Davide Torelli è il nuovo direttore generale di Onduline Italia, azienda del Gruppo Onduline, leader mondiale nel settore delle coperture leggere e sottocoperture. Torelli vanta un’esperienza ventennale nel settore dell’edilizia e dei materiali da costruzione ed è stato responsabile della scientifica della Aismt, Associazione Italiana Schermi e membrane traspiranti. «Ritengo che il marchio Onduline meriti sempre più il posto tra i leader nel settore delle coperture e fra i miei obiettivi vi è sicuramente il suo consolidamento sul mercato sostenuto da uno sviluppo strategico che ha nell’elevata qualità dei sistemi un fondamentale valore aggiunto», commenta Torelli.
RasoVitra e Amplia, soluzioni in cristallo per Sistemi RasoParete
Sistemi RasoParete presenta RasoVitra e Amplia, due soluzioni in cristallo per caratterizzare in modo unico gli ambienti di lavoro ed abitativi.
Il cristallo, fissato alla struttura con dei profili a scomparsa, dona dinamicità agli ambienti, tramite giochi di luci, trasparenze e sovrapposizioni. I cristalli sono disponibili nelle finiture trasparente, extrachiaro, fumè e bronzo, anche con effetto satinato e con accessori cromo lucido, nichel satinato, canna di fucile e oro. I componenti e la ferramenta sono appositamente studiati e brevettati.
Le porte, ante e divisori RasoVitra sono la declinazione con il cristallo delle soluzioni complanari di Sistemi RasoParete. Avvalendosi dell’assenza d’infisso a vista e della ferramenta minimalista, riescono a garantire un effetto d’insieme esteticamente equilibrato.
Le soluzioni di divisione degli spazi Amplia sono invece completamente su misura e personalizzabili non solo nelle dimensioni, ma anche nella forma. Oltre a interagire con la struttura portante, si integrano direttamente attraverso aperture incassate nel muro, in grado di valorizzare la luminosità dello spazio e fornire continuità tra gli ambienti.
Il Cersaie si apre con un ping pong tra Delrio e Squinzi
Ripresa vera o solo un’illusione? Sarà questo il tema di Infrastrutture per la crescita, convegno inaugurale di Cersaie 2015, il Salone Internazionale della ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno, in programma lunedì 28 settembre alle 11 all’Europauditorium del Palazzo dei Congressi di Bologna (piazza Costituzione 4). Sul palco quest’anno il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e il presidente di Confindustria Ceramica Vittorio Borelli. Il programma degli investimenti in cantieri autostradali e in edilizia scolastica, unita alle norme operative pensate per semplificare l’apertura dei cantieri, è parte della riflessione sviluppata durante il convegno inaugurale di Cersaie 2015. A questa si possono aggiungere analisi sulla riforma fiscale, un tema che spazia dalla possibile riduzione delle imposte sulla casa alla necessaria eliminazione dell’Imu sulle cosiddette fabbriche imbullonate, senza tralasciare il tema dell’occupazione – fattore principe della crescita economica.
Una riflessione sui risultati che l’industria ceramica italiana sta conseguendo sui diversi mercati, a fianco del tema dell’innovazione di prodotto e di processo – aspetto importante per qualsiasi sistema industriale, che assume una rilevanza centrale nel caso dell’Italia, un Paese senza materie prime –, rappresentano spunti per un dibattito sulla capacità industriale e commerciale del settore: altro fattore di competitività e di conseguente crescita economica.
Carpets on Stone a Marmomacc 2015
I pavimenti di pietra saranno raccolti in un’unica esposizione a Marmomacc 2015, la Mostra Internazionale di Pietre Design e Tecnologie in corso a Verona, dal 30 settembre al 3 ottobre 2015.
Posati lungo un percorso nella Hall 1 della fiera, l’esposizione Carpets of Stone si sviluppa come un collage di tappeti di pietra. Quasi come avveniva in passato in Medio Oriente, dove i tappeti di tessuto venivano periodicamente posati a terra per essere lavati e puliti dal calpestio dei passanti.
Curata da Raffaello Galiotto e Vincenzo Pavan, Carpets of Stone unisce le diverse texture, design e cromie della pietra, all’interno di un percorso che attraversa longitudinalmente il padiglione.
Il patchwork è un composit di differenti carpet, che si differenziano l’uno dall’altro per essere frutto di un progetto individuale ideato da designer internazionali, in collaborazione con aziende italiane del settore. Dai vari lavori emergono le infinite possibilità interpretative, testurali e cromatiche offerte dai materiali lapidei.
Abbinamenti designer-azienda:
Giorgio Canale con Cereser
Giuseppe Fallacara con Pimar
Gumdesign con I.E.M.
Setsu & Shinobu Ito con Ferrari & Cigarini
Josep Miàs con CIPT Italporphyry - MEC Pongratz
Perbellini Architects con Decormarmi
Vincenzo Latina con Freri e Brignoli
La mostra Carpets of Stone rientra nel progetto The Italian Stone Theatre, realizzato da Marmomacc, con il supporto del Ministero per lo Sviluppo Economico, ICE-‐Italian Trade Agency e Confindustria Marmomacchine, nell’ambito del Piano di promozione del Made in Italy.
Ruredil per il miglioramento sismico del Sacro Cuore di Moglia
Ruredil protagonista dell’intervento di riparazione e miglioramento sismico dell’oratorio del Sacro Cuore a Moglia, in provincia di Mantova, danneggiato in seguito al sisma del maggio 2012.
I principali problemi rilevati dal progettista incaricato dei lavori riguardavano un meccanismo di rotazione della torre campanaria, in corrispondenza del distacco tra la muratura del corpo principale e la parte libera della torre, un principio di ribaltamento fuori dal piano della facciata principale e un quadro fessurativo diffuso a partire dagli spigoli delle aperture e diffuso in senso obliquo.
Per migliorare l’ammorsamento tra le pareti, i lavori di ristrutturazione hanno riguardato la cerchiatura completa dell’edificio in sommità delle facciate esterne e il rinforzo del timpano in mancanza di cordoli in calcestruzzo con sistema FRP monodirezionale, prevedendo opportune smussature degli spigoli per evitare la concentrazione delle tensioni e connessione con fiocchi in corrispondenza delle lesene. Inoltre in corrispondenza delle fessure è stato applicato il tessuto bidirezionale disposto a cavallo delle fessure.
Per garantire le prestazioni meccaniche e di resistenza, la durabilità dell’intervento al variare delle condizioni climatiche nonché la continua traspirabilità delle zone oggetto di intervento, sono state scelte le malte del sistema Ruredil X Mesh C10.
Ruredil X Mesh C10 è un sistema brevettato, composto da una rete di carbonio che funge da rinforzo continuo e da una matrice inorganica pozzolanica stabilizzata (M25), studiata per rendere solidale la rete al supporto in muratura.
Mentre gli altri ultimi compositi impiegano come legante una matrice organica (resina epossidica o poliestere) per garantire l’adesione al supporto, Ruredil X Mesh C10 impiega una matrice inorganica costituita da un legante idraulico pozzolanico compatibile sotto il profilo chimico, fisico e meccanico con il supporto di muratura.
Un’opera green sul palcoscenico della Scala
Un contratto di cinque anni e un investimento di milioni di euro per ridurre la bolletta energetica del Teatro alla Scala di Milano. Ad aggiudicarsi la gestione, la manutenzione e la supervisione degli impianti di climatizzazione, illuminazione, elettrici, idrico-sanitari e anti-incendio è Cofely Italia (Gruppo Engie, ex Gdf Suez). L’accordo non riguarda solo lo stabile progettato da Giuseppe Piermarini a fine 1700, ma è esteso a diversi edifici, per una superficie totale pari a 73 mila metri quadri. Infatti, nel primo anno verranno rimpiazzate 1800 lampade tradizionali con i Led presso il Teatro e implementati tre sistemi di compensazione climatica e dispositivi di riduzione dei consumi idrici, questo intervento è previsto anche nei Laboratori-atelier Ansaldo, mentre nella Scuola di ballo, in via Santa Marta, verranno installate 150 valvole con testina termostatica.
Lavori che permetteranno di ottenere un risparmio energetico pari a 61 Tep (tonnellate equivalenti di petrolio) annui pari e una riduzione delle emissioni equivalente di 127 tonnellate di CO2. Il progetto di riqualificazione proseguirà nell’imponente struttura di 20 mila metri quadrati dell’ex insediamento industriale delle acciaierie Ansaldo, l’installazione di un impianto solare fotovoltaico da 60 chilowatt picco per la produzione di energia elettrica e di uno termico da 116 chilowatt per la produzione di acqua calda sanitaria, la sostituzione di 3900 lampade con i Led, l’allacciamento di cinque gruppi frigoriferi ad alto rendimento al posto di quelli esistenti obsoleti ed energivori. Anche il Teatro avrà il suo nuovo impianto di cogenerazione, con l’obiettivo di tagliare complessivamente i consumi energetici annui di140 Tep all’anno e ed evitare 299 tonnellate di CO2.
La spazzatura elettronica al Coiltech di Pordenone
La spazzatura elettronica in tour arriva a Pordenone. L’iniziativa Fai Spazio di Ecolight va al Coiltech, la fiera dedicata all’elettromeccanica. Il consorzio specializzato nella gestione dei Raee presenta il suo servizio dedicato ai rifiuti aziendali, Fai Spazio, per la gestione dei rifiuti professionali. Ecolight è il consorzio nazionale per la gestione dei Raee, delle pile e degli accumulatori. «L’innovazione rappresenta un elemento di sviluppo necessario per il settore dell’elettromeccanica. Questa continua, quanto indispensabile, spinta verso nuove e innovative soluzioni non ci deve però far dimenticare ciò che ci lasciamo alle spalle. Macchinari obsoleti diventano infatti facilmente rifiuti», premette Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight. Alle imprese la normativa attribuisce delle precise responsabilità in termini di gestione dei rifiuti. «Le aziende sono infatti responsabili dei loro rifiuti», ricorda Dezio. «È importante, quindi, scegliere partner affidabili e professionali. Non solamente come autotutela, ma anche quale precisa posizione in favore dell’ambiente e di difesa del nostro futuro».
La normativa complessa e sempre in evoluzione richiede tempo e specifiche competenze per essere compresa e applicata. Accanto a questo, esistono le questioni più prettamente burocratiche, come la compilazione dei formulari, ed amministrative, il decespitamento dei beni a bilancio, che rendono ancora più articolata la gestione del rifiuto per un’azienda. «Troppo spesso i rifiuti professionali, ovvero quelli prodotti da attività economiche, seguono percorsi non corretti mettendo a rischio sia l’ambiente, sia la stessa impresa», aggiunge il direttore di Ecolight. Il consorzio si pone come partner affidabile delle aziende attraverso sistemi di raccolta che garantiscono una corretta gestione sia sotto il profilo operativo, sia documentale.
Istat: a luglio il costo di un fabbricato è salito dello 0.8%
Nel mese di luglio l’indice del costo di costruzione di un fabbricato residenziale è aumentato dello 0,8% rispetto al mese precedente e dello 0,7% nei confronti di luglio 2014. Lo ha stabilito l’Istat. Non solo: l’istituto di statistica indica anche che l’indice del costo di costruzione di un tronco stradale con tratto in galleria è aumentato dello 0,2% rispetto al mese precedente, mentre è diminuito dello 0,7% rispetto allo stesso mese del 2014; l’indice senza tratto in galleria è invece aumentato dello 0,1% rispetto al mese precedente e diminuito dello 0,6% rispetto allo stesso mese del 2014.
A WitLab l’innovazione è 3.0 ma anche artigianale
L’ambiente è a metà tra quello della ricerca e sviluppo e l’officina artigianale, perché a WitLab l’hi-tech delle stampanti 3D, della prototipazione di elettronica e della programmazione robotica convive con una falegnameria e una stazione di design e progettazione. Si trova a Rovereto, presso Progetto Manifattura, l’incubatore green di Trentino Sviluppo, ed è uno dei più FabLab d’Europa.
Il concetto di Fabrication Laboratory, ossia laboratorio di fabbricazione, da cui la contrazione FabLab è nato nel 2001 al Media Lab del Mit (Massachusetts Institute of Technology, Boston, USA) e indica un sistema flessibile e veloce per rendere accessibili non solo conoscenze e idee, ma anche consigli tecnici, stringhe di codice, componenti cibernetiche, tagliatrici laser, stampanti e sistemi di modellazione 3D. Infatti, è aperto alle aziende e agli studenti che possono affittare tecnologie e materiali di consumo per sperimentare e sviluppare nuovi prodotti. Alcune di queste sono fornite da Witted, una start up produttrice di un cestino compattatore multimateriale per la gestione integrata dei rifiuti in ambito domestico in fase di brevettazione, che opera anche come consulente di design, stampa 3D, fast prototyping e industrializzazione di prodotti per terzi. Da qui il nome WitLab. Uno spazio di 300 metri quadrati dove chi non ne possiede uno o non se lo può permettere, può trasformare un’idea in qualcosa di concreto: dall’oggetto di design al prototipo meccanico, dalla custodia per l’iPhone alle componenti per la prossima generazione di impianti ad energie rinnovabili, dai circuiti per sistemi robotici alle lampade Led. Uno strumento fare innovazione di bottega 3.0 completamente made in Italy.
WitLab è aperto dal lunedì al venerdì dalle 15:30 alle 20:30 ed il sabato dalle 10 alle 17.
Per informazioni: hello@witlab.io
Consumo di energia e antisismica: le nuove perizie per l’Abi
Come valutare un immobile? L’Abi, cioè l’associazione delle principali banche, ha pubblicato la bozza che recepisce gli standard di valutazione internazionali. Sono criteri che recepiscono la direttiva europea sui mutui ipotecari. La bozza si tradurrà poi in un documento definitivo e vincolante. Le linee guida servono comunque a introdurre principi per mettere a punto le perizie sugli immobili e comprendono aspetti come le caratteristiche energetiche dell’edificio e la sicurezza sismica e idrogeologica. A questo si aggiungono elementi come le verdi di pertinenza. Insomma, nella valutazione concorrono oggi criteri che un tempo non erano contemplati. Potete scaricare la bozza cliccando qui.
Winkler: nuove certificazioni USA per i prodotti a base acqua
Continua il percorso di certificazione dei prodotti Winkler a base d’acqua, realizzati in armonia con la filosofia WIinkler-Safe e già certificati ISO 14001.
L’azienda ha recentemente avviato il percorso di certificazione di prodotto negli Stati Uniti che rappresenta uno dei Paesi che garantisce le più elevate performance sia in ambito tecnico, sia nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente. Ma gli Stati Uniti sono un Paese immenso, e ogni Stato, ma anche ogni grande città, ha le sue certificazioni specifiche.
Per ovviare a questa problematica, Winkler ha individuato un Istituto di certificazione che potesse far ottenere i certificati regionali e provinciali in qualsiasi punto degli Stati Uniti.
I certificati americani vengono concessi solo dopo aver verificato la vita utile del prodotto attraverso analisi che si protraggono nel tempo e che contemplano ogni singola caratteristica del materiale dichiarata dal produttore, che deve essere assolutamente conforme alle specifiche delle normative stesse.
I prodotti che hanno già ottenuto le certificazioni americane sono l’impermeabilizzante liquido Wingum Plus H2O, Scudo System, ideale per i muri di fondazione, Winglue, cui sono state riconosciute elevate caratteristiche di adesione, oltre alla capacità di lavorare nel rispetto dell’ambiente e degli applicatori, EcoSilverAll, la pittura protettiva a base acqua per la protezione dei manti bituminosi.
Numerosi altri prodotti Winkler sono in fase di certificazione sempre negli Stati Uniti, a garanzia della ricerca di una qualità globale da parte dell’azienda.
A sorpresa l’Italia è un «Paes» sempre più virtuoso
Si chiama Piano d’azione per l’energia sostenibile (Paes) ed è stato adottato da un terzo dei comuni italiani: in 2.650 hanno risposto all’appello dell’Europa per la riduzione entro il 2020 del 20% delle emissioni di Co2. Un primato perché siamo il Paese con il maggior numero di adesioni in Europa. Ma la fotografia che emerge dalla XVII Assemblea del Coordinamento Agende 21 Locali Italiane (l’associazione senza scopo di lucro di Enti e Regioni che ha come obiettivo di migliorare la gestione dell’ambiente), è in chiaro scuro: infatti sono appena 150 le comunità locali che hanno programmato azioni strutturate per rendere le città “resilienti”, ossia capaci di fronteggiare e mitigare le conseguenze dei mutamenti del clima sui territori. Un percorso, va sottolineato, piuttosto complesso che richiede forti investimenti, per esempio per la sola messa in sicurezza del territorio italiano si stima la necessità di interventi per 40 miliardi di euro.
E allora, come rendere le città meno vulnerabili e in grado di re-agire in caso di alluvioni, siccità e altre conseguenze del mutamento del clima? Accanto ai canali di finanziamento, soprattutto europei ci sono altre iniziative come 100 Resilient Cities promossa dalla Rockefeller Foundation, che offre sostegno tecnico ed economico attraverso un network e un fondo di 100 milioni di dollari per affrontare le sfide della trasformazione urbana, dei cambiamenti climatici e delle pressioni socioeconomiche. Una delle realtà italiane a beneficiare del progetto Rockefeller è Milano, scelta per l’impegno su due aree d’intervento: «l’impatto della crisi economica e la contrazione delle risorse, riscontrabile nella forte carenza di abitazioni accessibili, sia dal punto di vista dell’housing sociale che dell’edilizia residenziale pubblica»; «il primo riguarda la sostenibilità sull’uso dell’energia durante le ondate di caldo e sul rischio idraulico in modo da contenere gli effetti dei cambiamenti climatici; il secondo invece si concentra sulla carenza di abitazioni accessibili, come offerta di housing sociale ed edilizia residenziale pubblica. L’amministrazione del capoluogo lombardo ha presentato un piano redatto dall’Agenzia Mobilità Ambiente Territorio (Amat), per ridurre del 4% (rispetto al 2005) le emissioni complessive. Come? Con la riqualificazione energetica degli edifici, la promozione dell’efficienza energetica, l’illuminazione pubblica, le fonti rinnovabili, la mobilità e la gestione dei rifiuti.
BigMat International Architecture Award: i finalisti
Annunciati i nomi dei 18 finalisti scelti tra oltre settecento progetti che hanno partecipato al BigMat International Architecture Award, le cui premiazioni si terranno a Berlino il prossimo 20 novembre 2015 nell’antica fabbrica di porcellane Bolle.
Il premio vuole celebrare le opere che hanno dato un contributo alla cultura architettonica contemporanea in Spagna, Francia, Italia, Portogallo, Repubblica Ceca e Belgio, con particolare attenzione al dialogo che hanno saputo tessere con temi senza tempo della storia dell’architettura, nonché il loro rapporto con i parametri di efficienza energetica. I vincitori del Premio Nazionale riceveranno 5mila euro, mentre il vincitore del Gran Premio riceverà 30mila euro. Prevista anche una menzione speciale Giovani Architetti.
La giuria è presieduta da Jesús Aparicio e dal segretario Jesús Donaire, insieme a Olivier Bastin (Belgio), Martin Rajnis (Repubblica Ceca), Antonio Ortiz (Spagna), Henry Ciriani (Francia), Francesco Dal Co (Italia), Manuel Aires Mateus (Portogallo).
Ecco i progetti finalisti divisi per nazione:
– Belgio: Atelier d’architecture Pierre Hebbelinck et Pierre de Wit, V+ / Vers plus de bien-être, URA YvesMalysse&KikiVerbeeck
– Francia: Agence d’Architecture Philippe Prost, LAN, A+ Samueldelmas Architectes Urbaniste
– Portogallo: GSMM Architetti. Giorgio Santagostino, Monica Margarido, José Adrião Arquitectos, AZO Sequeira Arquitetos Associados Lda
– Repubblica Ceca: ARCHTEAM, Prokš Přikryl Architekti, Projektil Architekti
– Spagna: Estudio Arquitectura Campo Baeza, HACE Studio, RCR Arquitectos
– Italia: GEZA Gri e Zucchi Architetti Associati, Pedevilla Architects, Architetto Andrea Oliva (nelle foto)
PEDEVILLA ARCHITECT La Pedevilla Pliscia 13
GEZA e ZUCCHI Faber Headquarters
ANDREA OLIVA The architectural and functional requalification of Shed
A Roma quotazioni in discesa, ma il Giubileo sostiene il centro
Immobiliare a Roma in discesa: secondo Tecnocasa, nella prima parte del 2015 le quotazioni delle abitazioni della Capitale hanno registrato una contrazione del 2,1% rispetto al semestre precedente. Le zone centrali hanno tenuto grazie ad una domanda sempre sostenuta sia di prima casa sia di abitazioni da destinare a B&B o casa vacanza, anche in vista del prossimo Giubileo. La stessa motivazione sta portando gli investitori a comprare anche in altre zone storiche della capitale come quelle a ridosso del Vaticano e degli altri siti turistici della città. Per il momento la riforma del catasto non ha determinato effetti sugli acquirenti, ma si segnalano casi di persone che hanno deciso di vendere a causa dell’aumento della tassazione. Tra le macroaree che hanno segnalato il ribasso dei prezzi più forte con -3,1% ci sono Policlinico-Pietralata e Cassia Torrevecchia. Nel quartiere Tiburtina c’è attesa per il completamento del nuovo palazzo di BNL che potrebbe impattare positivamente sulla zona in termini di richieste di acquisto e di compravendite. Soffrono le abitazioni situate nei quartieri più periferici dove la cospicua offerta, dovuta alle numerose nuove costruzioni degli ultimi anni, ha determinato una contrazione dei valori. Un discreto andamento sta caratterizzando i quartieri della macroarea Villa Ada-Montesacro, interessati dal passaggio della nuova metropolitana B1. L’area di Centocelle è stata interessata dall’arrivo della metropolitana “C” che serve la zona a ridosso della Prenestina e via Casilina, anche se al momento è operativo il tratto che va da Pantano fino a Centocelle e quello che collega quest’ultima zona con piazza Lodi. Questo ha determinato una maggiore richiesta di immobili in zona ma senza effetti sulle quotazioni. In particolare si sta riscontrando un certo interesse da parte dei giovani che qui possono trovare prezzi più accessibili rispetto ad altre zone di Roma. Da segnalare infine che è stato da poco inaugurato il nuovo capolinea della metropolitana B1 su viale Ionio e che sono partiti i lavori per la realizzazione di nuovi locali commerciali a completamento della fermata stessa.
Marrazzi raddoppia a Fiorano Modenese
Un nuovo stabilimento Marrazzi a Fiorano Modenese, costruito a fianco dell’impianto già esistente, che porta al raddoppio della capacità produttiva da 4 a circa 9 milioni di metri quadrati annui di gres porcellanato di alta qualità: è stato inaugurato, alla presenza del ministro Maria Elena Boschi e del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Con il nuovo impianto aumenta del 30% anche il personale impiegato (oggi 270 persone). Con l’avvio dello stabilimento sono entrate in funzione anche nuove presse, nuovi forni e l’applicazione di tecnologie all’avanguardia per la decorazione digitale, la colorazione, la squadratura, il controllo qualità, la movimentazione e l’impacchettamento del prodotto ceramico.
I nuovi impianti sono stati progettati riservando grande attenzione all’impatto ambientale oltre che al comfort e alla sicurezza degli addetti prevedendo un impianto di cogenerazione, sistemi di recupero del calore, delle acque utilizzate e sistemi di sicurezza all’avanguardia.
L’area del sito produttivo oggetto dell’intervento è di 37.500 metri quadrati di cui oltre 9mila di nuova superficie coperta, oltre 15mila metri quadri di nuova pavimentazione, oltre 30mila mq di asfaltatura per la nuova viabilità in cui è stata inglobata una strada prima comunale e che oggi attraversa gli impianti. Per la realizzazione sono stati utilizzati oltre 6mila metri cubi di cemento armato, 275mila chilogrammi di ferro, 30 chilometri di cavi per le reti elettriche, 6 chilometri di nuove tubazioni.
È in via Gioia 8 il campione Leed Platinum di Milano
Il cemento a vista la caratterizza come architettura «brutalista» (dal termine francese beton brut, ossia cemento grezzo) il progetto di ristrutturazione invece, lo classifica come l’edificio con il maggior numero di punti (88) ottenuti nella certificazione Leed Platinum a Milano e il secondo in Italia. È l’ex Residence Porta Nuova, in via Melchiorre Gioia 8, costruito nel 1973 su progetto di Marco Zanuso e Pietro Crescini e rinnovato dallo studio di architettura Park Associati su incarico del gruppo Hines, con la collaborazione dello studio d’ingegneria General Planning e la consulenza Leed di Greenwich.
La riqualificazione dello stabile dalla struttura orizzontale, tipica di quegli anni, assume ancora di più una valenza storica nel nuovo quartiere Varesine, dominato da nuove architetture sviluppate in verticale. Gli spazi interni sono stati valorizzati e destinati a un uso misto, uffici e e NH Grand Hotel Verdi, adeguandoli alle normative vigenti, e quasi il 98% degli elementi strutturali è stato mantenuto, per esempio le scale, per evitare lo spreco di materiali, mentre i serramenti sono stati sostituiti per sfruttare la luminosità naturale. Nella facciata si alternano grandi moduli trasparenti con parti opache strutturali coperte dai serramenti serigrafati su due livelli per aumentarne l’effetto tridimensionale.
Ma a parte l’uso di vetro, cemento, acciaio e legno per il restauro in chiave filologica, c’è un intervento mirato alla sostenibilità sotto profilo energetico e idrico sottoposto all’ente di revisione Green Building Certification Institute. Il calo di oltre il 32 % dei costi energetici complessivi è dovuto all’installazione di impianti Havac (Heating, Ventilating and Air Conditioning), con prestazioni più elevate rispetto alla media di mercato, alla scelta di gruppi frigoriferi polivalenti a elevata efficienza, all’utilizzo di inverter per l’alimentazione delle pompe e dei sistemi di regolazione a due vie in grado di risparmiare fino all’80% dell’energia elettrica rispetto ad un sistema tradizionale, ai sistemi di recupero calore. Invece, i consumi di acqua potabile ad uso interno sono stati abbassati del 48% con cassette di scarico a doppio flusso, con l’installazione di riduttori di flusso e aeratori sulle rubinetterie mentre le docce, fruibili di chi accederà al sito in bicicletta, sono a bassa portata di erogazione. Anche l’irrigazione delle aree verdi è inferiore del 51% rispetto ai sistemi tradizionali, perché in copertura sia il prato che gli arbusti sono a ridotto fabbisogno idrico e l’impianto di irrigazione è controllato da sensori di pioggia e umidità del terreno. La qualità dell’aria interna è assicurata dalla climatizzazione, dal fatto che tutti i prodotti chimici come sigillanti, adesivi e pitture, le pavimentazioni e i prodotti in legno composito sono stati selezionati sulla base del ridotto contenuto di composti organici volatili (Cov) e sull’assenza di resine a base di urea‐formaldeide. Infine, sempre all’insegna della sostenibilità è stato installato un impianto fotovoltaico che produrrà energia per oltre il 4% del fabbisogno annuo stimato, i materiali edili impiegati sono per il 20% di provenienza regionale e per il 25% riciclati, mentre in fase di cantiere l’85% dei rifiuti prodotti è stato inviato a riciclo.