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Al via Marmomacc, vola l’export del lapideo

Marmomacc

Al via Marmomacc. L’edizione che si è aperta questa mattina (la numero 50) vede le delegazioni commerciali da 55 nazioni, 11 in più rispetto all’anno precedente; 936 aziende straniere su 1.524 presenti, provenienti da 55 paesi del mondo e con il debutto di Albania, Bosnia Erzegovina, Camerun, Georgia e Venezuela; visitatori attesi da oltre 140 Stati. Alla Fiera di Verona il salone dedicato a marmi, graniti e pietra naturale (fino a sabato 3 ottobre), si conferma il polo mondiale di riferimento per il business, la promozione e la cultura legati alla filiera lapidea. Secondo l’Osservatorio Marmomacc-Confindustra Marmomacchine, nel primo semestre 2015 le esportazionitricolori hanno raggiunto quasi 1,6 miliardi di euro, in crescita del 5,2% per quanto riguarda i materiali lapidei finiti e grezzi e del 28,8% nel campo dei macchinari e delle tecnologie per estrazione e lavorazione.

Marmomacc
Marmomacc

Sui mutui Nomisma rimbrotta l’Abi: numeri credibili, please

Ma davvero, come ha reso noto l’Abi, c’è un boom dei mutui? E, quindi, per conseguenza, una incredibile esplosione di acquisti di immobili? I dati dell’Agenzia delle Entrate sembrano indicare una realtà diversa. La discrepanza ha incuriosito Nomisma, che da anni monitora il mercato immobiliare. E l’istituto di ricerca è entrato in campo con una stoccata alla associazione delle banche. «A distanza di pochi giorni due fonti autorevoli hanno diffuso dati relativi alla dinamica del settore immobiliare che meritano una riflessione. La scorsa settimana è stata la volta dell’Agenzia delle Entrate, che nell’abituale Osservatorio del mercato immobiliare ha evidenziato, rispetto al primo semestre del 2014, una crescita del mercato residenziale ancora piuttosto stentata. Se nel corso del primo semestre dello scorso anno le compravendite in Italia erano risultate 206.093, quest’anno nello stesso periodo ci si è attestati a 211.968, con un incremento del 2,85%. Si tratta di una dinamica coerente con un percorso di uscita dalla crisi graduale e non privo di ostacoli, che dovrebbe consentire, nelle previsioni di Nomisma, di recuperare quota 500mila transazioni non prima del prossimo anno», sottolinea Luca Dondi, direttore generale di Nomisma.

«La comunicazione dell’Abi attesta, a dire il vero non per la prima volta nel corso dell’anno, un autentico boom di mutui erogati. Nei primi otto mesi dell’anno le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili hanno fatto segnare un incremento dell’86,1% rispetto al medesimo arco temporale dello scorso anno. L’ammontare delle erogazioni di nuovi mutui è, infatti, passato dai 15,543 miliardi del 2014 ai 28,920 miliardi di euro di quest’anno. Si tratta di un aumento eclatante che parrebbe solo in parte ascrivibile all’impennata delle surroghe, la cui incidenza l’Abi stima abbia raggiunto circa il 29%.

Tenendo conto della modificata incidenza della componente di surroga e sostituzione si può stimare, secondo i dati diffusi dall’Abi, che il settore residenziale abbia beneficiato nel primo semestre del 2015 di risorse aggiuntive destinate a transazioni per oltre 5 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un ammontare decisamente spropositato se paragonato al tutto sommato modesto incremento delle transazioni registrato dall’Agenzia dell’Entrate.

Non essendo possibile ipotizzare un incremento dell’erogato medio per mutuo, in quanto la dinamica in atto è addirittura opposta in coerenza con la flessione dei valori immobiliari e con l‘atteggiamento improntato alla prudenza adottato dalle banche, l’unico elemento in grado di conciliare dinamiche altrimenti incompatibili potrebbe essere rappresentato dal radicale cambiamento della composizione delle compravendite a favore della componente sostenuta da mutuo. Se non vi sono dubbi che la dinamica appaia coerente con la fragilità reddituale di una parte significativa della domanda che si affaccia sul mercato immobiliare, l’entità della variazione che potrebbe tenere insieme le diverse grandezze citate appare scarsamente verosimile. L’incidenza delle transazioni sostenute da mutuo dovrebbe infatti essere aumentata di quasi 20 punti, passando da poco più del 40% ad oltre il 60%, con tutte le conseguenze a livello di composizione tipologica e territoriale del compravenduto che un simile cambiamento dovrebbe aver comportato. In ultima analisi, una simile trasformazione appare davvero poco credibile. Non potendo al momento indicare con certezza le fonti di un sotto o sovra dimensionamento delle dinamiche, l’unico auspicio che ha senso formulare è che si giunga presto ad un livello di trasparenza maggiore, che non solo semplifichi la vita a chi si trova a dover analizzare i dati ma contribuisca a rendere il mercato e, di conseguenza il Paese, finalmente più credibile», conclude Dondi.

Luca Dondi
Luca Dondi

Abi: in otto mesi i mutui sono aumentati del 15,9%

Nei primi otto mesi del 2015 i mutui sono aumentati del +15,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo ha reso noto l’Abi. In crescita anche le erogazioni di prestiti bancari, scondo un campione di istituti di credito (78 banche che rappresentano circa l’80% del mercato). Per le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili, sempre nello stesso periodo, si è registrato un incremento annuo del +86,1% rispetto al medesimo arco temporale dello scorso anno. Nell’analogo periodo, le nuove operazioni di credito al consumo hanno segnato un incremento del +27,2%. Con riferimento specifico ai mutui alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni: i dati relativi al periodo gennaio-agosto del 2015 evidenziano la forte ripresa del mercato dei finanziamenti alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni. Nel periodo gennaio-agosto 2015 l’ammontare delle erogazioni di nuovi mutui è stato pari a 28,920 miliardi di euro rispetto ai 15,543 miliardi dello stesso periodo del 2014. L’incremento su base annua è, quindi, dell’86,1%. L’incidenza delle surroghe sul totale dei nuovi finanziamenti è pari, nei primi 8 mesi del 2015, a circa il 29%. L’ammontare delle nuove erogazioni di mutui nel 2015 è anche superiore sia al dato dello stesso periodo del 2013, quando si attestarono sui 12,089 miliardi di euro, sia al valore dei primi otto mesi del 2012 (13,924 miliardi di euro). Inoltre, le erogazioni dei primi 8 mesi del 2015 superano le erogazioni dell’intero 2014 (25,283 miliardi di euro). I mutui a tasso variabile rappresentano, nei primi otto mesi del 2015, il 48,3% delle nuove erogazioni complessive; nei mesi più recenti sono in forte incremento i mutui a tasso fisso che hanno superato ad agosto 2015 il 60% delle nuove erogazioni, erano meno del 20% dodici mesi prima.euro

Cersaie a lezione di ecologia da Glenn Murcutt

Glenn Murcutt

«Nel mio lavoro, la natura non va respinta, ma assorbita»: si nasconde dietro a queste semplici parole la filosofia di Glenn Murcutt, l’architetto australiano vincitore del premio Prizker nel 2002 che ha tenuto la sua Lectio Magistralis all’Europauditorium di Cersaie 2015. «Quando ho iniziato a lavorare, sapevo avrei lavorato da solo. Poi ho pensato fosse un peccato non tramandare la mia eredità professionale. Così ho iniziato a insegnare, in scuole di tutto il mondo: avrò avuto mille, forse duemila studenti», ha raccontato Murcutt. Se l’insegnamento è internazionale però, non così è l’esercizio della sua professione: «Opero solo in Australia, è l’unico Paese di cui conosca lingua e cultura abbastanza approfonditamente per potervi esercitare». Tratto poi distintivo dell’opera architettonica di Glenn Murcutt è l’ecosostenibilità. Con una precisazione dell’architetto stesso: «Si abusa dei concetti di verde e sostenibile a livello commerciale. È un’enorme ipocrisia, che non condivido: neppure la presenza dell’uomo sulla Terra, probabilmente, è sostenibile. Quello che serve è la responsabilità, la ricerca di un equilibrio tra le cose, restituire ciò che si consuma». Gli edifici di Murcutt si basano sul presupposto che il benessere e la serenità dell’uomo dipendano dalla natura, e che quindi i luoghi in cui vive debbano rispettarla, armonizzarsi con essa, sfruttarne caratteristiche e potenzialità. «A che cosa serve l’aria condizionata quando si possono sfruttare le correnti d’aria naturali?», si è chiesto il premio Pritzker. «Quando si progetta un edificio bisogna tenere conto del clima, della geografia, delle stagioni, ma anche degli spazi, della luce, degli animali, dei profumi dell’ambiente, persino dei cicli lunari». E della cultura di chi commissiona il lavoro, le sue aspettative, i colori prevalenti dell’ambiente circostante. Così, i prodotti utilizzati devono essere durevoli, riutilizzabili, naturali e in relazione con l’ambiente. Come la ceramica, materiale di cui Murcutt si serve spesso. «Della ceramica amo la versatilità, ma anche la consistenza: in Australia adoriamo camminare scalzi, e posare i piedi nudi sulla ceramica è una sensazione unica. Inoltre, è un materiale isolante, che permette di sfruttare meno riscaldamento o impianti di condizionamento, con un risparmio energetico ingente».

Glenn Murcutt
Glenn Murcutt

Il vetro-spugna che può rinfrescare l’ambiente

Il processo di Hydromembrane

Architettura di vetro: sembra che la maggior parte degli edifici contemporanei non sfugga alla tendenza delle ampie superfici in questo materiale come involucro edilizio. Una scelta non sempre funzionale, perché se da una parte la trasparenza riduce l’impatto del costruito sul territorio e crea una sorta di continuità con l’esterno, dall’altra può essere fonte di problemi termici. Certo, in inverno una maggiore esposizione riduce il fabbisogno di riscaldamento, ma in estate se la facciata non è esposta a sud, si verifica la situazione opposta, ossia l’incremento di energia utilizzata per il condizionamento. Insomma, un problema.

Una soluzione è quella proposta da Luisa Roth, una studentessa dell’Institute of Advanced Architecture of Catalunya (Iaac) di Barcellona, che ha inventato una membrana intelligente per raffrescare gli edifici senza consumare energia. Si tratta di un materiale biomimetico, battezzato Hydromembrane, in grado di reagire alle condizioni ambientali, non solo di surriscaldamento, ma anche di scarsa ventilazione ed eccessiva umidità. Consiste in sei strati di tre materiali con differenti caratteristiche fisiche e chimiche, che sovrapposti formano un sistema di auto-regolazione: in presenza di umidità si deforma per assorbire l’acqua che poi evapora. Questo meccanismo innesca un successivo processo di raffreddamento, tale per cui l’aria calda esterna si abbassa fino a 3 gradi centigradi. Infatti, il passaggio dell’aria avviene dal primo strato di materiale idromorfo, dallo spessore di 0,5 millimetri, che funge da connettore alla griglia statica in silicone sottostante, ancorata a un secondo connettore idromorfo collegato a sua volta a un tessuto elastico di 1 millimetro, per rendere l’insieme molto flessibile e adattabile. Gli ultimi due livelli sono costituiti da un rivestimento in silicone e un ultimo strato di materiale idromorfo che fa traspirare l’aria proveniente dall’esterno più fredda. In pratica, si tratta di un raffrescamento passivo che scatta quando aumentano le temperature.

Hydromembrane nel dettaglio
Hydromembrane nel dettaglio
Gli strati che compongono Hydromembrane
Gli strati che compongono
Hydromembrane
Il processo di Hydromembrane
Il processo di Hydromembrane

Video: ecco le case che si autocostruiscono

il sistema Project dom indoors realizzato da asmbld

Immaginate, come accade per un’applicazione o per una canzone, il download di nuovi mobili. Immaginate che prendano forma in pochi minuti, proprio davanti a vostri occhi. Immaginate di prenotare una sala riunioni e vederla crescere dal pavimento. Project dom indoors è l’ultima ricerca di asmbld, una società di robotica con sede a New York. Si tratta di un sistema che può riconfigurare qualsiasi stanza in brevissimo tempo con minuscoli robot che trasportano elementi modulari e assemblano muri, pavimenti e mobili.

Dal basso verso l’alto, strato dopo strato, possono aumentare il numero delle sale riunioni negli uffici, rinnovare completamente gli spazi per ospitare nuovi eventi, posare pannelli in legno, lastre di metallo, tavole in plastica, piastrelle in ceramica. E, un po’ come nel video gioco Minecfraft, gli utenti possono progettare in 3D. Ma poiché siamo nella realtà fisica, è davvero utile e comoda questa tecnologia? La riconfigurazione degli spazi teoricamente permetterebbe agli edifici di adattarsi alle mutevoli esigenze e ipotizzare più scenari di impiego nello stesso ambiente. Dettaglio non da poco visto che l’aumento dei costi immobiliari sta spingendo le aziende e le persone a considerare luoghi dove lavorare e abitare sempre più piccoli. La stessa Google che non ha problemi economici, ha però un forte interesse per i campus riprogrammabili come struttura, tanto da annunciare l’intenzione di utilizzare grandi robot industriali con questo obiettivo. E qui sta la differenza con il progetto di asmbld, che si basa su robot minuscoli (10 centimetri per 10) che costano circa 100 dollari. Il fatto che siano associati  a piccoli moduli abbassano ulteriormente il presso del sistema e favoriscono un impiego su larga scala.

Dom indoors può essere installato quasi ovunque e si presenta come un normalissimo pavimento galleggiante. I robot operano sotto la struttura, in modo da non costituire pericoli per i clienti che così riescono anche a seguire i lavori. Quando, sotto il pavimento un livello è completato, entra in scena un altro tipo di automa che solleva lo strato finito per permettere al collega di collocare dei supporti nella parte inferiore e automaticamente spingere verso l’alto la superficie. Il  processo si ripete fino a quando la struttura è assemblata, o viene invertito per smontare un oggetto esistente. I test confermano che quattro robot potrebbero costruire un muro in circa 30 minuti prospettando uno scenario dove i software diventano una componente fondamentale del sistema, in quanto se correttamente progettati, assicurano la conformità della costruzione e le relative misure di sicurezza. In questo modo, gli architetti o le imprese potrebbero programmare delle applicazioni e venderle su iTunes o Google Play, mentre le catene di distribuzione le potrebbero acquistare per modificare gli spazi a seconda delle loro esigenze. Per esempio, in caso di dimostrazioni pratiche dei prodotti. Ecco i video che spiegano come funziona il sistema.

il sistema Project dom indoors realizzato da asmbld
il sistema Project dom indoors realizzato da asmbld

Asmbld Robots from asmbld on Vimeo.

Lifting Mechanism Test from asmbld on Vimeo.

Fabio Billo nuovo amministratore di Bft (Somfy)

Fabio Billo
Fabio Billo

Fabio Billo è il nuovo amministratore delegato di Bft (Gruppo Somfy). Il manager, 55 anni, laurea in ingegneria elettronica all’Università degli Studi di Padova ha ricoperto il ruolo di responsabile della progettazione, direttore tecnico e, fino a settembre 2015, direttore generale. Billo sarà punto di riferimento e guida in un momento di trasformazione e di crescita di Bft: l’azienda, infatti, ha intrapreso nel 2014 un percorso di rinnovamento della propria identità che oggi la identifica come Full Access Specialist nei mondi dell’Home Access Automation, Building Access Automation e Urban Access Automation.

«Bft è in una fase di forte slancio e il mio impegno sarà di proseguire lungo questo percorso sviluppandone tutte le potenzialità. Le grandi innovazioni tecnologiche e la rinnovata offerta di soluzioni dell’azienda sono il cuore di questo progetto strategico. Un progetto che vuole puntare all’empowerment dell’installatore, del progettista e del system integrator, fornendo loro supporto, servizio ed eccellenza», commenta il nuovo ad.

Fabio Billo
Fabio Billo

Al Cersaie le polemiche sulla Campogalliano-Sassuolo

Graziano Delrio

«A Cersaie c’è l’eccellenza dell’Italia che funziona». Il Presidente di BolognaFiere, Duccio Campagnoli, ha inaugurato con queste parole la trentatreesima edizione di Cersaie, a cui hanno partecipato anche il ninistro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e il presidente di Confindustria Ceramica Vittorio Borelli.

«In questo clima di fiducia, vero ostacolo allo sviluppo è l’eccessiva burocrazia», ha focalizzato Borelli. «La Riforma della pubblica amministrazione doni all’Italia una situazione adatta a un Paese moderno». E, ancora pressione fiscale, Imu (specialmente sugli imbullonati: «Nessun bene produttivo dovrebbe essere tassato», ha ammonito il presidente di Confindustria Ceramica. Un po’ curiosamente, gran parte del dibattito si è centrato sulla bretella Campogalliano-Sassuolo: «Siamo arrivati alla fine. Se non apriremo i cantieri entro questa legislatura, sarà per noi un enorme fallimento», ha promesso Bonaccini. «Si tratta di una battaglia per la modernizzazione. La bretella non prosegue per complicazioni normative-burocratiche: bisogna semplificarle, sarebbe la madre di tutte le riforme», ha ribadito Squinzi. Infine, Delrio ha specificato che «sulla bretella, di concerto con la Commissione europea, abbiamo individuato la soluzione dell’in house, che potrebbe entro fine anno completare tutti gli itinera in corso. L’Italia ha enormi potenzialità, con tanti imprenditori che hanno voglia di raccogliere le sfide del futuro. Compito della politica è metterli nelle condizioni migliori per fare il proprio lavoro».

Graziano Delrio
Graziano Delrio

Accordo Hitachi-Mecalac sulle pale cardatrici

Macchina Mecalac
Macchina di Mecalac

Hitachi Construction Machinery ha concluso un accordo con Mecalac sulla fabbricazione di pale caricatrici compatte articolate, rispondenti alle norme europee sulle emissioni fase III B, da parte di Mecalac nella sua fabbrica di Büdel-sdorf in Germania. «Hitachi si sforza di proporre costantemente in tutta Europa la soluzione più affidabile ai suoi clienti attuali e potenziali » dice Moriaki Kadoya, Presidente di Hitachi Cm. «Questo accordo permetterà di fornire ai clienti Hitachi la migliore tecnologia del mercato associata a un livello elevato di supporto dopo vendita fornito dalla rete di concessionari». Tre nuovi modelli performanti – dalle 4,9 alle 5,4 tonnellate – sono previsti nell’accordo: lo ZW65-6, lo ZW75-6 e lo ZW95-6. Questi saranno commercializzati col marchio Hitachi, col suo colore standard arancione, dalla rete ufficiale di concessionari.

Tutte le macchine sono proposte con un sistema di auto-stabilizzazione dell’oscillazione che aumenta la stabilità e assicura una guida perfetta, un’altezza totale inferiore a 2,5 m e un bloccaggio manuale del differenziale al 100% del ponte anteriore e posteriore per una trazione identica su ogni ruota anche su terreni accidentati.  Queste pale caricatrici gommate articolate sono dotate di un mono boom che garantisce un’eccellente visibilità panoramica nei cantieri.

Macchina Mecalac
Macchina di Mecalac

Nei primi sei mesi compravendite a +2,9%

L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha composto una tabella sulla base dei dati forniti dall’Agenzia delle Entrate. Risultato: l’andamento delle compravendite nelle grandi città italiane nel primo semestre del 2015 sono aumentate del 2,9%. Tutte le principali città della Penisola hanno mostrato volumi in aumento, a eccezione di Genova e Roma. La città ligure vede una contrazione del 7,3%, mentre la Capitale ha subito una diminuzione del 2,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Dalla parte opposta spicca l’andamento di Bari, dove le compravendite sono aumentate del 23,2% e di Palermo,  che segnala un incremento del 13,9%. La città meneghina conferma il suo buon andamento, come ormai avviene ormai da otto trimestri a questa parte, e fa segnare +5,9%. casae

Marmomacc, 50 candeline in un anno positivo

Marmomacc

Il comparto lapideo cresce. Da gennaio a giugno, l’export italiano di marmi, graniti e pietre naturali ha registrato un aumento del 5,2% rispetto allo stesso periodo del 2014, grazie a 978,1 milioni di euro di ordinativi da oltreconfine. Dati che troveranno riscontro da mercoledì, a Veronafiere, con la 50esima edizione di Marmomacc.  Sono 1.524 le aziende presenti, di cui 588 italiane e 936 estere da 55 nazioni.

Secondo l’Osservatorio Marmomacc-Confindustria Marmomacchine, nello specifico, sono i prodotti finiti e semilavorati a trainare la corsa, con vendite per 777 milioni di euro (+7,3%), mentre i materiali grezzi, con 201,1 milioni di euro, segnano un leggero calo (-2,3%). Crescita a doppia cifra per le esportazioni di macchine e tecnologie italiane di estrazione e lavorazione, con un controvalore di 616,1 milioni di euro (+28,8%).

«Marmomacc da 50 edizioni costituisce la prima piattaforma di promozione globale per lo sviluppo dell’industria marmo-lapidea», spiega Ettore Riello, presidente di Veronafiere. «Quest’anno sono presenti 1.524 espositori, dei quali 588 italiani e 936 esteri da 55 nazioni, mentre attendiamo più di 60mila operatori specializzati da 140 paesi. La manifestazione riveste quindi un ruolo strategico per il comparto, riconosciuto anche dal Ministero per lo Sviluppo Economico che l’ha inserita nel Piano di promozione straordinaria del Made in Italy».

I principali mercati di destinazione dei materiali lapidei lavorati, anche nei primi sei mesi dell’anno, vedono al primo posto gli Stati Uniti con 218,7 milioni di euro (+30,2%), seguiti dalla Germania, stabile con 71,3 milioni di euro. Nonostante le tensioni internazionali, la Russia si conferma il maggior cliente delle imprese italiane ad Est, con 23,5 milioni di euro (+6,6%). In crescita anche le esportazioni verso Turchia (6,6 milioni di euro/+19,6%), Polonia (9,2 milioni di euro/+10,8%) e Azerbaigian (4,5 milioni di euro/+6,6%). In Medio Oriente, spiccano Emirati Arabi Uniti (35,2 milioni di euro/+54,3%), Arabia Saudita (36,5 milioni di euro/-1,9%) e Kuwait (16,9 milioni di euro/+8,7%). Tranne il caso del Marocco (17,9 milioni di euro/+11,8%), il bacino del Mediterraneo, tra Algeria, Tunisia, Egitto e Libia, segna un calo generale dell’import pari all’8,4 per cento. Con 9,3 milioni di ordinativi, infine, raddoppia il fatturato delle aziende italiane verso l’India.

Marmomacc
Marmomacc

Watershed Materials, se l’argilla è più dura del cemento

Il mattone Watershed Block

Contiene la metà di cemento di un muro in calcestruzzo, ma è il 30% più resistente. È quanto promette l’azienda californiana Watershed Materials con il suo Watershed Block, frutto di quattro anni di ricerca condotta con il sostegno della agenzia governativa statunitense National Science Foundation. Si tratta di un laterizio fatto di argilla e geopolimeri, ossia materiali sintetici a base di alluminosilicati, per esempio frammenti di roccia che contengono quarzo, feldspato, calcare, granito, riolite, con una notevole resistenza all’acqua e all’erosione. Dove sta l’innovazione? Nella trasformazione della struttura chimica dell’argilla con i geopolimeri che la rendono durevole, resistente alla forte compressione e all’erosione delle intemperie. Il risultato? Un mattone prodotto senza calcestruzzo, ceneri volanti, meta-caolino, scorie d’altoforno, che non richiede alte temperature per l’indurimento.

L’azienda ha volutamente scelto come sede dell’impianto un terreno nella Napa Valley vicino a una cava da dove proviene l’80% della materia prima necessaria, ma la formula che prevede una certa quantità e qualità di minerali, non impedisce la localizzazione dello stabilimento in Estonia o in Brasile. Certo, sarebbe un prodotto leggermente diverso a seconda degli aggregati locali, ma con le stesse peculiarità di base e lo stesso procedimento a bassa impronta di carbonio: l’energia impiegata è inferiore del 65% a quella usata per il cemento tradizionale perché ne basta meno per la cottura dei materiali e in più viene riciclata per l’essicamento.  Il mattone ha due cavità dove colare all’interno il calcestruzzo.

Il mattone Watershed Block
Il mattone Watershed Block
Un passaggio della lavorazione per verificarne la resistenza
Un passaggio della lavorazione per verificarne la resistenza
Un campione di muratura con i mattoni a base di geopolimeri
Un campione di muratura con i mattoni a base di geopolimeri
Una variante colore del mattone Watershed Block
Una variante colore del mattone Watershed Block

Italiani e imprese più fiduciosi per l’economia

Italiani più fiduciosi per il futuro. L’indice del clima di fiducia dei consumatori, ha annunciato oggi l’Istat, è aumentato a settembre 2015 a 112,7 da 109,3 del mese precedente. Anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane sale, passando a 106,2 da 103,9 di agosto. Entrambi gli indici permangono ai livelli massimi osservati negli ultimi due anni. Tutte le stime delle componenti del clima di fiducia dei consumatori aumentano, con un incremento più consistente per quella economica (a 143,2 da 133,1) ma anche per quella personale (a 103,6 da 101,4), quella corrente (a 108,0 da 104,0) e quella futura (a 122,0 da 117,7).

Migliorano le stime sia dei giudizi sia delle attese dei consumatori sull’attuale situazione economica del Paese (a -47 da -61 e a 14 da 6, i rispettivi saldi). Gli intervistati vedono un rallentamento della crescita dei prezzi sia nei 12 mesi passati sia nei prossimi 12 mesi (a -19 da -14 e a -18 da -14 i saldi). Diminuiscono significativamente le attese di disoccupazione (a 7 da 25).

Riguardo le imprese, crescono tutti i climi di fiducia: quello del settore manifatturiero (a 104,2 da 102,7), quello delle costruzioni (a 123,3 da 119,5), quello dei servizi di mercato (a 112,2 da 110,0) e quello del commercio al dettaglio (a 108,8 da 107,8).operaio

Nelle imprese manifatturiere migliorano sia i giudizi sugli ordini (a -11 da -15 il saldo) sia le attese sulla produzione (a 12 da 11), mentre i giudizi sulle scorte rimangono stabili (a 3). Nelle costruzioni migliorano sia i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione sia le attese sull’occupazione (a -30 da -32 e a -7 da -10, i rispettivi saldi).

Nelle imprese dei servizi migliorano i giudizi e le attese sugli ordini (a 9 da 4 e a 10 da 6, rispettivamente) ma non le attese sull’andamento generale dell’economia (a 16 da 19). Nel commercio al dettaglio migliorano i giudizi sulle vendite correnti (a 16 da 14), mentre peggiorano le attese sulle vendite future (a 28 da 29) e in diminuzione sono giudicate le giacenze di magazzino (a 10 da 12).

Formedil chiama Rifkin a commentare l’edilizia 2.0

Jeremy Rifkin
Jeremy Rifkin

Secondo il Rapporto annuale sulla formazione in edilizia, il numero di allievi che hanno frequentato le attività di formazione dal 2010 al 2014 ha superato quota 700mila, pari a circa il 47% degli occupati nelle costruzioni registrati dall’Istat nel 2015. Complessivamente, dal 2010 al 2014 le scuole del sistema Formedil hanno erogato 58.497 corsi per quasi 2 milioni di ore di formazione a cui hanno partecipato 703.919 allievi, di cui oltre 571mila operai e poco meno di 119.000 tecnici. Nel 2014 a fronte di un calo occupazionale del personale dipendente nelle costruzioni di circa il -9%, l’offerta formativa si è contraddistinta nella valorizzazione della forza lavoro, tanto che la quota degli allievi operai sul totale degli occupati è stata pari all’8,1% mentre la quota rispetto alla forza lavoro dipendente è salita al 14,0%. Per Massimo Calzoni, presidente del Formedil, «gli ottimi risultati raggiunti in questi anni, che hanno posizionato il Formedil e la rete delle scuole del sistema bilaterale delle costruzioni come un centro nevralgico di aggiornamento e di formazione di base, debbono spingerci a accelerare il processo di crescita per essere in grado di fare un salto verso chi già lavora e chi opera sul mercato, aumentando le nostre competenze e individuando progetti e iniziative sempre più efficaci. Dobbiamo aiutare le imprese a crescere e ad essere più competitive. Dobbiamo affrontare il cambiamento avviando un percorso che possiamo chiamare “formazione 2.0”, ovvero perseguire l’obiettivo di raggiungere una nuova frontiera che preveda un’analisi approfondita del funzionamento del cantiere e dell’impatto delle nuove tecnologie». Il rapporto sarà al centro, martedì 29 settembre, delle Giornate della Formazione in Edilizia, promosse e organizzate da Formedil. Con un ospite di eccezione: nel pomeriggio l’economista Jeremy Rifkin terrà una lectio magistralis sul tema Le costruzioni e la Terza rivoluzione industriale. 

Jeremy Rifkin
Jeremy Rifkin

Il cemento biodinamico arriva nella City

Palazzo Italia, all'Expo

Il cemento biodinamico di Italcementi, utilizzato per la realizzazione della struttura esterna di Palazzo Italia, è protagonista del London Design Festival. Dopo il lancio internazionale che si è tenuto lo scorso 10 settembre all’Expo di Milano, uno dei più importanti appuntamenti internazionali di design e architettura, che si tiene ogni anno nella capitale inglese, chiuso il 27 settembre, ha visto l’esposizione di un pannello di Palazzo Italia in scala ridotta, realizzato con il cemento biodinamico, avviene all’interno di una «materioteca» che raggruppa soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate dedicate al mondo dell’architettura. Il cemento biodinamico, insieme agli aspetti legati alla ricerca e ai contenuti innovativi del prodotto, è stato anche oggetto di un seminario specifico dedicato ai materiali e alle tecnologie per l’architettura, con l’apporto dei relatori, i ricercatori e i tecnici di i.lab, il Centro di Ricerca e Innovazione di Italcementi, che con oltre 12.500 ore di lavoro sono riusciti a mettere a punto un prodotto ad alto valore estetico e architettonico.

Palazzo Italia, all'Expo
Palazzo Italia, all’Expo