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Dipendenti Usag in forma nel parco

La sede della Usag

Dipendenti di Usag (Stanley Black & Decker) in forma. Nel parco di Monvalle (Varese) è stato inaugurato il percordo wellness per aiutare i lavoratori dell’azienda a migliorare il proprio stato di salute. Oltre alla certificazione etica SA8000 ottenuta a partire dal 2008, già da un biennio grande attenzione è stata posta da parte dell’azienda sul benessere psico-fisico di tutti i dipendenti e nel 2014 è stato attivato anche un servizio di supporto psicologico gratuito per i lavoratori tramite Psya Italia.

Sempre nell’ambito di questo progetto Wellness, il percorso vita all’interno del parco dell’azienda è stato creato appositamente per i 240 lavoratori dei siti di Monvalle e Gemonio.

Comprende una pista da jogging, realizzata in materiale tecnico specifico per la corsa, si snoda per 400 metri all’ombra degli alberi. Lungo il percorso sono state allestite anche 11 stazioni per gli esercizi a corpo libero e sono stati posizionati alcuni attrezzi come spalliere, travi e appoggi per gli addominali.

In ogni stazione dei pannelli di legno, scritti in quattro lingue, guidano l’utente nei diversi esercizi per allenare, alla fine del percorso, tutte le parti del corpo.

All’interno dei locali della foresteria, utilizzata abitualmente per gli ospiti, sono stati allestiti due spogliatoi ad hoc, uno per gli uomini e uno per le donne, dove è possibile cambiarsi e fare una doccia al termine dell’allenamento.

Sempre nel parco, per migliorare la qualità della vita sul posto di lavoro, è stata creata anche una zona pic-nic dove i dipendenti, fuori dall’orario di lavoro, possono riposarsi e pranzare all’aria aperta.

La sede della Usag
La sede della Usag

In sei mesi il prezzo degli immobili è sceso ancora del 2,3%

Immobili a Milano
Immobili a Milano

Come già evidenziato da questo sito  anche nel 2015 continua la discesa dei prezzi degli immobili. Il primo semestre, secondo l’Osservatorio sul mercato immobiliare residenziale italiano di Immobiliare.it si chiude con un calo dei prezzi di vendita, pari al -2,3%. A giugno il prezzo medio ponderato degli immobili residenziali italiani si è assestato a 2.117 euro per metro quadro. Se si guarda sui 12 mesi (giugno 2014-giugno2015) la variazione dei prezzi registra una diminuzione maggiore passando dal -5,3% al -6,3%. Il dato dell’ultimo trimestre (marzo-giugno 2015), però, indica che il calo è stato pari all’1,1%, quindi con una diminuzione più contenuta. È al Sud che si è registrato il calo più consistente dei prezzi richiesti, con una riduzione annua del 7,8% (-9,4% in Sicilia). Ma è proprio nel Mezzogiorno che i prezzi hanno tenuto meglio negli ultimi sei mesi, con un calo ridotto, pari al 2,1%.

A livello semestrale, invece, è il Centro a perdere di più (-2,6%), con in testa il Lazio che ha visto i prezzi degli immobili in vendita ridursi del 3%. Al Nord, dove i prezzi sono scesi del 2,2% negli ultimi sei mesi, sono Lombardia e Veneto le regioni che sono riuscite a contenere meglio il calo, perdendo rispettivamente l’1,9% e lo 0,5%.

Se nell’ultimo anno sono le grandi città ad aver sofferto di più (-6,6%), nel semestre il calo maggiore dei prezzi si è registrato in quelle più piccole (-2,2%). Interessante notare come negli ultimi tre mesi il trend di stabilità si registri principalmente nei centri più popolosi, dove la discesa dei prezzi si ferma allo 0,9%.

Immobili a Milano
Immobili a Milano

È in Grecia il primato delle seconde case

Santorini

Un cittadino europeo su sei possiede un immobile che utilizza come casa per le proprie vacanze. Lo indica un’indagine condotta dal network immobiliare Re/Max in 16 paesi europei sul segmento delle seconde case è emerso che il paese con la più alta percentuale di proprietari di seconde case è la Grecia, seguita da Polonia (25,1%) e Turchia (24,8%). In Grecia quasi un terzo della popolazione (il 32,8%) possiede una residenza secondaria e principalmente utilizza questo immobile per trascorrervi il periodo delle vacanza. Il 22,6% dei greci che possiedo una seconda casa invece vi trascorre particolari periodi dell’anno, l’11,6% la utilizza solo nei week end, e il restante 7,6% acquista una seconda casa per motivi di lavoro. In Germania e in Olanda, invece, l’investimento immobiliare in una seconda casa coinvolge solo il 5,4% e il 5,6% degli abitanti scegli di acquistare un immobile oltre alla residenza principale. In Italia, la percentuale è del 15,2%. Di questi, il 34,2% sceglie località turistiche, il 39,5% in città, mentre solo l’11,8% opta per una grande metropoli.

Santorini
Santorini

Fa discutere la piattaforma online per l’edilizia

Quando è sbarcata in Italia Habitissimo.com, il portale che mette in comunicazione domanda e offerta nel mondo dell’edilizia, ha fatto un boom di registrazioni: 45 mila iscritti in pochi mesi. Merito dell’idea senz’altro e della promozione per lanciarlo, che prometteva con poche centinaia di euro un certo numero di contatti. E così architetti, ingegneri, interior designer, geometri, muratori, parquettisti, imbianchini e imprese di costruzione di piccola e media grandezza lo hanno utilizzato per allargare la base clienti. La piattaforma è stata fondata nel 2009 da due spagnoli e in pochi anni è diventata una multinazionale con una presenza in Argentina, Messico, Brasile, Cile e Turchia, con un giro d’affari di circa 5 milioni di euro e 270 mila utenti.

Chi ci guadagna

Il modello di business è semplice: chiunque può pubblicare gratuitamente la propria richiesta e ricevere quattro preventivi; chi offre invece, paga alla società il nominativo di chi ha effettuato una richiesta (c’è persino chi cerca un giardiniere per tagliare un grosso noce), ossia il potenziale nuovo contatto di lavoro. Il costo oscilla in media tra 10 e 50 euro. Il sito offre anche una sezione dove chiedere un parere e una dove prendere ispirazione da lavori eseguiti, altre forme indirette per farsi pubblicità. Tutto molto ben congeniato, facile da utilizzare e rapido. Tanto da meritare il premio Red Herring 2015 come una delle aziende europee più promettenti del settore tecnologico nell’ambito economico europeo. Certo, non è l’unica: in questi anni di servizi simili sono nati un po’ ovunque, non ultimo Cocontest, che ha suscitato non poche polemiche. Già perché nell’acclamazione generale delle start up come queste, che ha una sua ragione perché effettivamente offrono sia un servizio e che un’opportunità, come sempre ci sono luci e ombre. Non solo nel tema delle retribuzioni, per cui data la concorrenza non selezionata online, c’è il rischio di svendere le proprie competenze e generare un meccanismo di ribasso delle tariffe, ma d’altra parte si chiama libero mercato, e non è pensabile di porre dei limiti data la natura stessa del mezzo.

Luci e ombre

Il problema invece sembrerebbe, come esprimono parecchi associati a questo genere di siti, un altro, e più strutturale: la mancanza di filtri. Infatti, la Rete amplifica tutto, anche le richieste. Così su Habitissimo.com può capitare qualsiasi tipo di contatto: persone che vogliono solo informazioni o che desiderano verificare il preventivo che hanno già, altre che hanno cambiato idea e altre ancora che cercano veramente un professionista, ma magari per un altro lavoro. È ovvio che non c’è alcuna garanzia di ottenere l’incarico, ma questo succede anche nel mondo reale. Con una differenza, nessuno paga in anticipo per un contatto, o meglio, questo accade nelle campagne pubblicitarie, dove le agenzie spinte dalla concorrenza cercano di profilare sempre di più il target e vendere contatti mirati. Nei call center delle piattaforme web, assicurano gli ideatori, si usa lo stesso criterio.internet

Sfida degli architetti: rigenerare le città italiane

La sfida per l’architettura italiana è costruire sul costruito e riusare: svuotare per riempire, modificare per adattare. Una sfida agli addetti ai lavori lanciata proprio dal Consiglio Nazionale degli Architetti (Cnappc) che si propone con una mostra, battezzata Città d’Italia, di esportare un modello urbano sostenibile attraverso la rigenerazione e la progettazione di aree che riqualificano e rendono più vivibili interi quartieri, da Torino a Palermo. Qualcosa di diverso dall’immagine stereotipata del patrimonio storico del paese: «Rigenerare la bellezza significa riconoscere quel mix originale che fa sì che si possa trovare, accanto al Rinascimento, l’architettura araba o quella francese “alla Mansart”, i disegni urbani tracciati da imperatori romani, riusati per mura medioevali, divenuti piazze barocche», afferma il presidente del Consiglio Nazionale Leopoldo Freyrie. Ecco allora i progetti sviluppati per 14 città italiane esposti presso la sede la sede dell’Ordine della Provincia di Milano, in via Solferino 17. Alcuni di questi sono già completati come il lavoro di Renzo Piano su Porto Antico a Genova, altri sono in fase di costruzione per esempio il cantiere veneziano del Fondaco dei Tedeschi, a Rialto, di Rem Koolhaas per il gruppo Benetton. Altri sono ancora sulla carta, è il caso dell’ex Ospedale a Venezia Lido in cerca di partner per valorizzare l’area o della rigenerazione dell’area ex Staveco, a Bologna, dove anche l’Agenzia del Demanio ha la sua parte. E ancora, il recupero delle ex Officine Grandi Riparazioni a Firenze con un progetto residenziale e la riconversione dell’ex Manifattura Tabacchi dove si prevede un mix di usi in un’area di oltre 88 mila metri quadrati. La mostra pensata per un pubblico di addetti ai lavori sarà itinerante toccando le principali capitali internazionali grazie alla collaborazione di Ambasciate e istituti di cultura all’estero.

La locandina mostra Città d'Italia presso la sede dell'Odine degli architetti in via Solferino 17 a Milano
La locandina mostra Città d’Italia presso la sede dell’Odine degli architetti in via Solferino 17 a Milano

 

Città d’Italia

Ordine degli Architetti PPC di Milano

via Solferino, 17 – Milano

Dal 16 luglio al 25 settembre 2015

Orari: 9.00-13.00 | 14.30-17

BigMat Award 2015: ecco i 19 italiani in gara

BigMat premio

Sono stati presentati i 100 candidati del BigMat International Architecture Award 2015, il premio dedicato agli edifici di qualità che sarà consegnato venerdì 20 novembre 2015 durante il Congresso annuale del Gruppo BigMat che si terrà a Berlino, in Germania.

Tra i semifinalisti anche 19 progettisti italiani. In totale sono stati 738 i candidati che hanno partecipato alla selezione; per il momento sono stati ufficializzati solo i nomi dei 100 semifinalisti da cui uscirà poi la rosa dei 18 finalisti che andranno a Berlino: «il compito della giuria sarà complesso – ha dichiarato la presidente di BigMat International, Claude Coutant – e il BigMat International Architecture Award ‘15 è di fondamentale importanza per far conoscere agli architetti il ruolo che BigMat può avere nella realizzazione di edifici di qualità».

Qualità è la parola chiave del Premio: «l’unico obiettivo della giuria è quello di trovare e premiare edifici di qualità. In questi anni di difficoltà economica e sociale è importante avere delle referenze d’eccellenza per dimostrare che l’architettura europea è ancora viva. In questa edizione abbiamo già notato la presenza di una grande varietà di progetti per tipologia (edifici grandi, piccoli, privati o pubblici) e pur essendoci tratti in comune a livello europeo permangono ancora delle differenze fra i Paesi», ha commentato il presidente della giuria Jesús Aparicio.

Nel 2013 il BigMat International Architecture Award è stato vinto dal belga Xaveer De Geyter Architects (XDGA) per il progetto Elishout Kitchen Tower Campus COOVI a Brussels, mentre nella sezione italiana il premio nazionale è stato invece conferito al progetto Via Padovani Housing a Imola, realizzato da Lelli & Associati Architettura di Faenza.

Il vincitore del Gran Premio Internazionale BigMat 2015 riceverà un montepremi di 30.000 euro. Per i finalisti nazionali non vincitori saranno assegnati cinque premi da 5.000 euro ciascuno, mentre per i secondi e terzi classificati di ogni Paese partecipante saranno assegnati dodici premi da 1.500 euro. Sarà inoltre conferita una Menzione Speciale Giovani Architetti.

Ecco i candidati italiani in gara per il BigMat International Architecture Award 2015:

MIDE Architetti, Stra (VE)
Rossiprodi Associati Srl, Firenze (FI)
Gulino Albanese Architects, Menfi (AG)
GEZA Gri e Zucchi Architetti Associati, Udine (UD)
Studio di architettura arch. Stefania Saracino, Bolzano (BZ)
Labics, Roma (RM)
ABDR Architetti Associati, Roma (RM)
Iotti+Pavarani Architetti, Reggio Emilia (RE)
Pedevilla Architects, Vipiteno (BZ)
Onsitestudio Srl, Milano (MI)
CN10 Gianluca Gelmini Architetto, Bergamo (BG)
Camillo Botticini Architetto, Brescia (BS)
Arch. Andrea Oliva, Reggio Emilia (RE)
Alvisi Kirimoto + Partners, Roma (RM)
Lucianopia Srl, Torino (TO)
Baukuh studio associato, Milano (MI)
Ipostudio Architetti, Firenze (FI)
DOIT Architetti Associati, Roma (RM)
Natalini Architetti, Firenze (FI)

Tutte le informazioni e gli aggiornamenti riguardanti il premio sono disponibili su www.architectureaward.bigmat.com e www.bmiaa.com.

Cersaie 2015: Industrie Cotto Possagno presenta Lustri Veneziani

Cotto Possagno_Lustri VenezianiIndustrie Cotto Possagno sarà a Cersaie 2015 con la nuova linea di mattonelle da rivestimento, Lustri Veneziani (Pad 25 Stand B13).

Questa nuova collezione di piastrelle è caratterizzata da un aspetto artigianale, dai colori e dalle sfumature uniche che richiamano gli effetti cromatici dei cristalli e mosaici di Venezia.

La lavorazione manuale, in secondo e terzo fuoco dell’argilla purissima, insieme alla esperienza nella produzione della Ceramica Artistica di Bassano, conferiscono alle mattonelle un carattere originale, sottolineato dalla superficie irregolare del supporto, ideali per l’arredamento di spazi abitativi contemporanei come aree benessere, sale da bagno e living.

Le mattonelle Lustri Veneziani di Industrie Cotto Possagno misurano 15×15 cm, con uno spessore di  1,5 cm (altri formati disponibili su richiesta).

Cotto Possagno_Lustri Veneziani

Idea: calpesta la mattonella e produci elettricità

Smart Energy Floor

La mattonella intelligente che produce energia: basta calpestarla perché accada. Non si tratta di tecnologie che si basano sulla cinetica, ossia il movimento, del corpo umano, idea già diffusa da qualche anno e che ha lo svantaggio di essere piuttosto costosa da implementare. La start up Veranu di Cagliari punta sulla piezoelettricità ((dal greco piezein che significa comprimere), ossia sulla proprietà di alcuni materiali cristallini di polarizzarsi e generare quindi una tensione elettrica. Per capire di cosa si tratta ecco l’esempio più conosciuto, inventato nel 1968 dal friulano Lisio Plozner: l’accendigas da cucina, il cui cristallo sottoposto alla pressione di un tasto fa scoccare una scintilla, senza bisogno di pile di alimentazione. Un’idea simile è quella di Alessio Calcagni, Simone Mastrogiacomo e Giorgio Leoni, che hanno sviluppato Smart Energy Floor dopo la laurea in ingegneria elettronica all’Università di Cagliari. Una mattonella, una piastrella, un listello di parquet o un altro prodotto edile che al suo interno combina un materiale piezoelettrico (il Pvdf-TrFE, in commercio dal 1969 e utilizzato solo nei sensori di pressione di bracci meccanici) per sfruttare il calpestio delle persone nei luoghi di grande passaggio, e un materiale di plastica per accumulare la tensione. La posa in opera prevede un pavimento costituito da una serie di moduli quadrati di dimensioni 50×50 centimetri, dallo spessore di 3 centimetri, connesso a un circuito sottostante che provvederà alla gestione dell’energia prodotta e accumulata. A ogni passo il blocco si schiaccia di 3 millimetri e genera una potenza pari a 2 watt. Il prodotto modulare e facilmente sostituibile e trasportabile, è potenzialmente ( è ancora in fase preindustriale) disponibile in due versioni: isolato (stand alone) o connesso in rete (grid connected). Nel primo caso è dotato di un sistema di accumulo, nel secondo caso invece, l’energia prodotta viene riversata direttamente nella rete elettrica nei momenti di grande passaggio mentre nelle ore di poca affluenza il sistema viene alimentato dalla rete.

Smart Energy Floor
Smart Energy Floor

Ytong Climaplus e Climagold: novità Xella per pareti esterne

YTONGYtong rinnova la gamma per murature da tamponamento con soluzioni ancora più complete per le pareti esterne. Le nuove lineeYtong Climaplus e Climagold di Xella permettono di rispondere in maniera più puntuale alle nuove esigenze progettuali e costruttive, anche in riferimento all’emanazione dei decreti che renderanno attuativa la legge 90/2013 sull’efficienza energetica, che prevede parametri di isolamento sempre più stringenti per arrivare nel prossimo futuro a realizzare esclusivamente edifici a energia quasi zero.

L’involucro gioca un ruolo cruciale per le prestazioni energetiche di un edificio: per questo la gamma Ytong si rinnova. Ytong Clima verrà completamente sostituita dalla nuova gamma Ytong ClimaPlus, che comprende blocchi realizzati in una densità più bassa (325 kg/mc) che assicura una leggerezza maggiore e migliori performance isolanti. I nuovi blocchi in calcestruzzo aerato autoclavato Ytong ClimaPlus saranno disponibili negli spessori 24, 30 e 36 cm, con un valore di isolamento termico pari a λ10,dry = 0,078 W/mK.

Gamma ClimaPlus_300dpi
Gamma ClimaPlus

Anche la gamma Ytong ClimaGold per le murature di tamponamento è ottimizzata con l’inserimento di una nuova misura di blocco di spessore 45 cm, in sostituzione dello spessore 42 cm, con trasmittanza termica U=0,15 W/m2K. I blocchi che compongono il sistema costruttivo Ytong ClimaGold sono disponibili negli spessori 36, 45 e 48 cm con un valore di isolamento termico pari a λ10,dry = 0,072 W/mK.

Climagold 45
ClimaGold 45

I nuovi blocchi Ytong Climaplus e Climagold saranno disponibili a partire dal mese di ottobre 2015.

Accanto ai nuovi blocchi per pareti esterne, per la correzione dei ponti termici in corrispondenza delle strutture portanti, Xella propone l’isolante minerale Multipor che permette di ridurre al minimo le dispersioni termiche e annullare il rischio di formazione di muffe o condense superficiali.  Inoltre per la realizzazione delle aperture sono disponibili gli architravi Ytong in calcestruzzo cellulare: anche questa soluzione permette di eliminare il ponte termico che si formerebbe normalmente con l’utilizzo di materiali da costruzione tradizionali.

Il sistema costruttivo Ytong per il tamponamento (certificato natureplus®, Eco-Institut, dichiarazione EPD), con la complementarietà dei pannelli Multipor, garantisce un involucro omogeno, con prestazioni di traspirabilità, densità e un comportamento dei materiali in esercizio univoco, senza rischio di fessurazioni. Il sistema può essere completato con le linee di intonaci e malte rasanti proposte da Xella per il rivestimento.

Il ciclo parete è studiato per garantire la massima compatibilità dei materiali e permette di ottenere i crediti previsti dai protocolli di certificazione ambientale come LEED e ITACA. Infine le proprietà ignifughe dei blocchi Ytong e dei pannelli Multipor certificate in Euroclasse A1 e l’elevata resistenza meccanica offrono elevate garanzie di sicurezza.

TAMPONAMENTO YTONG

Nuova frenata delle compravendite nel 2015

Case a Milano

La ripresa è durata poco: il mercato immobiliare è ancora in crisi. Nel primo trimestre dell’anno le convenzioni notarili di compravendita per unità immobiliari tornano a registrare variazioni tendenziali negative (-3,6%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo rileva l’Istat. E la frenata interessa tutti i comparti immobiliari: -3,5% per i trasferimenti di immobili a uso abitazione ed accessori (+1,5% nel I trimestre 2014), -5,5% per quelli a uso economico (+1,6% nel I trimestre 2014). «Il calo registrato va letto anche alla luce dell’entrata in vigore (1 gennaio 2014) del nuovo e più favorevole regime delle imposte di registro (ipotecaria e catastale) applicabile agli atti di trasferimento a titolo oneroso di diritti reali immobiliari. Tale regime ha, infatti, indotto un aumento dei volumi di scambio nel I trimestre 2014 e un conseguente effetto depressivo nel confronto con il primo trimestre dell’anno in corso», è la spiegazione dell’Istat. Le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti ed altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare stipulati con banche o soggetti diversi dalle banche (68.161 in tutto) mostrano invece una crescita tendenziale in rallentamento, ma comunque pari all’8,1% rispetto allo stesso periodo del 2014. Variazioni positive delle convenzioni notarili per mutui si registrano in tutte le ripartizioni geografiche, fra le quali spicca il +15,7% del Sud, e il +8,3% degli Archivi Notarili distrettuali con sede nelle città metropolitane. In totale, nei primi tre mesi dell’anno sono 135.675 le convenzioni notarili per compravendite. Il 93,3% ha riguardato trasferimenti di di immobili a uso abitativo ed accessori (126.541), il 6,2% immobili a uso economico (8.371) e lo 0,5% a uso speciale e multiproprietà (763). A livello territoriale, la flessione delle compravendite coinvolge tutte le aree del Paese, ma è particolarmente accentuata al Centro (-6,5%), nelle Isole (-4,9%) e nel Nord-Ovest (-4,1%).

Case a Milano
Case a Milano

Un hotel ecosostenibile a 4mila metri (e made in Italy)

La vetrata dell'hotel LEAPrus 3912 sulle pendici dell'Elbrus

È possibile assicurare efficienza energetica e comfort abitativo a basso impatto ambientale a 4 mila metri? Sì, visto che LEAPrus 3912 è il primo hotel ecosostenibile sulle pendici del monte Elbrus, la montagna più alta del Caucaso (5.642 metri). Progettato dallo studio italiano LEAPfactory, l’hotel è stato studiato nei minimi dettagli: dalla forma, tre corpi tubolari che sembrano stazioni base spaziali, per evitare cumuli di neve sulla superficie e quindi ridurre gli interventi di manutenzione, alla scocca esterna coibentata e realizzata in legno e materiali di riciclo dotati di certificazione ecologica. Infatti, i 139 metri quadrati dell’hotel sono stati completamente isolati con un materiale sottile multistrato, Actis triso super 10.

I tre corpi dell'hotel LEAPrus 3912 sulle pendici dell'Elbrus
I tre corpi dell’hotel LEAPrus 3912 sulle pendici dell’Elbrus
La vetrata dell'hotel LEAPrus 3912 sulle pendici dell'Elbrus
La vetrata dell’hotel LEAPrus 3912 sulle pendici dell’Elbrus

Il risultato è che la struttura ricettiva, costituita da moduli completamente prefabbricati in Italia e assemblati in loco, 19 nella zona giorno e notte e 13 adibiti ai servizi igienici e al sofisticato impianto per la produzione di energia, è stata progettata in modo da riprendere alcuni concetti della casa passiva, che combina isolamento termico e sistema di ricircolo dell’aria interna. Non solo, per le bassissime temperature esterne è stato scelto un riscaldamento a pavimento, mentre per ridurre i consumi energetici dell’illuminazione è stato applicato un sistema a led. L’impianto idrico-sanitario si affida a un sistema di fusione della neve, e a un depuratore delle acque reflue. Certo, il fabbisogno energetico è comunque garantito un impianto ibrido autonomo, che però integra le fonti utilizzate, con un parco di accumulo ecologico al sodio, e per ridurre i consumi energetici dell’illuminazione è stato applicato un sistema a led. L’aspettativa di durabilità di LEAPrus 3912, che ha 49 posti letto soggiorno, ristorante, cucina, reception ed alloggio per gli addetti, è di circa 50 anni.

Interno dell'hotel LEAPrus 3912
Interno dell’hotel LEAPrus 3912
Interno dell'hotel LEAPrus 3912
Interno dell’hotel LEAPrus 3912

Aspiratore bagno: stop ai cattivi odori con Snif di Bampi

bampi snifPer liberare la toilette da cattivi odori e vapori, Bampi presenta Snif, il sistema universale di aspiratore bagno, applicabile alle cassette di scarico del wc. Snif permette di eliminare alla fonte la propagazione di cattivi odori e disperdere rapidamente i vapori dal bagno generati dall’uso di acqua calda sanitaria.

Installabile sulle cassette di wc esistenti e di nuova installazione, sia esterne sia ad incasso, l’innovativo aspiraodori di Bampi è particolarmente consigliato per bagni ciechi. In questi casi è disponibile con attivazione elettrica allacciata all’impianto d’illuminazione del locale. Mentre, in bagni dotati di finestra è consigliato l’uso di un interruttore elettrico dedicato, munito di spia luminosa, o di un sensore di rilevamento presenza. Il collegamento ad un’accensione indipendente oppure all’illuminazione del bagno, grazie al timer installato di serie a bordo macchina, consente di ottimizzare i regimi ed i tempi di utilizzo e di conseguenza i consumi.

Silenzioso e rapido, Snif preleva l’aria viziata direttamente dalla tazza wc e dal bagno attraverso una tubazione (del diametro di 50 millimetri) collegata sul tubo di cacciata della cassetta di risciacquo. I cattivi odori vengono condotti direttamente al tetto, tramite tubazione verticale, oppure sfruttati per recuperarne l’energia dirottandoli nell’espulsione dell’impianto di ventilazione meccanica controllata.

snif bampi

Il sistema Snif di Bampi garantisce la salubrità dell’aria grazie alla portata elevata (Q > 100 mc/h) ed al prelievo dei cattivi odori direttamente all’origine, evitando l’apertura delle finestre e la conseguente dispersione termica.

Il sistema di aspirazione offre la possibilità di essere installato su parete verticale o su soffitto o controsoffitto orizzontale. I collegamenti aeraulici sono opportunamente dimensionati in funzione della loro lunghezza, degli eventuali spostamenti e della portata di progetto. Il sistema di aggancio/sgancio rapido della placca e la possibilità di estrazione del motore dalla scatola incasso offrono manutenzione semplificata e risparmio di tempo.

Due nuovi magazzini per Centredil

Centredil, azienda con sede centrale a Gussago (Brescia), specializzata in forniture per l’edilizia tradizionale, si allarga. Entrano, infatti, a far parte della catena distributiva due nuovi punti vendita. Si tratta di quello di Bovegno (Loc.tà Vendose, Tel. 030/926221) e di Gardone Val Trompia (Via Valtrompia 145, Tel. 030/8960103). I nuovi magazzini si aggiungono agli altri di Gussago, Brescia, San Polo, Concesio, Lodi e Treviglio. I nuovi punti vendita sono operativi dal 20 luglio.centredil

La Pietra Lessinia sarà doc come il rosso Valpolicella

Pietra Lessinia doc. Ora una dei tradizionali materiali lapiedei, che nelle Prealpi venete è chiamato Biancon, Biancosel, Seciaron, sarà protetto dal Consorzio Tutela Pietra della Lessinia. Il consorzio riunisce 28 aziende del settore lapideo che lavorano e commerciano materiali delle cave dell’alta Valpolicella e delle zone di Prun, Cortine, Monte Loffa, Masua, Gorgusello e Molina. Una sorta di denominazione d’origine controllata, quindi, come accade per i vini della Valpolicella da 25 anni, certifica adesso anche la vera Pietra della Lessinia, estratta nei comuni di Negrar, Sant’Anna D’Alfaedo e Fumane. La stessa che pavimenta la storica piazza Erbe, una delle più suggestive di Verona e d’Italia, ed è stata scelta di recente per il progetto di riqualificazione della piazza di Sant’Anna D’Alfaedo.Pietra Lessinia

Il Consorzio di Tutela ha predisposto tanto di rigido «disciplinare» che prende in considerazione provenienza, profondità della falda e spessore del taglio della lastra. A vigilare sul rispetto del protocollo, un’apposita commissione con il compito di individuare le pietre classiche e quelle superiori, classificandole secondo la destinazione d’utilizzo o scartandole se non idonee in termini di qualità.  Solamente una volta superato questo esame, il materiale lapideo può fregiarsi del marchio Pietra della Lessinia.

Si tratta di un’iniziativa importante per la provincia di Verona, dal momento che l’industria estrattiva, con quasi 500 aziende e 4mila addetti, rappresenta una voce fondamentale dell’economia locale. Il distretto, infatti, si classifica primo esportatore italiano di pietre lavorate, con una quota che supera il 25% del totale nazionale e che, nel primo trimestre del 2015, ha raggiunto gli 86,6 milioni di euro, in crescita dell’8,6% sui primi tre mesi del 2014.

 

A Sidney la centrale elettrica diventa un tetto

La centrale elettrica trigenerazione sopra lo stabilimento Carlton and United Brewery a Sidney. Progetto Tzannes Associates

Il concetto di riuso degli edifici non solo per i materiali, ma come struttura per evitare il consumo di suolo, è ormai accettato da tutti e incoraggiato da molti. Certo, pensare a un tetto di una vecchia fabbrica di birra come base per una centrale elettrica è alquanto fantasioso. Invece, lo si può ammirare a Sidney, dove dalla cima dello storico stabilimento Carlton and United Brewery, svettano tre torri a trigenerazione ricoperte di zinco che costituiscono l’impianto per fornire acqua calda e fredda, nonché energia elettrica ai 2.200 appartamenti che saranno costruiti nelle vicinanze. Il sito che comprenderà anche negozi, un hotel e alloggi per gli studenti e un parco pubblico fa parte del piani di riqualificazione sviluppato da Frasers Property Australia e Sekisui House Australia che hanno investito nel progetto 2 miliardi di dollari.

La centrale elettrica trigenerazione sopra lo stabilimento Carlton and United Brewery a Sidney. Progetto Tzannes Associates
La centrale elettrica trigenerazione sopra lo stabilimento Carlton and United Brewery a Sidney. Progetto Tzannes Associates
Il dettaglio delle travi ponteggio e la ciminiera sopra lo stabilimento Carlton and United Brewery a Sidney. Progetto Tzannes Associates
Il dettaglio delle travi ponteggio e la ciminiera sopra lo stabilimento Carlton and United Brewery a Sidney. Progetto Tzannes Associates

Allo studio di architettura locale incaricato,  Tzannes Associates, era stato posto chiesto di mantenere e se possibile valorizzare il vecchio edificio con i suoi mattoni rossi considerato patrimonio artistico e la scelta è stata quella di creare una sorta di continuità tra passato e presente con una forma che soddisfacesse i requisiti tecnici richiesti per le torri di raffreddamento. La soluzione formale adottata consiste nell’integrazione del profilo della nuova tecnologia con quello dell’ambiente interno sottostante il tetto, proprio dove prima era in funzione un grande locale caldaia. I fogli a rete in zinco, stampati su misura delle torri, ne evidenziano la curva e contribuiscono sia al mantenimento della solidità della forma sia al raffreddamento dell’impianto. A sostegno, delle travi in ​​acciaio che costituiscono una struttura simile a un ponteggio, volutamente esposta su un lato dell’edificio, per ricordarne il passato industriale dell’area. Di cui è stata mantenuta solo parte della birreria, compresa la ciminiera in mattoni, per far posto alla fase B del piano, ossia il complesso residenziale e commerciale.

Il dettaglio del rivestimento forato in zinco delle torri
Il dettaglio del rivestimento forato in zinco delle torri
Il rivestimento forato in zinco visto dall'interno
Il rivestimento forato in zinco visto dall’interno

Questo appartamento potrebbe essere housing sociale? (Sì)

Uno degli appartamenti di Palazzo Sgariglia

Un antico edificio storico di Ascoli Piceno, con affreschi settecenteschi, adibito a housing sociale. Avviene a Palazzo Sgariglia, che ospiterà 30 unità immobiliari (per un totale di circa 4.500 metri quadri lordi), di cui 24 destinate a housing sociale e sei alla vendita a libero mercato. I 24 appartamenti in housing sociale sono destinati a giovani coppie e studenti a canone calmierato. Un intervento politico e non di mercato, condotto dal Fondo HS Italia Centrale (proprietario dell’immobile), fondo immobiliare gestito da Investire Sgr. Il Fondo HS Italia Centrale nasce, infatti, su iniziativa di alcune Fondazioni bancarie (quindi organismi gestiti sostanzialmente dagli enti locali) per valorizzare e gestire il patrimonio immobiliare, in stretta collaborazione con gli enti pubblici territoriali, per realizzare progetti di social housing. Tutti concentrati nelle regioni centrali dell’Italia.

Il progetto per Palazzo Sgariglia è stato redatto dal Raggruppamento temporaneo di professionisti guidato da Renato Guidi della Bioedil Progetti, e costituito dallo studio Archdoc di Aleandro Orsini e Sonia Calvelli (che insieme a Bioedil ha curato il progetto architettonico), Qsistem (progetto impianto elettrico). Il cantiere che ha restaurato l’edificio si è concluso in anticipo.

Gli spazi abitativi di Palazzo Sgariglia sono costituiti Al piano terra del corpo di spina centrale del cortile verranno realizzati dei locali polivalenti per aggregazione 0-99 anni a disposizione dei condomini,ma che in determinate occasioni potranno essere aperti alla cittadinanza per mostre ed iniziative culturali. Il progetto prevede inoltre la realizzazione di servizi collettivi di rilievo urbano, come ristorazione «a chilometro zero», negozi e botteghe artigianali.

Nelle intenzioni, per i cittadini ascolani Palazzo Sgariglia rappresenterà quindi un luogo aperto alla città, un punto di aggregazione pensato per portare nuova vita ed energia nel centro storico. In che modo, visto che dentro ci abiteranno delle famiglie, non è chiaro. Il bando di assegnazione degli appartamenti in housing sociale sarà comunicato entro settembre e si prevede che le prime famiglie possano entrare a Palazzo Sgariglia entro dicembre. La vendita dei sei appartamenti a libero mercato inizierà a settembre.

Uno degli appartamenti di Palazzo Sgariglia
Uno degli appartamenti di Palazzo Sgariglia
Palazzo Sgariglia
Palazzo Sgariglia