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La ceramica va: su la domanda interna, vola l’export

La ceramica viaggia col vento in poppa: nel 2016 si registra una ripresa consistente delle vendite complessive (+4,6%), grazie all’aumento – dopo anni di flessione – della domanda sul mercato italiano (+5,5%) e ad una espansione delle esportazioni (+4,4%) che trainano dunque la produzione (+5,4%). La produzione italiana torna così a superare i 415 milioni di metri quadrati, mentre per il biennio 2017-2018, pur in un quadro di complessivo rallentamento, sono attesi consolidarsi questi risultati tali da portare la produzione a crescere ulteriormente nei prossimi anni. Permangono condizioni favorevoli alla domanda abitativa, spinti da una dinamica dei mutui che – stanti i bassi tassi di interesse – ha spinto il alto la loro domanda e, con essa, l’attività edilizia.  Sono questi i principali temi presentati durante il Convegno di Fine Anno di Confindustria Ceramica.

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Il profilo economico finanziario 2015

Positive indicazioni emergono dall’esame dei bilanci 2015 delle aziende ceramiche considerate nel loro insieme. Il campione analizzato da Bper mostra un Ebitda di settore pari a 13,4% ed una redditività in grado di generare un apprezzabile flusso di cassa di gestione corrente (469 milioni di euro nel campione analizzato). L’incidenza del circolante sul fatturato si riduce di tre punti percentuali, al 35,3%, grazie a percorsi di efficientemente sul stock di magazzino e alla selezione dei crediti commerciali. Tale aspetto ha determinato un miglioramento nei livelli di capitalizzazione del settore, ora prossimi all’84% del capitale investito.

L’anno 2016 delle piastrelle di ceramica

Il preconsuntivo evidenzia per l’industria italiana delle piastrelle di ceramica esportazioni nell’ordine di 331 milioni di metri quadrati (+4,4%) e vendite per 85 milioni di metri quadrati sul mercato nazionale (+5,5%). Segno positivo in tutte le aree geografiche dove si registra per i Paesi Nafta +5%, Paesi del Golfo e Balcani +4,7%, il Far East +3,3%, Europa Centro Orientale +2,7%, America Latina +2,1% e Nord Africa +1,7%. Tra i paesi più grandi, in calo la Russia (-10%), valore più limitato rispetto a quanto successo negli ultimi anni. La crescita 2016 appare più consistente nei paesi Nafta, del Golfo e Balcani, anche se le incertezze politiche ed economiche di alcune aree potrebbero compromettere tali previsioni. La produzione di ceramica italiana recupera terreno, raggiungendo nel 2016 i 416 milioni di metri quadrati (+5,4%), in crescita di circa 50 milioni di metri quadrati rispetto ai minimi del 2012.

Il commento del Presidente

“Chiudiamo un anno che ha registrato conferme dai mercati internazionali – penso a Stati Uniti, ma non solo – ed una inversione di tendenza da quello italiano. Sono risultati resi possibili dagli ingenti investimenti in innovazione che il settore realizza da anni e che ci ha consentito di aggiornare la nostra capacità competitiva si diversi mercati”. Il Presidente di Confindustria Ceramica, Vittorio Borelli, ha poi ricordato due grandi rischi che l’industria ceramica italiana dovrà affrontare nel 2017. “Lo scorso 11 dicembre la Commissione Europea non ha concesso lo stato di ‘Economia di Mercato’ alla Cina, come giusto che sia non avendo questo paese ottemperato ai cinque requisiti richiesti dall’accordo di ingresso nel Wto. A questo diamo un giudizio positivo, anche se dobbiamo rilevare come la stessa Commissione Europea abbia proposto un nuovo regolamento per la definizione dei dazi anti-dumping meno stringente rispetto al passato. Auspichiamo che il Parlamento Europeo, a partire dai nostri rappresentati, esprima un giudizio negativo in fase di discussione parlamentare”. Il secondo tema di preoccupazione è invece legato alla competitività delle imprese, non solo ceramiche. “Il Sistema delle Emission Trading ha fino ad adesso determinato un forte appesantimento negli adempimenti burocratici, anche per un settore come il nostro dove i continui investimenti hanno significativamente ridotto le emissioni. Auspichiamo che la revisione, attualmente in atto e a valere dal 2020, aumenti le tutele per quei settori che tanto hanno già fatto in tal senso e che si evitino ulteriori appesantimenti alla competitività”.

Vittorio Borelli
Vittorio Borelli

Sulle spalle dei giganti

Bernardo di Chartres, filosofo francese del XII secolo, diceva che siamo come nani sulle spalle dei giganti, cosi che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, non certo per l’acume della vista o l’altezza del nostro corpo, ma perché siamo sollevati e portati in alto dalla statura dei giganti. Una metafora per indicare il rapporto di dipendenza della cultura moderna rispetto a quella antica. Lo stesso si può dire per l’architettura e di quel ponte che unisce il vecchio e il nuovo. E allora, sulla cima dei grattacieli più alti del mondo – i giganti dell’edilizia – si può godere della vista di quello che c’è già là sotto, e del cielo, lì su.  Ecco perché Homaway propone un viaggio ad alta quota alla scoperta delle città verticali, sulla cima delle opere architettoniche più alte del mondo.

BURJ KHALIFA, DUBAI

Il Burj Khalifa è la struttura più alta mai realizzata dall’uomo, con i suoi 829, 8 metri e 163 piani. Precedentemente conosciuto con il nome di Burj Dubai, è stato ufficialmente aperto al pubblico il 4 gennaio 2010, dopo solo cinque anni di lavori (dal 2004 al 2009). Il suo nome significa “torre dell’emiro Khalifa” o “torre del Califfo” e fa riferimento allo sceicco Khalifa bin Zayed Al Nahayan, attuale presidente degli Emirati Arabi Uniti ed emiro di Abu Dhabi, come segno di riconoscenza per il suo lavoro di salvataggio economico della città di Dubai. Nonostante avesse superato già durante la sua costruzione due delle più alte torri al mondo, la Wills Tower nel 2007 e il Taipei 101 nel 2008, il Council on Tall Buildings and Urban Habitat l’ha dichiarato l’edificio più alto del mondo solo al suo completamento.

Burj Khalifa
Burj Khalifa

ONE WORLD TRADE CENTER, NEW YORK

Il One World Trade Center, noto anche come Freedom Tower, sorge sul sito delle precedenti Torri Gemelle, ed è il quarto grattacielo più alto al mondo: 541,3 metri (1776 piedi). L’altezza dell’edificio non è frutto del caso: il numero 1776 è un richiamo all’anno della dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti, è quindi un progetto dal profondo significato simbolico. Infatti, l’edificio è stato realizzato nell’ambito di un progetto di ricostruzione e riqualificazione della Lower Manhattan e le costruzioni circostanti sono state tutte ristrutturate (sia internamente che dal punto di vista delle facciate).

One World Trade Center
One World Trade Center

 TORRE UNICREDIT VS TORRE ALLIANZ, MILANO

La Torre Unicredit, ormai divenuta simbolo di Milano, è un grattacielo che sovrasta piazza Gae Aulenti ed è stata realizzata nell’ambito del progetto Porta Nuova, la più grande opera di riqualificazione nel centro della città. Inaugurata nel 2014, è attualmente sede della direzione generale di UniCredit. La guglia, detta Spire, è la parte più particolare dell’edificio: una spirale che tende ad assotigliarsi verso l’alto, assemblata pezzo per pezzo con l’aiuto di un elicottero. Essendo interamente rivestita di led, può assumere colorazioni diverse a seconda della ricorrenza (per esempio a Natale è illuminata di rosso). Ciò che conta, però, è la sua altezza: 85 metri, che fanno sì che la torre superi, sulla carta, la concorrente Torre Allianz e la consacrano a torre più alta d’Italia. Infatti, senza contare la guglia, l’altezza di questo grattacielo sarebbe di 146 (e non 231) metri: un livello decisamente inferiore rispetto a quello della rivale, di 209 metri, che presenta anche un maggior numero di piani (50 contro i 31 della torre Unicredit). Inoltre questo edificio è parte di un complesso ecosostenibile.

 

La sede di Unicredit, a Milano
Il palazzo Unicredit, a Milano
Torre Allianz, Milano
Torre Allianz, Milano

Cedit: nuovo spazio espositivo a Milano

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CEDIT – Ceramiche d’Italia apre una nuova area espositiva a Milano (Foro Buonaparte 14), primo spazio monomarca dedicato alle nuove collezioni. Tre ampie vetrine che si affiancano al flagship store di Florim Ceramiche per rafforzare il legame con i professionisti del progetto orientati all’interior design d’alta gamma.

Strutturato su due livelli per una superficie complessiva di oltre 200 mq, il nuovo Spazio CEDIT è firmato dallo studio torinese BRH+,  e rievoca nel concept rievoca i valori cardine del marchio: materia, superficie, ambiente, componente umana, artigianalità e italianità. Il visitatore è accolto in un ambiente denso di rimandi alla storia dell’azienda, che  dalla seconda metà del Novecento ha legato il proprio nome alle più prestigiose firme dell’arte, dell’architettura e del design italiano, come Marco Zanuso, Alessandro Mendini, Mimmo Rotella, Pier Giacomo Castiglioni.

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Oggi CEDIT recupera e rilancia l’attitudine a collaborare con alcuni nomi della creatività contemporanea, dando vita a una serie di collezioni ceramiche ideate da autori italiani distinti da un taglio stilistico originale: Franco Guerzoni, Giorgio Griffa, BRH+, Archea, ZanellaBortotto, Matteo Nunzianti.

Nel nuovo spazio prende consistenza la rinnovata identità di CEDIT, raccontata mediante sei collezioni ceramiche capaci di fondere design, innovazione e funzionalità, e rispondere alle esigenze dei professionisti del progetto. Specifiche installazioni – una per ogni singola collezione – rappresentano in chiave inedita i diversi contenuti delle ricerche Cedit, mentre al piano interrato un’esposizione di lastre ceramiche appartenenti alle distinte collezioni è abbinata a contributi multimediali.

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Cedit Archeologie – Franco Guerzoni

 

 

Edilizia = ristrutturazione. Il volume d’affari cresce del 9%

La riqualificazione edilizia rappresenta il 70% dell’intero comparto delle costruzioni: 500 mila imprese e 1 milione e mezzo di occupati e una crescita del volume d’affari pari al 8,8%. Un motore ben oliato e alimentato dalla benzina degli incentivi fiscali, che da circa un ventennio aiutano gli italiani impegnati in lavori di ristrutturazione: infatti, circa il 55% delle famiglie (14,2 milioni) ha usufruito dei bonus. Sono stati condotti così lavori per un valore complessivo di 237 miliardi di euro, così suddivisi: 205 per il recupero edilizio e 32 per l’efficientamento energetico. Non che sia proprio una novità, ma il muro portante dell’edilizia è sempre più il comparto della ristrutturazione. E i dati Istat di cui sopra corroborano la tesi, diventata sempre più certezza. E oltre ai dati Istat, anche il Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) e il Cresme (Centro ricerche economiche e sociali del mercato dell’edilizia) confermano il trend, prospettando il consolidamento del settore riqualificazione per il lustro 2016-2021.

Ristrutturazione

Che cosa fare (forse) il nuovo governo per l’edilizia?

L’energia green di Laterlite per l’edilizia sanitaria

 

Laterlite per l’edilizia sanitaria. Ecco LecaGreen, il substrato colturale studiato da Laterlite per tetti verdi e giardini pensili,  una riuscita combinazione di coperture a verde e impianti fotovoltaici valorizza la nuova ala dell’Ospedale di Belluno.

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I giardini pensili e tetti verdi sono una soluzione sempre più diffusa e che offre molteplici vantaggi. Oltre a migliorare il comfort termico all’interno dell’edificio e negli spazi aperti circostanti, infatti, consentono di controllare il deflusso delle acque meteoriche riducendo il rischio di allagamenti, dotano l’edificio di nuovi spazi fruibili e esteticamente gradevoli, e non ultimo possono integrarsi efficacemente con dotazioni impiantistiche in copertura quali i sempre più diffusi impianti fotovoltaici, migliorandone parallelamente il rendimento. Ed è proprio quest’ultima la situazione affrontata nell’intervento qui presentato, l’ampliamento dell’Ospedale di Belluno, ambito in cui per la realizzazione della copertura a verde di una nuova ala ha trovato impiego il substrato leggero LecaGreen, parte delle soluzioni studiate da Laterlite per tetti verdi e giardini pensili.

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La nuova Area Materno Infantile dell’Ospedale di Belluno prevede la realizzazione di 39 posti letto complessivi nonché di aree appositamente dedicate al reparto di Pediatria, a quello di Ostetricia e Ginecologia e alle sottocentrali meccanica ed elettrica. Tra gli interventi di dettaglio previsti dal progetto rientrano, oltre a un complessivo miglioramento delle prestazioni sismiche della struttura, la realizzazione completa dei due reparti del dipartimento Materno – infantile ai piani secondo e terzo, su una superficie lorda di circa 2.300 m2 per piano, e la sopraelevazione delle due scale di sicurezza esistenti nel blocco “F” a servizio dei nuovi piani Secondo, Terzo e Quarto di copertura. Quest’ultimo, che insiste su un’area complessiva di circa 2.200 m2, ospita le centrali tecnologiche suddivise in sottocentrale meccanica, sottostazione elettrica e giardino pensile; la copertura in corrispondenza delle due sottocentrali ospita inoltre una batteria di pannelli solari fotovoltaici e termici. Ed è proprio in coincidenza con quest’area che in fase di progettazione, onde evitare fenomeni di surriscaldamento e conseguentemente garantire una migliore resa di tali impianti, si è deciso di realizzare una copertura a verde estensivo, per il cui substrato colturale l’impresa affidataria – la Sicrea di Reggiolo (Reggio Emilia) – ha deciso di fare ricorso a LecaGreen, la soluzione sviluppata da Laterlite per la realizzazione di tetti verdi e giardini pensili.

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Il substrato LecaGreen, costituito da una speciale miscela di argilla espansa AgriLeca frantumata, aggregati minerali e componenti di natura organica accuratamente selezionati, consente di ridurre i cicli di irrigazione, rilasciando nel tempo umidità allo strato vegetativo; abbinato allo strato drenante inferiore in AgriLeca, inoltre, migliora le prestazioni di isolamento termico della copertura, aumentando anche l’inerzia termica complessiva. La specifica formulazione assicura al substrato un’ottima porosità e permeabilità, in grado di facilitare la circolazione degli elementi nutritivi e l’ossigenazione dell’apparato radicale; ciò evita la formazione di dannosi fenomeni di ristagno e di compattamento del substrato, favorendo la stabilità del sistema. Conforme ai requisiti della norma Uni 11235 (“Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e la manutenzione di coperture a verde”), LecaGreen è disponibile in due diverse versioni, per giardini pensili estensivi o intensivi, e costituisce un supporto ideale in grado di sostenere lo sviluppo della vegetazione e assicurarne il giusto nutrimento.

Il particolare contesto dell’intervento ha influenzato le scelte operative sin dalla fase progettuale. La presenza di impianti fotovoltaici e solari termici, infatti, e la conseguente necessità di evitare il raggiungimento di temperature eccessivamente elevate in copertura a causa dell’irraggiamento solare, che avrebbero pregiudicato il rendimento degli impianti stessi, ha indotto i progettisti a optare per la realizzazione di una copertura a verde messa a dimora su un substrato di LecaGreen. La posa della stessa è stata gestita congiuntamente dalla Climagrün di Bolzano, impresa specializzata nel settore delle costruzioni a verde, e da Laterlite, che allo scopo ha conferito in cantiere il prodotto in cisterna e in “big bag” da 2 m3.

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Dal punto di vista esecutivo si è optato per una stratigrafia funzionale che ha previsto nell’ordine la posa di una membrana impermeabile antiradice, sulla quale è stato quindi collocato un tessuto non tessuto di elevata grammatura (intorno ai 300 gr/m2) con funzione di protezione meccanica, un pannello drenante, un ulteriore strato filtrante di separazione in tessuto non tessuto di grammatura più leggera (intorno ai 100 gr/m2), su cui infine è stato posato il substrato colturale LecaGreen estensivo nello spessore di circa 8/10 cm dove sono state messe a dimora piante di Sedum. La posa di quest’ultimo è avvenuta mediante pompaggio da cisterna vuoi per l’assenza in cantiere di adeguate attrezzature di sollevamento, vuoi per la tempistica ristretta imposta dalla Direzione Lavori, vuoi infine per la massiccia presenza impiantistica in copertura, che ha reso questa modalità decisamente più rapida e funzionale.

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L’esperienza di Belluno sottolinea gli importanti vantaggi ottenibili dai giardini pensili e tetti verdi, sia nell’edilizia di nuova costruzione che negli interventi di riqualificazione. Una soluzione che sta incontrando in questi ultimi anni sempre maggiore successo, e per la quale Laterlite ha sviluppato specifici prodotti e soluzioni progettuali.

Un acquisto online su quattro è contraffatto

Consumatori ancora presi alla sprovvista: circa un quarto degli acquirenti online vengono ingannati da contraffattori. A dirlo è la nuova ricerca di Mark Monitor, azienda leader nella protezione dei marchi online, che rivela come il 23% dei consumatori si sia trovata per le mani un prodotto contraffatto; l’85% pensa dunque che i brand dovrebbero fare di più per proteggere loro stessi – e i clienti – dall’acquisti non intenzionale di prodotti falsificati. Tra coloro che sono stati ingannati, il 71% ha affermato che questa esperienza ha avuto un impatto negativo nella propria percezione del brand originale, il 59% ha commentato che sarà più cauto in futuro quando interagirà con l’azienda, e il 12% degli intervistati ha affermato che non acquisterà più in futuro. Inoltre, il 32% non ha intrapreso azioni dopo aver scoperto di essere stato truffato, mentre il 29% ha sporto reclamo al proprietario del brand.

Per i consumatori, l’acquisto di beni contraffatti è una delle maggiori preoccupazioni, specialmente durante le festività. Il 51% degli acquirenti infatti teme di comprare, senza saperlo, un prodotto non originale. La sicurezza rimane al primo posto: il 78% degli intervistati si è detto in ansia per la propria sicurezza online, mentre il 42% dichiara di temere per la sicurezza dei propri dati personali e bancari. La ricerca ha inoltre evidenziato che l’85% dei consumatori in tutto il mondo crede che i brand dovrebbero agire maggiormente per proteggerli dall’acquisto di prodotti contraffatti. Tuttavia, la ricerca ha anche rivelato che tra i consumatori che sono stati ingannati, il 10% ha chiesto consiglio al brand ufficiale una volta realizzato che il prodotto acquistato era un falso.

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Contraffazione e acquisto online

Il commento di Mark Frost, amministratore delegato di Mark Monitor: “La contraffazione e la disponibilità online di prodotti contraffatti è una minaccia sia per i brand che per i consumatori. Questi cybercriminali stanno diventando sempre più evoluti nel loro approccio. Risulta necessario quindi che i consumatori siano vigili al momento dell’acquisto online e che i brand debbano aggiornare la loro strategia di protezione per ridurre il rischio e contemporaneamente adottare misure per educare i propri clienti”. E ancora: “Ciò che questa ricerca ribadisce è che sempre più consumatori ricercano il supporto e la guida dei brand per capire il problema della contraffazione. Questo dimostra che il desiderio di acquistare questo tipo di prodotti non è poi così forte. Malgrado ciò, gli acquirenti continuano a essere vittime dei contraffattori”.

Quasi i tre quarti dei consumatori hanno affermato che in futuro non acquisteranno prodotti falsi intenzionalmente, il 14% non ne è sicuro e il 12% ha commentato che intende farlo. Secondo il 47% degli interpellati la ragione principale per cui non desiderano acquistare prodotti contraffatti è la preferenza verso gli articoli originali. Alcuni consumatori hanno inoltre segnalato di aver ricevuto in regalo prodotti falsi, di cui il nove per cento in occasione del Natale.

(La ricerca è stata condotta per conto di MarkMonitor da un’importante società di ricerca, Opinium. Il sondaggio ha coinvolto un totale di 3.432 persone da nove paesi, Gran Bretagna, Stati Uniti, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia e i Paesi Bassi, intervistati online nel Novembre 2016)

Stiferite è partner CasaClima

Stiferite ha siglato un accordo di partnership con l’agenzia CasaClima, una scelta che sottolinea l’eccellenza e l’elevata competenza tecnica dimostrata nell’ambito dell’efficienza energetica e l’impegno costante nella gestione delle proprie attività con un approccio sostenibile e responsabile verso le politiche ambientali. Stiferite, che negli anni ’60 introdusse per prima sul mercato i pannelli termoisolanti in poliuretano espanso rigido, ha mantenuto nel tempo una grande capacità di innovazione sviluppando una vasta gamma di prodotti per diverse applicazioni: dall’isolamento di solai e coperture – piane, a falde e ventilate – a quello di pareti perimetrali con specifici pannelli dedicati ai sistemi a cappotto e alle facciate ventilate.  Alle diverse tipologie di pannelli Stiferite sono oggi dedicate, all’interno dello stabilimento di Padova, tre linee in continuo con una capacità produttiva annua di oltre 10 milioni di metri quadrati.

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ll riconoscimento di Stiferite come “Partner CasaClima” è un’ulteriore conferma dell’impegno dell’azienda nello sviluppo  di prodotti ecosostenibili, un’attenzione agli impatti ambientali che ha determinato lo sviluppo di numerosi studi di Life Cycle Assessment (Lca), utilizzati per la redazione di Dichiarazioni Ambientali di Prodotto (Epd) di livello III, elaborate nel rispetto delle procedure fissate dall’Ente Terzo Ibu (Insitut Bauen und Umwelt). Con l’obiettivo di sostenere e divulgare la cultura della sostenibilità edilizia Stiferite inoltre ha reso disponibili la mappatura dei propri prodotti secondo lo standard internazionale Leed, per la valutazione della sostenibilità ambientale dell’intero processo costruttivo, e le informazioni  relative al soddisfacimento dei Criteri Ambientali Minimi (Cam) previsti dalla normativa sugli Acquisti Verdi della Pubblica Amministrazione (Green Public  Procurement – Gpp).

Da oltre 50 anni Stiferite contribuisce con i propri prodotti a realizzare abitazioni ad alta efficienza e molti di queste hanno ottenuto la  certificazione  CasaClima. Tra queste:

  • Villino Brenca – Anguillara Sabazia (Roma): l’edificio ha ottenuto i più alti livelli di classificazione, rispettivamente le classi A+ e CasaClima Gold
  • Edificio monofamiliare a Conegliano (TV): la residenza ha ottenuto la certificazione CasaClima A

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Così Volpedile ha conquistato i privati

«Nell’edilizia di oggi, per ripartire subito e bene si deve dare valore aggiunto alla vendita dei materiali». Alessandro Volpe, fondatore di Volpedile, ha la sua ricetta per fare bene in un mercato che da anni è sotto un cielo nuvoloso. La storia trentennale dell’azienda foggiana è un esempio di quello spirito imprenditoriale camaleontico, necessario per sapersi sempre rinnovare e avere successo, nonostante un contesto generale avverso. Nonostante, appunto, le nuvole. Più che per il mare della Puglia, sarà per le maniche sempre rimboccate che Volpedile continua a vedere il sole, come spiega il titolare dell’azienda.

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Domanda. «Una storia di famiglia, dal 1986» è il motto di Volpedile. Ci racconta la storia?
Risposta. Volpedile nasce appunto nel 1986, a Castelluccio dei Sauri, paesino dell’Appennino Dauno. Da lì, dodici anni fa, ci siamo trasferiti a Foggia, dove abbiamo aperto un punto vendita  in centro e nel 2010 il più grande showroom cittadino. Partiti per soddisfare le esigenze del mercato edile puro, ci siamo sempre saputi rinnovare abbracciando le tendenze del mercato: ecco il motivo del nostro impegno crescente nelle rifiniture. La nostra offerta di ceramiche, porte, infissi, tendaggi e carte da parati si muove nel solco della qualità, grazie alla nostra partnership con brand prestigiosi.

D. Trent’anni di attività non sono pochi: che cosa rappresentate per provincia e regione?
R. Siamo un sicuro punto di riferimento per la provincia di Foggia e anche il nord barese, ma non solo. Infatti, logisticamente siamo molto vicini alla Basilicata e al Molise: Potenza, Campobasso e Termoli sono territori con i quali abbiamo mercato. Vede, essendo la Puglia molto lunga, è più facile allargarci che andare invece a Sud, da Bari in giù.

D. Qual è la vostra presenza sul territorio?
R. Abbiamo due punti vendita: Castelluccio dei Sauri e Foggia
Insomma abbracciamo sia l’Appennino che il mare. E con “Volpedile-dettagli d’autore” abbiamo conquistato un target medio-alto: le nostre grandi firme – come Porcelanosa, Gardenia Orchieda con Versace e Ceramiche Pm con Valentino, Petracer’s, Laminam, Petrantiqua, Quattordici Ore Italiana, Iacuzzi, Glass, Dombract , sono motivo di orgoglio, oltre che sinonimo di qualità. E non basta…

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D. Cioè?
R. Negli ultimi tempi ci siamo specializzati nel wellness, con  sistemi di idromassaggio per Spa e centri benessere. Il tutto senza dimenticare le origini: il materiale pesante, che pur arranca in questi anni, non lo abbiamo abbandonato.

D. Ecco, ma quali sono i settori merceologici leader e quali fanalino di coda?
R. Se il pesante boccheggia in coda, i materiali di finitura tirano il gruppo. E questa tipologia di prodotti ci dà un vantaggio non da poco: ci permette di approcciarci direttamente al privato-finanziatore, la signora Maria del caso che ci garantisce acconto e pagamento in tempi brevi. Evitiamo così problematiche di ritardo nei pagamenti e le sofferenze delle imprese.

D. Insomma, con il privato si incassa di più che con le imprese. Ma qual è la proporzione tra i due?
R. Da quel 50 e 50 che poteva essere qualche anno fa, ci si è spostasti su un 70-30 a favore dei privati.

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D. E il mercato come sta andando?
R. Meglio, i trend sono in ripresa: c’è del movimento.

D. Capitolo clientela: quanto e come è cambiata? Quali le richieste?
R. 
Guardi, la parola magica è «esigenza«. È cresciuta sensibilmente la richiesta qualitativa del cliente finale. Bisogna essere bravi a dar loro quello che esigono: è qui che si fa la differenza. Poi…

D. Poi?
R.
Servizio, servizio e ancora servizio. Per esempio, il cliente vuole consegne comode e “immediate” e allora ci siamo organizzati per consegnare quanto prima il prodotto ordinato in negozio. E poi il cliente vuole anche essere seguito e aiutato nella scelta del materiale (qualità-prezzo ed estetica-prezzo) e nell’intero processo di vendita. Ecco, noi siamo l’angelo custode del cliente: sa che può appoggiarsi a noi per qualsiasi consiglio. E per dare un servizio del genere la formazione tecnica dei nostri operatori è fondamentale.

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D. Una marcia in più, senza dubbio. Qual è un’altra forza di Volpedile?
R. 
La capacità che abbiamo avuto di affinare il processo decisionale, cosa vitale per un’azienda. A partire dalla proprietà, tutti ci siamo rimboccati le maniche per migliorare le conoscenze gestionali, sganciandoci dai vecchi metodi e cavalcando anche quanto di più utile ci regala l’informatizzazione. Sono prioritarie l’ottimizzazione dei tempi, l’organizzazione del lavoro, la gestione delle emozioni e delle risorse umane. Bene, su questi fronti abbiamo operato un cambio di passo personale per innescare, di rimbalzo, un cambio di passo aziendale. Perché se si lavora più organizzati, si dà un miglior servizio e si accresce la soddisfazione del cliente.

D. Passiamo ai numeri. In termini di fatturato, come è andato il 2016 e qual è il suo sentiment per il 2017?
R.
 Senza addentrarci nelle cifre, le dico che quest’anno abbiamo avuto un trend di risalita. E l’anno venturo la tendenza sarà ancora più forte. Sì, c’è grande ottimismo. Perché è in questi momenti particolari che chi si organizza e lavora bene, fa la differenza e porta a casa i dividendi.

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D. C’è la chiave di volta per svoltare in un mercato difficile come quello dell’edilizia di oggi?
R. 
Sì. E credo che per ripartire subito e bene, nell’edilizia di oggi, si debba dare valore aggiunto alla vendita dei materiali. Mi spiego: per quanto concerne le finiture, e dunque gli showroom, è importante dare supporti all’idea. Noi per esempio forniamo la possibilità ai professionisti che collaborano con noi, di accedere alle librerie dei materiali per l’ottimizzazione dei progetti. Un modo diverso e nuovo di informare il cliente, oltre che di colpirlo ed emozionarlo. Per quanto riguarda invece il pesante, è sempre più necessario il supporto tecnico al prodotto e il fornire tutto quel prontuario di consigli utili per l’utilizzo di quello stesso prodotto che si va a vendere. I punti cardine per rimanere in vetta sul mercato sono dunque qualità, professionalità, servizio e tanto cuore.

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I numeri del settore delle Costruzioni

«Non tutto ciò che può essere contato conta e non tutto ciò che conta può essere contato», aveva scritto Albert Einstein su cartello appeso nel suo studio all’università di Princeton. Vero. Per questo il sito web di YouTrade mette a disposizione dei lettori una serie di numeri chiave per fotografare l’intera filiera delle costruzioni. L’analisi nel dettaglio si può trovare nel supplemento al magazine, I Bilanci delle costruzioni 2017, edito da Virginia Gambino editore.

A questo link potete invece scaricare i dati chiave relativi a:

Costruzione di edifici

• sviluppo di progetti immobiliari

• costruzione di edifici residenziali e non residenziali

Ingegneria civile

• costruzione di strade e ferrovie

• costruzione di opere di pubblica utilità

• costruzione di altre opere di ingegneria civile

Lavori di costruzione specializzati

• demolizione e preparazione del cantiere edile

• installazione di impianti elettrici, idraulici ed altri lavori di costruzione e installazione

• completamento e finitura di edifici

• altri lavori specializzati di costruzione

I dati statistici sono aggiornati al 3° trimestre 2016

Tutti i dati sono elaborazioni originali del Centro Studi YouTrade su dati Movimprese cantiere-8

Nuovo ponte di comando per Hansgrohe Italia

La sede di Hansgrohe Italia
La sede di Hansgrohe Italia

Hansgrohe Italia sarà guidata da un comitato direttivo composto da Federico Gianotto con i capi area Sergio Occhi e Paolo Bacchi. Il nuovo assetto strategico è una scelta forte che, unita a recenti cambiamenti anche in casa madre, vuole dare un’ulteriore accelerazione alla crescita di Hansgrohe sul mercato italiano. Strutture snelle e flessibili, guidate nelle scelte strategiche in maggior coordinamento con la casa madre tedesca, per dare vita a “un gruppo ancora più coeso e pronto ad affrontare le sfide della globalizzazione e dei nuovi canali di vendita”  come ha sottolineato Federico Gianotto, capo del comitato direttivo di Hansgrohe. Il board Hansgrohe e la filiale Italiana hanno ringraziato Maurizio Lunardi (56) che lascia l’incarico di amministratore delegato dopo 21 anni in azienda.

La sede di Hansgrohe Italia
La sede di Hansgrohe Italia

JCB porta il Natale a Washington

The 2016 U.S. Capitol Christmas Tree arrives to the West Lawn of the U.S. Capitol Building in Washington, Monday, Nov. 28, 2016, from the Payette National Forest in Idaho. (AP Photo/Andrew Harnik)

Un sollevatore telescopico JCB ha avuto l’onore e l’onere di sollevare uno degli alberi di Natale più in vista del mondo: quello davanti al Campidoglio di Washington. Per l’esattezza,  si tratta del sollevatore telescopico modello 507-42, che ha appunto supportato l’installazione di un abete rosso di oltre 24 metri sul prato di Capitol Hill. L’albero proviene dalla Foresta Nazionale di Payette, nell’Idaho, ed è stato appunto posizionato di fronte alla famosissima sede del Campidoglio, che ospita il Congresso degli Stati Uniti.  Il modello 507-42 ha una capacità di sollevamento di  3,2 tonnellate fino a 12,8 metri di altezza, ed è prodotta nello stabilimento JCB di Rocester, Staffordshire (Regno Unito).

Il 2016 è stato un anno molto significativo per i sollevatori telescopici JCB, che hanno festeggiato la produzione dell’esemplare numero 200.000 e ora chiudono l’anno partecipando alle celebrazioni del Natale nella Capitale degli Usa. Ma anche il prossimo anno sarà una tappa importante per JCB: 40 anni di produzione dei sollevatori telescopici Loadall, macchine che hanno rivoluzionato il modo in cui i materiali vengono gestiti nei cantieri e nelle aziende.

JCB. The 2016 U.S. Capitol Christmas Tree arrives to the West Lawn of the U.S. Capitol Building in Washington, Monday, Nov. 28, 2016, from the Payette National Forest in Idaho. (AP Photo/Andrew Harnik)
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Sorpresa: tornano a salire gli occupati (a Genova)

Lavori in cantiere
Lavori in cantiere

È un dato relativo a una sola città, ma segna forse un’inversione di tendenza: per la prima volta dopo otto anni a Genova l’occupazione nell’edilizia segna un segno positivo, +4,6%, passando a 9.450 lavoratori nel 2016 dai 9.034 del 2015. È anche merito, per la verità, delle assunzioni per l’alta velocità ferroviaria Genova-Milano. «La crescita di occupati rilevata è attribuibile alle assunzioni di Cociv per costruire il Terzo Valico», commenta il presidente provinciale di Ance, Filippo Delle Piane. «Al netto di quei dipendenti, passati da 288 del 2015 a 631 del 2016, la crescita degli operai sarebbe dell’1%. Siamo all’ottavo anno di crisi, il comparto ha perso il 40% degli investimenti, circa 70 miliardi».

Sono stati 254 i bandi pubblici nel 2016 in Liguria contro i 217 del 2015 con flessione negli importi: 291 milioni contro i 508 del 2015. A Genova nel 2016 sono stati 45 contro i 67 del 2015 con una crescita del volume di lavori appaltati: 193 milioni contro i 140 del 2015. Le imprese iscritte alla Cassa edile genovese nel 2016 è aumentato dell’1,07% (da 1.868 a 1.888).

Lavori in cantiere
Lavori in cantiere

Il laterizio Wienerberger nella Top100 del green building

Porothern Plana Revolution - Perlite

Il cappotto Porotherm Revolution, sistema in laterizio di Wienerberger, figura nella Top 100 dei prodotti più innovativi per la nuova edilizia individuati da Legambiente e dall’Osservatorio Recycle. Le due associazioni hanno raccolto le eccellenze di innovazione in corso nel settore edilizio,  attraverso 100 schede di materiali e interventi realizzati. Il focus sono caratteri e prestazioni dei diversi materiali in modo da renderne comprensibile sostenibilità e salubrità, capacità di contribuire a una gestione sempre più efficiente dei cicli dell’energia e dell’acqua, delle risorse naturali. “La ragione di un rapporto con queste caratteristiche – si legge nella nota Legambiente – sta anche nel fotografare i cambiamenti in corso nel modo di progettare e costruire che stanno caratterizzando quello che oggi viene chiamato green building, per aiutare i cittadini-consumatori nelle scelte e per rendere espliciti i risultati che la ricerca e l’innovazione in questo settore stanno già producendo”.

Materiali naturali e salubri, materiali e aggregati provenienti dal riciclo, materiali e sistemi innovativi sono le tre categorie della classifica e in quest’ultima (materiali e sistemi innovativi) figura proprio Porotherm Revolution, il cappotto in laterizio di Wienerberger, sviluppato appositamente per gli interventi di riqualificazione energetica, al fine di migliorare le performance degli edifici e garantire un elevato comfort abitativo. Si tratta di una soluzione altamente traspirante che unisce in un unico prodotto i vantaggi dei materiali isolanti che la compongono, lana roccia o perlite, con quelli del laterizio. “Prestazionale, efficace, duraturo, ecocompatibile e traspirante”, con queste parole il Rapporto descrive Porotherm Revolution, definito anche come un sistema moderno capace di soddisfare i parametri sempre più stringenti della normativa nazionale e della direttiva europea sugli Edifici ad Energia quasi Zero.

Porothern Plana Revolution - Lana di roccia
Porothern Plana Revolution – Lana di roccia

I vantaggi di Porotherm Revolution

Secondo il Rapporto “100 materiali per una nuova edilizia”, ecco i punti di forza del prodotto Wienerberger:

  • Protezione termica: gran parte dell’energia prodotta all’interno degli ambienti abitati viene dispersa attraverso la parete esterna. La gamma Porotherm Revolution riduce notevolmente le perdite di energia verso l’esterno e aiuta a risparmiare sui costi di riscaldamento per la gestione degli edifici.
  • Al riparo dall’umidità: il prodotto garantisce un capillare isolamento offrendo la massima protezione contro l’umidità della parete senza l’utilizzo di film artificiali quali barriere e freni vapore. Offre inoltre un comfort abitativo piacevole e salutare.
  • Benessere abitativo: garantisce alti standard qualitativi. Rimarrete stupiti dall’isolamento che offre l’abbinamento di materiali come il laterizio, la lana di roccia e la perlite.
  • Montaggio ottimale: la robusta cartella esterna di 15 mm di spessore garantisce un supporto ideale per l’intonaco nonché un’elevata resistenza superficiale agli urti; la rettifica delle facce di appoggio superiore ed inferiore, inoltre, permette una sorprendente facilità di posa e un’eccezionale precisione
  • Comfort: garantisce piacevoli temperature sia degli ambienti interni che dell’involucro. I locali isolati con questo sistema possono essere riscaldati molto rapidamente e fornire una temperatura dell’ambiente interno più confortevole. Ciò che è percepito dall’uomo come temperatura ambiente, si compone della temperatura dell’aria ambiente e della temperatura della superficie della parete circostante. Maggiore è la temperatura della superficie della parete, maggiore risulta essere la temperatura dell’aria per un più piacevole comfort interno e, soprattutto, consumi ridotti.
Porothern Plana Revolution - Perlite
Porothern Plana Revolution – Perlite

 

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Per MyDatec la casa del futuro è Smart+

Appuntamento a Bolzano dal 26 al 29 gennaio in occasione della XII edizione di KlimaHouse,  fiera di riferimento per l’edilizia ecosostenibile e la smart home. E per l’occasione MyDatec, marchio Telema che propone sistemi innovativi per la climatizzazione e il controllo della qualità dell’aria, presenta la nuova serie smart+ per la casa del futuro all’insegna dell’ecosostenibilità e il recupero energetico per gli ambienti. Infatti, ogni anno Klimahouse si propone di far luce sul tema della costruzione edilizia in chiave ecologica, focalizzandosi sulle ultime novità in tema di efficienza energetica, comfort abitativo e sostenibilità ambientale generando da sempre un interessante commistione di contributi, competenze e professionalità. Tematiche che incontrano perfettamente la mission aziendale di MyDatec che si propone di sostenere le crescenti richieste di efficientamento energetico, offrendo soluzioni tecnologiche all’avanguardia in grado di migliorare il comfort abitativo e la qualità dell’aria interna alle abitazioni private e agli spazi comuni.

E allora, in occasione della fiera, MyDarec, presenterà la nuova serie “Smart+” che combina in un’unica macchina diversi sistemi di recupero, statico e termodinamico, per garantire autonomamente il miglior comfort abitativo con il minore impatto ambientale possibile.  Smart+ con recupero statico e termodinamico integrato, garantisce il massimo recupero di calore dall’aria estratta in qualsiasi condizione climatica, grazie ad un sistema di pompe di calore capaci di restituire un’aria filtrata e pulita, priva di Cov e sostanze inquinanti. Klimahouse sarà inoltre l’occasione per scoprire la nuova App MyDatec che consente di comandare da remoto la macchina installata per migliorare il comfort abitativo in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo. Le soluzioni MyDatec, frutto di una consolidata esperienza sul campo, si adattano perfettamente alla recente normativa introdotta in Europa per la costruzione di nuovi edifici ad “energia quasi zero”, i cosiddetti Nzeb (Nearly Zero Energy Building) che garantiscono elevate prestazioni energetiche, minimizzando i consumi e le emissioni.

“L’obiettivo primario di MyDatec è quello di sostenere il cambiamento nel processo di trasformazione delle crescenti richieste di efficientamento energetico e di mettere a punto soluzioni tecnologiche in grado di migliorare la qualità dell’aria interna alle abitazioni private e agli spazi comuni per un ambiente confortevole e sano” commenta Laura Scandolara, Responsabile Marketing e Comunicazione MyDatec Italia. “Anche quest’anno, MyDatec è lieta di partecipare a Klimahouse, a conferma del forte legame tra la nostra realtà e questo importante appuntamento di settore. L’anno scorso MyDatec ha infatti ricevuto il prestigioso certificato ‘Partner CasaClima‘ ed è entrata a far parte del network di aziende che si distinguono per l’elevata competenza tecnica e la costante focalizzazione su una gestione sostenibile delle abitazioni. Rinnovare la nostra partecipazione all’evento è la conferma del nostro immutato impegno nello sviluppo di soluzioni sempre più innovative volte a contribuire fattivamente al miglioramento della qualità della vita” , parole di Mario Fornari, Direttore Generale di Telema e Direttore della Business Unit di MyDatec.

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Contratto Federlegno, più flessibilità, meno inflazione

Milano Design Week
Milano Design Week

FederlegnoArredo, Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cigl hanno firmato l’accordo per il rinnovo del Contratto Nazionale Legno, Sughero, Mobile e Arredamento, scaduto lo scorso 31 marzo.

Per la prima volta nella storia del settore Legno Arredo, l’accordo prevede, a partire dal 2018, un’importante innovazione relativa ai criteri per il calcolo degli incrementi dei minimi salariali, non più erogati sulla base delle previsioni dell’inflazione, ma a consuntivo su indici predefiniti e certamente identificabili.

Dal punto di vista economico, da gennaio 2017 le aziende del settore erogheranno un incremento pari a 35 euro mensili al parametro 100, che corrisponde alla prima soglia retributiva, rimandando a successivi incontri, a gennaio 2018 e gennaio 2019, per la definizione degli incrementi relativi a quegli anni sulla base dell’andamento effettivo e consuntivato dell’inflazione, secondo l’indice Ipca.

L’accordo sottoscritto oggi prevede inoltre un incremento delle ore in regime di flessibilità a disposizione delle aziende, un incremento delle quote relative a previdenza e sanità integrative ed un’apertura riguardo la possibilità di creare sistemi aziendali di welfare.

«Siamo soddisfatti dell’accordo raggiunto dopo una complessa trattativa», sottolinea il presidente uscente di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero. «Lo scenario macro economico negli ultimi anni è profondamente mutato ed era per questo necessario costruire un nuovo sistema retributivo adeguato alle sfide che la filiera è chiamata ad affrontare. Tale sistema garantirà alle aziende maggiore competitività in Italia e nel mondo, e ai lavoratori il recupero completo della perdita del potere di acquisto».milano-design-week

Che cosa farà (forse) il nuovo governo per l’edilizia

Paolo Gentiloni
Paolo Gentiloni

Che cosa comporterà per l’edilizia l’attività del nuovo governo? La conferma del ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio, potrebbe indicare che la linea del precedente esecutivo sarà confermata. Oltre al rinnovo e all’allungamento dei bonus fiscali, in alcuni casi allungati al 2021, che sono stati inseriti nella legge di Bilancio, Delrio aveva prefigurato una soluzione più organica al problema della riqualificazione urbana e degli edifici condominiali. La legge di Bilancio, infatti, anticipa ma non comprende tutte le iniziative necessarie per iniziare un nuovo ciclo virtuoso di riqualificazione e messa in sicurezza del patrimonio immobiliare.

A questo si aggiungono le parole del neo presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Una ripresa dell’economia, ha detto Gentiloni alla Camera nel suo discorso programmatico (peraltro senza che una parte dei deputati fosse presente), bisognerà dare «un nuovo slancio alla green economy», aprendo spazi per le «eccellenze del mondo dell’impresa italiano».

Gentiloni è molto amico del presidente della commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, con cui gioca abitualmente a tennis. Forse su consiglio dell’amico, il presidente del Consiglio ha anche proposto di orientare al risparmio energetico e all’edilizia verde gli incentivi pesanti presenti nella legge di bilancio, come l’ecobonus. E questo è un dato positivo. Gentiloni ha anche parlato di Nuova strategia energetica, da determinarsi entro aprile. E resta da completare, da parte del governo, l’attuazione del provvedimento collegato ambientale (cioè la legge 221/2105) in cui è compreso, tra l’altro un fondo di garanzia per le opere idriche e una più ampia iniziativa per le bonifiche dell’amianto.

Sarebbe un peccato, per il mondo dell’edilizia, che questo programma svanisse nelle more di nuove elezioni senza che fosse attuato.

Paolo Gentiloni
Paolo Gentiloni