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Prima pala eolica al taglio del nastro per Italtech Wind

Progettare e produrre sistemi per l’energia alternativa, in particolare pale eoliche. È la missione di Italtech Wind di Mazzano, in provincia di Brescia. L’azienda, della famiglia vicentina Pegoraro (i fratelli Massimo e Mirco), punta a farsi largo sul mercato dell’energia eolica, in costante ascesa. «Ci siamo buttati in un progetto che chiunque avrebbe abbandonato poco dopo viste le difficoltà», ha confessato Mirco Pegoraro al Giornale di Brescia. «Dopo qualche mese di lavoro abbiamo capito di aver intrapreso una lunga strada: raramente un imprenditore investe in un’idea che potrà fruttare economicamente dopo 8-10 anni». Per raggiungere l’obiettivo Pegoraro ha chiamato in azienda anche sei ingegneri e lavora in sintonia con i dipartimenti di Ingegneria elettrica e Aereonautica del Politecnico di Milano. Il primo risultato è stato raggiunto, con la prima turbina eolica da 200 kw (870 mila euro il valore commerciale) destinata a un cliente di Salerno. Una «mini» macchina da 40 metri di altezza (con le pale), ad alta tecnologia. L’aerogeneratore funziona anche in condizioni di vento debole. Non è cosa da poco, infatti il dispositivo vanta quattro brevetti internazionali. «Abbiamo seguito i canoni più rigorosi perché l’Italia è priva di una bibliografia sull’argomento. Le linee guida per la progettazione di impianti eolici sono tedesche», spiegano. La pala eolica è completamente autoprodotta: tutto è stato ideato dall’interno. L’investimento per la start-up è stato di 5 milioni di euro. pegoraro

Parlamentari in viaggio nel distretto del mobile italiano

, che il 27 ottobre ha visitato il distretto industriale del Legno e dell’Arredo di Monza e Brianza, uno dei più significativi sistemi produttivi territoriali italiani, con oltre 8mila aziende che rappresentano il 7% del numero di imprese italiane del Legno-Arredo e il 6% dei relativi addetti. Meta del tour sono tutte quelle imprese italiane che hanno saputo creare integrazioni virtuose con il territorio e nuove opportunità: la tappa è iniziata con le visite allo stabilimento Riva 1920 a Cantù e del Poliform Lab di Inverigo. Un momento di confronto con le aziende per individuare politiche mirate a sostegno della competitività e della sostenibilità da far confluire in un disegno di Legge, di iniziativa dell’Intergruppo, che verrà presentato a conclusione del viaggio.  mobili brianza

«Con l’inserimento del provvedimento bonus mobili nella legge di stabilità le istituzioni italiane hanno raccolto l’invito delle imprese a sostenere i consumi interni per riattivare il sistema economico. Non un incentivo a pioggia, ma una misura fiscale capace di innescare un meccanismo virtuoso nel sistema produttivo. La nostra proposta si è rivelata una misura fiscale in grado di favorire la lotta alla disoccupazione, di sostenere un settore cruciale del Made in Italy, garantendo allo Stato un consistente e immediato gettito Iva», ha ricordato il presidente di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero, a margine dell’incontro. «È in questa direzione che va la proposta che oggi le aziende di FederlegnoArredo hanno consegnato all’Intergruppo alla Sussidiarietà: diminuire l’aliquota Iva per l’acquisto di arredo per le giovani coppie e i nuclei monogenitoriali con figli minori. In Italia le giovani coppie rappresentano circa il 10% delle famiglie italiane, pari a circa 2,5 milioni di nuclei familiari, e assorbono oltre il 15% dei consumi d’arredamento. Oggi, in Italia l’aliquota Iva sugli arredi è del 22%, un valore ben al di sopra della media dei Paesi europei, dove l’Iva per i mobili gira attorno a un intervallo compreso tra il 6% e il 10% (Spagna, Francia, Belgio). Il provvedimento rappresenterebbe il logico completamento dei provvedimenti dedicati alla casa varati in questi mesi dal Governo, e potrebbe dare un ulteriore contributo al sostegno dei consumi nazionali».

Il 10% dei mutui è richiesto da cittadini stranieri

Come si evolve il mercato dei mutui? Secondo Tecnocasa il mercato del credito sta dando segnali di ripartenza. L’inizio del 2014 è stato caratterizzato nuovamente da una diminuzione delle erogazioni, ma questa volta solo del 2,5% rispetto all’anno precedente. È con la chiusura del secondo trimestre dell’anno che si riscontrano concreti segnali di miglioramento. Infatti, per la prima volta dal 2010 l’andamento delle erogazioni fa registrare un segno positivo, confermando e accentuando la tendenza al miglioramento iniziata l’anno precedente. Questo trend è suffragato anche dalle performance positive riscontrate mensilmente, che dall’inizio del 2014 registrano stabilmente variazioni positive e da Marzo sono in doppia cifra. La domanda di mutui da parte delle famiglie è in crescita ormai da un anno e la Bce sta operando per sostenere l’erogazione del credito (tra le manovre si ricordano riduzione del tasso di riferimento, tasso di interesse negativo sui depositi delle banche presso la Bce). Il settore del credito resterà condizionato dalla stabilità politico-economica in Italia e in Europa, pertanto saranno determinanti le iniziative a supporto della crescita economica (soprattutto del settore immobiliare) e dell’andamento del mercato del lavoro. Gli istituti di credito, da parte loro, presteranno sempre particolare attenzione al rischio di credito e i clienti dovranno dimostrare una buona capacità di risparmio ed una situazione economica stabile. Secondo l’analisi di Tecnocasa, sono finanziati principalmente cittadini italiani:  nove mutui su dieci sono stati erogati a persone di origine italiana, mentre il 7,08% a cittadini di altri Paesi del Vecchio Continente e il 2% agli immigrati extra-europei. Dai dati raccolti si evince che la maggior parte degli stranieri non europei proviene dall’America Centro-Meridionale, seguiti dagli asiatici e dagli africani. Gli istituti di credito tendono a finanziare i cittadini non italiani maggiormente nel Nord Italia. In particolare, spicca la macroarea Nord-Orientale, in cui la presenza di cittadini europei è più del doppio di quella nazionale (poco più del 15%). Dalla parte opposta, si nota come nel Sud e, in particolare, nelle Isole vengano finanziati quasi esclusivamente italiani, che rappresentano più del 98% del totale. Il Nord-Ovest si rivela la macroarea più multietnica, mentre l’Italia Centrale accoglie la maggior concentrazione di cittadini africani e centro-sudamericani.  sudamericanop

 

Finestre da tetto Fakro: modelli anti-umidità in PVC

PPP-FAKRO

Nota per la produzione di molteplici tipologie di finestre in legno, Fakro propone anche due modelli in PVC, ideali per gli ambienti ad alta concentrazione di umidità, come cucine e bagni.

Grazie alla peculiare struttura, caratterizzata da profili multicamera in PVC rinforzati internamente con anime in acciaio zincato, e all’utilizzo di mirati materiali, il serramento a bilico PTP-V e quello a doppia apertura PPP-V preSelect, risultando particolarmente resistenti all’umidità, oltre che all’azione corrosiva di alcool e sostanze acide.

PTP-V è un robusto modello a bilico, dotato di un battente che può ruotare di 180 gradi e che presenta un mirato sistema di bloccaggio, utile ad agevolare e a rendere più sicura la pulizia del serramento.

PPP-V preSelect è invece una finestra che si presta a due diverse tipologie di apertura: a bilico e a vasistas, con anta apribile da 0 a 35 gradi, per una maggiore visuale e ventilazione degli ambienti. Il nuovo sistema di cerniere brevettato garantisce l’assoluta stabilità del battente sia nella funzione vasistas che in quella a bilico. Il cambio di apertura da una versione all’altra è reso possibile dal pratico pulsante preSelect, montato nella parte laterale del telaio ed accessibile a finestra aperta.

Installabili su tetti con pendenza da 15 a 90 gradi e proposte in differenti dimensioni, dalla più piccola di 55×98 cm alla più ampia di 114×140 cm, le finestre da tetto PTP-V e PPP-V preSelect sono disponibili in tre diversi profili in PVC: in colore bianco, o nelle finiture impiallacciato rovere e pino naturale.

Con un valore di trasmissione termica Ug = 1,1 W/m2K, i modelli PTP-V e PPP-V preSelect consentono di trattenere le perdite di calore durante l’inverno e di mantenere fresco l’ambiente nel corso dell’estate.

Entrambe le finestre utilizzano un PVC in classificazione A dal punto di vista del riciclo, per un minor impatto sull’ambiente, e sono valorizzate dal sistema di ventilazione V35, che garantisce il ricambio d’aria nell’ambiente anche a finestra chiusa.

PTP-FAKRO

Venticello Villeroy&Boch: più igiene con la brida aperta

Venticello

Anche la nuova serie Venticello di Villeroy & Boch inserisce WC con tecnologia DirectFlush, l’innovativa tecnologia che, grazie alla brida aperta, consente di sciacquare l’interno della ceramica in tutte le sue parti fino al bordo e senza spruzzi.

Al contrario dei comuni WC a brida chiusa, i WC DirectFlush sono dotati di un bordo ceramico aperto che permette un risciacquo completo, con un consumo di soli 4,5 litri d’acqua, senza spruzzi grazie allo speciale spoiler sul bordo superiore del vaso e al posizionamento più alto dei getti d’acqua. La brida aperta e completamente smaltata garantisce quindi una pulizia ottimale e veloce del WC senza depositi di sporco e calcare.

Caratterizzata da un design squadrato e bordi finissimi, la serie Venticello si compone di un’ampia varietà di lavabi, lavabi a parete con pratici piani d’appoggio, lavabi da incasso e semi-­appoggi installabili su qualsiasi piano. I sanitari, dalla forma elegantemente squadrata, sono disponibili sospesi e a pavimento. Una nota di colore è offerta dalle maniglie che, oltre alla classica luminosità del cromo, sono disponibili in Bianco Opaco, Grigio Opaco e Blu opaco.

Oltre a Venticello, la tecnologia DirectFlush è utilizzata in molte collezioni Villeroy & Boch: Omnia Architectura, Subway 2.0, O.novo e Joyce.

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Nuova smerigliatrice diritta Dewalt DWE4884

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Dewalt amplia la gamma di smerigliatrici professionali con la nuova smerigliatrice diritta DWE4884 con anello da 6mm, ideale per tutti i lavori di sgrossatura e rifinitura come la preparazione della saldatura, la molatura delle tubazioni, la lucidatura, la satinatura, la sbavatura e la smussatura.

La smeriglitrice DWE4884, dotata di un potente motore da 450W, assicura un’elevata velocità d’uso (25.00 Giri/min a vuoto) pur mantenendo bassa la temperatura. In più, il flusso d’aria calda generato dal raffreddamento del motore viene indirizzato frontalmente lontano dall’operatore, garantendo un utilizzo ancor più confortevole.

L’impugnatura frontale allungata ricoperta in gomma è ergonomica e permette una presa maneggevole e sicura. Le dimensioni compatte consentono di lavorare comodamente anche in spazi ristretti, anche in continuo, grazie all’interruttore a slitta lock-on. Infine, la pinza da 6mm è di semplice smontaggio permettendo un agevole sostituzione degli accessori.

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Allarme credito alle imprese dopo gli stress test

Allarme credito: gli stress test della Bce potrebbero peggiorare la situazione. L’allarme arriva dalla Cgia. Dall’agosto del 2011 allo stesso mese di quest’anno, i prestiti bancari alle imprese italiane sono diminuiti di 89 miliardi di euro (- 8,9%), nota la Cgia di Mestre. «Nella storia recente del nostro Paese non si era mai verificata una contrazione del credito alle imprese così vigorosa. E dopo i risultati emersi dallo stress test voluto dalla Bce, la situazione potrebbe addirittura peggiorare», commenta Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia.euro3

Il prezzo degli uffici è ancora in discesa

A Milano il prezzo degli uffici è in discesa. In tre anni il valore degli immobili è sceso a settembre del  20% rispetto a maggio 2011. I dati sono stati elaborati dal portale di annunci immobiliari online Nuroa. A Roma il valore degli affitti abbia ha tenuto meglio di fronte alla crisi, con un decremento medio del 7,3%. Napoli, invece, dove il costo degli affitti di immobili a uso ufficio è diminuito del 13,2%, è tra le grandi città, la più conveniente per aziende e professionisti: affittare un ufficio qui costa in media 1.174 euro al mese. Circa mille euro in meno rispetto a Roma (2.161 euro in media) e Milano (2.229 euro), che si conferma la città più cara d’Italia. Tra gli altri centri analizzati, colpisce il crollo del valore degli affitti a Bari (-24%) e Torino (-15%). In controtendenza Firenze, dove sulla base degli annunci inseriti sul portale il prezzo degli uffici aumenta addirittura del 16%.

Se si passa ad analizzare i dati relativi ai prezzi per metro quadro degli uffici in vendita la situazione non cambia. Anche qui, il confronto rispetto ai dati relativi a maggio 2011 mostra ovunque il segno meno, con picchi a Torino (-27%), Palermo (-26%) e Firenze(-25%). La palma della città più cara va in questo caso a Roma, dove acquistare un ufficio costa 3.972 euro/mq, seguita da Milano (3.376 euro/mq) e Napoli (2.948 euro/mq). Proprio quest’ultima è, tra le tre, quella in cui il calo del prezzo di vendita degli uffici è maggiore (-14,5%), mentre Roma (-12,8%) e Milano (-12,5%) si attestano su valori simili. Per la ripresa del mercato immobiliare a Milano molti analisti confidano nell’Expo 2015, che inizierà il prossimo maggio sul sito espositivo di Rho-Pero. Speranze condivise anche dagli investitori esteri, come dimostra il rapporto Emerging trends Europe, realizzato dalla società di consulenza PricewaterhouseCoopers in collaborazione con Urban Land Institute. La survey è basata sulle interviste a più di 500 tra i più influenti leader del settore immobiliare e fornisce indicazioni su dove investire in Europa, anticipando tendenze e analizzando quali mercati e settori offrono le migliori prospettive. ufficio22

 

Il reddito delle famiglie italiane ha meno soldi da spendere

A casa ci sono meno soldi da spendere. Lo indican0 i dati dell’Outlook Italia Confcommercio-Censis. Nel secondo semestre 2014, secondo l’analisi, per il 44% delle famiglie la capacità di spesa è peggiorata, mentre quasi il 70% guarda con incertezza o pessimismo ai prossimi mesi. Il 76% di quanti hanno riscosso il bonus da 80 euro non ha mutato in modo sostanziale la propria capacità di consumo. Pil -0,2% nel 2014 e +0,6% nel 2015, consumi rispettivamente +0,2% e +0,7%. In questo quadro anche i modelli di consumo stanno mutando rapidamente e la parola d’ordine è «contenimento delle spese», ricerca dell’offerta migliore anche e soprattutto attraverso l’uso massiccio di Internet. Anche perché per 13 milioni di famiglie le bollette e le tasse utilizzano gran parte del reddito deprimendo ogni propensione a nuovi consumi. E a poco sembra essere servito, finora, il bonus degli 80 euro; quanto al suo utilizzo, invece, il 60,5% lo ha impiegato per comprare prodotti alimentari e il 55,8% per le utenze domestiche. Mentre, guardando al 2015, il 40% pensa che il bonus non cambierà la sua capacità di spesa e il 31% che servirà per pagare le spese fisse. E anche chi avrebbe la possibilità di incrementare consistentemente le proprie capacità di spesa non utilizzerebbe queste risorse per maggiori consumi, preferendo risparmiare: oltre 19 milioni di famiglie sono di questa opinione.Soldi2

Le macchine per costruzioni ingranano la quarta

Il mercato delle macchine per costruzioni cresce ancora. Nei primi nove mesi del 2014 sono state vendute sul mercato italiano 4.479 macchine per costruzioni, con una crescita del 12% rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo del 2013. Nel dettaglio, le vendite di macchine movimento terra sono state 4.403 (+11%) e 76 macchine stradali (+17%).  Secondo Paolo Venturi, presidente di Unacea «dobbiamo rifuggire da qualsiasi trionfalismo. Se da una parte sembra infatti che il punto più basso del ciclo possa esser stato toccato con il 2013, registriamo ancora una perdita di oltre l’80 per cento rispetto ai livelli del 2007. Inoltre il dato del terzo semestre sul secondo indica una crescita di soli 4 punti percentuali, denotando un rallentamento della crescita rispetto all’andamento di inizio anno». Unacea, anche a fronte delle continue catastrofi causate dal dissesto idreologico, chiede urgentemente un piano di lavori nazionale di ampia portata e incentivi premiali da inserire nei bandi di gara per chi utilizza macchinari di ultima generazione (più sicuri e rispettosi dell’ambiente) e tecnologie per la produzione di calcestruzzo più durevole e di qualità (ad esempio il mescolatore nelle centrali di betonaggio).

Nei primi sette mesi dell’anno, secondo i dati Istat elaborati da Unacea, l’export di macchine per costruzioni ha registrato vendite per 1.397 milioni di euro, con un calo del 7% su base annua. La contrazione più significativa riguarda le macchine per la perforazione (-37%); in calo anche l’export di macchinari per il calcestruzzo (-7%) e di macchine stradali (-5%). Di poco negativo l’andamento delle macchine per il movimento terra (-1%), mentre crescono le esportazioni di gru a torre (+10%) e di macchine per la preparazione degli inerti (+8%). Le importazioni, con un valore di oltre 280 mila euro, crescono del 22%. La bilancia commerciale si mantiene positiva di oltre 1.113 milioni di euro, registrando tuttavia una contrazione del 12% rispetto allo periodo dell’anno precedente.

I dati mondiali del settore sono stati presentati al congresso del Cece (la federazione europea di settore cui aderisce Unacea) che si è svolto ad Anversa in Belgio la scorsa settimana. Secondo la relazione di David Philllips, direttore di Off-Highway Research, il mercato mondiale delle macchine per costruzioni è stato nel 2013 di 74,3 miliardi di euro e scenderà nell’anno in corso a 72,7 miliardi (-2%) per poi crescere nel 2015 fino a quota 76,6 miliardi di euro (+5%). La zona di vendita di maggiori dimensioni risulta quella nordamericana con 20,5 miliardi di euro nel 2013, 22,9 miliardi a fine anno (+12%) e 24,5 miliardi nel 2015 (+7%). La Cina che era in testa alle vendite mondiali nel 2011, continua ad attraversare una fase di difficoltà: nel 2013 ha assorbito un valore pari a 17,4 miliardi di euro e peggiorerà la sua performance a fine anno con 15 miliardi di euro di acquisti (-14%), risalendo la china solo nel 2015 con 15,8 miliardi (+5%). Stabile risulta il mercato indiano con 1,6 miliardi di vendite in attesa che la fiducia diffusasi dopo le elezioni influenzi anche il settore delle costruzioni. In Giappone sono state vendute macchine per costruzioni per un valore pari a 4,7 miliardi di euro nel 2013 – cifra che scenderà a 4 miliardi a fine anno (-15%) rimanendo invariata nel 2015. In Europa, infine, il 2013 ha registrato vendite per un valore di 9,5 miliardi di euro, mentre il 2014 si dovrebbe chiudere con un consuntivo di 10,3 miliardi (+8%) e il 2015 di 11,1 miliardi (+8%).

Nell’ambito del congresso del Cece – che ha visto la partecipazione di circa 200 delegati, per lo più senior manager di aziende produttrici europee e di associazioni di categoria nazionali – è stata discussa la nuova proposta di revisione della direttiva europea sulle emissioni (97/68/EC) riguardo alla quale l’industria chiede un sufficiente tempo di allineamento e una maggiore omogeneizzazione al livello normativo globale. È stato inoltre giudicato positivamente l’introduzione delle macchine per costruzioni nei negoziati riguardanti il Ttip per i benefici che potrebbero derivare in termini di convergenza delle normative tecniche e ambientali tra Usa e Ue. Allo stato attuale infatti, secondo i calcoli effettuati dal Cece, i costi di una macchina destinata al mercato statunitense sono superiori del 17% rispetto a quelli della stessa macchina destinata al mercato comunitario. La sorveglianza di mercato continua ad essere un punto molto critico per l’industria europea di settore. Mentre si arriva a spendere fino 70% dei fondi di ricerca e sviluppo per produrre macchinari conformi alle direttive europee in materia di sicurezza e rispetto ambientale, da un’indagine del Cece emerge che un’azienda su tre subisce perdite perchè i clienti preferiscono acquistare macchine non conformi presenti illegalmente sul mercato europeo. Nel febbraio del 2013 la Commissione europea dopo pressanti esortazioni aveva elaborato una proposta legislativa migliorativa che era stata poi sottoposta al parlamento europeo. Tale proposta è da allora ferma al Consiglio europeo.macchin-e-costruzioni89898

 

Al Saie focus sul dissesto e Sblocca Italia

Il governo punta a investire per non solo  i 2 miliardi e 300 milioni già previsti per affrontare l’emergenza del dissesto del territorio italiano, ma anche 1 miliardo all’anno per i prossimi 6 anni per portare a compimento i 4mila interventi necessari ad affrontare immediatamente i rischi esistenti. Lo ha annunciato Erasmo D’Angelis,  capo della struttura di missione contro il dissesto idrogeologico della presidenza del Consiglio al Saie. Davanti a una platea di geologi De Angelis ha ricordato che se queste professionalità fossero state utilizzate in modo diffuso, «un geologo per ogni comune, avremmo risparmiato l’enorme spesa pubblica utilizzata per affrontare la post emergenza, circa 3 miliardi e mezzo all’anno».

Sempre al Saie, dibattito sullo Sblocca Italia: «Basta con questa austerità imposta dall’Ue, l’Italia ha bisogno di spendere per sopperire alla propria arretratezza infrastrutturale e manutentoria», ha polemizzato Paolo Buzzetti, presidente dell’Ance. «Ci vuole un Piano nazionale sul dissesto idrogeologico e sulla sicurezza, uno per la riqualificazione degli edifici scolastici e uno solo per le Infrastrutture».

Il sistema di gestione degli appalti pubblici e lo snellimento delle procedure sono stati al centro del Forum del pomeriggio, al quale ha partecipato il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini. «Una cura dimagrante che porterà il nuovo Codice degli appalti a circa un terzo dell’attuale. Un ridimensionamento nella logica di facilitare la comprensione e l’interpretazione, in pieno stile anglosassone a cui accompagnare alcune modifiche sostanziali al sistema di aggiudicazione», ha spiegato.

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Niente Iva al 4% e ritocchi al bonus per gli affitti

Niente Iva al 4% per chi effettua lavori di ristrutturazione edilizia o di efficientamento. Ma non ci sarà nemmeno l’aliquota al 10% per le nuove costruzioni. Ancora, non sarà possibile utilizzare gli sconti Irpef per l’acquisto di un’abitazione e cedere in usufrutto l’appartamento. Infine, per chi acquista un immobile torna il vincolo di affitto per un minimo di otto anni se vuole usufruire di un bonus fiscale. Sono le modifiche apportate al decreto Sblocca Italia dalla commissione Bilancio della Camera, che ha modificato quelle della commissione Ambiente. Il ping pong non è finito, perché il provvedimento dopo il voto di Montecitorio deve ancora approdare in Senato. Più precisamente, in ogni caso, la nuova modifica prevede che per il bonus affitti «la nuova unità immobiliare acquistata sia destinata, entro sei mesi dall’acquisto o dal termine dei lavori di costruzione, alla locazione per almeno otto anni e purché tale periodo abbia carattere continuativo. Il diritto alla deduzione non viene meno se, per motivi non imputabili al locatore, il contratto di locazione si risolve prima del decorso del suddetto periodo e ne viene stipulato un altro entro un anno dalla data della suddetta risoluzione del precedente contratto».casa67676

Pagamenti più a rilento per le aziende specializzate

Nell’edilizia i pagamenti vanno a rilento. Nei primi nove mesi del 2014 in Italia si sono allungati i tempi di pagamento concordati con i clienti e aumenta la percentuale delle imprese che saldano le fatture con ritardi superiori ai 30 giorni. All’interno di questo quadro nazionale, il 41,4% delle imprese edili è stata puntuale nei pagamenti, il 43,5% ha saldato i debiti entro un mese, il 15,1% ha posticipato il saldo di oltre un mese. Sono però i ritardi gravi a preoccupare di più: infatti, sono cresciuti ben del 202% rispetto al 2010 e del 14,4% rispetto ad un anno fa. All’interno del comparto sono risultate maggiormente in difficoltà le imprese dell’edilizia specializzata, con il 37% di pagamenti puntuali a fronte di ritardi gravi pari al 18,4%. Il microsettore degli installatori, con il 41,9% di imprese virtuose e il 14,2% di pagamenti oltre il mese di ritardo, è quello che gode di miglior salute.

I dati emergono dallo Studio Pagamenti 2014, aggiornato a fine settembre 2014, realizzato da Cribis D&B, la società del Gruppo Crif specializzata nelle business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese edili. pagamenti-edilizia

 

Gruppo Made partner del Tour Resorgentia

Made-Resorgentia_2Gruppo Made ha siglato un accordo di partnership con il “Tour Resorgentia”, un’iniziativa itinerante che dallo scorso maggio sta girando l’Italia per portare un po’ di ottimismo e di fiducia nel tessuto economico del nostro Paese.

Slogan dell’iniziativa è “ripartiamo dalla casa”. L’obiettivo è quello di creare contatti da trasformare in opportunità di consulenza specifica per promuovere la ripresa degli investimenti, soprattutto per interventi di ristrutturazione.

Finora l’evento ha visto la partecipazione di circa 3.000 persone. Il programma prevede altre otto date – a Padova, Torino, Brescia, Arezzo, Perugia, Roma, Riccione e Bologna – che si svolgeranno da qui alla fine dell’anno e nel mese di gennaio 2015.

Attraverso il progetto Resorgentia, Gruppo Made offre ai suoi soci e aderenti l’opportunità di entrare in contatto con migliaia di possibili clienti a livello nazionale. Gruppo Made sarà presente al Tour per pubblicizzare i punti vendita del territorio come specialisti della ristrutturazione. Nelle varie sedi, di volta in volta, di tappa in tappa, gli area manager Made inviteranno le rivendite locali a essere presenti nel “corner” Made per incontrare numerosi, possibili clienti.

Aziende lombarde, accordo con Ice per scambi negli Usa

Andare in America, con un piccolo aiutino: Regione Lombardia e Ita, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, Ice, in occasione del World Expo Tour hanno sottoscritto a New York, un protocollo d’intesa mirato a rafforzare il rapporto e a favorire gli scambi tra imprese lombarde e americane, sia per quanto concerne gli investimenti nei rispettivi Paesi, sia sul fronte della formazione professionale dei giovani lombardi. Regione Lombardia ha infatti interesse a favorire esperienze significative all’interno di imprese multinazionali americane per giovani particolarmente meritevoli che intendono incrementare le proprie competenze. Nello specifico, il protocollo ha lo scopo di rafforzare le relazioni istituzionali tra la comunità italo-americana e le Regioni d’origine, permettere ai giovani lombardi un apprendimento negli Stati Uniti, rafforzare le competenze linguistiche dei giovani lombardi, favorire lo scambio di giovani per stage aziendali, favorire la penetrazione del mercato americano da parte delle aziende lombarde. new-york

In Veneto la ricarica all’auto elettrica sarà gratis

Turismo verde in Veneto, in vista di Expo 2015. Nei prossimi mesi saranno installati 50 punti di ricarica pubblici per i veicoli elettrici (le classiche colonnine) vicino alle strutture ricettive (hotel, b&b, pensioni), gli enti culturali e i punti nevralgici delle città d’arte, tra ville Palladiane e castelli del veneto. Le colonnine sono le prime installate in Veneto. È il centro dell’accordo siglato tra Giulio Bellemo, presidente dell’Associazione Ville Venete e Castelli,  e Franco Barbieri, Manager di LoveThePlanet, una rete di start-up incubata da Progetto Manifattura, l’hub della green economy del Trentino.

«Abbiamo deciso di collocare le colonnine tra le bellezze del Palladio anziché in autostrada, per incentivare il turismo e promuovere il connubio mobilità sostenibile con bellezza artistica», spiegano Bellemo e Barbieri. «Gli inquinanti delle auto a benzina rovinano il nostro patrimonio architettonico, storico-artistico. Quindi pensiamo che incentivare la mobilità elettrica sia una strategia per promuovere il turismo green , eliminare l’inquinamento acustico e preservare il nostro patrimonio dal particolato dei gas di scarico». auto-elettrica

Le colonnine potranno essere individuabili e attivabili con un’applicazione gratuita scaricabile su smartphone senza la necessità di carte Rfid: la App Route220, già disponibile su iTunes e Google Play. Oppure tramite il sitowww.route220.it. L’installazione dei punti di ricarica permetterà di costruire percorsi turistici e culturali in grado di dare risalto alle bellezze e tipicità del Veneto. Il servizio sarà gratuito e open: oggi infatti le colonnine pubbliche sono utilizzabili esclusivamente attraverso carte con chip Rfid emesse dal gestore dell’energia. Un turista straniero, per esempio, è disincentivato a venire in Italia perché diventare cliente dei gestori è macchinoso e complicato. Per fare un paragone, il sistema Route220 sarà similare a quello del car-sharing Enjoy, ovvero tutto tramite mobile. È inoltre allo studio un device per l’aggiornamento delle colonnine esistenti, che quasi mai comunicano tra loro.