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Turboden: primo impianto di recupero da forno ad arco elettrico

Turboden ha realizzato il primo impianto al mondo di recupero di calore da forno ad arco elettrico basato sulla tecnologia Orc. La nuova unità, capace di generare 3 MW di potenza elettrica, sfrutta parte del calore di scarto dei fumi del forno ad arco elettrico dell’acciaieria Elbe Stahlwerke Feralpi GmbH a Riesa (Germania), di proprietà del Gruppo Feralpi, uno dei maggiori produttori d’acciaio in Europa. L’impianto Turboden ha prodotto la prima energia elettrica a dicembre 2013, quando è stato avviato il nuovo sistema di trattamento fumi con generazione di vapore. Completata la fase di avviamento e messa a punto, l’impianto è in esercizio seguendo l’acciaieria con una potenza superiore al valore contrattualmente garantito (2,9 MW). L’impianto è integrato a quello di estrazione dei fumi del forno elettrico utilizzato per la fusione. L’energia recuperata riduce il consumo netto di elettricità, permettendo una significativa riduzione delle emissioni di Co2. Oltre alla produzione elettrica, una parte del calore recuperato viene utilizzata come vapore nel processo industriale della fabbrica di pneumatici Goodyear Dunlop attraverso la rete della Municipalizzata di Riesa. Un secondo impianto dello stesso tipo, con un ORC da 2 MW elettrici, è in costruzione presso la siderurgica ORI Martin di Brescia e sarà collegato anche alla rete di teleriscaldamento comunale A2A.

turbodemLa tecnologia Orc può essere applicata a diversi processi produttivi industriali ed è combinabile con fonti di calore molto variabili, generando un significativo ritorno economico. Le realizzazioni Turboden rappresentano un’innovazione e apportano notevoli vantaggi a un numero sempre crescente di settori: sostenibilità ambientale, riduzione delle emissioni, maggiore efficienza dei processi industriali, permettendo di migliorare la competitività.

 

Macchinari in affitto: crescita prevista anche per il 2015

Nel 2013, la dimensione totale del mercato europeo del noleggio di attrezzature (senza operatore) è stato pari a 22,63 miliardi, con un incremento dell’1% a tassi di cambio costanti nel corso del 2012. La stima per il 2014 mostra un incremento del 2,8%, con 23,25 miliardi. E per il 2015 è previsto un incremento del 2,6%, con 23,86 miliardi. Sono alcuni dei dati contenuti nel Report sul settore del noleggio delle attrezzature europeo 2014 della European Rental Association (Era). Il documento è stato prodotto in collaborazione con Ihs Global Insight. Lo European Equipment Rental Industry 2014 Report contiene un’analisi paese per paese di 12 stati europei. Include informazioni sulle dimensioni del mercato negli anni 2011-2014 e gli indici principali, tra cui le dimensioni delle flotte e gli investimenti, nonché i tassi di penetrazione e le previsioni per gli anni 2015 e 2016. Nella edizione del 2014 particolare attenzione è stata rivolta alla convalida del mercato del noleggio francese grazie all’input dei compartecipanti francesi. Con il loro contributo, è stato possibile convalidare e/o migliorare la classificazione delle categorie dei prodotti e dei mercati, alla stregua del mercato dei noleggi britannico nel 2013. La task force dedicata si è inoltre prefissata di ripartire il fatturato dei noleggi in base ai diversi canali per i mercati, tra cui le compagnie di noleggio, i distributori e i produttori di attrezzature. mini-scava

Secondo il report, i mercati del noleggio nazionali in tutta Europa rimangono abbastanza eterogenei.Ci sono grandi differenze tra i paesi nel 2013, con la massima crescita nel Regno Unito, con quasi il 10% in più, e la massima flessione in Polonia, con un decremento del 19%.

Per la prima volta, il report introduce un nuovo indice aggiuntivo, quello della penetrazione del noleggio rispetto al PIL, oltre ai tradizionali indici dell’output edilizio totale e la popolazione del paese.

Il report, commissionato dall’ERA, è disponibile per i soci dell’ERA al 300 euro e per i non soci o potenziali soci al prezzo a 900 euro. Info: era@erarental.org.

 

Lady D, le scarpe da cantiere per donne di Dike

Chi l’ha detto che le scarpe da cantiere o antinfortunistiche non possano essere anche alla moda? Dike, azienda italiana specializzata in calzature da lavoro lo dimostra e presentaun modello dedicato esclusivamente al pubblico femminile.

Lady D, la prima scarpa da cantiere per le donne è studiata tenendo conto delle loro differenti caratteristiche e peculiarità del piede femminile.

Progettata per le lavoratrici e dedicata alle donne, Lady D rappresenta un connubio perfetto tra estetica e funzionalità, eleganza e tecnologia.

Lady D di Dike è stata presentata in anteprima assoluta al Salone Expoprotection, che si chiude oggi, giovedì 6 novembre 2014, a Parigi.

Le calzature Dike rappresentano un mix tra protezione, comfort e design, per un totale di sei modelli, a cui oggi si aggiunge Lady D, in grado di adattarsi ad ogni necessità, declinabili in moltissimi colori e materiali, dalla nappa al vitello scamosciato.

La fodera altamente performante è realizzata in uno speciale tessuto per piedi sempre asciutti. Il puntale ultraleggero ad alta resistenza, il rinforzo posizionato sul tallone e la speciale soletta anti-perforazione ad alta densità cucita alla tomaia garantiscono un alto standard di protezione.

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Con la green economy si creano 460mila post di lavoro

Con la green economy si creano 460mila nuovi posti di lavoro. A patto di attuare un programma di rafforzamento dell’efficienza energetica. Non solo: 30mila posti arrivano da una gestione più efficiente della raccolta differenziata, 190mila nel solo 2013 per la realizzazione e gestione di impianti di fonti rinnovabili e 49.709 dalle aziende bio italiane, oltre a un’attività che deve prendere ancora i via, il decommissioning delle centrali nucleari. La green economy come risposta alla disoccupazione: è quanto è emerso dagli Stati Generali della Green Economy 2014, in corso a Rimini, all’interno di Ecomondo-Key Energy-Cooperambiente. Il Consiglio nazionale della Green Economy è formato da 67 organizzazioni di imprese green, con il supporto tecnico della Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Nell’occasione è stata anche data voce alle aziende più innovative, che riescono a tutelare l’ambiente e a essere competitive sui mercati. eolicccc

I grattacieli di Milano in mostra con Mapei

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Si inaugura oggi, giovedì 6 novembre 2014, alla Fondazione Catella di Milano la mostra “Grattanuvole – Un secolo di grattacieli a Milano“, che vede tra i suoi sponsor Mapei. La mostra, ideata dal Politecnico di Milano e dalla Fondazione Riccardo Catella e curata da Alessandra Coppa, intende esplorare i temi dello sviluppo verticale, la geografia urbana e lo skyline del capoluogo lombardo, attraverso 80 grattacieli tra torri e abitazioni alte costruiti dal 1914 ad oggi.

Aperta fino al 6 dicembre 2014, la mostra ha come fulcro il nuovo skyline tratteggiato dai grattacieli di Porta Nuova e sarà supportata da tre eventi collaterali: il 15 novembre, presso la Fondazione Catella, si svolgerà il laboratorio per bambini Grattanuvole LEGOLabKids, il 20 novembre, dalle 9.30 alle 13.30 presso il Politecnico di Milano, si terrà un Convegno Scientifico, mentre il 4 dicembre, dalle 18.30 alle 20.30 presso l’Urban Center Galleria Vittorio Emanuele di Milano è previsto un dibattito pubblico.

Mapei sponsorizza ancora una volta iniziative e progetti che “puntano in alto”, dopo essersi resa protagonista delle più prestigiose referenze “costruite in altezza”, sia nel mondo (Victoria Towers di Hong Kong, Burj Khalifa di Dubai, Marina Bay Sands di Singapore) sia in Italia, dal grattacielo Pirelli (alla cui realizzazione nel 1956 partecipò anche Mapei, con la fornitura di prodotti per la rasatura e gli adesivi per la messa in opera dei pavimenti sopraelevati), ai progetti più recenti come la Torre Isozaki di 200 metri dell’architetto Arata Isozaki o al progetto Residenze City Life degli architetti Zaha Hadid e Daniel Libeskind. In particolare, per City Life, Mapei ha fornito prodotti della linea additivi, sistemi per la posa di parquet e ceramica per pavimenti e rivestimenti e sistemi per il risparmio energetico, con le finiture e i sistemi di impermeabilizzazione.

Mapei ha partecipato anche alla realizzazione di Palazzo Lombardia (161,3 metri di altezza), nuova sede della Regione, progettato da Pei Cobb Freed & Partners-New York con Caputo Partnership e Sistema Duemila-Milano, dove sono stati usati prodotti per la rasatura delle superfici e la posa di alcuni rivestimenti. L’azienda è stata protagonista inoltre dell’imponente progetto Porta Nuova, un quartiere che ha cambiato il volto dello skyline di Milano e che lancia nuove sfide costruttive.

Le soluzioni Mapei più innovative sono state usate nel Quartier Generale Unicredit, a Porta Nuova Garibaldi, progettato da Pelli Clarke Pelli Architects, composto da tre edifici a torre di cui uno a 231 metri di altezza, dove l’azienda ha fornito i prodotti per l’impermeabilizzazione e la posa delle piastrelle. Nel Bosco Verticale, a Porta Nuova Isola, progettato da Boeri Studio, Mapei ha fornito i prodotti per la posa delle piastrelle, mentre negli Edifici E1/E2 a Porta Nuova Garibaldi, progettato da Studio Piuarch, l’azienda ha fornito i prodotti per la realizzazione e la verniciatura della pavimentazione in resina sui corridoi e sulle scale.

Infine nelle torri Solea, Solaria e Aria, un complesso residenziale nel cuore del quartiere Porta Nuova Varesine, progettato da Bernardo Fort-Brescia e Laurinda Spear di Arquitectonica e da Paolo Caputo di Caputo Partnership, Mapei ha fornito i prodotti per la realizzazione di massetti galleggianti fonoisolanti, della posa del parquet e di lastre in pietra. All’interno dell’area Garibladi/Cimitero monumentale, Mapei ha partecipato agli interventi di riqualificazione della Torre dell’Acqua, conosciuta anche come Torre Arcobaleno: un progetto di ODD Design degli Anni ’90 che ha fatto diventare la torre un monumento-simbolo del quartiere e icona dei mondiali di calcio di quell’anno.

Tra il 2012 e il 2013, Mapei è stata protagonista anche del progetto residenziale del quartiere Maciachini, con la realizzazione della Giax Tower, degli architetti De Architectura, Stefania Beltrame & Sandra Gelmetti Architetti Ass. L’edificio a torre di via Imbonati, a Milano, è composto da 106 appartamenti e 25 piani fuori terra, per i quali Mapei ha fornito i prodotti per la realizzazione dei massetti galleggianti fonoisolanti, per la posa e la stuccatura di piastrelle in gres porcellanato e per la posa del parquet.

I bonus antisismici di Realacci piacciono a Unicmi e Isi

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Ermete Realacci

Evitare che gli edifici crollino per un evento idrogeologico deve essere incentivato con detrazioni fiscali: la commissione Ambiente della Camera, presieduta da Ermete Realacci, attraverso un emendamento alla Legge di Stabilità, come chiesto da Unicmi e Isi lo scorso 27 ottobre, proporrà al Governo di inserire nella legge di programmazione economica, l’estensione al consolidamento degli edifici delle detrazioni fiscali del 65%. La commissione intende inserire anche un emendamento che affronti il tema degli interventi che non riguardano un solo appartamento, bensì i fabbricati interi.

L’iniziativs piace a Unicmi e Isi, che apprezzano l’iniziativa della commissione. Le due associazioni sottolineano come la Legge n. 90 del 3.08.2013 preveda che per gli interventi di miglioramento e adeguamento antisismico si adottino «incentivi selettivi e di carattere strutturale», cioè su un periodo temporale di ampio respiro, non certo di un anno. La ragione principale del carattere strutturale richiamato dalla Legge 90 è, infatti, quello di intensificare in maniera decisiva la politica di prevenzione contro il rischio sismico. Da un punto di vista tecnico, per poter accedere agli incentivi per interventi di natura antisismica i passaggi previsti sono certo più complessi di quelli richiesti per altri interventi edilizi agevolati da bonus. Per esempio, ci vuole la classificazione sismica nello stato attuale del fabbricato, la progettazione degli interventi antisismici, la determinazione della nuova classificazione sismica, che tenga conto degli interventi antisismici progettati, realizzazione degli interventi antisismici. Per questo le associazioni chiedono anche un arco temporale più ampio per i bonus.

La crisi affolla il mercato di immobili che erano discoteche

Ultima vittima della crisi economica: le discoteche. Sul mercato immobiliare aumenta il numero dei locali, spesso enormi, che ospitavano sale per la danza: ora vuote, finiscono in vendita sul web. Lo riferisce Immobiliare.it. Si va da locali ancora attivi, ma magari solo per feste private, ad altri che versano in condizioni di degrado ma conservano ancora i segni di un glorioso e scintillante passato, come sfere stroboscopiche ancora appese al soffitto o postazioni del DJ circondate da macerie. Gli annunci suggeriscono di riconvertire i locali in depositi, parcheggi, supermercati e gelaterie. I prezzi variano da decine di migliaia di euro a richieste che superano il milione. discoteca

Pulire il parquet è più semplice con Bona Spray Mop

bona-spray-mop-parquetPulire il parquet non vi sembrerà più così complicato. Sviluppato da Bona, specializzata nella pulizia, protezione e manutenzione dei pavimenti in legno, Bona Spray Mop è un comodo pulitore per uso domestico. Ergonomico e semplice da usare, Bona Spray Mop permette di non dover più ricorrere a stracci e scomodi secchi.

Ideale sia in ambienti commerciali che domestici, Bona Spray Mop presenta una levetta sul manico: vi basterà pigiarla, per spruzzare sul pavimento in legno e in laminato una nebbia sottile di uno specifico detergente a PH neutro, che permette di pulire in una sola passata senza risciacquo.

Con Bona Spray Mop è possibile conservare la lucentezza naturale della superficie trattata, senza rischi di imbarcamenti e rigonfiamenti, senza inutili sprechi di prodotto né ingombri inutili. La scopa  si assembla e si ricarica con estrema facilità, grazie alle apposite ricariche di detergente da 4 litri o alle singole cartucce, acquistabili separatamente.

Bona Spray Mop è venduto in kit e contiene la scopa, la cartuccia di detergente ricaricabile e un panno in microfibra lavabile in lavatrice sino a 300 volte.

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Per ogni azienda che fallisce ne nascono 27 nuove

Nascono più aziende di quante chiudano i battenti per fallimento. In Italia, tra gennaio e settembre, hanno aperto 27 start per ogni azienda che ha dichiarato forfait. A fronte di 10.483 imprese che sono entrate in procedura fallimentare nei primi nove mesi dell’anno, infatti, sono nate oltre 286mila nuove attività imprenditoriali. Sono i dati di un report dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza, basati sui numeri del Registro Imprese. Considerando l’indice di reattività delle regioni italiane, vale a dire il rapporto tra il numero di imprese fallite e le nuove iscrizioni, emerge che, a eccezione della Valle d’Aosta, che guida la classifica con 65 nuove imprese per fallimento, sono le regioni del Sud Italia a occupare le prime posizioni. La Basilicata è al secondo posto: per ogni fallimento aprono 47 start up. Seguono il Molise (41,1), la Calabria (40), la Sardegna (38) e la Puglia (37,9). La Lombardia, nonostante l’indice di reattività sia più basso della media nazionale (18,9 contro 27,3 nuove imprese per ogni impresa fallita) è però la regione che vanta il più alto numero assoluto di imprese iscritte: tra gennaio e settembre 2014 si contano oltre 44mila start-up. euro-morsa

Colorificio San Marco: packaging più green e tecnologici

Recycled-PlasticColorificio San Marco sceglie per i propri sistemi vernicianti imballaggi ecologici in plastica riciclata, in grado di assicurare migliori prestazioni ambientali.

L’azienda aveva già iniziato a introdurre sul mercato contenitori ecologici nel 2012, per poi allargare il loro utilizzo: lo scorso anno Colorificio San Marco ha utilizzato 134.000 imballi in plastica riciclata per quattro diversi prodotti, ottenendo una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 175 tonnellate. Da quest’anno l’azienda ne ha ampliato ulteriormente l’uso ed entro la fine 2014 i nuovi imballaggi saranno utilizzati per altre 12 linee di prodotto.

Oltre ad essere più sostenibili, i nuovi packaging sono dotati di tecnologia QR Code, che consente un accesso veloce a tutte le informazioni sul prodotto: dai cataloghi online alle schede tecniche direttamente scaricabili, fino alle schede di sicurezza e alle schede ambientali, uno strumento innovativo sviluppato da Colorificio San Marco per comunicare la sostenibilità dei suoi prodotti.

La scheda ambientale affianca la scheda tecnica e la integra per tutto quello che riguarda il rapporto con l’ambiente. È utile non solo per i progettisti che possono così preparare i capitolati o calcolare i crediti per le certificazioni ambientali degli edifici, ma anche per i privati più attenti, che desiderano documentarsi sui prodotti utilizzati per la propria casa.

Recentemente Colorificio San Marco ha sottoposto il proprio metodo di calcolo Life Cycle Assessment (LCA)da parte di CSQA, organismo di certificazione indipendente, ottenendone l’attestazione di conformità agli standard ISO14040 e ISO14044.

L’azienda riceverà un riconoscimento ufficiale venerdì 7 novembre nella categoria Eco Design per la Sostenibilità nell’ambito del Premio per la Sostenibilità 2014, istituito da Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Ecomondo – Fiera di Rimini.

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Il nuovo vetro anticondensa di Pilkington

PilkingtonAnticondensationGPer ridurre l’appannamento esterno dei vetri nasce Pilkington Anti-condensation Glass, il nuovo vetro anticondensa di Pilkington progettato per ritardare, e in molti casi prevenire, l’insorgere della condensazione nel lato esterno delle vetrate isolanti e per ridurre il numero di giornate in un anno in cui questo fenomeno si può verificare.

La condensa esterna è un fenomeno naturale che insorge quando la temperatura della superficie esterna del vetro scende al di sotto del punto di rugiada dell’aria, cioè la temperatura alla quale il vapore acqueo si condensa. Sotto questa temperatura, sulle superfici si possono formare goccioline di vapore acqueo che, oltre a rappresentare un problema estetico, causano anche una minore luminosità, impedendo di vedere bene verso l’esterno.

Il nuovo vetro anticondensa di Pilkington impedisce l’insorgere di condensa sulla lastra esterna (da non confondere con il fenomeno della condensa sulla faccia interna dei vetri, causata da una presenza eccessiva di umidità all’interno dell’edificio), migliorando così anche la visuale attraverso le finestre.

Pilkington Anti-condensation Glass è un vetro extrachiaro sulla superficie esterna del quale (faccia #1) è depositato un sottile rivestimento trasparente basso emissivo, resistente e durevole, che permette di aumentare la temperatura del vetro sulla faccia esterna e ritardare la formazione delle gocce di vapore acqueo.

Pilkington Anti-condensation Glass può essere utilizzato sia in vetrata monolitica che come faccia 1 di un vetrocamera.

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Logistica: breve storia dei codici a barre

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Associati ai dati di un lotto o di una merce, i simboli dei codici a barre permettono una rapida e affidabile tracciabilità dei prodotti e di raccogliere dati significativi a livello logistico. Leggibili da uno scanner, i simboli dei codici a barre sono decodificati, registrati ed elaborati per comporre una sorta di carta di identità dei prodotti, con informazioni relative al prezzo, al paese d’origine, al numero di lotto, al numero seriale e alla data di scadenza.

Dal primo brevetto del 1952, i codici a barre hanno inziato ad essere utilizzati commercialmente a partire dagli anni ’70. Il 3 aprile 1973 le aziende leader del grande consumo mondiale si accordano per utilizzare un unico standard per l’identificazione dei prodotti, ancora in uso attualmente. Ad oggi, questo standard è utilizzato da quasi due milioni di imprese. Bisogna aspettare ancora l’anno successivo perché il primo scanner barcode fosse installato in negozio: per la prima volta le informazioni sulle gomma da masticare Wrigley’s potevano essere raccolte dalla lettura del codice a barre stampato sulla confezione in un supermercato dell’Ohio, negli Stati Uniti. I codici a barre in Italia arrivano  qualche anno dopo, tra il 1977 e 1978. Ora le aziende associate superano le 35.000.

Disponibili in varie forme, i codici a barre più comuni oggi sono quelli a una dimensione (1-D Linear barcode), mentre il codice più usato in logistica è il 128, numero che si riferisce alla capacità di contenere tutti i caratteri del set ASCII 128 (cifre, caratteri e segni di punteggiatura), consentendo la memorizzazione diversificata di dati.

Con la diffusione degli smartphone qualcuno ha provato ad aggiornare il codice a barre “tradizionale” con i codici QR, che contengono indirizzi Internet, numeri di telefono e Sms. La tecnologia è ancora in fase di sviluppo, anche se secondo gli ultimi report relativi al 2012 si parla di cinque milioni di utenti unici (il triplo rispetto al 2011).

Ormai indispensabili per il commercio e la logistica, i codici a barre permettono di raccogliere dati in modo veloce e affidabile, migliorare i processi decisionali, eliminare la possibilità di errore umano, ridurre i tempi di formazione da dedicare alla forza lavoro e tracciare l’intero ciclo di vita dei prodotti. Sono inoltre estremamente versatili, economici da progettare e stampare.

I codici a barre sono anche lo strumento base per il funzionamento dei sistemi di gestione informatica dei magazzini logistici (WMS). L’associazione tra le funzionalità dei codici a barre e l’IT garantisce in magazzino la completa tracciabilità delle materie prime e dei prodotti finiti.

Un esempio è Gulliver, il WMS di Kube Sistemi, che gestisce le attività della supply chain aziendale consentendo inoltre di tenere traccia di tutti i dati relativi ai lotti e alle matricole gestite. Con Gulliver è possibile identificare la provenienza delle materie prime utilizzate e conoscere i clienti/destinatari dei vari lotti creando una tracciabilità anche all’esterno dell’azienda, senza la necessità di effettuare attività specifiche di trattamento della informazione sul lotto.

Capannoni, meno vendite e più affitti (ma a prezzi bassi)

Meno acquisti, più affitti: sul mercato dei capannoni, a livello nazionale, Tecnocasa segnala un calo delle quotazioni sia per le tipologie di nuova costruzione (di poco inferiore al 3%) sia per quelle usate (circa -3,4%). Anche sul versante delle locazioni i canoni sono in diminuzione: per le soluzione nuove si segnala -3,5% , per le soluzioni usate il ribasso è stato intorno al 4,0%. La scelta è per immobili in locazione, si prediligono le soluzioni in prossimità di collegamenti importanti e in buono stato, con impiantistica a norma e soprattutto con un’area di carico e scarico merci. Si insediano attività artigianali oppure attività di vendita all’ingrosso o di deposito e stoccaggio merci. Si sono stipulati prevalentemente contratti di locazione, il 35,7% dei quali ha interessato metrature comprese tra 251 e 500 mq. In provincia di Milano, per esempio, sia sui prezzi sia sui canoni di locazione, le tipologie usate hanno perso maggiormente rispetto a quelle di nuova costruzione. L’area intorno all’autostrada A4, della tangenziale est per Bergamo, Brescia e Torino è però sempre richiesta dalle aziende. I valori immobiliari sono leggermente diversi a seconda della dimensione del capannone. Una tipologia fino a 400 mq si affitta a 38-40 euro al mq annuo, una più grande a circa 30 euro al mq annuo; la disponibilità di spesa di chi acquista difficilmente supera 500-550 euro al mq (per capannoni già ristrutturati). I capannoni maggiormente ricercati sono quelli in buono stato, con caratteristiche tipologiche e funzionali aggiornate, presenza di area di carico e scarico merci, impianti a norma. Aumenta anche la rinegoziazione dei contratti di locazione in essere  in seguito all’abbondante offerta di immobili presenti sul territorio.    capannone

 

Anit compie 30 anni e festeggia con Edilteco

Anit, Associazione nazionale per l’isolamento termico e acustico compie 30 anni, festeggiando con un congresso (Milano 13 novembre, dalle10.00 alle18.30). Tema: creare ambienti di vita sani e confortevoli, approfondire le competenze in materia di sostenibilità, costruire edifici ad energia vicino allo zero, riqualificare il patrimonio edile esistente, allungare lo sguardo oltre l’orizzonte conosciuto. Per l’occasione Edilteco, sponsor ufficiale del congresso e leader nella produzione di malte alleggerite termoisolanti, di soluzioni per la tutela dai rumori, dalle vibrazioni e dal fuoco, organizza un evento unico votato alla formazione. L’appuntamento è dalle 10 del mattino di giovedì 13 novembre allo Starhotels Business Palace di Milano (via Privata Pietro Gaggia, civico 3). È previsto un incontro con il direttore commerciale di Edilteco, Corrado Borghi (Caratteristiche e destinazioni d’uso dei calcestruzzi leggeri confezionati con polistirene espanso). «Negli ultimi anni la richiesta di prodotti caratterizzati da prestazioni certe e ripetibili è aumentata in modo esponenziale», spiega Borghi. «Di conseguenza i calcestruzzi leggeri, argomento che lo stesso settore edile ha per molto tempo trascurato, è oggi assurto a tema di stretta attualità. Considerato a torto un materiale di serie B, il calcestruzzo leggero è vittima designata di fraintendimenti e imprecisioni. Tanto che prodotti del tutto difformi sia in termini di prestazioni sia per peculiarità di impiego vengono il più delle volte equiparati e confusi. Il mercato sta però cambiando rotta e pretende corretti riscontri e indicazioni affidabili. Una richiesta precisa che solo un’approfondita conoscenza della materia in questione è in grado di soddisfare». Il congresso si tiene allo Starhotels Business Palace, Centro Congressi, Via Gaggia 3, Milano.anit

Special Mention per il climatizzatore Daikin Emura

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Il climatizzatore Daikin Emura, ultimo nato in casa Daikin, riceve la “Special Mention” al German Design Award 2015, uno dei più importanti contest di design mondiale destinato ai prodotti, progetti e personalità che hanno contribuito all’arricchimento del design e dell’architettura tedesca e internazionale.

Già stato premiato lo scorso maggio con il Red Dot Design Award 2014, Daikin Emura vince anche in Germania per la perfetta sintesi tra l’estetica raffinata ed elegante e la tecnologia più avanzata. Il profilo slanciato, sottile e aerodinamico, lo rende un elemento di arredo adatto a ogni ambiente domestico moderno.

Progettato in Europa con la collaborazione dello studio tedesco Yellow Design, Daikin Emura garantisce efficienza e risparmio nei consumi con prestazioni in classe A+++, e i suoi 19 dB(A) lo rendono una presenza quasi impercettibile.

Grazie al sensore multi-funzione, Daikin Emura individua l’assenza di persone nell’ambiente climatizzato, in modo da regolare autonomamente la temperatura ed evitare gli sprechi. Lo stesso sensore permette di rileva la presenza di persone e direzionare il flusso d’aria altrove, evitando fastidiose correnti dirette. Inoltre, tramite collegamento Wi-Fi, il climatizzatore può essere regolato dal proprio smartphone grazie all’app dedicata disponibile per iOS e Android.

Daikin Emura è disponibile in due varianti, argento-antracite e bianco opaco.

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Proterrace Drain contro infiltrazioni su balconi e terrazze

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Progress Profiles mette a punto un nuovo prodotto per impedire infiltrazioni su balconi e terrazze. Si chiama Proterrace Drain ed è un nuovo profilo in alluminio che consente di salvaguardare i bordi delle piastrelle e garantire un corretto deflusso delle acque piovane.

Grazie a speciali fori ad asola, Proterrace Drain facilita l’evacuazione anche dell’acqua eventualmente già filtrata sotto la pavimentazione.

Disponibile in sei colori diversi, Proterrace Drain, grazie alla sua sporgenza limitata, rimane un elegante elemento decorativo dal design moderno. E, per soddisfare qualsiasi esigenza strutturale, sono disponibili fino a cinque diversi modelli di profili.

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