Buzzi Unicem conclude l’acquisizione in Russia. Attraverso la sua controllata Dyckerhoff GmbH, l’azienda di Casale ha dato esecuzione all’accordo per l’acquisto da Lafarge del 100% del capitale di Uralcement, con contestuale pagamento del prezzo di 104 milioni di euro (enterprise value), oltre alle disponibilità liquide equivalenti. Uralcement è situata vicino a Korkino, circa 40 chiloemtri a Sud di Chelyabinsk. Si compone di una cementeria a ciclo completo, basata su tecnologia a via umida, con una capacità produttiva di 1,1 milioni di ton/anno di cemento e consistenti riserve di materia prima. Con l’integrazione aggiuntiva di Uralcement, Buzzi Unicem intende rafforzare la sua posizione nella regione degli Urali e sfruttare i vantaggi derivanti dal sistema produttivo abbinato con l’attuale cementeria di Sukhoy Log. Sono attese interessanti sinergie ed opportunità negli ambiti della logistica, catalogo prodotti ed amministrazione aziendale.
Buzzi Unicem, via libera all’acquisizione negli Urali
Il Natale si tinge d’oro con Ritz di Milldue
L’abito non farà il monaco, ma la collezione Ritz di Milldue porta l’ambizione del lusso e il monumentalismo già nel nome. Ispirata agli anni 30, la nuova collezione è progettata da Samuele Mazza, già autore di una linea di complementi d’arredo d’ispirazione vintage.
Elemento centrale di Ritz è il concetto del “tailor made” e un design raffinato ed elegante.
La collezione si caratterizza per diversi elementi: portali laccati, vetri decorati e top in pietra per un ambiente di prestigio. Vasche, specchi, lavabi e colonne completano la gamma per una stanza da bagno elegante e monumentale.
Accordo multimediale tra Tecnocasa e Immobiliare.it
Parte la collaborazione tra il Gruppo Tecnocasa e Immobiliare.it. Tecnocasa, nel processo di evoluzione della comunicazione multimediale ha previsto l’implementazione di nuove soluzioni per le reti immobiliari attraverso una partnership con Immobiliare.it, il primo portale del settore. Un accordo centrale conduce le agenzie affiliate ai marchi Tecnocasa e Tecnorete sul portale Immobiliare.it per la loro pubblicità online, passando tuttavia dai sistemi centrali del gruppo dove tutte le informazioni vengono integrate all’interno dell’impianto generale di comunicazione. L’obiettivo è unire e mettere a disposizione degli affiliati del gruppo le competenze e le professionalità delle due società, offrendo servizi vantaggiosi che si tramutano in concrete opportunita’ di business. La collaborazione permetterà ai membri delle reti del gruppo Tecnocasa di perfezionare il progetto multimediale di comunicazione web e di integrazione tecnologica in maniera veloce, semplice e funzionale, ampliando ulteriormente la propria visibilità, oltre che quella degli immobili in portafoglio.
I colori Novacolor per una villa a Nantes
L’interior designer Emmanuelle Focaud ha scelto le finiture decorative di Novacolor per una villa a Nantes, in Francia, realizzata da Armodys – Groupe Habitat. Le finiture scelte sono Celestia Wall_Painting, Teodorico, Dune e Animamundi, dal forte impattivo visivo che , grazie al mix di sfumature, sfruttano i giochi di luce e di riflessi della struttura architettonica.
Elegante e caratterizzata da dettagli classici e raffinati, la villa si estende su una superficie di 300 mq. Per gli ambienti piscina e le pareti che portano al piano superiore dell’edificio, Emmanuelle Focaud ha scelto di utilizzare l’intonachino a calce Teodorico e una combinazione di Dune e Animamundi. L’effetto ottenuto presenta striature metallizzate colore oro e argento, che donano alle pareti un aspetto innovativo e materico.
Le pareti degli ambienti cucina e bagno sono invece illuminate dalle tonalità calde dei Animamundi: una texture tenuemente metallizza con effetto leggermente perlato ed opaco. Per i corridoi la scelta è caduta su Dune, che dona alle pareti un’atmosfera dalle tonalità calde con effetto metallizzato.
Le ante del mobile armadio della zona studio sono state invece decorate con una sfumatura di grigio Celestia_Wall Painting, un prodotto a base di cariche elastiche che permette di ottenere soluzioni cromatiche calde e confortevoli.
Il rebus dei soldi alle imprese: meglio piccoli che grandi
Una piccola buona notizia: nonostante il Pil abbia per il terzo trimestre l’ennesimo segno negativo (-0,1%), ci sono anche micro segnali di un’inversione di tendenza dopo la lunga stretta creditizia che ha segnato la recessione. Si tratta di un indizio timido, intendiamoci, ma sarebbe sbagliato non tenerne conto. La notizia è questa: nei primi dieci mesi del 2014, secondo l’Abi, i nuovi prestiti alle imprese di ammontare inferiore al milione di euro sono cresciuti dello 0,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Premesso che la voce è quella delle banche, che hanno interessa a mostrarsi «buone», cioè capaci di finanziare il sistema delle imprese, si tratta di un segnale da non sottovalutare.
Sempre secondo i dati dell’associazione degli istituti di credito, infatti, è aumentata la quota dei nuovi finanziamenti fino a 1 milione di euro, che è arrivata a settembre al 46,4% del totale, mentre all’inizio della crisi (dicembre 2008) era appena al 28,7%. Insomma, le piccole imprese sembrano avere preso coraggio e le banche, forse grazie ai provvedimenti della Bce, che ha messo a disposizione la liquidità necessaria, si sono convinte ad allargare i cordoni della borsa. Ma le buone notizie finiscono qui: per i prestiti oltre il milione di euro, infatti, la dinamica resta negativa, con un calo del 5% a gennaio-ottobre.
Che la cattiva performance sia un dato diffuso anche negli altri Paesi è solo una parziale consolazione. L’andamento del credito, ha spiegato l’Abi, è simile in tutta Europa e il trend degli ultimi mesi mostra un progressivo rientro dalla fase più difficile. Altra pillola amara: in Italia, in particolare, la ristrutturazione del debito aziendale resta uno dei motivi più rilevanti per la richiesta di finanziamenti. Cioè la richiesta dei prestiti serve a tagliare o chiudere attività piuttosto che a svilupparle.
Questo doppio binario (imprese piccole che chiedono finanziamenti, imprese grandi che sono in difficoltà) ribalta l’opinione diffusa che siano principalmente le piccole aziende a soffrire la crisi. Certo, il dato sui finanziamenti non è l’unico parametro su cui ragionare, ma si tratta pur sempre di una indicazione interessante. Tra l’altro, il dato dei finanziamenti prevalentemente ai piccoli, è coerente con il risultato al di sotto delle attese per la domanda di liquidità da parte delle banche alla prima delle aste della Banca centrale europea, operazione adottata per fornire fondi a costi vicini allo zero da prestare all’economia reale. La prima tornata si è chiusa con un totale di 255 banche dell’Eurozona che ha ottenuto 82,6 miliardi di euro, contro aspettative dei mercati finanziari di almeno 100 miliardi. Il risultato della seconda tranche sarà reso noto l’11 dicembre: quel giorno leggeremo il termometro dell’economia reale. E, forse, sapremo anche se un’operazione di finanziamento direttamente all’economia reale è uno strumento sufficiente per uscire dal pantano della crisi.
Knauf lancia una piattaforma web per i progettisti
Knauf dà una mano, online, ai progettisti. L’azienda, infatti, ha realizzato Progettista24 (www.progettista24.it), una piattaforma web aperta a tutti, che consente in pochi passaggi di ricevere tutte le informazioni necessarie per la scelta e l’inserimento delle soluzioni costruttive Knauf in un progetto. Perché la definizione di un progetto passa attraverso la delicata fase della scelta delle soluzioni costruttive e, poi, della scelta dei materiali e del dimensionamento. Sono attività che necessitano di attenzione, tempo e dedizione. Alla fase della scelta delle soluzioni costruttive, segue infatti spesso una ricerca di materiali che può rivelarsi lunga e complessa per il reperimento delle informazioni tecniche, l’incertezza dell’aggiornamento, i dubbi sul dimensionamento e sull’efficacia finale rispetto al risultato prestazionale cercato.
Il sistema online di Progettista24 è intuitivo e di rapida elaborazione, basato su cinque fasi che corrispondono agli elementi fondamentali della progettazione: la collocazione geografica del progetto, la tipologia di edificio e di intervento, la scelta del sistema Knauf, l’ottimizzazione del progetto con la documentazione a corredo e infine l’ottenimento dei dati utili alla preventivazione. Grazie all’elaborazione di alcune informazioni chiave, Progettista24 fornisce la possibilità di scegliere fra tre proposte, differenziate in base a costo e prestazionalità termiche, acustiche, di resistenza al fuoco o statiche. In questa fase è possibile variare l’output di risposta modificando il livello prestazionale secondo le esigenze, vengono inoltre richieste le dimensioni dell’intervento per quantificare in un file il computo metrico da integrare nella documentazione di progetto. C’è inoltre la dotazione documentale fornita dal sistema sulla base delle scelte effettuate: l’esito della consultazione include infatti la possibilità di scaricare immediatamente la scheda tecnica del sistema prescelto, i certificati e i rapporti di prova sulle prestazioni, la voce di capitolato relativa al sistema e i particolari Cad in formato .dwg, pronti per essere inseriti nell’elaborato generale del progettista. I progetti elaborati via web e la documentazione correlata rimangono disponibili e consultabili nell’archivio on line del progettista.
Basato su una piattaforma web collegata ad un database del catalogo, il sistema è costantemente aggiornato e permette di avere immediatamente disponibili anche le novità nella gamma di soluzioni Knauf e i listini appena rinnovati.
Per chi accede a Progettista24 è disponibile un servizio di assistenza diretta on line via chat, gestito da esperti tecnici Knauf, che fornisce un supporto nella selezione dei sistemi e risponde alle richieste di approfondimento rispetto alle soluzioni proposte.
La piattaforma è poi integrata con i principali Social Network, ed è quindi possibile accedervi anche tramite Facebook, Twitter o Linkedin.
Resistono meglio alla crisi i prezzi delle case di pregio
Vista panoramica, grandi metrature e immobili d’epoca: sono le caratteristiche delle case i pregio più richieste. Che secondo l’analisi di Tecnocasa, hanno perso meno valore rispetto alle residenze più piccole. L’andamento dei top prices in generale dal 2008 a oggi evidenzia un calo dei valori meno forte di quanto registrato sulle tipologie non signorili. Infatti, anche nel periodo di ribasso dei prezzi le soluzioni top hanno sostanzialmente tenuto soprattutto se gli immobili erano in buone condizioni. Si tratta di soluzioni immobiliari che interessano un target di acquirenti con un’ottima disponibilità di spesa ma soprattutto selettivo ed esigente. Questo spiega la presenza, anche per queste tipologie, di variazioni di prezzo negative. Si tratta di un segmento che interessa abitazioni dal valore spesso superiore al milione di euro, ricercate e acquistate da persone molto attente e poco propense a cedere sugli standard qualitativi dell’abitazione. Nonostante sugli immobili di prestigio l’offerta sia limitata, si registra comunque negli ultimi tempi una maggiore possibilità di scelta per il potenziale acquirente che temporeggia fin quando non trova l’immobile più adatto alle proprie esigenze. Chi cerca soluzioni di prestigio si orienta su tagli superiori a 150 metri quadri, con una buona luminosità, dotati di posto auto o box. Apprezzate anche le soluzioni indipendenti. È la presenza di un balcone o del terrazzo, preferibilmente con affacci su piazze importanti o con vista panoramica. Anche il fatto che l’abitazione sia inserita in contesti immobiliari d’epoca è un elemento importante soprattutto se ci sono rifiniture architettoniche di prestigio. Si apprezza anche la presenza di soffitti a volte, cassettoni e affreschi. Lo stato di conservazione dell’immobile è poco importante perché quasi sempre l’acquirente preferisce personalizzarlo.
Commercio, le vendite a domicilio sono in aumento
Le vendite a domicilio mantengono un andamento positivo rispetto al commercio tradizionale che continua a subire le ripercussioni negative della stagnazione economica. Così nei primi nove mesi del 2014 le imprese associate Univendita (la maggiore associazione del settore della vendita a domicilio) registrano un fatturato record di 947 milioni e 428mila euro, con un incremento del 9,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il risultato conferma l’andamento crescente delle vendite nel 2014; anno che ha visto un primo trimestre a +6,2% e un secondo trimestre a +8,2%.
Secondo i dati Istat, infatti, nei primi nove mesi del 2014 il valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio è diminuito dell’1,3% rispetto allo stesso periodo del 2013: le vendite della grande distribuzione sono diminuite dello 0,5%, mentre quelle dei piccoli esercizi commerciali sono calate dell’1,9%. Le prospettive di ripresa, quindi, appaiono ancora incerte e faticose: il Pil, nel terzo trimestre dell’anno, è diminuito dello 0,4% nei confronti dello stesso periodo dell’anno precedente, mentre l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha registrato a settembre un calo dello 0,6% rispetto a un anno fa. Nonostante la fragilità dell’attuale situazione economica, la vendita diretta a domicilio è l’unica formula distributiva che, insieme con il commercio elettronico, continua a registrare risultati positivi. Tutti i comparti del settore rappresentati dalle aziende Univendita hanno registrato un andamento positivo. Nel dettaglio, i comparti più dinamici sono stati quelli dei “beni durevoli casa” (+10,0%) e di “altri beni e servizi”, che registra la crescita maggiore con un +16%, seguiti dagli “alimentari e beni di consumo casa” (+7,3%) e da “cosmesi e cura del corpo”, che ha segnato un incremento del 6,4%. Positivo anche l’andamento occupazionale: il numero degli addetti alla vendita è cresciuto del 7,3% rispetto allo stesso periodo del 2013, attestandosi a quota 68.652, con una componente femminile pari all’88,5%.
Il 75% della popolazione ha simpatia per le imprese
Il 75% della popolazione mondiale mostra un atteggiamento positivo verso l’imprenditorialità nonostante la crisi. La tendenza è confermata anche per gli italiani, che crescono rispetto al 2013: si passa dal 69% dello scorso anno al 75% del 2014. I dati sono relativi al Rapporto Globale Amway sull’Imprenditorialità, realizzato in collaborazione con Gfk e l’Università Tecnica di Monaco. La ricerca si è concentrata sul ruolo della formazione in un percorso imprenditoriale, con particolare attenzione all’opinione dei giovani nei confronti del lavoro autonomo. L’attitudine favorevole verso il fare impresa cresce di pari passo con la voglia di diventare imprenditori: in Italia il potenziale di imprenditorialità, ovvero coloro che dichiarano di potersi immaginare di poter avviare un’attività in proprio, è del 43% (+2% rispetto al 2013), ben cinque punti sopra la media europea e uno sopra la media globale. «L’avventura imprenditoriale rappresenta una soluzione ottimale per chi vuole ritagliarsi su misura il lavoro e sfruttare pienamente le conoscenze teoriche e pratiche che ha acquisito attraverso la scuola o specifici programmi di formazione, coniugandole con le proprie capacità personali», afferma il Professore Enrico Santarelli, Ordinario di Scienze Economiche dell’Università di Bologna. «Questo trend sta crescendo nel nostro Paese, dove ormai oltre un terzo dei nuovi imprenditori ha meno di 35 anni e continuano a crescere le nuove imprese con un titolare di età compresa tra 50 e 70 anni». Tra i Paesi nel mondo che meno si immaginano imprenditori spiccano in particolare il Giappone con il solo 15% e la Germania con il 25%.
Harobau presenta Poromin iP7, intonaco a base di caseina
Harobau presenta Poromin iP7, l’intonaco 100% naturale a base di caseina modificata e stabilizzata. Una formula innovativa, totalmente biologica, che apre nuove prospettive sul fronte dell’edilizia eco-sostenibile.
Poromin iP7 è un intonaco premiscelato cementizio biocompatibile dall’elevato potere deumidificante, ideale per gli interventi di ristrutturazione, costruzione e risanamento di vecchi o nuovi edifici.
Le sue qualità traspiranti e impermeabilizzanti si attivano durante la preparazione della malta attraverso la reazione di ventilazione che si innesca nel momento in cui si procede con l’idratazione dell’intonaco. Tale operazione crea un aumento di volume del 25%, determinando così un alleggerimento del peso specifico della massa, quindi una maggiore leggerezza strutturale con un minor apporto di materiale.
Oltre al risparmio in termini di costi di manodopera e trasporto, questo elemento permette anche di incrementare le capacità di isolamento termico ed acustico, eliminando la formazione di condense, ponti termici o altri fenomeni relativi alla presenza di umidità all’interno della costruzione.
I tempi di presa e di asciugatura sono ridotti, e l’assenza di attrezzature specifiche per la posa conferiscono a Poromin iP7 una maggiore praticità d’impiego. Inoltre, grazie all’elevata resistenza alle basse temperature e agli agenti corrosivi salini, Poromin iP7 non solo è adatto all’impermeabilizzazione di muri, cantine, pavimenti, solette terrazze e pensiline (senza l’uso di guaine protettive), ma anche per proteggere strutture in cemento armato.
Poromin iP7 può essere utilizzato anche nel restauro di opere di pregio artistico: come avvenuto ad esempio nella Chiesa di S. Maria della Sanità ad Alessandria, danneggiata durante l’alluvione del 1994. L’impiego dell’intonaco Harobau ha infatti permesso il completo recupero dell’edificio storico, inizialmente tentato con tradizionali malte antiumido rivelatesi inefficaci.
Nonostante sia inserito nella categoria delle malte alleggerite, Poromin iP7 presenta alte prestazioni meccaniche, con prestazioni molto vicine alle malte per ripristini strutturali delle murature.
Comfort termico e acustico con i serramenti Alpilegno
I serramenti Alpilegno si arricchiscono con tre nuove collezioni di infissi in legno e legno-alluminio dalle elevate performance termiche ed acustiche, adatti sia alle ristrutturazioni che alle nuove costruzioni.
Con spessori da 72 a 104 mm, i serramenti in legno di Alpilegno garantiscono raffinatezza ed elevate performance, oltre a una lunga durata nel tempo. Come Performance 104, in classe 4 per la permeabilità all’aria, trasmittanza termica del vetro di Ug=0,60 W/m2K ed isolamento acustico di 36 dB Rw.
Tutte le finestre in legno di Alpilegno presentano legno lamellare netto di prima scelta certificato PEFC, profilo di tenuta a tripla o quadrupla battuta, guarnizioni in Purene S, vetrocamera con profili distanziatori termici in pvc (bordo caldo) che riducono al minimo il rischio di formazione di condensa sul vetro e la trasmittanza termica del vetro. Lo gocciolatoio in alluminio anodizzato argento, con fori per lo scarico dell’acqua, è dotato di una guarnizione supplementare o in alternativa gocciolatoio in alluminio rivestito in legno. Inoltre il fermavetro esterno è dotato di una guarnizione di tenuta per impedire le infiltrazioni d’acqua tra vetro e profilo di legno. Infine la verniciatura Remmers Long Protection, garantita 10 anni, dona maggiore durabilità al serramento.
Alpilegno propone anche un’innovativa collezione di serramenti in legno-alluminio, particolarmente adatti a quei luoghi in cui gli agenti atmosferici sono più aggressivi. La tecnologia produttiva all’avanguardia permette di realizzare serramenti mediante l’utilizzo di telai, composti nella parte esterna da profili in alluminio ad elevate prestazioni e riciclabile al 100%, e nella parte interna da legno lamellare trentino selezionato. Tra questi le finestre della collezione Eternity Plus, in classe 4 di permeabilità all’aria e trasmittanza termica globale della finestra Ug=0,60 W/m2K.
Per grandi aperture, Alpilegno propone invece Imago l’alzante scorrevole che rende il panorama protagonista dell’ambiente, caratterizzata da un design minimal, resistenza agli agenti atmosferici, sicurezza antieffrazione e isolamento termico. Con meno di 2 cm di telaio in legno visibile, Imago garantisce più spazio visivo e massime possibilità per progetti di architettura contemporanea. Lo spessore del telaio da 184 mm e dell’anta scorrevole da 80 mm permettono l’utilizzo di vetri doppia camera e garantiscono maggiore isolamento termico.
Solo otto mesi per realizzare il superstore del Mestre
Nemmeno otto mesi per realizzare un superstore. È quello della Interspar, in via Torino, a Mestre, nell’area dove un tempo sorgeva il deposito dei mezzi Actv, per anni abbandonata al degrado. Il cantiere era stato aperto ufficialmente lo scorso 8 aprile.
L’apertura del superstore gestito da Aspiag Service (la concessionaria Despar per il Nordest) conclude la prima tappa del processo di rigenerazione urbana previsto nel Masterplan sviluppato da Cervet, società di promozione e sviluppo immobiliare di Mirano, diretta dall’imprenditore Francesco Fracasso. Obiettivi: riqualificare un’area di Mestre a forte rischio di degrado e trasformarla in un centro nevralgico per la città.
Con un investimento di 35 milioni di euro da parte di Aspiag e 20 milioni di euro finanziati da Cervet srl, l’edificio è stato realizzato in classe A e con impianti ad altissima efficienza energetica che garantiscono un uso ottimale delle risorse e un minore impatto ambientale. Le pareti vetrate permettono una comunicazione visiva tra l’interno e l’esterno, riducono soprattutto l’utilizzo di illuminazione artificiale contribuendo,inoltre, grazie a un coefficiente termico inferiore a 1, a un forte risparmio energetico. L’impianto fotovoltaico installato su tetto fornisce energia elettrica al punto vendita, mentre il calore generato dall’impianto frigo viene recuperato e utilizzato per la produzione di acqua calda a uso sanitario, senza altro utilizzo di energia. L’impianto di raffrescamento e riscaldamento sfrutta, l’aria esterna nelle mezze stagioni attraverso il recupero di calore dagli estrattori. Mentre la regolazione della temperatura e della qualità dell’area viene effettuata attraverso un sistema di building automation. L’illuminazione del punto vendita è totalmente a Led mentre le centrali dei surgelati sfruttano Co2 al posto di gas inquinanti. L’Interspar di via Torino ha una superficie complessiva di circa 3.200 metri quadri, distribuita su due piani e servita da 13 casse (di cui 4 fai-da-te).
Arredi anni ’30 per la nuova collezione di Samuele Mazza
La Collezione Samuele Mazza Timeless Interior si arricchisce di nuovi complementi d’arredo d’ispirazione vintage.
Dopo l’accordo di collaborazione siglato dal designer con Formitalia Luxury Group, Samuele Mazza torna con la nuova collezione Era di Mazza, un omaggio all’architettura e al lifestyle degli anni ’30, il periodo di Scott Fitzgerald ma anche “dell’impero Italiano”.
Brandoni Solare partecipa al Solar Breeder in Marocco
Nuova opportunità di business per Brandoni Solare che porta il made in Italy in Marocco: l’azienda parteciperà infatti al progetto Solar Breeder, accordo industriale che prevede investimenti per oltre 22 milioni di euro nell’emergente mercato dell’energia rinnovabile dello stato nordafricano.
L’accordo è stato siglato a Photovoltaica, la prima conferenza e fiera internazionale sul fotovoltaico che si svolta dal 4 al 6 novembre a Casablanca-Marocco, alla presenza di tutti i maggiori responsabili del settore energetico del Paese atlantico-mediterraneo. Il progetto consiste nella realizzazione di un “Distretto Industriale Autoalimentato” che vedrà l’insediamento di una selezione d’imprese italiane , in un’unica area industriale che rappresenta l’intera catena del valore del fotovoltaico.
Brandoni Solare parteciperà assieme ad altre PMI italiane caratterizzate per la qualità dei prodotti e dei servizi, tra cui Friem, RSE, Moroni & Partners, Kenergia Sviluppo e Raptech, mentre il coordinamento e lo sviluppo del progetto è nelle mani di Kenergia. È la prima volta che un gruppo d’imprese italiane decide di muoversi insieme per vincere la concorrenza internazionale.
Un ruolo importante è stato svolto da anche da RES4MED, l’associazione che promuove lo sviluppo delle fonti rinnovabili nell’area mediterranea, che ha “aperto le porte” del Marocco al gruppo di pmi italiane facilitando il contatto con le autorità locali.
Edilizia, peggiora il clima di fiducia delle imprese
Peggiora la fiducia delle imprese nel settore delle costruzioni e dei servizi di mercato. E, in generale, la fiducia delle imprese italiane a novembre torna a scendere. L’indice calcolato dall’Istat è calato a 87,7 da 89,1 di ottobre. L’indice migliora, invece, nel settore manifatturiero e in quello del commmercio al dettaglio. Il clima di fiducia delle imprese manifatturiere passa a 96,3 da 96,1 di ottobre. I giudizi sugli ordini rimangono stabili (a -25), le attese di produzione migliorano lievemente (da 2 a 3); il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino passa da 3 a 2. L’analisi del clima di fiducia, letto per raggruppamenti principali di industrie, indica un miglioramento per i beni di consumo (da 95,9 a 96,9) e per i beni strumentali (da 96,0 a 96,6), resta stabile per i beni intermedi (a 97,5). Per le imprese di costruzione scende invece a 74,0 da 77,3 di ottobre. E peggiorano le attese sull’occupazione (da -21 a -28 il saldo) e migliorano lievemente i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (da -50 a -49).
Non perdere I Bilanci delle Costruzioni 2014
In esclusiva con YouTrade di novembre I BILANCI DELLE COSTRUZIONI 2014, l’analisi più completa del settore. Un supplemento speciale con i bilanci di 956 aziende per un totale di 78 miliardi di euro di fatturato, la metà dell’intero settore, e le previsioni per il 2014. Sotto la lente del Cresme sono state vagliate imprese di costruzioni, società di ingegneria, produttori e distributori.
Nonostate su tutta la filiera si sia registrato un taglio del 4,7% del fatturato, accanto a chi ha chiuso i conti in profondo rosso, c’è anche chi ha portato a casa utili. E si scopre che la ricetta per non perdere colpi non è legata alla dimensione. Piuttosto, dipende dalle scelte manageriali e strategiche.
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