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Geotub: la cassaforma per colonne circolari di Geoplast

geotub_prodottoGeotub è la cassaforma in tecnopolimero di Geoplast per la realizzazione di colonne circolari e ovali, un sistema completo per il contenimento di getti in opera atti alla realizzazione di colonne, sia ad uso civile che industriale.

 

Il sistema è riutilizzabile e permette un disarmo facile e veloce senza impiego di disarmanti o olii, anche grazie alla superificie interna, particolarmente liscia, e la natura del materiale che restituiscono un buon aspetto faccia vista del manufatto. Basta pulire esteriormente le zone dove al termine del getto si sia accidentalmente depositato del calcestruzzo e, quando si disarma la casseforma pulire il prodotto semplicemente con acqua. Sui bordi degli elementi sono predisposti appositi fori che permettono la facile e rapida unione tra i pannelli tramite le apposite maniglie di fissaggio in nylon.

 

Con Geotub è possibile allargare la sezione dei pilastri esistenti per migliorare la risposta sismica dell’edificio. Il montaggio e la movimentazione sono più agevoli grazie alla leggerezza dei pannelli. Geotub consente inoltre il ripristino dei pilastri ammalorati anche in edifici già ultimati dove è impossibile inserire dall’alto casseri in cartone o in acciaio.

Crotti Antincendio: niente pericoli in condominio

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Niente fiamme in condominio. Ma per raggiungere un’assoluta sicurezza c’è bisogno di specialisti che curino la manutenzione, assicurino la correttezza delle procedure, verifichino che i materiali utilizzati siano a norma. Insomma, quello di cui si occupa Crotti Antincendio, azienda di Treviolo (Bergamo), che ha deciso di proporre la sua esperienza con oltre 3mila stabili a Condominio Expo, la tre giorni organizzata alla Fiera di Bergamo per l’11, 12 e 13 settembre. L’evento è dedicato ad amministratori, condomini, professionisti e imprese: in uno spazio organizzato come una piccola città, le imprese come Crotti Antincendio avranno la possibilità di incontrare direttamente i loro referenti sul mercato.

 

La manutenzione e la sicurezza costituiscono uno degli aspetti fondamentali della vita condominiale e, senza dubbio, uno dei compiti principali che devono affrontare gli amministratori. Crotti Antincendio, per esempio, propone contratti di manutenzione all inclusive, che comprendono la revisione e il collaudo degli estintori di qualsiasi tipo e dimensione, come richiesto dalla norma Uni-Cnvvf 9994-1: 2013, il controllo e verifica delle manichette degli idranti in pressione, come da Uni 671-3: 2009 e la manutenzione delle porte di emergenza e tagliafuoco. Oltre al commercio degli estintori e alla consulenza, l’azienda offre anche la fornitura di prodotti e servizi di installazione di sistemi antincendio e antinfortunistico (Dpi), corsi di addestramento, rilascio certificati di prevenzione incendi (C.P.I.).

 

Per maggiori informazioni: www.crottiantincendio.it

Emergenza sismica: numeri e soluzioni

emergenza-sismica-ItaliaSiamo uno dei primi Paesi per numero di eventi sismici, che in 50 anni hanno provocato danni per oltre 180 miliardi, 2,7 all’anno. Eppure si spende troppo poco in prevenzione, meno dell’1% di quanto sarebbe necessario.Siamo sicuri che prima o poi un altro forte terremoto non causerà altri danni e vittime? Il patrimonio immobiliare italano è antico o obsoleto e, anche se abbiamo ottimi esperti di sismologia, la prevenzione continua a essere trascurata. L’inchiesta di YouTrade propone numeri e dati dell’emergenza sismica in Italia che solo nell’ultimo anno ha contato 26.475 scosse.

 

Ma che prima o poi qualche parte di Italia si metta a tremare è ampiamente previsto. Per fortuna attrezzature, materiali, soluzioni per limitare o, addirittura, evitare i danni, non mancano. La tecnologia e, non da ultimo l’esperienza delle aziende aiuta (o, meglio, dovrebbe servire) a prevenire conseguenze drammatiche. YouTrade ha scelto alcune delle proposte più innovative per costruire o mettere in sicurezza gli edifici.

Diventa operativo il Piano scuole

Dopo il via libera definitivo nei giorni scorsi, il piano scuole entra nella fase operativa. Il progetto è ambizioso e prevede lavori in una scuola su due, secondo il governo. La strategia prevede di seguire tre filoni di intervento e coinvolgerà 20.845 edifici scolastici per investimenti pari a oltre 1 miliardo di euro. Secondo il governo, «4 milioni di studenti e una scuola italiana su due sono protagonisti di questo primo progetto che porta nell’arco del biennio 2014-2015 ad avere scuole più belle, più sicure e più nuove». Il piano prevede sia la costruzione di nuovi edifici scolastici che di forti interventi di manutenzione. I fondi sono stati raccolti grazie alla liberazione di risorse dei comuni dai vincoli del patto di stabilità per  di 244 milioni (il piano battezzato #scuolenuove), dal finanziamento per 510 milioni dal Fondo di sviluppo e coesione per interventi di messa in sicurezza (filone #scuolesicure), e di decoro e piccola manutenzione (battezzata #scuolebelle). I primi interventi hanno aperto o stanno per aprire 404 cantieri, con progetti da 1 milione come media. Generanno circa 400 milioni di valore. Altri 400 milioni di euro sono stati destinati alla messa in sicurezza e agibilità delle scuole per un totale di 2.480 interventi del valore medio di circa 160mila euro. La palla passa però a Comuni e Province, che per ottenere i  finanziamenti dovranno aggiudicare gli appalti entro il 30 ottobre, esaurendo i primi 1.635 interventi previsti dal Dl Fare. In seguito agli accertati ribassi d’asta, saranno finanziati altri 845 progetti previsti dal Ddg 267 del Miur. Infine, altri 110 milioni, abbinati a 40 milioni in capo al Miur, finanzieranno gli interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale che interesseranno 7.801 plessi scolastici nel corso del 2014. Ulteriori 300 milioni sono in attesa di essere sbloccati nel 2015 e riguarderanno 10.160 plessi. In totale si tratta quindi di 17.961 interventi di piccola manutenzione.scuola

Confindustria con Anie anti spalma incentivi

Anie Rinnovabili si associa all’intervento di Confindustria, che richiede di emendare in sede di conversione il decreto sulla rimodulazione della componente A3 delle tariffe elettriche, l’ormai noto spalma-incentivi delle energie rinnovabili. La proposta, è scritto in un comunicato, rispecchia a pieno quanto richiesto da Anie Rinnovabili e prevede la riduzione del peso degli oneri nel breve e medio periodo e il suo incremento, invece, nel lungo termine, in concomitanza con la cessazione del diritto agli incentivi che ridurrà drasticamente gli oneri previsti dalla normativa oggi in vigore. Al Gse sarà affidato il compito di ricorrere a una raccolta di risorse sul mercato finanziario, il cui ammontare sarà fissato annualmente dal ministro dello Sviluppo Economico sulla base dei trend economici e della differenza di prezzo dell’energia elettrica tra Italia e altri Paesi europei. Su tali risorse sarebbero pagati, attraverso la componente A3 della bolletta, i soli interessi annuali e, a scadenza, il capitale. «Come Anie Rinnovabili siamo soddisfatti del supporto di Confindustria, che ha condiviso le istanze del settore presentando la  proposta del bond su cui c’eravamo confrontati nelle settimane scorse e che rappresenta una soluzione alternativa assolutamente efficace», commenta Emilio Cremona, Presidente di Anie Rinnovabili. «Si tratta infatti di un’azione importante che incide sulla componente A3 della bolletta senza ricadere sul Bilancio dello Stato».Emilio-Cremona

Brianza Plastica, il tetto top è a Noto

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Lara Grana

Il «Tetto Top» è quello della Masseria ecosostenibile a Noto, dell’architetto Lara Grana. È il risultato del concorso lanciato da Brianza Plastica dedicato ai tetti italiani. Il progetto riguarda il recupero ecosostenibile di un ex frantoio per la lavorazione del vino, che risale ai primi del Novecento. Un innovativo recupero storico che, attraverso tecniche di architettura bioclimatica ed ecosostenibile, ha riconvertito l’edificio in abitazione, certificata in classe energetica A+. L’iniziativa del concorso è stata voluta dall’azienda brianzola non soltanto per celebrare i 30 anni del pannello isolante Isotec, ma anche per contribuire alla diffusione di una cultura del buon costruire, focalizzata su un elemento fondamentale degli edifici: il tetto.

Attraverso la raccolta di «racconti» di tetti italiani, il concorso è stata un’occasione di studio di casi realizzati a regola d’arte, in cui i progettisti hanno saputo compiere le scelte adeguate per ottenere tetti energeticamente efficienti, ben protetti, solidi e duraturi. Il contest, si è svolto interamente attraverso il web: il sito tettitaliani.com ha ricevuto 16.896 visite in quattro mesi e ha prodotto numerosi articoli sulla stampa e sui portali web; la Fan Page su Facebook ha registrato oltre 200 visite al giorno e, durante la settimana dedicata alle votazioni del pubblico, ha registrato un +400% delle visite medie. Un dato interessante: più del 50% dei progetti presentati provengono dal Sud Italia, in particolar modo dalla Sicilia, dove il sistema Isotec è molto conosciuto e applicato in diverse tipologie di interventi, sia nuovi che di recupero. Per il premio TettoMio per l’intervento di copertura in edilizia residenziale di particolare qualità o interesse è stato scelto il progetto Villa a Giarre dell’architetto Francesco Rapisarda, realizzato nel 2008. Il Premio Tettovip è andato invece al recupero dell’Abbazia di Santo Stefano ad Isola della Scala (Verona), del 2013, curato dagli architetti Simone D’Aumiller e Luca Sandrini. Il premio Tettobig all’Etna Golf Hotel Resort dell’architetto Michele Sclafani, a sud ovest di Taormina e realizzato nel 2008. Il premio Tettoclick al Giardino delle Kentie dell’architetto Francesco Rapisarda. Infine, il premio Fedeltà allo studio di progettazione Archirestauro, di Barbara Zilocchi e Giovanni Signani, il premio TettoFAN a una villa unifamiliare, progettata dall’architetto Alessandro Panci e realizzata nel 2007, e menzioni speciali per un’abitazione privata progettata dall’architetto Mario Treccarichi a Palermo e alla Chiesa dei Sette Dolori ad Avellino, curato dall’ingegner Gabriele Acocella nel 2007.

Ideal Standard dura, 6mila euro a chi va via

Aggiornamento sulla situazione della Ideal Standard. Durante una riunione al Ministero dello Sviluppo Economico, Ideal Standard ha ribadito «la piena e totale disponibilità a dare seguito all’accordo firmato il 22 maggio scorso che prevedeva, per lo stabilimento di Orcenico, in provincia di Pordenone, 400 addetti, la chiusura della procedura di mobilità e la richiesta per l’attivazione della Cassa Integrazione Straordinaria in deroga» e ha proposto in aggiunta l’erogazione di una somma pari a 6 mila euro per ciascun dipendente a titolo di incentivo all’esodo. Per dare seguito operativo a questa proposta, l’azienda ha proposto la convocazione di una nuova riunione presso il ministero del Lavoro finalizzata a chiudere la procedura di mobilità e al contempo a richiedere la Cassa Integrazione Straordinaria in Deroga, secondo il percorso già previsto nell’ultimo accordo firmato di fronte al Governo il 22 maggio. Le scelte di Ideal Standard di interrompere le trattative con il sindacato al ministero dello Sviluppo economico per evitare 450 licenziamenti sono state però definite inaccettabili da ministero dello Sviluppo economico e Regione Friuli Venezia Giulia. Il governo richiamerà l’azienda a mantenere gli impegni assunti. ideal

È Venturi il nuovo presidente di Unacea

Paolo Venturi, presidente Unacea

Paolo Venturi (Ihimer) alla presidenza, Giampiero Biglia (Cnh Industrial) e Davide Cipolla (Cifa) alla carica di vicepresidenti: sono stati eletti dall’assemblea annuale di Unacea, l’associazione di categoria delle macchine per costruzioni. Gli altri soci eletti nel consiglio direttivo sono: Giulio Riccardi (Lameter), Flavio Narcisi (FM Group), Enrico Prandini (Komatsu Italia Manufacturing), Mirco Risi (Simex), Paolo Salvadori (Le Oru-Imer Group), Enrico Santini (Fiori Group,) Michele Vitulano (Indeco). «Dobbiamo seguire il cammino positivo intrapreso fin qui», sostiene il nuovo presidente di Unacea, Paolo Venturi. «Il nostro compito è continuare a spiegare in Italia e in Europa che il miglior modo per abbattere le emissioni inquinanti è togliere dalla circolazione le macchine obsolete, contrastare seriamente le importazioni di prodotti non conformi e iniziare un serio programma pluriannuale di sostituzione del parco attuale con prodotti e accessori di nuova generazione. Dobbiamo esigere dal governo un grande piano per contrastare il dissesto idrogeologico di questo paese, per salvare vite umane e creare nuovi lavori utili alla collettività. Dobbiamo infine accelerare sull’internazionalizzazione delle nostre imprese perché il made in Italy delle macchine per costruzioni è apprezzato in tutto il mondo, perché il settore delle costruzioni è ancora traninante nell’economia mondiale e se fosse supportato con maggior forza, come fanno molti altri Stati europei e non, potrebbe generare nuova ricchezza e nuova occupazione nel nostro Paese».

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Paolo Venturi

Unacea ha anche aggiornato le stime della produzione nazionale di macchine per costruzioni, che per il 2013 si aggira intorno ai 2.500 milioni di euro, cioè oltre il 52% in meno rispetto al picco del 2008 (5.216 milioni di euro). L’industria italiana delle macchine e delle attrezzature per costruzioni impiega circa 6 mila persone direttamente, con un indotto di ulteriori 30 mila unità lavorative. Nel 2014 Unacea prevede un segnale positivo trainato principalmente dalle esportazioni. Secondo i dati Istat elaborati da Unacea, nel primo trimestre dell’anno l’export di macchine per costruzioni è aumentato complessivamente del 5% (quasi 554 milioni di euro in termini assoluti). Particolarmente positivo il risultato delle macchine per la preparazione degli inerti (+21%), delle macchine stradali (+17%) e delle macchine per il calcestruzzo (+9%). Bene le macchine movimento terra (+5%), mentre sono in calo le gru a torre (-3%) e le macchine per la perforazione (-16%). In aumento risultano per la prima volta dopo molti anni le importazioni (+24%) in linea con la ripresa sul mercato interno registrato nei primi tre mesi dell’anno.

 

Più efficienza energetica, ma dal 2017

In arrivo 800 milioni di euro per finanziare nuove misure per promuovere l’efficienza energetica. Lo ha deciso il Governo con un decreto legislativo con cui l’Italia recepisce (con due anni di ritardo) la direttiva europea. Il provvedimento introduce nuove misure per promuovere l’efficienza energetica nella pubblica amministrazione centrale, nell’edilizia pubblica e privata, nei processi produttivi, nei sistemi di produzione, trasmissione e distribuzione di energia e nel settore domestico, per conseguire l’obiettivo di riduzione dei consumi di energia al 2020 già fissato dalla Strategia energetica nazionale. Al 31 dicembre 2016 sarà quindi obbligatoria la termoregolazione in tutti gli edifici. In questo caso la decisione combacia con alcuni provvedimenti regionali, come quelli decisi da Lombardia e Piemonte. Per la mancata installazione dei dispositivi è prevista una sanzione amministrativa che può andare da 500 a 2.500 euro. Ma partirà solo tra un anno e mezzo. Il provvedimento riguarda anche le grandi aziende e le imprese ad alta intensità energetica, che dal 5 dicembre 2015 saranno tenute a eseguire diagnosi periodiche, per individuare gli interventi più efficaci per ridurre i consumi di energia. Per incentivare la realizzazione dei progetti di efficienza energetica che scaturiranno dalle diagnosi è stato previsto di rafforzare il meccanismo dei certificati bianchi. Le aziende che intendano realizzare nuovi impianti di produzione di energia elettrica o di energia termica, con potenza superiore a 20 MW termici e nuove reti di teleriscaldamento dovranno effettuare un’analisi costi-benefici, mentre sarà contestualmente avviata un’analisi sul territorio nazionale per identificare le aree con maggiore potenziale di sviluppo del teleriscaldamento, allo scopo di indirizzare gli investimenti e di semplificare i procedimenti autorizzativi. casa-verde

Nuova lastra Gypsotech Externa di Fassa Bortolo

gypsotech-externa-fassa-borNell’ambito “Sistema Intesa”, il sistema costruttivo a secco di Fassa Bortolo messo a punto in collaborazione con il Politecnico di Torino, nasce Gypsotech Externa, la nuova lastra in cemento alleggerito rinforzato con rete in fibra di vetro per interventi in ambienti interni ed esterni.

 

Prodotta secondo la Normativa UNI EN 12467 e posizionata in Euroclasse A1 di reazione al fuoco secondo la Norma Europea UNI EN 13501-1, Externa è adatta per l’applicazione sia in verticale che in orizzontale su pareti e soffitti, con appropriati fissaggi meccanici. Externa è disponibile anche in versione Light, più leggera perché contenente polistirolo, e caratterizzata da una conducibilità termica superiore.

 

Resistente e ad elevata durabilità, Gypsotech Externa non si deteriora in presenza di acqua, rendendosi ideale per applicazioni in ambienti umidi e risultando inattaccabile da funghi e batteri.

 

Gypsotech Externa può essere rivestita seguendo due diversi cicli applicativi:
con rasatura e annegamento della rete in fibra di vetro
con cappotto, direttamente sui pannelli isolanti del Sistema Cappotto Fassa Bortolo;

 

Per le soluzioni più idonee, Fassa Bortolo mette a disposizione di progettisti, architetti e ingegneri un esclusivo servizio di consulenza mirata, con la stesura di relazioni tecniche.

Vimar: eccellenza domotica in provincia di Varese

Alle porte di Varese la domotica Vimar ha dato il meglio di sè in uno splendido appartamento nel comune di Busto Arsizio. Affidata al sistema By-me di Vimar, la gestione della domotica ha previsto il controllo di molteplici funzioni, in maniera integrata e intelligente. E personalizzata.

 

Con il sistema domotico By-me è infatti possibile personalizzare ogni ambiente della casa, grazie al Multimedia video touch screen che, in pochi istanti, permette di richiamare una diversa combinazione di temperatura, illuminazione e comfort. Dotato di schermo ultrapiatto e di una qualità di immagine ad alta definizione, il Multimedia video touch screen fa anche da videocitofono

 

Luci, climatizzazione, automazioni, diffusione sonora, By-me consente di controllare l’intera abitazione. E nel caso dell’appartaento di Busto Arsizio, il sistema è stato interfacciato con il web tramite rete LAN, potendo così usufruire di servizi come l’internet radio, le previsioni meteo o l’accesso a testate giornalistiche in versione web. L’integrazione di By-me con il Web Server consente inoltre di controllare la casa anche da remoto, tramite smartphone.

 

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Unico anche l’impianto di diffusione sonora dell’appartamento, che grazie a By-me è stato diviso in quattro zone di ascolto differenti. I proprietari possono così ascoltare l’ultimo successo pop in cucina, la radio in camera da letto oppure i migliori brani rock nello spazio dove il padrone di casa si esercita con la sua chitarra elettrica. La scelta del brano preferito può avvenire tramite l’interfacciamento del sistema con diversi dispositivi come radio, iPod, lettore CD e bluetooth.

 

Tutti i dispositivi, compresi i due Multimedia Video Touch Screen, sono incorniciati da placche in cristallo color bianco diamante della linea Eikon Evo di Vimar, finitura che si integra perfettamente con le superfici degli interni.

Dalle caselle della posta si vede il buon condominio

Il biglietto da visita del condominio? È quello che si affaccia sulla strada o in un androne: il casellario postale, che per legge deve essere collocato al limite della proprietà o, dove c’è un custode che smista la corrispondenza può essere ubicato anche all’interno dello stabile, comunque in una posizione sempre accessibile al portalettere.

 

Il valore di uno stabile e il suo decoro si vede anche dai dettagli come appunto le caselle della posta, le quali possono essere ordinarie, modulari, oppure diventare un segno di connotazione dello stabile. A questo pensa Pallestrini & C., azienda fondata 55 anni fa e che propone cassette postali di qualità, fabbricate seguendo i principi dell’ergonomia e tenendo conto della loro valenza estetica. Insomma, è la cura dei particolari che trasforma un semplice casellario in un oggetto di design, un autentico mobile affacciato sull’esterno o all’interno.

 

Ma non solo. L’azienda è attenta anche a un altro aspetto critico per i casellari: la sicurezza. Per questo Pallestrini & C. garantisce serrature con chiavi numerate che non permettono di aprire anche altre caselle. L’azienda è disponibile a organizzare sopralluoghi – ove possibile – che consentano la produzione di cassette postali ad hoc: belle e sicure.

 

Per prenotare un sopralluogo gratuito: info@pallestrini.it

 
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Anie, accordo contro i furti di rame

Anie Confindustria ha siglato con ministero dell’Interno, Agenzia delle Dogane, Confindustria, Enel, Ferrovie dello Stato, Telecom Italia e Vodafone, il Protocollo di Legalità contro i furti di rame. La firma segue la nascita dell’Osservatorio nazionale sui furti di rame, costituito con l’obiettivo di monitorare il fenomeno e mantenere alto il livello di attenzione delle Istituzioni e di tutti gli attori colpiti negativamente da questa attività criminale. «Quello dei furti di rame è un problema che colpisce il nostro Paese e in particolare il mondo produttivo, quello delle infrastrutture, delle telecomunicazioni e dei trasporti», ha dichiarato il presidente di Anie, Claudio Andrea Gemme, «e la nostra Federazione non può che essere lieta di dare il suo contributo alla messa a punto di strategie di contrasto efficaci: una diminuzione dei furti di rame per le nostre aziende significa maggiore redditività e minori oneri a carico di esse. È indubbio che il prezzo ogni giorno più elevato di questo metallo non fa che renderlo prezioso e appetibile per la criminalità organizzata e per i ricettatori. Per le nostre aziende, invece, il rame rappresenta una materia prima indispensabile, e il blocco che si viene a determinare nelle linee produttive per mancanza di materiale comporta ripercussioni negative sulla gestione del processo industriale e sui tempi di consegna».rame

Niente Cigs alla Ideal Standard

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Il presidente della Regione Friuli, Debora Serracchiani, alla Ideal Standard

La situazione dell’azienda rimane in stallo. In occasione dell’incontro convocato dalla Provincia di Pordenone per un accordo riguardo alla decisione di chiudere lo stabilimento di Orcenico annunciata nel luglio del 2013, Ideal Standard ha dichiarato la propria impossibilità a procedere alla firma di un accordo propedeutico alla richiesta di Cigs in deroga. Secondo l’azienda, «questa decisione è stata presa perché a oggi non sussistono più le condizioni né in termini temporali, né sostanziali». Per dare esecuzione all’accordo del 22 maggio scorso, che prevedeva l’attivazione della cassa integrazione retroattivamente a partire dal primo maggio scorso, l’azienda avrebbe dovuto richiedere l’attivazione della Cigs in deroga entro la metà giugno; inoltre l’azienda è stata informata il 3 luglio scorso dell’assenza di soggetti interessati all’acquisizione dello stabilimento. Questi due elementi sono sostanziali e di merito per agire nel rispetto delle norme».

Compravendite di case a +4,1% nel 2014

Addio crisi del mercato: le compravendite residenziali nel primo trimestre del 2014 hanno visto un aumentoi del 4,1% tendenziale, dopo otto anni di marcata flessione. Anche se oggi le famiglie alla ricerca di un’abitazione sono 324 mila contro le quasi 730 mila di un anno fa. Quelle potenzialmente interessate ad attivarsi sono però 1,6 milioni a fronte dei quasi 2 milioni registrati nel 2013. Lo rivela l’Osservatorio sul Mercato Immobiliare, luglio 2014 curato da Nomisma e relativo a 13 grandi città (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino e Venezia). Per il 2013, le compravendite immobiliari sono però state ulteriormente ridotte. La congiuntura negativa del settore ha prodotto un ridimensionamento del mercato, con quantità dimezzate nel segmento abitativo e cali nell’ordine del 56,5% e del 63,5%, rispettivamente, in quello commerciale e terziario (variazione percentuale 2013/2006). Il primo trimestre dell’anno in corso ha segnato, tuttavia, un’inversione di tendenza: l’aumento delle quantità compravendute è risultato del 7,4% nel segmento abitativo e del 14,9% in quello commerciale, a fronte della perdurante debolezza del segmento direzionale, testimoniata dall’ulteriore riduzione delle attività (-2,6%). La modestia delle transazioni registrate sul mercato negli ultimi anni è il risultato di una perdurante difficoltà di incontro tra un’offerta in costante crescita e una domanda in progressivo calo in tutti i segmenti. I tempi medi di vendita e di locazione hanno raggiunto livelli decisamente elevati in tutti i segmenti, ma si conferma la tendenza emersa nel corso del 2013 di una stabilizzazione degli stessi in tutti i segmenti. Un altro fattore che concorre a ridurre la liquidità degli immobili in vendita è lo sconto mediamente praticato sul prezzo richiesto. Anche per questo indicatore il livello raggiunto è elevato, ma tutto sommato stabile per il terzo semestre consecutivo. All’interno del mercato residenziale si è raggiunto, in media, il 16,5%, con punte del 19,6% nei mercati periferici; sul versante degli immobili di impresa, lo sconto medio praticato ha superato il 17%.casa-43

Previsioni negative anche per il 2015

Ance pessimista: anche il 2014 sarà negativo per le costruzioni. Secondo l’Osservatorio congiunturale dell’associazione, le previsioni del Cresme sono ottimistiche (+0,2% a fine anno sul 2013). Al contrario, secondo il Centro studi dei costruttori, infatti, nel 2014 gli investimenti in costruzioni in valori reali scenderanno di un altro 2,5%, dopo il 6,9% perso nel 2013. L’Ance conferma numero le previsioni della congiunturale di dicembre («i dati Istat hanno confermato le nostre stime»): -9,2% degli investimenti in nuove case nel 2014, +3,0% nel recupero residenziale, -4,3% nel non residenziale privato, -5,1% nelle opere pubbliche. Il settore torna, a parità di potere di acquisto, ai valori reali del 1967. Rispetto al 2008 la discesa è del 31,7% (-58% le nuove abitazioni, +20% il recupero residenziale, -36% il non residenziale privato, -48% le opere pubbliche). Non solo: secondo l’Ance andrà male anche il 2015. Gli investimenti scenderanno ancora del -2,4% reale. Anche perché è previsto un altro taglio per le infrastrutture (-10,9%), a fronte invece di un aumento delle spese correnti (+2,8%), nonostante la spending review. cantiere2