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Il fondo inglese: Esco con Enerqos (e 50 milioni)

Enerqos, Esco monzese guidata da Giorgio Pucci, partecipata dal fondo inglese Climate Change Capital, ha attratto fondi per 50 milioni di euro destinati a nuovi progetti di efficientamento energetico nella pubblica amministrazione. Le Esco, Energy Service Company indipendenti che movimentano ogni anno 677 miliardi di euro in progetti di riqualificazione. Guardando a un modello anglosassone, le Esco si stanno evolvendo da società di ingegneria in fondi capaci di catalizzare finanziamenti su specifici progetti di riqualificazione rivolti alla Gdo, all’industria e al settore florovivaistico (60% netto il risparmio in bolletta per chi sceglie le energie alternative).energy-saving-1

Il cemento a Zurigo diventa un’attrazione turistica

Uno dei muri esterni

I consumi di cemento sono diminuiti, colpa della crisi e di altri fattori ambientali ed energetici, ma quando gli architetti sono alle prese con progetti insoliti, con esigenze estetiche difficili da conciliare, ecco che il materiale più tradizionale torna in auge. Specie se a vista come quello della corrente brutalista. Uno degli interventi più recenti e dimostrativo è il progetto di ampliamento del Landesmuseum a Zurigo. Il museo nazionale svizzero è una delle principali attrazioni turistiche del vecchio quartiere della città: si tratta di un imponente struttura del 1898, in stile Rinascimento francese con decine di torri, opera dell’architetto Gustav Gull.

Il Landesmuseum con l'ampliamento progettato dallo studio Christ & Gantenbein Architects
Il Landesmuseum con l’ampliamento progettato dallo studio Christ & Gantenbein Architects
Il plastico dell'intervento architettonico
Il plastico dell’intervento architettonico
Uno dei muri esterni
Uno dei muri esterni

L’ala recentemente costruita (l’inaugurazione ufficiale è però prevista a luglio 2016) è inconfondibilmente moderna, una massa geometrica di cemento grezzo con accentuate nervature, posta accanto alla all’ingresso principale affacciato sul parco Platzspitz. Eppure vecchio e nuovo stanno vicini in armonia, e tra i due elementi no ci sono interruzioni per dare un senso di continuità al visitatore. Infatti, per quanto queste strutture siano diverse, gli architetti dello studio Christ & Gantenbein Architects di Basilea, incaricati dell’ampliamento hanno cercato di inserire delle somiglianze di progettazione. Per esempio riprendono la forma e volumetria del vecchio edificio, imitando le linee del tetto originale di Gull, entrambi hanno mura molto spesse, nella nuova ala in alcuni punti si arriva a 80 centimetri per soddisfare i requisiti di isolamento termico dell’involucro. Un pelle punteggiata da una serie di aperture circolari che permettono alla luce di penetrare negli spazi interni, dove i pavimenti in cemento hanno un aggregato che evoca i decori del battuto a terrazzo dell’edificio esistente. Le lastre a volta tra il piano terra e la superiore hall of fame sono state sostituite con un soffitto di cemento contemporaneo che riprende la geometria arcuata dello spazio che le sovrasta. A cui state aggiunte delle superfici incise con il motivo ripetuto di un fiore di cardo, realizzate con l’ausilio della modellazione 3D e una fresatrice CNC. Insomma, la nuova ala è monumentale e minimalista al tempo stesso.

I corridoi che portano all'ala vecchia con il pavimento a terrazzo
I corridoi che portano all’ala vecchia con il pavimento a terrazzo

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La Hall of fame
La Hall of fame

Al Mandarin Oriental Resort di Marrakech c’è String

Uno dei bagni delle ville

Il Mandarin Oriental Resort di Marrakech, recentemente inaugurato e votato dalla rivista digitale americana Luxury Travel Intelligence come l’hotel più prestigioso al mondo del 2015, ha scelto la raffinatezza e la qualità tutta made in Italy di Nobili Rubinetterie. Infatti, nelle 54 ville private in stile berbero e arabo-spagnolo del complesso, i bagno sono attrezzati con rubinetti e miscelatori della collezione String, sintesi di affidabilità, stile ed efficienza funzionale, prodotti dall’azienda di Novara. «Con questo nuovo contract rafforziamo ulteriormente l’immagine internazionale del gruppo», racconta Carlo Alberto Nobili, Direttore Marketing dell’omonima azienda. Che sottolinea: «Da sempre abbiamo dimostrato di poter essere il partner ideale per importanti progettazioni. Tanto che per gestire questo canale B2B abbiamo creato un’apposita Divisione Contract anche perché guardiamo sempre di più con interesse a questo segmento».

Uno dei bagni delle ville
Uno dei bagni delle ville

Nel 2015 il prezzo delle case residenziali è sceso del 5,1%

Case a Milano

Si rincorrono i bilanci sul mercato immobiliare del 2015: confermano tutti il calo dei prezzi. Oggi è la volta dell’Osservatorio di Immobiliare.it, secondo cui sul mercato immobiliare residenziale italiano la discesa si è attestata al 5,1% nei 12 mesi, di cui -2,9% solo nel secondo semestre. Il prezzo medio ponderato richiesto per gli immobili residenziali italiani è sceso a 2.056 euro per metro quadro. Il quarto trimestre dell’anno scorso, però, è stato contraddistinto dalla frenata della discesa prezzi: -0,4% da ottobre a dicembre. Insomma, calano ancora, ma meno. La riduzione più consistente dei prezzi si è registrata nelle regioni del Nord Italia: -5,7%. Il picco è in Liguria, che ha perso in media il 7,6% dei prezzi a metro quadro, seguita da Friuli Venezia Giulia (-7,3%) e Sicilia (-7,0%). La regione con il prezzo medio di vendita più elevato è il Trentino Alto Adige (3.014 euro per metro quadro), mentre la regione in cui il dato medio è il più basso è la Calabria, con 1.115 euro a metro quadro richiesti a dicembre. Il 2015 è anche l’anno in cui Roma ha definitivamente ceduto il primato di capoluogo più caro a Firenze: pur perdendo meno rispetto alla città toscana (-4,3% contro -6,0%), la capitale non riesce a riguadagnare il suo storico primato, assestandosi a 3.413 euro al metro quadro, contro i 3.436 euro/mq di Firenze. Milano è ancora terza sul podio dei prezzi di vendita, con una media di 3.262 euro al metro quadro.

Case a Milano
Case a Milano

Speciale Riqualificazione: guida alle nuove soluzioni per il residenziale

Dopo la conferma degli incentivi fiscali in tema di ristrutturazioni e riqualificazione energetica, ovunque è un proliferare di guide per usufruire delle detrazioni. Intendiamoci, sono chiarimenti necessari che però da soli non salvaguardano l’investimento. Per esempio, che senso ha sostituire la vecchia caldaia, se la casa è un colabrodo sotto il profilo d’isolamento termico? Avremo un impianto molto performante e utilizzato male perché non abbiamo eliminato gli sprechi energetici. Attenzione, questo è uno dei casi più evidenti, ma la lista potrebbe continuare.  Così quello che vi proponiamo è una guida alla riqualificazione con i consigli di Peter Erlacher, un vademecum per evitare errori senza pretese dogmatiche perché ogni situazione deve essere valutata dopo un audit energetico accurato. Un’indicazione della tipologia di interventi che partono dalle opere per ridurre i consumi alla sostituzione degli impianti alla scelta di fonti rinnovabili. Possibilmente in questo ordine.

La siderurgia iraniana va a gonfie vele

Obiettivi ambiziosi per la politica economica iraniana nel settore siderurgico: 55 milioni di tonnellate di output annui entro il 2025. La costruzione di una nuova infrastruttura e relativa catena di distribuzione da parte della South Kaveh Steel Company (Sks) rientra in questa strategia con una quota del 10% dei volumi previsti. Nella prima fase la produzione di acciaio dell’impianto ha una capacità di 1,2 milioni di tonnellate annue e fino a oggi ne sono state prodotte circa 400 tonnellate di acciaio. Il progetto si avvale delle più moderne tecnologie, tra cui un forno con una capacità nominale di 210 tonnellate e una capacità di mestolo di 170 t. Il forno è un modello EAF/EBT/170/7500. La fase due, in costruzione al 38%, verrà completata entro marzo 2017 per una capacità di 2,4 milioni di tonnellate annue.

Il completamento della supply chain

Tre società in tre località del paese per garantire l’intero di ciclo di produzione filiera. A monte, la East Kaveh Company, specializzata nelle attività minerarie e nella produzione di concentrati e pellet per l’approvvigionamento delle materie prime. A valle, la Kaveh Arvand Steel Company che si occupa della laminazione e dei prodotti in acciaio. Al centro la South Kaveh Steel Company con i suoi forni. Queste tre società hanno il vantaggio di avere un facile accesso al porto Shahid Rajaee, di poter avere acqua di mare in quantità per gli impianti di desalinizzazione, di essere vicini alle centrali di produzione di energia e ai servizi di trasporto ferroviario. Per garantirsi l’energia sufficiente verrà anche implementata una centrale elettrica a ciclo combinato nella zona economica speciale del Golfo Persico. La prima fase del progetto, che si prevede di produrre 500 megawatt di energia elettrica, è in costruzione.

Produzione e fornitura di acqua

Nel tentativo di fornire l’acqua industriale necessaria per la produzione di acciaio in fasi uno e due, sono in corso in fase di costruzione dei gasdotti di approvvigionamento finalizzati alla produzione di 55 mila metri cubi di acqua al giorno, tre unità di dissalazione con capacità di 5, 10 e 17 mila metri cubi pomperà un totale di 32 mila metri cubi di acqua nel ciclo produttivo.Impianto_siderurgico

Macchine per costruzione: nel 2015 crescita del 34%

L’edilizia sarà anche in crisi, ma le macchine per costruzione hanno ingranato la quarta. Secondo i dati Istat elaborati da Prometeia per il Samoter Outlook, nel 2015 sono state vendute sul mercato italiano 9.138 macchine per costruzioni, con una crescita del 34% rispetto a quanto rilevato nel 2014. In particolare, sono 8.828 le macchine movimento terra (+32%) e 325 le macchine stradali (+180%). Sono in aumento anche le esportazioni, anche se  meno rispetto al 2014 (+7%). In particolare, nei primi dieci mesi del 2015, cresce l’export delle macchine per la la perforazione (+22%), delle gru a torre (+21%), delle macchine stradali (+18%) e delle macchine e attrezzature per il movimento terra (+8%). In calo invece le esportazioni di macchine per la preparazione degli inerti (-4%) e di macchine per il calcestruzzo (-4%). Le importazioni crescono del 15%, così come la bilancia commerciale di settore che, positiva per oltre 1.538 milioni, ha registrato un +4,5%.

«Dopo gli anni più bui della crisi, finalmente l’Italia sembra aver imboccato la via di una graduale ripresa», ha commentato Paolo Venturi, presidente di Unacea. «Chiudere due anni consecutivi in crescita non può che essere un buon risultato per l’industria; tuttavia, per comprendere a fondo il trend, bisogna tener presente che si tratta di una crescita più che moderata in termini assoluti, giunta dopo ben sei anni consecutivi di gravi perdite che hanno ridotto il mercato interno dell’80%. Per questo continuiamo a credere che la ripresa vada incoraggiata e sostenuta, specie in un periodo di forte instabilità finanziaria come quello che attraversiamo. A questo proposito, accogliamo con favore il protocollo d’intesa tra Ministero dell’ambiente, Conferenza delle Regioni e Anci sull’abbattimento delle emissioni tramite interventi diretti al rinnovo del parco circolante obsoleto che più volte abbiamo sollecitato; adesso occorrerà stabilire le migliori modalità pratiche di applicazione tenendo conto di tutti i veicoli circolanti e operanti nelle nostre città». gru3

Acciaio italiano per rendere sexy un edificio a Londra

L'ingresso degli uffici al 140 di Fenchurch Street con la parete in acciaio inox progettata dallo studio Bogle Architects

Un ingresso con ampie vetrate e un’originale parete in acciaio. Ecco cosa distingue l’edificio al numero 140 di Fenchurch Street a Londra: al sobrio disegno delle superfici trasparenti senza cornici, si affianca una parete sfaccetta composta da una trama in rilievo di elementi convessi metallici. Pannelli che sembrano in scala gigante le maglie dei cinturini degli orologi più preziosi: «L’ingresso dell’edificio è situato lungo una strada secondaria, perciò avevamo bisogno di una soluzione in grado di attirare l’attenzione, che brillasse e luccicasse come un gioiello e, contemporaneamente, risultasse sofisticata, elegante e audace», spiega Polona Pirnat dello studio Bogle Architects, che ha firmato il progetto.

L'ingresso degli uffici al 140 di Fenchurch Street con l parete in acciaio inox
L’ingresso degli uffici al 140 di Fenchurch Street con l parete in acciaio inox

La lama di luce a soffitto della reception prosegue all’esterno nella pensilina ed è quindi impossibile non vedere le forme e i colori della strada riflessi nella raffinata geometria seriale in acciaio inox, materiale scelto per la resistenza, per la versatilità delle rifiniture, per la facilità di manutenzione. C’è poi un altro vantaggio, puramente progettuale: la riflessione della luce naturale sull’acciaio lucido fa apparire più grande l’area della reception. Sempre all’interno c’è il banco realizzato in acciaio acidato in contrasto con la parete. Per assicurare la migliore qualità della finitura, l’installazione è stata prefabbricata nell’officina di Marzorati Ronchetti, azienda di Cantù conosciuta come la sartoria del metallo, e poi assemblata in sito.

La superficie realizzata da Marzorati Ronchetti
La superficie realizzata da Marzorati Ronchetti

La sottostruttura della parete è agganciata alle strutture portanti dell’edificio, mascherate da tre pannelli a tutt’altezza (uno parallelo alla facciata, gli altri due posti a lato rispetto alla porta d’ingresso), composti da elementi curvilinei di larghezza variabile (da 205 a 223,5 millimetri) a formare un vero e proprio volume scultoreo che accompagna il percorso dei visitatori. Massima cura anche alla dissimulazione della cassetta antincendio situata in prossimità della porta d’ingresso, che risulta praticamente invisibile.

Il banco della reception in acciaio acidato
Il banco della reception in acciaio acidato
La parete nel dettaglio
La parete nel dettaglio
La trama in rilievo
La trama in rilievo

Agc Interpane: edilizia sostenibile ad alta quota

Skyway Monte Bianco
Skyway Monte Bianco
Skyway Monte Bianco

Tre stazioni dotate di grandi vetrate realizzate con i vetri iplus E on Clearvision di Agc Interpane. Sono quelle della Skyway Monte Bianco, la funivia verde che collega Pontal d’Entrèves a Pavillon du Mont Frety a Punta Helbronne e conduce fino a 3.466 metri di quota. Un grande progetto di ingegneria italiana per un impianto considerato tra i più rapidi al mondo, dove i turisti possono godere del meraviglioso panorama montano nelle strutture delle tre fermate.

Skyway Monte Bianco
Skyway Monte Bianco

Diverse come architettura, uguali nei materiali delle facciate: 2mila metri quadrati di vetro ad alte prestazioni iplus E on Clearvision, sia in versione monolitica da 10 millimetri (iplus equivale ad un elevato isolamento termico, un elevato fattore solare e un’elevata trasmissione luminosa), sia in versione stratificata in tripla vetrata isolante, con Pvb acustico di sicurezza Stratophone, che fornisce un’adeguata protezione da rotture ed effrazione grazie alla materia plastica Pvb (polivinilbutirrale), collocata tra due lastre di vetro.  I vetri Agc Interpane, prodotti presso lo stabilimento di Plattling, sono stati scelti per la loro assoluta trasparenza e neutralità e per gli elevati valori di isolamento termico e fattore solare che permettono, in luoghi molto freddi anche nel periodo estivo, di usufruire degli apporti energetici del sole. La realizzazione è stata affidata alle  società Aza Aghito Zambonini per le facciate e Vetro G per le vetrate isolanti.

Skyway Monte Bianco
Skyway Monte Bianco

Classificazione in classe Gold con Panasonic

L'esterno della villetta ad Albenga

Una sinergia che vale la classificazione in classe Gold dell’Agenzia CasaClima. È quella tra la pompa di calore Panasonic Aquarea e l’impianto solare termico in una villetta di Albenga. Un’abitazione Nearly Zero Energy Building con un consumo energetico annuo di soli 4kW/m2. A prima vista potrebbe molto semplice raggiungere questo risultato in una casa dalle dimensioni modeste in una zona dal clima mediterraneo, ma come evitare il surriscaldamento estivo e l’installazione di un impianto di condizionamento? Come garantire consumi energetici minimi e a basso impatto ambientale sia nel periodo invernale che in quello estivo? Attraverso il dialogo tra differenti tecnologie: ecco la strategia dell’architetto Marco Mauro, consulente CasaClima e coordinatore dei lavori, e l’ingegnere Luca Sarale per trovare la soluzione impiantistica più efficace.

L'esterno della villetta ad Albenga
L’esterno della villetta ad Albenga

Il progetto termico

Da qui la scelta di installare una pompa di calore Panasonic Aquarea ad alta connettività, collegata attraverso una centralina a un impianto solare termico installato sul tetto. La centralina, posta all’interno del bollitore solare, è responsabile della gestione alternata dei due sistemi di produzione: in mancanza di un adeguato apporto di luce solare, la temperatura si abbassa sotto il limite impostato, facendo così scattare la pompa di calore. Viceversa, quando la temperatura sale oltre il limite, la centralina mette in funzione l’impianto solare. Questo sistema permette di ottenere un sistema di condizionamento dell’edificio ottimale, sia in termini di costi che di comfort, producendo acqua calda sanitaria e riscaldando e raffrescando l’aria, che viene poi fatta circolare all’interno degli ambienti attraverso un impianto di ventilazione meccanica controllata. Senza l’utilizzo di terminali di riscaldamento addizionali quali impianti a pavimento, piastre radianti o radiatori, le potenze che entrano in gioco per offrire quotidianamente il massimo comfort sono estremamente basse.

Il locale cantina dove è stata installata l'unità Aquarea
Il locale cantina dove è stata installata l’unità Aquarea

L’installazione di Aquarea

La pompa di calore Aquarea Panasonic ad alta connettività da 7 kW è stata montata in due settimane in un locale cantina al piano interrato, mentre a livello del piano di fondazione è stato installato un serpentino con scambio geotermico superficiale di energia termica con il terreno. Un’interfaccia collega lo scambiatore geotermico alla ventilazione meccanica controllata, mentre la pompa di calore e i quattro pannelli solari termici posti sul tetto si alternano nella produzione del modesto quantitativo di energia richiesto dall’edificio nelle varie stagioni. Unico problema, risolto, il passaggio delle tubazioni dal vano freddo della cantina a quello caldo dei locali abitativi, che ha richiesto particolare cautela per assicurare una perfetta tenuta dell’aria. Ma la giusta scelta dei materiali e delle soluzioni tecnologiche impiegate ha permesso di raggiungere un ottimo risultato, con un valore finale nel Blower Door Test pari a 0,3975 h-1 Pa.

Le bocchette del sistema di ventilazione meccanica controllata
Le bocchette del sistema di ventilazione meccanica controllata

Klimahouse 2016: ecco i numeri del successo

Klimahouse 2016, successo annunciato. E confermato dai numeri. Il bilancio dell’edizione di quest’anno indica 37.500 visitatori, 465 espositori e oltre 70 aziende in lista di attesa, Carlo Ratti, Thomas Herzog, Thomas Auer, Kengo Kuma e Federico M. Butera relatori al programma congressuale con 800 partecipanti, 1.500 partecipanti ai forum tematici, 330 partecipanti ai 14 tour guidati a edifici modello, 100 consulenze private, 160 giornalisti accreditati. Rispetto allo scorso anno il pubblico è aumentato, seppure di poco. «Dimostra che Klimahouse si è affermata in Italia come fiera di riferimento per il risanamento e l’efficienza energetica in edilizia», commenta Thomas Mur, direttore di Fiera Bolzano. «Sono state giornate intense, con molti incontri e possibilità di informazione e, vedere l’entusiasmo sui volti del team, dei partner, delle aziende e dei visitatori, è stata la soddisfazione più grande». È aumentato anche il numero di aziende che hanno fatto richiesta di poter partecipare, ma a cui non è stato possibile dare riscontro. Questo può essere interpretato come un segnale positivo di crescita nel settore. Anche gli espositori confermano la piena soddisfazione delle loro aspettative e la qualità del pubblico intervenuto. «Siamo un’azienda internazionale con sedi in 70 paesi a livello mondiale e partecipiamo da 5 o 6 anni a Klimahouse. L’evoluzione di questa fiera è senz’altro notevole: vediamo ogni anno aziende nuove, è un evento in continuo movimento e molto valido nel settore dell’isolamento termi o e della casa confortevole. In poche parole, questa fiera è la numero uno», aggiunge Giancarlo Susanna, di Mapei.

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Convegno a Klimahouse 2016

«Esponiamo dal primo o secondo anno dalla nascita di Klimahouse. È una fiera di grande qualità, molto interessante e con un ampio flusso di visitatori: la partecipazione è così importante per noi che quest’anno abbiamo raddoppiato la nostra presenza», rincara Simone Paterlini, di Monier Group. Altro commento entusiasta: «Partecipiamo da sei anni ormai. Klimahouse è una fiera con uno sviluppo continuo, non è mai ferma e in tutti questi anni ci siamo trovati sempre bene. Abbiamo notato un ampio interesse verso il nostro prodotto, soprattutto da parte dei tecnici e progettisti e ci fa molto piacere di avere avuto l’occasione di raccogliere oltre 350 nuovi contatti con persone che apprezzano i nostri materiali», sono le parole di Luigi Cresci, di Fantoni.

Durante l’evento sono state analizzate anche le possibilità di sviluppo dell’istallazione Insight, esposta in Piazza Fiera, che ha offerto uno spaccato interessante sullo stato dell’arte dell’impiantistica. «Insight è stato un successo», sostiene Ulrich Santa, direttore dell’Agenzia CasaClima. «Alle 150 visite guidate al suo interno hanno partecipato quasi 1.500 visitatori. Questo alto grado di interesse conferma che è vincente la scelta di puntare sulla tecnica all’interno degli edifici e di presentare in maniera compatta le principali innovazioni», conclude Santa. Grande interesse ha riscosso anche Utopia, la mostra laboratorio organizzata da Fiera Bolzano in occasione dei 500 anni di Utopia di Thomas More. «I visitatori hanno realizzato disegni bellissimi, Utopia è un progetto con un’incredibile energia positiva» all’unisono Ute Oberrauch della Fondazione Architettura Alto Adige e Guido Laino, curatore artistico.

Immobili commerciali, un investimento che rende il 7% all’anno

La classe di investimento più redditizia e con maggiori possibilità di crescita in Italia? Secondo l’analisi condotta dalla struttura di Due Diligence del Family Office milanese Legura, sono gli immobili commerciali. Meglio se già locato a una delle principali insegne della grande distribuzione: «Oggi attraversiamo una congiuntura favorevole: le grandi catene puntano allo sviluppo dei punti vendita selezionando partner che investano sui loro immobili; agli acquirenti è garantito un ritorno sull’investimento con performance sconosciute rispetto ad altri impieghi», spiega il fondatore Roberto Remartini di Legura. Un’opzione che, alla luce dell’instabilità dei mercati e della crisi immobiliare che ha colpito i comparti residenziale e industriale, sta diventando sempre più interessante. Infatti, le grandi catene puntano allo sviluppo dei punti vendita selezionando partner che investano sui loro immobili e per gli analisti di Legura, i conduttori più affidabili sono proprio i soggetti della grande distribuzione (ipermercati, supermercati, discount alimentari, catene di ristorazione e alcune insegne non alimentari). Così, la società afferma che investire in questo segmento immobiliare renderebbe dal 6 all’8% all’anno, con un contratto tutelato da solide garanzie bancarie a beneficio dell’investitore, oltre all’impossibilità di recesso per i primi anni di locazione, in genere sei. Senza contare che il turnover annuo è quasi nullo (inferiore al 4%) e il tempo massimo per la sostituzione di un eventuale conduttore che dovesse liberare un immobile è di sole 12 settimane.Grande_distribuzione

Edilizia scolastica: 46mila nuovi posti di lavoro

Gli investimenti in edilizia scolastica promossi dal Governo, pari a 4,4 miliardi di euro, porteranno a un incremento dell’occupazione nel settore delle costruzioni. In realtà, secondo la ricerca condotta dalla Struttura di Missione per l’Edilizia Scolastica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Ance, il numero dei nuovi occupati è già aumentato di 20 mila unità grazie ai progetti in corso o appena conclusi. Una cifra che potrebbe più che raddoppiare e arrivare a quota 46 mila con le linee di finanziamento statali in partenza nel 2016. Per esempio, il Decreto Mutui Bei, i cui interventi saranno appaltati entro la fine di febbraio, da solo può produrre un incremento di quasi 10 mila impiegati nel comparto. Se poi si considera anche l’indotto si arriva 71mila nuovi occupati. Il calcolo delle ricadute sul comparto edile, effettuato sulla base dei dati Istat, per Laura Galimberti, coordinatrice della Struttura di Missione di Palazzo Chigi, «è la dimostrazione che i finanziamenti statali per l’edilizia scolastica, non solo contribuiscono a risanare un patrimonio immobiliare prezioso per il futuro del Paese, ma sono anche volano per la ripresa economica e la crescita occupazionale». Si tratta di risultati impensabili ancora due anni fa secondo Claudio De Albertis e raggiunti grazie all’impegno del Governo: «Possiamo ora puntare più in alto, mettendo la riqualificazione del patrimonio scolastico al centro dei piani di sviluppo del territorio, affinché siano improntati a criteri di ammodernamento e messa in efficienza dei nostri spazi urbani», sottolinea il presidente di Anci.edilizia_scolastica

Olimpiadi Pechino 2022: Politecnico e Tsinghua University insieme per le architetture

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Il Politecnico di Torino e Tsinghua University di Pechino hanno deciso di collaborare per le prossime Olimpiadi invernali di Pechino 2022, mettendo a disposizione competenze tecniche e progettualità.

Firmato lo scorso 26 gennaio 2016 al Castello del Valentino, l’accordo mira a creare un ponte ideale tra i Giochi Olimpici di Torino 2006, di cui in questi giorni si celebra il decennale e le future Olimpiadi Invernali di Pechino 2022, dove si replicherà la stessa suddivisione tra gare “sul ghiaccio”, collocate prevalentemente in città, e gare “sulla neve”, che si svolgeranno nella Prefettura di Zhangjiakou, a circa 200 km da Pechino.

L’incontro ha sancito anche l’avvio della VI edizione del “Joint Studio Polito-Tsinghua”, workshop internazionale attivo da diversi anni tra Politecnico e Tsinghua University, che porta ogni anno gli studenti a lavorare congiuntamente su grandi temi di trasformazione urbana.

In vista delle olimpiadi del 2022, le due università hanno programmato una nuova edizione del Joint Studio sul tema dell’evento olimpico, che si concluderà a Pechino nel prossimo mese di giugno. I docenti del Joint Studio sono, per il Politecnico, i professori Gustavo Ambrosini, Mauro Berta e Michele Bonino e, per la Tsinghua University, i professori Zhang Li e Liu Jian.

Komatsu: droni alla guida degli escavatori

Le macchine Komatsu e i droni Skycatch
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Le macchine Komatsu e il drone Skycatch

Komatsu, nel settore delle costruzioni la conoscono tutti perché è una venerabile azienda giapponese con 94 anni di storia che vende carrelli elevatori e ruspe a clienti in tutto il mondo. Un leader che nel suo paese d’origine è alle prese con un problema non da poco: l’invecchiamento della popolazione. Infatti, per far fronte alla mancanza di giovani lavoratori disponibili a funzionare le sue macchine, Komatsu ha iniziato a predisporre un nuovo servizio battezzato Smart Construction. La soluzione potrebbe però avere delle conseguenze globali, anche perché in vista delle Olimpiadi di Tokyo nel 2020 non c’è tempo da perdere.  Si tratta di un team di veicoli, una sorta di bulldozer robotizzati e guidati da una flotta di droni costruiti da Skycatch, start up di San Francisco, che mappano la zona in tre dimensioni, aggiornano i dati in tempo reale e comandano come spostare terra e cemento nel cantiere. In pratica scattano fotografie e fanno video della zona, li inviano a un computer che elabora i dati in 3D. Utilizzando questo modello, ruspe ed escavatori spostano la terra e scavano buche per realizzare le fondamenta di un edificio. L’azienda ha sperimentato anche degli scanner a livello del suolo, ma ha scoperto che le informazioni rilevate dai droni sono più precise. All’uomo rimane il compito di programmare le macchine, premere un pulsante per mandarle a lavorare, monitorare l’andamento delle attività e, se necessario,  saltarci dentro per prendere il controllo.