Bernardelli Group, attiva nel settore dell’estrazione di aggregati selezionati, nel recupero e nel riciclo di materiali e nel trasporto e nelle opere stradali, vola a Dubai. L’impresa bresciana, infatti, dal 23 al 26 novembre debutta a Big5, al World Trade Center di Dubai, presentando i sui prodotti in sacco e una innovativa impastatrice a coclea. Big5 è tra gli eventi più significativi del Medio Oriente per l’economy building, una piattaforma dove conoscere le migliori proposte di mercato e cogliere le opportunità del settore. Un’occasione alla quale non poteva mancare Bernardelli Group, che punta sull’internazionalizzazione. «È un mercato, quello del Medio Oriente, che sto osservando da un paio d’anni», commenta Arturo Bernardelli, fondatore dell’azienda bresciana e punto di riferimento per l’edilizia allargata, dalle bonifiche e decommissioning, logistica e trasporti, produzione di materiali cementizi, predosati e premiscelati. «Quella degli Emirati è una realtà per certi versi ancora in evoluzione, nella quale si usano sistemi e prodotti tradizionali per la manutenzione e ristrutturazione degli edifici. Per esempio, il muratore impasta ancora a mano gli aggregati e i leganti con notevole spreco di tempo». Da qui la decisione di Bernardelli di introdurre in Medio Oriente i prodotti in sacco sia premiscelati che predosati, con il loro indiscussi plus: sono comodi da trasportare, da impastare e facilitano tutte le operazioni di cantiere. Oltre a malte, massetti e calcestruzzi in sacco, a Big5 sarà presentata anche LAMIX, l’innovativa impastatrice a coclea, di dimensioni ridotte, comodissima da trasportare e da posizionare in cantieri anche logisticamente difficili da raggiungere.
Bernardelli a Dubai con i prodotti in sacco premiscelati
Mitage Milldue, collezioni luxury per l’ambiente bagno e living
Milldue presenta Mitage, nuovo brand dell’azienda veneta dedicato alle collezioni luxury per un pubblico sempre più internazionale.
Basato sul concetto di tailor made, Mitage si rifà alla moda e al design, con quattro progetti che viaggiano tra ispirazioni classiche e soluzioni tecniche evolute: Ritz, Four Seasons, Majestic e Hilton.
Ideata da Samuele Mazza, Alessandro La Spada e Michele Marco, Four Seasons, la collezione Four Seasons è caratterizzata da forme geometriche e linee rigorose, sottolineate dall’assenza di maniglie nei contenitori. Con Four Seasons è possibile realizzare una zona living e bagno originale sia per l’unicità dei suoi elementi che delle finiture, estremamente personalizzabili, in una varietà che va dal marmo al vetro, dalle essenze alle pelli.
Pace fatta tra Anie rinnovabili e Athority
Pace fatta tra Anie e Authority. Con la pubblicazione del parere 489/2015/I/efr l’Autorità per l’Energia si è espressa a favore di correttivi da apportare allo schema di decreto ministeriale per l’incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili non fotovoltaiche, spiega l’associazione che fa capo a Confindustria. Secondo Emilio Cremona, presidente di Anie Rinnovabili, è un passaggio fondamentale prima che sia promulgato il testo definitivo. L’auspicio è che i decisori politici accolgano tali correttivi. «L’associazione che rappresento dà voce a tutto il settore delle rinnovabili nell’alveo confindustriale. Sin dai primi tavoli tecnici con il Mise e con Confindustria, Anie Rinnovabili ha sempre portato avanti istanze che riprendono i temi raccomandati dall’Autorità», ha commentato Emilio Cremona, presidente di Anie rinnovabili. «Per la nostra associazione e per l’intera industria delle rinnovabili è la conferma che anche l’Autorità ha una visione sempre più orientata ai nuovi paradigmi della comunità europea. Anie Rinnovabili si candida a guidare la transizione verso il nuovo design del mercato elettrico».
Nuovi corsi Colorificio San Marco per applicatori e rivenditori
Colorificio San Marco, azienda specializzata in sistemi vernicianti per l’edilizia, inaugura la nuova sessione di corsi 2015/2016 per la formazione professionale di applicatori e rivenditori, sia italiani che stranieri.
I corsi Lab for Pro di Colorificio San Marco si svolgeranno da fine novembre 2015 ad aprile 2016, con un’offerta formativa che spazia dall’applicazione dei decorativi a marchio San Marco all’isolamento termico, dalla ristrutturazione delle facciate fino alle tematiche legate alla dimensione manageriale di chi opera nella distribuzione.
Colorificio San Marco crede fortemente nella formazione e ha avviato diversi investimenti che hanno portato a sviluppare una vera e propria struttura articolata di Training Center con sedi multiple e specifiche, in Italia e all’estero, attrezzate e organizzate secondo le più moderne metodologie e strategie per la formazione continua. Il Training Center di San Marco a Marcon, sede dell’azienda, ospita ogni anno attività teoriche e spazi con strumenti dedicati all’applicazione pratica. Fa parte del Training Center anche il Percorso Storico, con la storia e lo sviluppo dell’azienda.
Per maggiori informazioni e modalità di iscrizione consultare il sito www.san-marco.com oppure rivolgersi al rivenditore San Marco di zona.
Coppo Domus Braas: superficie anticata declinata in nuovi colori
Braas coniuga estetica e funzionalità con il Coppo Domus, leggero, versatile e veloce da posare. Realizzato a mano, è caratterizzato da una superficie irregolare e un’onda alta che riproduce quella dei coppi antichi.
Indistinguibile dai coppi classici, nel panorama delle tegole in cotto Coppo Domus rappresenta un unicuum per il settore delle coperture. Le dimensioni della tegola consentono una posa rapida e un minore fabbisogno al metro quadro (11,5 pz/m2). In questo modo il peso della copertura risulta inferiore rispetto ad un normale tetto in coppi.
Coppo Domus è anche in versione rustica con taglio arretrato ed effetto ombra, e varianti cromatiche ispirate al paesaggio italiano:
– Coppo Domus Rustico Argilla, che ricrea il calore caldo del cotto naturale
– Coppo Domus Rustico Gotico, che ricorda i toni caldi dei vecchi coppi prodotti a mano con l’argilla piemontese
– Coppo Domus Rustico Etrusco, che riproduce l’effetto tipico delle coperture realizzate con coppi a pasta chiara invecchiati naturalmente
– Coppo Domus Rustico Fiammingo, ottenuto rimescolando i vecchi coppi negli edifici di pregio
E da quest’anno, si aggiungono due nuove tonalità: Coppo Domus Rustico Andaluso, che richiama la tipica cascina padronale, e Coppo Domus Rustico Iberico, caratterizzato dalla colorazione chiara. Con questi due nuovi modelli è inoltre possibile combinare i diversi colori a disposizione, ottenendo suggestivi effetti cromatici su coperture mélange.

Coppo Domus Braas è garantito 30 anni per l’impermeabilità. Una garanzia ottenuta anche grazie a un’accurata selezione di argille, in grado di assicurare elevate performance funzionali.
Con acciaio e ciottoli la casa ha un fiume di privacy
Una recinzione scenografica garantisce la privacy a una villa vicino a Udine, dove lo spazio esterno è senza soluzione di continuità con quello interno, grazie alle ampie vetrate e ai materiali. Si tratta di un doppio pannello in acciaio battezzato ZenturoSuper, una soluzione prodotta da Betafence, che circonda l’edificio ed è riempito con ciottoli di fiume locali dai color grigio-verde e iridescenti. E, a differenza di una parete in muratura, consente a chi abita la casa di godere della zona esterna usufruendo della ventilazione naturale. Ma non solo: «Rispetto ad alternative costruttive tradizionali, Zenturo Super installato su un’altezza di due metri ha consentito di contenere i costi di realizzazione della delimitazione perimetrale», afferma il progettista della residenza, l’architetto Antonio Guarneri.
In questo caso sono stati utilizzate delle pietre, ma si tratta di una struttura personalizzabile da riempire con i materiali più vari, originali, di riuso o di alto pregio e grazie alla posa in opera con Palo Zenturo, è assicurata un’ottima resistenza e tenuta al vento ed elevata robustezza. I ciottoli del perimetro si ritrovano anche negli specchi d’acqua presenti su un intero angolo della casa e sui quali poggia il salottino esterno realizzato su una pedana in doghe di legno. Concepito come una vera e propria stanza all’aperto, lo spazio esterno confluisce naturalmente in quello interno grazie alle ampie vetrate a tutta parete ed è un pozzo di luce che determina l’illuminazione naturale di ogni singolo ambiente che ha una disposizione ragionata: il sole del mattino per camere e cucina, quello del tramonto per il soggiorno. Dentro la casa, lo stile è moderno ed essenziale con materiali come il ferro di laminazione con riflessi blu, l’acciaio lasciato al naturale, il cemento a vista dei soffitti gettato su pannelli da cantiere, il rovere sbiancato ma che in realtà è laminato.
A Expo la prima impermeabilizzazione certificata
Anche per le opere di impermeabilizzazione avranno la loro certificazione di qualità. È quella sancita da Iglae, l’istituto all’interno di Ance che si occupa della garanzia dei lavori affini all’edilizia, e un primario ente di certificazione del settore delle costruzioni. L’idea di definire una serie di regole di conformità delle varie fasi dell’intervento, dalla progettazione alla posa in opera dei materiali fino all’esecuzione e al collaudo dei lavori, è sorta con un duplice obiettivo. Da un lato, per offrire al mercato la garanzia di lavori eseguiti con grande affidabilità e lunga durata, e dall’altro per tutelare l’attività degli operatori qualificati.
Insomma, una procedura controllata che convalida il rispetto delle specifiche tecniche di buona progettazione e di esecuzione definite dal Codice di Pratica Iglae, e delle normative contrattuali e legislative vigenti, anche attraverso sopralluoghi di controllo tecnico, secondo una precisa pianificazione registrata nei Piani di Controllo Qualità. Per vederne con quali risultati concreti non bisogna aspettare molto: il 30 ottobre, alle 14, nella Sala Riunioni di Confindustria a Palazzo Italia, all’Expo, sarà presentato ufficialmente nel corso del convegno Iglae La conformità degli interventi di impermeabilizzazione, il primo intervento che ha ricevuto la dichiarazione di conformità. Si tratta degli interventi di impermeabilizzazione di palazzi adibiti ad alloggi per il personale e per i funzionari dell’Expo, in località Cascina Merlata, eseguiti dall’impresa Asfalti Conti. Perché correttezza dell’esecuzione sono elementi sempre più strategici anche per le opere specialistiche.
Poker di Oscar per l’Excelsior Hotel Gallia di Milano
Non uno ma un poker di premi: l’Excelsior Hotel Gallia di Milano è stato proclamato il vincitore di quattro categorie dei World Travel Awards (Wta), gli Oscar per il turismo istituiti nel 1993. Si è aggiudicato i prestigiosi riconoscimenti Europe’s Leading Luxury Hotel e Italy’s Leading Hotel, grazie a un ampio intervento di ristrutturazione architettonica e di interior design curato dallo studio di architettura milanese Marco Piva.
Sarà per una collezione unica di più di 500 opere d’arte, tra sculture, dipinti e fotografie, per gli interni realizzati dai migliori designer e artigiani italiani che richiamano lo stile di vita milanese e l’eleganza senza tempo del periodo Art Deco. Oppure, per l’illuminazione presente in tutta la struttura, dall’immensa facciata di vetro creando un gioco di luci naturali e artificiali che danno vita al magnifico palazzo storico così come al lampadario di 30 metri in vetro di Murano firmato da De Majo, composto da 180 cilindri di luce che scendono dal settimo al pianterreno, in modo da integrare la luce naturale con quella artificiale e creare un effetto spettacolare. Insomma, la luce domina ovunque e si riflette sui marmi della tradizione italiana e mediorientale degli interni.
Al settimo piano c’è la pluripremiata Katara suite (Europe’s Leading Hotel Suite Katara e Italy’s Leading Hotel Suite) in onore dei proprietari dell’albergo la famiglia reale del Qatar: un appartamento di mille metri quadrati dove in una delle camere c’è un letto a forma di fiore di loto che galleggia su un lago di marmi bianco nero, i lavabi nel bagno riprendono la geometria dei diamanti, una Spa privata, inserita nella Lanterna storica e circondata da spazi verdi. Raggiungibile dal piano terreno con ascensori dedicati ha anche una cucina e un grande terrazzo-giardino pensile, ed è collegata a tre vaste suite di supporto.
In ripresa le compravendite di negozi e uffici
Negozi e uffici in ripresa sul mercato immobiliare. Secondo Tecnocasa, nei primi sei mesi il settore commerciale ha registato un aumento delle transazioni del +2,5% rispetto al primo semestre 2014 (12.634 unità immobiliari). Tra le maggiori città, il primo posto spetta a Verona con 67 compravendite registrate dal network, che rappresentano il 55,8% in più rispetto al primo semestre 2014. A seguire ci sono due città del Sud Italia, Palermo e Napoli: il capoluogo siciliano fa segnare 126 compravendite (+38,5%), mentre la città partenopea aumenta del 37,4% (per un totale di 290 scambi). Roma e Milano sono sempre le realtà in cui si compravende di più, sebbene gli aumenti siano più contenuti: 699 nella Capitale (+7,5%) e 603 nel capoluogo lombardo (+3,6%). Due le città che fanno segnare volumi in calo: Torino peggiora leggermente il risultato dell’anno scorso (338 a fronte di 344), mentre Bologna chiude il semestre con il 21% di transazioni in meno (per un totale di 143 unità immobiliari commerciali compravendute). Tutte le altre realtà, invece, mostrano volumi in aumento.
Unicmi: lettera alla Guidi per il risparmio energetico
Una lettera al ministro per lo Sviluppo, Federica Guidi. Il presidente di Unicmi, Riccardo Casini Unicmi, ha reagito con un dossier ai tre decreti del Mise in materia di risparmio energetico, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 162 del 15 luglio 2015. Unicmi ( (Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell’ Involucro e dei serramenti), che ha collaborato con la propria struttura anche alla stesura della Direttiva Europea della quale i Decreti sono il dovuto recepimento, esprime, in generale, un giudizio positivo sull’impostazione unitaria e nazionale data al tema della certificazione energetica degli edifici e della Attestazione di prestazione energetica. A parere dell’associazione, però, alcuni aspetti dei decreti rischiano di provocare gravi conseguenze per il comparto industriale italiano delle facciate continue (un settore che vale 500 milioni di euro di fatturato del Made in Italy nel mondo). Ma anche di porre enormi limiti progettuali all’architettura e di condizionare i valori del mercato immobiliare italiano.
Con l’introduzione (solo nel recepimento italiano peraltro) del coefficiente globale di scambio termico HT per le parti di involucro vetrato e con l’impostazione data al Fattore di trasmissione solare totale, sempre secondo Unicmi, si rischia davvero di limitare in Italia la libertà per l’edilizia di perseguire gli obiettivi di risparmio energetico scegliendo fra i diversi mix tecnologici possibili ed adattandoli ai bisogni della committenza e alle caratteristiche del territorio, per seguire una serie di binari forzati che finiranno con il compromettere sia l’utile che il bello di ciò che potrà essere costruito.
Oltre a questo, Unicmi sottolinea il pericolo che corrono gli attuali valori immobiliari di quanto è stato appena costruito o dei cantieri in corso di progettazione ma non ancora arrivati al completamento delle pratiche autorizzative, che rischiano di dover subire pesanti, onerose e ingiustificate modifiche. Basti pensare che, se fossero applicati i nuovi requisiti alle sedi istituzionali degli enti regionali (il nuovo Palazzo Lombardia e il Grattacielo Pirelli, la cui facciata è stata recentemente riqualificata, ma anche la nuova Sede Unica della Regione Piemonte a Torino – ancora in costruzione), queste non risulterebbero in regola.
Oikos e l’esatta copia del portone tudoriano di Ipswich
Un portone del ‘700. I segni del tempo sempre più visibili. Un gioiello della storia che rischiava di essere perduto per sempre. Il portone in legno del Museo Chirstchurch Mansion di Ipswich, in Inghilterra, che ospita mostre permanenti di Thomas Gainsborough e di John Constable, doveva essere sostituito, per la garanzia stessa delle opere d’arte e degli arredi in esso contenuti.
Sotto la sovrintendenza delle Belle Arti, Oikos, specializzato in porte di sicurezza, ha realizzato l’esatta copia del portone settecentesco del museo di Ipswich, in legno antico cesellato a mano che incornicia le vetrate ad arco.
Coinvolgendo maestranze specializzate, Oikos ha realizzato un campione e ha trasferito il portale tudoriano di Chirstchurch Mansion a Portogruaro, Venezia. Qui, dopo un lavoro durato mesi, gli artigiani dell’azienda sono riusciti a riprodurre fedelmente il portone antico nei suoi 1365 cm di larghezza per 2705 cm di altezza (2095 cm di sola anta).
Gli artigiani hanno recuperato i vetri originali, rendendoli idonei all’antieffrazione e alla resistenza al fuoco grazie all’accoppiamento con altri cristalli. La cesellatura della struttura in legno di rovere, così come la realizzazione della sottostante anima blindata in acciaio, sono fatti interamente a mano.
In arrivo il calcestruzzo che diventa una superficie bio
Si chiama Computational Seeding of Bio-Receptive Materials ed è una ricerca interdisciplinare che riunisce un team di progettazione con elevate competenze in architettura, biologia e ingegneria. L’obiettivo? Sviluppare un sistema di pannelli a muro in grado di far crescere dei microrganismi direttamente sulla sua superficie per superare molte delle limitazioni delle pareti verdi esistenti, in particolare la necessità di installare dei sistemi di irrigazione dalla costosa manutenzione. La ricerca condotta da due architetti Richard Beckett e Marcos Cruz, professori alla Bartlett School of Architecture dell’ University College London, si basa nuovi strumenti di progettazione ingegneristica e punta a migliorare le prestazioni delle facciate attraverso la realizzazione di un nuovo tipo di calcestruzzo biologicamente ricettivo.
La sperimentazione, affermano i due professori nasce dall’urgenza di evolvere la qualità ambientale delle città. Il cambiamento climatico, l’aumento dei livelli di inquinamento, e la perdita di superfici permeabili all’interno del tessuto urbano, ha portato ad un continuo sforzo di rendere le aree metropolitane più verdi e più sostenibili, soprattutto nei paesi occidentali. Così gli involucri edilizi, in particolare tetti e facciate, sono stati oggetto di una corsa al rinnovamento in chiave green, che con il tempo si sono dimostrati costosi da implementare e da gestire. E tra l’altro non è che queste coperture siano riuscite a compensare la perdita di alghe, muschi, licheni organismi comunque indispensabili. Quindi i ricercatori stanno sviluppando dei materiali cementizi chimicamente modificati e biologicamente ricettivi per fornire livelli di pH, valori di porosità e proprietà di ritenzione idrica per realizzare delle superfici favorevoli alla crescita dei microrganismi. Insomma, l’uso del calcestruzzo biologicamente recettivo come substrato per la crescita delle piante potrebbe essere un’alternativa green al green.
Alleanza tra fiere e congressi, sinergie per le due associazioni
Congressi e fiere si alleano. È stato costituito, infatti, un comitato tecnico fra Aefi, Associazione Esposizioni e Fiere Italiane, e Federcongressi&eventi. Le due associazioni hanno avviato un protocollo di relazione, per una collaborazione tecnica. Obiettivo: un programma coordinato di attività e azioni, per facilitare uno scambio di informazioni e di conoscenze fra il settore fieristico e quello congressuale.
Il presidente di Aefi, Ettore Riello,e quello di Federcongressi, Mario Buscema, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa fra le due associazioni per una partnership formale con l’altra metà dell’industria Mice (Meetings incentives conferences & exhibitions), rappresentata dagli eventi fieristici.
Molti quartieri fieristici ospitano regolarmente eventi congressuali e al loro interno si sono organizzate divisioni operative o rami d’azienda che hanno sviluppato un know how specifico per gestire quest’attività. Di contro, le event agency propongono l’utilizzo dei quartieri fieristici e dei loro business space come sedi degli eventi della propria clientela. «L’accordo siglato rappresenta un passo importante nella strategia della nostra Associaizone che mira arappresentare unitariamente l’industria degli eventi presso le istituzioni e gli operatori privati», ha argomentato Riello.
La riqualificazione farebbe risparmiare 153 miliardi alla Ue
Un recente studio sulla possibilità di ridurre i costi attraverso l’efficienza energetica condotto da Ecofys, società di consulenza specializzata in ricerche nel campo dell’energia e dell’ambiente, giunge alla conclusione che l’UE potrebbe risparmiare tra gli 80 e i 153 miliardi di investimenti nelle reti elettriche entro il 2050, se venissero effettuati in tutta l’area consistenti lavori di ristrutturazione degli edifici. Infatti, grazie alla riqualificazione energetica la domanda di elettricità e i picchi di carico potrebbero diminuire di circa 57 gigawatt, un volume equivalente alla produzione totale di elettricità dei Paesi Bassi e Austria. E il rapporto, che è il primo studio incentrato sui benefici che la riduzione dei consumi potrebbe avere sul sistema elettrico, sottolinea che proprio l’aspetto delle prestazioni energetiche degli edifici dovrebbe essere considerato nella valutazione economica dello sviluppo delle infrastrutture.
Il problema è che l’Unione Europea per raggiungere i propri obiettivi di Co2 (una riduzione dall’80 al 95% di carbonio), dovrebbe convertire buona parte dei sistemi di riscaldamento esistenti che si basano sui combustibili fossili e passare all’elettricità, per poi trasformarla in calore. E ciò comporterebbe investimenti di miliardi di euro per aumentare l’efficienza della rete in modo che possa far fronte all’aumento della domanda ed evitare blackout. Costi che potrebbero essere compensati dalla riqualificazione sistematica sostiene l’Associazione europea dei produttori di materiali isolanti (Eurima).
Secondo i ricercatori, la ristrutturazione edilizia offrirebbe quella flessibilità necessaria alla rete nelle ore di punta: cala la domanda, si abbassa il picco di carico e di conseguenza anche gli investimenti di adeguamento delle infrastrutture. Non solo, immobili più efficienti sono in grado di mantenere le temperature stabili più a lungo, anche con il riscaldamento spento, e questo farebbe risparmiare altri dodici gigawatt.
Con il suo Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica (Pae), la Commissione intende creare 2 milioni di posti di lavoro, aumentare la competitività industriale e di ottenere potenziali risparmi di mille euro per famiglia europea. E per fortuna, i vantaggi della ristrutturazione edilizia in Europa sono sempre più compresi e apprezzati, peccato che gli investimenti siano meno della metà del fabbisogno reale: per raggiungere gli obiettivi per il 2050 andrebbero aumentati di cinque volte, visto che la stessa Commissione stima come inefficienti il 75% di tutti gli edifici. Per questo spinge le singole nazioni a prendere provvedimenti, considerando la riqualificazione come un pilastro importante della strategia UE sui cambiamenti climatici.
La relazione ha un tempismo perfetto con Cop21, la Conferenza della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, che si terrà a Parigi dal prossimo 30 novembre all’11 dicembre. Ed entro febbraio 2016 la Commissione Europea per l’efficienza energetica preparerà una direttiva con le linee guida in materia di efficienza energetica e di rendimento energetico degli edifici.
Ad agosto frenata per l’edilizia in Europa (-6%)
Mal comune mezzo gaudio? Anche in Europa l’edilizia non brilla. Anche, nell’eurozona la produzione edilizia ad agosto è calata dello 0,2% su mese e del 6% su anno, secondo quanto rilevato da Eurostat. Se si estende il calcolo a tutti i 28 Paesi, il calo mensile è stato dell’1,2% mentre quello annuale del 5%. Il dato di agosto segna un passo indietro: a luglio si era registrato un aumento dello 0,4% per entrambe le aree. In particolare, agosto ha fatto segnare un calo mensile nell’ingegneria civile (-0,3% nei 19 e -1,9% a 28) e nelle costruzioni (-0,2% e -1,1%), e uno annuale (nei 19 edilizia -6,3%, ingegneria civile -5,5%, nei 28 -6,1% e -0,8%).
BTicino (Legrand) assieme a Google nella internet of things
Accordo del gruppo francese Legrand con Nest per utilizzare il protocollo Nest Weave nello sviluppo dell’offerta di oggetti connessi della controllata BTicino. Nest fa capo a Google. Secondo Legrand l’interoperabilità è una condizione essenzale per l’ulteriore diffusione dell’internet of things negli edifici. Legrand vuole quindi promuovere «linguaggi aperti», in grado di integrare e comunicare con quanti più sistemi di terzi possibile, offrendo così all’utilizzatore numerosi benefici e ulteriori opzioni d’uso, lasciandogli la scelta e la libertà di acquistare i vari oggetti in base alle proprie esigenze, seguendo le tempistiche a lui più congeniali. Con questa premessa, BTicino e Legrand aderiscono a diversi consorzi di promozione dell’interoperabilità fra produttori di diversi settor attraverso la AllSeen Alliance, uno dei più importanti consorzi a livello internazionale per l’adozione su scala globale di prodotti, sistemi e servizi legati all’Internet of things e basati sulla tecnologia AllJoyn e, storicamente, della ZigBee Alliance (che rappresenta lo standard globale aperto di comunicazione senza fili per l’Internet of things).