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Bioedilizia, la riqualificazione passa per Laterlite

Bioedilizia e riqualificazione, Laterlite

Il Termointonaco Laterlite è stato scelto per un intervento di riqualificazione ed efficientamento energetico dell’ex Convento dei Padri Carmelitani a Presicce, complesso storico della cittadina in provincia di Lecce.

Bioedilizia e riqualificazione, Laterlite
Bioedilizia e riqualificazione, Laterlite

Presicce è un comune italiano di 5.583 abitanti che fa parte dei paesi appartenenti alla cosiddetta regione delle serre salentine. Aderisce all’Associazione Nazionale Città dell’Olio ed è conosciuta anche come la Città degli ipogei, per la presenza di numerosi frantoi sotterranei. Inoltre a partire dal 2011 è entrato a far parte dell’associazione i Borghi più belli d’Italia. La Chiesa del Carmine, con l’annesso convento dei Padri Carmelitani dedicato a san Giovanni Battista, sorse a Presicce nella seconda metà del XVI secolo, in seguito a una donazione di un cittadino ai Carmelitani di Lecce. La chiesa è di pregevole interesse artistico, con l’altare maggiore in pietra leccese finemente scolpito con colonne tortili ricche di intagli, bassorilievi e statue e che vede ancora presenti il coro e il pulpito in legno.  Il convento, soppresso una prima volta nel 1652, ha ospitato i frati sino al 1809, anno in cui fu soppresso definitivamente e incamerato dallo Stato. Ceduto successivamente all’amministrazione comunale, nel 1883 subì una prima ristrutturazione necessaria per adattarlo a ospitare il municipio, la pretura, la scuola e le prigioni. Una seconda ristrutturazione venne poi effettuata fra il 1930 e il 1935.

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Il convento, che oggi ospita il comando di polizia municipale, la biblioteca comunale ed è destinato a sede di attività socio-culturali, ha subito nel corso dei tempi diversi rimaneggiamenti e ad un certo punto si è reso necessario un intervento di riqualificazione ed efficientamento energetico. Tra le diverse azioni e lavorazioni previste, sono stati effettuati interventi di isolamento dell’involucro, incrementando l’efficienza termica delle pareti, grazie all’utilizzo di intonaco termico, rifacendo il pacchetto di copertura con nuovi massetti e strati isolanti e riposizionando il rivestimento originale, realizzando vespai, installando impianti ad alta efficienza, in particolare utilizzando la geotermia.

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Per quanto riguarda le murature, il progetto imponeva di realizzare un miglioramento delle prestazioni di isolamento delle pareti senza intervenire all’esterno con un classico cappotto, per evidenti motivazioni estetiche e conservative. “L’indicazione era di operare all’interno utilizzando intonaco termico, nello specifico del tipo fibrato in quanto si trattava di una struttura in muratura molto antica e sottoposta nel tempo a molti interventi e rifacimenti successivi, fatto che rendeva necessario garantire compattezza, stabilità e continuità al nuovo strato”, racconta l’architetto. Antonio Collazzo, Direttore tecnico di cantiere dell’impresa Capriello Vincenzo di Napoli che ha curato gli interventi. “Abbiamo scelto di utilizzare per la prima volta Termointonaco Laterlite e ne siamo molto soddisfatti. Si è fatto apprezzare per la facilità di preparazione e l’eccellente lavorabilità, anche in spessori di un certo rilievo come in questo caso, dove abbiamo posato per 3-4 cm, dovendo regolarizzare le finiture esterne rispetto alle angolature portanti, che presentavano un’architettura disomogenea, talvolta anche fuori piombo. L’applicazione è stata fatta su circa 1.800 m2 di muratura portante in tufo dello spessore di circa 50 cm, con una macchina intonacatrice convenzionale.

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Importante nella scelta, vista la specificità delle murature oggetto dell’intervento, è stata la sostenibilità della miscela” prosegue Collazzo, che aggiunge: “Il prodotto è stato scelto anche perché la sua miscela è costituita da materiali naturali quali la calce e il vetro e nella posa il prodotto si è rivelato decisamente più leggero di altri materiali. La parete è stata poi finita con rasante a base calce e pittura silossanica”. Soddisfazione da parte dell’impresa per quanto riguarda le caratteristiche del prodotto, e le prestazioni? “Ottime risposte le abbiamo avute dal prodotto anche per quanto riguarda la compattezza e la resistenza una volta applicato e quindi asciugato, così come il comportamento termico della muratura, che sarà possibile valutare meglio nei mesi a venire ma che già ora ci aspettiamo essere all’altezza delle aspettative.”

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Termointonaco Laterlite nella versione a base calce idraulica naturale Nhl 3.5, è l’intonaco termoisolante premiscelato certificato per la Bioedilizia. Il premiscelato è prodotto con l’impiego di vetro espanso come aggregato riciclato, leggero, resistente e isolante, e la calce idraulica naturale (Nhl 3.5) come legante. Grazie a queste caratteristiche il prodotto Termointonaco Laterlite è certificato Anab-Icea per l’applicazione in bioedilizia. La particolare formulazione consente di ottenere, con un unico prodotto, resistenza meccanica, traspirabilità ed elevate prestazioni di isolamento termico. Termointonaco Laterlite è quindi una soluzione ecologica, innovativa e alternativa alle diverse soluzioni disponibili sul mercato, sviluppata per migliorare l’isolamento termico delle murature nelle nuove costruzioni come nelle ristrutturazioni edilizie, anche di pregio storico, ed è adatto per l’applicazione sia in esterni che in interni. Macroporoso, pronto da impastare con acqua, a macchina e a mano, e applicare sul supporto, Termointonaco Laterlite è in grado di offrire ottime prestazioni: innanzitutto di isolamento termico, con basso valore di conducibilità termica (λ pari a 0,086 W/mK) e con traspirabilità in tutte le condizioni di utilizzo e di resistenza al fuoco (Euroclasse A1, incombustibile). Pratico e sicuro da applicare, non necessita di trattamenti consolidanti superficiali: infatti, a maturazione avvenuta, si procede direttamente alla posa della tradizionale rasatura (semplice o armata).

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“I valori indicati da Laterlite sono sempre garantiti per quanto riguarda le prestazioni di isolamento termico, di resistenza meccanica, resistenza al fuoco, traspirabilità e naturalità. E questo vale ovviamente anche per Termointonaco Laterlite”, sottolinea l’ingegnere Luca Beligni, Responsabile Assistenza Tecnica e Marketing Laterlite – “Nello specifico, Termointonaco Laterlite è un prodotto premiscelato quindi sicuro nei dosaggi, confezionato in sacco quindi pratico e facile da movimentare e conservare, infine è resistente e sicuro da applicare in quanto grazie alla presenza del vetro espanso nella miscela non sono necessari trattamenti consolidanti superficiali. Infine la sostenibilità del vetro e della calce idraulica naturale come legante rendono il prodotto ideale per gli interventi in bioedilizia, sia nella nuova edificazione che nella ristrutturazione.” Caratteristiche queste che ne hanno fatto un prodotto ideale per nell’intervento all’ex convento di Presicce, e che un’impresa esperta come la Capriello ha saputo interpretare al meglio.

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Scuola Edile di Bergamo: “Così formiamo il futuro dell’edilizia”

Fabrizio Plebani - Direttore Generale della Scuola Edile di Bergamo

“Costruisci il tuo futuro insieme a noi”. È il motto della Scuola Edile di Bergamo che dal 1983 orienta, forma e addestra gli operatori dell’edilizia. Gli alunni? Di tutte le età: “Si va dai ragazzi di 15-16 anni a lavoratori adulti”, racconta Fabrizio Plebani, direttore generale dell’istituto, che aggiunge: “Stiamo puntando molto sulla formazione continua, considerando la fase di profonda transizione e trasformazione che sta vivendo l’edilizia”. Ecco come si costruisce il futuro del settore…

Fabrizio Plebani - Direttore Generale della Scuola Edile di Bergamo
Fabrizio Plebani – Direttore Generale della Scuola Edile di Bergamo

Domanda. Direttore Plebani, ci presenti la Scuola Edile di Bergamo.
Risposta. Fondata nel 1983 dall’Aceb – ora Ance Bergamo, l’Associazione dei costruttori edili – e dai sindacati dei lavoratori edili di Bergamo (Feneal, Filca, Fillea), è un ente che eroga servizi di orientamento, formazione e addestramento professionale, nonché punto di riferimento per il mondo dell’edilizia italiana.

D. Chi sono i suoi alunni?
R.Si va dai ragazzi dai 14 ai 17 anni, che compiono un percorso triennale per la qualifica di operatore edili, a operai-lavoratori adulti, che vengono qui a formarsi sui temi della sicurezza sul lavoro (formazione che eroghiamo insieme con il Cpta artigiano), dell’innovazione e della formazione professionale. Ultimamente ci siamo aperti anche ai liberi professionisti del settore edile (che rappresentano circa il 15% del totale).

D. Cosa offrite loro?
R. 
Ci contraddistingue la qualità della formazione e la particolare attenzione  alle attività pratiche. Stiamo puntando molto sulla formazione continua, considerando la fase di profonda transizione e trasformazione che sta vivendo l’edilizia. Perciò la Scuola Edile cerca di accompagnare le imprese e i lavoratori nell’acquisire competenze nuove e aggiornate così da far fronte alle richieste del mercato di oggi.

Scuola Edile di Bergamo
Scuola Edile di Bergamo

D. Una parentesi: la componente straniera è in aumento?
R. No, direi che è stabile: gli stranieri rappresentano circa il 10% dei nostri utenti.

D. La metamorfosi è in atto. Come il cambiamento dei sistemi costruttivi ha trasformato, di rimbalzo, il vostro lavoro di formatori?
R. Da una parte abbiamo cambiato e ampliato l’offerta formativa rivolta essenzialmente agli operai. Giusto l’anno scorso, insieme a partner qualificati, abbiamo iniziato a erogare formazione relativa ai sistemi a cappotto e a quelli a secco in cartongesso. Dall’altra stiamo andando a cercare di costruire ragionamenti più di filiera. Dall’altra ancora, abbiamo ampliato la gamma dei servizi offerti ad imprese e lavoratori.

D. Entriamo nel merito.
R.
Ci dedichiamo anche agli altri soggetti – oltre gli operai – che intervengono nel processo edilizio, non ultimi i professionisti. Grazie a convenzioni con gli ordini bergamaschi di architetti e ingegneri eroghiamo formazione di qualità sia per quanto concerne la tematica dell’acustica, sia quella dell’efficienza energetica e sia – last but not least – quello della digitalizzazione del lavoro in cantiere.

Scuola Edile di Bergamo.
Scuola Edile di Bergamo.

D. In questo panorama, qual è la difficoltà maggiore per un formatore?
R. La criticità è quella di trovarci in una situazione di crisi che dura da molto tempo e che ha trasformato – e continuerà a farlo – sia l’impresa che i lavoratori. Dobbiamo essere lungimiranti e cogliere in anticipo quali saranno i trend del mercato delle costruzioni del futuro.

D. Bioedilizia e risparmio energetico sono i nuovi dogmi del settore.
R. Ma per noi non rappresentano una novità: da circa 10 anni ci occupiamo di efficienza energetica e lo facciamo con una partnership con Anit (l’Associazione Nazionale Isolamento Termico e Acustico); con loro abbiamo realizzato eventi e lezioni seminariali e formative volti a professionisti quali geometri e lavoratori d’impresa. È chiaro che la tecnologia va avanti – e lo fa anche molto velocemente – e bisogna tenere il passo: il nostro laboratorio didattico ci aiuta a rispondere sempre presente.

D. Prima ha accennato alla crisi, che continua. Quali sono le sue considerazioni sull’andamento del mercato? C’è un po’ di ripresa o l’orizzonte rimane grigio?
R. Si sta muovendo qualcosa: i dati dei vari rapporti economici parlano di qualche segnale positivo, soprattutto nel comparto della riqualificazione, terreno fertile da dove ripartire.

Scuola Edile Bergamo
Scuola Edile Bergamo

Ecco quanto costa l’adeguamento sismico

Adeguamento sismico

Da 100 a 300 euro a metro quadro. Ecco quanto costa l’adeguamento sismico, l’edilizia che ti salva la vita. La stima, fatta su un palazzo di medie dimensioni, parla di una spesa di  circa 500 mila euro, occhio e croce  30 mila euro per un appartamento di medio-grandi dimensioni. Lo ha scritto l’Espresso in un approfondimento dedicato al terremoto del Centro Italia del 24 agosto, spiegando come non manchino le detrazioni fiscali per lavori di questa portata, ma di come queste agevolazioni siano solo sono parziali e dilazionate nel tempo: in dieci anni si recupera il 65% dell’esborso. Ecco perché i lavori per la messa in sicurezza sono più una rarità che una costante. Quando invece la parola d’ordine dovrebbe essere una e una soltanto: prevenzione.

Il che è doppiamente un peccato, perché l’Italia ha in dote uno dei  corpus legis più moderni e all’avanguardia in materia di legislazione antisismica. L’inghippo è che, purtroppo, riguarda solo le nuove costruzioni, in un Paese dove la stragrande maggioranza delle case (oltre l’80%) è stata edificata prima del 1974 senza criteri antisismici. Infatti, solo nel 1974, sono entrate in vigore le prime norme anti terremoti. Ma la realtà è che oltre il 40% del territorio italiano è a rischio sismico elevato e almeno un terzo degli immobili esistenti andrebbe perlomeno adeguato. Secondo l’Associazione delle organizzazioni di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economia il mercato per tale tipologia di interventi vale circa 36 miliardi di euro.

Quali sono i lavori che si dovrebbero condurre? Innanzitutto la messa in posa, alla base degli edifici, di isolatori-cuscinetti antisismici e della fibra di carbonio attorno ai pilastri delle fondamenta (quest’ultima riduce sensibilmente il rischio fratture; la disposizione di  pannelli controventi dissipativi tra un piano e l’altro (così da ammortizzare le scosse); rinforzi con l’installazione di catene o di pannelli di legno che coprono le tamponature all’interno assumendo la funzione di dissipatori. E i soldi? Matteo Renzi porterà il caso davanti l’Unione Europea (con il placet di Angela Merkel): 15 miliardi di spesa per riqualificare gli edifici pubblici nelle zone ad alto rischio tellurico, con i quali l’esecutivo potrebbe lanciare un piano nazionale di infrastrutture – forse proprio l’annunciato progetto “Casa Italia” – che salvi vite umane.

Adeguamento sismico
Adeguamento sismico

Terremoto, ecco il prototipo della casa antisismica

Terremoto Centro Italia, come ogni volta

Niederstätter ad alta quota: montata gru a 3.000 metri

Niederstätter da record: ha montato una gru sulla Zugspitze, la vetta più alta della Germania con i suoi 2.962 metri di altitudine. Dopo la funivia sul Monte Bianco, Niederstätter è stata scelta per la fornitura e il montaggio di una gru per la costruzione della nuova funivia sulla cima più alta del Paese.  La nuova funivia, che porterà i visitatori dal lago Eibsee fino allo Zugspitze, potrà vantare ben tre record a livello mondiale: il pilone d’acciaio più alto di una funivia aerea con un’altezza di 127 metri, la più grande differenza complessiva in altitudine con 1.945 metri di dislivello tra una sezione e l’altra e il più lungo intervallo con 3.207 metri.

Grazie alla sua grande esperienza nel montaggio di gru in alta quota, Niederstätter è stata chiamata a prendere parte al cantiere sulla Zugspitze che rappresenta una sfida progettuale in termini di posizionamento del cantiere e della gru. Il cantiere in alta quota infatti richiede un alto livello di qualità, sia del materiale che dei servizi e Niederstätter è stata incaricata a fornire la consulenza per la scelta della gru più adatta e a verificare l’idoneità statica per il luogo di consegna. 71 EC-B Flat-Top è il modello di gru Liebherr selezionato grazie alla sua possibilità di essere montato in territori difficilmente raggiungibili e alle sue capacità di posizionamento del carico a millimetro in condizioni atmosferiche estreme. La gru è stata trasportata con mezzi Niederstätter da Bolzano in Germania, dove tutti gli elementi sono stati poi trasportati in quota con una funicolare e montati dal personale altamente specializzato dell’Azienda altoatesina.

Niederstätter_Zugspitze-luftfoto-1-©carlo-pizzinini

Dati tecnici della gru Niederstätter

Liebherr 71 EC-B, gru a rotazione in alto della serie EC-B Flat Top (senza cuspide) con testa compatta. Grazie al peso ridotto dei singoli elementi, è particolarmente adatta per montaggi in posti difficilmente raggiungibili. Spesso viene montata in centri urbani e, come in questo caso, in terreni difficili.

Informazioni generali sul progetto

– Committente: Bayerischen Zugspitzbahn Bergbahn AG
– Cliente Niederstätetr: Stahlbau Pichler, Bolzano
– Progetto: costruzione della nuova funivia sulla Zugspitze, la montagna più alta della Germania (2.962 m). La nuova funivia sarà molto particolare per più motivi: avrà un pilone di 127 metri, il più alto di una funivia aerea a livello mondiale (nel 2017 Niederstätter fornirà una gru per la costruzione dello stesso) e avrà il dislivello più alto di 1.945 metri. L’ultimazione dei lavori è prevista per la primavera 2017.
– Stahlbau Pichler realizzerà la stazione a monte della nuova funivia.

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Terremoto: ecco il prototipo della casa antisismica

La casa Knauf a prova di terremoto

È passata una settimana dal terremoto che ha squarciato il Centro Italia. Erano le 3.36 del 24 agosto quando una scossa di magnitudo 6.0 ha distrutto Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto, Pescare del Tronto e tante altre piccole frazioni. I morti accertati sono 293, i feriti oltre 300, ma il bilancio continua a essere solo provvisorio. Da una settimana Protezione Civile, Vigili del Fuoco, forze dell’ordine e volontari lavorano per salvare vite e per ricostruire. La macchina politica si è messa in moto senza fare troppi proclami e le polemiche sono arrivate puntuali, tra adeguamenti antisismici mancanti, fondi non destinati a lavori di puntellamento e chi più ne ha più ne metta. Colpa della natura o della mano dell’uomo? In questo marasma, e davanti a tanti interrogativi, urgono serietà, contenuti e soluzioni. Di una di queste soluzioni ne avevamo parlato a luglio, presentando il progetto europeo Elissa di ingegneria antisismica, capace di dare alla luce un prototipo di casa che resiste anche ai terremoti più violenti.

Terremoto Centro Italia
Terremoto Centro Italia

Al progetto, a cui ha contribuito Knauf, ha visto i test condotti all’Università Federico II di Napoli: le strutture realizzate resistono anche a sismi con potenza pari al 150% di quello dell’Aquila. L’edificio, in scala 1:1, ha resistito perfettamente a una sequenza di shock sismici crescenti, di potenza notevolmente superiore a quello che ha colpito e distrutto L’Aquila. Il progetto è europeo, si chiama Elissa, e ha dovuto affrontare una sfida epocale: trovare e testare nuove soluzioni per un’edilizia anti terremoti, energicamente efficiente, ecocompatibile, economica, resistente a fuoco e sismi e isolata acusticamente e termicamente.

Al progetto hanno partecipato aziende e Atenei di cinque diverse nazioni e l’Italia ha avuto un ruolo di leadership dando un notevole contributo in termini di competenze tecnico-scientifiche, come testimonia Raffaele Landolfo, direttore del Dipartimento di strutture per l’ingegneria e l’architettura dell’ateneo e responsabile dei test di resistenza sismica: “In Italia, e in particolare all’Università Federico II di Napoli, siamo all’avanguardia nello studio di soluzioni per un’edilizia capace di resistere ai più forti eventi sismici; questa eccellenza, indiscussamente riconosciuta anche in ambito europeo, ha fatto sì che al nostro dipartimento venisse affidata la guida del progetto Elissa relativamente all’elaborazione di soluzioni antisismiche e al loro test finale, che oggi è stato superato con successo”.

La casa che resiste ai terremoti - Knauf.
La casa che resiste ai terremoti – Knauf. La presentazione dei risultati dei test sismici del progetto elissa, nella prestigiosa sala dell’Università Federico II di Napoli

Secondo Claudia Chiti, direttore Tecnico di Knauf Italia e responsabile di numerosi progetti di edilizia innovativa e sperimentale, “con il lavoro coordinato di questo pool di aziende e università abbiamo dimostrato che un’edilizia nuova, più razionale e più sicura è possibile e già a portata di mano. Sfruttando tecnologie innovative ma disponibili già oggi, come le lastre, i solai e gli isolamenti, e integrandole in modo adeguato con le soluzioni di altre aziende, tra cui gli importanti profili di Cocoon, abbiamo dimostrato che è possibile costruire abitazioni migliori abbattendo i costi fino al 15% e riducendo drasticamente anche i tempi di costruzione”, sintetizza Chiti.

La casa Knauf a prova di terremoto
La casa Knauf a prova di terremoti. Il modello su due piani in scala 1:1, costruito facendo ampio ricorso a tecnologie Knauf, posizionato sulla pedana vibrante e pronto per il test sismico

Strutturalmente la casa del futuro frutto del progetto Elissa si basa su un sistema in profili di acciaio leggero, modulare e componibile, studiato dalla svizzera Cocoon. Per le partizioni perimetrali sono state usate lastre Knauf Aquapanel in cemento leggero mentre quelle interne sono state realizzate con lastre Diamant e soluzioni isolanti termico/acustiche Knauf Mineral Wool. Con questa struttura è stata riprodotta in scala 1:1 un’abitazione su due piani, tanto resistente quanto leggera (appena 10 tonnellate), che sulla piattaforma vibrante dei laboratori dell’Università Federico II di Napoli è stata sottoposta a una sequenza di shock sismici crescenti, la cui potenza massima è arrivata al 150% di quello che ha colpito L’Aquila nel 2009. L’edificio ha sopportato perfettamente le ripetute accelerazioni, fino al valore di 1g, provocate della tavola vibrante, superando con successo i numerosi stress a cui è stato sottoposto e non dando il minimo cenno di cedimento neppure nei punti più critici di giunzione. “Questo era il test finale del progetto Elissa, che ha dimostrato come, dopo migliaia di anni, sia finalmente possibile avere un’alternativa al mattone e che grazie alle tecnologie oggi disponibili è finalmente possibile costruire abitazioni confortevoli, sicure, economiche e soprattutto ecocompatibili”, ha commentato Maria Founti, docente alla National Technical University di Atene e coordinatore europeo del progetto Elissa.

* Il video mostra uno dei molti test sismici a cui è stata sottoposto l’edificio, costruito a secco con tecnologie Knauf. La potenza massima del sisma simulato è stata pari al 150% di quello che ha colpito L’Aquila nel 2009.

Edilizia e fisco: ecco la riduzione contributiva dell’11,5%

A partire da settembre 2016 le aziende che operano nel settore dell’edilizia potranno fare domanda per accedere alla riduzione contributiva nella misura fissata per il 2015, pari all’11,5%, come disposto dall’articolo 29 del decreto legge n. 244/1995. Lo rende noto l’Inps mediante una circolare.

Entriamo nel merito: cosa prevede la norma? Entro  il 31 luglio di ogni anno il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – in accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze – è chiamato a confermare o a ricalcolare (tramite decreto) la dimensione dello sgravio fiscale per gli operatori che operano nel mondo dell’edilizia. Inoltre, la normativa prevede che decorsi 30 giorni dal 31 luglio – e sino all’adozione del decreto – si applichi la riduzione già determinata per l’anno precedente, salvo conguaglio. Poiché quest’anno il decreto non è stato emanato,  a decorrere dal 1° settembre 2016 le aziende potranno inoltrare l’istanza per accedere al beneficio nella misura fissata per il 2015, pari al 11,5%.

L’Inps sottolinea come il diritto alla riduzione contributiva sia destinato ai datori di lavoro classificati nel settore industria con determinati codici statistici contributivi, mentre sono escluse le attività edili che curano le opere di installazione di impianti elettrici, idraulici e altri lavori simili, contraddistinte da codici non autorizzati. La riduzione dell’11,50% è applicabile per i periodi di paga da gennaio a dicembre 2016 e le istanze di richiesta di accesso all’agevolazione contributiva  dovranno essere inviate esclusivamente in via telematica avvalendosi del modulo “Rid-Edil”, disponibile all’interno del cassetto previdenziale aziende, nella sezione “comunicazioni on-line”, funzionalità “invio nuova comunicazione”.

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IX Convegno YouTrade tra sostenibilità e congiuntura

Si avvicina l’appuntamento con IX Convegno Nazionale di YouTrade, in programma al Casinò di San Pellegrino Terme (Bergamo) il 16 settembre 2016, a partire dalle ore 9.30.

Alla presenza degli opinion leader del settore si parlerà di quanto vale il mercato dellasostenibilità, saranno presentati i dati sull’andamento economico-congiunturale 2016 con le previsioni per il prossimo biennio. Inoltre, in anteprima l’esclusiva Classifica Top500 della distribuzione edile, con i commenti sui principali indici di performance dei leader del settore. E infine, non mancherà un approfondimento sulla nuova finanza e sulla tecnologia.

Non perdere questo appuntamento che è diventato l’evento più importante dell’anno per l’industria e la distribuzione di materiali per edilizia. Se non l’hai ancora fatto, iscriviti!

L’iscrizione al IX Convegno di YouTrade è gratuita per gli abbonati a YouTrade. Per chi non è abbonato fino al 31 agosto è attiva una promozione con abbonamento + iscrizione a soli 68 euro (l’iscrizione ordinaria è di 119 euro). Affrettati!

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IX Convegno YouTrade

Quando la sicurezza sul lavoro passa per l’arte

La Faraone Industrie, da sempre promotrice della sicurezza sul lavoro, in collaborazione con l’associazione Artisti Abruzzesi “Lejo”, ha dato vita all’incontro tra arti visive e sicurezza sul lavoro. Ben 62 artisti hanno partecipato al concorso, realizzando opere visive per sensibilizzare sul concetto del lavorare senza rischi. “Alcune opere – dice Piero Faraone – dovranno diventare dei cartelli di avvertenza al lavoro sicuro in ambiente produttivo sia metalmeccanico che edile“.

Sicurezza sul lavoro e arte - Faraone Industrie

Le opere sono state valutate da una giuria tecnica formata da un gruppo di esperti d’arte, di pubblicità e di comunicazione. 6° posto al quadro “Giocolieri in cantiere” di Daniele Fortunato, 5° al quadro “Ti aspettiamo a casa” di Luciano Astolfi, 4° “Spalle alla vita” di Giuseppe Di Giacomo, 3° “Il cantiere non è una sfida” di Rosamaria Brandimarte, il 2° premio a Francesca Panetta con il quadro “Attenzione” (che riceve anche le menzioni speciali per Creatività e originalità e Tecnica e qualità artistica) e 1° premio a Davide Valentini con il quadro “Proteggiti” (che riceve anche le menzioni speciali per Forza comunicativa e Coinvolgimento emotivo.

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Il portone a scorrimento rapido secondo Hörmann

Il nuovo portone a scorrimento rapido Iso Speed Cold Hörmann è ideale per separare zone con elevate differenze di temperatura, per esempio all’interno dell’area surgelati (fino a - 34 °C)

Si chiama Iso Speed Cold, è un portone a scorrimento rapido ed è la soluzione Hörmann per le aree di surgelazione. Infatti, i surgelati devono essere trasportati dal produttore al consumatore finale in una catena del freddo ininterrotta: tale catena comprende ovviamente anche il magazzinaggio di questi prodotti in ambienti refrigerati, con un elevato fabbisogno di energia. Grazie al perimetro, alla zona inferiore del telaio, motore e quadro comandi riscaldati e alle speciali guarnizioni verso l’edificio e il pavimento – accessori che permettono una facile apertura e chiusura del portone  anche a temperature sotto lo zero –  il portone a scorrimento rapido Hörmann Iso Speed Cold è la soluzione ideale per tutti gli ambienti che presentano elevate differenze di temperatura, come ad esempio l’interno delle celle frigorifere.

Il nuovo portone a scorrimento rapido Iso Speed Cold Hörmann è ideale per separare zone con elevate differenze di temperatura, per esempio all’interno dell’area surgelati (fino a - 34 °C)
Il nuovo portone a scorrimento rapido Iso Speed Cold Hörmann è ideale per separare zone con elevate differenze di temperatura,
per esempio all’interno dell’area surgelati (fino a – 34 °C)

Grazie al manto a doppia parete di 8 cm di spessore e al telaio sigillante perimetrale, questo portone Hörmann riduce al minimo la dispersione termica, mantenendo la consueta stabilità. Arricchito dall’aggiunta di guarnizioni sull’architrave e a pavimento, nonché dagli elementi esterni ed interni con taglio termico, Iso Speed Cold, raggiungendo un valore U di max. 0,3 W/ m² K, è altamente isolante. Come tutti i portoni a scorrimento rapido Hörmann, anche Iso Speed Cold è dotato di serie di una tecnologia d’avanguardia: la barriera a raggi infrarossi, capace di riconoscere gli ostacoli ben prima del contatto nonché di rendere le porte a scorrimento rapido ancora più affidabili. Diversamente da altri dispositivi di sicurezza, la nuova barriera a raggi infrarossi Hörmann è integrata nel telaio, impedisce danni derivati da collisioni ed è protetta contro gli spruzzi d’acqua (può quindi essere pulita con apparecchi ad alta pressione).

Se il portone Iso Speed Cold viene installato sul lato dell'area surgelati, viene applicato un riscaldamento a resistenze elettriche integrato negli elementi in acciaio e sulle guide, per garantire la mobilità del portone anche in caso di temperature inferiori allo zero.
Se il portone Iso Speed Cold viene installato sul lato dell’area surgelati, viene applicato un riscaldamento a resistenze elettriche integrato negli elementi in acciaio e sulle guide, per garantire la mobilità del portone anche in caso di temperature inferiori allo zero.

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Come ogni volta

Come ogni volta il giorno dopo un terremoto inizia il triste conteggio delle vittime. E come ogni volta ci chiediamo se si potevano evitare. 290 morti. Sono pochi o sono tanti per un terremoto di magnitudo 6? C’è chi afferma che non dovrebbero essercene, c’è chi benedice il caso perché non ce ne sono stati di più. Ma anche un solo morto è troppo. Purtroppo non lo è in un paese che ha fondato nel dopoguerra la sua economia nel costruire città, edifici e case senza rigorose e controllate regole antisismiche. E quando lo ha fatto ha dimostrato che comunque non è in grado di evitare crolli e distruzioni. Qualche eccezione c’è, ma non è la regola. In questi primi giorni questo terremoto ha già mostrato i due lati di questa medaglia, uno positivo e uno negativo. Quello positivo è Norcia, che proprio grazie ad una attenta prevenzione antisismica non ha avuto neppure una vittima. Quello negativo è ad Amatrice, dove norme burocratiche miopi non hanno permesso di estendere i finanziamenti ai proprietari di seconde case, in un paese di seconde case, e dove la scuola crollata è diventata simbolo immediato dell’inefficienza. Una scuola crollata per fortuna di notte, per fortuna d’estate, per fortuna quando le scuole sono chiuse. Una scuola che dimostra che il crollo della scuola di San Giuliano nel 2002 non ci ha insegnato nulla.

Terremoto

Negli ultimi 100 anni in Italia si sono registrati 56 terremoti con magnitudo superiore a 5, 42 terremoti con magnitudo da 5 a 6, 10 con magnitudo da 6.1 a 6.9 e 3 con magnitudo 7 o superiore. Complessivamente hanno provocato oltre 170 mila vittime. Se si circoscrive questo bollettino agli ultimi 50 anni, sono stati 7 i terremoti più gravi, con 5 mila morti e 500 mila senza tetto. Complessivamente negli ultimi cinquant’anni anni sono stati spesi oltre 121 miliardi di euro per l’emergenza e la ricostruzione, mentre se si fa il calcolo degli investimenti in prevenzione realizzati negli ultimi dieci anni la cifra è molto bassa, appena 750 milioni di euro, una parte dei quali spesi anche per la scuola di Amatrice. Spesi male. Ora la gara della solidarietà porta tutti a voler dare una mano, compresi i professionisti – architetti, ingegneri, geometri – che con i loro ordini professionali stanno dando la loro disponibilità per aiutare. Aiuto doveroso, utile, positivo. Ma in questo momento, con il pensiero alle 290 vittime, non si può che sognare che questo paese un giorno possa riuscire a fare prima e più professionalmente le cose che servono, a mettere a disposizione prima professionalmente, e non dopo, le proprie competenze per evitare disastri evitabili. Come a Norcia, ottimo esempio ma che rimane una eccezione. E finché l’eccezione non diventa la regola ci troveremo la prossima volta, come ogni volta, a contare le vittime.

(Federico Della Puppa)

Disegna la tua casa…con Cersaie

Cersaie

Al via la quinta edizione di “Cersaie disegna la tua casa”. Il 34° Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno (Quartiere Fieristico di Bologna) ospiterà nelle giornate di giovedì 29 e venerdì 30 settembre, all’interno di “Agorà dei Media” posto al Centro Servizi, “Cersaie Disegna la tua Casa”, l’evento durante il quale i progettisti dei più importanti periodici di interior design italiani offrono consigli di progettazione e consulenze gratuite ai visitatori intenzionati a ristrutturare o ad acquistare casa. Un’occasione unica per ottenere consigli per sistemare al meglio gli ambienti della propria abitazione e una conferma dell’attenzione che Cersaie rivolge anche al pubblico dei consumatori finali, sempre più autonomi nelle proprie scelte di acquisto. Dopo il positivo debutto nel 2012 e gli ottimi risultati ottenuti negli anni seguenti, Cersaie ripropone l’iniziativa che – per l’edizione 2016 – coinvolge 19 testate del settore.

Cersaie, disegna la tua casa
Cersaie, disegna la tua casa

Oltre alle case editrici, l’iniziativa “Cersaie disegna la tua casa” si arricchisce della partecipazione di una selezione di espositori di Cersaie, appartenenti sia al comparto della ceramica che a quello dell’arredobagno. Ventitre sono i marchi di aziende espositrici che hanno confermato la propria partecipazione, rendendosi disponibili ad illustrare presso gli stand e nei due giorni dedicati all’evento, le novità della propria produzione. Un’intensa attività di comunicazione istituzionale che coinvolgerà televisione, radio, stampa quotidiana, periodica e siti web informerà adeguatamente sulle testate e sulle aziende partecipanti. A questo si aggiunge un dedicato sistema di informazione che agevolerà il consumatore finale, una volta giunto in fiera, ad individuare la location delle testate e degli espositori partecipanti.

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Le gru Fassi conquistano la fiera svedese Lastbil 2016

Le gru Fassi conquistano la fiera svedese Lastbil

Ben 15 gru esposte da Fassi ad Elmia, in Svezia, in occasione della  fiera Lastbil, una tra le più popolari esposizioni del veicolo industriale a livello europeo, appuntamento biennale nato nel 1983 capace di richiamare circa 40mila visitatori da tutta Europa in ognuna delle ultime dieci edizioni.

Per l’evento, Fassi – leader mondiale nel settore del sollevamento – ha presentato due modelli F545RA. Il distributore nazionale del marchio italiano, l’azienda Fassi Sverige AB con sede a Göteborg, ha infatti messo in mostra al proprio stand due esemplari della richiestissima gru appartenente alla gamma grande di Fassi: il modello F545RA. Appartenente alla gamma XE, la gru F545RA, grazie al peso contenuto si può allestire su camion a 3 assi offrendo agli operatori performance di sollevamento straordinarie per questa tipologia di veicoli. Il valore di questa combinazione camion-gru sta nella possibilità di lavorare in spazi con ingombri molto critici potendo sollevare fino a 53 ton/m. Ovviamente se a questo modello di gru viene abbinata la nuova versione del sistema di stabilità Fassi denominata FSC/SII, che sfrutta la migliore efficienza del nuovo sensore angolare abbinato al limitatore di momento, si riesce a sfruttare in pieno la versatilità del binomio camion-gru anche quando la gru è allestita su trattore stradale.

Fassi

I modelli F545RA presenti allo stand di Fassi Sverige a Lastbil, sono entrambi nella versione a 6 sfili idraulici con capacità di sollevamento di 47 t/m e con un sbraccio idraulico massimo di oltre 16 m. Una di queste gru (quella sul semitrailer demo Fassi) è abbinata alla prolunga idraulica L426. A parità di capacità di sollevamento, ha uno sbraccio idraulico che raggiunge 20,55 m che, con le prolunghe manuali, arriva ad oltre 30 m. L’altra versione senza jib è allestita su veicolo Volvo FH 6×2. Tra le diverse gru allestite su camion saranno presenti allo stand una F235A.2.26 su Mercedes Antos 6×2, due modelli F275A.2 nelle versioni a 6 e a 8 sfili rispettivamente su Volvo FH 8×4 tridem e Scania P410 6×2*4 e una imponente F990RA.2.28 con jib L616 su Scania R490 8×26. Questi allestimenti saranno accompagnati dal semirimorchio demo di Fassi con i seguenti modelli: una F65B.1.24, una F110B.0.22 e una F165AZ e una F485A.2.25 oltre alla già annunciata F545RA.2.26 con jib. Fassi Sverige presenta inoltre diversi interessanti allestimenti su veicoli dimostrativi presso gli stand Mercedes e Iveco.

Fassi Gru

 

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Nuova certificazione Casaclima per Internorm

INTERNORM - Nuova certificazione Casaclima per Internorm

Un ulteriore riconoscimento da chi ha fatto del risparmio energetico una ragione di vita: arriva la nuova certificazione Casaclima per Internorm. L’agenzia Casaclima svolge dal 2006 un’azione sempre più importante nel certificare prodotti nelle costruzioni ed edifici, secondo un protocollo volto a promuovere la qualità sotto l’aspetto del risparmio energetico e la sostenibilità delle costruzioni in Italia. Nella sua incessante attività di selezione dei migliori prodotti per una edilizia sostenibile, Casaclima certifica da molti anni le finestre Internorm, che rappresentano i migliori standard nella produzione di serramenti ad alto rendimento energetico, sia nelle versioni in Pvc e Pvc alluminio, sia nelle versioni in legno alluminio.

INTERNORM - Nuova certificazione Casaclima per Internorm
INTERNORM – Nuova certificazione Casaclima per Internorm

La nuova certificazione Casaclima per Internorm è stata consegnata il 20 luglio, presso il nuovo flagship store di Bolzano, rilasciando un certificato valido fino al 2017. Alla cerimonia hanno partecipato per Internorm l’Amministratore Delegato di Internorm Italia Daniele La Sala, il geom. Paolo Buratti, responsabile dell’ufficio tecnico di Internorm Italia, Elena Girardi, responsabile dell’ufficio marketing di Internorm Italia e il responsabile del flagship store di Bolzano, Mauro Stona. Per l’agenzia Casaclima erano invece presenti il Direttore, Dott. Ing. Ulrich Santa, e il vicedirettore Dott. Ulrich Klammsteiner. Tutti hanno espresso grande soddisfazione per la partnership tra Internorm Italia e Casaclima, che ha già permesso di certificare un grande numero di edifici costruiti secondo il protocollo dell’agenzia non solo in Alto Adige, ma anche in molte regioni d’Italia.

INTERNORM - Il nuovo Flagship Store Internorm a Bolzano - vista interno
INTERNORM – Il nuovo Flagship Store Internorm a Bolzano – vista interno

In questo senso giocano un ruolo molto importante la presenza di Internorm in tutte le regioni d’Italia, dalle Alpi alla Sicilia e Sardegna, ma soprattutto l’impegno che Internorm profonde ogni giorno nell’organizzare meeting e convegni in tutto il territorio nazionale che vedono la partecipazione attiva di progettisti e certificatori energetici che desiderano conoscere al meglio e in modo molto concreto le tecniche dei prodotti e delle installazioni che consentono la certificazione Casaclima.

INTERNORM - Daniele La Sala Amministratore Delegato Internorm Italia
INTERNORM – Daniele La Sala Amministratore Delegato Internorm Italia

 

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Il premio Fassa Bortolo per l’architettura sostenibile

L’architettura sostenibile fa rima con Fassa Bortolo, ideatrice – insieme al dipartimento di architettura dell’Università degli Studi di Ferrara – del premio “Architettura sostenibile”, giunto alla sua XII edizione. Anche quest’anno la manifestazione ha visto un’altissima partecipazione e la cerimonia di premiazione si terrà a fine settembre, il 27. L’evento, volto a promuovere e incentivare la ricerca sul tema della sostenibilità, ha infatti visto 120 candidati in concorso, provenienti dai Dipartimenti e dalle Facoltà di Architettura, Design, Ingegneria e Pianificazione Territoriale di tutto il paese. La rosa dei vincitori verrà premiata ufficialmente, come detto, martedì 27 settembre nella splendida cornice di Palazzo Tassoni Estense a Ferrara.

Tre le categorie in concorso: Architettura e Tecnologie Sostenibili; Progettazione Urbana e Paesaggistica Sostenibili; Design Sostenibili. Per ciascuna era possibile affrontare il tema in maniera diversa a seconda dei contesti e delle scale progettuali. Il tutto, comunque, con un unico l’obiettivo: presentare la miglior soluzione per una convivenza equilibrata tra architettura e ambiente, nel rispetto delle risorse disponibili. I giurati hanno apprezzato in particolare le proposte per l’approfondita definizione, l’ordinata esposizione e la chiara visione programmatica di medio-lungo periodo, frutto di un’accurata e corretta analisi dello stato di fatto. Quest’anno la giuria internazionale del Premio 2016 era composta da: Prof. Arch. Víctor López Cotelo (Spagna, Presidente di Giuria) Professore Emerito alla Tum Munich – Design and Conservation of Historical Buildings; Prof. Arch. Dirk Sijmons (Paesi Bassi) Professore alla Tu Delft – Landscape Architecture; Prof. Arch. Fritz Frenkler (Germania) Professore alla Tum Munich – Industrial Design.

Premio Architettura Sostenibile - Fassa Bortolo
Premio Architettura Sostenibile 2016  – Fassa Bortolo

 Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.premioarchitettura.it.

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Italcementi vende in Usa e ottiene il via libera dell’Antitrust americano

La a fabbrica di cemento a Martinsburg di Italcementi
La a fabbrica di cemento a Martinsburg di Italcementi

HeidelbergCement, gruppo tedesco che ha acquisito Italcementi, ha raggiunto un accordo per vendere attività negli Stati Uniti. La dismissione è la conseguenza delle richieste dell’Antitrust legate all’operazione Italcementi. In particolare, HeidelbergCement ha ceduto una fabbrica di cemento a Martinsburg (Virginia), e otto terminali di cemento legati al produttore colombiano Cementos Argos. La vendita ha fruttato 660 milioni di dollari. «Con la cessione dello stabilimento di Martinsburg abbiamo ampliato il nostro programma di vendita a termine con successo in connessione con l’acquisizione di Italcementi, Abbiamo superato il nostro obiettivo di un totale di almeno 1 miliardo di euro di proventi da vendita e ulteriormente rafforzato la posizione finanziaria netta di HeidelbergCement», ha commentato Bernd Scheifele, amministratore delegato del gruppo HeidelbergCement.

Ora non dovrebbero più esserci ostacoli al via libera dell’Authority per l’acquisizione di Italcementi da parte del gruppo tedesco. Unione Europea e Antitrust Ue, infatti, avevano accordato il via libera a condizione della cessione delle attività di Italcementi in Belgio, vendita conclusa a luglio, con la vendita a Cementir della controllata belga Compagnie des Ciments Belges per  312 milioni di euro.

In questo caso, invece, la vendita è la conseguenza dei rilievi dell’Autorità per la concorrenza americana, che aveva subordinato l’ok alla cessione dell’impianto di cemento di Italcementi in West Virginia e di sette terminal. Ora l’aspetto finanziario dell’acquisizione potrà essere completato. L’offerta promossa dal gruppo tedesco attraverso HeidelbergCement France avrà ad oggetto il 55% del capitale di Italcementi e si concluderà il 30 settembre 2016.

La a fabbrica di cemento a Martinsburg
La a fabbrica di cemento a Martinsburg

Arriva il primo hôtel con foresta pluviale interna

Rendering del Rosemont and Residences Hotel, l'interno della zona foresta pluviale
Rendering del Rosemont and Residences Hotel, l'interno della zona foresta pluviale

È sostenibile un hotel che ha al suo interno una foresta pluviale? L’interrogativo è doppio, dato che l’edificio sorgerà a Dubai, località poco nota per le piogge. Il Rosemont and Residences Hotel aprirà nell’aprile 2018 su oltre 2 milioni di piedi quadrati. La struttura  residenziale avrà anche spazio per le attività per il tempo libero, una spiaggia artificiale e una piscina con fondo di vetro sospesa sopra le strade di Dubai. Il progetto è di Zas Architects, e sarà ospitato da una torre di 47 piani, vicino a una torre gemella della stessa altezza, che ospiterà 280 immobili residenziali. Tutte le strutture di intrattenimento, tra cui la foresta pluviale di circa 22mila metri quadrati, sarà situata alla base delle due torri. Il costo della realizzazione del progetto è valutato in 550 milioni di dollari. E di sicuro una foresta pluviale sarà di grande effetto in una regione desertica.

Rendering del Rosemont and Residences Hotel
Rendering del Rosemont and Residences Hotel
Rendering del Rosemont and Residences Hotel, l'interno della zona foresta pluviale
Rendering del Rosemont and Residences Hotel, l’interno della zona foresta pluviale