prima andrà effettuata entro 45 giorni dall’Inail, altrimenti il datore di lavoro potrà ricorrere ad altri soggetti pubblici o privati abilitati. La lotta alle burocrazie, insomma, sembra sulla buona strada. Ma dovrà sempre fare i conti con un nemico: i burocrati.

Non si tratta di una battaglia facile. Secondo il rapporto annuale dell’Osservatorio sui Costi del non fare, di Agici-Bocconi, quest’anno il peso delle burocrazie (più giusto utilizzare il plurale) ammonterà a circa 470 miliardi di euro. È, più precisamente, il costo per la mancata realizzazione di opere prioritarie di qui al 2017. Lo studio tiene conto di numerose categorie di costi, non solo degli aspetti strettamente economici. Un esempio: quando British Gas ha deciso di cancellare il progetto del rigassificatore a Brindisi, il territorio e l’Italia intera non hanno perso solo un investimento diretto di 800 milioni di euro, ma anche l’occasione di un’infrastruttura. Insomma, la burocrazia ha anche un costo sociale oltre a quello legato alla singola opera. Quello dell’energia, tra i tanti aspetti, è forse il più delicato. L’Italia è alla continua ricerca di una maggiore efficienza, perché l’elettricità costa più cara che altrove. Rispetto a un’impresa tedesca, le aziende italiane pagano il 30% in più. Allo stesso tempo, quello energetico è uno dei settori più imbrigliati dai legacci della burocrazia e dall’effetto Nimby (sigla che sta per Not in my backyard, cioè non nel mio cortile). Su 354 investimenti bloccati nel 2012, 222 opere riguardano il comparto elettrico. L’ultimo caso, il passo indietro annunciato a Taranto da Enipower, è solo un’ulteriore conferma. Attenzione, però: la litigiosità permanente non provoca burocrazia solo da parte dei cittadini. Anche le massime autorità politiche ci mettono del loro. Da quando la riforma della Costituzione ha fissato le «competenze concorrenti» fra Stato e Regioni, Governo centrale e Governatori locali si sono affrontati per 1.647 volte alla Corte costituzionale. A queste battaglie è stato dedicato il 36% delle pronunce della Consulta, che nel 52,5% dei casi ha dato ragione al Governo. Anche questo vuol dire generare burocrazie, ritardi, aspettative. Forse è un male endemico dell’Italia, come in Africa la malaria.

Nuova strategia per Italcementi

L’azienda bergamasca presenta i.nova, il nuovo sistema di offerta che mette al centro il cliente e il concetto di perfomance dei prodotti

La performance è l’anima di i.nova, il nuovo sistema di offerta di prodotti messo a punto da Italcementi. Presentato in contemporanea internazionale in venti Paesi, l’operazione di branding sviluppata dal gruppo si basa su un approccio innovativo in grado di offrire al cliente il prodotto migliore per ogni specifica esigenza. Non più quindi la semplice fornitura di un singolo prodotto, ma l’offerta di un portafoglio prodotti declinati secondo le loro specifiche prestazioni. Con i.nova, infatti, ogni tipologia di prodotto è raggruppato in undici famiglie in base alla sua performance, anche se appartiene a business diversi: in questo modo il cliente è agevolato nel processo di acquisto, e diventa il centro di una strategia innovativa, che gli permette di scegliere in maniera semplice e immediata quello che cerca. Ogni prodotto è identificato da un cognome di famiglia, che identifica la performance, e da un nome proprio, identificativo di un specifica product line: la combinazione cognome-nome permette così di identificare il singolo prodotto in modo esclusivo. Ad ognuna di queste famiglie di performance è inoltre associato, sia sui sacchi che su tutti gli strumenti di comunicazione, uno specifico colore e il segno grafico della spirale (simbolo identificativo della corporate identity di Italcementi già dal 1997), uguale per tutti i paesi in cui opera il gruppo Italcementi, in modo da facilitare ulteriormente l’individuazione del prodotto. «La logica della “commodity” lascia dunque posto a un approccio “su misura”, più vicino al cliente – dichiara Giovanni Ferrario, direttore generale Italcementi -. Il sistema sarà utilizzato in tutte le nostre filiali del mondo e sarà l’occasione, soprattutto nei Paesi con situazioni congiunturali difficili, per servire il mercato in maniera più dinamica. Attraverso prodotti più specifici e servizi più innovativi siamo in grado di offrire ai nostri clienti soluzioni e opportunità a maggior valore aggiunto». Dai cementi classici alle soluzioni innovative, come il cemento fotocatalitico e il cemento trasparente, protagonisti anche al Padiglione italiano dell’Expo 2010 a Shanghai, i.nova raccoglie in un unico portafoglio di prodotti il frutto di anni e anni di ricerca e sviluppo Italcementi, oltre ai materiali sviluppati in collaborazione con alcune delle più grandi firme dell’architettura contemporanea. «Con i.nova, Italcementi rivoluziona la propria strategia di mercato e l’approccio alle vendite, in linea con il posizionamento fortemente innovativo che da sempre caratterizza il gruppo – spiega Carlo Pesenti, consigliere delegato Italcementi -. Pur operando in un settore considerato tradizionale, Italcementi pone la ricerca, l’innovazione e la sostenibilità al centro della propria strategia industriale, nella convinzione che questi valori rappresentino una leva fondamentale per rafforzare il proprio vantaggio competitivo nel settore delle costruzioni». «Abbiamo già programmato una serie di incontri con i nostri clienti in tutta Italia, circa quattrocento incontri al giorno, per far conoscere il nuovo sistema e aprire le porte di questa nuova dimensione – spiega il direttore commerciale di Italcementi, Stefano Roncan -. Nelle rivendite adotteremo strumenti di comunicazione specifici, con incontri anche nei nostri laboratori e cementerie, per veicolare al meglio il mondo i.nova». Tutti i prodotti i.nova – suddivisi per mercati di riferimento, business, performance, applicazione e sfere di interesse, sono disponibili sul portale www.i-nova.net, visibile anche su smart-phone e tablet.

 


Un milione di giovani occupati in meno in tre anni

750mila posti di lavoro in meno per la fascia 25-34 anni. Questo è quel che risulta dai dati Istat per quanto riguarda l’occupazione in Italia nel secondo trimestre 2013.

L’Ansa ha confrontato le statistiche con quelle di tre anni fa constatando che la situazione è drammatica: tra il 2010 e il 2013 il numero degli under 35 al lavoro è passato da 6,3 a 5,3 milioni (un  milione di posti persi).

 

Il quadro è particolarmente grigio nella fascia tra i 25 e i 34 anni nella quale si è registrato, invece, un calo di 750 mila unità. Nel secondo trimestre 2013, in questa fascia di età, lavoravano appena 4,329 milioni di persone contro i 5,089 milioni di solo tre anni prima. Il tasso di occupazione ha subito un crollo dal 65,9 al 60,2 (era al 70,1% nella media 2007). Solo 6 persone su 10 lavorano nell’età attiva per eccellenza.

 

E se per i maschi del Nord la situazione è ancora accettabile con l’81,4% al lavoro (dall’86,6% del secondo trimestre 2010) al Sud appena il 51% degli uomini della fascia 25-34 anni lavora (e solo il 33,3% delle donne).

Da Isover Saint-Gobain SyntoDefense, il tetto anti-zanzare

Si chiama SyntoDefense ed è uno speciale telo sottotegola tri-strato per tetti a falda ventilati di Bituver, marchio di Isover Saint-Gobain, che assicura una difesa da zanzare, insetti e volatili. Grazie ad uno speciale trattamento certificato a cui è sottoposto in fase di produzione, il telo si è già dimostrato efficace come anti-zanzare, antiinsetti, anti-muffe, antifunghi e alghe, anti-acari e per il controllo dei volatili.

È però anche un materiale ecosostenibile, a misura dei residenti e dell’ambiente. È infatti un prodotto organico che sfrutta la nanotecnologia, biodegradabile al 98%, anallergico per l’uomo e gli animali domestici.

 

Composto da una lamina traspirante rivestita su entrambe le facce con film polipropilenico, SyntoDefense è nello stesso tempo traspirante al vapore acqueo e impermeabile all’acqua, oltre ad avere un’alta grammatura e una buona resistenza ai raggi U.V e agli agenti atmosferici.

Fakro: finestre da tetto orientate al futuro

Progettate per vivere con maggiore comfort la mansarda, le finestre da tetto Fakro garantiscono qualità, sicurezza, funzionalità ed elevati requisiti termoisolanti.

Grazie alla ventilazione collocata nella parte superiore del telaio, le finestre da tetto Fakro possiedono una superficie vetrata il 10% più ampia rispetto a prodotti della concorrenza con stesse dimensioni, aumentando così la luminosità degli ambienti. Inoltre, grazie alla ventilazione automatica V40P, le finestre Fakro garantiscono la quantità d’aria ottimale e il mantenimento del calore all’interno dell’edificio, creando un microclima salutare in mansarda e consentendo anche un significativo risparmio di energia.

 

Dotate di prestazioni termiche ottimali, Fakro offre soluzioni di alta qualità sul fronte dell’isolamento, sia sui modelli di serramento proposti sul mercato (un esempio le finestre FTT U6 e FTT U8 Thermo) che sugli accessori per il montaggio che garantiscono una migliore combinazione della finestra con la falda del tetto.

 

Da non dimenticare infine la sicurezza. Le finestre da tetto Fakro sono dotate di vetri temperati e dell’innovativo sistema topSafe che aumenta la resistenza delle finestre all’effrazione e le protegge contro l’apertura accidentale durante il calpestio sul battente.

 

Il montaggio, semplice e universale, consente di installare la finestra da tetto a tre diverse profondità nella costruzione del tetto, sia sui listelli che sulle travi, grazie ai diversi sistemi di raccordo. Inoltre la maniglia, collocata nella parte inferiore del battente, risulta sempre a portata di mano.

 

Autrice di oltre 100 domande di brevetto, Fakro rappresenta un’azienda ad alto tasso di innovazione. Un esempio sono i nuovi prodotti come la finestra a doppia apertura preSelect e la finestra con asse di rotazione decentrato proSky, che ad oggi risulta la piu alta finestra attualmente disponibile sul mercato.

Festa del Parco di Italian Solar Infocenter e Casa Isi Più

Sabato 14 settembre 2013, a partire dalle ore dalle ore 16.00, Italian Solar Infocenter e Casa Isi Più, aziende di Padova specializzate in energie rinnovabili e soluzioni per il risparmio energetico, presentano la terza edizione della Festa del Parco (sede di via Rienza, 26/a a Padova).

Un nome suggestivo per celebrare la natura e l’ecosostenibilità, in un momento conviale per tutti clienti, che oltre che essere partner commerciali, sono anche tutor ventennali di un albero del parco Italian Solar Infocenter e Casa Isi Più.

La Festa del Parco sarà anche l’occasione per approfondire le tematiche e gli orientamenti del mercato delle energie rinnovabili e del risparmio energetico, presentando i progetti realizzati negli ultimi anni e le opportunità di sviluppo per il futuro, alla presenza di personalità politiche, del mondo imprenditoriale e del credito.

La serata sarà inoltre allietata da musica e un gustoso buffet di gastromonia tipica veneta.

Fondi alla scuola

Con il nuovo anno scolastico arrivano anche i fondi. È così che il Governo ha deciso di iniziare l’anno scolastico, attraverso un decreto che prevede investimenti per il wifi nelle classi, più diritto allo studio e un piano triennale di stabilizzazione dei precari, tra cui molti insegnanti di sostegno (circa 27mila).

Il valore complessivo dell’operazione è di 400 milioni di euro, che verrà coperto prevalentemente dall’accisa sugli alcolici.