FederlegnoArredo: conto alla rovescia per la XXI Triennale del design
Anche FederlegnoArredo si prepara al grande evento dedicato ad architettura e design che si svolgerà a Milano nel 2016. Lo ha annunciato il presidente di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero.
Un evento che ha un patrocinio governativo: «Il Governo italiano ha fortemente appoggiato la candidatura della Triennale di Milano per l’organizzazione della XXI Esposizione Internazionale e la Farnesina, è fortemente impegnata nella promozione del Made in Italy, non solo con stanziamenti economici, ma anche attraverso il coinvolgimento della rete diplomatica e consolare. Il design è una sintesi tra imprenditoria, tecnica e cultura, ambiti in cui l’Italia eccelle grazie a un sistema d’imprese di alta qualità e offre un importante contributo alla crescita delle nostre esportazioni e di riflesso alla tenuta della nostra occupazione», ha spiegato alla presentazione il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni.
«A pochi giorni dal Salone del Mobile di Milano (12-17 aprile 2016), grande evento riconosciuto a livello mondiale per la sua eccellenza e capacità di innovazione, con il titolo 21st Century, Design after Design, la XXI Triennale accende i riflettori sulla crescente importanza del design come fattore competitivo negli scenari globali e sull’urgenza di rapide trasformazioni e innovazioni nel sistema produttivo. In occasione dell’evento, FederlegnoArredo organizzerà una mostra internazionale sul tema Il nuovo paesaggio domestico italiano collegata al concept dell’Esposizione Internazionale». «Essere i primi ad annunciare l’adesione a questo grande evento è per me motivo di orgoglio», ha commentato Snaidero. «Da più di 50 anni il Salone del Mobile di Milano ci racconta una storia ricca di passione, impresa, innovazione, progettualità. Una storia che intreccia in maniera indissolubile la capacità imprenditoriale del legno arredo italiano con l’energia e la creatività di Milano. Una storia che dimostra anche la sua capacità di accogliere gli stimoli e le sollecitazioni provenienti dal design di tutto il mondo».
Porte invisibili con Sistemi RasoParete
Le porte diventano invisibili per far posto all’ambiente. I Sistemi RasoParete garantiscono un’ottima integrazione dell’elemento porta con lo spazio in cui è inserita, senza rinunciare all’estetica e alla funzionalità.
Disponibili in svariati modelli (con cerniere laterali, ante lisce o lavorate, con inserti, l’anta in vetro, con battiscopa, con i profili, larghe, alte, a filo con il soffitto, a bilico, scorrevoli, quinte scenografiche), le porte Sistemi RasoParete non hanno limiti progettuali.
Le porte di Sistemi RasoParete sono elementi neutri che si integrano nella superficie muraria, grazie anche all’assenza di profili a coprire gli elementi di fissaggio. Gli stipiti sono costruiti con profili in alluminio studiati e brevettati per accogliere il giusto spessore di rivestimento ed evitare l’insorgere delle crepe. Inoltre possono essere installati indifferentemente all’interno di pareti in muratura o in cartongesso. Spedite già montate, basta incassare nella parete l’elemento porta.
Da spingere, tirare o bilico, le porte possono essere nella forma rettangolare o trapezoidale, ad anta singola o doppia anta, simmetriche o asimmetriche, per soluzioni tutte ugualmente precise al millimetro. In più le porte sono totalmente personalizzabili con tinture e finiture, ma anche con carte da parati o altre applicazioni
Le porte Sistemi RasoParete sono complete di accessori e ferramenta di qualità. Di serie, le porte vengono dotate di serrature magnetiche con scrocco di nylon e possibilità di foro per l’inserimento di una chiave Patent. Per soluzioni davvero invisibili, l’azienda propone anche una maniglia a scomparsa, azionata da un pratico e affidabile sistema push-pull dello stesso colore della porta, oppure cromo, satinato o lucido.
Per un sistema di apertura completamente privo di maniglie, è invece prevista l’apertura Ras’oh, ovvero una serratura azionata elettricamente che sgancia l’anta, aperta da pistoni posizionati nello stipite, e richiudibile con un semplice gesto.
Elval Colour per il restauro del Theater Tower di Amstelveen
Siamo a Amstelveen, nei Paesi Bassi, dove Elval Colour, specialista nel settore dell’alluminio verniciato, è stata protagonista del progetto di restauro del Theater Tower.
Caratterizzato da uno scenografico involucro progettato dagli architetti Benthem Crowel, oltre al rifacimento della facciata esterna il restauro ha previsto anche il rinnovo integrale degli ambienti interni, del palcoscenico e delle attrezzature, il tutto con un’estrema attenzione al design.
L’azienda ha fornito e modellato i pannelli in alluminio composito etalbond, pannello composito per facciate ventilate, che costituiscono il particolare involucro dell’edificio. I pannelli sono stati rivestiti con vernice a tre strati per maggiore resistenza agli agenti atmosferici, e sono passati attraverso un processo di idroformatura, deformazione plastica che applica pressione idraulica sul pannello poggiato su uno stampo negativo. In questo caso è stata ottenuta una sagoma a forma di mezza sfera, fondamentale per creare un ambiente originale e riconoscibile.
I pannelli etalbond sono completamente personalizzabili e hanno lunghezze e spessori customizzati a seconda delle necessità del progetto. Disponibili in un’ampia gamma di colori (solidi, metallici o speciali, effetto legno, colori cangianti, strutturati e superfici anodizzate), i pannelli sono resistenti e flessibili, e possono adattarsi a tutte le forme desiderate.
Previsto anche uno specifico sistema di ancoraggio per facciate ventilate, per un’installazione più veloce. Sia gli strati di alluminio che il cuore interno del pannello sono riciclabili al 100%.
Oltre al panello composito etalbond, Elval Colour produce tutti i prodotti verniciati in alluminio utilizzati nell’involucro edilizio, dalla copertura ai lavori di lattoneria con materiali studiati per ogni utilizzo.
La ripresa è meglio del previsto, dice Confindustria
Confindustria ottimista per l’economia italiana: va meglio dell’atteso. Secondo le stime del Centro studi, però, non bisogna perdere l’occasione per le riforme. Le previsioni del Cs indicano che l’incremento del Pil nel primo trimestre è stato più alto del previsto «e rende possibile raggiungere nel 2015-16 risultati superiori alle previsioni prevalenti», secondo il rapporto Congiuntura Flash. «L’accelerazione già dalla primavera è nelle carte delle spinte esterne (cambio, tassi, petrolio, ripresa Usa e nel resto dell’Eurozona) ed è confermata dagli indicatori disponibili. Ciò aiuta la fiducia e, dunque, consolida il miglioramento. I progressi congiunturali non vogliono dire che le gravi conseguenze della crisi spariscano né fanno dell’Italia un’economia dinamica: la performance rimane inferiore a quelle tedesca, spagnola, inglese e, perfino, francese. Solo proseguendo lungo la strada delle riforme si potrà chiudere il divario di crescita e, soprattutto, aumentare sensibilmente occupazione e reddito degli italiani. Il ritardo rispetto a quanto necessario resta ampio, nonostante il grande sforzo in atto abbia già dato importanti risultati».
Auto e edilizia sono i settori che diventano più verdi
Le emissioni di CO2 delle aziende industriali italiane sono diminuite negli ultimi anni. Una tendenza che sta proseguendo anche nel 2015. Secondo le analisi di Avvenia, leader nazionale nel settore della «white economy», che ha misurato l’efficientamento energetico sui primi tre mesi di quest’anno in funzione della CO2 evitata, al primo posto tra i settori virtuosi dell’industria italiana si colloca l’industria siderurgica con una quota del 42% sul totale delle riduzioni dei gas climalteranti, seguita dall’industria automobilistica con il 21% e dall’edilizia con il 12%.
Il maggior numero di imprese virtuose in termini di efficienza energetica si registra a Roma e Milano. Ma quando si entra nel mondo della «white economy» l’Italia fornisce l’immagine di un territorio in cui il comportamento d’impresa converge in maniera coesa verso questa nuova frontiera dello sviluppo sostenibile, vedendo impegnate le imprese del Nord come quelle del Sud nel ricorrere alle tecnologie più avanzate per garantire la sostenibilità ambientale alle proprie produzioni.
Certo vi sono differenze geografiche: l’Umbria primeggia nell’efficienza energetica nel settore siderurgico, il Piemonte nel settore automotive, il Veneto nell’edilizia, il Lazio in quello farmaceutico, la Lombardia in quello tessile. Ma la convergenza verso l’efficienza energetica emerge uniformemente in tutta la Penisola.
«Dopo dieci anni di impegno indefesso, oggi le aziende vedono l’efficienza energetica come un’occasione concreta per incrementare la propria competitività e rinnovare le strategie sui mercati» commenta l’ingegner Giovanni Campaniello, fondatore e amministratore unico di Avvenia. Le Diagnosi Energetiche Obbligatorie, infatti, sono diventate un’opportunità per giungere ad una conoscenza approfondita della propria realtà al fine di individuare un percorso strutturato di iniziative che permettano di migliorare o rinnovare processi produttivi o gestionali con una conseguente inevitabile crescita di competitività, miglioramento dei servizi, riduzione dei costi e notevoli vantaggi e contributi economici.
Nel 2015, osserva Avvenia, le società che hanno nominato un «energy manager» sono raddoppiate e le diagnosi energetiche sono diventate per molte aziende un’opportunità. In concreto Avvenia aiuta le aziende e gli enti pubblici a conoscere meglio i propri processi produttivi, implementando i meccanismi di innovazione tecnologica più adeguati per aumentare l’efficienza e la produttività di ogni specifico settore.
Ancora il calo in prezzo delle abitazioni (ma non ovunque)
Il prezzo delle case scende ancora. Lo sostiene il sito Idealista, secondo cui i valori a maggio sono scesi in media 0,9%. Il prezzo medio dell’usato ora è di 2.039 euro al metro quadro, ma allo stesso tempo si segnala un timido incremento dello 0,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Aumentano anche i capoluoghi in terreno positivo (53) e tra i grandi centri resiste solo Milano (0,3%). Ribassi, invece, in 13 regioni su 20: Umbria (-2,4%), Valle d’Aosta (-2%) e Basilicata (-1,6 %) segnano le maggiori diminuzioni del periodo. All’opposto della tavola spiccano le variazioni positive di Marche (2,9%) e Molise (2,5%), mentre gli aumenti di altre sei regioni restano contenuti sotto la soglia dell’1%. Valori invariati in Emilia Romagna rispetto ad aprile. La Liguria è la regione più cara con i suoi 2.788 euro al metro quadro, seguita dal Lazio (2.739 euro/m2), più distanziata la valle d’Aosta (2.434 euro/m2). Le case più economiche si trovano in Calabria (978 euro/m2), tra l’altro l’unica regione italiana dove si possono trovare valori inferiori ai mille euro al metro quadro. La regione del Sud precede il Molise (1.1118 euro/m2) e la Basilicata (1.222 euro/m2).
I decrementi maggiori del mese si sono registrati in provincia di Caserta (-5,6%), Arezzo (-4,8%) e Sondrio (-4,3%). Pesaro Urbino (6,7%), Massa Carrara (4,2%) e Savona (3,6%) sono le provincie dove i prezzi sono cresciuti di più.
Il ranking dei prezzi vede primeggiare Savona (3.580 euro/m2) su Roma (3.021 euro/m2), che supera Bolzano (2.991 euro/m2) tra le province dove diventare padroni di casa costa di più. Dal lato opposto della tavola troviamo Biella, la provincia più economica d’Italia con 773 euro al metro quadro.
Nella graduatoria dei prezzi, Venezia (4.456 euro/m²) risulta la città più cara, Biella la più economica con appena 826 euro al metro quadro. Roma (3.561 euro/m²) precede Firenze (3.454 euro/m²) tra le città italiane dove acquistare casa costa di più.
ThyssenKrupp per l’edificio più alto degli USA
Gli ascensori ad alta velocità ThyssenKrupp arrivano al One World Trade Center di New York, e battono il record mondiale di velocità. Realizzati in acciaio inox, i cinque ascensori di servizio sono in grado di viaggiare a circa 37 chilometri orari, arrivando fino al 102esimo piano in soli 60 secondi.
Gli ascensori ThyssenKrupp sono dotati di diverse tecnologie speciali, come protezioni in alluminio aerodinamiche per deviare l’aria e mantenere la velocità, proprio come lo spoiler di un’automobile. Un sistema di guida speciale riduce al minimo le vibrazioni, garantendo una guida più fluida. I materiali isolanti sono montati in tutte le cabine e le porte in modo da attutire il rumore.
ThyssenKrupp ha inoltre progettato e installato scale mobili in tutto l’edificio (complessivamente ha realizzato per la struttura 71 ascensori e 12 scale mobili), e ha fornito, attraverso la filiale statunitense Ken-Mac Metalli, i materiali per la guglia del One World Trade Center che pesa circa 6,3 tonnellate ed è alta circa 5 metri.
“Lavorare a questo progetto iconico ci rende tutti molto orgogliosi,” ha dichiarato Andreas Schierenbeck, Amministratore Delegato di ThyssenKrupp Elevator. “Gli ascensori avanzati ad alta velocità del One World Trade Center hanno visto il lavoro di esperti ThyssenKrupp provenienti da Stati Uniti d’America, Brasile, Canada, Cina, Germania, Italia, Corea del Sud e Svizzera”. Joseph Gurney, Vice Presidente acciaio ThyssenKrupp Materials America del Nord, aggiunge: “Questo incarico è stato molto speciale per noi. Siamo orgogliosi che il nostro know-how e la tecnica siano state messe in atto per la OWTC. “
Con i suoi 541,32 metri (1776 piedi, numero simbolico che corrisponde anche all’anno della dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti), il One World Trade Center, noto anche come Freedom Tower, è l’edificio più alto negli Stati Uniti e il quarto più alto del mondo.
Non c’è crisi per le vendite dirette
L’economia stenta, ma le vendite dirette no. Nel primo trimestre 2015 le imprese associate Univendita, la maggiore associazione della vendita a domicilio, hanno chiuso con un fatturato di 360 milioni e 590mila euro, con un incremento del 5,5% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Dopo aver archiviato il 2014 con +6,7%, la vendita diretta a domicilio cresce ancora grazie alla crescente fiducia che, da anni, i consumatori riservano a questa formula distributiva. «Per Univendita la crisi non c’è mai stata. In anni difficili per il commercio al dettaglio tradizionale, ossia dal 2010 a oggi, la vendita diretta d’eccellenza ha aumentato il fatturato di oltre il 30%. Oggi, in presenza dei primi timidi segnali di risalita nei consumi, guidiamo quella che ci auguriamo possa essere una ripresa duratura», commenta il presidente, Ciro Sinatra.
Secondo i dati Istat, nel primo trimestre del 2015 il valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio ha registrato un lieve incremento dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2014. Le vendite della grande distribuzione sono aumentate dell’1,7%, mentre quelle dei piccoli esercizi commerciali sono diminuite dello 0,7%.
Sono troppe 5 milioni di case sfitte in Italia
Troppe case vuote. Lo sostiene Giovanni Campagnoli, advisor di Enne3-incubatore d’impresa dell’Università del Piemonte Orientale e autore del libro Riusiamo l’Italia. Da spazi vuoti a start-up culturali e sociali. Il libro è stato presentato al Festival dell’economia di Trento e contiene numeri interessanti: in Italia ci sono 5 milioni di case sfitte, 500 mila negozi che hanno chiuso, 700 mila capannoni dismessi, 55 mila immobili confiscati alle mafie. Questo patrimonio pesa sul mercato dell’edilizia e su quello immobiliare. Secondo Campagnoli, potrebbe invece «diventare un grande incubatore di creatività, cultura, innovazione. Oggi è molto più forte l’offerta di spazi che non la domanda e il prezzo degli immobili scende e questi spazi abbandonati potrebbero essere riempiti di idee e talenti. Aspettare che accada qualche cosa stando fermi, in attesa che arrivino i cinesi o il magnate arabo disposto ad acquistarlo e trasformarli nell’ennesimo residence di lusso, significa assistere al declino e alla perdita di valore; oltretutto aumenta la tassazione e gli agenti atmosferici fanno anch’essi il loro lavoro, poi ci sono i vandalismi, i furti, gli incendi, fino ad arrivare ad un punto di non ritorno», sostiene l’autore.
Ance: cresce l’edilizia all’estero per le Pmi italiane
Un catalogo multimediale delle principali piccole e medie imprese del comparto edile impegnate oltre confine: è l’iniziativa del Gruppo Pmi Estero dell’Ance, l’Associazione nazionale costruttori edili. La fotografia scattata dall’Ance è lusinghiera: il fatturato estero delle imprese nazionali del settore costruzioni si è più che triplicato negli ultimi dieci anni. La produzione si è incrementata dell’8,6%, il portafoglio lavori conta più di 300 commesse per circa 17 miliardi di euro. «Il limite di questa è che finora è stata ristretta a un numero circoscritto di imprese di fascia alta. Il nostro obiettivo è di aumentare la presenza internazionale delle Pmi, promuovendo nel mondo la conoscenza del nostro modo di costruire, un mix unico di creatività e tecnologia che è poi l’essenza del Made in Italy», commenta Gerardo Biancofiore, Presidente del Gruppo Pmi Internazionale dell’Ance. La mappa è stata tradotta in un catalogo per diffondere, attraverso delle schede caratterizzate da un’informazione sintetica ma efficace, la visibilità di una serie di imprese interessate soprattutto a tre aree geografiche: Unione Europea, Nord Africa e Medio Oriente. «Le Pmi del comparto costruzioni devono affiancare alle modalità consuete di accesso ai mercati esteri al fianco di grandi imprese la possibilità di una autonoma capacità operativa», continua Biancofiore. «Il catalogo, ci accompagnerà, con aggiornamenti periodici, nelle nostre iniziative di marketing sul made in Italy nell’edilizia, ma è solo uno degli strumenti attivati per concretizzare i nostri obiettivi. Tra le altre azioni messe in campo ricordo le diverse missioni attivate dall’Ance in altrettanti paesi esteri e la realizzazione di un apposito vademecum finalizzato a guidare le imprese intenzionate a esplorare i mercati internazionali».
Il catalogo potete scaricarlo cliccando qui.
Parte l’offerta di Holcim, nasce il colosso del cemento
Dopo gli annunci è arrivato il momento dei fatti: Holcim ha dato il via in Borsa alla offerta pubblica di scambio su Lafarge nell’ambito del progetto di fusione che dovrà essere finalizzato a luglio e che porterà alla nascita del leader mondiale del cemento. L’Ops, precisano le società con un comunicato, riguarda la totalità delle azioni Lafarge con un concambio di nove azioni Holcim ogni dieci del gruppo francese. L’offerta si conclude il prossimo 3 luglio. Il piano di fusione tra i due big del cemento annunciato lo scorso aprile ha rischiato di fallire quando Holcim ha contestato la scelta del Ceo di Lafarge, Bruno Lafont, quale numero uno del futuro gruppo LafargeHolcim, e ha chiesto un concambio azionario più favorevole. Il primo Ceo del nuovo gruppo sarà Eric Olsen, proveniente da Lafarge.
Costruzioni: +0,5% nei primi tre mesi, addio crisi
L’edilizia ferma la discesa e cresce: +0,5%. Non è tanto, ma non è neppure poco: la caduta del settore delle costruzioni durava ininterrottamente da quattro anni e mezzo. Secondo i dati Istat, per il settore sembra essere arrivata una svolta. Non è il caso di cantare vittoria, ovviamente, ma un segno positivo è comunque un buon punto di partenza. Anche perché basta guardare indietro per scorgere l’abisso: l’ultimop trimestre del 2014 si era chiuso con -4,2% e il trimestre precedente -5,8%. È chiaro che il dato reso noto dall’Istituto di statistica ha una base percentuale molto bassa. Ma bisogna tenere conto che i quattro anni e mezzo di segni negativi si sommano ai tre anni precedenti, ancora sotto il segno meno. La crisi dell’edilizia è iniziata nel 2007 e rischiava (rischia?) di tagliare il traguardo del decennio. Invece il segno più potrebbe segnare la fine della crisi. Ma che ripresa ci sarà, se anche i prossimi trimestri chiuderanno in positivo? Un altro dato, questa volta non sorprendente, chiarisce il trend: a marzo, segnala il fisco, la spesa per le ristrutturazioni degli edifici è aumentata del 18,4%. Non abbastanza, in ogni caso, per riportare gli investimenti in costruzioni allo stesso livello di un decennio fa, ma sufficiente per riprendere la strada interrotta. Solo che la strada ora porta da un’altra parte.
Brevetto europeo promosso dalle imprese del legno
Brevetto europeo promosso dai produttori di mobili. «Il brevetto unitario darà alle imprese italiane, soprattutto le piccole e medie, che in proporzione subiscono maggiormente i costi legati alla difesa giudiziaria contro la contraffazione, l’occasione di essere più competitive», commenta il presidente di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero. «Chi vende i propri prodotti all’estero potrà beneficiare di un’unica copertura sull’intero territorio dell’Ue a costi ridotti rispetto agli attuali, priva di oneri burocratici e, non da ultimo, utile a fungere da barriera alle importazioni di prodotti-copia dai Paesi extra Ue. Infine le imprese estere avranno la possibilità di investire in un Paese che garantisce una protezione adeguata e armonizzata». Anche l’Italia, infatti, aderirà al brevetto unitario dell’Unione europea. Un passo che consentirà di ottenere un brevetto valido in 25 Paesi europei, tramite un’unica procedura, e pagando un’unica tassa, con una drastica riduzione delle formalità e dei costi. Nell’Unione Europea la protezione tramite brevetto è al momento assicurata da due sistemi: i sistemi nazionali e il sistema europeo. La domanda di registrazione di un brevetto in più Paesi europei all’Ufficio di Monaco si traduce nel rilascio di un “fascio di brevetti” nazionali, i quali devono essere singolarmente convalidati nei Paesi di interesse dagli uffici competenti. Il nascente sistema del brevetto unitario non prevede le convalide nazionali e le relative traduzioni. Una volta concesso in inglese, francese o tedesco, è automaticamente valido in tutti gli Stati aderenti. L’adesione dovrà ora essere approvata dal Parlamento Italiano. Si prevede che tale sistema diventerà operativo a partire dal 2016.
Secondo le stime di Confindustria, tale scelta può portare a un risparmio complessivo annuale per le imprese di 9 milioni di euro (derivato dalla non necessità di ricorrere a due protezioni separate in Italia e nel resto d’Europa) più 5 milioni di euro (assenza di cause brevettuali parallele in Italia e nel resto d’Europa). Oggi il solo costo delle traduzioni dei brevetti concessi nelle lingue nazionali, che il nuovo sistema eviterebbe, è stimato in 270 milioni di euro l’anno, di cui il 20% riferito ad aziende italiane.
Torna Marmomacc, a quattro mesi fa già il tutto esaurito
Torna Marmomacc e compie 50 anni. L’edizione 2015 dell’evento organizzato da Veronafiere è in calendario dal 30 settembre al 3 ottobre prossimi. Sarà in contemporanea con Abitare il Tempo, salone b2b rivolto agli operatori dell’interior design e del contract. Gli espositori sono già al completo, segno dell’interesse internazionale per la manifestazione. Il direttore generale di Veronafiere, Ettore Riello, assieme a Giovanni Mantovani, e al presidente ADI (Associazione per il disegno industriale) Luciano Galimberti, hanno anticipato i temi della prossima edizione. «Dal 1961 diamo voce al settore marmo lapideo che tra produzione, lavorazione, macchinari e tecnologie che, nel 2014, ha raggiunto in Italia una produzione complessiva di oltre 3,84 miliardi di euro di valore, con 3.340 aziende e 33.700 addetti. Numeri che esprimono una realtà manifatturiera di primo livello, fortemente orientata all’export che realizza oltreconfine il 75% del fatturato, pari a 2,88 miliardi di euro nel 2014», ha spiegato Riello. Mentre Mantovani, direttore generale di Veronafiere, ha sottolineato che «Marmomacc rappresenta la prima piattaforma mondiale di promozione del business e della cultura legati alla pietra naturale. Un ruolo confermato dai numeri delle presenze che vedono in media ogni anno 1.500 espositori da oltre 58 paesi e più di 60 mila visitatori di cui più del 50% esteri da oltre 140 nazioni e delegazioni commerciali in rappresentanza di più di 40 Stati». Marmomacc quest’anno dedica anche una iniziativa speciale a sostegno del Made in Italy, attraverso tre progetti: The Italian Stone Theatre, un padiglione per celebrare l’eccellenza assoluta dell’industria italiana del marmo, una ulteriore imponente attività di incoming di delegazioni commerciali straniere di operatori del settore, con oltre 200 architetti e buyer e l’organizzazione de l’International Stone Summit, il primo summit internazionale delle associazioni del marmo.
Abitare il Tempo, invece, è un salone b2b rivolto agli operatori dell’interior design e del contract con le migliori proposte di materiali e design d’interni. La rassegna è orientata al mondo del progetto, del su-misura e del contract, un luogo per valorizzare il saper fare di industrie del design, piccole e medie aziende, laboratori artigianali e produzioni di nicchia.
Griffner apre la seconda casa mostra italiana
Griffner apre la seconda casa mostra italiana. L’azienda, specializzata in case prefabbricate in legno e vetro, inaugurerà la nuova casa mostra Box a Crema, venerdì 29 maggio 2015 alla presenza delle autorità locali e, naturalmente, degli amministratori, Georg Niedersüß e Stefan Jausz, che illustreranno le scelte stilistiche e funzionali dello spazio.
Un design d’avanguardia, ampie superfici vetrate e un sapiente gioco di incastri caratterizzano gli interni della casa Box di Crema, la cui forma di base rimane lineare e ben definita. Vengono mantenuti anche gli spazi interni che confluiscono uno nell’altro – impronta caratteristica di ogni progetto delle case prefabbricate in legno Griffner.
Sono una decina in tutta Europa, e solo un’altra in Italia, le località scelte da Griffner per ospitare le case mostra aperte al pubblico. Dal 29 maggio anche Crema aprirà la sua location: l’inaugurazione avrà luogo alle ore 18.30 in via Cappuccini 89 (Località Sabbioni).
Da 35 anni Griffner costruisce case prefabbricate in legno e altri materiali naturali, seguendo e controllando interamente tutto lo sviluppo del prodotto. Accomunate da un design elegante e da tecnologie costruttive ad alta efficienza energetica, le abitazioni offrono la possibilità di personalizzare i propri spazi con soluzioni su misura.