Pantelleria esempio di isola ecosostenibile? Al convegno Greening The Islands: Energy & Water, organizzato a Pantelleria, è stato presentato in anteprima il progetto di ibridizzazione dell’isola. Il progetto è promosso da Sofip la capogruppo delle aziende elettriche di Linosa, Lampedusa, Pantelleria e Marittimo, in collaborazione con Ghp (Global Hybrid Power) società che finanzia, sviluppa e gestisce progetti che integrano sistemi convenzionali di approvvigionamento energetico con fonti rinnovabili e sistemi di accumulo dell’energia.
La fase di progettazione è già terminata e prevede l’integrazione dell’attuale centrale a diesel con un impianto fotovoltaico e un sistema di ibridizzazione che include l’accumulo. L’impianto fotovoltaico sarà sviluppato in step, il primo con la realizzazione di 1 MW, fino a raggiungere a regime i 15 MW. Il progetto di ibridizzazione, una volta entrato a pieno regime con i 15MW, consentirà di ridurre del 70% il consumo di combustibile che alimenta la centrale elettrica e che oggi arriva a Pantelleria via bettolina. Un sistema oneroso sia in termini economici sia in termini ambientali.
Attualmente Pantelleria conta 7.700 abitanti durante l’inverno, che arrivano a 14.000 in estate, e un consumo elettrico di 5.500 kWh/anno prodotti bruciando oltre 10 milioni di litri di diesel all’anno a un costo ben superiore all’euro al litro. Con il sistema ibrido, grazie all’impianto fotovoltaico, si riuscirebbe a tagliare i consumi di combustibile di oltre 7 milioni di litri l’anno che significa 10,5 milioni di euro risparmiati e 20.725 tonnellate di CO2 evitate.
Nel termometro del mercato immobiliare le quotazioni di Bari sono ancora in ribasso. Nel primo semestre i prezzi delle case della città pugliese sono diminuiti dell’1,4% rispetto al semestre precedente, rileva Tecnocasa. Paradossalmente, dopo Firenze è il migliore risultato tra le grandi città. Lungomare Perotti–Polivalente è la macroarea che ha segnalato il ribasso più forte con -4,9%. In centro il ribasso dei prezzi ha determinato la presenza di investitori che cercano per mettere a reddito. La migliore performance e per il trilocale (40,6%), seguito dal bilocale (31,9%). La maggioranza dei potenziali acquirenti (27,1%) esprime un budget compreso tra 169 e 249 mila euro. Sul mercato delle locazioni si registrano canoni in diminuzione : -1,5% la contrazione per i monolocali, -3,1% quella per i bilocali e -3,4% quella per i trilocali. Prevalgono i contratti a canone libero. Infine: diminuzione delle compravendite (-11,4% nel primo semestre del 2014 rispetto al primo semestre del 2013), in leggero aumento quelle della provincia ( +2,8%).
Una competizione di idee d’impresa e di prototipazione veloce sul tema della casa connessa. Obiettivo: inventare prodotti con cui trasformare la casa in un luogo più efficiente e sostenibile. È quanto si propone la prima Smart Home Hackathon, in programma dal 21 al 23 novembre, presso l’incubatore I3P del Politecnico di Torino. La competizione è organizzata dall’associazione Energy@Home e permetterà ai partecipanti di dare vita al loro prototipo di idea grazie alla consulenza di esperti e alla disponibilità di prodotti pre-commerciali di grandi aziende come Telecom Italia, Enel Distribuzione e Indesit.
In un weekend i partecipanti potranno dare vita al prototipo della loro idea che possa trasformare l’abitazione in una Smart Home, intesa come un eco-sistema di dispositivi connessi e servizi integrati per il cliente finale. I partecipanti si potranno avvalere della consulenza di numerosi esperti e avranno la possibilità di utilizzare prodotti pre-commerciali messi a disposizione dalle aziende dell’Associazione Energy@home: gli elettrodomestici connessi di Indesit, il contatore intelligente di Enel Distribuzione, l’home gateway e la piattaforma software di servizio di Telecom Italia, i sistemi di sviluppo con standard Nfc di StMicroelectronics, e i dispositivi di Flexgrid e Urmet.
Durante i tre giorni, i partecipanti potranno proporre idee d’impresa innovative e avranno 54 ore per lavorare alla definizione della value proposition e alla realizzazione di un prototipo della loro idea sfruttando l’integrazione con i prototipi di elettrodomestici connessi e di un contatore elettronico, che verranno resi disponibili durante l’evento, e sfruttando anche il framework Jemma, un progetto software in open source che implementa lo home gateway per la comunicazione con i dispositivi della casa.
Si potranno proporre idee finalizzate a integrare ed innovare l’intero eco-sistema: dai sistemi di gestione della sicurezza e del comfort in casa, ai sistemi per l’efficienza energetica a nuove ed efficaci modalità di intrattenimento e di engagement dell’utente, fino anche allo studio e integrazione di strategie di marketing legate alla Smart Home.
Nella giornata di domenica, i partecipanti presenteranno i risultati del loro lavoro a una giuria di esperti che premierà le tre idee migliori. Queste verranno premiate con un anno di associazione gratuita ad Energy@home affinché gli ideatori, se lo vorranno, possano continuare a collaborare con le aziende della associazione; inoltre i vincitori riceveranno il supporto allo sviluppo business da parte di TreataBit, il programma per startup digitali di I3P, e l’accesso al Development Program di TopIX. Infine, ogni idea premiata riceverà un elettrodomestico di Electrolux o Indesit Company o Whirlpool, una ricarica pre-pagata per navigazione sulla rete Lte 4G di Tim, un dispositivo SmartInfo di Enel Distribuzione per la comunicazione con il contatore elettronico, un dispositivo domotico di Urmet, un kit di sviluppo di STMicroelectronics ed uno di Flexgrid. Verrà inoltre valutata la possibilità di premiare il vincitore con uno stage retribuito e professionalizzante offerto da Altran Italia.
Rispondere sempre di più alle esigenze del cliente, interagire con lui in modo adeguato e sviluppare ulteriormente gli strumenti digitali, sempre nell’ottica di una presenza a 360 gradi sul mercato, sia esso reale o virtuale. Sono questi, in estrema sintesi, i temi cardine su cui si è sviluppato l’incontro internazionale di BigMat, organizzato a Dublino.
Il meeting a Dublino di BigMat
Il tema del congresso, che ha visto come sempre la presenza di una folta rappresentanza di tutti i Paesi in cui l’insegna BigMat è presente, per il 2014 è stato ascoltare il mercato per sviluppare il business del futuro. Il tema è stato sviluppato in maniera molto approfondita, avvalendosi anche dei risultati di un questionario fatto dagli associati di ogni nazione su un panel di clienti. Ciò che è emerso ha tracciato le linee per il domani del settore della distribuzione di materiali edili: il distributore dovrà porre ancora maggiore attenzione al servizio nell’ambito di normative, caratteristiche tecniche e richiesta di un servizio digital, intenso non tanto come e-commerce, quanto come fornire via web il supporto tecnico necessario, una sorta di consultazione online che i clienti finali auspicano di trovare nel distributore ideale; trovare concept forti di distribuzione. Questo aspetto è stato trattato all’interno di un focus presentato al congresso BigMat che analizzava altre forme di commercio che non fossero la distribuzione edile, come alimentari, sport e grande distribuzione. Nella stessa sede si è poi analizzata la situazione della concorrenza, con un reportage fatto in base alle indicazioni dei vari Paesi che hanno fornito foto e descrizione di cosa fanno i competitor; comunicare online. Il tema è stato affrontato con un intervento di Google sull’andamento della comunicazione online e il posizionamento sui motori di ricerca: è emersa l’importanza di quanto il web stia diventando sempre più importante anche per fare business in un settore tradizionale come quello dell’edilizia.
A Dublino ha fatto il suo «debutto» anche la Slovacchia come nuova nazione in cui l’insegna BigMat è presente. In un contesto economico e in un mercato europeo complicati, BigMat International, leader europeo di rivenditori edili indipendenti, continua a espandersi in tutta Europa. L’11 settembre scorso a Bratislava, Zdenko Francisty, nuovo presidente di BigMat Slovacchia, insieme a Claude Coutant, presidente di BigMat International, e a Matteo Camillini, direttore di BigMat International, ha annunciato lo sbarco del Gruppo in Slovacchia.
L’arrivo della Slovacchia in seno al Gruppo consolida il posizionamento di BigMat come riferimento internazionale nel mondo della distribuzione dei materiali edili e dimostra gli ambiziosi progetti di sviluppo nell’Europa Orientale.
A partire dal 15 ottobre, in occasione di una nuova installazione gli impianti devono essere dotati dei nuovi libretti. Lo ricordano Confartigianato Bergamo, Cna Bergamo e Lia, che hanno stilato una sorta di decalogo del libretto, carta di identità dell’impianto che ne identifica le caratteristiche tecniche, registra tutte le modifiche, le sostituzioni di apparecchi e componenti e gli interventi di manutenzione effettuati.
La compilazione iniziale deve essere effettuata a cura dell’impresa installatrice all’atto della prima messa in funzione dell’impianto. Per quelli già esistenti, il nuovo libretto può essere rilasciato dal manutentore, in occasione della prima manutenzione effettuata al fine di inviare la Dichiarazione di avvenuta manutenzione (Dam) all’ente competente. Il nuovo libretto di impianto si compone di schede molto puntuali e dettagliate attraverso le quali il manutentore o l’installatore, in nome e per conto dell’utente, deve registrare le diverse informazioni tecniche che la normativa impone di raccogliere e registrare. Per la compilazione del libretto, il proprietario, il conduttore o il responsabile dell’impianto deve mettere a disposizione i dati catastali dell’edificio in cui è ubicato l’impianto termico, i riferimenti all’attestato di prestazione energetica (Ace/Ape), il punto di riconsegna del combustibile, il punto di riconsegna dell’energia elettrica, il codice di registrazione al Registro sonde geotermiche, il codice pratica del sistema Muta-Fer, dati dei consumi energetici, dati relativi al grado di durezza dell’acqua.
In assenza di queste informazioni è impossibile compilare correttamente il libretto ed inserire la documentazione nel Curit (Catasto unico regionale impianti termici): il proprietario e/o conduttore verrebbe quindi meno a un obbligo previsto dalla Regione Lombardia e, quindi, sarebbe sanzionabile da parte degli enti preposti al controllo.
Appare chiaro che questa compilazione comporta ovviamente difficoltà per gli utenti e ulteriore impegno da parte degli installatori/manutentori, che già stanno sostituendo gli enti pubblici nella targatura degli impianti (e alle relative procedure) in forma gratuita, non si può non tenere conto.
Un viaggio tra i condomini di Milano per aiutarli a risparmiare energia aumentandone al contempo il valore estetico e commerciale. Ecco in sintesi il progetto Habitami, iniziativa promossa tra gli altri da Legambiente col patrocinio del Comune, che mette insieme un network di aziende e professionisti attivi nel settore della riqualificazione energetica con l’obiettivo di dare risposte e proporre soluzioni ai condomini meno “virtuosi” sul piano dei consumi.
Tra queste Harpo Group, storica azienda triestina, con la Divisione verdepensile, specializzata in tetti verdi. “I giardini pensili– spiega Maurizio Crasso, Direttore della Divisione verdepensile di Harpo – hanno moltissimi vantaggi. Oltre a incrementare il valore dell’immobile, sono una soluzione ottimale per risparmiare energia e fanno bene all’ambiente. Habitami è una straordinaria opportunità e un’iniziativa meritoria visto che tra pochi mesi Milano ospiterà l’Expo. I giardini pensili in questo contesto assumono ancor più valore perché contribuiscono alla tutela della biodiversità essendo veri e propri micro-habitat”.
Inseriti recentemente dal Ministero dell’Ambiente all’interno degli interventi per cui sono previsti sgravi fiscali fino al 65%, i green roof intervento di possono far risparmiare fino al 30% di energia.
I vantaggi di un tetto verde non si esauriscono qui. Il verde pensile permette infatti di mantenere gradevoli le temperature in tutte le stagioni e far durare di più il tempo dell’impermeabilizzazione, perché il manto impermeabile viene protetto dall’escursione termica giornaliera, dal gelo, dai raggi UV e da ogni possibile danneggiamento meccanico.
Da considerare anche il filtraggio delle polveri (10-20% in meno) e il fissaggio di sostanze nutritive dall’aria e dalle piogge, la riduzione delle emissioni di anidride carbonica, la protezione dal rumore attraverso minore riflessione ed insonorizzazione delle superfici sommitali. Da non dimenticare infine il miglioramento estetico dell’edificio.
Ponte Giulio presenta Bagnocucciolo, il bagno su misura di bambino con soluzioni adatte ad ogni stile e necessità di arredo, al contempo “uniche” perché generate da una libera combinazione di elementi e di stili.
L’impiego di colori vivaci, l’adozione di riferimenti al mondo animale e vegetale, forme geometriche semplici caratterizzano le soluzioni Bagnocucciolo con lo scopo di sollecitare la fantasia e l’espressione ludica tipica dei bambini.
Sanitari per bambini, pareti tecniche, mobili, decori e ceramiche, il sistema di arredo ideato da Ponte Giulio intende coniugare estetica e funzionalità, ed è adatto per i bagni di asili e scuole dell’infanzia, ludoteche, aree di servizio o ristoranti, bar e condomini, musei.
Catellani & Smith presenta Lederam, la nuova collezione di luci che sposa il rame con la tecnologia Led. La linea si compone di fonti luminose minimali dall’aspetto caldo e affascinante, grazie al olore rosato o rossastro del rame, capaci di arredare quasiasi ambiente.
Pezzi unici dal valore artistico, le lampade Lederam sono caratterizzate da dischi finiti in foglia color rame che racchiudono un modulo LED di ultima generazione. Il corpo è ridotto all’essenziale, geometrico e quasi stilizzato, per lasciare alla luce il ruolo di protagonista dello spazio, con effetti quasi magnetici.
Con asta e base in metallo, dischetto in alluminio e snodo nickel, Lederam è disponibile in diverse configurazioni di colore, anche con disco nero, bianco o in foglia oro, e nelle versioni da terra, da tavolo, a parete e sospensione. La fonte luminosa, a tensione di rete, non necessita di trasformatore ed è facilmente dimmerabile.
Appuntamento a Torino per la prima Smart Home Hackathon, competizione di idee d’impresa e di prototipazione veloce sul tema della casa connessa: una maratona di 54 ore fra start up e giovani innovatori per inventare prodotti con cui trasformare la casa in un luogo più efficiente e sostenibile.
L’idea della Smart Home Hackathon è dell’associazione Energy@Home e permetterà ai partecipanti di dare vita al loro prototipo grazie alla consulenza di esperti e con i prodotti pre-commerciali, come gli elettrodomestici connessi di Indesit Company, il contatore intelligente di Enel Distribuzione, l’home gateway e la piattaforma software di servizio di Telecom Italia. I partecipanti potranno inoltre sfruttare il framework JEMMA, un progetto software in open source che implementa lo home gateway per la comunicazione con i dispositivi della casa.
La Smart Home Hackathon si svolgerà dal 21 al 23 novembre 2014 presso l’incubatore d’impresa I3P del Politecnico di Torino. Ad aprire l’evento, Venerdì 21 Novembre, sarà Gabriele Elia, responsabile Telecom Italia per l’Innovazione. Ad arricchire l’esperienza dei partecipanti, nei tre giorni seguiranno altri interventi di rilievo sul tema della imprenditorialità in Italia e parleranno: Andrea Costa, responsabile Expo 2015 per Telecom Italia, Mario Molinari Energy Expert, Lorenzo Romagnoli di Officine Arduino, e Lucia Chierchia, Open Innovation Manager di Electrolux. Al termine della competizione verranno premiate le tre idee migliori.
C’è la crisi del mercato edilizio, eppure è boom per i mutui. Secondo i dati dell’Abi quelli destinati alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni crescono nei primi nove mesi del 2014 del 29,4% (rispetto ai primi nove mesi del 2013). I dati relativi ai primi nove mesi del 2014 evidenziano la ripresa del mercato dei finanziamenti alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni. Dal campione Abi, composto da 84 banche, che rappresenta circa l’80% della totalità del mercato bancario italiano, emerge che tra gennaio e settembre 2014 l’ammontare delle erogazioni di nuovi mutui è stato pari a 17,705 miliardi di euro rispetto ai 13,681 miliardi dello stesso periodo del 2013. L’incremento su base annua è, quindi, del 29,4%. L’ammontare delle nuove erogazioni di mutui nel 2014 è superiore anche al dato dei primi nove mesi del 2012, quando si attestarono sui 15,508 miliardi di euro. Sono in aumento soprattutto i mutui a tasso variabile che rappresentano, nei primi nove mesi del 2014, il 79,4% delle nuove erogazioni complessive; tale valore era del 77,1% nello stesso periodo del 2013 e del 69,4% nei primi nove mesi del 2012.
Per la prima volta nel 2014, le compravendite di case negli Usa sono aumentate rispetto a un anno fa. A seguito del ciclo stagionale, a settembre le compravendite sono state inferiori del 10,4% rispetto ad agosto. Tuttavia, i rogiti hanno superato gli obiettivi prefissati a settembre 2013 dello 0,9%. Per tutto il 2014 le compravendite sono state appena inferiori a quelle del 2013, ma a fine settembre sono lievemente aumentate rispetto a un anno fa. Il prezzo mediano registrato in tutte le case vendute nelle 52 aree metropolitane nel mese di settembre è stato di 195mila dollari, superiore del 5,4% rispetto al prezzo medio dello scorso settembre. I prezzi nel 2014 hanno avuto una tendenza al rialzo, ma a un ritmo più moderato rispetto alle doppie cifre viste nel 2013. L’offerta di case in vendita è risultata inferiore del 5,8% rispetto allo scorso anno. Al ritmo di vendite di case del mese di settembre, i mesi di fornitura di inventario sono saliti a 4,9 dove 6,0 indica un mercato equilibrato equamente tra acquirenti e venditori.
La produzione industriale torna con il segno più. Il seppure lieve incremento della produzione industriale è stato segnato a ottobre su settembre, con un aumento dello 0,2%. Lo rileva il Centro studi di Confindustria. A settembre è stata stimata una variazione di -0,2% su agosto. La produzione, calcolata al netto del diverso numero di giornate lavorative, in ottobre è diminuita dello 0,9% su ottobre 2013; in settembre si era avuto un calo dell’1,1% sullo stesso mese dell’anno precedente. Nel terzo trimestre il Csc stima una diminuzione dell’attività dello 0,6% sul precedente (-0,4% nel secondo sul primo). In ottobre la variazione acquisita è di +0,2%.
Hörmann presenta le due porte d’ingresso ad elevato isolamento termico ThermoCarbon e ThermoSafe. Intervista a Jürgen Oberdiek, direttore dello stabilimento di produzione di porte d’ingresso di Eckelhausen. Signor Oberdiek, circa 20 anni fa è iniziata la sua collaborazione con Hörmann. Potrebbe illustrarci la storia dello sviluppo della produzione di porte d’ingresso all’interno dell’azienda?
La produzione delle porte d’ingresso Hörmann cominciò agli inizi degli anni 70, quando ancora giocavo con la sabbia. Iniziarono con circa 50 collaboratori in un capannone realizzato specificamente per quest’area produttiva. Si esordì con la produzione di porte d’ingresso e finestre in alluminio. Furono poi aggiunte pensiline e porte antincendio e tagliafumo completamente vetrate. Hörmann è conosciuta soprattutto per la sua lavorazione dell’acciaio. Siete un’azienda che tratta esclusivamente alluminio. Perché l’alluminio? Quali vantaggi offrono le porte d’ingresso in alluminio?
Le porte d’ingresso in alluminio sono, sotto molti aspetti, più performanti delle porte in materiale sintetico o in legno. L’alluminio offre la rigidità necessaria per garantire una stabilità ottimale e duratura. Inoltre, questo materiale assicura che l’aspetto della porta d’ingresso rimanga identico negli anni e che non occorra quindi ritinteggiare il serramento. Il fattore più importante è legato infine alle performances più elevate in termini di sicurezza, isolamento acustico e coibentazione termica, consentite dall’alluminio.
Ha appena dichiarato che gli elementi più importanti sono sicurezza e coibentazione termica. Sono queste le attuali tendenze nel mercato delle porte d’ingresso?
Rispetto ad alcuni anni fa, oggi osserviamo un forte aumento della domanda di prodotti con una buona coibentazione termica. Data la continua crescita dei costi energetici, i clienti cercano prodotti sempre più performanti quanto a efficienza energetica. Non solo; ritengono poi anche estremamente importante che la porta abbia un buon equipaggiamento di sicurezza.
Entrambe le nuove porte d’ingresso ThermoCarbon e ThermoSafe soddisfano questi requisiti. Perché due? A quali gruppi target si rivolgono le porte?
Con un valore U di fino a 0,8 W/(m²∙K), ThermoSafe è adatta a clienti con aspettative elevate in termini di coibentazione termica e sicurezza. Grazie al buon valore U, questa porta può essere utilizzata in case a basso consumo energetico. Opzionalmente, la porta sarà anche disponibile con un equipaggiamento di sicurezza RC 3.
Per quanto riguarda invece ThermoCarbon, essa è ad oggi l’unica porta d’ingresso in alluminio sul mercato ad offrire un valore U di fino a 0,47 W/(m²∙K) e sarà inoltre a breve disponibile con un equipaggiamento RC 4. La porta d’ingresso è indicata per committenti con esigenze molto elevate in termini di sicurezza e coibentazione termica: è adatta per case passive e per edifici Plus-Energie-Haus, in cui l’energia prodotta è superiore a quella consumata. Inoltre, ThermoCarbon è idonea anche per chi cerca soluzioni di design e versatilità cromatica.
Il soprannome di “allrounder” è quindi perfetto per la ThermoCarbon. Dall’ideazione al lancio sul mercato è passato però del tempo…
Avemmo l’idea già 5 anni fa. L’obiettivo era quello di sviluppare una porta d’ingresso con un valore U di 0,5 W/(m²∙K) e con la stabilità necessaria. L’alluminio presentava però dei limiti per quanto riguardava la coibentazione termica. Così pensammo ad un nuovo materiale, un mix di carbonio e fibre di vetro che coniugasse entrambe le caratteristiche: la sicurezza e l’efficienza energetica. La cornice del battente è completamente realizzata in questo nuovo materiale mentre il telaio è in alluminio. Per poter utilizzare questa nuova lega in produzione, Hörmann ha realizzato un centro produttivo specificamente per ThermoCarbon. La famiglia Hörmann ha partecipato in larga misura al processo di sviluppo.
Pensa che vi siano altri tipi d’impiego del nuovo materiale in altri prodotti Hörmann?
La produzione industriale legata a questo materiale si trova ancora in una fase iniziale. Altri tipi d’impiego saranno certamente possibili in futuro; se potremo impiegarlo in altri prodotti Hörmann sarà verificato prossimamente.
Può offrirci una panoramica delle ulteriori possibilità di sviluppo del nuovo programma di porte d’ingresso in alluminio?
Intendiamo sfruttare lo spessore di 100 mm del battente per proporre altre varianti di design. Inoltre, è previsto un ampliamento della scelta di motivi che ad oggi sono solo 15.
In conclusione, vorremmo sapere da lei come valuta, in generale, il mercato delle porte d’ingresso e qual è il posizionamento di Hörmann. Quali sono gli obiettivi che perseguite con l’introduzione delle nuove porte d’ingresso?
Il mercato delle porte d’ingresso si caratterizza per la presenza di molti fornitori con quote di mercato molto piccole. Fortunatamente si tratta comunque di un mercato molto stabile, in cui le novità vengono assimilate piuttosto lentamente, ma di norma le tendenze continuano per decenni. Una porta d’ingresso è fatta per durare 20 – 40 anni, perciò si pone maggiore attenzione ad una qualità duratura piuttosto che a tendenze di moda di breve durata. Negli ultimi anni, Hörmann è diventato uno dei produttori leader in Europa. Tuttavia, è certo che la posizione sul mercato può essere ulteriormente migliorata. Grazie alle nuove porte d’ingresso, l’azienda sarà in grado di proseguire ulteriormente nella sua crescita.
Heliatek, specializzata nella produzione e commercializzazione di pellicole solari organiche, ha realizzato la più grande installazione di BIOPV (Building Integrated OPV) in facciata con HeliaFilm.
“La pellicola solare di Heliatek è la soluzione ideale per costruire impianti solari integrati (BIPV) per un moderno involucro edilizio sostenibile”, ha commentato il CEO Thibaud le Seguillon. Installata nel quartier generale di Heliatek a Dresda, la pellicola HeliaFilm è stata stratificata in vetro di AGC Glass Europe, da anni partner dell’azienda tedesca.
“HeliaFilm è ideale per facciate continue in vetro di ogni genere – ha aggiunto Frederic Bonnefoy, Product Manager di vetro attivo in AGC Glass Europe – . La sua superiore sensibilità alla luce e le prestazioni eccellenti alle alte temperature rendono il materiale ideale anche per altre applicazioni BIPV”.
La facciata scelta per l’installazione di HeliaFilm è rivolta verso est, al fine di dimostrare la superiorità del prodotto anche in condizioni non ottimali. Un sofisticato sistema di acquisizione dati tiene traccia dei film e della temperatura ambiente, oltre che dell’intensità della radiazione solare e della potenza generata.
Solo energia elettrica verde certificata, proveniente da impianti perfettamente identificati per Tecnasfalti-Isolmant. L’azienda ha deciso di utilizzare unicamente energia ricavata da fonti rinnovabili. L’azienda di Carpiano (Milano) ha così deciso di estendere la vocazione green, oltre ai prodotti a base naturale o di recupero, ma anche ai consumi. La coerenza verso una migliore tutela dell’ambiente è entrata infatti anche nell’attività e nella gestione globale dell’azienda di Carpiano (Milano), attraverso azioni realmente significative. Per questo l’azienda ha scelto di utilizzare energia elettrica verde certificata, proveniente da impianti perfettamente identificati, grazie all’accordo con Repower, che attraverso il suo progetto Verde Dentro produce energia rinnovabile al 100%, con certificazione Tüv Süv Industrie Service GmbH su origine verde e tracciabilità delle fonti. In particolare l’energia utilizzata da Tecnasfalti-Isolmant proviene dall’impianto eolico di Corleto Perticara (Potenza), e risponde ai requisiti Standard CMS 83: Generazione EE (10/2011).
Sembra facile alzare i prezzi per incassare di più. Non è così. Al contrario, le aziende italiane sono sempre meno capaci di raggiungere i livelli di prezzo di cui hanno bisogno: solo un quarto degli aumenti programmati è poi effettivamente applicato nel mercato. È uno dei dati che emerge dal Global Pricing Study 2014, condotto per la terza volta dalla società internazionale di consulenza strategica Simon-Kucher & Partners, in collaborazione con la società indipendente Professional Pricing Society (Pps). Lo studio ha coinvolto circa 1.600 dirigenti provenienti dall’Italia e da altri 40 paesi d’Europa, dalle Americhe e dall’Asia. Risultato: il migliore e spesso l’unico modo per superare la pressione sui prezzi è il lancio di nuovi prodotti, secondo il 64% dei manager italiani intervistati. Eppure, quasi due terzi dei nuovi prodotti non raggiungono i loro obiettivi in termini di profitto. Secondo Danilo Zatta, partner della sede italiana di Simon-Kucher, «la pressione sui listini, le guerre di prezzo e la concorrenza non dovrebbero impedire alle aziende di fissare i prezzi che vogliono. Ciò è sicuramente fattibile». D’altra parte, il 91% degli intervistati italiani afferma che sta subendo una forte pressione sui prezzi, il 68% indica che è attualmente coinvolto in una guerra di prezzo. Invece di cercare dove le cose potrebbero essere andate male internamente, il 90% punta il dito contro la concorrenza. In entrambi i casi, gli intervistati non sono in grado di applicare i propri prezzi. Per esempio, le aziende italiane che volevano aumentare i propri prezzi del 4% sono riuscite a ottenere solo l’1%. Ma non solo in Italia la situazione è così negativa. La capacità di applicare gli aumenti di prezzo è in calo anche a livello globale, come mostrato dal precedente Global Pricing Study: nel 2012 le aziende erano ancora in grado di ottenere la metà degli aumenti di prezzo programmati.
Lo studio dimostra che i nuovi prodotti sono di gran lunga i migliori mezzi per raggiungere prezzi di mercato più alti, se non fosse che il 69% dei nuovi prodotti italiani risulta un flop. Un quarto degli intervistati ha affermato che nessuno dei nuovi prodotti ha raggiunto gli obiettivi in termini di profitto. Lo studio rivela il perché: le aziende hanno fatto un pessimo lavoro di integrazione del valore del cliente e delle politiche di prezzo nel processo di innovazione. «La maggior parte delle aziende si preoccupa del pricing del prodotto e del Marketing quando ormai è troppo tardi, spesso poco prima del lancio del prodotto», aggiunge Zatta. «Non c’è da meravigliarsi se due terzi dei nuovi prodotti risultano inutili, annullando così ogni possibilità di raggiungere gli obiettivi di profitto prefissati». Le conseguenze sono devastanti. Nonostante la ripresa economica e gli aumenti di prezzo tentati, il 48% degli intervistati in Italia non è stato in grado di incrementare i propri margini negli ultimi anni, un numero notevolmente più elevato rispetto alla maggior parte degli altri paesi.
I Best, il 10% che ha successo, tra il campione intervistato dimostrano come sia possibile avere successo nel lungo termine nonostante la pressione sui prezzi. Capiscono a fondo il valore che i loro nuovi prodotti offrono ai clienti e sono quindi in grado di ottenere i profitti desiderati, hanno una quota di prodotti innovativi del 33% più elevata rispetto agli altri, inoltre la loro quota di prodotti innovativi che è in grado di soddisfare gli obiettivi di profitto è del 23%. Il segreto? Integrano completamente marketing e pricing nei processi di innovazione, dalla concezione del prodotto fino al lancio sul mercato.