Park Avenue rivoluzione la stanza da bagno. Forme, colori e armonia: i materiali pregiati, il design originale e il sapere dei maestri artigiani trasformano il bagno in un ambiente da vivere, pensato e creato a immagine e somiglianza del cliente. È proprio con questa missione che nasce il brand Park Avenue, nel 2015, abbracciando solo l’eccellenza dei più esperti artigiani toscani.
Dal Secret Bathroom che svela arredi nascosti, al Junior Bathroom, che regala una favola di lusso ai bambini, il display si apre allo stile vintage del Barber Shop, che ritrae il concept degli Anni ruggenti. La produzione di Park Avenue è variegata: va dai sanitari ai pavimenti, passando per i rivestimenti; spazia dalla rubinetteria alle vasche, dalle docce ai vari e ricercati complementi di arredo che abbelliscono la stanza da bagno.
Park Avenue, vasca da bagno
Lo stile e l’approccio estetico che caratterizzano i bagni Park Avenue si rifà ai tratti distintivi che si affermarono a New York agli inizi del XX secolo e che fanno delle borghesi case newyorkesi dei modelli di eleganza e modernità. Riprende i segni del passato, li reinterpreta coerentemente e li rende attuali. L’ampia collezione è concepita per soddisfare le più svariate esigenze di arredo, ad esempio quelle dei clienti più esclusivi che vogliono rivivere lo stile ed il fascino delle dimore dell’upper class newyorkese.
Stanza da bagno, panoramica
La gamma si compone di una ampia gamma di prodotti fra cui: sanitari, consolle, rubinetti, miscelatori, bracci e soffioni per doccia, binari ceramici per docce, cabine doccia, vasche, pavimenti, rivestimenti, termo arredi, accessori bagno, specchi, illuminazione, linea cortesia bagno, imbottiti e tendaggi.
Identikit di chi compra casa. Lo traccia, come fa tutti gli anni, Tecnocasa. Risultato: il 62,2% di chi compra casa ha tra i 18 e 44 anni. E chi vende, che sorpresa, nel 48,7% dei casi, lo fa per reperire liquidità. Aumenta la percentuale di chi sceglie il contratto a canone concordato (20,3%). L’analisi del network immobiliare indica che il 76,4% degli acquisti riguarda l’abitazione principale, il 16,2% riguarda l’investimento e il 7,4% la casa vacanza. Rispetto ad un anno fa (secondo semestre 2014) si segnala un lieve aumento della percentuale di acquisti di questa ultima tipologia, che all’epoca si attestava al 6,6%.
Chi ha acquistato un’abitazione attraverso le agenzie del gruppo immobiliare nel 55,5% lo ha fatto avvalendosi dell’ausilio di un mutuo, mentre il 44,5% delle compravendite è stato effettuato in contanti. Nello stesso periodo del 2014 le percentuali registrate erano rispettivamente del 54,4% e del 45,6%. C’è anche chi ha venduto per migliorare la qualità abitativa (37,4%) e chi si è trasferito da un altro quartiere oppure da un’altra città (13,9%). Il 72,6% di coloro che vendono ha un’età superiore a 44 anni, il 21,4% ha un’età compresa tra 35 e 44 anni e solo il 6,0% dei venditori ha un’età inferiore a 35 anni.
Per quanto riguarda le locazioni, la maggior parte delle persone utilizzano la formula dell’affitto per scelta abitativa (57,5%), il 36,1% lo fa per motivi di lavoro ed il 6,4% per motivi di studio. Il contratto di locazione più utilizzato rimane quello a canone libero da 4 anni più 4 (66,6%), da segnalare però rispetto al secondo semestre del 2014 un aumento della percentuale nella stipula di contratti a canone concordato da 3 anni più 2 (20,3% contro il 15,2% dell’anno precedente).
Sarà colpa della crisi oppure della sensibilità green sempre più diffusa ma anche il verde privato non solo aumenta (sono 42 milioni gli italiani che praticano gardening) ma cambia: i giardini e i balconi delle abitazioni spesso lasciano spazio orti per la produzione fai da te di lattughe, pomodori, piante aromatiche, peperoncini, zucchine, melanzane, ma anche di piselli, fagioli fave e ceci da raccogliere all’occorrenza. Insomma, piantine aromatiche e da frutto battono fiori e aiuole, mentre 1 italiano su 3 in casa o in giardino ha allestito un vero e proprio orto. Attività che con l’arrivo della bella stagione si intensifica, tanto che la valorizzazione degli spazi verdi è uno dei trend domestici. Come sottolineato anche dai risultati dell’Osservatorio sulla Casa, l’indagine annuale condotta da Leroy Merlin in collaborazione con Doxa, gli spazi verdi e all’aperto guadagnano consenso in tutta Italia. Il 63% degli intervistati ha infatti dichiarato di dedicare diverse ore alla settimana alla cura del terrazzo o del giardino e addirittura il 94% sceglie di occuparsene in prima persona. Quando si parla di fai da te il giardino è la prima voce che viene in mente agli italiani e chi lo possiede si sente più coinvolto nelle attività di bricolage. Sempre secondo l’Osservatorio sulla Casa, gli italiani che possiedono un giardino sono più soddisfatti della loro abitazione e sono più interessati ad argomenti legati alla cura dello stesso (cura delle piante, manutenzione, ristrutturazione) ed anche ad aspetti di eco-sostenibilità.
World Green Building Council e singoli Green Building Council lanciano un appello a governi, imprese, associazioni dei consumatori e Ong in Europa. Obiettivo: creare piani per la riduzione delle emissioni degli edifici per rispettare gli accordi di Parigi e porre freno al surriscaldamento globale. Ai Paesi dell’Unione Europea rimane, infatti, un anno di tempo per consegnare le Strategie nazionali di riqualificazione, piani dettagliati che definiscono come gli edifici residenziali e commerciali dovranno essere rinnovati per raggiungere elevati standard di efficienza energetica.
Attualmente gli edifici producono il 36% delle emissioni totali di Co2 in Europa: assicurare che siano il più efficienti possibile dal punto di vista energetico sarà un aspetto chiave per raggiungere gli obiettivi degli Accordi di Parigi mondiali e quelli regionali dell’Unione Energetica Europea. Gli esperti convengono che nonostante il grande numero di iniziative europee che trattano questo problema il tasso e la qualità degli interventi non è sufficiente per raggiungere gli obiettivi climatici a lungo termine.
Ad aprile 13 Green Building Council in Europa hanno lanciato ufficialmente Build Upon, il progetto collaborativo più grande al mondo sulla riqualificazione degli edifici, che vuole rivoluzionare il sistema della riqualificazione in Europa, per la definizione di strategie di riqualificazione che coinvolgano e allineino le migliaia di attori e di iniziative esistenti sul tema della riqualificazione degli edifici.
Secondo Gianni Silvestrini, presidente di Gbc Italia, «dopo l’Accordo di Parigi sul clima occorre che gli obiettivi climatici al 2030 siano innalzati e il settore dell’edilizia può portare un contributo essenziale per il raggiungimento di più incisivi targets sull’efficienza e sulle rinnovabili. Build Upon rappresenta uno strumento di grandissime potenzialità per stimolare e supportare l’elaborazione di politiche governative ed europee più incisive e per accompagnare una radicale trasformazione qualitativa del comparto delle costruzioni».
Il progetto ha cominciato a mettere insieme un ampio processo si dialogo per policy partecipate con più di mille organizzazioni, che uniranno gli sforzi per affrontare questo problema.
Grazie a un intervento di ristrutturazione, un rustico ottocentesco a ridosso del borgo storico di Querceto, frazione del comune di Sesto Fiorentino, è rinato dopo decenni di incuria e degrado. Parte dei possedimenti e dei poderi della congregazione delle suore di Santa Marta, insediatesi in paese nel 1928, Villa Pomaria è stata oggetto di recupero edilizio per effettuare un cambio di destinazione d’uso e da casa colonica in Classe G è diventata una villa divisa in tre appartamenti in Classe A.
La Villa Pomaria risanata
Il progetto è firmato dallo studio Mannini, che opera nel campo delle nuove costruzioni residenziali e nel recupero del patrimonio edilizio esistente, mentre BigMat Focardi e Cerbai, hanno fornito i materiali necessari per la realizzazione. Non solo, Alessandro Cerbai, uno dei titolari del punto vendita, ha supervisionato e coordinato i lavori. Una sinergia e una collaborazione che non si è esaurita con l’intervento di Villa Pomaria, ma prosegue con successo nell’opera di restauro del complesso immobiliare ex-podere Le campore – La chiusa di Sesto Fiorentino, sottoposto a tutela dalla soprintendenza locale.
La casa colonia prima dell’intervento di ristrutturazione
Il contesto e il progetto
Secondo il Catasto Leopoldino del 1835 circa, la struttura era originariamente composta solo da due delle sette sezioni attuali, poi ampliata tra le seconda metà dell’Ottocento e la prima del Novecento con l’aggiunta di un’unità sul lato destro, di una seconda abitazione colonica su quello sinistro e di alcuni annessi al piano terra caratterizzati da grandi archi (poi tamponati), mentre la sesta e la settima sezione, tra cui un portico aggiunto attorno al 1940, sono state inglobate successivamente. Una stratificazione che ha generato un fabbricato allungato in senso longitudinale, con un unico affaccio verso sud, verso l’aia, il campo coltivato a ulivi e gli annessi esterni quali l’ex fienile, il pozzo, il forno, il pollaio e la porcilaia. Una morfologia, che lo studio Mannini, ha voluto rispettare nel lavoro di risanamento degli ambienti anche per mettere in evidenza alcuni elementi caratteristici tipici della costruzione colonica come i due grandi archi, facilmente individuabili in facciata anche se tamponati.
Le aperture ad arco ripristinate
Il restauro esterno
L’intervento, durato 36 mesi, ha coinvolto un’area complessiva di 3.300 metri quadrati, di cui 290 di copertura con tegole romane invecchiate in cotto. È stata rifatta la copertura in legno e della gronda con i travicelli appena smensolati, l’inserimento di infissi in legno, di persiane al primo piano, di portoni a bande orizzontali con spigoli mussati come da tradizione toscana al piano terra. In facciata è stato applicato dell’intonaco chiaro termoisolanteKerakoll e a decorazione delle aperture quadrate è stato steso un intonaco di colore grigio. E sono state ripristinate due aperture già esistenti con architrave leggermente arcuato. L’aia invece, è stata restaurata recuperando le lastre esistenti in pietra alberese, materiale utilizzato anche per lastricare la restante parte frontale dell’edificio e la zona attorno all’ex fienile, mentre il dislivello tra l’aia e la zona più interna è stato regolato da una gradonata in pietra. Gli unici elementi nuovi sono due pergolati in legno, uno in corrispondenza del lato del fienile, in sostituzione di alcune baracche da smantellare, e l’altro a definizione dei posti auto, disposti a ridosso del muro di confine verso nord. Infine, il cancello in legno è stato sostituito con un doppio cancello in ferro a disegno semplice, affiancato da alcuni colonnini e da una recinzione in muratura intonacata e con la sommità baulata, così come doveva essere in origine.
L’intervento interno
Le due unità residenziali già esistenti, quella terratetto a matrice colonica e quella al primo piano di epoca fascista, sono state risanate per ricavarne tre nuovi nuclei abitativi con ingressi separati. Nella prima, oltre alla dotazione di servizi igienici è stata riposizionata la scala, troppo ripida e collocata in prossimità di un varco chiuso da un portone. Ricostruita in legno a elementi “a giorno”, è stata inserita tenendo conto dell’orditura dei solai e della distribuzione delle stanze a piano terra e al primo piano, cercando di limitarne al massimo l’ingombro.
Invece, nella seconda unità, non volendo modificare l’antica scala originale, nonostante la sua ripidità, i lavori si sono limitati all’inserimento dei servizi igienici e alla rettifica dei tramezzi interni, senza alterarne la tipologia e la distribuzione già esistenti. Le restanti unità del piano terra sono state invece accorpate in una sola, costituendo così il terzo appartamento, in cui sono stati inseriti servizi igienici, impianti, pavimenti e rivestimenti, porte e serramenti realizzati da artigiani locali, e infissi in legno a eccezione di quelli in ferro verniciato grigio e vetro montati a filo interno per tamponare gli archi e salvaguardare la caratteristica di vuoto.
Per il progetto di ristrutturazione sono stati forniti molti materiali tra cui diversi prodotti Kerakoll, quali Biocalce Termointonaco, Biocalce Zoccolatura, Biocalce Intonaco, Biocalce Intonachino 00 e Biocalce Tinteggio.
Per la seconda volta Hörmann vince l’Architects’ Darling Award. L’azienda tedesca, leader continentale nelle chiusure civili e industriali, è il meglio di quanto si possa trovare nella categoria portoni e cancelli. Nato proprio in Germania, questo premio vuole promuovere le eccellenze nel settore e rappresenta ogni anno una delle più ampie indagini condotte tra gli architetti del Paese: nel corso del 2015 circa 1800 progettisti hanno potuto scegliere i loro preferiti tra duecento produttori e marchi dell’industria edile.
Jörg Egener, direttore dell’Ufficio Consulenza Architetti di Hörmann è apparso molto orgoglioso per il prestigioso riconoscimento ottenuto: “Anche se alcuni ci avevano già dato per vincitori prima della manifestazione, è per noi un grande onore aver vinto per l’ennesima volta nella categoria portoni. Questo nuovo riconoscimento ci sprona a lavorare sempre meglio per soddisfare costantemente architetti e progettisti con i nostri prodotti”. Inoltre, in aggiunta alla vittoria, Hörmann ha ottenuto anche la medaglia di bronzo nella categoria “protezione antincendio”. “Questo ulteriore premio ci ha lasciato senza parole. Si tratta infatti di una categoria ampia, che non interessa solo la protezione antincendio nell’edilizia”, è il commento di Egener.
Il passaggio graduale dai mattoni di vetro a quelli di cotto tradizionali
È firmato dallo studio di architettura olandese Mvrdv il progetto Crystal House, che rende trasparente la parte inferiore della facciata in mattoni di una storica residenza di Amsterdam. Eretta sulla lussuosa via dello shopping Hooftstraat, nonostante il suo aspetto delicato l’opera è più forte del cemento, tanto da sopportare una forza 42 mila N (Newton, unità di misura che indica la quantità di forza necessaria per imprimere a un chilogrammo di massa un’accelerazione di un metro al secondo quadrato). Per dare un’idea più comprensibile è pari all’impatto con due Suv.
La facciata in vetro del progetto Crystal House
L’installazione, che reinventa l’uso del vetro in edilizia, ha impegnato per un anno una squadra di dieci tecnici che hanno lavorato sul posto ogni giorno per trasformare gradualmente la tradizionale facciata in cotto. Infatti, la costruzione del rivestimento del negozio di Chanel con mattoni, serramenti e architravi di vetro si è rivelata una sorta di laboratorio direttamente in cantiere dove sperimentare nuovi strumenti e metodologie: dal laser ad alta tecnologia alle lampade UV, all’impiego non proprio tecnologico del latte intero olandese, che, con la sua scarsa trasparenza, si è rivelato un materiale ideale come superficie riflettente per il livellamento del primo strato di mattoni.
La lavorazione dei mattoni di vetro in cantiere
L’idea del progetto è quella di riuscire a mantenere il carattere locale nelle aree commerciali e combattere l’omogeneizzazione delle strade dello shopping di fascia alta, caratterizzate da negozi di marchi internazionali tutti uguali.
Il dettaglio dei mattoni posati
Ma l’aspetto più interessante è lo sviluppo di un nuovo metodo di costruzione con componenti di vetro completamente riciclabili. Infatti, i materiali di scarto per esempio i mattoni imperfetti, sono stati fusi e rimodellati sul posto. Non solo, in caso di modifiche o dismissioni tutta la facciata può riciclata a eccezione di alcuni elementi strutturali che garantiscono la sicurezza del palazzo, mentre sono stati elaborati dei protocolli per la riparazione e la sostituzione dei singoli mattoni, la cui materia prima è stata fornita da Poesia, un marchio della Vetreria Resanese. Inoltre è stata installata una pompa di calore geotermica, con dei tubi posati fino a 170 metri di profondità, per consentire un clima interno ottimale durante tutto l’anno.
Il passaggio graduale dai mattoni di vetro a quelli di cotto tradizionali
Chi comincia a pensare a un mutuo prima ancora che a trovare un appartamento da comprare, nel 29% dei casi è single e nel 28% in coppia, ma senza figli. Abbastanza alta anche la percentuale (21%) di chi ha un solo figlio e magari medita già di andare vivere in un appartamento più grande. Inoltre, il 25,4% di chi si informa sulle sue possibilità di ottenere un mutuo prevede di comprare casa non prima dei sei mesi successivi. Lo indica l’analisi che Immobiliare.it ha condotto su un campione di oltre 5.000 italiani alle prese con questa necessità. «I dati ottenuti raccontano come in Italia sia sempre più comune l’abitudine di informarsi sulla possibilità di ottenere un mutuo molto prima di aver individuato l’immobile da acquistare. Responsabile di questo fenomeno è la maggiore consapevolezza maturata dagli italiani negli anni della crisi che li ha resi più esperti. Sapere realisticamente che cifra è possibile ottenere dalle banche permette di svolgere una ricerca della casa più mirata ed efficace», commenta Carlo Giordano, amministratore delegato dell’azienda.
Nel 70,3% dei casi intervistati si vorrebbe intestare il mutuo ad una sola persona e il 45% del campione si augura di finanziare attraverso il mutuo fino al 100% del valore dell’immobile. Nel 53% delle simulazioni si dichiara un solo percettore di reddito nel nucleo familiare. Se la durata media di un mutuo concesso in Italia è di poco superiore ai 20 anni, fra chi si informa prima di cominciare la ricerca dell’immobile uno su due punta ad avere un finanziamento più lungo e, nel 32% dei casi, lo vorrebbe pari almeno a 30 anni.
Il Gruppo Siram (gestione dei servizi energetici e tecnologici) potenzia l’organico grazie all’ingresso in azienda di nuove figure professionali. Obiettivo: consolidare i principali pilastri del piano strategico: Sviluppo commerciale, Innovazione, Digitalizzazione – con l’incremento del business nei settori più promettenti e l’ampliamento dell’offerta.
Gianni Antonio è stato nominato amministratore delegato di Simav spa, controllata del Gruppo, specializzata su servizi tecnologici e manutenzione impianti produttivi in particolare nei settori Difesa, Infrastrutture e Aerospazio. Marco Decio è il nuovo direttore commerciale e sviluppo, Fabrizio Locchetta è direttore Information Technology, Carlotta Dainese, responsabile Business Model Innovation. «Con il grande supporto del Gruppo Veolia stiamo portando avanti un ambizioso percorso di trasformazione fondato sul potenziamento e rinnovamento commerciale, attraverso soluzioni tecnologicamente innovative e performanti, con risultati condivisi con i clienti e garantiti in termini di efficienza energetica e riduzione dell’impatto ambientale», ha commentato Frédéric Van Heems, amministratore delegato di Siram spa.
Un trattamento fiscale di favore sul premio di produttività per il lavoratore beneficia (in attesa del decreto interministeriale attuativo). E a determinate condizioni è possibile già da ora all’interno della contrattazione aziendale, convertire il premio di produttività in soluzioni di welfare aziendale, come l’assistenza sanitaria integrativa, previdenza complementare, assistenza famigliare, iniziative di finalità educative e istruzione. Sono novità previste dalla legge di Stabilità 2016, che ha introdotto in modo permanente, a decorrere dal periodo di imposta 2016, una disciplina fiscale agevolata sugli elementi retributivi di ammontare variabile, i cosiddetti premi di produttività. Inoltre, per incentivare la diffusione dei cosiddetti piani di welfare aziendale, dalla stessa legge sono apportate rilevanti modifiche alla disciplina dell’articolo 51 del TUIR, sempre a decorrere dal 1° gennaio 2016.
Per approfondire queste novità, sia dal punto di vista fiscale che giuslavoristico, Confindustria Ceramica ha organizzato mercoledì 27 aprile 2016 alle ore 14:00, presso la propria sede, il seminario di approfondimento Detassazione dei premi di produttività e nuovo welfare aziendale, che vede la partecipazione, per l’approfondimento dei profili fiscali, del’avvocato Francesca Mariotti, Direttore Politiche Fiscali di Confindustria.
Le misure introdotte saranno in grado di dare un forte impulso alla contrattazione di secondo livello e consentiranno alle imprese di poter stipulare, in un quadro normativo certo e stabile, nuovi accordi finalizzati alla crescita della produttività economica. Accanto a ciò, tali modifiche possono potenziare la fidelizzazione delle risorse umane, migliorare il potere di acquisto dei dipendenti attraverso l’erogazione di servizi e sostenere le politiche di conciliazione lavoro-famiglia.
Mvb e Perlite Italiana hanno dato vita a Perlitech, linea completa di blocchi a base di perlite espansa: costruire nel nome della sostenibilità e con prestazioni elevate, garantendo comfort e protezione a chi abiterà l’edificio, è possibile. La sfida è stata raccolta e vinta dall’azienda che ha creato la gamma servendosi della perlite espansa, materiale naturale e dalle caratteristiche uniche.
La perlite è una roccia vulcanica effusiva capace di espandere il proprio volume fino a venti volte rispetto a quello iniziale se portata a una temperatura tra gli 850 e i 1000 gradi centigradi. Le bolle generate dalla vaporizzazione dell’acqua presente nelle cavità della roccia conferiscono leggerezza, proprietà termoisolanti, elevato potere traspirante ed elevata impermeabilità all’acqua. Inoltre, la perlite espansa è classificata incombustibile (ha infatti una temperatura di fusione a 1200°C), e sia la sua produzione che la sua messa in opera sono caratterizzati dall’assenza di emissioni di VOC (Volatile Organic Compounds), di fibre, gas tossici o particelle pericolose. Chimicamente inerte, la perlite espansa mantiene inalterate nel tempo le sue caratteristiche prestazionali.
Matteo Brenna, dirigente MVb, spiega: “Perlitech nasce dall’unione dell’esperienza consolidata di Mvb nel calcestruzzo insieme alla profonda conoscenza della perlite maturata da Perlite Italiana, per garantire un prodotto non solo di elevata qualità e ad alte prestazioni, ma anche semplice da utilizzare ed estremamente versatile”.
Parete realizzata con Perlitech
La gamma Perlitech
Perlitech prevede quattro prodotti ideati per rispondere a diverse esigenze costruttive:
Perlitech Tagliafuoco: prestazioni di protezione al fuoco elevate, è adatto in tutti i casi in cui è richiesta una protezione passiva alle fiamme, quali pareti di compartimentazione antincendio in box, garage interrati, cantine, locali caldaia, capannoni industriali e centrali termiche. Per la sua leggerezza è perfetto anche per pareti divisorie all’interno di appartamenti.
Perlitech Termico: grande conducibilità e inerzia termica, è l’ideale per raggiungere gli obiettivi di comfort abitativo e risparmio energetico.
Perlitech Termoacustico: valori elevati di isolamento acustico e ottime prestazioni di resistenza al fuoco; ideale anche per usi industriali, quale la necessità di separare la zona uffici dalla zona produzione in uno stesso edificio.
Perlitech Portante: sistema costruttivo che permette la costruzione di edifici di due o tre piani fuori terra senza realizzare travi e pilastri tradizionali, che garantisce vantaggi nelle prestazioni termiche complessive.
Due abitazioni a forma di sasso, una villa in riva al mare. Costruite a Eilat, una delle località di vacanza più conosciute d’Israele, sono state selezionate per il premio internazionale The Plan Award nella categoria Villa. Il progetto dello studio Franzina + Partners Architettura per integrare l’architettura con il paesaggio incontaminato, riproduce una struttura dalle linee smussate e irregolari tipiche di un ciottolo di fiume. Anche se guarda l’acqua salata.
L’involucro esterno, costruito in legno e rivestito in fogli di pietra, si presenta come un elemento naturale in contrasto con gli spazi abitativi interni dalle forme regolari e le pareti in alluminio e vetro. Le Pebble Houses, abitazioni eco-sostenibili a elevata efficienza energetica, si sviluppano su due livelli per una superficie totale di circa 200 metri quadrati, cui si sommano un’ampia terrazza coperta al primo piano e il sottostante portico al piano terra.
Portico e terrazza, grazie alle vetrate a tutt’altezza completamente apribili, rappresentano una vera e propria estensione dell’ambiente interno: si crea così uno spazio fluido, aperto ma protetto dagli agenti atmosferici. Questo spazio ibrido tra interno ed esterno rappresenta una concretizzazione dell’idea di architettura osmotica, teorizzata dall’architetto Franzina, che si propone di superare i tradizionali concetti contrapposti e antitetici di chiuso/aperto, interno/esterno.
Con questo riconoscimento lo studio Fpa di Padova, attivo in 4 continenti con una sede a New York e da poco anche a Pechino, ottiene l’ottavo premio internazionale negli ultimi 4 anni tra cui il Mipim Award nel 2012 a Cannes, l’International Property Award a Londra nel 2012 e nel 2014, e la nomination per la Medaglia d’oro all’architettura italiana nel 2015.
Una città completamente ecosostenibile. E, per di più, capace di attrarre investimenti immobiliari. È l’obiettivo di Syd Kitson, 57 anni, ex stella del football americano, ora immobiliarista ecologista. L’ex sportivo ha lanciato in Florida il progetto Babcock Ranch: sarà la prima città interamente alimentata a energia solare. È un progetto che viene da lontano: la sua società immobiliare, Kitson & Partners, ha comprato i terreni dieci anni fa, ma è rimasta a lungo ferma per la crisi finanziaria del 2008. Ora le costruzioni sono state quasi ultimate e a breve inizieranno a essere messe in vendita. La città ospiterà 50 mila abitanti e ha avuto la tacita approvazione del presidente Barack Obama, che punta a portare al 25% entro il 2025 la produzione con fonti rinnovabili dell’energia necessaria al fabbisogno Usa. I prezzi degli appartamenti, del Babcock Ranch tutti alimentati con pannelli solari, oscilleranno tra i 200 mila e gli 800 mila dollari. Il primo lotto da 1.100 appartamenti sarà concluso entro il 2017. L’obiettivo finale è la costruzione di 21 mila appartamenti, che dovranno essere alimentati da 75 megawatt di energia solare. La circolazione dei mezzi di trasporto elettrici o ibridi sarà incentivata. Oltre agli appartamenti è prevista la costruzione di una scuola, di uffici e di negozi, tutti alimentati con pannelli fotovoltaici. Anche l’illuminazione stradale sarà ottenuta attraverso una rete di pannelli solari a batteria, collegati a ogni punto luce, che accumuleranno l’energia solare durante il giorno per diffonderla nelle ore di buio. Una smart grid dovrà ottimizzare i consumi e sarà collegata con gli utenti che intendono produrre più energia di quella loro necessaria, vendendola a chi invece ne avrà bisogno. Poi ha dovuto far fronte alle proteste degli abitanti che si opponevano alla vendita dei terreni di proprietà della famiglia Babcock, che li deteneva fin dal 1914. Kitson ha acquistato i 370 chilometri quadri di proprietà della Babcock Florida, per 700 milioni di dollari, rivendendone 295 chilometri quadri allo stato della Florida, per 350 milioni di dollari, per creare una riserva naturale. Inoltre, Kitson ha dovuto far fronte allo scetticismo di molti esperti, che dubitano sia possibile alimentare un’intera città con l’energia solare, in primo luogo delle aziende produttrici di elettricità. Ad alimentare la città sarà una fattoria solare, che produrrà i 75 megawatt necessari per alimentare le 21 mila abitazioni della città, quando tutte le costruzioni saranno a regime.
Tutto pronto per MantovArchitettura 2016. La città, capitale italiana della cultura per l’anno corrente, ospiterà quattro settimane di eventi (una sessantina in totale) dedicati all’architettura, all’urbanistica e all’ingegneria delle costruzioni. Quindici i luoghi teatro degli incontri che vedranno protagonisti circa un centinaio tra relatori e ospiti d’eccezione.
MantovArchitettura è stata organizzata dal Polo mantovano del Politecnico di Milano insieme alla Scuola Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni, nell’ambito del progetto scientifico della Cattedra Uesco Pianificazione e Tutela Architettonica nelle Città Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
La kermesse sarà inaugurata il 28 aprile alle 17:00 nel Salone Mantegnesco, Fondazione UniverMantova: Fatima Fernandes e Michele Cannatà dello studio CF fondato a Porto, Portogallo, con la conferenza Costruire con la memoria presenteranno, attraverso alcuni loro progetti, il patrimonio storico come condizione determinante del progetto contemporaneo. Si prosegue il 29 aprile alle 15 con l’inaugurazione della mostra e la conferenza a cura di Vittorio Uccelli Giorgio Grassi: disegni scelti 1966 – 2004 al Teatro degli Antichi e Palazzo Ducale di Sabbioneta. La mostra espone una serie di materiali che illustrano l’opera di un grande maestro dell’architettura contemporanea. E così, via via, fino al 30 maggio, giornata conclusiva della manifestazione.
MantovArchitettura 2016
Il programma di MantovArchitettura 2016:
Inaugurazione Sala multimediale: Il Palazzo dei Gonzaga: architettura nel tempo. Tre secoli di storia nei modelli 3D. 4 maggio 2016, ore 17:00, Palazzo Ducale.
Il Quirinale. Fotografie di Massimo Listri. 4 maggio, ore 17:00, Palazzo Ducale.
Mostra “Arte e Architettura: punti di vista”, a cura di Massimo Ferrari, Luigi Spinelli, Claudia Tinazzi con Roberto Dulio. Introduzione di Ilaria Valente. Inaugurazione 5 maggio 2016, ore 17:00, Casa del Mantegna.
Incontro con Elisa Valero Ramos. A cura di Luigi Spinelli, introduzione di Ilaria Valente. 9 maggio 2016, ore 15.00, Aula Magna, Campus Politecnico di Milano.
Mostra “Cadernos Azuis, Eduardo Souto de Moura”, a cura di Barbara Bogoni, con Elena Montanari. Inaugurazione 11 maggio 2016, ore 16:00, Chiesa Santa Maria della Vittoria.
Incontro con Smiljan Radic. Introduzione di Francesco Dal Co. 13 maggio 2016, ore 17:00, Tempio di San Sebastiano.
Convegno: “Per una Scuola di Architettura 2016”. A cura di Massimo Ferrari e Claudia Tinazzi. Introduzione di Francesca Bonfante. 16 maggio 2016, ore 14:00, Casa del Mantegna.
Incontro con Silvia Gmür . A cura di Diego Cisi e Massimo Ferrari. Introduzione di Marco Biraghi. 19 maggio 2016, ore 15:00, Casa del Mantegna.
Incontro con Mario Botta. Introduzione di Francesco Dal Co. 23 maggio 2016, ore 17:00, Tempio di San Sebastiano.
Incontro con lo studio Cruz y Ortiz. A cura di Vittorio Longheu. 25 maggio 2016, ore 17:00, Tempio San Sebastiano.
Piscine Laghetto presenta Playa, un salotto d’acqua che regala un oasi di relax in casa. Si tratta di una piccola piscina idromassaggio dal design italiano che si adatta ad ogni ambiente domestico, dal giardino al terrazzo, dal salotto alla camera da letto. Avere la piscina in casa è un sogno di molti, ma non tutti possono permetterselo: con Playa questo lusso diventa più accessibile.
Playa è un vero e proprio elemento di design domestico capace di diventare parte integrante dell’arredamento grazie alle sue fibre tessute a mano disponibili nelle varianti cromatiche del bianco, del caffè e del grigio, e la zona del lettino prendisole nei rispettivi colori abbinati.
È così possibile godere di questa oasi di relax dove staccare la spina dalla quotidianità e rilassarsi in gran comodità. Il benessere e l’eleganza la fanno da padroni. Playa è capace di cambiare l’aspetto della nostra casa e allo stesso tempo di farci rilassare: quale miglior cosa di un bagno rilassante dopo una stressante giornata di lavoro?
Piscine Laghetto, Playa – esterno
Piscine Laghetto – Playa: le caratteristiche tecniche
Struttura in acciaio con trattamento Zsv-Tec che consiste, dopo una zincatura a caldo passivata (Z275), in una verniciatura a forno con materiale epossidico di tutti i componenti della struttura. I piedi di appoggio a terra, tutta la bulloneria sono in acciaio inox. La parte lato skimmer di aspirazione è in acciaio inox AISI304.
Il rivestimento interno è composto da tessuto di Trevira spalmato di polvincloruro. Nella versione con idromassaggio a bolle il fondo è doppio per permettere l’insufflaggio dell’aria. I colori disponibili sono due: bianco e sabbia.
Il rivestimento esterno è costituito da una fibra sintetica intrecciata disponibile in tre colori: bianco, caffè e grigio.
L’illuminazione interna è dotata di un faretto a led a luce bianca a basso consumo che garantisce comunque un’ottima illuminazione.
Filtrazione dell’acqua con skimmer a parete con cestello e calza filtrante: il tutto è abbinato ad una pompa di circolazione ad induzione dal basso consumo.
Ragno presenta Frame, serie che trae ispirazione dalla maiolica artigianale che si reinventa così in nuove soluzioni cromatiche, creando stili abitativi contemporanei che riescono a coniugare al meglio tradizione e design moderno.
Frame di Ragno, bathroom
Frame, capace di dare nuova vita al bagno residenziale, è disponibile in sette colori – quattro neutri (Milk, Cream, Khaki, Sterling) e tre brillanti (Plum, Aqua, Indigo) – e presenta una superficie lucida, completata da strutture in rilievo, decorazioni e mosaici. Il mix tra i toni neutri ed i colori brillanti che caratterizzano la collezione trasmette grande forza espressiva al prodotto e molteplici possibilità compositive, dando vita ad una nuova energia estetica.
Frame di Ragno, dettaglio bagno
Il prodotto si presenta con un bordo leggermente in rilievo, evidenziato dalla grafica digitale che incornicia il pezzo: abbinata allo smalto cristallinato è in grado di donare profondità e senso materico alla superficie. Entrando nel merito della scheda tecnica, il materiale utilizzato è monoporosa in pasta bianca; si tratta di un prodotto ecosostenibile, realizzato con un processo produttivo a ciclo chiuso con un contenuto di materiale riciclato.