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Urban Design Day: le città a misura d’uomo in Italia e in Cina

Lo skyline della città di Guangzhou

Gli italiani sanno disegnare le città più vivibili del mondo, a misura d’uomo e integrate al territorio; i cinesi sanno organizzare i processi, governare le azioni di pianificazione e amministrative, rendere effettivi i progetti. Risultato? L’Urban Design Day a Guangzhou in Cina un evento con i due paesi che si incontrano sul tema del progetto urbano, per confrontare le rispettive identità ed esperienze. L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra Politecnico di Torino e South China University of Technology (Scut), per avviare un dialogo tra due culture e due modi di operare. Si tratta di un confronto sempre più indispensabile per affrontare le grandi sfide globali della nostra epoca e con un obiettivo preciso: potenziare i già presenti scambi fra Politecnico, Scut e amministrazioni locali, portando il dibattito sul piano istituzionale, oltre che scientifico, in modo da aprire a effetti reali sul territorio.

Lo skyline della città di Guangzhou
Lo skyline della città di Guangzhou

Il social housing a New York: micro ma superaccessoriato

Mercato immobiliare a prezzi esorbitanti e popolazione in crescita caratterizzata da giovani single, due caratteristiche comuni a molte le metropoli che a New York sembrano costituire un’emergenza. Tanto da spingere l’amministrazione comunale a radicali modifiche nelle norme edilizie e diminuire i requisiti minimi di metratura degli appartamenti: da 37 a 24 metri quadrati. Certo, migliaia di vecchi edifici in tutta la città violano le normative risalenti al 1987, ma le nuove leggi verrebbero applicate agli edifici in costruzione e a quelli futuri. Nel condominio Carmel Place a Manhattan sono 55 gli appartamenti costruiti con questo criterio e se nelle fotografie sembrano spaziosi, in realtà non sono più grandi di un garage degli standard americani: il divano si trasforma in un letto e pochi centimetri separano il materasso da mobile della televisione. Per fortuna, i soffitti sono alti e c’è spazio per dei comodi ripostigli e non mancano lavatrice e forno a microonde. Si tratta delle case a prezzi accessibili per i giovani volute dall’ex sindaco di New York da Michael Bloomberg, programma mantenuto dal suo successore Bill de Blasio.

Un appartmento in Carmel Place
Un micro  appartamento in Carmel Place

Alla riduzione degli spazi non corrisponde quella dei prezzi

Non tutti però pensano che si tratti di affitti convenienti e temono che i 2mila dollari richiesti che scendono a 1500 (circa 1.370 euro) se si accede al programma di aiuti per i giovani proposto dal sindaco, potrebbero diventare la base minima di locazione e condannare la gente a vivere in scatole. In pratica, alla riduzione dello spazio non corrispondono una reale diminuzione dei costi. L’idea del micro appartamento ha contagiato anche San Francisco, Seattle e Boston, ma proprio dall’ambiente accademico di queste città arrivano i segnali contrastanti e con potenziali costi sociali non trascurabili. Infatti, due studi del Boston College e del City University di New York collegano la mancanza di spazio abitativo alla depressione, all’alcolismo e allo scarso rendimento scolastico nei bambini. Il problema non è solo psicologico: nelle micro case manca la luce e l’aria fresca e se ci sono anche dei bambini potrebbero insorgere problemi respiratori, allergie e altre patologie.carmal

Eco-minimalisti e felici?

Le ricerche sono in contrapposizione con le idee degli eco-minimalisti e del Tiny house movement (Movimento per le micro case) un’associazione Usa nata con l’intento di favorire un cambiamento radicale nella mentalità americana. Infatti, secondo i promotori vivere in uno spazio minimo significa rinunciare agli sprechi, ridurre al minimo il consumo di suolo e raggiungere l’autosufficienza energetica più facilmente. Impossibile essere in disaccordo, almeno a parole, ma tra chi ha optato per questa scelta green aumentano le schiere dei pentiti: in molti hanno ammesso di usare la casa container solo per i weekend o brevi vacanze  e di essersi trasferiti dopo pochi mesi in una più grande, perché vivere sottodimensionati non permette mai di rilassarsi, ogni operazione va pianificata, ogni centimetro calcolato. Insomma, più che vita sembra un lavoro. Anche se nelle locandine sembrano davvero accoglienti.

Tiny_house

 

Non rimanete inerti con questi rifiuti

L’Europa insiste, a ragione, sul riciclo dei rifiuti inerti da demolizione e costruzione. E se, realisticamente, ha abbassato le soglie degli obiettivi ha però indicato con maggiore chiarezza le regole di smaltimento. Abbiamo già parlato delle polemiche scatenate con questo nuovo pacchetto di misure, quello che invece resta ancora da esaminare che impatto avranno le direttive comunitarie nel nostro Paese.

Tanto vale dirlo subito, siamo in fortissimo ritardo: ricicliamo solo il 10% dei rifiuti, contro il 90% dell’Olanda, l’87% del Belgio e l’86% della Germania.demolition

Certo, alcune aree sono particolarmente virtuose: il Veneto per esempio ne produce in media più di 5,5 milioni di tonnellate all’anno e questi scarti sono avviati a recupero e utilizzati soprattutto in infrastrutture stradali. Insomma, la regione è oltre la soglia del 70% indicata dall’Unione.

Ma quello che manca è una moderna filiera delle costruzioni in cui siano le stesse imprese edili a gestire il processo di demolizione selettiva degli inerti, in modo da riciclarli invece di conferirli in discarica. Governo e Regioni potrebbero favorire questo processo con leggi che obblighino a utilizzare una quota di inerti provenienti dal recupero in tutti gli appalti pubblici. Peccato che gli aggregati riciclati spesso rappresentino una barriera insormontabile, dato che nella quasi totalità dei casi i capitolati prevedano l’obbligo di alcune categorie di materiali e di fatto è impedito l’uso per quelli provenienti dal riciclo.

In realtà alcune buone pratiche hanno dimostrato che si può fare: il Palaghiaccio di Torino, il nuovo Molo del Porto di La Spezia, il Passante di Mestre e l’Aeroporto di Malpensa. La Provincia di Trento è uno dei migliori esempi in Italia per la definizione di un capitolato tecnico tipo per l’uso dei riciclati nei lavori di manutenzione pubblica, con schede prodotto ed elenco prezzi, destinato proprio a promuovere tra gli addetti ai lavori questo tipo di materiali. Basta la buona volontà e un’attenta strategia amministrativa per raggiungere l’obiettivo, che non solo serve all’ambiente. Perché arrivare al 70% di materiali riciclati significa poter risparmiare 23 milioni di tonnellate di materiali.aggregate-recycling

David Cameron: bulldozer per riqualificare le periferie

Case a Heygate, zona a sud di Londra

Ruspe per riqualificare almeno cento condomini popolari: è quanto promette David Cameron con un programma di riqualificazione di enormi mostri di cemento. La battaglia edilizia del premier inglese contro i sink estates, letteralmente immobili lavandino, ha un obiettivo: combattere l’abuso di droga e la cultura delle bande in aree dove brutte, alte e inabitabili torri e vicoli bui di una certa architettura sociale del dopoguerra sono un regalo ai criminali e agli spacciatori.

Il premier inglese Davi Cameron
Il premier inglese David Cameron

Per farlo ha immesso 140 milioni di sterline (circa 187 milioni di euro) in un progetto che prevede l’abbattimento e la ricostruzione dei caseggiati peggiori, le modifiche alle strutture e il miglioramento dei trasporti stradali e collegamenti locali in quelli più civili. In tutti i casi, agli inquilini e ai proprietari delle abitazioni saranno date garanzie vincolanti sul diritto ad avere una casa dove poter sentire di avere un futuro. La volontà è anche quella di costruire un maggior numero di alloggi per dare la possibilità alle persone di affittarle o acquistarle a prezzi accessibili e di avere potenzialmente un milioni di proprietari in più. Il blitz alla povertà come l’ha definito Cameron, che la considera una condizione radicata in questi agglomerati perché chi poteva è fuggito via, passa anche dalla strategia che vuole per la demolizione di ciascun appartamento dal costo sociale così alto, almeno due unità abitative nuove da dare in locazione. I primi insediamenti residenziali sotto il mirino del Governo sono a nord e sud di Londra, a Rochdale e a Manchester. Gli stessi luoghi dove sono scoppiati i disordini del 2011 ha sottolineato il primo ministro.

Case a Heygate, zona a sud di Londra
Case a Heygate, zona a sud di Londra

 

Sistemi radianti: posa più semplice con Rautherm Speed

sistemi-radianti-rautherm-rehau

sistemi-radianti-rautherm-rehau

Nasce Rautherm Speed, il nuovo sistema di posa per impianti di riscaldamento e raffrescamento radiante a pavimento di Rehau, azienda specializzata nello sviluppo di soluzioni per il risparmio energetico e il comfort abitativo.

Installabile in modo pratico e veloce, anche da una sola persona, Rautherm Speed è studiato per semplificare il lavoro dell’installatore ed aumentarne l’efficienza. Grazie ad un nuova struttura e a un innovativo sistema di fissaggio del tubo, riduce i tempi di posa del 30% rispetto ai tradizionali sistemi.

Il nuovo sistema Rehau è composto da due tipologie di pannello di posa: Rautherm Speed e Rautherm Speed Plus. Il primo è un pannello isolante termico e acustico in polistirolo espanso, dotato di pellicola protettiva contro umidità e infiltrazioni e di griglia stampata per facilitare la posa del tubo; il secondo è un pannello autoadesivo in polimero ricoperto da tessuto dallo spessore di 3 mm che può essere applicato su diverse tipologie di isolamento oppure superfici esistenti, come ceramica, legno e massetti, particolarmente indicato nelle ristrutturazioni.

Componente essenziale del sistema è il nuovo tubo in PE-Xa Rautherm Speed K, più flessibile del 30% rispetto ai tubi tradizionali e dotato di strisce ad aggancio rapido avvolte a spirale, che assicurano un fissaggio stabile ed efficiente su entrambi i pannelli. Basta srotolarlo e premerlo con il piede sul pannello, senza l’utilizzo di attrezzi specifici.

Con i polimeri le facciate ventilate cambiano faccia

Una facciata ventilata in legno

Le facciate ventilate sono considerate la forma più efficiente e sicura di rivestimento esterno per edifici nuovi o esistenti. Garantiscono elevati risparmi di energia, migliorano l’isolamento acustico e generalmente sono costruite con prodotti naturali riciclabili. L’uso di legni compositi, a cui si aggiungono polimeri e additivi, nel tempo ha evidenziato potenziali svantaggi, come una minore durata e il rischio di incendio. Infatti, l’esposizione all’esterno e la manutenzione intensiva compromettono le prestazioni nel tempo del legno. Ma si tratta di un inconveniente superabile con i nuovi materiali tecnologici che combinano polimeri durevoli ad alto contenuto di legno, ossia i Wood Plastic Composites (Wpc), che offrono un migliore isolamento termico e acustico dell’alluminio e una maggiore durabilità al legno, appunto. Tutto bene dunque? No, perché hanno uno scarso resistenza al fuoco.

I materiali grezzi dei legni compositi usati per costruire una facciata ventilata
I materiali grezzi dei legni compositi usati per costruire una facciata ventilata

Il progetto Hifivent (High durability and fire performance Wpc for ventilated façades), finanziato dall’Unione Europa è stato avviato per studiare e risolvere questi lati negativi. E infatti, i ricercatori del Fraunhofer-Wki, dell’Università degli Studi di Perugia e della società di ricerca spagnola Tecnalia, coordinatrice dell’iniziativa, stanno sviluppando un sistema di facciata ventilata completamente riciclabile, per applicazioni edilizie esterne costituite da legni compositi con polimeri ad alta durata. La soluzione proposta aumenterà la resistenza alle intemperie, e migliorerà le proprietà meccaniche e ignifughe e le prestazioni. Ad affiancarli numerose aziende europee specializzate in fibre naturali, in nanoparticelle ritardanti di fiamma, Wpc e facciate ventilate, tra cui la azienda umbra Prolabin & Tefarm, la belga Beologic, le spagnole Plasticos Escanero e Uxama.

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Le aziende coinvolte secondo le loro attività

Tra gli obiettivi scientifici l’uso delle nanotecnologie per migliorare le proprietà meccaniche e di resistenza al fuoco dei compositi; il perfezionamento delle prestazioni meccaniche grazie a un aumento del 10% di rigidità e resistenza, dato dalle fibre più lunghe per le parti strutturali; la trasformazione, in parte, della fibra di legno per aumentare l’aspetto esterno dopo 2mila ore in condizioni di invecchiamento accelerato (luce UV e acqua nebulizzata) e invece, per ridurre del 30% l’assorbimento di acqua e la variazione dimensionale. Ovviamente sono dati rapportati ai prodotti in commercio.

Ai partner il compito di analizzare i materiali grezzi disponibili sul mercato, tra cui i ritardanti di fiamma, per selezionare i più adatti allo sviluppo dei compositi. Risultato? La costruzione in laboratorio di una nuova famiglia di composti Wpc secondo i requisiti che soddisfano varie norme comunitarie; per realizzarla sono state modificate delle nanoargille per migliorarne la stabilità termica e le prestazioni ignifughe, corrette quattro nanoparticelle nel processo di amalgama dei Wpc e infine, potenziata la tecnica di idrofobizzazione, ossia di impermeabilizzazione delle fibre naturali.

Ora restano da verificare gli obiettivi industriali del progetto, ossia un sistema facile da montare perché pesa circa la metà ceramica e pietra,  con precise caratteristiche tecniche:

Tenuta stagna = 2.000A

Resistenza al = 3000 Pa (pressione) – 2.500 (aspirazione)

Trasmissione del rumore = 40 dB

Comportamento termico = 2 W / m2 • K

Reazione al fuoco = B-s3, d0

Una facciata ventilata in legno
Una facciata ventilata in legno

Cosa succederà nel 2016? Ecco i principali trend

Il futuro è nebbioso come una sera di novembre, ma alcuni trend sono chiaramente distinguibili. Proviamo, quindi, a discernere che cosa riserverà il 2016, anno bisestile, denso di avvenimenti già in agenda, come le elezioni presidenziali Usa. Il petrolio resterà sui 40-50 dollari. L’inflazione salirà, ma di poco. E per le costruzioni… Ecco i principali trend economici dell’anno che sta per iniziare.CostruzioniPrevisioni

COSTO DELL’ENERGIA

Secondo molti esperti il prezzo resterà basso. L’Opec, associazione che riunisce la maggior parte dei Paesi produttori, ha tagliato le stime sul 2016. Il costo al barile, quindi, non dovrebbe discostarsi dai 30-40 dollari. Anche i produttori Usa hanno tagliato la produzione di greggio. Il rallentamento di economie energivore come quella cinese è tra le cause della frenata.

CINA

Dalla Cina dipende buona parte dell’economia mondiale, basti pensare alla tempesta scatenata dalla svalutazione dello yen in estate. Il premier del paese asiatico ha assicurato che il Pil cinese crescerà del 6,5% all’anno per i prossimi due lustri. Difficile mantenere un trend impegnativo su un arco di tempo così lungo. Ma almeno per il prossimo anno non dovrebbero esserci altre sorprese.

TASSI

Inversione di marcia nel cammino della Federal Reserve verso un costo del denaro più «normale», cioè non pari allo zero come è avvenuto negli ultimi anni. Ma il rialzo sarà lento e graduale. In Europa la Bce, attraverso le parole di Mario Draghi, ha sottolineato come la ripresa economia sia ancora troppo debole per cambiare la politica di gestione dei tassi. Solo se il trend in Europa si rafforzerà la Banca Centrale Europea interverrà sul costo del denaro che, quindi, con tutta probabilità resterà vicino allo zero anche per tutto il 2016.

PIL

L’Istat stima una crescita dell’1,4% sia per il 2016 che per il 2017 e un rialzo anche per i consumi. Se nel 2015 la spesa delle famiglie dovrebbe aumentare dello 0,8% (era lo 0,5% in primavera), potrebbe salire dell’1,2% nel 2016 e dell’1,1% nel 2017 a seguito del miglioramento su occupazione e reddito. Sprint anche per gli investimenti, che quest’anno torneranno a salire (+1,1%) per decollare nel 2016 al 2,6% e al 3,0% nel 2017, spiega sempre l’istituto di statistica, «anche per effetto delle misure di politica fiscale a favore delle imprese» con gli incentivi del maxi-ammortamento per macchinari e attrezzature.Grafico_inv

INFLAZIONE

Obiettivo di Draghi è risvegliare il drago del costo della vita, che ora ha un encefalogramma piatto. Il target dell’Istituto di Francoforte è arrivare all’1,7% nel 2017. Per centrare il programma, la Bce continua a immettere liquidità nel sistema, sotto forma di programma di acquisto di obbligazioni (quantitative easing). Secondo il piano di Draghi, quindi, se l’economia non avrà un improvviso stop il prossimo anno, l’inflazione media in Europa dovrebbe viaggiare verso l’1%. Ma il condizionale è d’obbligo. Contro un aumento del costo della vita giocano molti fattori strutturali. L’automazione sempre più incisiva, per esempio, è secondo la banca d’affari Morgan Stanley una delle cause principali, perché aumenta la produttività delle aziende e fa calare i costi di produzione. Da questa considerazione è lecito fare una previsione anche per quanto riguarda il mercato del lavoro.

OCCUPAZIONE

La ripresa dell’economia si scontra con una riduzione del perimetro delle attività lavorative generata dalla tecnologia, che però crea contemporaneamente la necessità di altri ruoli professionali. Ma il saldo resta negativo. Per questo è difficile che il prossimo anno si registrino variazioni drastiche sul mercato del lavoro, anche se un riposizionamento (passaggio di contratti a termine a quelli a tempo indeterminato) può far pendere la bilancia in senso positivo. Inoltre, secondo la società di rating Moody’s, nei prossimi 15 anni la popolazione mondiale in età lavorativa sarà la metà di quella che c’era nel Duemila: un processo demografico che peserà sul sistema produttivo oltre che su quello previdenziale.GraficoAb

COSTRUZIONI

Come sarà il 2016 per l’edilizia e il settore delle costruzioni? Gli esperti (Ance, Prometeia, Cresme) sono concordi nello scommettere su un miglioramento del mercato. Il Cresme prevede un mercato complessivamente con segno positivo (+2,2%), anche se saranno opere pubbliche (+4,2%) e recupero residenziale (+1,5%) a sostenere il settore. Le previsioni, però, sono divergenti tra diversi comparti (nuove costruzioni residenziali a -0,5%) perché l’attività edilizia si è frantumata in tante nicchie. I segnali che arrivano dal mercato immobiliare, con le compravendite in netto aumento, e da quello dai finanziamenti dei mutui, indicano che il risveglio della domanda c’è, seppure non impetuoso. Secondo Prometeia, nel 2016 e 2017 il settore registrerà un aumento del 3%. L’analisi dell’Ance è simile: «Per il settore delle costruzioni si prefigura un’interruzione della caduta nel 2016, con una crescita dei livelli produttivi del 3,2% in termini reali su base annua», si legge nell’ultima relazione dell’associazione dei costruttori.

Insight, la casa intelligente pensata come il corpo umano

Una casa modello, battezzata Insight, per rendere visibile quello che di solito è nascosto sotto l’involucro degli edifici. Architetti, progettisti, installatori e professionisti, potranno vedere a Klimahouse, la fiera internazionale per l’efficienza energetica e il risanamento in edilizia che si terrà a Bolzano dal 28 al 31 gennaio 2016, e toccare con mano le innovazioni tecniche dell’impiantistica. Infatti, su una superficie di 60 metri quadrati su due livelli, sono stati eretti quattro moduli per ospitare impianti di riscaldamento, raffrescamento, controllo della qualità dell’aria ed elettrico domotico, come fossero installati in un edificio residenziale ad alta efficienza energetica. La visita, guidata, si snoda su un percorso concepito come un corpo umano: ai vari organi sono collegati dei sistemi. Per esempio vene e arterie sono i canalizzazioni e i collettori, al cuore invece corrisponde il sistema di generazione, mentre il cervello e il sistema nervoso rappresentano l’impianto elettrico domotico. L’installazione dopo l’evento di gennaio rimarrà per tutto il resto dell’anno negli spazi di Fiera Bolzano a disposizione delle persone interessate.Klimahouse-Insight

Mercato immobiliare spinto degli immigrati

Periferia a Milano

L’immigrazione risveglia il mercato immobiliare. Il decimo rapporto Immigrati e casa preparato da Scenari immobiliari (sarà presentato nelle prossime settimane), segnala che la ripresa è dovuta a più facile accesso al credito e a prezzi più bassi, soprattutto nei piccoli centri e nelle periferie. In questo ambito l’incidenza degli stranieri tra gli acquisti totali di case effettuati in Italia per il 2015 è stata dell’8,7%, concentrata soprattutto nei grandi centri. In alcune aree, per esempio, la percentuale di acquirenti stranieri arriva al 40%, alzando la media finale. Sempre secondo il report, nel 2015 gli acquisti di prime case sono stati circa 39 mila, con un aumento dell’8,3% rispetto all’anno precedente. Il valore complessivo degli acquisti è stato di circa 3,8 miliardi di euro, con un 15,1% in più in dodici mesi. Dieci anni fa, quando è iniziata la rilevazione dell’Istituto di ricerche, gli acquisti erano stati 131 mila, poi c’è stato un calo costante. «L’inversione di tendenza è importante perché la domanda abitativa espressa dagli immigrati si può stimare in oltre un milione di case. In assenza di una politica pubblica, la soluzione si può trovare solo nel mercato privato», è il commento di  Mario Breglia, presidente di Scenari immobiliari.

Periferia a Milano
Periferia a Milano

Saint-Gobain festeggia i 25 anni e investe in Italia

Lo stabilimento Saint-Gobain Gyproc a Casola Valsenio

Saint-Gobain festeggia 25 anni di produzione nello stabilimento Gyproc di Casola Valsenio: era il 1991 quando il gruppo francese dette l’avvio della prima linea di fabbricazione di lastre in gesso rivestito in Italia. Da allora, l’impegno di Saint-Gobain è stato costante nella ricerca di prodotti all’insegna della sostenibilità e del comfort abitativo, e ha portato allo sviluppo della tecnologia Activ’Air, capace di abbattere fino all’80% i livelli di formaldeide e di Voc negli ambienti interni. E così il complesso, che si estende per circa 8 ettari, di cui 20 mila metri quadrati coperti, a pochi chilometri dalla cava di Monte Tondo sulla dorsale del gesso appenninica, fonte delle materia prima, rappresenta uno dei principali siti del brand dell’azienda francese specializzato nei sistemi a secco e negli intonaci a base gesso. Uno sforzo continuo verso l’innovazione si concretizza anche nella nuova linea di produzione di espansi, inaugurata a Casola Valsenio nel 2014.

Non solo: è previsto un piano di investimenti per il prossimo triennio di circa 7 milioni di euro per riaprire, già nella seconda metà del 2016, la linea intonaci chiusa nel 2012 con la sfavorevole congiuntura economica. Insomma, una vera celebrazione per Saint Gobain e per i circa 80 dipendenti.  «I festeggiamenti di questo importante anniversario e l’annuncio del piano triennale di investimenti dimostrano, ancora una volta, come l’Italia rappresenti una realtà territoriale su cui il Gruppo Saint-Gobain continua ad investire», ha spiegato Gianni Scotti, presidente e amministratore delegato di Saint-Gobain in Italia.

Lo stabilimento Saint-Gobain Gyproc a Casola Valsenio
Lo stabilimento Saint-Gobain Gyproc a Casola Valsenio
Gianni Scotti amministratore delegato di Saint-Gobain Italia
Gianni Scotti amministratore delegato di Saint-Gobain Italia

Il Leed Platinum cinese è il più alto del mondo

La Shanghai Tower certificata Leed Platinum

Costruire secondo i requisiti Leed conviene. Soprattutto se l’edificio in questione è il più alto del mondo: la Shanghai Tower con i suoi 632 metri ha ottenuto la certificazione Platinum per la categoria Core & Shell, che riguarda gli elementi di base dell’edificio come la struttura, l’involucro e il sistema Hvac (Heat, ventilation, air conditioning). E infatti, il nucleo centrale con grandi colonne e una piastra per ogni piano, più le pareti dell’involucro utilizzano il 32-35% in meno di cemento e acciaio, rispetto a qualsiasi altro edificio convenzionale. Che si traduce in un risparmio di 58 milioni di dollari. La doppia pelle della struttura funziona come un thermos che da un lato raccoglie e usa la luce diurna per ridurre l’illuminazione artificiale al minimo e tra tutti i suoi sistemi di gestione quello delle luce da solo farà risparmiare più di 556 mila dollari ogni anno in energia. La forma a spirale invece crea una parapetto dalla superficie asimmetrica che raccoglie l’acqua piovana, che alimenta i sistemi Hvac, mentre le turbine eoliche situate direttamente sotto generano energia in loco. Risultato? La riduzione del 35-40% del consumo di energia per riscaldamento e raffrescamento e il 40% in meno di acqua rispetto a una struttura delle stesse dimensioni che equivale a un risparmio di 675 milioni di litri di acqua all’anno, pari a 245 piscine olimpioniche.

La Shanghai Tower certificata Leed Platinum
La Shanghai Tower certificata Leed Platinum

La torre, edificata nel centro di Pudong, l’area commerciale e finanziaria della città più popolosa del mondo, è un esempio di quanto la Cina stia cercando almeno nel settore dell’edilizia di arginare le emissioni inquinanti. Tanto che il Paese è il secondo mercato per Leed dopo gli Stati Uniti, con 118,3 milioni di metri quadrati lordi di spazio che partecipano al sistema di rating Leed.

La sommità della torre
La sommità della torre
Una fase di costruzione
Una fase di costruzione

Rifiuti, in Svezia il cemento lo smaltisce Ero

Il robot Ero mangia cemento nella fase di verifica della struttura

Lo smaltimento dei materiali da costruzione come il cemento e di altri rifiuti nelle demolizioni è problema, ambientale ed economico. Non a caso esistono delle direttive europee che ne indicano le linee guida. Inoltre, i  macchinari generalmente usati per queste attività di distruzione depositano nell’atmosfera detriti e polveri sul terreno. Dalla Svezia però arriva una soluzione più efficiente, almeno per quanto riguarda il cemento. Si tratta di un robot che divora il calcestruzzo e lo ricicla separandolo dalle barre di acciaio che si trovano all’interno e dagli elementi strutturali delle mura durante l’attività di demolizione, senza generare nuvole di polvere. L’obiettivo? Mangiarne fino all’ultimo pezzo. Ero, questo il nome dal termine inglese erosion, è stato progettato da Omer Haciomeroglu ed è stato premiato all’International Design Excellence Awards (Idea).

Il robot Ero mangia cemento nella fase di verifica della struttura
Il robot Ero mangia cemento al lavoro

Funziona così: prima viene collocato di fronte alla struttura per eseguire una scansione delle mura e determinare il modo in cui deve essere eseguita l’operazione. Infatti, il sistema è in grado di capire quando conviene polverizzare o smantellare passo dopo passo la costruzione. In entrambi i casi lo fa con getti d’acqua a pressione per fratturare le micro-crepe già presenti sulla superficie del cemento e ne aspira i rifiuti. In pratica, tra getto e aspirazione, separa gli elementi con una centrifuga e ne ricava un componente da riutilizzare come aggregato pronto per essere confezionato e spedito alle imprese che fabbricano materiali da costruzioni. Con l’acqua riciclata sia il cemento che le barre di acciaio vengono puliti, tagliati e inviati per la fusione o il riutilizzo in nuovi prodotti. Questo sistema di separazione dei materiali rende lo smantellamento di un edificio un processo più pulito ed efficiente. Un solo dispositivo, in teoria più facile da gestire e meno energivoro di altri macchinari pesanti che devono trasportare i rifiuti agli impianti di distruzione.Ero2

Il robot Ero
Il robot Ero

Cinque buoni obiettivi da centrare nel 2016

 

5Il 2016 è iniziato sotto una cappa di nubi nere. La frenata, più brusca del previsto, della Cina ha tagliato le gambe ai mercati finanziari e getta una cupa ombra sulle aziende che esportano nel Paese di Mezzo. La guerra del petrolio allontana sia gli obiettivi di inflazione al 2%, sia le prospettive di un’economia in ripresa. A questo si aggiungono il dittatore pazzo di turno (leggi: Corea del Nord) e i fanatici pazzi (leggi: Isis), con la conseguente tensione tra islamici sunniti e sciiti. Insomma, c’è tanta benzina per il fuoco dei pessimisti.

Nonostante questo, ci sono anche cinque buone ragioni per credere che il 2016 potrebbe riservare più di una soddisfazione. E non occorre essere fan dell’ottimista numero uno, Matteo Renzi, per sostenere che l’anno appena iniziato abbia alcuni traguardi a portata di mano. Proviamo a elencarli:

1 Riqualificazione mon amour. Il ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio, lo ha promesso intervenendo durante la fiera Condominio Expo: l’adeguamento degli edifici è una priorità del governo. Un obiettivo ribadito successivamente sulle colonne del Corriere della Sera. È lecito pensare, quindi, che alle parole seguano i fatti e che il bonus casa rinnovato ogni anno si evolva in una legge più organica, capace di dare un ulteriore impulso al processo di riqualificazione, con il coinvolgimento delle Esco (Energy service company).

2 Più tecnologia. Non c’è aspetto dell’attività umana che non sia condizionato dalla tecnologia: l’edilizia non fa eccezione. Ma le imprese che progettano materiali devono impegnarsi a distribuire qualche utile in meno e a investire di più. In ogni caso, non siamo messi male: è vero che secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2013 l’Italia ha investito l’1,26% del Pil in Ricerca&Sviluppo, una cifra che è al di sotto della media Ue (2%) e degli obiettivi di spesa fissati dall’Europa per il 2020 (3%). Però allo stesso tempo questo pone la ricerca italiana al settimo posto al mondo. Insomma, dobbiamo migliorare, ma la base di partenza c’è.

3 Addio impicci. Dopo la riforma del lavoro e il taglio delle tasse (15,4 miliardi secondo la Cgia di Mestre), il governo è chiamato all’impresa più ardua: la riforma della pubblica amministrazione. Che non significa solo semplificare le procedure, ma anche introdurre un nuovo modo di operare per i dipendenti pubblici, finora esentati dalla minaccia di licenziamento, al contrario dei nuovi assunti nel settore privato. I capitoli della riforma, messa a punto dal ministro Marianna Madia, sono molti. Tra questi si può ricordare quello che taglia la burocrazia per «semplificare e accelerare, fino al dimezzamento dei tempi, le operazioni in caso di rilevanti insediamenti produttivi, opere di interesse generale». Nel provvedimento è prevista anche la possibilità di attribuire poteri sostituitivi al premier. Altro aspetto interessante: secondo la riforma, in caso di contese tra amministrazioni centrali su nulla osta e altri concerti sarà il capo del governo a decidere, dopo un passaggio in consiglio dei ministri. È stato fissato anche un tetto per ottenere il sì: massimo 30 giorni, che diventano 90 in materia di ambiente, cultura e sanità. Sulla stessa linea le misure per sbloccare la conferenza dei servizi. Insomma, sulla carta il provvedimento potrebbe mettere il turbo a una serie di opere lasciate a metà oppure ostaggio della sindrome nimby (not in my backyard).

4 Effetto profughi. D’accordo, migliaia di migranti provocano un problema sociale di grandi proporzioni. L’impatto culturale, ma anche economico di tante persone sradicate dal proprio Paese e, diciamolo, non sempre osservanti degli standard della nostra educazione e cultura, continueranno a provocare scosse, ribellioni e intolleranze. Inevitabile? Forse sì. Ma c’è anche un altro risvolto che non si può ignorare. Se risulta difficile pensare a un rimpatrio (dove? come?) di persone che in grande maggioranza fuggono dalla guerra, è necessario convincersi a farle convivere sul territorio. È vero che il problema della casa è anche degli italiani, i quali sono i primi pretendenti di un alloggio. Ma allo stesso tempo non si può pensare a centri di accoglienza permanenti o a eterne tendopoli. Insomma, meglio una banlieue che una baraccopoli. Risultato: l’edilizia sarà chiamata in qualche modo a dare una abitazione ai profughi. Quanto potrà incidere questo fenomeno? In Germania la domanda di abitazioni per i migranti (anzi, i migrati), accompagnata da un contributo di 13 miliardi di euro del governo nel 2016 per ristrutturare strade e ponti, dovrebbe far salire le vendite del settore edilizio del 2,5 per cento, raggiungendo l’anno prossimo i 235 miliardi di euro.

5 Seminare gli impianti. Non solo disagio sociale per l’arrivo dei migranti, ma anche incertezza e paura crescenti: nel 2016 aumenterà la domanda di sistemi di sicurezza. E l’elettronica è ormai una parte integrante dell’edilizia, anzi è il settore che aumenta di più. Ma i sistemi di sicurezza, dalle porte intelligenti alle telecamere di sorveglianza, hanno bisogno ormai di un elemento indispensabile: la connessione con internet. Il quinto obiettivo da raggiungere è, insomma, un altro dei «pallini» dell’esecutivo: dotare tutti gli italiani di accesso alla rete digitale. Il buon proposito migliore, per tagliare questo traguardo, è quello dell’Enel, che ha costituito una società che porterà la banda larga via fibra ottica nelle case. Come? Con la sostituzione dei contatori dell’elettricità con altri più moderni, che faranno da hub per far arrivare la connessione a tutti (si spera). Con questo viatico, l’automation building diventa a portata di mano per qualsiasi edificio. Non resta che farlo capire agli italiani.

Sepiolite, quando il mare migliora il polisitirene

Sepiolite galleggiante tra le onde del mar Nero

Le schiume polimeriche sono sostanze chiave nell’edilizia, negli imballaggi, nell’industria aerospaziale e automobilistica per le loro caratteristiche meccaniche e isolanti. Per garantire queste proprietà termiche e ignifughe spesso sono aggiunti degli additivi che però le recenti normative puntano a limitare e in prospettiva eliminare perché poco rispettosi dell’ambiente e potenzialmente dannosi per la salute. La nuova sfida dunque per produttori e tecnici è trovare degli additivi eco-compatibili. Tra i diversi elementi utilizzati per ottenere isolanti verdi, stanno emergendo nella ricerca scientifica le nanoparticelle di sepiolite, che combinate con altri materiali rinnovabili danno origine a una schiuma con ottime proprietà di isolamento termico e di resistenza al fuoco. Per esempio, la Swedish Strategic Foundation e il Politecnico di Torino, hanno messo a punto una schiuma generata con ossido di grafene, sospensioni di nanocellulosa e nanoparticelle di sepiolite, dalla conducibilità termica di 15 mW m-1 K-1, un valore inferiore della metà del poliuretano espanso. Non solo, ha un comportamento autoestinguente il che significa che è più efficiente nel contrastare il pericolo degli incendi.

Un frammento di sepiolite ingrandito
Un frammento di sepiolite ingrandito

Anche l’Università di Valladolid, in Spagna, con il progetto Neoadfoam ha deciso di puntare sulla sepiolite, non solo perché è un materiale si trova in abbondanza in natura, è conosciuta come schiuma di mare perché galleggia in gran quantità nel Mar Nero, mentre nel distretto turco di Eskişehir sarebbero presenti 4 mila pozzi da cui estrarla, ma perché anche combinata ad altri elementi attivi, principalmente quelli per bloccare le radiazioni infrarosse e ritardanti di fiamma, migliora le prestazioni del composto. L’obiettivo però è quello di lavorare sul polistirene estruso e sul poliuretano rigido per dare ai produttori una soluzione chiavi in mano che consenta di ridurre le conducibilità termica e ottemperare alla rigida regolamentazione spagnola in fatto di reazione al fuoco, senza cambiare nulla nelle linee di produzione. Il progetto, finanziato dal Ministero dell’Economia e della Competitività spagnolo,  prevede la collaborazione del gruppo Tolsa e si concluderà nel 2017.

Quanto costa costruire: Milano a metà classifica

Costruzioni a Milano

Se volete costruire un edificio e non spendere molto andate a Bangkog, in Tailandia, o a Bangalore, in India. Al contrario, se non badate a spese progettate un edificio a New York, Londra oppure Hong Kong: sono i luoghi più cari per costruire. E l’Italia? Sta in mezzo. La società di consulenza Arcadis ha stilato una classifica mondiale dei costi di costruzione, analizzando 44 grandi città. E osserva due fattori: i prezzi nelle grandi metropoli più care continuano a salire. Inoltre, l’aumento dei costi e la perdita di valore delle valute emergenti potrebbe in futuro limitare gli investitori del mercato della domanda in queste aree, potenzialmente innescando uno spostamento di interesse per città a basso costo alternative a più lungo termine. Secondo Kevin Herron, director of Cost Consultancy «nel 2016 la tendenza che vede il 40% degli investimenti concentrato nelle Americhe sembra destinata a continuare. L’impatto del rallentamento economico cinese dovrà essere monitorato, in quanto questo ha il potenziale per aumentare ma anche ridurre gli investimenti negli Stati Uniti. Allo stesso tempo continuerà la pressione al ribasso sui prezzi delle materie prime. Gli investitori globali e gli sviluppatori dovrebbero essere in stretta comunicazione con i propri consulenti per tenere il passo con gli sviluppi e le opportunità di mercato».

Le principali metropoli
Le principali metropoli
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Il costo di costruzione
Costruzioni a Milano
Costruzioni a Milano

Modello unico per tutti, Dia più facile in Lombardia

La sede della Regione Lombardia, a Milano

Un passo indietro della burocrazia per l’edilizia. La novità, però, riguarda la Lombardia, dove è entrato in vigore un modello unico per la Dia uguale per tutti i Comuni. Il documento serve a presentare la Denuncia di inizio attività alternativa al permesso di costruire. In linea teorica (ma in buona parte anche in pratica) il nuovo modello sostituisce le oltre 1500 soluzioni diverse utilizzate finora da ciascuna amministrazione comunale.Il nuovo modello è il frutto dell’accordo sottoscritto a luglio dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni. I Comuni lombardi che, attraverso l’Anci, hanno condiviso il provvedimento, e ora hanno tempo fino a marzo compreso per adeguare la propria modulistica.

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La sede della Regione Lombardia