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Cersaie 2014 con Riccardo Blumer

Sarà Riccardo Blumer l’ospite d’onore della “Lezione alla Rovescia” di Cersaie 2014, iniziativa che permette agli studenti degli istituti superiori di incontrare i nomi più importanti dell’architettura e del design internazionale. L’incontro avverrà venerdì 26 settembre 2014 a Bologna, nell’ambito del programma di eventi collaterali “Costruire, abitare, pensare” del Salone.

Architetto e designer, svizzero ma di natali bergamaschi, Riccardo Blumer è l’ideatore degli Esercizi Fisici di Architettura e Design. Oltre ad avere realizzato oggetti di design di alto livello, inseriti dal 2010 nella collezione permanente del MoMa di New York, come la sedia laleggera Alias e l’Etronauta per Desalto, Blumer è noto per l’attività di elaborazione di una metodologia della ricerca indirizzata alla ricerca degli aspetti creativi. Ha collaborato con aziende del calibro di Alias, Artemide, Desalto, Poliform, Ycami, B&B e Flou e progettato interni pubblici e privati tra cui il Teatro alla Scala di Milano, allestimenti per esposizioni anche alla Triennale di Milano e al Musèe du Président Jacques Chirac. Nel 1997 Blumer è stato insignito del premio “Design Preis Schweiz” e nel 1998 del “Compasso d’Oro”.

 

A interrogarlo sul suo metodo e la sua carriera ci saranno gli studenti degli istituti superiori dell’Emilia Romagna. Modera l’incontro lo storico dell’Architettura Fulvio Irace, docente al Politecnico di Milano.

La ripresa è davvero vicina?

«Prima di arrivare alla spiaggia, l’onda deve attraversare l’oceano». Non occorre essere capi tribù delle isole Marshall per aderire a questo motto di saggezza. Eppure è difficile credere alle parole dell’ex presidente del Consiglio («La crisi è finita») quando tante aziende continuano a chiudere i battenti. E mentre la disoccupazione resta a livelli di guardia (12,7% a dicembre). Vero. Ma l’economia funziona proprio come l’onda dell’oceano: quando gli strumenti di rilevazione assicurano che è partita, deve ancora percorrere molta strada prima di rendersi visibile. È quello che stiamo vivendo in questi mesi. Con l’aggravante che il moto ondoso che si è animato lontano sembra poco più vivace di un mare in bonaccia. Insomma, all’orizzonte non si scorge nulla, anche se gli strumenti di bordo indicano che la situazione attuale non è così disastrosa come lo scorso anno. 

Lo provano i dati raccolti dal Centro studi di Confindustria, secondo cui nel quarto trimestre dello scorso anno l’attività industriale ha registrato il primo significativo incremento dall’inizio del 2011: +1% congiunturale, dopo un calo cumulato del 10,7% in dieci trimestri. E il primo scorcio del 2014 ha ereditato da fine 2013 una variazione congiunturale di +0,1%, anche se febbraio è stato più freddo del previsto secondo Csc (-0,2%). Altre previsioni positive arrivano, invece, dall’indagine Markit sui direttori acquisti. Sono numeri, non impressioni. Basta questo per dire che la crisi è finita del tutto? No, ma l’onda positiva c’è. Solo che arriverà più tardi sulla spiaggia delle aziende che, anzi, ora devono fare i conti con l’eredità dei cinque anni passati e, come se non bastasse, con le scadenze fiscali sempre più pesanti.

La dimostrazione che la ripresa dell’economia sarà percepita molto più tardi e non da tutti arriva dall’indice dell’Istat che misura la fiducia delle imprese di costruzioni: l’ultimo comunicato, diffuso il 29 gennaio, evidenzia come il trend negativo dell’edilizia sia in controtendenza a quello medio nazionale complessivo dell’industria. In base alle rilevazioni condotte dall’Istituto di statistica, infatti, a gennaio l’indice è scivolato a 76,5 punti, in netta caduta rispetto agli 82,2 punti del dicembre scorso. «I giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione e le attese sull’occupazione peggiorano», spiegano all’Istat. E sono in ribasso anche le previsioni sull’occupazione, con i valori più bassi dal settembre scorso. Insomma, la ripresa è partita, ma ora siamo ancora in alto mare: l’onda positiva arriverà anche nelle costruzioni, ma non sarà la prima ad approdare sulla spiaggia. Sempre che tutte le promesse del governo, almeno in parte, si tramutino in realtà.

Rapporto: il green parte dal condominio

La green economy fa bene alle città. Anzi, è un driver dell’economia. Lo sostiene il Secondo Rapporto sulla Green economy messo a punto da Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ed Enea. Il green new deal urbano, secondo il rapporto, deve partire dal risparmio. Per quanto riguarda energia ed emissioni, l’ iniziativa Patto dei sindaci, che coinvolge 2.481 comuni italiani, ha permesso un check-up uniforme di consumi energetici e emissioni di Co. I comuni del patto hanno già avviato iniziative di risparmio energetico: le inziative più comuni sono il rifacimento dell’illuminazione pubblica a Led e le certificazioni energetiche, poco sviluppato invece il ricorso alle fonti rinnovabili. Un intervento innovativo è stato quello dei condomini intelligenti in provincia di Genova per diminuire i consumi e aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili. Resta ancora aperto il grande capitolo dell’efficienza energetica (gli edifici italiani consumano il 30-60% in più della media degli edifici europei), e tutti gli interventi finora realizzati si devono alla detrazione prevista -ora al 65%- delle spese sostenute. Dall’analisi quantitativa degli interventi emerge che solo il 20% del patrimonio edilizio è stato ristrutturato nei 12 anni di attività degli incentivi, di cui solo il 30% dedicato all’efficienza energetica. Per quanto riguarda i rifiuti, sono prodotti per la maggior parte in ambito urbano (75%). Molti potrebbero essere riutilizzati ed avere una seconda vita (ingombranti, apparecchiature elettriche, elettrodomestici ecc). Secondo l’Enea circa il 48% dei rifiuti elettrici ed elettronici potrebbe essere riutilizzato con un valore di mercato di 45 milioni di euro. Per quanto riguarda la mobilità urbana, l’ Italia è ancora lontana da una mobilità sostenibile a basso impatto ambientale. Ma Torino, Brescia, Parma, Milano sono al top della classifica stilata da Euromobility, grazie a un buon trasporto pubblico, car e bike sharing, tecnologie Ict (sistemi di trasporto intelligenti). 

Allarme: gli edifici consumano di più

Gli edifici consumano sempre più energia, nonostante gli incentivi alla riduzione della dispersione di elettricità e calore. Il dato emerge dall’analisi del Cresme sulla riqualificazione edilizia. Nel 2012, spiega l’istituto di analisi del settore costruzioni, «il patrimonio edilizio italiano a uso civile (residenziale, uffici e negozi) ha consumato circa 47 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti, una crescita dello 0,8% rispetto al dato 2011. Il settore residenziale è quello che ha registrato il maggior incremento dei consumi (+2,3%), mentre i consumi degli edifici ad uso terziario sono diminuiti dell’1,3%». Insomma, gli uffici sembrano essere più parchi nei consumi. Ma in realtà la diminuzione nasconde il minor utilizzo degli spazi a causa della crisi economica. Sulla  dinamica dei consumi, in ogni caso, ha influito l’andamento climatico. Temperature invernali decisamente superiori alla media hanno determinato il consistente calo del biennio 2006-2007 (-8%), mentre un successivo decremento delle temperature invernali ha generato gli aumenti del periodo seguente. Il Cresme individua anche il trend di fondo, che vede «un incremento costante e sostenuto dei consumi degli edifici». La causa sono fenomeni concomitanti di direzioni opposte: «verso l’incremento dei consumi (l’ampliamento dello stock edilizio, l’incremento della quantità di beni durevoli energivori detenuti dalle famiglie) e verso il contenimento degli stessi (maggiore efficienza degli impianti con ciclo di vita medio-breve, normativa tecnica più restrittiva in termini di efficienza degli involucri edilizi)». In ogni caso, nel periodo 1990-2012, il settore degli usi civili è quello che ha aumentato maggiormente i propri consumi energetici (+35 per cento, contro il +27 per cento dei trasporti e la diminuzione dei consumi industriali). Schematizzando: tendenza di fondo all’incremento, oscillazioni di breve termine intorno a questo trend determinate dai fattori climatici. 

Antitrust: lungaggini per i permessi edilizi

Ci vuole troppo tempo per ottenere un permesso per l’edilizia. A ribadirlo, questa volta, è l’Antitrust guidato da Giovanni Pitruzzella. Nel corso dell’audizione parlamentare sull’indagine per la semplificazione amministrative e normativa, il presidnete dell’Authority ha sottolineato che «gli investimenti chiedono esattamente l’opposto, ossia la possibilità di effettuare un calcolo razionale, di prevedere le conseguenze giuridiche dell’agire economico e di ottenere una tutela adeguata delle aspettative». In Italia, secondo l’Antitrust, la durata media delle procedure per avviare un’impresa (se si escludono i tempi necessari per ottenere una concessione edilizia) è di circa sei giorni, ma i costi continuano a essere molto alti. Se nel nostro Paese per avviare un’impresa sono necessari gli stessi tempi degli Stati Uniti, il costo sul reddito pro capite nazionale lordo è del 13% maggiore. Per un permesso edilizio la situazione si complica notevolmente: 11 sono le procedure da attivare, più di sette i mesi da attendere, con un costo pari al 186,4% del reddito pro capite nazionale lordo.

Elica girerà con Francesco Boromei

Francesco Boromei (foto), 43 anni, diventa direttore marketing di Elica, azienda marchigiana leader nelle cappe. Laureato all’Università Bocconi, Boromei arriva da Groupe Seb, dove ricopriva il ruolo di direttore marketing Italia e aveva la responsabilità dei brand Krups, Rowenta, Moulinex e Tefal. Nei suoi trascorsi professionali anche Kraft, Bolton Group e Gillette.  

Cortexa: nuovi corsi on line sul cappotto

A partire dal mese di marzo, Cortexa lancia il nuovo percorso di formazione in modalità webinar, ossia attraverso dei seminari online, completamente gratuiti, sui temi specifici relativi al cappotto, alla sua corretta progettazione e posa in opera.

Il ciclo formativo si comporrà di sei seminari, che si svolgeranno con il seguente calendario:

 

Posa del Sistema a Cappotto di qualità, 14 marzo, ore 14.00

Il Sistema a Cappotto in estate: vantaggi nel periodo estivo e nei climi caldi, 11 aprile, ore 14.00

Progettazione esecutiva del Sistema a Cappotto di qualità: dettagli costruttivi e errori da evitare, 16 maggio, ore 14.00

Riqualificazione energetica degli edifici con il Sistema a Cappotto, 27 giugno, ore 14.00

Guida ai materiali isolanti, 19 settembre, ore 14.00

Protezione acustica garantita dal Sistema a Cappotto, 24 ottobre, ore 14.00

 

La formula interattiva permetterà inoltre di dialogare in tempo reale con i relatori Cortexa attraverso un sistema di chat. Coloro che seguiranno l’intero corso riceveranno inoltre un attestato di partecipazione.

 

Dedicato ai professionisti del mondo delle costruzioni, progettisti, costruttori, applicatori, amministratori di condominio e proprietari di immobili, i corsi Cortexa sono accessibili previa iscrizione nella sezione formazione del portale www.cortexa.it.

Fila fa risplendere San Benedetto in Mugnano

Fila Surface Care Solutions riporta all’antico splendore la Chiesa di San Benedetto in Mugnano, in provincia di Perugia. Inagibile dopo il terremoto del 2009 in Umbria, la chiesa necessitava di un intervento di consolidamento delle volte terminato nel 2013.

Siamo orgogliosi di aver contribuito a far risplendere un altro gioiello del nostro Paese – afferma il Presidente di Fila, Beniamino Pettenon -. Sono ormai moltissimi, in Italia e all’estero, gli interventi eseguiti con i nostri sistemi di trattamento, sia nelle dimore storico-artistiche, sia negli edifici contemporanei”.

 

Dopo il completamento degli interventi strutturali, per pulire e proteggere i pavimenti in marmo rosso di Verona con inserti in travertino sono stati utilizzati i sistemi di trattamento Fila.

 

In particolare, sono stati impiegati il detergente sgrassante FILAPS87, utile per eliminare i residui di stucco, le macchie d’unto e lo sporco da cantiere che ricoprivano la superficie, e FILAKRISTALL PLUS, il nuovo cristallizzante professionale per il recupero di superfici in marmo o pietre naturali rovinate, che ha permesso di ripristinare la lucentezza originale.

Torna a Ferrara il Salone del Restauro

salone restauro 2014 ferrara

salone restauro 2014 ferraraDal 26 al 29 marzo torna a Ferrara il Salone del Restauro 2014, quest’anno alla sua 21° edizione. Attesi architetti, ingegneri, geometri ,ordini professionali, imprese specializzate e tutti gli attori coinvolti nelle attività di ricostruzione, che saranno chiamati a una partecipazione attiva grazie ai workshop e corsi di formazione organizzati all’interno della manifestazione, che daranno accesso a dei crediti formativi.

Il Salone del Restauro ospiterà anche la Regione Emilia-Romagna con uno spazio-evento dedicato ed un convegno in cui sarà illustrato il Progetto Re-Building, un’iniziativa di supporto per la pianificazione degli interventi nei Comuni emiliani colpiti dal sisma. Invitati anche i comuni di Lombardia e Veneto, che saranno direttamente coinvolti per evidenziare le problematiche relative al proprio territorio.

Quest’edizione farà da cornice anche a “Ricostruire l’Identità: i progetti degli architetti”, una rassegna di progetti realizzati o da realizzare nell’area del cratere sismico per il ripristino e la ricostruzione degli edifici e dei contesti danneggiati dal sisma del maggio 2012.

 

Diversi approfondimenti affronteranno poi i temi degli aspetti organizzativi e logistici legati alla gestione dell’emergenza, gli interventi sui beni architettonici danneggiati e le operazioni finalizzate alla salvaguardia dei beni storico artistici e archivistici, dalle chiese (sono ben 555 gli edifici di culto che hanno subito danni e richiedono interventi di restauro e riqualificazione) al patrimonio artistico

 

Il Salone del Restauro offrirà anche una panoramica dei restauri realizzati, o in corso d’opera, su tutto il territorio nazionale, come quelli della Cappella della Sindone di Torino, della Pietà di Giovanni Bellini, o dei Bronzi di Riace, e una riflessione sulla conversione di un edificio storico a sede museale, affrontato attraverso il caso esemplare del MUDI – Museo degli Innocenti di Firenze.

 

Ma non ci sarà solo l’Italia al centro della manifestazione. Presenti, infatti, al Salone del Restauro ci sarà una rappresentanza di circa 20 delegati dal Brasile, l’India con una mostra sul percorso di lettura critica del tessuto urbano di Jodhpur,  case histories da Polonia, Croazia e Serbia, numerosi delegati ICE provenienti da Turchia e Russia, paese quest’ultimo in cui si trova il Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo che festeggia quest’anno i 250 anni nel suo stand durante le quattro giornate del Salone si terranno workshop sulla tecnica di realizzazione e restauro di commesso in lapislazzulo e malachite secondo la tecnica storica oggi perduta del mosaico russo.

 

Si riconfermano anche per questa edizione le iniziative collaterali di Ferrara Aperta per Restauro, che vedono l’apertura straordinaria gratuita, anche serale, di musei, pinacoteche e palazzi storici cittadini durante tutti i quattro giorni di manifestazione.

 

Il programma completo sul sito www.salonedelrestauro.com

 

Nella foto: Frammento superstite dell’orologio della Torre dei Modenesi di Finale Emilia, crollato con il sisma del 20 maggio 2012

A Milano arrivano le scuole di legno

Scuole in legno. Si può, a Milano. Amministrazione comunale e FederlegnoArredo hanno infatti siglato un accordo che dovrebbe portare alla realizzazione di scuole in legno, i cui progetti saranno inseriti nel bilancio di previsione 2014. Questa tipologia è prevista su edifici fino a tre piani, comprensivi di mensa e palestre. Rispetto a quelle tradizionali costruite in laterizi e cemento permettono tempi dimezzati di realizzazione. Inoltre, sotto il profilo ambientale ogni metro cubo di legno utilizzato in sostituzione di un altro materiale da costruzione è in grado di immagazzinare 0,9 tonnellate di Co2, un risultato che si ottiene anche quando è impiegato per costruire un edificio. Infine,  il legno è un materiale isolante al punto da garantire, nell’edilizia scolastica, un risparmio sul piano energetico di circa il 40 per cento rispetto alle strutture tradizionali. 

Lo stop al Salva-Roma non salva gli arredi

Salta il decreto salva-Roma. Ma, senza un nuovo intervento del governo, vanno in fumo anche altre disposizioni contenute nella legge-pasticcio. Tra queste ce n’è uno che contrastava la stretta sul bonus mobili inserita nella legge di Stabilità, su richiesta del Movimento 5 Stelle. In sostanza, si ritorna a alla norma che mette un tetto alla spesa per l’acquisto degli arredi. La cifra, in sostanza, non potrà essere superiore al conto dei lavori di ristrutturazione. L’intento era quello di evitare gli abusi (arredare casa con una micro spesa per un piccolo intervento di muratura), e quindi colpirà chi effettua piccoli interventi di recupero edilizio. In sostanza, se non ci sarà un nuovo intervento, chi fa interventi per 5mila euro per cambiare le finestre, potrà detrarre al massimo la stessa cifra in fatture per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. 

Costruzioni, a febbraio cresce la fiducia

A sorpresa sale il clima di fiducia delle imprese del settore costruzioni. A certificarlo è l’Istat. L’indice di ottimismo per il futuro delle imprese di costruzione sale infatti a 77,1 punti, da 76,3 di gennaio. Migliorano le attese sull’occupazione (da -23 a -21 il saldo), mentre rimangono stabili i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (a -49). Il miglioramento è esteso, d’altra parte, anche agli altri settori. A febbraio 2014 l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator), espresso in base 2005=100, cresce a 87,9 da 86,8 di gennaio. L’andamento dell’indice complessivo rispecchia un miglioramento della fiducia delle imprese in tutti i settori, ovvero nei servizi di mercato, nel commercio al dettaglio, nelle imprese manifatturiere e in quelle di costruzione. Il  clima di fiducia delle imprese manifatturiere sale a 99,1 da 97,7. E rimangono stabili le attese di produzione (a 5 il saldo) migliorano i giudizi sugli ordini (a -25 da -27); il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino passa a -4 da -1. Infine, l’analisi del clima per raggruppamenti principali di industrie (Rpi) indica un miglioramento dell’indicatore per i beni di consumo (da 97,4 a 99,4) e per i beni intermedi (da 98,4 a 100,3); per i beni strumentali l’indicatore rimane invariato (a 97,6). 

Ripresa per gli immobili? Forse…

Ripresa o perdurare della crisi? Per il mercato delle case il futuro è ancora in bilico. Una nuova conferma arriva dall’analisi presentata da Scenari Immobiliari. Secondo l’istituto di analisi, la discesa dei prezzi potrebbe non essere del tutto conclusa, anche se il mercato sembra un po’ meno pessimista. Anche se in Italia non è scoppiata la bolla immobiliare come in Spagna, la discesa dei prezzi è durata sette anni e ha tagliato il fatturato del 21,5%. Il 2013 è stato il peggiore in Europa con -5,7%, a quota 98,75 miliardi di euro. Il settore più colpito è il residenziale. E il futuro? «In Italia il mercato arriverà a 100 miliardi di euro nel 2014», ha annunciato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari. Ma bisogna aggiungere che lui stesso nel 2013 prevedeva un aumento dello 0,6% per il fatturato immobiliare in Italia (fino a 115 miliardi). Ma la previsione non si è verificata. 

Geometri si diventa (con la fantasia)

I geometri si raccontano alle classi di terza media. Il revival della scuola come centro della società, voluto da Matteo Renzi, sembra in sintonia con l’iniziativa dalla Fondazione Geometri Italiani, che fino al 15 aprile coinvolge oltre 4.400 classi terze medie degli istituti che hanno aderito all’iniziativa Georientiamoci. Si tratta di un programma per i ragazzi, che devono immaginare quali cambiamenti avverranno con il passaggio alla scuola superiore e dopo il diploma. I partecipanti dovranno sviluppare costruendo una storia, in formato video, foto o racconto da presentare, entro il 15 aprile. Gli spunti saranno, per esempio, «la scuola superiore che paura o che avventura» o «E dopo il diploma che si fa?», oppure «Sapete immaginare in che modo potreste contribuire positivamente alla società in cui vivrete?». In palio ci sono una lavagna interattiva multimediale per l’istituto scolastico, un tablet per l’insegnante referente del progetto e una gita giornaliera per gli studenti della classe vincitrice. I contributi video potranno essere realizzati in modo molto semplice, montando immagini, disegni, fotografie, o con brevi riprese della durata massima di 2 minuti e 30 secondi, e poi pubblicati su YouTube. Se si sceglie di partecipare con l’invio di foto, queste saranno corredate da una frase o uno slogan inerenti il tema proposto, entro 160 caratteri. Infine, per quanto riguarda il racconto, dovrà essere elaborato in un massimo di due cartelle. Per registrarsi al concorso, occorre compilare il form online a questo link: https://www.georientiamoci.it/concorso-scuola/ 

Rinnovare gli hotel costerà 4,3 miliardi

Expo 2015 potrebbe essere un’occasione per far fare un salto di qualità al settore turistico: secondo una stima del Centro Studi Cosmit/FederlegnoArredo, per il rinnovo totale degli alberghi italiani (comprensivo di progettazione, impianti, tecnologie, finiture e arredi) è prevista una spesa complessiva annua di circa 4,3 miliardi di euro di cui 400 milioni per le sole strutture lombarde. Solo considerando il rinnovo di arredamenti e finiture, il business disponibile in Italia ammonterebbe a circa un miliardo di euro, di cui circa 100 milioni solo per la Lombardia. Secondo il presidente di FerlegnoArredo, Roberto Snaidero, «i positivi risultati ottenuti a fine 2013 con il Bonus Mobili ci fanno credere che una misura similare applicata alla riqualificazione delle strutture ricettive rappresenterebbe uno straordinario volano all’economia». I dati sono emersi durante un vertice a Milano di  FederlegnoArredo, Associazione Italiana Confindustria Alberghi (Aica), in collaborazione con Regione Lombardia e Unicredit.