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Drutex: con Lahm, Pirlo e Błaszczykowski vendite record

Sarà anche un po’ merito di Lahm, Pirlo e Błaszczykowski se Drutex ha chiuso il 2015 con ricavi record, superando i 148 milioni di Euro e con una crescita del 19% rispetto all’anno precedente. I tre calciatori infatti sono i testimonial della campagna pubblicitaria in Italia del produttore di finestre verticali polacco che vende anche, e molto bene, in Germania, Francia e Stati Uniti. E una crescita esponenziale è stata registrata anche in Belgio e in Gran Bretagna. Ma la popolarità dei sistemi di porte e finestre in PVC, che costituiscono circa il 90% del giro d’affari dell’azienda, è anche merito degli investimenti realizzati in ambito tecnologico, nello sviluppo del portfolio di prodotto e nel potenziale produttivo. Per esempio, la costruzione del Centro Europeo di Serramenti, un’officina di produzione con una superficie di 30mila metri quadrati e l’acquisizione di una vetreria.

Le esportazioni, che costituiscono il 70% del fatturato, sono cresciute del 26% rispetto al 2014 e i prodotti più richiesti sono stati i sistemi Iglo 5 e Iglo Energy a cui ha contribuito anche l’ampliamento dell’offerta con le porte alzanti – scorrevoli in PVC Iglo-Hs, una soluzione ideale per realizzare vetrature fashion o per terrazzi e balconi di grandi dimensioni. Senza dimenticare il sistema in legno-alluminio Duoline. Prodotti che grazie all’efficiente organizzazione e alla flotta composta da oltre 200 veicoli, Drutex è in grado di consegnare entro 7 giorni in tutta Europa.Drutex

Macchine da costruzione: l’export supera i 2,5 miliardi di euro

Si conferma il trend positivo delle esportazioni delle macchine per costruzioni italiane: il 2015 ha registrato un giro d’affari di oltre 2,5 miliardi di euro, con una crescita del 4,9% rispetto al 2014. È quanto emerge dal SaMoTer Outlook, l’osservatorio sul mercato del “construction equipment”, realizzato da SaMoTer(www.samoter.it) in collaborazione con Prometeia e con il contributo informativo di Unacea, l’Unione Nazionale Aziende Construction Equipment & Attachments.

Secondo i dati dell’ultimo Monitor commercio estero, è significativa anche la crescita delle importazioni,generata dalla ripresa del mercato interno, che su base annua guadagnano il 17,2%, per un valore di oltre 650 milioni di euro. Il saldo commerciale (+1,1%) rimane positivo di oltre 1,8 miliardi di euro.

Nel dettaglio, cresce l’export di macchine stradali (+27,5%), di gru a torre (+14%), di macchine movimento terra (+6,3%) e di macchine per la perforazione (+6,2%). Ancora in calo, seppur limitatamente, l’export di macchine per il calcestruzzo (-2,2%) e di quelle per la preparazione degli inerti (-2%). La principale destinazione dell’export italiano di settore sono sempre i paesi dell’Europa occidentale, mentre aumentano i flussi verso i mercati africani, asiatici e del Nord America. Frena invece l’export verso la Russia (-61,7%) e il Medio Oriente (-6%) a causa delle instabilità internazionali che interessano entrambe le aree.scavatrice

 

La nuova Fassi F990RA in azione sfrutta le sue doti di agilità e potenza

 

Un nuovo modello, la Fassi F990RA 2.28 xhe-dynamic con jib L616, montata su un fiammante MAN TGS 35.440 8×2 dotato della trasmissione idraulica Hydrodrive sull’asse anteriore e del quarto asse sterzante. Versatilità e potenza per l’ammiraglia della piccola efficientissima flotta composta di Jean-Luc Raymond, la cui sigla è complicata solo all’apparenza: F990 indica il modello più performante, “R” la rotazione continua, “A” la serie Fassi di appartenenza, “2” il doppio biellismo, “28” le due articolazioni e gli otto bracci sfilabili. In “xhe-dynamic”, la “x” sta per extra, mentre “he-dynamic” è l’allestimento riservato alle gru dalla F510RA.2 alla F1950RA.2 con biellismi, rotazione continua, radiocomando RCH/RCS, comando stabilizzatori via radio, eventuale esecuzione XP (presente sulla gru di Reymond), dispositivi CE; infine il jib L616 è la massima offerta per questo modello e porta lo sbraccio idraulico fino a 32 metri. Queste le altre caratteristiche: capacità di sollevamento fino a 80 tm, massimo sbraccio idraulico fino a 32,00 m con jib (normale 20,15 m), peso 10.100 kg (8.570 senza jib)Fassi-F990RA-xhe-dynamic-01

È stata provata nel cantiere presso la TM Reymond SA a Losanna: in una strada stretta con la stabilizzazione limitata sul lato destro del veicolo, grazie al nuovo sistema Fassi FSC/SII (Fassi Stability Control) sono garantite le condizioni ideali di utilizzo della gru nel pieno rispetto della stabilità dell’assieme in relazione alle diverse possibilità di fuoriuscita dei supporti degli stabilizzatori. Infatti, il nuovo sistema di stabilità Fassi FSC/SII utilizza un sensore d’angolo evoluto che incrementa i tempi di reazione riducendo la corsa minima di estensione dello stabilizzatore grazie all’intervento del sensore angolare abbinato a un sofisticato limitatore di momento.Fassi-F990RA-xhe-dynamic-02

Un albero enorme e la precisione del montaggio sono i due limiti maggiori all’operatività, che si superano brillantemente dotando la gru di verricello per trasferire uno a uno i pesanti elementi del terrazzo in costruzione con un posizionamento millimetrico garantito dalla Fassi e dal suo controllo remoto, ma anche dalla velocità del verricello nei lavori verticali. Determinante è pure il flow sharing, cioè la capacità della gru di eseguire anche quattro movimenti in contemporanea, oltre alla possibilità di salire molto in alto con una carico pesante come gli elementi di legno senza nessun problema. Merito anche dell’XP (Fassi Extra Power), il sistema che attiva un surplus di potenza nelle situazioni più impegnative e gravose, riducendo proporzionalmente la velocità dei movimenti della gru soggetti alla dinamica (bracci di sollevamento e rotazione), ma incrementando contemporaneamente le capacità di sollevamento.Fassi-F990RA-xhe-dynamic-03

Si può apprezzare anche la perfetta sinergia tra il radiocomando RCH/RCS e il touch screen display FX901: il primo è il radiocomando digitale di nuova generazione esclusivo Fassi dotato di un ampio display grafico per il controllo a distanza delle funzioni della gru e, su richiesta, anche delle opzioni sul veicolo e degli stabilizzatori; il secondo l’innovativo pannello utente che raccoglie tutte le informazioni inerenti lo stato funzionale della gru e le mostra in modo semplice e chiaro all’operatore tramite il display grafico che può interagire in maniera intuitiva grazie al sistema touch screen. Infine, una nota di merito puramente estetica anche per le finiture carbon look dei carter.

La più grande facciata in vetri colorati fotovoltaici del mondo

Scuola Internazionale di Copenhagen progettata dallo studio F. Møller Architects

Una scuola in costruzione sarà caratterizzata dalla più grande facciata in vetri colorati fotovoltaici del mondo. Accade in Danimarca dove l’appalto per fornitura alla Scuola Internazionale di Copenhagen è stato vinto da Emirates Insolaire, una divisione della Dubai Investments. Il progetto prevede l’installazione di 12 mila pannelli colorati Kromatix con tecnologia fotovoltaica integrata capace di produrre circa 300 megawatt all’anno, per soddisfare almeno la metà del fabbisogno di energia elettrica dell’istituto. Si tratta di uno dei più grossi impianti nel suo genere ed è interessante perché in fatto di dimensioni per una volta è l’Europa la terra di sperimentazione e l’Asia o il Medio Oriente: infatti la compagnia pensa di introdurre la stessa tecnologia il larga scala negli Emirati Arabi. Nel frattempo però va costruita montando pannelli solari direttamente nelle strutture, come fossero finestre, senza modificare o compromettere l’estetica dell’edificio di 25 mila metri quadrati disegnato dallo studio F. Møller Architects per ospitare 1.200 studenti e 280 dipendenti. Insomma, sembra proprio che il fotovoltaico stia cambiando e diventando anche bello da vedere. Per sapere se è proprio così bisognerà aspettare fino alla fine di giugno, quando lo stabile verrà completato.

Scuola Internazionale di Copenhagen progettata dallo studio F. Møller Architects
Scuola Internazionale di Copenhagen progettata dallo studio F. Møller Architects

Intanto, è prevista l’installazione della tecnologia brevettata Kromatix di SwissInso in due edifici di Dubai. Il vetro colorato è ottenuto combinando due diversi trattamenti in superficie: la deposizione al plasma sottovuoto di un colore in nano-scala sulla parte interna del vetro in vari strati e la modifica della superficie vetrata esterna. I vari strati di colore servono a riflettere lo stretto spettro della luce visibile, a minimizzare la perdita o (a seconda del colore) di efficienza dei dispositivi solari e a garantire una elevata stabilità del colore angolare. L’intervento sulla superficie esterna invece, offre un riverbero diffuso che maschera le parti tecniche del dispositivo solare ed evita l’abbagliamento. Obiettivo dichiarato della società installare tra 50mila e i 70mila metri quadrati in tutto il mondo.

I pannelli Kromatix
I pannelli Kromatix

EdilMag.it, una piattaforma per la piccola edilizia

A che cosa può servire una piattaforma web battezzata EdilMag.it? A molto, visto che nessuna impresa è un’isola, tantomeno in tempi di crisi e l’edilizia è il settore che ha meno sfruttato i vantaggi dell’informatica. Per questo l’iniziativa di Rodolfo Brandi, amministratore della Costruzioni Brandi Egidio, rischia di modificare in positivo il modo di comunicare tra aziende e magazzini e scuotere il mondo delle costruzioni, perlomeno a Pesaro e dintorni. Infatti Brandi, come presidente di C.P.T. – Scuola Edile Pesaro Urbino, ha contribuito con l’aiuto degli studenti e la competenza tecnica O.C.M. Officine Creative Marchigiane alla realizzazione di una piattaforma web, battezzata EdilMag.it, collegata a un’applicazione per smartphone. Un luogo virtuale dove condividere con le imprese rimanenze di magazzino, attrezzature e specializzazioni, in maniera semplice e immediata. L’idea è quella di creare una sinergia tra le aziende del settore in modo da riuscire a razionalizzare i costi, ridurre gli spostamenti per trasporti ed approvvigionamenti, ottimizzare l’uso delle risorse. In pratica, si tratta si tratta di un nuovo modo di fare impresa, secondo l’imprenditore che ha annunciato la fornitura gratis del software a tutte le imprese iscritte alla Cassa Edile di Pesaro. In realtà, l’obiettivo è molto più ampio: costituire una rete di imprese sempre più vasta e capillare fino ad arrivare a un livello nazionale.

Edilmag.it
La pagina di EdilMag.it

 

Il prezzo delle case scenderà ancora, prevede Tecnocasa

Case a Milano

Sorpresa: il prezzo degli immobili scenderà ancora. Lo prevede Tecnocasa. Secondo il network immobiliare, per «i prezzi immobiliari ci aspettiamo una contrazione per il 2016 compresa tra -2% e 0% mentre le compravendite potrebbero attestarsi intorno a 460-470 mila». Dall’analisi del sentiment delle agenzie del gruppo emerge, rispetto a sei mesi fa, che sono in aumento le percentuali di chi ritiene che i prezzi restino stabili nei prossimi mesi, seguiti da coloro che si aspettano ancora un leggero ritocco verso il basso. Le grandi città, che già nel 2015 sono apparse più dinamiche, continueranno su questo trend che, nel 2016, potrebbe interessare anche i capoluoghi di provincia e l’hinterland delle grandi città. Sul versante delle locazioni ci aspettiamo una sostanziale stabilità dei canoni. L’andamento generale dell’economia e dell’occupazione, incidendo sulla fiducia dei potenziali acquirenti, contribuirà a definire o meno questo scenario di mercato.

Case a Milano
Case a Milano

Gres porcellanato effetto pietra per Stone Gallery di Edilgres

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Il gres porcellanato Stone Gallery di Edilgres prende ispirazione dalle pietre di diversa provenienza. Per pavimenti e rivestimenti, la collezione è caratterizzata da una grafica incisiva e una gamma cromatica declinata in alcune varianti di grigio e beige.

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La collezione Stone Gallery ripropone sei essenze naturali dalle specifiche peculiarità estetiche, nei formati 80×80, 40×80, 60×60 e 30×60.

Sempre in versione naturale, Edilgres presenta il grande formato 60×120 che amplia le prospettive dell’interior design: in questo caso le superfici si possono usare creando per progetti caratterizzati da elevata continuità cromatica oppure accostando pietre di diversa ispirazione.

gres-porcellanato-Edilgres

Per gli esterni, la collezione Stone Gallery si arricchisce del formato 30×60 a finitura bocciardata, che mixa sicurezza e praticità. agli interni.

SCHEDA TECNICA

Stone Gallery | Edilgres Stonelab

Tecnologia: Gres Porcellanato
Spessore: 10 mm
Formati e superfici:
Naturale rettificata: 60×120, 80×80, 40×80, 60×60, 30×60
Bocciardata rettificata: 30×60
Colori: Vals White, Vals Grey, Burlington Honey, Limestone Taupe, Luserna Silver, Quartz Ash
Pezzi speciali disponibili su fondi naturali:
Mosaico 2,5×2,5, gradino lineare, gradino angolare destro e sinistro, battiscopa

Giesse apre la porta di comando a Schlegel International

Un sito produttivo di Giesse
Un sito produttivo di Giesse

Giesse, azienda con sede in Italia specializzata in accessori per serramenti, farà parte di Schlegel International, fornitore di sistemi di sigillatura. L’acquisizione consente a Schlegel, divisione internazionale di Tyman, azienda quotata alla Borsa di Londra, di arricchire il proprio portafoglio prodotti con una gamma specializzata di accessori di alta qualità per porte e finestre in alluminio destinata al mercato europeo e ai nuovi mercati di tutto il mondo. «La gamma Giesse si coniuga perfettamente alla nostra», ha commentato Peter Santo, ad di Schlegel. «Offriremo al mercato accessori per infissi in alluminio unitamente alla nostra gamma di sistemi di sigillatura, entrambi dedicati al mondo porte e finestre. L’operazione fa sì che entri a far parte del nostro Gruppo un importante marchio di riferimento per il settore». L’Europa è il mercato principale sia di Schlegel sia di Giesse. Inoltre, Schlegel ha un posizionamento importante in Australia e Nuova Zelanda, mentre Giesse in Cina, Medio Oriente e India. La combinazione dei business delle due aziende offre reali opportunità di sinergia e di accesso a diversi nuovi mercati. Giesse è nata vicino a Bologna nel 1965 e da piccola impresa artigianale è diventata, nel corso degli anni, un gruppo internazionale leader nel settore degli accessori per serramenti in alluminio. Non sono previste ripercussioni sul piano occupazionale: oggi Giesse ha circa 500 dipendenti. 

Un sito produttivo di Giesse
Un sito produttivo di Giesse

Sartori nuovo amministratore delegato di L&S

Nicola Sartori
Nicola Sartori

Si illumina la carriera di Nicola Sartori, nuovo amministratore delegato e direttore generale di L&S Italia. Il cambio di vertice fa parte di un ampio progetto di sviluppo internazionale messo in atto nella multinazionale italiana che conta quattro aziende nel mondo e si attesta come leader mondiale nella produzione di sistemi d’illuminazione a Led e loro tecnologie per il settore del mobile, al fine di incrementare la crescita del brand L&S anche negli altri settori in cui opera: shopfitting, contract e industriale. Sartori è stato manager prima in Electolux e poi in ZML Industries e Scet. «Sono davvero orgoglioso e lusingato di essere entrato a far parte di questa importante multinazionale, dove fin da subito ho avuto modo di confrontarmi con un team di persone fortemente orientate all’innovazione ma con una solida appartenenza all’azienda ed una grande attenzione alle esigenze del cliente», ha commentato il manager. «Unendo le mie esperienze a quelle degli amministratori e dei General Manager delle altre aziende del Gruppo, insieme al profondo know how delle persone che da anni lavorano in azienda, siamo già all’opera per costruire una solida realtà di carattere internazionale, al fine di rafforzare il posizionamento del marchio L&S nel settore del mobile e concretizzarne la crescita anche negli altri settori industriali». Originario dell’Altopiano di Asiago, Nicola Sartori fin da giovane ha familiarizzato con il settore del commercio grazie alle attività di famiglia. Padre di due figli, Sartori è amante dello sport che ha anche praticato in veste di allenatore; un’esperienza che lo ha formato professionalmente e che gli ha fornito i fondamentali per guidare al meglio i team di lavoro.

Nicola Sartori
Nicola Sartori

Un Piano Zero (chilometri) per le cave del Veneto

La riunione di Albo Cavatori Veneto, Confindustria Veneto e Confartigianato Imprese Veneto
La riunione di Albo Cavatori Veneto, Confindustria Veneto e Confartigianato Imprese Veneto

Chilometro zero verso il consumo zero di suolo in un approccio di economia circolare: è la strategia di chi estrae sabbia e materiali inerti dalle cave venete. Albo Cavatori Veneto, Confindustria Veneto e Confartigianato Imprese Veneto hanno per la prima volta deciso di proporre un piano per il territorio e per il settore. Lo hanno chiamato Piano Zero. In Veneto le grandi opere idrauliche e le infrastrutture stanno producendo diversi milioni di metri cubi di materiale di scavo, che devono essere gestite e collocate. La scelta della Regione di reperire materie prime inerti dalla realizzazione di opere pubbliche anziché dalle cave, per le tre associazioni, non è sostenibile se non viene attuata con estrema attenzione agli aspetti ambientali e all’equilibrio tra domanda e offerta.

La riunione di Albo Cavatori Veneto, Confindustria Veneto e Confartigianato Imprese Veneto
La riunione di Albo Cavatori Veneto, Confindustria Veneto e Confartigianato Imprese Veneto

Il Piano Zero prevede quindi di riconoscere e valorizzare, nella pianificazione delle opere, il ruolo degli imprenditori estrattivi che da cavatori possono diventare gestori delle materie prime, possedendo capacità, spazi, volumi e mezzi idonei. Inoltre, vuole privilegiare l’utilizzo dei materiali a chilometro zero, nello spirito del Green Public Procurement (Gpp) nelle opere pubbliche e private, garantire la copertura dei fabbisogni locali, nella pianificazione estrattiva per sabbie e ghiaie, anche in deroga alle disposizioni generali ancora vigenti e, infine, alleggerire i costi e la burocrazia che gravano sul mantenimento delle autorizzazioni di cava, anche quelle ferme per mancanza di lavoro.

«Le opere devono essere pensate e progettate in maniera consapevole e sostenibile. Nei bandi e nei capitolati va privilegiato l’impiego dei marmi e delle pietre locali della nostra tradizione; nelle opere pubbliche vanno minimizzati i trasporti e immagazzinati gli esuberi di materiale nelle cave», dice Raffaella Grassi, presidente di Albo Cavatori Veneto. È fondamentale che le cave esistenti e gli impianti di lavorazione possano sempre disporre del materiale necessario a garantire la copertura dei fabbisogni locali; in caso di necessità vanno concessi ampliamenti o approfondimenti anche in deroga ai limiti imposti dall’attuale Legge 44/82, in modo da sfruttare al massimo il giacimento con il minore consumo di suolo possibile. Va inoltre impedita la chiusura di cave storiche di materiali unici, come ad esempio la Trachite degli Euganei, la cui estrazione è previsto debba cessare entro i prossimi cinque anni».

Riqualificare con la luce: Telmotor spiega come al Master Pares di Roma

telmotor

telmotorAll’Università Sapienza di Roma si impara a riqualificare gli edifici anche grazie all’uso della luce. Il Master PARES in Progettazione Architettonica per il Recupero dell’Edilizia e degli Spazi pubblici, infatti, propone ai giovani architetti e futuri professionisti dell’illuminotecnica la testimonianza dell’azienda Telmotor, promotrice del Master.

“Abbiamo deciso di sostenere il Master PARES perché crediamo sia importante sensibilizzare e informare i futuri architetti sul tema dell’illuminazione artificiale e formarli sullo sviluppo di progetti integrati anche a livello illuminotecnico – afferma Bruno Sottocornola, membro del CDA di Telmotor Spa – Nel corso del Master incoraggeremo i progettisti a proporre interventi di recupero e azioni concrete per la salvaguardia del territorio, in questo caso del comune di Narni. Inoltre, in qualità di partner tecnico, ci impegneremo a supportare tecnicamente le proposte e i progetti dei corsisti”.

Tra le case history presentate agli studenti c’è anche per la realizzazione dell’installazione illuminotecnica temporanea del Palazzo del Podestà di Narni, firmata dalla divisione Light Consulting dell’azienda, con l’ausilio dei prodotti messi a disposizione da ILM Illuminazione. La soluzione illuminotecnica progettata mira a coniugare le recenti tecnologie e i sistemi di illuminazione con un ambiente storico risalente al Medioevo. Ne è venuto fuori un risultato che mixa in modo armonico presente e passato.

Il Master PARES si pone l’obiettivo di approfondire la progettazione architettonica del paesaggio storico urbano, promuovendo la valorizzazione e il recupero sostenibile dell’edilizia esistente. In particolare il corso affronterà le emergenze presenti nell’area di Narni, in provincia di Terni, proponendo interventi di recupero sugli edifici.

Le rubinetterie Stella brillano sulle colline del Bardolino

PalaiI migliori hotel del mondo hanno una stella in più è quella delle Rubinetterie Stella. La storica industria nata a fine 800’ a Cireggio sul lago d’Orta, negli anni è diventata icona del lusso grazie anche alla collaborazione con architetti e designer famosi come Norman Foster, Luca Sacchetti, Michele De Lucchi. E si trova anche in un luogo speciale come l’antico casale Prati Palai sulle colline di Bardolino, dove gli ospiti della tenuta possono godere di architettura e paesaggio, comfort e tradizione, lago e campagna, servizio e agricoltura del lago di Garda. La struttura immersa nella quiete di venti ettari di prati e boschi, ma a soli dieci minuti dʼauto dall’autostrada del Brennero e a trenta chilometri dal centro di Verona, è estremamente curata nei dettagli. Per questo nelle confortevoli sale da bagno c’è la Serie Roma di Rubinetterie Stella, che a sua volta garantisce affidabilità, stile ed eleganza senza tempo.

I rubinetti Roma nelle sale da bagno di Prato Palai
I rubinetti Roma nelle sale da bagno di Prato Palai

Edilizia sociale di pregio nell’ex fabbrica del vetro a Murano

Le Conterie, stabilimento in disuso dal 1993, torna a nuova vita nell’isola di Murano con un programma di riutilizzo dell’area e degli immobili. Si tratta di un complesso industriale per la produzione del vetro (conterie in dialetto veneziano significa perline) di circa due ettari insediato nel tessuto edilizio del territorio e un muro in mattoni lo delimita come un’isola al centro dell’isola. Staccato dal contesto e persa la destinazione d’uso originaria, è stato avviato il recupero dall’amministrazione comunale come nuovo quartiere residenziale con la progettazione, affidata allo studio Macola di Venezia, di un albergo, due complessi residenziali, luoghi dedicati al commercio per ospitare negozi e botteghe artigianali e nuovi percorsi pubblici.ExConterie_apertura

Nell’impianto sono previsti anche alloggi sociali e i primi 36 appartamenti appena completati sono costruiti all’interno della fabbrica in disuso di cui il piano prevede la parziale conservazione. L’intervento sull’edificio, che si sviluppa su tre livelli per circa 4 mila metri quadrati, è costato 5 milioni e 800 mila euro ed è un esempio di come il passato possa vivere nel presente perché riprende la tipologia del tessuto residenziale esistente: nei volumi disposti a pettine sono organizzati i gruppi di unità abitative alternando due alloggi duplex con tre alloggi simplex.ExConterie2

Non solo, alla rielaborazione conservativa della facciata nord lunga 120 metri con muri muri pieni e forati da cui scaturiscono  giardini e passaggi, si contrappone l’alternanza di pieni e vuoti nei volumi interni della facciata sud per sfruttare la penetrazione della luce e ottenere l’illuminazione e la ventilazione naturale nei bagni. Il secondo complesso  è ancora da costruire all’interno dell’involucro dell’edificio industriale preesistente completamente svuotato. Nei futuri due blocchi, ciascuno con otto appartamenti e uno spazio commerciale, è prevista la realizzazione di una piazza coperta che costituirà il centro del nuovo quartiere con una serie di nuovi attraversamenti, spazi pubblici e semipubblici destinati ad agganciare il quartiere al resto della maglia urbana.ExConterie_intern03

Sicis porta il talento italiano nel lusso a sei stelle di Ho Chi Minh

Il foyer al settimo piano del The Reverie Hotel e la composizione Flower Power arricchita con inserti Colibrì e Platino

Situato nella via principale di Ho Chi Minh, in Vietnam, il lussuoso The Reverie Hotel è unico nel suo genere grazie al particolare layout ad L, scelto per beneficiare pienamente dell’esposizione del sole. Lo stile eccentrico e sofisticato si riflette all’interno della location dove troviamo una perfetta combinazione tra lo stile italiano e l’influenza asiatica, presente soprattutto nei colori vivaci e dinamici, tipici del popolo vietnamita. In questo progetto Sicis, accanto ai più famosi designer italiani, contribuisce a esportare l’arte, la maestria e il talento del Bel Paese.

Il foyer al settimo piano del The Reverie Hotel e la composizione Flower Power arricchita con inserti Colibrì e Platino
Il foyer al settimo piano del The Reverie Hotel e la composizione Flower Power arricchita con inserti Colibrì e Platino

Dalla composizione Flower Power arricchita con inserti Colibrì e Platino, che anima il foyer al settimo piano, ai decori nelle suite adornate con le collezioni Pixall e Neoglass, il mosaico Sicis impreziosisce ogni dettaglio di questo albergo da sogno. Il percorso che porta all’area wellness, caratterizzato dal disegno Twiggy e Lace nella collezione Pixall, dona alla zona relax un aspetto elegante e raffinato. La struttura ospita inoltre una serie di ristoranti e bar esteticamente superbi, nei quali Sicis ha messo in opera, in mosaico, pattern unici incredibilmente suggestivi. Tra questi il Cafe Cardinal, con l’eccezionale vista sulla città, si distingue dagli altri locali per le maestose e imponenti colonne presenti in sala, impreziosite, anche in questo caso, con una composizione in mosaico creata ad hoc, in esclusiva per il Resort. Un perfetto connubio tra la cultura asiatica e quella occidentale.Sicis2

Sensori e impianti connessi: l’internet delle cose nelle case

Conviene investire nelle smart home se il consumatore medio sembra essere ancora piuttosto freddo nei confronti della domotica perciò restio ad acquistare  sistemi di automazione per il riscaldamento, la sicurezza e l’illuminazione di casa? Secondo la società di consulenza Accenture sì, e cita come esempio il mondo delle assicurazioni che sta allocando le maggiori risorse in questo settore con l’obiettivo di acquisire soluzioni per controllare la sicurezza delle case e nelle case. La strategia è quella di differenziarsi con servizi ad alto valore aggiunto e per questo punta anche a semplificare la relazione con i clienti attraverso l’Internet delle cose e le applicazioni per smartphone.

Invece di puntare sulla convenienza della polizza, l’intento è di stringere accordi con start up e produttori di dispositivi connessi per offrire al cliente i benefici tangibili della tecnologia.  Quali? Per esempio la riduzione del rischio di incidenti domestici e furti grazie all’installazione di specifici device. Oppure l’invio di suggerimenti  derivati dai dati registrati dai dispositivi connessi, che potrebbero rilevare  di qualche parametro fuori norma negli impianti o negli elettrodomestici. Insomma, il concetto è simile a quello della scatola nera, ma diffuso per casa, che darebbe alle assicurazioni e alla amministrazioni pubbliche la possibilità di valorizzare i dati raccolti su incendi, allagamenti e furti.

Negli Stati Uniti lo stanno già facendo: State Farm, la compagnia famosa per aver aperto a Chicago un caffè battezzato Next Door dove tenere corsi gratuiti su argomenti assicurativi, previdenziali e finanziari, ha lanciato una polizza che prevede l’implementazione di Canary, un sistema per il monitoraggio delle proprietà immobiliari da smartphone, l’allarme antincendio Nest Protect di Google, e Ring, un dispositivo inserito nel campanello che controlla le porte. E chi lo installa ha un rimborso in caso di effrazione.

Questa ondata tecnologie connesse sta profondamente cambiando le prospettive, le tecniche di valutazione e gestione dei rischi e di conseguenza i modelli di business delle compagnie assicurative  facendo emergere nuovi concorrenti. Certo, forse non tutti vorranno avere per casa dei droni che sfrecciano sul soffitto, e non è detto che gli orologi o le camicie con sensori  collegati al gestionale del broker diventeranno una moda, ma è sicuro che aumenteranno la trasparenza. Già accade con le automobili con impatti significativi sui premi. Ma attenzione, come per le macchine senza guidatore, in caso di ecosistemi intelligenti, la responsabilità si sposta sul produttore.smarthome_medium

Il futuro del cappotto? Di cellulosa e profumato

La schiuma con aggiunta di resine

Trovare un equilibrio tra efficienza energetica e la qualità dell’aria interna non è sempre facile: i benefici di alcuni materiali e tecnologie del settore delle costruzioni vanno messi in relazione con il loro impatto sulla salute umana. Per questo è stato avviato e finanziato dalla Unione Europea il progetto Brimee (Cost-effective and sustainable Bio-Renewable Indoor Materials with high potential for customisation and creative design in Energy Efficient buildings), con l’obiettivo di sviluppare materiali isolanti capaci di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, ridurre l’energia di esercizio e assorbire gli inquinanti degli ambienti interni.

L’innovazione si basa su una schiuma cellulosa nanocristallina (Ncc), rinforzata con resine naturali in modo da offrire maggior forza meccanica, un peso specifico ridotto e anche proprietà autoestinguenti, fondamentali per il settore edilizio. L’applicazione di enzimi e proteine sulla superficie della cellulosa hanno permesso ai ricercatori di aggiungere ulteriori funzionalità come il rilascio di profumi, l’impermeabilizzazione e proprietà antibatteriche. E poiché la Ncc si può estrarre con profitto dai rifiuti dell’industria della cellulosa e della carta ecco che la fonte di approvvigionamento è sostenibile e risponde ai criteri dell’economia circolare.

La schiuma cellulosa nanocristallina
La schiuma cellulosa nanocristallina

«Abbiamo trasformato un materiale espanso, nanostrutturato e completamente biologico, ossia la schiuma di nanocellulosa sviluppata con tecnologia brevettata da una start-up che fa parte del consorzio Brimee, in un prodotto adatto all’isolamento interno nell’ambiente costruito», spiega il coordinatore del progetto Andrea Maria Ferrari di D’Appolonia, la società di consulenza ingegneristica, partner insieme ad altre aziende italiane e straniere del Brimee. Dopo le prove in laboratorio, ora i pannelli sono stati installati in due edifici per testarne le performance nella vita reale.

La schiuma con aggiunta di resine
La schiuma con aggiunta di resine

Secondo i promotori del progetto i principali beneficiari del progetto probabilmente saranno le piccole e medie aziende coinvolte nella filiera di produzione dei pannelli isolanti, perché potranno sfruttare la produzione di un materiale innovativo che offre un isolamento affidabile insieme ad altri vantaggi associati al risparmio energetico. Il target di mercato invece saranno gli edifici da ristrutturare, anche se ovviamente si tratta di un prodotto utilizzabile in quelli nuovi. Brimee dovrà essere completato nel 2017 e le aziende coinvolte stanno lavorando per dimostrare la fattibilità industriale e la sostenibilità di un pannello isolante che non solo è efficace sotto il profilo termico e acustico, ma può anche essere installato senza alcun impatto negativo sulla qualità dell’aria degli ambienti interni. Insomma, un prodotto performante senza reazioni chimiche.wastepaperpallets