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BigMat Award 2015: ecco i 19 italiani in gara

BigMat premio

Sono stati presentati i 100 candidati del BigMat International Architecture Award 2015, il premio dedicato agli edifici di qualità che sarà consegnato venerdì 20 novembre 2015 durante il Congresso annuale del Gruppo BigMat che si terrà a Berlino, in Germania.

Tra i semifinalisti anche 19 progettisti italiani. In totale sono stati 738 i candidati che hanno partecipato alla selezione; per il momento sono stati ufficializzati solo i nomi dei 100 semifinalisti da cui uscirà poi la rosa dei 18 finalisti che andranno a Berlino: «il compito della giuria sarà complesso – ha dichiarato la presidente di BigMat International, Claude Coutant – e il BigMat International Architecture Award ‘15 è di fondamentale importanza per far conoscere agli architetti il ruolo che BigMat può avere nella realizzazione di edifici di qualità».

Qualità è la parola chiave del Premio: «l’unico obiettivo della giuria è quello di trovare e premiare edifici di qualità. In questi anni di difficoltà economica e sociale è importante avere delle referenze d’eccellenza per dimostrare che l’architettura europea è ancora viva. In questa edizione abbiamo già notato la presenza di una grande varietà di progetti per tipologia (edifici grandi, piccoli, privati o pubblici) e pur essendoci tratti in comune a livello europeo permangono ancora delle differenze fra i Paesi», ha commentato il presidente della giuria Jesús Aparicio.

Nel 2013 il BigMat International Architecture Award è stato vinto dal belga Xaveer De Geyter Architects (XDGA) per il progetto Elishout Kitchen Tower Campus COOVI a Brussels, mentre nella sezione italiana il premio nazionale è stato invece conferito al progetto Via Padovani Housing a Imola, realizzato da Lelli & Associati Architettura di Faenza.

Il vincitore del Gran Premio Internazionale BigMat 2015 riceverà un montepremi di 30.000 euro. Per i finalisti nazionali non vincitori saranno assegnati cinque premi da 5.000 euro ciascuno, mentre per i secondi e terzi classificati di ogni Paese partecipante saranno assegnati dodici premi da 1.500 euro. Sarà inoltre conferita una Menzione Speciale Giovani Architetti.

Ecco i candidati italiani in gara per il BigMat International Architecture Award 2015:

MIDE Architetti, Stra (VE)
Rossiprodi Associati Srl, Firenze (FI)
Gulino Albanese Architects, Menfi (AG)
GEZA Gri e Zucchi Architetti Associati, Udine (UD)
Studio di architettura arch. Stefania Saracino, Bolzano (BZ)
Labics, Roma (RM)
ABDR Architetti Associati, Roma (RM)
Iotti+Pavarani Architetti, Reggio Emilia (RE)
Pedevilla Architects, Vipiteno (BZ)
Onsitestudio Srl, Milano (MI)
CN10 Gianluca Gelmini Architetto, Bergamo (BG)
Camillo Botticini Architetto, Brescia (BS)
Arch. Andrea Oliva, Reggio Emilia (RE)
Alvisi Kirimoto + Partners, Roma (RM)
Lucianopia Srl, Torino (TO)
Baukuh studio associato, Milano (MI)
Ipostudio Architetti, Firenze (FI)
DOIT Architetti Associati, Roma (RM)
Natalini Architetti, Firenze (FI)

Tutte le informazioni e gli aggiornamenti riguardanti il premio sono disponibili su www.architectureaward.bigmat.com e www.bmiaa.com.

Cersaie 2015: Industrie Cotto Possagno presenta Lustri Veneziani

Cotto Possagno_Lustri VenezianiIndustrie Cotto Possagno sarà a Cersaie 2015 con la nuova linea di mattonelle da rivestimento, Lustri Veneziani (Pad 25 Stand B13).

Questa nuova collezione di piastrelle è caratterizzata da un aspetto artigianale, dai colori e dalle sfumature uniche che richiamano gli effetti cromatici dei cristalli e mosaici di Venezia.

La lavorazione manuale, in secondo e terzo fuoco dell’argilla purissima, insieme alla esperienza nella produzione della Ceramica Artistica di Bassano, conferiscono alle mattonelle un carattere originale, sottolineato dalla superficie irregolare del supporto, ideali per l’arredamento di spazi abitativi contemporanei come aree benessere, sale da bagno e living.

Le mattonelle Lustri Veneziani di Industrie Cotto Possagno misurano 15×15 cm, con uno spessore di  1,5 cm (altri formati disponibili su richiesta).

Cotto Possagno_Lustri Veneziani

Idea: calpesta la mattonella e produci elettricità

Smart Energy Floor

La mattonella intelligente che produce energia: basta calpestarla perché accada. Non si tratta di tecnologie che si basano sulla cinetica, ossia il movimento, del corpo umano, idea già diffusa da qualche anno e che ha lo svantaggio di essere piuttosto costosa da implementare. La start up Veranu di Cagliari punta sulla piezoelettricità ((dal greco piezein che significa comprimere), ossia sulla proprietà di alcuni materiali cristallini di polarizzarsi e generare quindi una tensione elettrica. Per capire di cosa si tratta ecco l’esempio più conosciuto, inventato nel 1968 dal friulano Lisio Plozner: l’accendigas da cucina, il cui cristallo sottoposto alla pressione di un tasto fa scoccare una scintilla, senza bisogno di pile di alimentazione. Un’idea simile è quella di Alessio Calcagni, Simone Mastrogiacomo e Giorgio Leoni, che hanno sviluppato Smart Energy Floor dopo la laurea in ingegneria elettronica all’Università di Cagliari. Una mattonella, una piastrella, un listello di parquet o un altro prodotto edile che al suo interno combina un materiale piezoelettrico (il Pvdf-TrFE, in commercio dal 1969 e utilizzato solo nei sensori di pressione di bracci meccanici) per sfruttare il calpestio delle persone nei luoghi di grande passaggio, e un materiale di plastica per accumulare la tensione. La posa in opera prevede un pavimento costituito da una serie di moduli quadrati di dimensioni 50×50 centimetri, dallo spessore di 3 centimetri, connesso a un circuito sottostante che provvederà alla gestione dell’energia prodotta e accumulata. A ogni passo il blocco si schiaccia di 3 millimetri e genera una potenza pari a 2 watt. Il prodotto modulare e facilmente sostituibile e trasportabile, è potenzialmente ( è ancora in fase preindustriale) disponibile in due versioni: isolato (stand alone) o connesso in rete (grid connected). Nel primo caso è dotato di un sistema di accumulo, nel secondo caso invece, l’energia prodotta viene riversata direttamente nella rete elettrica nei momenti di grande passaggio mentre nelle ore di poca affluenza il sistema viene alimentato dalla rete.

Smart Energy Floor
Smart Energy Floor

Ytong Climaplus e Climagold: novità Xella per pareti esterne

YTONGYtong rinnova la gamma per murature da tamponamento con soluzioni ancora più complete per le pareti esterne. Le nuove lineeYtong Climaplus e Climagold di Xella permettono di rispondere in maniera più puntuale alle nuove esigenze progettuali e costruttive, anche in riferimento all’emanazione dei decreti che renderanno attuativa la legge 90/2013 sull’efficienza energetica, che prevede parametri di isolamento sempre più stringenti per arrivare nel prossimo futuro a realizzare esclusivamente edifici a energia quasi zero.

L’involucro gioca un ruolo cruciale per le prestazioni energetiche di un edificio: per questo la gamma Ytong si rinnova. Ytong Clima verrà completamente sostituita dalla nuova gamma Ytong ClimaPlus, che comprende blocchi realizzati in una densità più bassa (325 kg/mc) che assicura una leggerezza maggiore e migliori performance isolanti. I nuovi blocchi in calcestruzzo aerato autoclavato Ytong ClimaPlus saranno disponibili negli spessori 24, 30 e 36 cm, con un valore di isolamento termico pari a λ10,dry = 0,078 W/mK.

Gamma ClimaPlus_300dpi
Gamma ClimaPlus

Anche la gamma Ytong ClimaGold per le murature di tamponamento è ottimizzata con l’inserimento di una nuova misura di blocco di spessore 45 cm, in sostituzione dello spessore 42 cm, con trasmittanza termica U=0,15 W/m2K. I blocchi che compongono il sistema costruttivo Ytong ClimaGold sono disponibili negli spessori 36, 45 e 48 cm con un valore di isolamento termico pari a λ10,dry = 0,072 W/mK.

Climagold 45
ClimaGold 45

I nuovi blocchi Ytong Climaplus e Climagold saranno disponibili a partire dal mese di ottobre 2015.

Accanto ai nuovi blocchi per pareti esterne, per la correzione dei ponti termici in corrispondenza delle strutture portanti, Xella propone l’isolante minerale Multipor che permette di ridurre al minimo le dispersioni termiche e annullare il rischio di formazione di muffe o condense superficiali.  Inoltre per la realizzazione delle aperture sono disponibili gli architravi Ytong in calcestruzzo cellulare: anche questa soluzione permette di eliminare il ponte termico che si formerebbe normalmente con l’utilizzo di materiali da costruzione tradizionali.

Il sistema costruttivo Ytong per il tamponamento (certificato natureplus®, Eco-Institut, dichiarazione EPD), con la complementarietà dei pannelli Multipor, garantisce un involucro omogeno, con prestazioni di traspirabilità, densità e un comportamento dei materiali in esercizio univoco, senza rischio di fessurazioni. Il sistema può essere completato con le linee di intonaci e malte rasanti proposte da Xella per il rivestimento.

Il ciclo parete è studiato per garantire la massima compatibilità dei materiali e permette di ottenere i crediti previsti dai protocolli di certificazione ambientale come LEED e ITACA. Infine le proprietà ignifughe dei blocchi Ytong e dei pannelli Multipor certificate in Euroclasse A1 e l’elevata resistenza meccanica offrono elevate garanzie di sicurezza.

TAMPONAMENTO YTONG

Nuova frenata delle compravendite nel 2015

Case a Milano

La ripresa è durata poco: il mercato immobiliare è ancora in crisi. Nel primo trimestre dell’anno le convenzioni notarili di compravendita per unità immobiliari tornano a registrare variazioni tendenziali negative (-3,6%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo rileva l’Istat. E la frenata interessa tutti i comparti immobiliari: -3,5% per i trasferimenti di immobili a uso abitazione ed accessori (+1,5% nel I trimestre 2014), -5,5% per quelli a uso economico (+1,6% nel I trimestre 2014). «Il calo registrato va letto anche alla luce dell’entrata in vigore (1 gennaio 2014) del nuovo e più favorevole regime delle imposte di registro (ipotecaria e catastale) applicabile agli atti di trasferimento a titolo oneroso di diritti reali immobiliari. Tale regime ha, infatti, indotto un aumento dei volumi di scambio nel I trimestre 2014 e un conseguente effetto depressivo nel confronto con il primo trimestre dell’anno in corso», è la spiegazione dell’Istat. Le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti ed altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare stipulati con banche o soggetti diversi dalle banche (68.161 in tutto) mostrano invece una crescita tendenziale in rallentamento, ma comunque pari all’8,1% rispetto allo stesso periodo del 2014. Variazioni positive delle convenzioni notarili per mutui si registrano in tutte le ripartizioni geografiche, fra le quali spicca il +15,7% del Sud, e il +8,3% degli Archivi Notarili distrettuali con sede nelle città metropolitane. In totale, nei primi tre mesi dell’anno sono 135.675 le convenzioni notarili per compravendite. Il 93,3% ha riguardato trasferimenti di di immobili a uso abitativo ed accessori (126.541), il 6,2% immobili a uso economico (8.371) e lo 0,5% a uso speciale e multiproprietà (763). A livello territoriale, la flessione delle compravendite coinvolge tutte le aree del Paese, ma è particolarmente accentuata al Centro (-6,5%), nelle Isole (-4,9%) e nel Nord-Ovest (-4,1%).

Case a Milano
Case a Milano

Un hotel ecosostenibile a 4mila metri (e made in Italy)

La vetrata dell'hotel LEAPrus 3912 sulle pendici dell'Elbrus

È possibile assicurare efficienza energetica e comfort abitativo a basso impatto ambientale a 4 mila metri? Sì, visto che LEAPrus 3912 è il primo hotel ecosostenibile sulle pendici del monte Elbrus, la montagna più alta del Caucaso (5.642 metri). Progettato dallo studio italiano LEAPfactory, l’hotel è stato studiato nei minimi dettagli: dalla forma, tre corpi tubolari che sembrano stazioni base spaziali, per evitare cumuli di neve sulla superficie e quindi ridurre gli interventi di manutenzione, alla scocca esterna coibentata e realizzata in legno e materiali di riciclo dotati di certificazione ecologica. Infatti, i 139 metri quadrati dell’hotel sono stati completamente isolati con un materiale sottile multistrato, Actis triso super 10.

I tre corpi dell'hotel LEAPrus 3912 sulle pendici dell'Elbrus
I tre corpi dell’hotel LEAPrus 3912 sulle pendici dell’Elbrus
La vetrata dell'hotel LEAPrus 3912 sulle pendici dell'Elbrus
La vetrata dell’hotel LEAPrus 3912 sulle pendici dell’Elbrus

Il risultato è che la struttura ricettiva, costituita da moduli completamente prefabbricati in Italia e assemblati in loco, 19 nella zona giorno e notte e 13 adibiti ai servizi igienici e al sofisticato impianto per la produzione di energia, è stata progettata in modo da riprendere alcuni concetti della casa passiva, che combina isolamento termico e sistema di ricircolo dell’aria interna. Non solo, per le bassissime temperature esterne è stato scelto un riscaldamento a pavimento, mentre per ridurre i consumi energetici dell’illuminazione è stato applicato un sistema a led. L’impianto idrico-sanitario si affida a un sistema di fusione della neve, e a un depuratore delle acque reflue. Certo, il fabbisogno energetico è comunque garantito un impianto ibrido autonomo, che però integra le fonti utilizzate, con un parco di accumulo ecologico al sodio, e per ridurre i consumi energetici dell’illuminazione è stato applicato un sistema a led. L’aspettativa di durabilità di LEAPrus 3912, che ha 49 posti letto soggiorno, ristorante, cucina, reception ed alloggio per gli addetti, è di circa 50 anni.

Interno dell'hotel LEAPrus 3912
Interno dell’hotel LEAPrus 3912
Interno dell'hotel LEAPrus 3912
Interno dell’hotel LEAPrus 3912

Aspiratore bagno: stop ai cattivi odori con Snif di Bampi

bampi snifPer liberare la toilette da cattivi odori e vapori, Bampi presenta Snif, il sistema universale di aspiratore bagno, applicabile alle cassette di scarico del wc. Snif permette di eliminare alla fonte la propagazione di cattivi odori e disperdere rapidamente i vapori dal bagno generati dall’uso di acqua calda sanitaria.

Installabile sulle cassette di wc esistenti e di nuova installazione, sia esterne sia ad incasso, l’innovativo aspiraodori di Bampi è particolarmente consigliato per bagni ciechi. In questi casi è disponibile con attivazione elettrica allacciata all’impianto d’illuminazione del locale. Mentre, in bagni dotati di finestra è consigliato l’uso di un interruttore elettrico dedicato, munito di spia luminosa, o di un sensore di rilevamento presenza. Il collegamento ad un’accensione indipendente oppure all’illuminazione del bagno, grazie al timer installato di serie a bordo macchina, consente di ottimizzare i regimi ed i tempi di utilizzo e di conseguenza i consumi.

Silenzioso e rapido, Snif preleva l’aria viziata direttamente dalla tazza wc e dal bagno attraverso una tubazione (del diametro di 50 millimetri) collegata sul tubo di cacciata della cassetta di risciacquo. I cattivi odori vengono condotti direttamente al tetto, tramite tubazione verticale, oppure sfruttati per recuperarne l’energia dirottandoli nell’espulsione dell’impianto di ventilazione meccanica controllata.

snif bampi

Il sistema Snif di Bampi garantisce la salubrità dell’aria grazie alla portata elevata (Q > 100 mc/h) ed al prelievo dei cattivi odori direttamente all’origine, evitando l’apertura delle finestre e la conseguente dispersione termica.

Il sistema di aspirazione offre la possibilità di essere installato su parete verticale o su soffitto o controsoffitto orizzontale. I collegamenti aeraulici sono opportunamente dimensionati in funzione della loro lunghezza, degli eventuali spostamenti e della portata di progetto. Il sistema di aggancio/sgancio rapido della placca e la possibilità di estrazione del motore dalla scatola incasso offrono manutenzione semplificata e risparmio di tempo.

Due nuovi magazzini per Centredil

Centredil, azienda con sede centrale a Gussago (Brescia), specializzata in forniture per l’edilizia tradizionale, si allarga. Entrano, infatti, a far parte della catena distributiva due nuovi punti vendita. Si tratta di quello di Bovegno (Loc.tà Vendose, Tel. 030/926221) e di Gardone Val Trompia (Via Valtrompia 145, Tel. 030/8960103). I nuovi magazzini si aggiungono agli altri di Gussago, Brescia, San Polo, Concesio, Lodi e Treviglio. I nuovi punti vendita sono operativi dal 20 luglio.centredil

La Pietra Lessinia sarà doc come il rosso Valpolicella

Pietra Lessinia doc. Ora una dei tradizionali materiali lapiedei, che nelle Prealpi venete è chiamato Biancon, Biancosel, Seciaron, sarà protetto dal Consorzio Tutela Pietra della Lessinia. Il consorzio riunisce 28 aziende del settore lapideo che lavorano e commerciano materiali delle cave dell’alta Valpolicella e delle zone di Prun, Cortine, Monte Loffa, Masua, Gorgusello e Molina. Una sorta di denominazione d’origine controllata, quindi, come accade per i vini della Valpolicella da 25 anni, certifica adesso anche la vera Pietra della Lessinia, estratta nei comuni di Negrar, Sant’Anna D’Alfaedo e Fumane. La stessa che pavimenta la storica piazza Erbe, una delle più suggestive di Verona e d’Italia, ed è stata scelta di recente per il progetto di riqualificazione della piazza di Sant’Anna D’Alfaedo.Pietra Lessinia

Il Consorzio di Tutela ha predisposto tanto di rigido «disciplinare» che prende in considerazione provenienza, profondità della falda e spessore del taglio della lastra. A vigilare sul rispetto del protocollo, un’apposita commissione con il compito di individuare le pietre classiche e quelle superiori, classificandole secondo la destinazione d’utilizzo o scartandole se non idonee in termini di qualità.  Solamente una volta superato questo esame, il materiale lapideo può fregiarsi del marchio Pietra della Lessinia.

Si tratta di un’iniziativa importante per la provincia di Verona, dal momento che l’industria estrattiva, con quasi 500 aziende e 4mila addetti, rappresenta una voce fondamentale dell’economia locale. Il distretto, infatti, si classifica primo esportatore italiano di pietre lavorate, con una quota che supera il 25% del totale nazionale e che, nel primo trimestre del 2015, ha raggiunto gli 86,6 milioni di euro, in crescita dell’8,6% sui primi tre mesi del 2014.

 

A Sidney la centrale elettrica diventa un tetto

La centrale elettrica trigenerazione sopra lo stabilimento Carlton and United Brewery a Sidney. Progetto Tzannes Associates

Il concetto di riuso degli edifici non solo per i materiali, ma come struttura per evitare il consumo di suolo, è ormai accettato da tutti e incoraggiato da molti. Certo, pensare a un tetto di una vecchia fabbrica di birra come base per una centrale elettrica è alquanto fantasioso. Invece, lo si può ammirare a Sidney, dove dalla cima dello storico stabilimento Carlton and United Brewery, svettano tre torri a trigenerazione ricoperte di zinco che costituiscono l’impianto per fornire acqua calda e fredda, nonché energia elettrica ai 2.200 appartamenti che saranno costruiti nelle vicinanze. Il sito che comprenderà anche negozi, un hotel e alloggi per gli studenti e un parco pubblico fa parte del piani di riqualificazione sviluppato da Frasers Property Australia e Sekisui House Australia che hanno investito nel progetto 2 miliardi di dollari.

La centrale elettrica trigenerazione sopra lo stabilimento Carlton and United Brewery a Sidney. Progetto Tzannes Associates
La centrale elettrica trigenerazione sopra lo stabilimento Carlton and United Brewery a Sidney. Progetto Tzannes Associates
Il dettaglio delle travi ponteggio e la ciminiera sopra lo stabilimento Carlton and United Brewery a Sidney. Progetto Tzannes Associates
Il dettaglio delle travi ponteggio e la ciminiera sopra lo stabilimento Carlton and United Brewery a Sidney. Progetto Tzannes Associates

Allo studio di architettura locale incaricato,  Tzannes Associates, era stato posto chiesto di mantenere e se possibile valorizzare il vecchio edificio con i suoi mattoni rossi considerato patrimonio artistico e la scelta è stata quella di creare una sorta di continuità tra passato e presente con una forma che soddisfacesse i requisiti tecnici richiesti per le torri di raffreddamento. La soluzione formale adottata consiste nell’integrazione del profilo della nuova tecnologia con quello dell’ambiente interno sottostante il tetto, proprio dove prima era in funzione un grande locale caldaia. I fogli a rete in zinco, stampati su misura delle torri, ne evidenziano la curva e contribuiscono sia al mantenimento della solidità della forma sia al raffreddamento dell’impianto. A sostegno, delle travi in ​​acciaio che costituiscono una struttura simile a un ponteggio, volutamente esposta su un lato dell’edificio, per ricordarne il passato industriale dell’area. Di cui è stata mantenuta solo parte della birreria, compresa la ciminiera in mattoni, per far posto alla fase B del piano, ossia il complesso residenziale e commerciale.

Il dettaglio del rivestimento forato in zinco delle torri
Il dettaglio del rivestimento forato in zinco delle torri
Il rivestimento forato in zinco visto dall'interno
Il rivestimento forato in zinco visto dall’interno

Questo appartamento potrebbe essere housing sociale? (Sì)

Uno degli appartamenti di Palazzo Sgariglia

Un antico edificio storico di Ascoli Piceno, con affreschi settecenteschi, adibito a housing sociale. Avviene a Palazzo Sgariglia, che ospiterà 30 unità immobiliari (per un totale di circa 4.500 metri quadri lordi), di cui 24 destinate a housing sociale e sei alla vendita a libero mercato. I 24 appartamenti in housing sociale sono destinati a giovani coppie e studenti a canone calmierato. Un intervento politico e non di mercato, condotto dal Fondo HS Italia Centrale (proprietario dell’immobile), fondo immobiliare gestito da Investire Sgr. Il Fondo HS Italia Centrale nasce, infatti, su iniziativa di alcune Fondazioni bancarie (quindi organismi gestiti sostanzialmente dagli enti locali) per valorizzare e gestire il patrimonio immobiliare, in stretta collaborazione con gli enti pubblici territoriali, per realizzare progetti di social housing. Tutti concentrati nelle regioni centrali dell’Italia.

Il progetto per Palazzo Sgariglia è stato redatto dal Raggruppamento temporaneo di professionisti guidato da Renato Guidi della Bioedil Progetti, e costituito dallo studio Archdoc di Aleandro Orsini e Sonia Calvelli (che insieme a Bioedil ha curato il progetto architettonico), Qsistem (progetto impianto elettrico). Il cantiere che ha restaurato l’edificio si è concluso in anticipo.

Gli spazi abitativi di Palazzo Sgariglia sono costituiti Al piano terra del corpo di spina centrale del cortile verranno realizzati dei locali polivalenti per aggregazione 0-99 anni a disposizione dei condomini,ma che in determinate occasioni potranno essere aperti alla cittadinanza per mostre ed iniziative culturali. Il progetto prevede inoltre la realizzazione di servizi collettivi di rilievo urbano, come ristorazione «a chilometro zero», negozi e botteghe artigianali.

Nelle intenzioni, per i cittadini ascolani Palazzo Sgariglia rappresenterà quindi un luogo aperto alla città, un punto di aggregazione pensato per portare nuova vita ed energia nel centro storico. In che modo, visto che dentro ci abiteranno delle famiglie, non è chiaro. Il bando di assegnazione degli appartamenti in housing sociale sarà comunicato entro settembre e si prevede che le prime famiglie possano entrare a Palazzo Sgariglia entro dicembre. La vendita dei sei appartamenti a libero mercato inizierà a settembre.

Uno degli appartamenti di Palazzo Sgariglia
Uno degli appartamenti di Palazzo Sgariglia
Palazzo Sgariglia
Palazzo Sgariglia

Macché rendering, ora si fanno quattro passi nel progetto

La casa replicata nella realtà virtuale da Olivier Demangel

Entro cinque anni il rendering di un immobile o di una costruzione qualsiasi sembrerà un reperto archeologico, assicura il designer Olivier Demangel della società inglese Ivr Nation, specializzata in tecnologie interattive. Già perché tra un lustro gli architetti potranno utilizzare la realtà virtuale a partire dalle prime fasi processo di progettazione, per abitare in digitale i loro disegni e apportare modifiche al volo. Indossare gli occhiali 3D per fare quattro passi tra le mura di una struttura non ancora costruita sarà molto semplice, così come rendersi conto in anticipo che forse il materiale scelto non è proprio quello giusto, oppure che qualcosa in più non guasterebbe.

Nel dubbio, si potrà mandare il file al committente e fare un giro virtuale allo stesso momento (insieme non è ancora previsto, ma è probabile che si troverà il modo prima o poi) per poi prendere la decisione definitiva. Per dimostrare che, questa tecnologia è già andata oltre la fase prototipale, Demangel ha realizzato un video usando per i contenuti alcune fotografie trovate online, di una casa dove non è mai stato fisicamente, il software 3ds Max per disegnare i vari piani e poi ha importato tutte le informazioni digitali raccolte utilizzando il motore software di Unreal, un popolare videogioco di dieci anni fa. Il risultato ha convinto il progettista della casa in questione, ma anche molti altri suoi colleghi architetti. Anche per gli agenti immobiliari rischia di essere una rivoluzione: poter far visitare gli stessi ambienti a un numero imprecisato di possibili acquirenti. Certo, la soluzione deve essere ancora affinata e resa ancora più precisa, per ora lo è al 90%, ma però si tratta di poco tempo. Ne servirà di più per metabolizzare la novità.

La casa replicata nella realtà virtuale da Olivier Demangel
La casa replicata nella realtà virtuale da Olivier Demangel

Vetri Pilkington: arriva Mirropane Chrome, a effetto specchio

Pilkington Mirropane

I vetri Pilkington si ampliano con il nuovo modello Mirropane Chrome, caratterizzato da un rivestimento altamente riflettente a effetto specchio. Una soluzione per allargare otticamente gli ambienti piccoli e risolvere le esigenze di maggiore luminosità degli ambienti.

Pilkington Mirropane Chrome ha un rivestimento magnetronico (off-line) altamente riflettente basato su composti di cromo, che offre diversi vantaggi rispetto ai comuni vetri argentati, come una migliore lavorabilità, un’elevata stabilità e durabilità del coating. Resistente e durevole, il vetro si può temperare, assemblare in vetro stratificato di sicurezza, curvare, con le correnti tecniche impiegate in vetreria. È inoltre resistente alla corrosione e all’umidità, pertanto utilizzabile in bagni, impianti natatori e saune.

Pilkington Mirropane Chrome è utilizzabile anche per porte in vetro o altre applicazioni con elementi di fissaggio o cerniere metalliche, ed è ideale nei luoghi pubblici grazie alla facilità di tempera o di stratifica. Può inoltre rispondere a idee o esigenze decorative particolari, come loghi o altri elementi grafici, che possono essere applicati al vetro tramite sabbiatura.

Pilkington Mirropane Chrome è disponibile sul mercato in grandi lastre negli spessori da 4, 6 o 8 mm. Disponibile anche la versione stratificata di sicurezza (da 8,8 mm a 16,8 mm).

A Londra corsa per un posto nel grattacielo firmato Versace

Il rendenring della torre Aykon progettata dallo studio Kohn Pedersen Fox Associates, che si affaccerà sul Tamigi

Un grattacielo di 50 piani per 160 metri di altezza con gli interni firmati Versace Home: secondo i committenti, il gruppo Aykon, l’edificio Nine Elms progettato dallo studio Kohn Pedersen Fox Associates e affacciato sul Tamigi, sarà un simbolo globale dell’opulenza. Il massimo del lusso in 360 appartamenti caratterizzati dall’eleganza e la sensualità che sono nello stile di Donatella Versace, assicurano i promotori. I quali devono essere stati convincenti, se in due giorni di prevendita tutti i locali con vista fiume sono andati a ruba. Tanto da dover ristampare il listino prezzi con valori al rialzo rispetto a quelli di partenza, e così chi ha acquistato il monolocale a 711mila sterline (circa 930mila euro) ha fatto un affare.

Il rendenring della torre Aykon progettata dallo studio Kohn Pedersen Fox Associates, che si affaccerà sul Tamigi
Il rendenring della torre Aykon progettata dallo studio Kohn Pedersen Fox Associates, che si affaccerà sul Tamigi

Sembra che i compratori, così spiega il quotidiano londinese The Guardian, siano stati allettati dall’accesso esclusivo alla piscina olimpionica al 23esimo piano della torre, da una palestra e un centro benessere, immancabile in progetti di questo tipo, dal cinema privato, ma soprattutto dal fatto che questi servizi accessori quanto indispensabili, siano tutti ispirati ai miti greci e romani e alla loro iconografia che fa parte del Dna di Versace. Insomma, meduse, mascheroni e cornici greche da tutte le parti con tanto oro, per uno stile che «è una vera celebrazione della vita», si legge nella presentazione del progetto del gruppo Aykon, una delle più grandi imprese di costruzione di Dubai.

Gli interni della torre Aykon Nine Elms progettati da Versace Home
Gli interni della torre Aykon Nine Elms progettati da Versace Home
La piscina al 23° piano della torre Aykon Nine Elms progettata da Versace Home
La piscina al 23° piano della torre Aykon Nine Elms progettata da Versace Home

Certo, data la committenza si capisce anche meglio questo inno alla stravaganza e alla ricchezza, ma se c’erano dei dubbi pare che questi siano spariti nel vedere le auto parcheggiate fuori dall’evento di lancio del progetto al Dorchester Hotel di Londra, Mercedes e Range Rover dorate e uno dei 130 esemplari esistenti al mando di Pagani Zonda, una Gran Turismo con targa del Qatar da 2 milioni di euro. La torre, non ancora iniziata, verrà completata nel 2020 e gli interessati devono lasciare un deposito del 5% subito, un altro 20% entro 18 mesi, e solo dopo qualche anno potranno mettere piede nel loro acquisto, eppure dato il boom edilizio di grattacieli di lusso nella zona di Vauxall, è stato calcolato un profitto di 230 mila sterline su un appartamento da 1 milione di sterline. Nonostante il piano regolatore abbia costretto Aykon a prevedere, a lato della torre, un progetto di edilizia sociale per gli inquilini della Housing Association, con un ingresso separato. La vista è però sui gasometri invece che sul fiume.

La camera da letto firmata Versace di uno dei 360 appartamenti della torre Aykon Nine Elms
La camera da letto firmata Versace di uno dei 360 appartamenti della torre Aykon Nine Elms

Sorpresa: adesso l’Italia ha 31mila edifici in più

Case a Milano
Case a Milano

Sorpresa: l’Italia ha 31mila case in più. Secondo i dati dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, nel 2014 il numero delle unità immobiliari italiane è salito dello 0,7% rispetto al 2013. In particolare, è lievitato il numero di abitazioni (circa 110mila unità in più rispetto al 2013) e il numero delle unità immobiliari a destinazione speciale a fine produttivo, terziario o commerciale (circa 31mila unità in più rispetto al 2013). Ma allora perché l’edilizia è in crisi? Qualcosa non quadra.

Case a Milano
Case a Milano

Sempre secondo i dati, il patrimonio immobiliare italiano è di 73,4 milioni di edifici, ma oltre 3 milioni sono censiti nelle categorie catastali del gruppo F, cioè sono unità non idonee a produrre reddito, mentre oltre 6 milioni di immobili sono beni comuni non censibili (unità di proprietà comune e che non producono reddito).

In aumento il numero delle abitazioni: 34,7 milioni, +0,3% rispetto al 2013. Le abitazioni di tipo civile segnano un incremento dell’1%, quelle di tipo economico dello 0,5% e i villini dell’1,1%. Diminuiscono, invece, le abitazioni di tipo rurale (-4,3%), quelle popolari (-0,6%), quelle ultrapopolari (-3,7%), quelle signorili (-0,9%) e le ville (-0,3%). Nove abitazioni su dieci sono possedute da persone fisiche e la superficie media risulta essere di circa 117 metri quadri.

Porte tagliafuoco, installatori certificati da Icim

Porte anti fuoco
Porte anti fuoco

Come posare una porta tagliafuoco? La certificazione professionale per gli operatori della sicurezza è ora concessa da Icim, ente di certificazione indipendente, che ha ottenuto l’accreditamento per posatori e manutentori di chiusure resistenti al fuoco e/o per il controllo del fumo. Icim è il primo organismo di certificazione italiano a essere accreditato da Accredia, secondo la UNI 11473-3. È una delle norme sviluppate in base alla legge 4/2013 per disciplinare le figure professionali non regolamentate, ovvero i moltissimi professionisti che non hanno albi, collegi o un riconoscimento a livello legislativo e per i quali la Ue sta sviluppando un sistema condiviso di riconoscimento delle competenze e delle professionalità che consenta la libera circolazione tra gli stati membri. Sono le stesse imprese del comparto a chiedere che i propri operatori siano riconosciuti come figure professionali. La certificazione secondo la UNI 11473-3 completa e integra la legislazione in materia antincendio, è volontaria e costituisce un’importante novità per gli operatori che ora dispongono di una norma di riferimento per i loro interventi su questi importanti dispositivi di sicurezza che, per essere efficaci, devono essere regolarmente manutenuti oltre che correttamente posati e accessoriati. Come si certifica La UNI 11473-3 è di fatto è un esame quattro diversi profili professionali, che verifica i requisiti di conoscenza, abilità e competenza dell’installatore e del manutentore di chiusure resistenti al fuoco e/o per il controllo del fumo: conoscenza delle caratteristiche dei serramenti, tecniche di montaggio e fissaggio a regola d’arte, controlli periodici di legge e manutenzione straordinaria, cura delle fasi documentali, rendicontazione delle procedure, requisiti formativi (oltre alla comprovata esperienza professionale, infatti, l’esame richiede un attestato di formazione specialistica nel settore delle chiusure resistenti al fuoco).

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