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Immobili: rischio di nuova bolla negli Stati Uniti?

Negli Usa il boom-bis del mercato immobiliare non accenna a fermarsi. Secondo il RE/MAX National Housing Report, le vendite di case in aprile sono state più alte dal 2008. Questa è la continuazione di una tendenza che dura da tre mesi in cui le vendite sono state maggiori sia rispetto al mese precedente che rispetto allo stesso mese dell’anno prima. Le transazioni concluse in aprile sono state più alte del 7%  rispetto a marzo e del 6,5% rispetto ad aprile del 2014. Il prezzo mediano di un immobile venduto in aprile è stato di 203.500 dollari, il 7,1% in più rispetto all’aprile 2014. L’offerta di case in vendita sembra iniziare un tendenza al rialzo, con un 2,3% di aumento rispetto all’offerta di marzo. Con un maggior numero di immobili in vendita, i mesi corrispondenti per la vendita in aprile erano 3,6 su una scala in cui 6,0 indica un mercato equamente diviso tra acquirenti e venditori. E c’è già chi teme una nuova bolla del mercato immobiliare.Chicago dall'alto

Metà degli acquisti di immobili sono in contanti (in Lombardia)

Chi acquista casa? L’analisi delle compravendite realizzate dalle agenzie del Gruppo Tecnocasa evidenzia che nel secondo semestre del 2014 più di tre acquisti su quattro hanno riguardato l’abitazione principale, il 16,2% la casa ad uso investimento ed il 6,6% la casa vacanza. Rispetto allo stesso semestre del 2013 non si segnalano particolari inversioni di tendenza, le proporzioni tra queste tre componenti infatti sono rimaste sostanzialmente invariate. Nel 63,8% dei casi ad acquistare l’abitazione sono persone con un’età compresa tra 18 e 44 anni, con percentuali in diminuzione al crescere delle fasce di età.

Nella seconda parte del 2014 chi ha acquistato un’abitazione attraverso le agenzie del Gruppo Tecnocasa nel 54,4% lo ha fatto avvalendosi dell’ausilio di un mutuo bancario, mentre il 45,6% delle compravendite è stato effettuato in contanti. Nello stesso periodo del 2013 le percentuali registrate erano praticamente le medesime (54,7% e 45,3%).vendesi1

Analizzando le compravendite dal lato del venditore, nella seconda parte del 2014 la maggior parte delle persone ha venduto per migliorare la qualità abitativa (44,5%), seguiti da coloro che hanno venduto per reperire liquidità (39,9%) ed infine da chi si è trasferito da un altro quartiere oppure da un’altra città (15,6%). La stessa analisi condotta nel secondo semestre del 2013 aveva dato risultati differenti, infatti la vendita per migliorare la qualità abitativa copriva il 55,1% del totale, mentre era molto più bassa la percentuale di chi aveva venduto per reperire liquidità (26,6).

Per quanto riguarda i contratti di locazione stipulati attraverso le agenzie del Gruppo Tecnocasa, si evidenzia che la maggior parte delle persone utilizzano la formula dell’affitto per scelta abitativa (58,0%, in crescita del +3,1% rispetto al secondo semestre del 2013), il 35,5% lo fa per motivi di lavoro ed il 6,5% per motivi di studio.

Il contratto di locazione più utilizzato rimane quello a canone libero da 4 anni più 4 (72,7%), da segnalare però rispetto al secondo semestre del 2013 un aumento della percentuale nella stipula di contratti a canone concordato da 3 anni più 2 (15,2% contro il 14,7% dell’anno precedente).

A New York l’architettura è sempre più verde (pallido però)

L'isolato di Greenwich Lane a New York certificato Leed Gold Neighborhood Development

Sorpresa: l’architettura verde non è mai stata così creativa e di moda tra i designer, eppure non è tra le priorità di chi cerca casa. Almeno a New York. L’inchiesta del settimanale britannico Observer mette in luce le contraddizioni dei progetti di riqualificazione di vaste aree della città, da un lato gli sforzi dei progettisti e dall’altro le attitudini dei clienti: sembra che a fare la differenza siano ancora parametri come prezzo e quartiere. Certo, la sostenibilità ha molte forme, dal retrofit per l’efficienza energetica della Casa Passiva di un caratteristico edificio plurifamiliare in arenaria, lo studio BKSK Architects ne ha recentemente trasformati 67, alla certificazione Leed (Leadership in Energy and Design-Certificazione) di un mega condominio come il Tribeca Green o il Verderian, dotati di impianti di filtraggio dell’aria, elettrodomestici Energy Star (la classificazione energetica americana), illuminazione ad alta efficienza e finestre isolate.

Mutazioni Leed 

Se quella del Leed è la pratica più strutturata sotto il profilo marketing perché è stata cambiata ben quattro volte per includere diversi tipi di sviluppo residenziale, c’è chi preferisce aggiungere solo alcune caratteristiche verdi, per esempio il roof garden con un sistema di raccolta dell’acqua piovana per l’irrigazione e raffreddamento dell’edificio va per la maggiore perché è qualcosa di sostenibile, ma anche bello a vedersi. Secondo Alison Novak, vice presidente e direttore degli investimenti della Hudson Companies, che ha costruito un condominio di 44 unità a Brooklyn, le pratiche Leed sono così diffuse tra i fornitori di materiali, comprese le vernici a bassa percentuale di composti organici volatili, che il sovraprezzo di un progetto Leed è inferiore al 2%. Non solo: la nuova torre di 23 piani in costruzione in Flatbush Avenue, sempre a Brooklyn, includerà un sistema di cogenerazione, una fonte di energia per generare elettricità e riscaldamento. In pratica, si tratta di un sistema che dovrebbe abbassare le bollette della metà. Nonostante questo, Novak sostiene che la gente alla fin fine cerca solo un bell’appartamento dove vivere. Stephen Kliegerman, presidente di Halstead Property Development Marketing, aggiunge che il green design non necessariamente aumenta l’appetibilità dell’immobile, ma è importante dare all’acquirente la possibilità di scelta. Quindi non è strano osservare che i progetti certificati Leed a New York siano più di 650, secondo la US Green Building Council, ma non è il mercato a chiederli. Monica Battistoni

L'isolato di Greenwich Lane a New York certificato Leed Gold Neighborhood Development
L’isolato di Greenwich Lane a New York certificato Leed Gold Neighborhood Development

Allarme dissesto idrogeologico: accordo tra Anac e governo

Frana su strada

Dissesto idrologico? La riqualificazione del territorio, dell’edilizia e la riduzione del rischio è il vero business del futuro e di oggi. Parola di Erasmo D’Angelis, coordinatore di Italia Sicura, la struttura di missione istituita dal Governo per sbloccare fondi e cantieri al fine di sanare i problemi creati dal dissesto idrogeologico su tutto il territorio italiano. La buona notizia è che Palazzo Chigi investirà circa 9 miliardi di euro nei prossimi 7 anni, per 7. 153 opere in tutte le Regioni, vietando i nuovi progetti edilizi che restringerebbero il letto dei fiumi. E saranno proprio i corsi d’acqua oggetto di numerosi interventi per la messa in sicurezza.

Di male in peggio

La cattiva notizia è che il consumo di suolo, ossia la perdita di aree agricole o naturali non si arresta, ma anzi è cresciuto del 7% nel 2014, che la popolazione residente esposta al rischio di danni è pari a circa un milione di italiani, ma con picchi in Sicilia, in Lombardia, nelle Marche e in Campania e che gli aventi franosi l’anno scorso hanno coinvolto il 7% della penisola. Un quadro preoccupante, registrato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) nell’edizione 2015 del suo annuale rapporto. Eppure le cause non sono solo da ricercarsi nella cementificazione senza limiti, sull’abusivismo nelle zone costiere: perché Ispra individua 6.180 punti di criticità lungo autostrade, superstrade, strade statali, tangenziali e raccordi, sebbene su alcuni tracciati i lavori di intervento, consolidamento e bonifica dei versanti siano già stati eseguiti nel tempo. Insomma, è la solita storia e anche laddove non può parlare di malafede c’è l’incuria o l’incompetenza.

Accordo con il governo

Per questo è stato siglato un protocollo d’intesa tra presidenza del Consiglio, ministeri delle Infrastrutture e dell’Ambiente e Anac per la trasparenza delle opere e il controllo sulle procedure di affidamento dei lavori. Non solo, i dati sui cantieri contro frane e alluvioni e le informazioni sulle emergenze idrogeologiche in Italia, sono disponibili per tutti i cittadini in una nuova sezione del sito italiasicura.governo.it: una sorta di database con le informazioni sugli interventi in atto, l’importo, lo stato di progettazione e di avanzamento, la mappa dei lavori in corso e delle emergenze. Perché l’Italia, secondo il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, ha bisogno di ripartire ma nel pieno rispetto della legalità, e i controlli se fatti bene non rallentano le opere, ma anzi le rafforzano senza renderle più difficili da realizzare. L’idea è quella di intervenire prima che avvengano i fatti corruttivi. Ecco perché gli open data, ossia i dati a disposizione di tutti non sono solo un simbolo. Ma perché qualcosa cambi c’è bisogno anche di buon marketing per dirla con le parole di D’Angelis, per esempio da un lato far conoscere meglio gli ecobonus e dall’altro sviluppare la coscienza del rischio: come si fa costruire in zone dove la toponomastica è già un segnale di pericolo? Da via della Frana che porta alla località La Frana oppure via Affogalasino, Bagnoletto, Punta Maledetta. E l’elenco potrebbe continuare, senza contare i 7.5 milioni di edifici esposti a rischio sismico. Monica Battistoni

Erasmo D'Angelis
Erasmo D’Angelis
Frana su strada
Frana su strada

Acquistare un box non è un affare, in Lombardia

HDRtist HDR - https://www.ohanaware.com/hdrtist/

Acquistare un box non è, al momento, un grande affare, almeno in Lombardia. Nel secondo semestre del 2014 i prezzi dei box e dei posti auto, infatti, hanno evidenziato rispettivamente un calo del 3,6% e del 4,2%. Nelle grandi città i valori dei box sono diminuiti del 3,8%, quelli dei posti auto del 4,0%. Anche i canoni di locazione sono in ribasso: -2,2% sia i box sia i posti auto a livello nazionale e -3,2% e 3,0% nelle grandi città. Il calo è dipeso anche dal ridimensionamento della domanda e dalla maggiore offerta presente sul territorio, legata soprattutto ad interventi di nuova costruzione. I valori più alti si registrano come sempre nelle zone centrali dove spesso ci sono immobili storici privi o con pochi box e si riscontrano notevoli difficoltà di parcheggio. L’acquisto del box o del posto auto è realizzato soprattutto per uso proprio ma anche da investitori, dal momento che i rendimenti sono più elevati rispetto a quelli del residenziale (6% annuo lordo). Dai dati raccolti presso gli affiliati del Gruppo Tecnocasa, sul totale delle operazioni che riguardano un box, nel 51,5% lo si acquista, nel 48,5% si sceglie la locazione. Rispetto a sei mesi fa si registra un aumento della percentuale di coloro che preferiscono la locazione all’acquisto.

Box auto
HDRtist HDR – https://www.ohanaware.com/hdrtist/

Per tre giorni Torino capitale della Building Physics

Grattacielo Turning Torso progettato da Santiago Calatrava a Malmö, in Svezia

Sono oltre 600 i delegati proveniente da 45 paesi di tutto il mondo che si incontreranno dal 15 al 17 giugno prossimi al Politecnico di Torino per dare vita al sesto congresso mondiale di Building Physics.

La Building Physics, o Fisica dell’Edificio, è la scienza che studia le problematiche dell’efficienza energetica negli edifici, della qualità dell’aria all’interno degli spazi chiusi, del comfort ambientale (acustico, termico e visivo) e della sostenibilità delle costruzioni. Le ricerche condotte nell’ambito della Fisica dell’Edificio mirano a coniugare la qualità architettonica del costruito con l’uso razionale dell’energia, il benessere degli utenti, la minimizzazione degli impatti sull’ambiente e l’ottimizzazione dei sistemi edilizi e impiantistici in termini di costi di realizzazione, gestione e manutenzione. Tematiche quindi estremamente attuali, che giocano un ruolo di rilievo nello sviluppo della green economy e nell’attuazione delle politiche europee e mondiali per l’efficienza energetica, l’abbattimento della produzione di gas serra e per garantire agli individui ambienti di lavoro e di vita salubri, confortevoli e rispettosi dell’ecosistema. Il Congresso si tiene con cadenza triennale ed è promosso dall’International Association of Building Physics (IABP). Le cinque precedenti edizioni sono state organizzate ed ospitate presso prestigiose sedi universitarie a livello mondiale: l’Eindhoven Technical University (2000), la Leuven University (2003), la Concordia University di Montreal (2006), l’Istanbul Technical University (2009) e la Kyoto University (2012).

Grattacielo Turning Torso progettato da Santiago Calatrava a Malmö, in Svezia
Grattacielo Turning Torso progettato da Santiago Calatrava a Malmö, in Svezia

L’edizione 2015 è organizzata congiuntamente dal Dipartimento Energia del Politecnico di Torino e dall’Associazione Termotecnica Italiana (ATI) – Sezione Piemonte e Valle d’Aosta. La conferenza sarà incentrata sul tema: Building Physics for a Sustainable Built Environment e fornirà l’opportunità a ricercatori, professionisti, progettisti e produttori di divulgare l’innovazione tecnologica del settore, promuovere nuove idee, illustrare i risultati delle ricerche di punta e discutere le opportunità più promettenti per lo sviluppo futuro della Fisica dell’Edificio.

I temi che verranno discussi e approfonditi durante il congresso spaziano dallo studio, sviluppo e applicazione di materiali e sistemi innovativi per il miglioramento delle prestazioni energetico-ambientali dell’involucro edilizio, alle facciate intelligenti ad alte prestazioni, alle tecnologie impiantistiche innovative per il condizionamento ambientale, allo sfruttamento delle energie rinnovabili a scala di edificio. Particolari focus saranno dedicati agli edifici a energia zero (Zero Energy Buildings o ZEB), all’integrazione degli edifici nelle reti energetiche intelligenti (smart grids), all’ottimizzazione energetica a scala di quartiere ed urbana ed alla qualità acustica e luminosa dell’ambiente interno.

Confindustria Ceramica: linee guida per consumare meno

Fabbrica di ceramica

Un convegno per illustrare uno strumento di gestione energetica utile non solo per rispondere ad un dettame di legge, ma per andare oltre nell’ottimizzazione dell’uso dell’energie nelle aziende ceramiche. Uno strumento specificamente pensato per il settore ceramico è quello che è stato presentato nel seminario introdotto da Armando Cafiero, direttore generale di Confindustria Ceramica.

La Direttiva Europea 2012/27/UE sulla efficienza energetica ha prefissato obiettivi di risparmio energetico per ciascun Stato membro, recepita dall’Italia con il Decreto Legislativo n.102/2014 «Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica», nel quale individua i soggetti, gli strumenti e le tempistiche necessarie per raggiungere gli obiettivi previsti. In particolare, l’Art.8 definisce l’obbligo di realizzare Diagnosi Energetiche per le Grandi Imprese e le aziende che godono degli incentivi per gli energivori. La Diagnosi Energetica diviene quindi il principale strumento per l’individuazione delle opportunità di risparmio energetico per il Paese.

Fabbrica di ceramica
Fabbrica di ceramica

Confindustria Ceramica ha ritenuto opportuno offrire ai suoi Associati un documento di supporto calato sul contesto specifico, al fine di agevolare le imprese ad ottemperare al suddetto decreto con la massima efficacia, trasformando l’obbligo legislativo in una concreta opportunità di risparmio.  Su queste basi è nato il progetto con Yousave, che ha portato alla realizzazione delle «Linee Guida per lo sviluppo delle Diagnosi Energetiche nel settore ceramico alla luce del decreto legislativo n.102/2014». Il documento fornisce le informazioni e gli strumenti di supporto per la realizzazione della diagnosi energetica, con un focus di dettaglio sul processo ceramico ed identifica un quadro dei tipici interventi di risparmio energetico che possono essere realizzati nel settore. Attraverso la consultazione di tali Linee Guida, il soggetto incaricato ad effettuare la diagnosi energetica sarà accompagnato passo dopo passo nella ricostruzione del modello energetico del sito, l’individuazione delle opportunità di efficientamento e la scrittura del report.

Yousave, nelle Linee Guida, fornisce gli strumenti di calcolo (formule, numeri, ipotesi di calcolo) per la ricostruzione del modello energetico che avrà l’obiettivo di identificare, per ogni area funzionale, i consumi e gli indici di prestazione energetica. Sono inoltre presenti buone pratiche e consigli per la redazione di un report di diagnosi energetica conforme all’obbligo legislativo ma, allo stesso modo, fruibile dal management aziendale.

Il settore delle piastrelle di ceramica e dei materiali refrattari presenta un consumo di gas naturale pari a 1,5 miliardi di mc/anno, pari al 12,7% dei consumi nazionali per usi industriali, ed un fabbisogno di energia elettrica di 1.800 GWh/anno (di cui solo 500 autoprodotti mediante cogenerazione), con una incidenza della voce energia sul costo di produzione pari a circa il 20%. Le aziende del settore, messe a dura prova dai costi di approvvigionamento energetico dei loro siti italiani, sono alla costante ricerca di soluzioni di efficienza energetica e di innovazione tecnologica che consentano di abbattere i propri consumi per continuare a competere nell’arena internazionale.

Dagli audit energetici effettuati presso i siti pilota e grazie all’ esperienza maturata da Yousave nei suoi anni di attività è stato possibile identificare diversi interventi di efficientamento energetico, riguardanti il processo produttivo ed i servizi ausiliari tipici di un sito di produzione ceramico. L’intervento più rappresentativo nel settore è risultato il recupero termico dei fumi o dell’aria di raffreddamento dei forni, mentre l’area funzionale più critica, dove sono state individuate le maggiori inefficienze, è invece quella dell’aria compressa dove si possono individuare diverse opportunità di intervento: dalla regolazione mediante compressori VSD (Variable Speed Drive) alla ricerca e riduzione delle fughe di aria compressa. Tra le altre opportunità di risparmio significative e replicabili sui diversi siti del settore risultano l’illuminazione a LED, la regolazione della ventilazione sull’atomizzatore, la sostituzione delle pompe a membrana. Tutti i dettagli sui risparmi conseguibili e la relativa convenienza economica sono presenti all’interno del report consegnato a tutti gli associati di Confindustria Ceramica.

Fakro finestre fuori standard per ogni architettura

ARC window (HR)Fakro, specializzata in finestre da tetto, è in grado di proporre un infisso per ogni soluzione architettonica. In tempi brevi, infatti, l’azienda può offrire finestre fuori standard per rispondere adeguatamente alle nuove evoluzioni dell’architettura e le eccentriche visioni degli architetti. Nell’arco di un mese è dunque possibile ricevere finestre personalizzate sia per forma e dimensione, che per colori.

“Consideriamo ogni più originale e stravagante progetto una sfida, non rifiutando a priori nessuna richiesta fuori standard – spiega Slawomir Gawlik, Fakro Group Marketing Director –. Ci è capitato spesso infatti di trovarci di fronte a idee progettuali all’apparenza non concretizzabili che, alla fine, grazie all’impegno e alla professionalità della speciale Divisione Fakro deputata ai prodotti fuori standard, hanno preso vita attraverso lo studio di efficaci soluzioni. Queste inusuali applicazioni sono per noi non solo una sfida ma addirittura una risorsa: ognuna di esse può infatti fornirci stimoli importanti in vista della realizzazione di nuovi prodotti. Pensiamo che accettare progetti inusuali o bizzarri possa dunque permetterci di acquisire know how, patrimonio prezioso che può poi condurre dalla sperimentazione alla standardizzazione di una tecnologia”.

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Come la villa dell’architetto Jakub Potoczek, contraddistinta da un’ampia serie di finestre realizzate in un’infinita varietà di formati, dai rombi, ai trapezi, sino agli archi e ai triangoli. “Quando il lavoro ci è stato proposto, inizialmente sembrato assai ostico: oltre ad avere differenti formati, le finestre dovevano risultare complanari alla superficie dell’involucro accompagnandosi ai più svariati materiali di finitura esterna. Non ci siamo però scoraggiati e, alla fine, con solo qualche lieve variazione rispetto alle idee progettuali dell’architetto, abbiamo realizzato l’opera”, afferma Gawlik.

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Progetto Trilocale: pacchetto completo per arredare casa di Caimi International

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Caimi International,  specializzata in pavimenti, rivestimenti e soluzioni per l’arredobagno, propone un “pacchetto completo” per arredare casa, mantenendo la qualità dei materiali.

Ceramiche, parquet, pietre, porte, sanitari, box doccia, arredo bagno e vasche, per la realizzazione di ambienti domestici e commerciali: tutto questo è possibile trovare nello showroom dell’azienda (Via Adamello 37 , Lazzate), che offre soluzioni e materiali, tra i migliori attualmente presenti sul mercato.

Per chiunque abbia esigenza di ristrutturare o arredare casa, inoltre, Caimi International offre la possibilità di usufruire del “Progetto Trilocale“, un’iniziativa per i propri clienti che consente di acquistare 133 mq di piastrelle, tra pavimenti e rivestimenti a un prezzo scontato.

All’interno di questa offerta è presente un gres porcellanato effetto pietra formato 60×60 e disponibile in diversi colori per il pavimento della zona giorno e del bagno abbinato ad un rivestimento formato 30×60 , un gres porcellanato effetto legno per la zona notte e una piastrella effetto mosaico per il rivestimento cucina.

Caimi International mette anche a disposizione un consulente, dalla fase progettuale alla realizzazione ultima del lavoro (posa in opera).

Lo showroom è aperto dal lunedì al venerdì fino alle 19.00, il sabato fino alle 18.00 e il giovedì fino alle ore 21.00.

Tutti i dettagli sul sito www.caimiinternational.com

 

Sembra un tassello del Lego, ma è un mattone in cemento

È stato il gioco preferito di tutti gli architetti, e non solo, il mattoncino Lego. Avevamo già parlato di un grattacielo in Cina costruito con blocchi prefabbricati (https://youtradeweb.com/2015/03/questo-grattacielo-e-stato-costruito-in-19-giorni-ma-in-cina/ ), ma un’azienda americana si è spinta più in là, e con dei mattoni speciali sta provando ad applicare lo stesso concetto del giocattolo su edifici veri. Kite Bricks, infatti ha sviluppato un sistema di costruzione modulare di cui ha chiesto il brevetto, che non viola quello della Lego, ma funziona alla stressa maniera con delle opportune modifiche. Gli smart bricks, ossia i mattoni intelligenti, si collegano tra loro tramite delle file parallele di pomelli posti sulla parte superiore del mattone, che s’incastrano nella cavità inferiore del mattone collocato sopra, e un adesivo industriale extra strong li attacca, eliminando l’uso del cemento. Certo, la fila di mattoni è agganciata alla seconda e questa alla successiva anche da giunzioni costituite da barre in acciaio inserite in appositi canali. Ma il suo inventore, Ronnie Zohar, titolare di un’azienda per l’isolamento termico delle finestre, smentisce che l’idea sia venuta dai famosi giochi in plastica. Anzi, proprio perché, secondo lui il vero problema del calore negli edifici è dato solo in minima parte dagli infissi, ma soprattutto dal cemento e dall’acciaio all’interno, il suo obiettivo principale era costruire un mattone in cemento con delle cavità interne per l’isolamento termico in una miscela leggera, ma forte come l’acciaio. Che poi fossero facili da assemblare era secondario. Secondo Zohar, questo sistema permette di ridurre i costi di costruzione di un palazzo di cinque piani della metà. Se è vero si vedrà quando il prodotto sarà in commercio. Intanto, ecco l’immagine del prototipo. Monica BattistoniKite bricks

Grande distribuzione contro piccola? Quello che conta è la bravura

Il dibattito moderato da Sabastiano Barisoni
Il dibattito moderato da Sabastiano Barisoni

Fare il punto sull’attività del costruire, ma anche del vendere. Che, per il settore, significa anche il confronto tra grande distribuzione e rivendita tradizionale. Insomma, Davide versus Golia, concetto che è diventato il titolo di un convegno organizzato da Sercomated a Cavenago Brianza (Milano). Gli intervenuti hanno tentato di comporre le tessere del puzzle distributivo e di rispondere alla domanda che aleggia tra i negozianti: le dimensioni sono davvero fondamentali per sopravvivere? Secondo Mariano Bella, direttore dell’Ufficio studi di Confcommercio, serve innanzitutto una ripresa del settore, ma l’Italia gioca una partita ad handicap: «Siamo molto distanti alla produttività, per esempio dei tedeschi. Ma è possibile cercare di ridurre i gap di contesto: burocrazia, produttività, infrastrutture. Oltre alle tasse: la Gemania ha mantenuta invariata la pressione fiscale mentre da noi è crescita del 3%». Insomma, bisogna crescere (e non è una novità). Per fortuna, «ci sono dei fenomeni di ripresa abbastanza sensibili e innegabili: non capitava da un paio di anni di avere questi valori. L’occupazione è andata bene. E nel 2015 la crescita dovrebbe essere di oltre l’1%».

E la distribuzione? A difendere la categoria ci ha pensato Aureliano Gensini, di Bricoman: «Tra grandi e piccoli non ci sono grandi rapporti conflittuali, c’è posto per tutti. Certo, quando noi apriamo un punto vendita facciamo paura per due-tre mesi. Certo, la grande distribuzione utilizza la profilazione dei clienti, un’arma che i piccoli non possono impiegare». Per Matteo Camillini, direttore di BigMat, «c’è anche una delle terza via: il sistema a rete, che rappresenta una serie di strumenti per poter competere meglio nel mercato». E per Claudio Troni, direttore marketing del gruppo Made, «in passato vivevamo sul cliente professionale, erano 10/15 clienti che facevano quasi  l’80% del fatturato. Dobbiamo andare verso il cliente finale, di certo l’arrivo di Bricoman non ha facilitato. Dobbiamo colmare un gap di innovazione».

Ecumenico Luca Berardo, presidente di Secormated: «All’estero Davide e Golia convivono assieme, ma da noi abbiamo bisogno di avere sempre un nemico. Creare valore e soprattutto creare cultura nel piccolo è un tema tutt’ora irrisolto. Francamente io vedo una convivenza totale, pacifica». In ogni caso, non si può fare a meno delle tecnologie. Per esempio, bisogna considerare la crescita del 15% anno su anno delle vendite online, compresi i materiali per edilizia. Gabriele Nicoli, amministratore di Dorken Italia: «Occorrono una specializzazione della rete di vendita, un struttura organizzativa o finanziaria orientata al marketing, un  posizionamento territoriale competitivo, formazione per le risorse umane, la promozione di prodotti regolamentati».

Un punto di vista più strategico è stato quello di Gianluca Pallini, docente di Business Strategy all’Escp Europe: «Va avanti chi riesce a crescere, chi riesce a fare piani di investimento. Non c’è un solo modo per rafforzarsi, può esserci una crescita organica oppure per aggregazione: il tema è culturale. Va avanti chi crea un vantaggio competitivo, chi è trasparente. Professionalità vuol dire porsi in un certo modo sul lato del cliente, ma anche in un certo modo sul lato fornitore».

La situazione congiunturale
La situazione congiunturale
Alcuni dei dati macroeconomici: spesa pubblica e Pil
Alcuni dei dati macroeconomici: spesa pubblica e Pil
Il dibattito moderato da Sabastiano Barisoni
Il dibattito moderato da Sabastiano Barisoni

Se il pannello fotovoltaico è una finestra trasparente

Il pannello solare trasparente della Msu (Michigan State University)

Cosa accadrebbe se con il fotovoltaico fossero le finestre dei piani alti, e non i tetti, a funzionare come fonte di energia pulita? Che sulle sommità tanti palazzi e grattacieli delle città postmoderne si potrebbero impiantare orti per coltivare cibo, e porzioni di prato per diminuire le isole di calore urbane, con beneficio dell’ambiente e dell’estetica. Una doppia rivoluzione, verde ed economica (si interviene su un’infrastruttura esistente),  portata avanti da un gruppo di ricercatori della Michigan State University, capeggiato dal professor Richard Lunt, che ha sviluppato un materiale plastico, completamente trasparente, da applicare ai vetri, in grado di assorbire e convertire i raggi non visibili in energia elettrica. Ed è questo il dettaglio che differenzia la ricerca da tutte le altre nell’ambito dei collettori solari luminescenti: poiché la plastica ha incorporato delle minuscole e fluorescenti molecole di sale, che trattengono solo quella parte di spettro di luce non visibile all’occhio umano, ossia gli ultravioletti e gli infrarossi, in pratica, lascia passare tutta la luce visibile e dunque rimane trasparente, senza sfumature di colore od opacità. Delle piccolissime strisce di celle fotovoltaiche (minuscoli pannelli solari) prelevano l’energia e la trasformano in elettricità. Il punto dolente però è l’efficienza: per ora la lastra di plastica con queste molecole molto simili a quelle che si trovano in natura, converte solo l’1% della luce ultravioletta. E, si considera che la maggior parte dei pannelli solari in commercio ha un’efficienza del 15-20%, la strada da fare perché questa tecnologia sia conveniente è evidentemente parecchia. Quindi l’obiettivo del team di Lunt è quello di ampliare la capacità di raccolta e l’interazione delle molecole con le celle per arrivare ad incrementare del 5% la quantità di energia prodotta. E puntare, con la sua scoperta, invece che sull’effetto wow, sull’effetto glow. Monica Battistoni

Il pannello solare trasparente della Msu (Michigan State University)
Il pannello solare trasparente della Msu (Michigan State University)
Il professor Richard Lunt con un ricercatore del suo gruppo alla Msu e il pannello solare
Il professor Richard Lunt con un ricercatore del suo gruppo alla Msu e il pannello solare

IBPC 2015: Torino capitale mondiale della fisica dell’edificio

politecnico torinoDal 15 al 17 giugno 2015 si terrà al Politecnico di Torino la sesta Conferenza Internazionale della fisica dell’edificio (IBPC 2015), con oltre 600 delegati provenienti da 45 paesi di tutto il mondo.

Al centro, la Building Physics, o Fisica dell’Edificio, cioè la scienza che studia le problematiche dell’efficienza energetica, della qualità dell’aria all’interno degli spazi chiusi, del comfort ambientale (acustico, termico e visivo) e della sostenibilità delle costruzioni. Tematiche estremamente attuali, rilevanti sul piano della green economy e dell’attuazione delle politiche europee e mondiali per l’efficienza energetica, l’abbattimento della produzione di gas serra e per garantire agli individui ambienti di lavoro e di vita salubri, confortevoli e rispettosi dell’ecosistema.

Il Congresso, che si tiene con cadenza triennale, è promosso dall’International Association of Building Physics (IABP). L’edizione 2015 è organizzata congiuntamente dal Dipartimento Energia del Politecnico di Torino e dall’Associazione Termotecnica Italiana (ATI) – Sezione Piemonte e Valle d’Aosta.

La conferenza fornirà a ricercatori, professionisti, progettisti e produttori la possibilità di divulgare l’innovazione tecnologica del settore, promuovere nuove idee, discutere le soluzioni più promettenti e illustrare i risultati delle ricerche che mirano a coniugare la qualità architettonica del costruito con l’uso razionale dell’energia, il benessere degli utenti, la minimizzazione degli impatti sull’ambiente e l’ottimizzazione dei sistemi edilizi ed impiantistici in termini di costi di realizzazione, gestione e manutenzione.

Durante il congresso verranno approfonditi materiali e sistemi innovativi per il miglioramento delle prestazioni energetico-ambientali dell’involucro edilizio, facciate intelligenti ad alte prestazioni, tecnologie impiantistiche innovative per il condizionamento ambientale, sfruttamento delle energie rinnovabili a scala di edificio. Particolari focus saranno dedicati agli edifici ad “energia zero” (Zero Energy Buildings o ZEB), all’integrazione degli edifici nelle reti energetiche intelligenti (smart grids), all’ottimizzazione energetica a scala di quartiere ed urbana ed alla qualità acustica e luminosa dell’ambiente interno.

Boero a Street Players 2015, la jam di street art a Milano

BOERO STREET PLAYERS 2015_cBoero è sponsor della terza edizione di Street Players 2015, che si svolgerà all’Ippodromo di Milano da sabato 13 a domenica 14 giugno 2015, e nel concept store dell’azienda specializzata nel colore dal 1831.

Street players è la più grande jam session di graffiti, writing e street art d’Italia, che porterà a Milano 300 artisti italiani e stranieri per dipingere il muro dell’Ippodromo del Galoppo, lungo 3 chilometri, tra Viale Caprilli e Via Diomede.

BOERO_GAMMAGli artisti lavoreranno sulla base preparata con la pittura al quarzo Gamma di Boero, prodotto per esterni antialga, idoneo per la protezione e la decorazione di edifici nuovi o in fase di ristrutturazione. Il contenuto di quarzo a granulometria controllata (0,1 mm) conferisce al prodotto buone proprietà riempitive, che permettono di mascherare piccole imperfezioni del supporto.
Il prodotto è caratterizzato da buon potere coprente e buona resistenza agli agenti atmosferici.

In occasione di Street Artist, i writers e gli street artist presenti interpreteranno il tema dei cavalli da corsa e della natura, decorando il muro dell’Ippodromo. Alcuni street artist daranno poi vita ad una performance nel concept store Boero nella seconda metà di giugno.

Nel concept store Boero, aperto fino a fine ottobre in corso Garibaldi 34, è possibile provare texture, tinte, abbinamenti e scoprire le due collezioni Home, la linea Artdecor e la nuova Collezione Milano, pensate per gli addetti ai lavori ma anche per chi è alla ricerca di nuove ispirazioni per la propria casa. Giocando interattivamente con le nuance, gli utenti possono creare accostamenti di colore ed effetti unici e originali, oltre che acquistare i prodotti dell’azienda.

Orari apertura fino al 31 ottobre 2015: lunedì 14.30–19.30, da martedì a sabato: 9.30–19.30 (orario continuato).

Finco in campo sulla riforma degli appalti: ecco cosa non va

Carla Tomasi

Finco interviene sulla riforma degli appalti: «Il recepimento delle nuove Direttive è ora al passaggio alla Camera dei Deputati: possiamo già cogliere nei lavori in itinere alcuni aspetti fondamentali da lungo tempo propugnati da Finco, che stanno avendo crescente cittadinanza nell’ambito dei lavori della Commissione Lavori Pubblici del Senato», sostiene la presidente di Finco, Carla Tomasi. Tra gli aspetti più importanti, l’associazione dei produttori  Tra questi in particolare0, il sistema di qualificazione degli operatori economici, «che dovrebbe venire rivisto non solo in base ai criteri di omogeneità e trasparenza, ma prevedendo anche la verifica delle capacità reali e delle competenze tecniche e professionali delle imprese, nonché delle attività effettivamente eseguite». Secondo Finco, inoltre, il pagamento diretto dei subappaltatori cui la Stazione Appaltante dovrebbe procedere in caso di mancato pagamento da parte dell’appaltatore principale. I concorrenti avrebbero inoltre l’obbligo di indicare, in sede di presentazione dell’offerta, le parti del contratto che intendono subappaltare e una terna di nominativi di subappaltatori per ogni tipologia di lavorazione. Ancora: la valorizzazione della fase progettuale negli appalti pubblici e nelle concessioni di lavori, promuovendo anche la qualità architettonica e tecnico – funzionale e limitando il ricorso all’appalto integrato. E non va sottovalutata la circoscrizione dell’istituto dell’Avvalimento, il cui contratto dovrà indicare nel dettaglio le risorse e i mezzi prestati, con particolare riguardo ai casi in cui l’oggetto di avvalimento sia costituito da certificazioni di qualità o certificati attestanti il possesso di adeguata organizzazione imprenditoriale ai fini della partecipazione alla gara con relativo rafforzamento degli strumenti di verifica circa l’effettivo possesso dei requisiti e delle risorse oggetto di avvalimento da parte dell’impresa ausiliaria nonché circa l’effettivo impiego delle risorse medesime nell’esecuzione dell’appalto evitando l’uso della qualificazione e dell’esperienza tecnico-professionale altrui».

Costruzioni a Milano
Costruzioni a Milano

Secondo la Federazione delle imprese di impianti e opere delle costruzioni, altri punti caldi sono l’Albo di commissari esterni, cui attingere in occasione delle gare, il riordino dei contratti relativi ai Beni Culturali, in considerazione della particolare natura dei Beni nel rispetto delle disposizioni di Tutela e che dovrebbero avere, secondo Finco, anche un rilievo costituzionale.

Nell’elenco di punti caldi della riforma trova posto, inoltre, il rispetto della sostenibilità energetica ed ambientale, con il favore nell’utilizzo della manodopera locale, ferme restando le compatibilità con la normativa europea, nell’ottica della limitazione del consumo del territorio e dello sviluppo della manutenzione, del recupero e del riuso.

Finco, allo stesso tempo, sottolinea gli aspetti della riforma in sospeso o non congrui. Comne il «preoccupante il ritardo con cui si stanno svolgendo i lavori della Legge Delega approdata all’Aula del Senato in questa settimana: i sei mesi attualmente previsti dalla Delega per rifare Codice dei Contratti e relativo Regolamento rischiano di diventare un problema.» Per migliorare le condizioni di mercato delle Pmi, sostiene la Federazione, sarebbe più adeguato prevedere la suddivisione in lotti dell’appalto piuttosto che il divieto di aggregazione in lotti previsto nel testo perché non raggiunge l’obiettivo di rendere accessibili i lotti di appalto.

Carla Tomasi
Carla Tomasi

Un reale cambiamento, inoltre, dovrebbe prevedere una stagione di interventi sostenibili per il territorio con attività specialistiche e compatibili allo sviluppo, non ultimo attraverso il recupero delle opere incompiute in una nuova visione progettuale più ampia e attuale auspicabilmente inserendo tecnologia innovativa volta al risparmio energetico. «Sarà necessario tenere nel massimo conto la vasta gamma di specializzazioni che costituisce il nucleo centrale delle eccellenze tecnologiche ed innovative dei lavori pubblici del nostro Paese, – dal restauro alle fondazioni, dall’archeologia alle opere prefabbricate, dalla sicurezza stradale agli impianti tecnologici, alle facciate continue – non confondendo la semplificazione burocratica con quella applicata all’industria ed alle professioni che, al contrario abbisogna di progressive specializzazioni via via che procede lo stato dell’arte, non ultimo ai fini della riconversione e riqualificazione delle opere incompiute».

Le alghe, folli architetture del prossimo secolo

Dettaglio della struttura Urban Algae Folly

Gli edifici del futuro oltre al cappotto avranno anche una pelliccia di alghe? Una sorta di pelle esterna che assorbe anidride carbonica e produce ossigeno, cibo e persino combustibile. È quello che promette il gazebo progettato da ecoLogicStudio di Londra, fondato da Marco Poletto e Claudia Pasquero. Si tratta di una struttura ricoperta di un organismo vivente realizzata dopo uno studio durato sei anni e condotto con l’aiuto di una rete di esperti, tra microbiologi, agronomi, ingegneri di sistemi informatici e produttori di etilene tetrafluoroetilene (Etfe), un materiale da costruzione di plastica trasparente. L’architettura, battezzata Urban Algae Folly con un gioco di parole sul termine follia, è una sorta di giardino realizzato con un polimero che contiene fluoro, l’etilene tetrafluoroetilene appunto, che sta suscitando molto interesse tra gli architetti perché è trasparente come il vetro ma più leggero, resistente, isolante, semplice ed economico da installare. In questo caso, il materiale plastico in alcuni punti ha dei cavi riempiti di acqua e spirulina, un tipo di alga utilizzata come integratore alimentare in succhi o frullati. La crescita delle alghe dipenderà dalla luce solare e della temperatura, nonché dagli input emessi dai sensori digitali in grado di rilevare la presenza di persone e cambiare il posizionamento delle alghe per creare modelli differenti che possano fornire ombra a chi sta sotto il gazebo, disegnato per produrre circa 4 chili di ossigeno al giorno e assorbire più di 8 chilogrammi di anidride carbonica a differenza dei 0,132 di un albero. Per ora si tratta solo di un gazebo, ma in futuro chissà… Intanto, se volte vedere come funziona basta andare all’Expo nel Future Food District e camminare sotto l’ombra verde. Monica Battistoni

La struttura Urban Algae Folly, visibile all'Expo
La struttura Urban Algae Folly, visibile all’Expo
Dettaglio della struttura Urban Algae Folly
Dettaglio della struttura Urban Algae Folly