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Il rendimento di una casa? È del 4,5% (forse) meno le tasse

Il desiderio di trasformare l’immobile in una rendita è uno dei pensieri fissi degli italiani. E anche di chi vende immobili o fa l’intermediario. È il caso del gruppo Tecnocasa, che periodicamente presenta l’analisi dei rendimenti delle abitazioni nelle principali città italiane. Secondo il punto di vista di Tecnocasa, dunque, nel secondo semestre del 2014 il rendimento annuo lordo (cioè prima delle tasse) nelle grandi città italiane si è attestato intorno al 4,5%. Per arrivare a quella cifra sono state messe a confronto le dinamiche di crescita dei prezzi degli immobili, dei canoni di locazione e dei rendimenti, nel periodo che va dal 2004 al 2014. La curva dei prezzi è stata calcolata facendo riferimento alle variazioni degli immobili per quanto riguarda il compravenduto della tipologia medio usato. L’andamento delle variazioni dei canoni di locazione nel tempo è stato elaborato sul bilocale. Tra le grandi città quelle che hanno il rendimento annuo lordo da locazione più elevato sono Verona (5,5%) e Palermo (5,1%). A queste percentuali, però, bisogna togliere le tasse, che variano secondo il tipo di contratto scelto per il locatario. Inoltre un confronto serio dovrebbe prendere in considerazione diverse tipologie di immobili e, soprattutto, il prezzo di carico dell’appartamento offerto in affitto. Ovviamente, più è stato pagato caro l’appartamento, minore sarà il rendimento effettivo una volta concesso in locazione.  affittasi7

Betafence Publifor protegge l’Ostensione della Sacra Sindone

Betafence Publifor Ostensione Sindone

L’Ostensione della Sacra Sindone è uno degli eventi più attesi dell’anno. Per proteggere il percorso guidato dei pellegrini lungo Viale dei Partigiani sono stati installati
i sistemi di recinzione temporanee Betafence Publifor.

Un’attenzione alla sicurezza che consente di garantire un livello adeguato di protezione sia agli astanti, sia all’opera esposta. Ai fini di mettere delimitare l’area di accesso al percorso di 850 metri previsto per raggiungere la Sindone, presso il punto di accoglienza in Viale dei Partigiani, sono stati installati i moduli Betafence Publifor, per l’occasione rivestiti nella parte superiore con teli oscuranti.

Progettato per il controllo delle folle e degli accessi, il sistema modulare Publifor è costituito da un basamento – in metallo zincato e rivestito in poliestere, con riempimento in calcestruzzo – su cui è montato un rigido pannello in acciaio. La particolarità costruttiva di questo prodotto incrementa la robustezza e la resistenza, rendendo il sistema anti-sfondamento. Per innalzare il livello di sicurezza secondo specifiche esigenze di protezione, sono disponibili alcuni accessori aggiuntivi, come bavolet, concertina, filo spinato e offendicolo.

In pochi minuti è possibile installare e rimuovere il sistema mediante semplici carrelli elevatori, poiché ogni modulo è indipendente ed autoportante e può quindi essere spostato in base alle esigenze contingenti. Una volta messo in posa, Publifor funge da barriera frangifolla antipanico e preselettore di flussi, facilitando la gestione della sicurezza. Publifor è integrabile con innovativi sistemi elettronici di sicurezza attiva come i dispositivi elettronici per il rilevamento di scavalcamento, taglio ed effrazione.

L’Ostensione della Sacra Sindone, il telo di lino che riporta i segni della Passione di Cristo, proseguirà a Torino fino al 15 giugno 2015.

JCB per la nuova stazione di Birmingham New Street

Copia di COLEMAN'S JCB P03[3]JCB ha fornito un contributo decisivo nell’intervento di riqualificazione della stazione di Birmingham New Street, la più grande delle tre che servono la città e l’ottava più trafficata del Regno Unito.  I lavori – tutt’ora in corso – hanno contemplato anche un complesso intervento di demolizione di parte delle strutture esistenti, condotto al di sopra della stazione ferroviaria che continuava a essere in pieno esercizio, con un flusso giornaliero di 140.000 persone.

L’intervento è stato realizzato in condizioni di assoluta sicurezza grazie proprio a JCB, che ha installato un escavatore idraulico ad hoc interamente telecomandato a distanza dalla ditta Coleman & Company, la principale impresa di demolizione impegnata all’interno del progetto Birmingham New Street. 

Chris Holland, Technical Manager di Coleman & Company, ha dichiarato: “Abbiamo chiesto a JCB di progettare una macchina su misura, in grado di svolgere compiti specifici in un ambiente ad alto profilo di rischio; la posta in gioco era molto alta, in quanto nel cantiere di New Street ci saremmo trovati a lavorare al di sopra di dodici linee ferroviarie in esercizio che trasportano migliaia di passeggeri al giorno. Ma JCB ha accettato con entusiasmo questa impegnativa sfida, progettando una configurazione ottimale per affrontare questo complesso cantiere”.

“La nostra esigenza era quella di poter contare su una macchina operatrice dal peso contenuto, in modo da non gravare eccessivamente sulle strutture orizzontali dell’edificio dove ci saremmo trovati ad operare, ma al tempo stesso in grado di fornire tutta la potenza idraulica necessaria ad alimentare l’importante attrezzatura da demolizione – una pinza da ben 4 tonnellate – che avremmo utilizzato in cantiere”, spiega Peter Ettrick, Project Manager di Coleman & Company.

Per rispondere a tali esigenze JCB ha progettato un escavatore idraulico da 21 tonnellate che combina la torretta del JCB JS190 con il carro e i cingoli in gomma del JS220LC. Il risultato è una macchina abbastanza potente da alimentare una attrezzatura idraulica per demolizioni da 4 tonnellate senza superare un peso lordo complessivo di 25 tonnellate.

Sulla macchina è stato implementato un sistema di controllo remoto che consente all’operatore di pilotare la macchina da una piattaforma aerea posizionata al di sopra delle strutture da demolire, permettendo di avere una perfetta visuale delle operazioni in corso. Una recinzione laser a infrarosso integrata limita il funzionamento della macchina all’interno di un perimetro predefinito, impedendole di lavorare al di fuori della zona di sicurezza. L’escavatore JCB è inoltre equipaggiato di illuminazione a LED per la visione notturna, sistema di sicurezza per il carburante, braccio triplice, controllo di sicurezza del raggio di lavoro, sistema antincendio automatico a bordo, filtro polveri a bordo e arresto di emergenza.

“Una macchina telecomandata offre a Coleman & Company la possibilità di operare in spazi ristretti e limitati, mentre l’operatore rimane in un luogo sicuro, e può quindi essere utilizzata in cantieri di demolizione che sono ritenuti troppo pericolosi per rischiare la presenza di un operatore in cabina o in strutture contaminate in cui l’accesso risulta pericoloso”, aggiunge Malcolm Hurst, Contract Support Manager di Coleman & Company.

Il nuovo escavatore per i prossimi nove mesi lavorerà su turni di 20 ore giornaliere  alla demolizione delle travi e di parte degli orizzontamenti in calcestruzzo armato esistenti.

Birmingham New Station
Birmingham New Station

India, macchine per costruzioni italiane in marcia

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Il mercato indiano delle macchine per costruzioni crescerà di quasi il 50% entro il 2019. La previsione elaborata da Off-Highway Research, la società di ricerche economiche specializzata nel mercato di settore, dà la misura del nuovo clima di crescita che si respira nel subcontinente e spiega bene cosa ha spinto Confindustria Modena, Veronafiere-Samoter e Unacea a intraprendere un’azione congiunta: organizzare la partecipazione collettiva di un gruppo di aziende italiane a Excon, la principale fiera di macchine per costruzioni dell’Asia meridionale che si terrà a Bangalore dal 25 al 29 novembre 2015 e a cui è possibile aderire entro il 5 giugno prossimo. La scorsa edizione della manifestazione ha raccolto oltre 700 espositori su una superficie di 200mila metri quadrati, sette padiglioni internazionali e registrato più di 28mila visitatori.

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Dopo il rallentamento dell’economia sperimentato nell’ultimo biennio, il tasso di crescita dell’India dovrebbe raggiungere il 6,4% nel 2015, e attestarsi al 7% per il prossimo biennio. Il settore delle macchine per costruzioni, anche grazie al piano di sviluppo infrastrutturale del governo che prevede investimenti per 1.000 miliardi di dollari fino al 2017, sta sperimentando una nuova fase di crescita. Secondo le analisi di Off-Highway Research dunque le vendite di macchine per costruzioni che nel 2014 hanno sfiorato le 49 mila unità, dovrebbero crescere quest’anno del 13%, nel 2016 del 15% e nel 2017 del 14%.

L’industria italiana di macchine per costruzioni ha un fatturato di 2,7 miliardi di euro e impiega circa 6 mila persone direttamente con un indotto di ulteriori 30 mila. Le aziende produttrici sono circa 200 e sono sia pmi che gruppi transnazionali. La propensione all’export è fortissima con un 70% del prodotto destinato a tutti i mercati del mondo.

«Grazie all’intuizione di alcune imprese associate, Confindustria Modena organizza dal 2005 la collettiva italiana a questa importante fiera», commenta Giovanni Messori, direttore di Confindustria Modena. «Nel corso del tempo abbiamo visto crescere costantemente l’interesse da parte di imprese e istituzioni verso uno degli appuntamenti più importanti del continente asiatico per il settore. La collaborazione siglata con la Confederation of Indian Industries consente alle nostre imprese di prendere parte all’evento in modo funzionale alla creazione e allo sviluppo di partnership strategiche con imprese indiane, facendo sì che le eccellenze manifatturiere del nostro territorio possano agganciarsi alla crescita del mercato indiano».

Neolith per la Casa Calvet di GaudÍ

THESIZE SINTERD CERAMICS - NEOLITHNeolith di TheSize, la superficie compatta sinterizzata high-tech, 100% naturale e riciclabile, è stata scelta per la ristrutturazione degli interni della cioccolateria Chocolates Brescó, che ha sede in uno degli edifici più emblematici di Gaudí, la Casa Calvet.

Proclamato edificio di interesse culturale, la Casa Calvet è una delle più importanti realizzazioni del maestro del Modernismo Catalano. Da oggi l’edificio ospita la nuova sede di Chocolates Brescó impresa famigliare di maestri cioccolatieri fondata nel 1875.

Per i pavimenti e il rivestimento di tutta la cioccolateria sono stati selezionati Avorio e Chocolate, della collezione di Neolith Colorfeel, dai toni beige e marrone che rimandano chiaramente al cioccolato.

Per imitare a meglio il celebre stile geometrico di Casa Calvet, le lastre di Neolith sono state tagliate secondo la tecnica del “trencadís” per ricreare un tipo mosaico prevalente nel Modernismo Catalano, in cui le cui tessere erano costituite da schegge di piastrelle spezzate.

THESIZE SINTERD CERAMICS - NEOLITH

Neolith è un materiale duraturo, resistente a graffi e abrasioni, non poroso e dotato di caratteristiche cromatiche che impediscono ai colori di sbiadire. Idoneo sia per interni che per esterni. Il formato standard di Neolith è costituito da grandi lastre leggerissime che possono essere tagliate e conformate liberamente per adattarsi alle necessità del design di interni attuale.

Per vendere un immobile ci vogliono sei mesi

Per vendere un immobile ci vogliono, in media, 173 giorni. Lo indica un’analisi realizzata dall’Ufficio Studi Tecnocasa, che ha calcolato i tempi medi di vendita a gennaio 2015 e li ha confrontati con quelli di un anno fa, considerando le grandi città, i rispettivi hinterland ed i capoluoghi di provincia. Gli ultimi dati mostrano che nelle grandi città le tempistiche di vendita sono di 173 giorni (poco meno di sei mesi) contro 181 giorni registrati esattamente un anno fa. I tempi di vendita nei capoluoghi di provincia hanno una media di 184 giorni contro i 202 giorni di gennaio 2014 ed infine i comuni dell’hinterland delle grandi città che hanno fatto registrare una media di 196 giorni contro i 200 di un anno fa. Tempi di vendita ancora lunghi, dunque, ma con un miglioramento nelle grandi città, dove tra l’altro il mercato ha iniziato a dare  segnali di ripartenza, almeno sulle compravendite. Tra le grandi città i tempi di vendita magiorniiori si registrano a Verona (203 giorni), Torino (191 giorni) e Genova (190 giorni). Torino e Genova tra l’altro sono  due grandi città dove la contrazione dei prezzi nel 2014 è stata più marcata: si tratta di due segnali che confermano un mercato ancora in sofferenza.   casa1

Edilizia, secondo l’Istat la crisi non è ancora finita

Per l’edilizia la crisi non è ancora finita: nel marzo scorso, secondo l’Istat, l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni ha registrato, rispetto al mese precedente una variazione nulla. Secondo i dati, nella media del trimestre gennaio-marzo 2015 l’indice è aumentato dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti, ma l’indice corretto per gli effetti di calendario, a marzo 2015, è in realtà diminuito su base annua del 3,6% (la differenza deriva dal fatto che i giorni lavorativi nel 2015 sono stati 22 contro i 21 di marzo 2014). Con il calcolo rettificato, nella media dei primi tre mesi dell’anno l’indice è calato del 2,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E a marzo 2015 l’indice grezzo ha segnato un calo tendenziale dello 0,3% rispetto allo stesso mese del 2014. Nella media dei primi tre mesi dell’anno l’indice è sceso del 2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. costruzione-

Ance a Venezia, accordo per combattere i graffiti

Graffiti a Venezia

Difendere la città dai graffitari. A maggior ragione se la città è Venezia. Per questo è stato sottoscritto nella sede del Comune un Protocollo d’intesa con ministero dei Beni culturali, soprintendenza Belle arti, Ance di Venezia  e associazione Masegni & Nizioleti Onlus per la realizzazione di una serie di interventi diffusi a tutela del patrimonio edilizio e urbano della città. All’incontro sono intervenuti il sub-commissario prefettizio del Comune di Venezia, Natalino Manno, la Soprintendente Belle arti e paesaggio per Venezia e Laguna del ministero dei Beni Culturali, Emanuela Carpani, il presidente di Ance Venezia, Ugo Cavallin e la presidente dell’associazione Masegni & Nizioleti Onlus, Cecilia Tonon.

Soddisfazione espressa da Ugo Cavallin, Presidente Ance Venezia: «Quando, qualche mese, fa il sub-commissario Manno ci ha convocato, chiedendo il coinvolgimento dell’Associazione Costruttori di Venezia in questa iniziativa finalizzata alla tutela del decoro del centro storico di Venezia, abbiamo aderito subito, senza nessuna esitazione. Quello del vandalismo grafico è in effetti un problema che riguarda tutte le città. A Venezia però assume una pericolosità e un impatto molto maggiore, dato che nella stragrande maggioranza dei casi esso si esercita su beni di valore storico-artistico e monumentale, arrecando quindi un grave danno al patrimonio edilizio cittadino.In vista della sottoscrizione del protocollo, nelle scorse settimane abbiamo verificato presso le imprese nostre associate la disponibilità a partecipare all’iniziativa mettendo a disposizione gratuitamente parte del proprio personale per lo svolgimento dell’attività di pulitura di muri, facciate e altre superfici. Ebbene la risposta è andata ben al di là delle aspettative, avendo raccolto l’adesione di un numero importante di imprese, sia tra quelle particolarmente specializzate in questo tipo di interventi su immobili sottoposti a vincolo, sia tra quelle operanti nel settore del restauro in genere. E ancora, le risposte sono arrivate sia dalle imprese più grandi sia da quelle di dimensioni più modeste. Questo consenso diffuso e trasversale è la conferma di quanto il problema del decoro della città e della sua difesa sia sentito dalla collettività a tutti i livelli. Anche dalle imprese di costruzioni, che di questa comunità fanno parte e si sentono parte attiva, concorrendo con la loro attività al miglioramento della qualità urbana e recuperando così un ruolo sociale che troppe volte viene dimenticato e oscurato da vicende che riguardano pochi ma purtroppo si riflettono su tutta la categoria».

L’Ance mette a disposizione la struttura nel campo della formazione, il Ceve, Centro Edili Venezia, per preparare nuovi allievi, primi tra tutti i volontari delle associazioni, in questa impegnativa ma fondamentale attività di salvaguardia. La diffusione delle tecniche ottimali di intervento consente, da un lato, di avere un maggior numero di operatori qualificati in grado di intervenire e dall’altro di sensibilizzare il cittadino comune in ordine alla possibilità di concorrere direttamente e materialmente alla salvaguardia del decoro della sua città.

Graffiti a Venezia
Graffiti a Venezia

Elkem e Rec, via libera al big del fotovoltaico

La norvegese Elkem Group ha completato l’acquisizione del principale fornitore europeo di pannelli fotovoltaici, Rec. Obiettivo: diventare un attore integrato di primo piano all’interno del frammentato mercato solare fotovoltaico. Secondo Steve O’Neil, nuovo ceo di Rec, entrato a far parte dell’azienda il 25 marzo 2015, «l’unione delle due società darà vita a una piattaforma capace di rafforzare ulteriormente la leadership globale di Rec nel campo delle soluzioni solari. Con un costo di produzione che da qui al 2050 dovrebbe essere di soli 2-4 centesimi di euro per kilowatt, si prevede che il solare sia destinato a diventare la fonte energetica più diffusa al mondo. Con questa transazione, avremo la certezza di essere in pole position per sfruttare al massimo questo incredibile potenziale». Entrambe le aziende sono impegnate nel mantenimento degli attuali standard di qualità dei pannelli solari Rec, soprattutto ottimizzando la catena del valore solare e unendo le risorse commerciali. Elkem vanta, in particolare, un forte posizionamento nel settore dell’edilizia e delle costruzioni, grazie a un additivo fondamentale come la microsilice. Grazie agli investimenti in R&S, Elkem Solar sarà in grado, da un lato, di fornire silicio di qualità più elevata rispetto a quello ottenuto con i processi Fbr o Siemens e, dall’altro, di consumare il 75% di energia in meno rispetto ai metodi di produzione tradizionali. Sarà possibile sia ridurre ulteriormente il tempo di ammortamento energetico e l’impronta di CO2, sia contenere il costo delle soluzioni solari in linea con i previsti progressi della tecnologia solare globale. fotovoltaico3+

Delrio (Infrastrutture): estendere i bonus dell’edilizia

Estendere i bonus all’edilizia. Lo propone il ministro alle infrastrutture, Graziano Delrio, in un’intervista al Sole 24Ore. Secondo l’esponente di governo, le agevolazioni «hanno funzionato, e bene. Ora dobbiamo lavorare non per ridurre queste misure, ma per estenderle, per esempio all’edilizia residenziale pubblica e ad altri settori in cui abbiamo un grande bisogno di manutenzione straordinaria». Secondo Delrio, «si può ragionare di modulazioni e spostamenti. Puoi decidere che in un certo periodo dai più incentivi a un settore che a un altro. Per esempio, il bonus mobili puoi darlo non solo a chi acquista una casa, ma anche a chi l’affitta». Delrio parla anche del Fondo sviluppo-coesione: «Abbiamo deciso di superare l’eccessivo frazionamento dei progetti. Il vecchio sistema ha permesso di finanziare con il Fas spesa corrente come il debito sanitario e 20-22mila progetti delle regioni per ogni ciclo di programmazione». Ancora: «Noi invece vogliamo 100-150 progetti-Paese da decidere anche con le Regioni in una cabina di regia che è coordinata con i fondi europei». Il ministro parla anche di infrastrutture: «Siamo d’accordo che nella cabina di regia io avrò il coordinamento sulle decisioni dei 100-150 progetti-Paese di tipo infrastrutturale mentre il coordinamento complessivo fra questi fondi e quelli europei va fatto a Palazzo Chigi». Un accenno anche agli interventi di edilizia scolastica, secondo cui ci sarà un coordinamento del dicastero per gli interventi. Infine, c’è spazio anche per la riforma degli appalti: «Siamo in contatto stretto con il relatore. Il testo rappresenta un grande salto di qualità».delrio

Augeo Art Space, salute e cultura con Hi-Macs

Augeo Art Space

Gli spazi storici di Palazzo Spina, a Rimini, riconvertiti in un concept che avvicina l’arte contemporanea e il wellness. È Augeo Art Space, destinato ad accogliere ospiti da tutto il mondo in occasione di eventi esclusivi. L’idea è dell’architetto e designer Yasmine Mahmoudieh: il progetto di Augeo, commissionato da Sergio Antolini e il suo direttore creativo Matteo Sormani, sarà replicato in altre città all’estero. La riconversione ha interessato il pianterreno e il sotterraneo dell’ex Palazzo Brancaleoni, oggi Palazzo Spina, in una distribuzione su due aree, quella della galleria d’arte e quella della Spa. «Lo spazio della galleria d’arte è dedicato all’immaginazione e alla creatività e il suo aspetto, di conseguenza, appare onirico e astratto; quello della Spa, invece, è reale, fisico, pensato perché il corpo e soprattutto la mente possano al suo interno lasciarsi andare, rilassare dopo la concentrazione e la tensione dell’ispirazione avvenuta nel primo ambiente», spiega Mahmoudieh. Ad accogliere gli ospiti e far sì che si proiettino subito nell’atmosfera ispirante, un’opera pensata dalla designer e realizzata completamente in Hi-Macs: la scultura funzionale parte dal lato destro dell’ingresso per nascondere le vecchie imperfezioni nella struttura originale, e si trasforma poi in seduta che scivola lungo il perimetro delle sale e termina con un ennesimo tuffo, trasformandosi infine in zona accoglienza e bar.
Hi-Macs è stato lavorato dalla italiana DForm, che lo ha plasmato, conferendo alla «scultura» un aspetto di spontanea sinuosità, tratto distintivo della progettista, che ha sfruttato le linee curve in molte delle sue realizzazioni. Fondamentale per la riuscita del progetto è stata la caratteristica termoformabilità di Hi-Macs, che lo rende in grado di assumere qualunque forma e di dare così libero sfogo alle idee dei progettisti, anche le più ambiziose. Oltre a questo, dal momento che presenta la particolarità di non mostrare, dopo la lavorazione, segni di giunzione, è stato possibile dare l’illusione che la struttura sembrasse ricavata da un unico blocco di materiale, continuo e uniforme, con un effetto monolitico sorprendente.

Augeo Art Space
Augeo Art Space

Mutui: boom ad aprile, ma diminuisce l’importo richiesto

Nuovo boom per i mutui: ad aprile le domande delle famiglie sono aumentate del 71,9% rispetto allo stesso mese del 2014: record assoluto in termini di incremento. I volumi sono tornati vicini ai livelli del 2010, prima del crollo verticale causato dalla crisi economica. Lo rileva il Barometro Crif. La domanda è primariamente di nuovi mutui, mentre l’incidenza di surroghe e sostituzioni (a livello di sistema) è stata del 18% del totale. Ma nonostante la ripresa della domanda di finanziamenti per l’acquisto della casa si stia consolidando, ad aprile l’importo medio richiesto si è attestato a 121.911 euro, più basso rispetto al corrispondente mese dell’anno precedente (124.812 euro) e lontano dai 140.942 euro dell’aprile 2010. Anzi, quello di aprile è in assoluto il valore medio più basso registrato da Crif.

La tendenza a richiedere un importo il più possibile contenuto è confermata anche dalla distribuzione della domanda per fascia di importo: nel 2015 le preferenze degli italiani si sono concentrate in prevalenza nella classe compresa tra 100mila e 150mila euro, con una quota pari al 30,4% sul totale, in crescita rispetto al 2014 di 1,9 punti percentuali. Anzi, il 77,6% ha sotto i 150mila euro.case10

Baruzzi al vertice Aipe, con Lavagnini, Raggi e Garbagna

Augusto Baruzzi
Augusto Baruzzi

Augusto Baruzzi, marketing e sales manager per i settori edilizia e termo-acustica della Sive, è il presidente di Aipe (Associazione Italiana Polistirene Espanso). Lo ha eletto il consiglio direttivo, su indicazione dell’assemblea dell’associazione, lo scorso 23 aprile a Milano. Il nuovo presidente è stato in carica già dal 2001 al 2009. Il team di Aipe ringrazia Luca Zappelli, della Sulpol, per il prezioso contributo offerto nei quattro anni di presidenza. Baruzzi, in carica per due anni, è affiancato da tre vicepresidenti: Luisa Lavagnigni, della Versalis, Giovanni Raggi, di Isolconfort, e Paolo Garbagna, di Poliforce. Presidente e vicepresidenti rappresentano l’Aipe anche in seno all’Eumeps, European Manufacturers of Expanded Polystyrene, fondata nel 1989 per sostenere e promuovere l’industria europea dell’EPS attraverso le varie associazioni nazionali.

Augusto Baruzzi
Augusto Baruzzi

È la Pontarolo la prima nel registro delle Pmi innovative

Il sistema costruttivo di Pontarolo

È la Pontarolo Engineering, in provincia di Pordenone, la prima azienda in Italia iscritta al Registro delle Pmi Innovative. L’impresa potrà quindi usufruire delle potenzialità offerte dal decreto di legge 24 gennaio 2015, n.3, noto come Investment Compat. Il provvedimento permette alle Piccole medie imprese che operano nel campo dell’innovazione e che considerano l’innovazione come un vantaggio competitivo, di godere di incentivi fiscali e agevolazioni che prima erano riservate alle start up innovative. Per iscriversi al prestigioso registro le società devono rispondere a diversi requisiti, tra cui la titolarità di brevetti. Pontarolo Engineering, per esempio, ne detiene numerosi0, sia nazionali che europei e mondiali. Le imprese devono anche certificare un ammontare di spese per ricerca, sviluppo e innovazioni del 3%, e anche in questo caso Pontarolo Engineering supera i valori richiesti per accedere al registro. «Sino a ora si è data molta importanza alle start up», commenta Valerio Pontarolo, «ora con questo decreto anche le aziende con una storia consolidata alle spalle possono, puntando sull’innovazione come fattore di crescita sostenibile, godere di incentivi per poter sviluppare idee e progetti. L’edilizia è il settore che più ha risentito della crisi e le imprese ancora competitive sono quelle che hanno trovato degli elementi di discontinuità e non si sono fossilizzate. La Pontarolo Engineering negli ultimi anni ha subito una rivoluzione importante: non abbiamo solo voltato pagina, abbiamo aperto un nuovo libro, con la nascita di nuovi prodotti, sviluppando nuovi mercati e introducendo nuove forme di business che ci hanno reso concorrenziali e rilevanti non solo nel settore dell’edilizia. La ricerca continua per lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia e l’introduzione nel mercato di nuovi prodotti, in un corretto bilanciamento del ciclo di vita di tutta l’attività produttiva, è la chiave di volta per noi e per le imprese che vogliono essere innovative». Nel 2007 la Pontarolo Engineering ha visto il Premio Innovazione della Regione Friuli Venezia Giulia con il proprio sistema costruttivo Climablock e da quella data ha dato vita ad una decina di nuovi prodotti, ai brand Onek e Class Design, nonché aperto una nuova unità produttiva acquisendo competitività sul mercato sia nazionale che estero come in Nord America, Oceania, Estonia, Turchia dove è presente con diverse società partecipate.

Il sistema costruttivo di Pontarolo
Il sistema costruttivo di Pontarolo
Valerio Pontarolo
Valerio Pontarolo

Premio REbuild 2015 ai migliori progetti di riqualificazione

rebuild 2015

All’Italia restano 18 milioni di minuti per raggiungere gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni dell’80% da qui al 2050 e riqualificare le oltre 18 milioni di abitazioni. REbuild 2015 lancia la sfida, #1casaALminuto, piano strategico nazionale per riqualificare il patrimonio esistente. “Per vincere questa sfida sarà fondamentale l’industrializzazione dei processi di riqualificazione, processo che a livello internazionale ha dimostrato di saper ridurre radicalmente tempi e costi degli interventi” ha sottolineato Thomas Miorin, direttore di Habitech e ideatore dell’evento.

Anche quest’anno REbuild 2015 premierà gli interventi di riqualificazione più innovativi in Italia o all’estero, in grado di valorizzare la qualità di un edificio, valorizzando gli elementi centrali di un processo finalizzato a migliorare la qualità di un edificio in termini di costi, consumi, materiali impiegati e comfort.

I vincitori del Premio REbuild avranno la possibilità di presentare il proprio progetto durante la manifestazione, che si svolgerà a Riva del Garda (TN) il 25 e 26 giugno 2015, presso il Palazzo Congressi di Riva del Garda (TN). “Il Premio incarna lo spirito del nostro evento: fatti, numeri e casi concreti, con approcci e metodologie replicabili – spiega Alberto Ballardini, responsabile servizi per edifici esistenti di Habitech -. REbuild è nato sui casi studio d’eccellenza, e anche grazie al Premio è diventata una piattaforma aperta e partecipativa, con l’obiettivo di ridefinire l’approccio alla rigenerazione e tracciare il piano strategico nazionale per riqualificare #1casaALminuto”.

Il Premio verrà assegnato all’intervento che avrà totalizzato il punteggio più alto, calcolato complessivamente su cinque aree tematiche (efficienza energetica, comfort e qualità costruttiva, sostenibilità ambientale, economica e sociale) che si svilupperanno in dieci contest distinti. “I criteri del premio anticipano il mercato ed indicano la strada che progettisti, costruttori e committenze dovranno necessariamente intraprendere per soddisfare i requisiti sempre più restrittivi avanzati sia dalle normative europee sia dagli utenti finali. La sostenibilità e visione olistica degli interventi di risanamento sono la chiave di volta per creare e mantenere valore economico migliorando gli impatti sociali ed ambientali delle nostre città, spiega Fraunhofer Italia.

Le candidature al Premio dovranno essere inviate entro il 7 giugno 2015.

CAP Arreghini per Padiglione Giappone Expo 2015

padiglione giappone expo 2015Architettura e ingegneria in legno si sposano con la natura nel Padiglione Giappone Expo 2015, che ha come tema le “Diversità Armoniose”, intese come equilibrio tra le diverse anime del paese.

Le diversità in equilibrio vengono espresse attraverso una griglia tridimensionale di legno a incastro con pareti a graticcio a tre dimensioni che avvolgono la struttura e si fondono con altri materiali più moderni come vetro, acciaio e cemento.

La realizzazione delle pareti tridimensionali è stata affidata a Galloppini Legnami di Borgosesia, che ha incaricato CAP Arreghini di sviluppare un impregnante ad hoc in linea con l’ecologicità del progetto. Allo scopo è stato ideato un impregnante protettivo a base acqua in grado di lasciare inalterato il colore naturale del legno e allo stesso tempo di ritardarne il naturale fenomeno di ingrigimento dovuto all’ossidazione. L’impregnante è stato additivato con pigmenti anti UV, per assicurare una maggiore durata estetica all’esterno.

Concepito dall’architetto Atsushi Kitagawara ed elaborato dalla società Ishimoto Architectural & Engineering Firm Inc, il progetto è il primo ad essere edificato con una commistione tra le tradizionali tecniche costruttive giapponesi e quelle più moderne.

Il risultato è una struttura in legno lamellare di larice di alberi provenienti dalla pulizia dei boschi del Giappone e riutilizzato per il Padiglione. Il legno, inteso come suprema risorsa rinnovabile, è parte fondamentale dei satoyama giapponesi, le tipiche strisce di terreno coltivato frapposte fra onde di colline lussureggianti, che sin dai tempi più antichi hanno favorito la formazione di comunità ideali, orientate al riciclo delle risorse.

Concetto al centro anche di Expo 2015 Milano, quello della “sostenibilità” del legno, legato al problema della protezione e del mantenimento delle risorse forestali.