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Confapi e Arca, accordo per gli e-appalti

Collaborazione per gestire gli appalti delle imprese associate in maniera efficiente, trasparente e innovativa grazie alla piattaforma telematica Sintel e l’Elenco Fornitori unico regionale. È il frutto dell’accordo tra Arca, Agenzia Regionale Centrale Acquisti, e Confapindustria Lombardia. Il protocollo d’intesa è nato per promuovere la partecipazione delle piccole imprese industriali alle gare d’appalto della Pubblica amministrazione lombarda grazie ai nuovi strumenti di e-procurement promossi da Arca. Tra gli obiettivi dell’accordo, l’avvio di uno sportello dedicato agli associati Confapi, finalizzato a fornire aggiornamenti sui bandi di gara svolti in modalità telematica attraverso la piattaforma di e-procurement regionale Sintel e l’avvio di servizi di consulenza e supporto alle imprese nell’utilizzo dei nuovi strumenti telematici adottati dalla Pubblica amministrazione lombarda per la gestione dei propri processi d’acquisto. I risultati riscossi dalla piattaforma Sintel e dall’elenco fornitori regionale in termini di partecipazione delle imprese sono positive: su oltre 17.300 imprese registrate, l’85% sono micro o piccole imprese e il 69% sono lombarde. Un segnale che tutti possono competere negli appalti e che la Pubblica Amministrazione ha un ruolo strategico nel creare valore per il sistema. Tra le altre iniziative previste nel Protocollo, a partire da gennaio, sono in programma seminari di approfondimento e formazione con il supporto del personale specializzato di Arca. 

Se l’anziano solo emigra in Moldavia

Anziani che vanno in Moldavia a seguito delle badanti, che vogliono tornare a casa. Con il risultato di trovarsi dopo qualche mese a vivere da immigrati irregolari nel Paese slavo, dato che non hanno il permesso di soggiorno. Sembra un paradosso, ma non lo è. La denuncia è di Cesare Lodeserto, segretario generale della Conferenza episcopale moldava. Secondo il sacerdote, a causa della crisi molti anziani rimasti soli in Italia scelgono di andare a vivere gli ultimi anni della loro esistenza assieme alle assistenti familiari, le cosiddette badanti, che rientrano nel Paese di origine. In cambio di assistenza, gli anziani condividono la propria pensione. E spesso, per evitare guai di tipo legale o burocratico, scelgono di celebrare finti matrimoni. I moldavi in Italia sono circa 200mila, di cui 115mila con passaporto moldavo, mentre gli altri hanno passaporto bulgaro, romeno o polacco. Il 25% della popolazione moldava è emigrato all’estero.

Il futuro è scritto nella bolletta

Secondo Nomisma la domanda dell’energia aumenterà del 23%. E l’impatto ambientale sarà pesante. Così l’industria delle costruzioni si trova davanti a una sfida. Con molte chance


C’è un documento che riassume il prossimo futuro del mondo. Strategie diplomatiche, trend dell’economia, altalena delle monete: a leggere bene quelle poche righe si può anche capire che cosa è bene fare per un’azienda. E non è un papello segreto intercettato dalla Nsa: anzi, tutti hanno avuto modo di leggere quel pezzo di carta prima o poi, ma spesso senza rifletterci. Invece, una bolletta della luce (o del gas) possono dire molto. Perché è sull’energia che si gioca il destino geopolitico nei prossimi decenni, oltre che una fetta consistente di attività economiche, come l’edilizia. L’energia e la sua gestione, l’utilizzo migliore, più efficiente e sostenibile, non sono noiosi slogan che si ripetono come un mantra nei convegni. Sono un’esigenza da affrontare subito. Basta leggere le previsioni: secondo gli analisti di Nomisma, per esempio, la domanda di energia nel mondo per i prossimi 17 anni crescerà con un incremento per il 2030 di circa il 23%. I consumi mondiali lieviteranno fino a 17,1 miliardi di Tep (tonnellate equivalenti di petrolio) contro gli attuali 13,9 miliardi. L’energia resterà, insomma, il prodotto più ricercato. E saranno guai: «La richiesta continuerà a essere soddisfatta principalmente dai combustibili fossili, che attualmente rappresentano quasi l’80%, ma che anche nel 2030 arriveranno a circa il 75%, ipotizzando una crescita sostenuta delle altre fonti non tradizionali», è la previsione del presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli. Nonostante gli sforzi, quindi, non saranno le energie rinnovabili a farla da padrone: a salire sarà soprattutto il consumo di carbone (1,4 miliardi di Tep, più di un terzo della crescita totale), alla faccia delle politiche ambientali per contrastarne l’utilizzo. Risultato: secondo le analisi dell’Agenzia internazionale dell’energia, entro il 2030 il livello di emissioni di gas a effetto serra aumenterà di circa il 7% rispetto ai livelli del 2010. Non solo: la Cina incrementerà le sue emissioni di Co2 del 40% rispetto al 2010, anche se è previsto un calo di quelle dei Paesi Ue e degli Usa, rispettivamente dell’8 e del 2 per cento. Peggio ancora, arrivati al 2030 le cose potrebbero peggiorare ancora. Secondo Nomisma Energia, sarà ancora il carbone a produrre gran parte dell’elettricità, coprendo circa un terzo della domanda mondiale, che salirà a un tasso medio del 2,4%. Seguirà la richiesta di gas e idrogeno, mentre gli incentivi sosterranno ancora le nuove rinnovabili, che però si fermeranno al 13 per cento.

Certezze incerte

Qualcuno obietta, però, che tutte queste previsioni grigie non tengono conto di quella che nei mesi scorsi è stata salutata come una rivoluzione: l’estrazione di shale oil e shale gas. Si tratta di una tecnologia utilizzata negli Usa (forse sarà implementata anche in Gran Bretagna) che permette l’estrazione di petrolio e metano dalla frantumazione delle rocce a chilometri di profondità. Una tecnologia discussa per l’impatto disastroso sull’ambiente ma che, secondo i sostenitori, sarebbe in grado di rendere gli Usa autosufficienti, con una conseguente abbondanza di petrolio per il resto del mondo. Eppure, sembra che lo shale oil dall’eccezionale aumento di 1 milione di barili al giorno nel 2011 e nel 2012 i scenderà già nel 2015 alla metà e nel 2018 a un magro +0,16 per cento. Non sorprende, quindi, che il colosso russo Gazprom abbia liquidato lo shale gas come «una bolla che presto esploderà», mentre il segretario generale dell’Opec Abdallah El Badri abbia ribadito di non vedere alcun rischio dallo shale oil americano, che pure ha ridotto l’import di greggio degli Usa. «Questo petrolio ha un alto costo di produzione e viene messo fuori mercato se il prezzo del barile scende a 60-70 dollari», ha avvertito l’emiro.

Dubbi petroliferi

Ci sono poi altre cattive notizie. La prima è che non si sa esattamente a quanto ammontino le riserve di petrolio. I più pronosticano una disponibilità del greggio per i prossimi 40 anni. Ma poi? Inoltre, pochi sanno che gran parte della materia prima (gas e petrolio) estratta dai pozzi non viene utilizzata. Si butta via. Secondo le stime della Banca Mondiale, ogni anno il gas da flaring e venting (cioè il rilascio di gas incombusti in atmosfera, finalizzato spesso a garantire le condizioni di sicurezza nelle varie lavorazioni e processi di trattamento) è pari a circa 150 milioni di metri cubi, equivalente al 30% dei consumi di gas naturale annui della Ue. Una risorsa gettata al vento, è il caso di dirlo, e che non ritornerà più.

Spazzatura elettrica

Di certo, in ogni caso, il risparmio di energia sarà uno dei punti cruciali per la vita dei cittadini e per le imprese. Tra la necessità di rendere meno energivore le case e la prospettiva di una crescita della domanda di elettricità in un mondo con sempre meno risorse, le rinnovabili resteranno un punto fermo. Fotovoltaico, eolico e biomasse rimarranno una nicchia, ma sempre più importante. E la ricerca di alternative non si fermerà: nelle scorse settimane, per esempio, un colosso dell’energia come la Erg ha annunciato che sta studiando l’ingresso nella waste energy, una definizione elegante per indicare la produzione di elettricità dalla spazzatura, una risorsa che in Italia non manca. «I rifiuti devono essere considerati alla stregua di fonti rinnovabili», ha confermato il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando. La sola attuazione della normativa Ue in materia, secondo il comitato tecnico ambiente di Confindustria, potrebbe aumentare i ricavi del settore della gestione dei rifiuti, creando più di 400mila posti di lavoro in Europa da qui al 2020, di cui 60mila solo in Italia. Chissà se il nostro futuro dipenderà dalla raccolta differenziata.

Chi ci guadagna

Per fortuna, ci sono anche buone prospettive. Di sicuro, lo sono per le aziende che puntano sul risparmio energetico. Il futuro si rivelerà positivo, infatti, per chi saprà fornire prodotti e servizi adeguati, e questo soprattutto nel settore dell’edilizia. La necessità di contenere i consumi, insomma, non sarà solo spinta da erratici bonus governativi, ma da un’esigenza sempre più pressante. Davanti a chi saprà proporre soluzioni adeguate c’è un’autostrada, ma lo spazio bisognerà saperselo conquistare:le famiglie italiane, per esempio, sono ancora poco informate sulle tecnologie, gli incentivi e le modalità per ridurre i consumi. Secondo i dati dell’Osservatorio sull’efficienza energetica 2013, il 30% dei cittadini pensa di non avere abbastanza informazioni in tema di risparmio ed efficienza. Produttori e commercianti, inoltre, devono sapere che più della metà degli italiani ritiene che le indicazioni in materia siano difficili da reperire e di ardua comprensione: c’è bisogno di un’opera di divulgazione. Non sorprende, infatti, che solo il 12% preveda di effettuare un qualsiasi intervento di efficientamento entro i prossimi 12 mesi.

Un mercato da 10,2 miliardi

L’Osservatorio, insomma, indica che aziende e istituzioni hanno molto lavoro da fare. Eppure la prospettiva di risparmiare sulle bollette rappresenta una forte spinta: il 54% degli italiani (soprattutto nella fascia di 25-54enni) è convinto di poter tagliare almeno il 20% dei costi, anche oltre il 40 per cento. Praticamente tutti (dal 90 al 98%) sono inoltre convinti che rendere la casa più efficiente sia utile per evitare gli sprechi, ottenere performance termiche migliori e per il bene delle generazioni future. L’ostacolo, oltre alla scarsa informazione, è ovviamente la insufficiente disponibilità economica. Nel sondaggio dell’Osservatorio, presentato nel settembre scorso, il 65% delle famiglie italiane ha dichiarato di avere a disposizione per l’efficientamento meno di 5mila euro, il 21% potrebbe investire tra i 5 e i 15mila euro, mentre solo l’1% potrebbe salire a 15mila euro. Non è molto, insomma, anche se a conti fatti il mercato dell’efficienza energetica domestica ha un valore complessivo di 10,2 miliardi di euro. Convincere gli italiani che risparmiare energia è un ottimo investimento darebbe nuovo impulso all’edilizia energetica italiana e permetterebbe di migliorare notevolmente le prestazioni e l’efficienza del patrimonio immobiliare esistente, con benefici per la collettività e per l’ambiente. «L’efficienza energetica è un tema più complesso rispetto a quello dello sviluppo delle fonti rinnovabili, dove il Paese è a buon punto», ha commentato Marco Pezzaglia, del Comitato scientifico di Smart Energy Expo. «I consumi energetici si sono già ridotti per la crisi ma, al di là del dato congiunturale, l’Italia ha fatto sforzi rilevanti sulla strada dell’efficienza energetica dotandosi anche di regole e procedure avanzate per il raggiungimento degli obiettivi del pacchetto clima energia 20-20-20. L’appuntamento più importante ora è il recepimento entro giugno 2014 della direttiva europea 2012/27 sull’efficienza energetica, che dà una griglia più razionale rispetto agli obiettivi stabiliti dalle precedenti direttive». La direttiva in questione è quella che interviene su due fattori cruciali della filiera energetica, ossia la fornitura dell’energia e l’efficienza nell’utilizzo dell’energia.

Ecco i migliori progetti Knx d’Italia

La tecnologia Knx (primo standard di building automation aperto) è un mercato in netta espansione. Lo dimostra anche il successo del Knx day 2013, che hanno coinvolto 320 società costruttrici, 7mila prodotti certificati e oltre 65mila licenze concesse a livello mondiale. L’evento, promosso dall’Associazione Knx Italia, ha condiviso le prospettive di un mercato, quello della domotica, in crescita sia in Italia che in Europa: la quota Knx nel mercato europeo è passata tra 2009 e 2012 dal 63% al 74%, le società costruttrici sono diventate 320 (70 in più solo lo scorso anno), i prodotti certificati oltre 7mila, 39mila i partner che hanno ottenuto la certificazione KNX (cifra raddoppiata negli ultimi 5 anni) distribuiti su 121 Paesi del mondo.

Nel corso del Knx day sono stati assegnati anche i riconoscimenti ai migliori progetti. Il Premio Knx per l’Efficienza energetica è andato allo stabilimento Atla di Chieri (Torino), specializzato in lavorazioni ad alta tecnologia nel settore delle turbine a gas. Il Premio Knx Italia per il Sociale è stato assegnato alla Fondazione Mast di Bologna, istituzione culturale e filantropica, nata per sostenere la crescita economica e sociale del territorio. Il Premio Knx per le Strutture recettive è andato, invece, al Nun Relais di Assisi (nella foto), un edificio di 5mila mq, costituito da una struttura ricettiva centrale, 18 suite di diversa fattura e vari ambienti, tra cui sale intrattenimento, zone beauty, piscina, spa e terme, mentre Il Nuovo Teatro Comunale di Pergine Valsugana ha vinto il riconoscimento per la Pubblica Amministrazione. Per la sezione Progetto Knx Nazionale è stata premiata la Banca di Romagna Est di Bellaria. Infine, sono stati inoltre assegnati quattro riconoscimenti speciali: Progetto Imbarcazione a vela Nativa, un’imbarcazione a vela di 50 metri; il progetto Bosisio (un’abitazione di 100 mq in provincia di Lecco); Smart Villa Dafne, di circa mille mq, articolata su tre piani e il progetto Hotel sette stelle Aman di Venezia. «In questi 20 anni, Knx si è affermato come standard aperto in grado di gestire tutti gli aspetti dell’edificio» ha commentato Massimo Valerii, Presidente di Knx Italia, «con una crescita ed evoluzione continua garantita dalla qualità dei prodotti proposti, dall’ampio ventaglio di soluzioni possibili, dalla protezione dell’investimento e dall’interoperabilità degli applicativi dei costruttori differenti, in grado di funzionare in sinergia».

Hörmann per la Costa Smeralda

Per la villa situata nel contesto della splendida Costa Smeralda è stato scelto un portone sezionale LPU 40  con finitura Decograin Golden Oak. Caratterizzato da una grecatura M, presenta una motorizzazione Supramatic E serie 3.

 

Il portone sezionale in acciaio LPU40 si contraddistingue per l’apertura verticale e lo scorrimento a soffitto che consente il massimo utilizzo dello spazio nel garage e nella zona antistante l’ingresso. LPU40 Hörmann è una chiusura adattabile ad ogni tipo di garage,  sicura e resistente nel tempo.

A doppia parete coibentata e dotato di elementi con uno spessore di 42 mm, è realizzato in dimensioni che giungono fino a 5500 mm in  larghezza e fino a 3000 in altezza.

 

Disponibile in 16 pregiati colori preferenziali e, a richiesta, in tutte le tonalità della gamma RAL, questo portone presenta molteplici ed eleganti varianti estetiche: raffinate finestrature, inserimento portina pedonale, classici cassettoni S, moderne grecature (S, M e L) effetto legno (Woodgrain), effetto materico (New Silkgrain®), effetto simil legno Decograin e novità dell’anno, finitura Micrograin (microprofilatura ondulata). Il prodotto è sempre predisposto alla motorizzazione.

Profilia Plus firmata Haas

Profilia Plus di Haas è la casa che mette in primo piano le esigenze di chi ci abita.

Gli spazi interni sono progettati con cura e studiati nei minimi dettagli per sfruttare al massimo i 139,62 mq che mette a disposizione la casa. Grazie a vari optional disponibili è possibile personalizzare ed arricchire l’esterno e gli interni con stile e tecnologia.

Al piano terra trovano spazio un’ampia cucina abitabile, il soggiorno e un bagno. La scala in legno massiccio con pedate in faggio porta al piano mansardato, dove ci sono la camera padronale con cabina armadio dedicata, due spaziose camere da letto per i bambini e un ampio bagno.

Da Olivari cinque maniglie d’autore

Cinque nuove maniglie firmate Olivari. Si tratta di 5 maniglie:  la scultorea Conca (foto) di Patricia Urquiola, l’essenziale Lotus di Javier Lopez, la compatta Radial di Rodolfo Dordoni, l’elegante Marbella di Penta Associati e Pitagora, riedizione di Giorgetto Giugiaro. L’azienda è attiva dal 1911 ed è specializzata in Italia, prodotti in Italia, all’interno dei propri stabilimenti, dove si svolge l’intero ciclo produttivo. Partendo da barre in ottone, le maniglie vengono stampate, lavorate, smerigliate, lucidate, cromate e marchiate al laser.

Samo, bis di Company to watch

Un riconoscimento di prestigio per Samo. Databank Cerved Group ha assegnato i riconoscimenti Company to watch 2013 e, per la categoria Accessori per il bagno, box e piatti doccia all’azienda italiana leader nelle soluzioni doccia. Samo ha ottenuto questo prestigioso premio per la seconda volta. Cerved è leader in Italia nel campo della Business information e Databank è la divisione che opera nei servizi di competitive intelligence. Company to Watch è il riconoscimento che il gruppo assegna ogni anno, in base a uno studio diviso per settori, alla società che si è distinta per performance di vendita, leadership, competitività sul mercato e innovazione nel suo settore di specializzazione. L’integrazione di questi fattori ha portato Samo ad essere insignita di questo importante premio. I fattori critici di successo riconosciuti a Samo vanno dall’offerta di prodotti innovativi, tailor-made e di design, alla capacità di sviluppare diverse linee e marchi dedicati, l’aumento della brand awareness attraverso attività pubblicitarie, risultati reddituali positivi grazie ad un’attenta business administration, fino alla crescita attraverso l’acquisizione di prestigiose realtà industriali e prospettive di sviluppo internazionali. Già nel 2011 Samo era stata dichiarata Company to watch.

Edilizia verde con passaporto europeo

La sostenibilità nell’edilizia ai raggi X. È stato l’obiettivo del programma europeo Leonardo (Lifelong Learning Programme) EdilMap, iniziato nel 2011 e concluso pochi giorni fa. Al programma ha partecipato Icmq insieme ad altri partner italiani e europei: Smile, Sistemi e metodologie innovativi per il lavoro e l’educazione (capofila), il Dipartimento di linguistica dell’Università della Calabria, Itc-Cnr, Reflective Learning-Italy, Stiftung Ecap Schweiz e Technische Universität Dortmund. Edilmap aveva la finalità di mappare le attività pertinenti la sostenibilità ambientale (green jobs), tenendo conto dell’esigenza di valorizzare gli artigiani edili che operano con tecnologie nuove e che intendono differenziarsi attraverso la certificazione, garantendo al mercato preparazione tecnica e abilità pratiche. In particolare, l’attività di scouting si è svolta nelle Marche, in Lombardia e nel Canton Ticino. Il lavoro ha consentito di definire quattro profili professionali in ascesa in termini di occupabilità, ma non ancora validati a livello regionale: installatore e manutentore di impianti fotovoltaici, posatore di serramenti, installatore di sistemi a cappotto e capocantiere «green». I profili professionali sono stati descritti in termini di conoscenze e competenze e messe in coerenza rispetto al quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (Eqf, European Qualification Framework). Sono stati quindi sviluppati curricula formativi e sono stati sperimentati percorsi di certificazione delle competenze acquisite, con check list mirate a portare alla luce le competenze tacite, quelle cioè apprese con la pratica lavorativa e che esulano da percorsi di formazione e istruzione formali. Gli esami di certificazione si sono svolti presso l’Ecfop di Vimercate (Mb) e l’Itc-Cnr di San Giuliano Milanese (Mi). Ai candidati installatori di sistemi fotovoltaici è stato chiesto di assemblare un piccolo impianto composto da quattro pannelli, mentre i candidati serramentisti hanno dovuto posare i serramenti in vani precedentemente realizzati, seguendo tutte le fasi di posa. Conclusa la loro prova, i successivi candidati hanno realizzato il sistema a cappotto sulla stessa parete utilizzata per la posa dei serramenti. Per la figura del capocantiere le competenze sono state verificate con un esame teorico basato su tre casi da affrontare e discutere: gestione del cantiere, inclusi i requisiti di sicurezza; gestione delle risorse; gestione ecocompatibile del cantiere (requisiti green). In totale sono stati certificati 19 candidati.

Il 20% dei prestiti serve per la casa o l’auto

Nei primi nove mesi del 2013 il 20% circa dei prestiti è stato richiesto per la ristrutturazione della casa, per liquidità o per l’acquisto di un’auto usata. Solo l’1,5% ha chiesto soldi per hobby personali o per vacanze. Lo rivela l’ultima edizione dell’Osservatorio sul mercato italiano dei Prestiti realizzato da PrestitiOnline.it. La durata più richiesta di finanziamenti è di 84 mesi (il 21,8% dei richiedenti) e di 60 mesi (il 19,3%), mentre l’importo medio dei prestiti erogati si attesta a 11.367 euro, in leggero aumento rispetto all’ultimo semestre del 2012. Circa il 29% dei prestiti erogati ha un importo compreso tra i 5mila e i 10mila euro, mentre richiesta ed erogazione per le diverse aree geografiche sono in linea con le precedenti rilevazioni e si attestano intorno al 40% per il Nord, poco più del  38% per il Sud e le Isole e oltre il 21% per il Centro. 

High-Light con Flos e Domus Academy

Diventare professionisti della luce. Lo propone Domus Academy, che ha realizzato insieme a Flos, storica azienda italiana leader nel settore dell’illuminazione, il workshop «High-Light, light revealing places», dedicato agli studenti del Master in Interior & Living Design della scuola. I giovani creativi hanno reinterpretato alcuni luoghi tipici di Milano partendo dal legame tra spazio e luce. Durante le loro ricerche, i futuri designer sono stati affiancati da Patricia Urquiola, mentor del Master in collaborazione con Stefano Belletti e Rodrigo Garcia Izquierdo (Studio Patricia Urquiola), da Francesca Vargiu course leader del Master e da Eleni Pefani tutor. Nei progetti, attraverso la potenza della luce, gli studenti hanno cercato di valorizzare le caratteristiche e le peculiarità di spazi cittadini speciali come piccole caffetterie, negozi di quartiere e chioschi alimentari rendendoli insoliti e non convenzionali. Gli studenti hanno avuto l’opportunità di presentare i loro lavori finali a Piero Gandini, presidente di Flos.

Da Knauf e Poliespanso, protezione dal fuoco per solai ai massimi livelli

 

Dall’unione del know-how e delle tecnologie costruttive avanzate per l’edilizia leggera di Knauf e di Poliespanso nasce l’ innovativo Sistema per solai che unisce i vantaggi del Solaio Plastbau Metal C Poliespanso a quelli di Ignilastra Knauf, proponendosi come soluzione assolutamente innovativa per i solai, combinando ottime prestazioni di isolamento termo-acustico ed antisismiche.

Con il Sistema per solai Knauf+Poliespanso la protezione dal fuoco è certificata REI180.

Il nuovo igrometro Arroweld per materiali edili

Arroweld Italia presenta il nuovo igrometro per materiali per la rilevazione del livello di umidità di legname e materiali da costruzione edili, come intonaci, calcestruzzi, malte, gessi, polistirolo espanso, cemento.

Semplice, compatto ed ergonomico, con una comoda impugnatura antiscivolo, questo strumento presenta un ampio display grafico retroilluminato, con indicazione del valore di umidità del materiale, indicato in percentuale rispetto alla massa asciutta.

 

Fornito completo di elettrodi separati per diverse applicazioni (lettura diretta anche attraverso elettrodi incorporati). Attraverso l’utilizzo di appositi accessori in dotazione, è inoltre possibile effettuare misurazioni anche su cartone e carta.

Affittare un immobile rende il 4,1%

Affittare casa rende poco più del 4,1% lordo, percentuale che è il rapporto tra i canoni di locazione annui (cioè la somma delle 12 mensilità) e il capitale investito per l’acquisto dell’immobile. Lo conferma Tecnocasa, secondo cui nel primo semestre del 2013 i rendimenti delle abitazioni nelle principali città italiane hanno confermato la stabilità del trend degli anni precedenti. Il rendimento annuo lordo si è attestato infatti intorno al 4,1%. L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha messo a confronto le dinamiche di crescita delle quotazioni degli immobili, dei canoni di locazione e dei rendimenti, nel periodo che va dagli inizi del 2007 fino al primo semestre del 2013. Tra le grandi città quelle che hanno il rendimento annuo lordo da locazione più elevato sono Verona (5,4%, nella foto) e Palermo (5,1%). 

Calano i prestiti, boom solo per i telefoni

Le famiglie italiane chiedono meno soldi in prestito per fare acquisti. È quanto emerge dala trentacinquesima edizione dell’Osservatorio sul Credito al dettaglio realizzato da Assofin, Crif e Prometeia, relativo ai primi nove mesi del 2013. La debolezza del contesto economico ha, secondo gli analisti, fortemente condizionato il clima di fiducia, inducendo a rimandare o a razionalizzare i consumi, soprattutto quelli a valore elevato. Allo stesso tempo, le società finanziarie sono più prudenti e restie a concedere credito, prevalentemente a causa dell’aumentata rischiosità. Le erogazioni per il credito al consumo nei primi nove mesi sono così calate del -5.6%, sebbene la flessione sia meno marcata di quella registrata per il 2012. I finanziamenti finalizzati all’acquisto di beni/servizi (appartenenti a settori quali arredo, elettronica ed elettrodomestici, e altri beni e servizi finanziabili, tra i quali viaggi, spese mediche, palestre), sebbene chiudano i primi nove mesi del 2013 in calo del -4%, evidenziano una tenuta di quelli caratterizzati da small ticket, quali quelli finalizzati all’acquisto di prodotti di telefonia e information technology (tablet in particolare). Anche il comparto delle carte rateali/opzione, mostra un calo contenuto dei volumi transati (-1.6%), interamente attribuibile all’evoluzione delle carte opzione (+0.5%) tra le quali si annoverano anche carte bancarie caratterizzate da un utilizzo prevalentemente a saldo, mentre continuano a contrarsi in modo deciso i volumi movimentati dalle carte rateali (-11.7%). 

Saccomanni: nel 2014 l’occupazione migliora

Il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, vede un 2014 meno nero sul fronte del lavoro. «Se nel 2014 tutti i dati saranno positivi si vedrà un impatto positivo sull’occupazione», ha pronosticato il ministro, dopo la diffusione dei dati Istat sul Pil. Sul fronte occupazionale «la situazione è grave», riconosce comunque il ministro. I dati diffusi dall’Istat indicano un prodotto interno lordo invariato nel terzo trimestre rispetto al precedente, mentre è diminuito dell’1,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il valore aggiunto è però diminuito in tutti i comparti: nell’agricoltura dello 0,7%, nell’industria in senso stretto del 2,8%, nelle costruzioni del 5,5% e nei servizi dello 0,9%.