Gestione finanziaria, servizi ai clienti, utilizzo delle informazioni, multicanalità. YouTrade ha chiesto a quattro rivenditori edili di Austria, Francia, Italia e Svizzera di raccontarci come affrontano il mercato e le nuove sfide dell’economia.
La ripresa non fa ripartire il commercio: il saldo è negativo
La ripresa c’è, ma il commercio stenta. Nei primi otto mesi sono stati chiuse, tra negozi e pubblici esercizi, circa 30 imprese al giorno. I locali commerciali sfitti per mancanza di un’impresa operativa sono ormai oltre 627mila, quasi il 25% del totale disponibile, con valori percentuali che in alcune periferie sfiorano il 40%. A stimarlo è Confesercenti, sulla base delle rilevazioni delle imprese di intermediazione immobiliare. Dal 2012, secondo la confederazione, sono state oltre 300mila le imprese che hanno cessato l’attività. La desertificazione colpisce il territorio con una diffusione a macchia di leopardo, ma è generalmente più evidente nei piccoli centri e nelle zone periferiche delle grandi città, dove ormai si trovano serrande calate anche nei centri commerciali. Il più alto numero di negozi sfitti si trova nelle regioni a maggiore densità di locali a uso commerciale: Lombardia, (oltre 82mila) Campania (quasi 70mila) e Lazio (circa 62mila). Secondo le elaborazioni dell’Osservatorio Confesercenti sulla mortalità delle imprese, tra gennaio e agosto 2015 vi è stato un saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni di 2.141pubblici esercizi e di 5.342 negozi. A Roma hanno cessato l’attività 1.607 imprese di commercio al dettaglio (contro 609 avvii), a Milano le cessazioni sono state 626 e a Torino 602. «La crisi economica, le liberalizzazioni e gli affitti che, soprattutto nelle aree di pregio commerciale, sono sempre più elevati, stanno svuotando le città di negozi», commenta il presidente di Confesercenti Massimo Vivoli. «I segnali della resa delle botteghe sono ben visibili nelle migliaia di saracinesche abbassate che si affacciano su strade che erano il regno dello shopping, ma che ora sono sempre più deserte e sempre meno sicure».
Come passare dagli anni Sessanta a Plus Energy Building
Un palazzo residenziale degli anni ’60, costruito con muri di cemento prefabbricati senza isolamento, con diversi sistemi di riscaldamento, ma nessun impianto di ventilazione, ha sicuramente una bolletta energetica elevata. È possibile invertire le condizioni e ritrovarsi con un edificio Plus Energy Building, che oltre a garantire la sua autosufficienza è capace di contribuire con un surplus alla rete globale? Sì, con un’accurata ristrutturazione basata soprattutto sull’involucro e successivamente abbinata a un sistema di alimentazione di energia. La best practice viene da Kapfenberg in Austria, in un condominio di quattro piani e 20 appartamenti per un totale di 2.845 metri quadrati, dove prima dei lavori di riqualificazione sono stati definiti gli obiettivi di risparmio: la riduzione dell’80% dei consumi e delle emissioni di CO2, e l’80% di utilizzo di energie rinnovabili. Traguardo non facile per uno stabile con queste caratteristiche, così dopo aver analizzato le componenti strutturali, sono stati definiti gli interventi. I lavori durati due anni per un costo di 4,3 milioni di euro sono partiti dalla ristrutturazione della facciata con pannelli di legno e lana di roccia che ha prodotto un rivestimento isolante di 22 centimetri, poi sono stati installati dei tripli vetri, e infine per garantire il completo isolamento è stato rifatto il tetto piano con un materiale isolante di 30 centimetri. Il comfort energetico invece, è affidato al teleriscaldamento locale, a pannelli solari termici per l’acqua calda sanitaria e per il riscaldamento, a un sistema di ventilazione meccanica con recupero di calore e a pannelli fotovoltaici. Risultato? La produzione di energia dell’edificio è di 95.25 chilowatt ora al metro quadro all’anno, ma poiché il fabbisogno energetico è 94.10 chilowatt ora al metro quadro all’anno, significa che la casa ha un surplus 1,15 chilowatt ora.
Trend dell’edilizia e tecnologia al Convegno YouTrade
Oltre 400 partecipanti. Relatori di qualità. E tante informazioni utili per imprenditori e manager presenti. È stato un successo l’evento che ha riunito con un’efficace sinergia il ventennale di Finco e il Convegno YouTrade all’Hotel Principe di Savoia, martedì 6 ottobre 2015 a Milano.
Anche perché non sono mancate le novità: la presidente di Finco, Carla Tomasi, per esempio, ha annunciato un’iniziativa per favorire le piccole imprese: FincAcademy, «volta a consentire alle piccole imprese di poter fruire, in forma aggregata, della formazione che hanno già pagato versando obbligatoriamente all’Inps lo 0.30 % della retribuzione di ciascun dipendente. Le risorse umane sono, come noto, tra gli asset decisivi in imprese che devono competere», ha spiegato. Non solo: la presidente ha anticipato che ci sarà «a breve un nuovo Progetto Finco che ha come epicentro la manutenzione».
Il focus della mattinata è stato centrato sulla necessità di riqualificare il patrimonio edilizio e risparmiare energia. Un tema su cui hanno dibattuto, a tratti in modo anche vivace, Paolo Agnelli (Presidente Confimi), Sergio Fabio Brivio (Vice Presidente Finco e Vice Presidente Uni), Innocenzo Cipolletta (Presidente Fondo Strategico), Giorgio Spaziani Testa (Presidente Confedilizia), Federico Testa (Commissario Enea), Armando Zambrano (Presidente Consiglio Nazionale degli Ingegneri e Coordinatore Reti Professioni Tecniche). Il dibattito è terminato con un collegamento video con PierPaolo Baretta, sottosegretario all’Economia. Che ha rivelato due aspetti importanti che saranno inseriti nella prossima legge di Stabilità. Il primo è che «i bonus casa saranno prorogati per un altro anno, probabilmente con le stesse modalità del 2015». La seconda è che il governo sta lavorando con l’obiettivo di rendere stabili gli incentivi, anche se non è ancora stato determinato il perimetro, «dato che ogni spostamento, per esempio l’allungamento del periodo di ammortamento degli investimenti, comporta variazioni significative di bilancio». In ogni caso, ha concluso Baretta, per il governo la riqualificazione delle città e dei condomini sono un punto fondamentale.
Nel pomeriggio, il Convegno di YouTrade ha puntato su temi specifici: la necessità di gestire in modo adeguato ai tempi la finanza aziendale, i vantaggi che derivano dall’utilizzo dei dati, la multicanalità e il servizio ai clienti. Tutti aspetti affrontati da un reportage video che ha visto protagonisti rivenditori di materiali edili di Francia, Svizzera, Austria e Italia. Storie diverse, con qualche denominatore comune.
E proprio i modelli di business di questi imprenditori sono stati lo spunto per un elenco dei sette errori che le imprese devono evitare da parte di Alberto Bubbio, senior professor alla Liuc. Sono i comportamenti virtuosi, d’altra parte, che consentono di navigare in sicurezza nel mare tempestoso delle costruzioni: i dati sulla congiuntura e sul trend sono stati l’oggetto dell’analisi di Federico Della Puppa, docente allo Iuav, che ha mostrato con una serie di slide quali sono gli scenari attuali e futuri per il mondo dell’edilizia: «Nel 2016», ha spiegato, «per le costruzioni si prevede un aumento del fatturato complessivo del 2,8%».
La tecnologia, invece, è stata l’oggetto degli interventi di Umberto Bramani, di Nav-Lab e Riccardo Sponza, di Microsoft Dynamics. Entrambi hanno portato esempi di come il controllo dei dati riesca a sviluppare business riducendo i costi e gestendo meglio i clienti. Infine, la giornata si è conclusa con un confronto che ha visto in primo piano imprese capaci di modificare i modelli di business per affrontare con successo la crisi degli ultimi anni: Piero Faraone (Faraone Industrie), Gülnaz Atila (Wienerberger), Gianluca Menozzi (Xt Insulation) e Alfredo Martini (Civiltà di Cantiere).
Gli interventi principali, le slide e i dati più importanti del convegno saranno pubblicati sul numero di ottobre di YouTrade.
Mapei per il Teatro del Carcere Beccaria di Milano
Presentata ieri, martedì 6 ottobre 2015, la sala teatrale totalmente ristrutturata interna al Carcere Beccaria di Milano, a conclusione della seconda fase dei lavori di ristrutturazione. Anche Mapei ha contribuito all’intervento con la fornitura gratuita dei suoi prodotti, l’assistenza tecnica in cantiere e una donazione. I lavori hanno previsto il rifacimento delle pavimentazioni con il Sistema Mapefloor e delle pareti con la linea di finiture Dursilite.
Il ripristino del Teatro interno al carcere minorile coincide con l’apertura della stagione 2015/2016. Il teatro si presenta come un nuovo punto di produzione culturale aperto ed accessibile all’intera cittadinanza, contribuendo ad arricchire l’offerta culturale della città di Milano e facilitare la comunicazione tra “dentro” e “fuori” il carcere minorile di Milano. Fondamentale anche l’opportunità data ai giovani detenuti sia di calcare le scene in qualità di attori, sia di apprendere un mestiere come il tecnico luci, il macchinista teatrale, il falegname, spendibile anche all’esterno.
Sul palco si esibiranno i giovani attori detenuti e gli operatori dell’associazione Puntozero con alcune scene tratte da “Sogno di una notte di mezza estate” di W. Shakespeare con regia di Giuseppe Scutellà, come esito dei laboratori condotti dall’associazione all’interno dell’istituto.
Ai lavori ha contribuito anche la Fondazione Marazzina Onlus come finanziatore, il Teatro alla Scala di Milano che ha destinato al Teatro del Beccaria le poltrone dopo il restauro del Piermarini, e il Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa che nel maggio 2016 realizzerà un workshop formativo sulla Commedia dell’Arte con Ferruccio Soleri, e nella stagione 2016/17 ospiterà la Compagnia dei giovani attori creata dall’Associazione Puntozero dell’Istituto Penale per Minorenni Cesare Beccaria di Milano.
In leggera crescita l’acquisto di seconde case nel semestre
Nel primo semestre più di tre acquisti di abitazioni su quattro hanno riguardato l’abitazione principale (76,8%). Il 16,4% degli acquisti, invece, è stato per investimento e il 6,8% per vacanze. Secondo il Gruppo Tecnocasa, rispetto allo stesso semestre del 2014 c’è un leggero aumento della percentuale di acquisti di seconda casa (+1,4%). Nel 64,2% dei casi ad acquistare l’abitazione sono persone con un’età compresa tra 18 e 44 anni, con percentuali in diminuzione al crescere delle fasce di età. Dai dati emerge che la percentuale di chi acquista l’abitazione principale decresca con l’aumentare dell’età, per poi risalire leggermente dai 65 anni in su; al contrario la percentuale di chi acquista per investimento aumenta al crescere dell’età per poi diminuire dai 65 anni in poi, quest’ultima fascia di età infatti registra la percentuale maggiore di acquisti di case vacanza (16,3%).
Nella prima parte del 2015 chi ha acquistato un’abitazione lo ha fatto avvalendosi dell’ausilio di un mutuo bancario, mentre il 44,4% delle compravendite è stato effettuato in contanti. Nello stesso periodo del 2014 le percentuali registrate erano praticamente le medesime (55,2% e 44,8%). Analizzando le compravendite dal lato del venditore, nella prima parte del 2015 la maggior parte delle persone ha venduto per migliorare la qualità abitativa (43,2%), seguiti da coloro che hanno venduto per reperire liquidità (41,2%) ed infine da chi si è trasferito da un altro quartiere oppure da un’altra città (15,6%). La stessa analisi condotta nel primo semestre del 2014 aveva dato risultati differenti, infatti la vendita per migliorare la qualità abitativa copriva il 49,5% del totale, mentre era più bassa la percentuale di chi aveva venduto per reperire liquidità (33,1%).
150 diversi rivestimenti Made in Italy per i camini Palazzetti
Per soddisfare le diverse esigenze dell’abitare contemporaneo, i camini Palazzetti offrono una gamma di 150 diversi modelli di rivestimenti tutti Made in Italy, attenti alla scelta dei materiali e lavorazioni.
Ad esempio il rivestimento Brighton, in Bianco Mediterraneo levigato opaco con piano in Pietra Medea fiammata. All’interno del caminetto un focolare Monoblocco 78 3D per una scenografica visione della fiamma.
Oppure il rivestimento Goa, in marmo Bianco Mediterraneo lucido, con una sinuosa onda sospesa in pietra bianca bocciardata. All’interno focolare un Monoblocco 78 ad angolo.
Tra le proposte anche il rivestimento San Leo firmato Massimo Iosa Ghini. Le linee contemporanee scompongono gli elementi rappresentativi del focolare domestico. La fiamma fluttua sospesa al di sopra di un basamento modellato ispirato a un’onda. Le sfumature del marmo Emperador fanno da sfondo alla composizione, rendendola armoniosa ed equilibrata. All’interno inserto H76 ad incasso totale.
Woodco presenta il parquet extrasottile Slim 180
Woodco presenta la nuova collezione di parquet extrasottili Slim 180. Le tavole di grande formato, a due strati, hanno una struttura spessa solo 10 mm, e permettono di rinnovare facilmente le superfici esistenti senza la necessità di rimuovere il pavimento esistente.
Realizzati in Rovere di Slavonia, i parquet Slim 180 comprendono otto proposte in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza stilistica. Ogni pezzo è unico, caratterizzato da nodi e spaccature ribassati, microbisellatura sui quattro lati e colorazione eseguita con la tecnica artigianale della stracciatura a mano.
I parquet extrasottili a due strati Slim 180 sono disponibili in tavole di 180 mm di larghezza e una lunghezza variabile da 1500 a 2200 mm. Al formato importante si contrappone lo spessore sottile, in cui uno strato in legno nobile di 2,5 mm è supportato da un pannello in multistrato di betulla di 7,5 mm.
La flessibilità delle doghe e la precisione degli incastri garantisce una posa semplice e veloce, anche su pavimentazioni esistenti, soprattutto sottofondi cementizi, anidride, pannelli in fibra legnosa, pavimenti in ceramica e anche su sottofondi con sistemi di riscaldamento a pavimento.
La finitura con vernici all’acqua atossiche e prive di solventi, e l’olio di cera con residuo secco composto esclusivamente da oli naturali, assicura un parquet privo di emissioni di sostanze nocive, ma anche un ambiente salubre.
Al Cersaie è cresciuto il peso degli stranieri
Il ballo sulla piastrella è andato a meraviglia: il Cersaie ha superato le 101mila presenze, grazie alla componente dei visitatori stranieri. Rappresentatività ed internazionalità sono stati i tratti salienti, con la presenza anche di espositori di altri settori, in particolare quelli del legno. A fronte di 872 espositori, dei quali 319 esteri provenienti da 39 Paesi (+1, la Svezia si è aggiunta quest’anno), l’edizione 2015 ha registrato una partecipazione totale di 101.809 presenze (+0,8%), con una componente estera pari a 48.231 unità, in crescita di 1.632 unità rispetto all’edizione precedente, ed ora con una quota del 47,4%. Stabile a 53.578 visitatori la presenza italiana. Massiccia la partecipazione degli organi di informazione: 694 sono stati i giornalisti presenti (dei quali 257 esteri), in forte crescita nella componente italiana (+27,4%). Questi numeri confermano Cersaie quale primario luogo deputato allo sviluppo del business globale per i materiali ceramici e da pavimento, oltre che per i prodotti dell’arredobagno, nonché potente motore propulsivo del commercio internazionale: sono state infatti oltre 150 le nazioni di provenienza dei visitatori e molte le visite negli stand aziendali delle delegazioni internazionali organizzate nel programma Cersaie Business, in collaborazione con ICE e Regione Emilia Romagna.
Nuova sede principale a Sassuolo per Marrazzi
Marazzi cambia casa. O, meglio, inaugura una nuova sede principale, risultato di un’importante ristrutturazione della storica sede vicino al centro di Sassuolo, dove l’azienda è nata esattamente 80 anni fa e dove oggi lavorano più di 900 persone. La nuova palazzina uffici, che fa parte degli edifici del sito industriale di Sassuolo, occupa complessivamente quasi 4mila metri quadri, ed è stata oggetto, all’esterno, di una complessa opera di redressing che ne risalta ora l’originale architettura a forma di H e, all’interno, di una totale ristrutturazione anche impiantistica e tecnologica. Il nuovo showroom dedicato al marchio Marazzi, oltre 1500 metri quadri di interno e oltre 1000 in esterno, ha un concept incentrato sul tema «Guardare oltre». A partire dalle 3 grandi torri monoliti di 6 metri di altezza rivestite in ceramica che lo caratterizzano, tutto ruota infatti sull’idea che le piastrelle ceramiche, in una prospettiva diversa rispetto al consueto, possano essere un invito anche ad alzare lo sguardo. Accanto, separato dal nuovo ingresso centrale aperto su Via Regina Pacis, lo show room Ragno, oltre 700 metri quadri di interni e circa 200 esterni, che ruota invece intorno al concetto di Casa e al tema residenziale, con le varie declinazioni della ceramica in grado di valorizzare i diversi ambienti domestici.
Il Crogiolo è il luogo Marazzi più antico, riferimento storico del primo insediamento industriale negli anni Trenta, in cui si producevano le prime piastrelle di ceramica Marazzi. Il nome Crogiolo risale invece agli anni Ottanta, quando l’edificio divenne un Centro di ricerca aperto alle sperimentazioni di artisti, architetti, ceramisti chiamati a sperimentare usi nuovi e creativi del prodotto ceramico. Lo spazio, di oltre 850 metri quadri su due piani, è stato protagonista di un attento restauro conservativo che, nel rispetto della valenza storica che gli è propria per l’azienda e per l’intero distretto, lo riporta a nuova vita. I progetti sono opera dell’architetto Gianluca Rossi, di Uainot Architetti, che da anni collabora con l’azienda per il design degli spazi Marazzi e Ragno nel mondo.
Nuovo vertice in Neinver (gestioni immobiliari)
Neinver (investimenti, gestioni immobiliari, operatore nel settore degli outlet centre in Europa), ha nominato amministratore delegato Daniel Losantos. Nella carica di direttore generale del gruppo gli subentra Carlos González, che negli ultimi tre anni ha ricoperto la carica di chief financial officer e che continuerà ad assolvere ai compiti connessi con tale posizione congiuntamente con il management dell’azienda. Daniel Losantos si è laureato Ingegnere Industriale alla Universidad Pontificia de Comillas Icai e ha ottenuto un Mba alla Columbia Business School. È stato assunto all’ufficio business development di Neinver nel 2011, per essere poi nominato Direttore Generale nel 2012. In precedenza, aveva lavorato per diversi anni alle dipendenze della boutique finanziaria A&G. Carlos Gonzales è entrato in azienda nel 2011 come corporate financial director ed è stato nominato cfo nel 2012. Ha una laurea in Economia e un Mba all’Instituto de Empresa.
Fotovoltaico e alternative spingono i sistemi di accumulo energia
La crescita globale della produzione variabile di energia rinnovabile, specialmente quella eolica e fotovoltaica, ha modificato le politiche normative relative all’interconnessione delle fonti di energia rinnovabile alla rete. Ciò alimenta la domanda di modernizzazione della rete attraverso tecnologie di immagazzinamento a risposta rapida come i sistemi di accumulo a batteria (Bess). DI conseguenza, il mercato dei sistemi di accumulo utility-scale per la rete sta crescendo rapidamente, guidato dagli importanti progressi tecnologici e dalla crescita delle capacità produttive. La tendenza crescente del mercato ha catturato l’attenzione dei governi, che stanno implementando politiche favorevoli come sovvenzioni, tariffe preferenziali e obiettivi nei mercati chiave. La commercializzazione di soluzioni utility-scale per la rete accelererà dopo il 2017, portando enormi opportunità per le aziende che hanno le capacità tecnologiche per competere nel mercato.
Una nuova analisi di Frost & Sullivan, intitolata Global Utility Scale, Grid-Connected Battery Energy Storage System Markets, rileva che il mercato ha prodotto entrate per 0,46 miliardi di dollari nel 2014 e stima che questa cifra raggiungerà quota 8,30 miliardi di dollari nel 2024. Si prevede che le batterie al litio saranno la tecnologia dominante per i sistemi utility-scale per la rete nei prossimi 2-3 anni.
«I sistemi di accumulo a batteria sono in grado di dare flessibilità alla rete per una serie di diverse applicazioni finali», afferma Ross Bruton, analista di Frost & Sullivan. «I principali vantaggi sono la fornitura di consolidamento e time-shifting dell’energia rinnovabile distribuita e variabile, e di un rapido bilanciamento dell’elettricità a breve termine per i mercati ausiliari». Inoltre, il rapido sviluppo dei mercati dei sistemi di accumulo associati per i veicoli elettrici/ibridi, l’elettronica di consumo e i dispositivi indossabili ha ridotto i costi e catalizzato lo sviluppo tecnologico e la capacità di produzione. In questo scenario, la tecnologia delle batterie sarà una delle opzioni di accumulo distribuito più promettenti per la commercializzazione futura.
L’ottimismo del mercato, tuttavia, è in parte smorzato dalle tipiche sfide collegate a un mercato in fase iniziale, tra cui: costi elevati, bassa maturità tecnologica, mancanza di un business case e di una proposta di valore chiari, dati limitati relativi alle applicazioni pratiche per sostenere l’efficienza e gli standard di sicurezza valutati in laboratorio, incentivi, obiettivi e politiche di sostegno non adeguati, scarsi consolidamenti di mercato per offrire soluzioni chiavi in mano. «Complessivamente, i prezzi attraenti, insieme all’aumento della produzione e alle politiche a sostegno dello sviluppo delle energie rinnovabili, aumenteranno la bancabilità dei progetti di energia rinnovabile associati ai progetti di accumulo», osserva Bruton.
Un corso per lo smaltimento dei rifiuti industriali
Lo smaltimento dei rifiuti industriali è stato oggetto di una nuova legge. I nuovi criteri individuano in modo diverso i rifiuti pericolosi e c’è anche una differente attribuzione delle caratteristiche di pericolo ai rifiuti classificati come pericolosi, con relativi obblighi di documentazione. Le modifiche della legislazione di riferimento coinvolgono tutta la filiera di gestione, dal produttore al trasportatore, dai gestori di impianti ai consorzi istituiti per garantire la raccolta e il recupero di specifiche tipologie di rifiuti. EcoNomos per il 30 ottobre ha così organizzato un corso che considererà argomenti come le responsabilità in materia di classificazione dei rifiuti, l’attribuzione del codice Cer, le analisi di laboratorio, come gestire i rifiuti in deposito temporaneo con differente codifica e classificazione, Formulari, Registri e Sistri, le recenti modifiche alla normativa sui rifiuti introdotte dalla Legge 6/8/2015 (definizione di produttore, deposito temporaneo), recupero o allo smaltimento finali: come limitare i rischi per gli enti e le imprese. Il docente è uno dei più qualificati esperti del settore: è autore di oltre quaranta volumi sulla legislazione ambientale e sulla gestione dei rifiuti e da più di vent’anni svolge quotidianamente attività di assistenza alle imprese su questi temi.
Il modulo formativo è particolarmente consigliato ai consulenti ambientali e alle imprese certificate ISO 14001, registrate Emas o in procinto di raggiungere questi traguardi. Qui il link al modulo di iscrizione e qui il programma.
Questo cemento resiste alle alluvioni. Anzi, le assorbe
Dall’uragano Joaquin al nubifragio a Nizza e Cannes, le aree urbane sono particolarmente vulnerabili alle inondazioni improvvise. Il motivo in parte è dovuto al fatto che le superfici costruite dall’uomo, per esempio l’asfalto, assorbono molta meno acqua rispetto allo sporco e così le intense piogge travolgono i sistemi di drenaggio delle acque piovane nelle città, progettati per un clima non così estremo come quello attuale. Per fronteggiare questo problema, Tarmac, società inglese specializzata nella costruzione di strade e nella produzione di cemento, ha inventato Topmix permeable, un calcestruzzo a rapido drenaggio, in grado di assorbire fino a mille litri di acqua al minuto per metro quadrato. Si differenzia dalla tradizionale pavimentazione stradale, costituita da una miscela di pietrisco grande e piccolo tenuto insieme da un legante, perché non contiene sabbia e nemmeno pietre di minore granulosità, in modo da essere abbastanza poroso.
Lo strato di calcestruzzo TopMix permeable, posato sopra la miscela di aggregati che si trova generalmente sulla parte superiore del terreno, lascia passare l’acqua convogliata nel secondo strato che la rilascia gradualmente nel terreno. Il prezzo assicurano in Tarmac, è simile ad altri calcestruzzi presenti sul mercato e può essere utilizzato per strade, parcheggi, passeggiate e percorsi in bicicletta, passi carrai, contribuendo a ridurre i danni delle alluvioni. In pratica, si fa carico della pressione insostenibile per i vecchi sistemi di drenaggio delle acque piovane. Ma non solo, aiuta a ridurre il rischio di scarsità d’acqua reindirizzando piovana nelle falde acquifere naturali, agendo come una sorta di serbatoio. L’unica controindicazione è che il sistema possa far passare anche elementi chimici inquinanti presenti sulle strade, come l’olio del motore i la benzina. Inoltre sebbene in Tarmac affermino che il prodotto sia più resistente rispetto ad altri grazie a un processo di miscelazione del cemento e alla composizione dei leganti, entrambi segreto industriale, potrebbe non essere la scelta migliore per le zone ad alto traffico, in quanto alla lunga si potrebbe spaccare. Ma i tempi sarebbero comunque maggiori rispetto ai danni provocati da neve e pioggia normale nella normale manutenzione. Ecco una dimostrazione pratica pubblicata su Youtube con un camion che scarica 4 mila litri di acqua in un parcheggio, dove viene assorbita immediatamente cose se esistesse uno scarico nascosto.
Idealista: il prezzo delle case in calo anche nel terzo trimestre 2015
Secondo la ricerca condotta dall’ufficio studi del portale immobiliare idealista, attivo in Italia dal 2007, le quotazioni delle case sono diminuite del 2,5% . È la riduzione più decisa di quest’anno e ha portato a un prezzo medio nel paese di 1.996 euro al metro quadrato. L’indice è stato ricavato dall’analisi dei dati di 300.785 annunci immobiliari pubblicati su idealista tra l’1 giugno e il 30 settembre del 2015 riguardanti i comuni che hanno mantenuto una media costante di 50 o più annunci di case di seconda mano in vendita. Come rilevato anche in altri studi, le sofferenze maggiori riguardano i mercati provinciali, dove il ribasso ha interessato due aree su tre. Alla peggiore performance trimestrale dell’anno in corso si affianca l’andamento tendenziale su base annua, ossia uno scarto negativo del 4,2% rispetto a settembre 2014. Che lascia prevedere un calo dei valori di vendita nell’ordine del 5% a livello nazionale per quest’anno.
Per fortuna alcuni mercati hanno registrato una certa tenuta dei prezzi a livello regionale Val d’Aosta +2,2%, Emilia Romagna +1%, Umbria +0,7% mentre in Trentino Alto Adige e Marche i valori rimangono stabili. A livello provinciale invece sono Vicenza con un segno positivo del 3,6%, Cosenza 3,2%, e Treviso 3%, i migliori risultati del trimestre. La zona di Milano guida la serie di ribassi con un -5,5%, seguita da Venezia e Isernia con un -4,9%. Ma c’è un altro dato da evidenziare: se le variazioni nei primi due trimestri sono state contenute tra il -1% e l’1% è tornata la volatilità, soprattutto nei capoluoghi. Per esempio Vercelli segna un -8,2%, Udine il -5,8% e Monza il -5,7%, una forbice più ampia vale anche per gli incrementi con il 4,8% di Vicenza, il 4,1% a Barletta e il 3,6% ad Ascoli Piceno. Infine, le grandi città dove i ribassi sono più o meno contenuti, dal 0,4% di Milano, al 2,2% di Napoli, Genova con -2,6%, Bari al-2,9% e Roma -3,4%. Rivalutate invece, Cagliari (0,5%), Firenze (0,6%) e Venezia (1,3%) e proprio la città lagunare si conferma la più cara d’Italia, con 4.487 euro al metro quadrato, seguita da Firenze con 3.456 euro e da Roma con 3.437 euro, mentre Biella si conferma la più economica con 813 euro al metro quadrato.
Le persiane come una giacca con tessuto traspirante
Una casa di legno con le persiane forate che, come una giacca in Gore-Tex, lascia passare l’aria e quindi permette la ventilazione e anche la luce. Il paragone è degli architetti Jackson Clements Burrows di Melbourne, che hanno firmato il progetto di costruzione di Moonlight Cabin una piccola villetta fuori città sulle coste australiane della regione Victoria.
Potrebbe essere classificata come una sorta di capanna: misura appena 60 metri quadrati ed è rivestita da doghe di Corymbia maculata, un legno locale sostenibile e durevole che con il tempo prende un color grigio argentato. Ma si tratta di una vera e propria abitazione con un dettaglio interessante, le ampie persiane che chiudono del tutto o parzialmente o lasciano aperto l’edificio, a seconda delle condizioni meteo, in una zona dove il clima non è proprio dei migliori. Infatti c’è molto vento, oppure è spesso nebbioso e piove parecchio. Insomma, la parola chiave è adattabilità e viene applicata a elementi leggermente sollevati da terra che simili a un tessuto traspirante creano una barriera ventilata e resistente all’umidità, mentre il legno si espande e si contrae. Dentro c’è tutto: cucina, sala da pranzo, bagno e due camere da letto al centro, nemmeno un centimetro sprecato ed è una citazione al Cabanon di Le Corbusier, il famoso capanno prefabbricato ad Aiaccio e installato in una spiaggia in Costa Azzurra. Studiato con precisione millimetrica grazie alle regole del Modulor, ossia una scala proporzionale ideata dall’architetto che combina sezione aurea, misure standard del corpo umano e sistemi decimale e anglosassone. Quasi come una giacca, appunto.