Cambia il Piano casa del Veneto. La Regione, infatti, ha messo a punto una modifica della legge regionale sull’edilizia residenziale. Le modifiche sono contenute in un documento circolare. «Il Piano casa è comunque pienamente operativo. La circolare, che spiega dettagliatamente come si applica la legge, andrà ora in commissione regionale per il parere di competenza prima di essere trasmessa ai comuni. Anche il disegno di legge approda in consiglio per l’iter che dovrà portare alla sua approvazione in aula», ha precisato il vicepresidente della Regione, Marino Zorzato (foto). L’iniziativa è stata adottata dopo gli interrogativi e le osservazioni nate dall’approvazione della terza edizione del Piano casa. Secondo alcune stime, i diversi Piani casa della Regione hanno aiutato 7 mila aziende a evitare la chiusura, salvando 11 mila posti di lavoro. Il Piano casa approvato mantiene come obiettivo generale la riduzione del consumo di territorio: secondo l’amministrazione regionale 6-8 milioni di metri cubi corrispondono a un valore del 5-7% dei 100 milioni di metri cubi di nuova espansione edilizia prevista invece nei piani urbanistici degli enti locali.
Il Veneto ritocca il Piano casa
Debiti dello Stato, beffa da 5,5 miliardi
Oltre il danno anche la beffa. O, se preferite, un doppio danno. Le imprese che sono creditrici dello Stato vedono sfumare 5,5 miliardi oltre la cifra che è loro dovuta. Il calcolo è dell’Associazione di imprese. Partendo dalla considerazione che i debiti da saldare sono di 69,5 miliardi, sono 5,5 miliardi gli interessi che le aziende non incasseranno a causa dei ritardi nei pagamenti. Unimpresa calcola che siano 215mila le aziende creditrici di Stato ed enti locali, mentre la media di arretrati è di oltre 322mila euro. Se le imprese fossero state pagate regolarmente, le stesse aziende avrebbero incassato in media più di 25mila euro l’anno. Questi i dati di un rapporto del Centro studi di Unimpresa. AL momento lo Stato ha saldato 23,5 miliardi di euro su 25 miliardi disponibili. Nel comparto delle costruzioni (edilizia e ristrutturazioni) la percentuale di imprese creditrici è del 16,2%, cioè 100.926 aziende.
Risparmio energetico, Finco promuove Renzi
Giudizio positivo, ma con qualche riserva. Finco (Federazione Nazionale di settore che rappresenta le industrie dei prodotti-impianti-servizi ed opere specializzate per le costruzioni) mette nero su bianco un’opinione sull’approvazione dello schema di Decreto legislativo di recepimento della direttiva europea 2012\27 che riguarda l’efficienza energetica. Secondo Fabio Brivio (nella foto), vice presidente di Finco per la sostenibilità, «nel metodo (poiché la direttiva 2012/27 è dell’ottobre 2012 e l’approvazione della sen è del marzo 2013) a onor del vero ci sarebbe stato il tempo per un maggior coinvolgimento degli stakeholders», sostiene l’esponente di Finco. «Inoltre, benché la materia sia complessa e variegata, nello schema compaiono, salvo errore per difetto, una decina di protagonisti a diverso livello (Mise, Mit, Mattm, Mef, Agenzia del demanio, Agenzia delle entrate, Agenzia delle dogane e dei Monopoli, Enea, Gse, Autorità per l’energia elettrica) più altri soggetti di supporto (Terna, Accredia, Uni, Cti, Fire): tutti certamente adeguatissimi, ma è difficile non cogliere il rischio, che sinora è stato spesso certezza, di sovrapposizioni e duplicazioni nei compiti». Secondo Finco, a fronte di alcune misure condivisibili ci sono alcune aree critiche che potrebbero essere risolte in sede di decretazione attuativa. «Bene l’affidamento a Enea, che speriamo quanto prima possa superare la prolungata fase commissariale, del compito di elaborare una proposta di intervento di medio/lungo termine per la riqualificazione energetica degli immobili. Bene il fondo nazionale rotativo per gli interventi di efficientamento del patrimonio immobiliare ed infrastrutturale civile ed industriale, attribuendo priorità, tra gli altri, ai temi dell’occupazione indotta e della riqualificazione anche in chiave antisismica. andrebbe colta l’occasione, in questo ambito, per definire un ecoprestito a tasso zero per la riqualificazione energetica attraverso i decreti attuativi», aggiunge Brivio. Che sottolinea come positiva l’attenzione (e il controllo che andrà effettivamente attuato) sulla riqualificazione riguardante il patrimonio degli edifici pubblici. Ma qualche perplessità c’è «su come viene affrontato il tema del teleriscaldamento e su alcuni aspetti dell’articolato riguardante qualificazione, accreditamento e certificazioni».
Anie: le imprese puntano sull’export
«Dai risultati di un’indagine realizzata da Anie e rivolta alle aziende socie è emerso che nel primo semestre del 2013 oltre il 65% delle piccole e medie imprese ha avviato azioni di internazionalizzazione». Lo ha ribadito Andrea Maspero, vice presidente dell’associazione che fa capo a Confindustria. «Negli anni più recenti le imprese italiane hanno saputo cogliere importanti opportunità nei mercati internazionali, non solo gli operatori di maggiori dimensioni, ma anche le piccole e medie imprese». Il commento arriva da Hannover, dove si svolge la Fairs International GmbH. L’industria elettrotecnica ed elettronica italiana è presente con un gruppo rappresentativo di imprese al Punto Italia. L’industria elettrotecnica ed elettronica italiana è espressione di 63 miliardi di euro di fatturato totale (terza in Europa per dimensione), 29 miliardi di esportazioni e 425mila addetti. In media annua le aziende elettrotecniche ed elettroniche italiane investono in Ricerca e Sviluppo il 4% del fatturato totale, rappresentando oltre il 30% dell’intero investimento in R&S effettuato dal settore privato in Italia. Anche in un contesto macroeconomico difficile le imprese italiane hanno mantenuto una elevata propensione all’innovazione. Secondo l’indagine Anie, nel primo semestre del 2013 oltre il 70% delle piccole e medie imprese ha segnalato di aver effettuato nuovi investimenti, in particolare rivolti all’attività di ricerca e sviluppo.
Ecco il programma di governo per l’edilizia
Nel Def messo a punto del governo sono molti gli aspetti legati al mondo dell’edilizia e degli immobili. Ecco una sintesi degli interventi previsti nei prossimi mesi.
- Infrastrutture: entro giugno 2014 è prevista la riforma della giustizia amministrativa. L’obiettivo è diminuire i ricorsi e snellire la realizzazione delle opere infrastrutturali. Allo stesso tempo, si riducono così i costi.
- Edilizia: per rendere più interessante l’investimento sarà ulteriormente semplificata la burocrazia. Come? Con modelli standard per le autorizzazioni, riforma della conferenza di servizi, maggiore certezza del sistema di sanzioni e regole più semplici per gli appalti.
- Tutela del territorio: è previsto uno stanziamento di 1,5 miliardi per interventi contro il dissesto idrogeologico. Ma ci vuole prima il censimento degli interventi da realizzare. Un fondo da 2oo milioni servirà alla delocalizzazione degli impianti industriali pesanti siti nei centri densamente abitati. Più semplici le procedure per gli interventi di risanamento ambientale.
- Piano casa: recupero e realizzazione di alloggi sociali. Previsto anche l’abbassamento della cedolare secca al 10%, incentivi per il riscatto degli alloggi e il rifinanziamento del fondo affitti e del fondo per la morosità incolpevole.
- Edilizia scolastica: a luglio diventa operativo il piano per le scuole, che prevede la riqualificazione degli edifici e l’efficientamento energetico. Spesa prevista: 3,5 miliardi.
- Quando diventeranno effettive queste buone intenzioni? In base alla Delega fiscale i decreti attuativi devono essere adottati entro il 27 marzo 2015, ma per la riforma del Catasto sarà necessario più tempo.
- Project financing: semplificazione delle regole del settore escludendole dal Codice appalti. Non solo saranno aumentati gli importi dei singoli bandi, dato che si ragionerà su blocchi di progetti con caratteristiche simili e non su singole opere. Le gare di appalto avranno un’unica gestione. Sarà istituito un Fondo nazionale per la progettazione di opere in partenariato pubblico-privato.
- Immobili: liberalizzazione del mercato delle grandi locazioni, per incentivare gli investimenti esteri destinati a grandi esercizi commerciali, strutture turistiche, sedi di aziende. Sarà più semplice il cambio di destinazione d’uso degli immobili. Per esempio, per gli immobili non utilizzati o occupati da imprese in difficoltà.
- Catasto: la riforma del Catasto resta di attualità, soprattuto per rimodulare la tassazione sugli immobili, introducendo meccanismi di adeguamento periodico.
Leroy Merlin, primavera con novità
Si chiama Festa delle Novità e durerà fino al 27 aprile. A organizzarla è Leroy Merlin, che metterà a disposizione centinaia di nuovi prodotti, disponibili nei 47 negozi, ma in vendita anche online sul sito www.leroymerlin.it. Oltre alle nuove collezioni P/E 2014, Medina e In Bloom, i clienti del colosso del bricolage avranno la possibilità di partecipare alla nuova edizione dei corsi «fai da te» per realizzare con le proprie mani nuovi progetti domestici. Per iscriversi basta recarsi in uno dei punti vendita o registrarsi sulla sezione dedicata del sito www.leroymerlin.it/corsi-edizione-speciale. I corsi, inoltre, diventano anche social su Facebook, Twitter e Instagram. Si può caricare una foto, un video o un pensiero di un progetto già realizzato sul sito di Leroy Merlin o sulla pagina Facebook, utilizzando l’hashtag #ilmomentodifare.
Colorificio San Marco fa shopping in Polonia
Il Colorificio San Marco di Marcon (Venezia) fa shopping in Polonia. Ha, infatti, concluso l’acquisizione della polacca Farby Z Motylkiem (nome che in italiano si traduce come «La pittura della farfalla»). Si tratta di un brand polacco di riconosciuta qualità. L’operazione del Colorificio San Marco è in linea con la strategia di espansione del gruppo in Europa tramite acquisizioni. La Polonia è considerata un mercato in espansione nel breve-medio termine. L’azienda polacca ha sede a Chorzow, nella regione della Slesia, area industriale ben posizionata a livello strategico: confina con Germania, Repubblica Ceca e Slovacchia. Farby Z Motylkiem distribuisce, inoltre, alcuni marchi storici come Emolak, Remomat, Farby Z Motylkiem, molto conosciuti e ben considerati da pubblico e operatori del settore, e che dispone direttamente e indirettamente di un centinaio di punti vendita in Polonia. Secondo il presidente del gruppo italiano, Federico Geremia, l’operazione «ci consentirà di entrare nel mercato polacco delle pitture e vernici per l’edilizia in modo autorevole. Si procederà quindi a potenziare il marchio locale con l’ampliamento della gamma attuale di Farby Z Motylkiem e lo sviluppo del relativo sistema tintometrico. Inoltre, la nostra strategia è quella di introdurre nel mercato polacco i prodotti a marchio San Marco, sia della gamma di alta decorazione, sia quelli più tecnici e specialistici per la clientela professionale». È una strategia già utilizzata con successo dal gruppo San Marco, sia per l’espansione all’estero che in Italia.
Termotecnica, convegno a settembre
Clima ed energia, Nuove tecnologie, ricerca e formazione per la reindustrializzazione in Italia, L’approvvigionamento delle fonti energetiche, Horizon 2020, Generazione dell’energia, Gli impianti in Italia, Componenti e relativi mercati, Strategia energetica nazionale: vincoli e opportunità, Il corretto utilizzo dell’energia e le richieste della popolazione, Il life cycle assesment, Trasmissione del calore e termo fluidodinamica, Energetica negli edifici e impianti, automazione e domotica, Tecnica del controllo ambientale, Sistemi energetici convenzionali ed avanzati e rapporto con l’ambiente, Produzione e impiego del freddo, Energie rinnovabili, alternative e nucleari, Produzione e impiego dell’idrogeno per usi energetici, Motori a combustione interna, Turbomacchine, Oleodinamica e pneumatica, Risorse e sostenibilità: è il lungo elenco di argomenti che saranno affrontati nel Congresso annuale Ati, Associazione Termotecnica Italiana. L’assise è prevista a Milano, dal 10 al 12 settembre. La 69°edizione del congresso, organizzata dalla Sezione Lombardia, sarà ospitata all’Hotel Grand Visconti Palace (Viale Isonzo 14). Il titolo scelto per questa edizione è: L’innovazione termotecnica per uno sviluppo sostenibile e competitivo.
Ines Lobo: nelle città riutilizzare l’esistente
«L’architettura è semplificazione e consapevolezza della storia dei luoghi per riviverli al meglio». Con queste parole Ines Lobo, vincitrice della seconda edizione dell’arcVisionPrize, il premio dedicato al mondo dell’architettura femminile istituito da Italcementi, ha aperto il ciclo di lecture organizzate dal Gruppo, in occasione del Fuorisalone, in collaborazione con Interni Magazine. L’incontro si è tenuto in i.lab, il Centro Ricerca e Innovazione di Italcementi a Bergamo. Fondamentale, per l’architetto portoghese, «è progettare rispettando il rapporto fra l’uomo e il luogo in cui abita, vive e si muove». Ines Lobo è considerata l’architetto della rigenerazione urbana, che fa del riutilizzo dell’esistente e della ricostruzione uno dei suoi capisaldi, convinta che «si possa reinventare il futuro riutilizzando l’architettura del passato». Nei progetti del suo studio di Lisbona, inoltre, si applica il principio del «non spreco», con un utilizzo «oculato ed equilibrato delle risorse economiche e dei fondi che, soprattutto nell’attuale contesto economico, sono limitati». Al termine della lecture, Ines Lobo ha ricevuto da Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italcementi, l’arcVision prize, che le è stato assegnato lo scorso 7 marzo da una giuria interamente al femminile.
Mutui, ancora nero il quarto trimestre 2013
Sono calate del 7,5% le erogazioni di mutui nel quarto trimestre 2013. In particolare, le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 5,7 miliardi, 466,56 milioni in meno rispetto al corrispettivo periodo 2012. Lo indicano i dati del Bollettino Statistico di Banca d’Italia. L’andamento conferma la tendenza alla contrazione in corso dall’inizio del 2011. Insomma, pochi segni di miglioramento, anche se dal secondo trimestre 2012 va meno peggio, e si intravedono i primi segnali di una situazione di maggiore stabilità. Bisogna segnalare, comunque, l’aumento della domanda di mutui da parte delle famiglie, che indicano una crescente fiducia rispetto alle prospettive future.
In Olanda la prima casa stampata in 3D
La tecnologia irrompe nell’edilizia. In Olanda stanno costruendo la prima casa realizzata con una stampante 3D. L’edificio avrà 13 stanze, prefabbricate con componenti prodotti con un grande dispositivo messo a punto da Ultimaker, azienda olandese specializzata nella stampa 3D. La stampante è in grado di creare oggetti della grandezza massima di 2 metri di larghezza e 3,5 di altezza. Quanto basta per realizzare pareti realizzate direttamente in cantiere. Insomma, addio mattoni, la casa si può stampare. Tra l’altro, ad Amsterdam il cantiere è stato aperto al pubblico, che paga 2,5 euro per visitare l’edificio hi-tech e la stampante in azione (foto). Un primo muro ad angolo è già stato montato. Il materiale utilizzato è una speciale plastica resistente. La casa è stata visitata anche dal presidente Usa Barack Obama, che vuole importare il progetto negli Stati Uniti.
Ascensori Kone, smart con Vodafone
Vodafone sale in ascensore. E nella cabina trova Kone, leader globale nel settore degli elevatori e delle scale mobili. Le due aziende hanno infatti stretto un accordo: Kone ha scelto la tecnologia M2M di Vodafone per il monitoraggio remoto. L’obiettivo è offrire un nuovo servizio di diagnostica per la programmazione proattiva della manutenzione, riducendo inoltre al minimo i tempi di downtime. Sugli ascensori Kone sarà installata una sim M2M di Vodafone per rendere possibile la trasmissione e la ricezione dei dati operativi (inclusi i file di log relativi al numero di viaggi compiuti ogni giorno e il monitoraggio dei componenti chiave) via wireless attraverso la rete telefonica mobile.
Buzzetti: un piano di manutenzione
Ance e Regione Sicilia lanciano l’allarme sul settore costruzioni nell’isola. In Sicilia negli ultimi due anni sono stati persi 80mila posti di lavoro e 500 le aziende hanno chiuso. Secondo il presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, «la situazione siciliana è ancora più grave rispetto ai guai dell’intero settore nazionale delle costruzioni». E ha aggiunto: «Il mercato interno dipende in massima parte dall’edilizia e dalle opere pubbliche. Bene ha fatto Renzi a porre come priorità i pagamenti alle imprese (a quelle edili mancano ancora 10 miliardi sul pregresso e circa 7 miliardi sul corrente), nonché gli interventi sulle scuole e quelli per il dissesto idrogeologico». Secondo il presidente dei costruttori occorre un Piano nazionale per la manutenzione del Paese cui deve essere legato un meccanismo che assicuri trasparenza nelle gare d’appalto e che consenta ai sindaci di spendere. «Per dare una risposta completa al problema. Oggi mentre l’Europa spinge lo Stato a pagare le imprese, l’Italia col Patto di stabilità interno punisce con pesanti sanzioni gli amministratori che vogliono pagare. Così restano inutilizzati 7 miliardi di euro per nuove opere affidate agli enti locali», ha concluso.
Cmc punta su scuole e riqualificazione
Non cambia pelle, ma allarga il business. La crisi del settore dell’edilizia spinge Cmc, uno dei maggiori gruppi delle costruzioni, ad allargare il campo di attività. Per la Cooperativa Muratori e Cementisti ( cooperativa con 7.187 dipendenti, 410 dei quali soci cooperatori, e fatturato atteso di 1.1 miliardi per il 2014), punta alla manutenzione e alla riqualificazione. Secondo Dario Foschini (foto), amministratore delegato del gruppo, «Dopo la stagione delle grandi opere credo che si aprano prospettive per impegnarsi sulle necessità di manutenzione che ha l’Italia». I grandi lavori non sono però accantonati: Cmc punta alla gara per un nuovo lotto (20 chilometri) della Salerno-Reggio Calabria. Inoltre, ha messo gli occhi sul programma di adeguamento dell’edilizia scolastica promosso dal governo. «Siamo stati in grado di costruire delle scuole in soli 60 giorni, nei comuni di Mirandola, Concordia e Finale Emilia, ma l’Italia ha bisogno di manutenzione su tanti fronti, basta pensare a Pompei che crolla», commenta il manager.
Pesenti: sotto la lente Holcim-Lafarge
La fusione tra i due colossi Holcim e Lafarge non spaventa Italcementi. Il maggiore player italiano del settore, assieme al gruppo Buzzi, ha puntato il faro sulle conseguenze del maxi matrimonio. Ed è arrivato alla conclusione che potrebbero esserci anche aspetti positivi per il mercato italiano. Secondo il presidente di Italcementi, Giampiero Pesenti, «bisogna fare un’analisi Paese per Paese». E aggiunge: «Se alla luce dei limiti posti dalle regole antitrust i francesi dovranno vendere molte cose in Europa vedremo e valuteremo le opportunità». Tradotto: dato che probabilmente il supergruppo dovrà cedere asset per non incorrere negli strali dell’Authority, Italcementi è alla finestra per cogliere e valutare eventuali dismissioni. Pesenti ha commentato anche la conversione obbligatoria delle azioni di risparmio in ordinarie approvata a maggioranza dall’assemblea straordinaria della società («un’operazione che rafforzerà il capitale». L’operazione rientra nell’operazione di semplificazione della struttura di capitale e di governance del gruppo, che prevede un’Opa sulle quote di Ciments Francais a fronte di un aumento di capitale fino a 450 milioni di euro.
PregyTwin 18S: la nuova lastra Siniat
PregyTwin 18S è la nuova lastra in gesso di Siniat, ideale per la realizzazione di pareti e contropareti ad alta performance acustica e con minino spessore d’ingombro.
Caratterizzata da bordi assottigliati dello spessore di 18 mm e larghezza 900 mm, PregyTwin 18S è costituita da due lastre da 9 mm di speciale formulazione pre-incollate con colla visco-elastica.
La parete realizzata con PregyTwin si raggiungono una prestazione di 57 dB con uno spessore di 100 mm contro i 50 dB e spessore 125 mm della parete standard. Con una sola lastra PregyTwin 18S per paramento montata su orditura metallica da 75 mm e isolante nell’intercapedine, i valori di fonoisolamento misurati da prove di laboratorio sono superiori a quelli ottenuti con lo stesso sistema parete e l’utilizzo di una doppia lastra di cartongesso standard da 12,5 mm per paramento.
Il sistema PregyTwin consente inoltre di ridurre i tempi di installazione dovuti al montaggio di un una sola lastra, con garanzia delle stesse performance di resistenza meccanica e una riduzione del peso delle partizioni .
L’applicazione di tali sistemi è valida negli interventi di ristrutturazione per la soluzione a controparete e nelle nuove realizzazioni quali uffici, hotel, ospedali e scuole, come divisione tra ambienti, per la soluzione parete.
La lastra è marcata CE in conformità alle norme UNI EN 520 e UNI EN 14190 ed è in classe A2-s1,d0 per la reazione al fuoco e EI 60 per la resistenza al fuoco.