Houzz, la piattaforma online leader mondiale nell’arredamento, progettazione e ristrutturazione d’interni e di esterni, è presente al Cersaie, il Salone internazionale della ceramica per architettura e l’arredobagno – in programma a Bologna dal 26 al 30 settembre – portando il più importante studio annuale sulle ristrutturazioni. Lo spazio di Houzz (al padiglione 30, stand D16) sarà suddiviso in due aree tematiche: in una gli esperti del settore saranno a disposizione dei professionisti per consulenze gratuite, nell’altra si alterneranno una serie di eventi e presentazioni sia in italiano che in inglese con lo scopo di fornire strumenti e suggerimenti per migliorare la propria presenza online, aumentare le opportunità di business e gestire la propria reputazione in rete.
Inoltre, il 29 settembre alle ore 11.00 (padiglione 30, stand A38 – E37 presso l’Arena Cer-Sail), Mattia Perroni, Managing Director per l’Italia di Houzz, presenterà l’indagine Houzz & Home 2016, il più grande studio annuale sulle ristrutturazioniresidenziali che fornisce una dettagliata conoscenza sul modo in cui i proprietari di casa intervengono sulle loro abitazioni. Queste le sue parole: “Siamo molto entusiasti di far parte di questa importante vetrina che ci permette di essere presenti tra le più importanti realtà internazionali e locali del settore”. E, infine: “Il fatto di aver scelto proprio il palco del Cersaie per presentare i risultati raccolti a livello globale all’interno della nostra più grande ricerca annuale sulle ristrutturazioni, dimostra l’importanza e la fiducia che riponiamo nella nostra partecipazione a Bologna”.
“Un evento multi specializzato di respiro internazionale”. Giovanni Grassi, direttore Made Expo, presenta così a YouTrade la Fiera biennale in programma dall’8 all’11 marzo 2017 al polo fieristico di Milano Rho. “Dobbiamo parlare a tutti gli operatori del settore e perciò dobbiamo utilizzare linguaggi diversi. Abbiamo così costruito un palinsesto e una proposta fieristica interessante fatta di 4 saloni: uno dedicato al mondo delle costruzioni e dei materiali, uno all’involucro e ai serramenti, uno al tema degli interni e delle finiture e infine uno su software, tecnologie e servizi”.
Giovanni Grassi, direttore fiera Made Expo
Perché d’altronde le persone vanno in fiera per incontrarsi e vedere aziende e prodotti. Un momento d’incontro che si traduce – come spiega Grassi – “in un’impostazione che permette ad un visitatore professionale di avere una panoramica chiara di ciò che gli interessa e di entrare immediatamente in contatto con realtà utili per il suo aggiornamento e la sua attività. In particolare nei Padiglioni 6/10, nel Salone Costruzioni e Materiali, vengono sviluppati, su una superficie di oltre 16.000 mq espositivi, i temi dell’architettura sostenibile, dell’efficienza energetica degli edifici e della sicurezza antisismica insieme alla presentazione di tutti i sistemi strutturali, dei materiali, dei manufatti, dei prodotti performanti nei settori dell’impermeabilizzazione, dell’isolamento, della protezione e del risanamento. Comfort e Bellezza sono i temi di un’ampia sezione riservata al colore, alle pitture, e al trattamento delle superfici. “Insomma, vogliamo dare ai progettisti, alle imprese e ai rivenditori tutto quello che serveper costruire o riqualificare” aggiunge Grassi.
La ripresa del settore edile rimane lontana, ma Made Expo vuole essere ottimista controcorrente: “Stiamo assistendo a una polarizzazione: c’è chi perde terreno e chi lo guadagna, e investe. “A fronte di un mercato nazionale appiattito, l’estero funziona bene: per questo Made Expo investe nella promozione internazionale”. E non sono poi poche le aziende che innovano, proponendo e distribuendo all’impresa edile prodotti che garantiscono qualità, sostenibilità, prestazioni e anche un abbattimento dei costi e una gestione più efficiente del cantiere”.
A 5 mesi dal via le premesse sono buone: “A oggi abbiamo il 60% dello spazio dell’anno scorso già occupato: questo significa che le aziende, tutto sommato, rispondono. In generale rileviamo un lieve incremento degli espositori, stimato in un 4-5% in più. E per i visitatori ci aspettiamo un flusso pari almeno a quello dell’anno scorso (quando le presenze totali furono oltre 208 mila, ndr), ma quello che è importante è quello che ci hanno detto rispetto alla Fiera 2015: per l’85% dei visitatori la Fiera è il ponte tra le persone e i prodotti, mentre il 95% si è detto soddisfatto della visita. E quando il visitatore è soddisfatto…torna!”.
L’amministratore delegato, Vichi Montoli, racconta le strategie della Brevetti Montolit, azienda specializzata nei sistemi per la lavorazione della ceramica e anticipa le novità presenti al Cersaie. Mentre si prepara a festeggiare i 70 anni, senza sentirli. Anzi, svegliandosi alla mattina con la voglia di ricominciare. Non è semplice per chi lavora sul mercato delle costruzioni. Ma è obbligatorio se si vuole continuare a gestire un’azienda che è stata capace di attraversare i periodi di vacche magre e che punta a continuare sulla strada dell’innovazione senza perdere il gusto di competere. Anche perché, nonostante tutto, le prospettive non sono male: “La ceramica sta diventando anche una materia prima utilizzata nel rivestimento estetico di cucine, mobili e muri della casa”.
Vichi Montoli – Montolit
Domanda. Auguri per vostri primi 70 anni. Una dedica speciale per questo traguardo?Risposta. Nei nostri 70 anni di storia il grande vantaggio è stato la continuità generazionale nella direzione dell’azienda. E poi abbiamo avuto la fortuna e bravura di circondarci di persone capaci e sempre rivolte al futuro. Se invecchi e non sai più rinnovare l’azienda, finisce lì. Non è sufficiente il ricambio generazionale della classe dirigente, ma è necessario il contributo di tutti i collaboratori.
D.Quali sono state le tappe chiave nella vita della Montolit? R. I passaggi di testimone dal nonno ai figli, e ai nipoti. E poi il cambio di sede nel 1976, sempre a Cantello, nella provincia di Varese. Con il nuovo stabilimento abbiamo stravolto il nostro modo di produrre, realizzando tanti nuovi prodotti.
D. Entriamo nel merito di questa svolta… R. Siamo passati da una fase artigianale a una più industriale. O meglio, da una fase legata al numero di operatori che si suddividevano le varie mansioni, a una in cui le macchine riunivano più operazioni. Insomma, un’automazione. Questo ci ha permesso di fare un grosso salto di qualità, anche in termini di fatturato.
Masterpiuma-Montolit
D. Ecco, a tal proposito? R. Siamo cresciuti ogni anno fino al 2008, poi è arrivata la crisi del mercato, che si è abbattuta come una scure. Ora, pian piano, stiamo tornando sui livelli di prima, ma la congiuntura almeno in Italia rimane difficile.
D. Passiamo a un altro versante: come affrontate la concorrenza estera? R. Fino a qualche anno fa, era sufficiente avere un prodotto, un nome e poi ci si affidava alla sezione marketing. Oggi, con l’avvento di Internet, è tutto più complesso, veloce e dinamico. Ci sono sempre più variabili da considerare e non ci si può permettere di lasciarne indietro qualcuna. Bisogna partire da un’organizzazione interna ottimizzata e da una struttura che permetta di avere prezzi competitivi e operi con efficacia sui mercati esteri. Poi, senza dubbio, è sempre determinante avere un nome che vale sul mercato.
D. Parliamo un po’ del mondo dell’edilizia. Quanto e che cosa è cambiato? R. Moltissimo. Oltre al web, che ha rivoluzionato le regole, c’è stato l’avvento della grande distribuzione organizzata. La Gdo ha svegliato un po’ il mercato, accelerando il processo di modernizzazione della distribuzione edile italiana.
Disco diamantato per grès porcellanato e Mondrillo, utensili diamantati professionali per foratura e fresatura dei materiali lapidei. Montolit
D. Come si evolvono i materiali e quali prodotti saranno richiesti nel prossimo futuro?
R. È molto difficile dirlo, sia per la velocità dei cambiamenti innescati dalla tecnologia, sia perché non abbiamo sempre avuto un collegamento diretto con i fabbricanti di materiali. Cosa che è cambiata solo negli ultimi anni. Finalmente con la necessità di risolvere problemi, ci hanno coinvolto maggiormente anche in fase di progettazione.
D. Il passaggio da un mercato del nuovo a quello della riqualificazione ha comportato dei cambiamenti a livello di tecnologie utilizzate? R. No, i nostri prodotti operano sia in fase di finitura che in quella di costruzione, adattandosi benissimo anche alla ristrutturazione. Il mercato è calato globalmente e ora si sta riprendendo sul versante della riqualificazione, dove siamo coinvolti appieno.
Segatrice elettrica F1 Brooklyn – Montolit
D. Quali sono le principali soluzioni che proponete ai professionisti dell’edilizia?
R. Cerchiamo da sempre di rendere il modo di lavorare degli operatori il più semplice possibile. Forniamo soluzioni per il taglio, la foratura e il trattamento dei nuovi materiali utilizzati per i rivestimenti. E il segreto del successo dei nostri ultimi prodotti è proprio la loro immediatezza.
D. Siete presenti al Cersaie 2016: quali novità presentate?
R. Le novità sono tante, soprattutto legate al diamantato, con prodotti nuovi che permetteranno lavorazioni particolari oltre a taglio e foratura. Amplieremo inoltre l’offerta di prodotti legati alla lavorazione delle lastre, tra cui la profilatrice automatica Superprofile e Moto Flash Line, evoluzione della Flash Line che ha semplificato il taglio delle lastre di grande formato. Con Moto Flash Line sarà possibile tagliare non solo lastre di ceramica, ma di qualsiasi materiale e di differenti spessori. Negli ultimi anni stiamo lavorando molto sulla ricerca e sviluppo, per creare prodotti in grado di rispondere alle nuove esigenze del mercato, rimanendo così fedeli alla nostra identità di azienda innovativa.
Consegna ufficiale poi subito al lavoro. È infatti già operativa la gru articolata più grande nella provincia di Sondrio, allestita su un carro Man tgs 35.480 8×4, che è andata a completare la flotta della Tgs Srl, azienda di Traona, in provincia di Sondrio, specializzata in sollevamento e trasporti speciali. La cerimonia di consegna si è svolta presso la Saber Srl, concessionaria Fassi Gru, che ha voluto così celebrare un evento davvero speciale: infatti il binomio Fassi Gru/Man non è solo la gru articolata più grande della provincia di Sondrio, ma è pure tra le più importanti delle vicine province di Lecco, Como, Varese e nelle zone di confine della Svizzera, dove Saber Srl opera con successo. Caratteristica saliente del nuovo assieme gru/carro è la versatilità, che permetterà a Tgs di operare in condizioni di spazi ristretti, come per esempio all’interno dei capannoni, movimentando comunque masse notevoli. La Fassi F1100Ra.2.28 L616 V30 è stata allestita con una ricca dotazione di optional, tra cui il display a colori Fx901 ed il nuovo radiocomando Fassi V7.
Fassi F1100RA he-dynamic, la Gru – Caratteristiche
La gru F1100RA.2.28 L616 V30 ha capacità massima di sollevamento di 90,21 tm e sbraccio con prolunga idraulica che arriva fino a 31,85 m. La gru è allestita con la versione più evoluta del sistema di stabilità Fassi denominata FSC/SII, che sfrutta la migliore efficienza del nuovo sensore angolare abbinato al limitatore di momento. La dotazione della gru comprende soluzioni di design come i carter di protezione “carbon look” che rendono l’estetica più accattivante. A lato del basamento il nuovo display touchscreen a colori V7 che, grazie alla pratica visualizzazione grafica, consente di controllare in modo chiaro e veloce molte informazioni, come: messaggi, allarmi, percentuali o pressioni indotte dal carico nei martinetti di sollevamento e temperatura dell’olio. La navigazione dei menu di questo robusto display di 7” richiama quella dei tablet. Con la semplice pressione delle icone sullo schermo è possibile consultare tutte le informazioni o settare i parametri, visualizzando più informazioni contemporaneamente, il che risulta particolarmente utile quando si controllano le condizioni di stabilità del veicolo per valutare tutte le possibili condizioni di lavoro.
Capacità di sollevamento fino a 90,21 tm
Massimo sbraccio idraulico fino a 31,85 m (versione con prolunga idraulica)
Ingombro con prolunga idraulica: w 2550 mm, l 2190 mm, h 2885 mm
Dotazione elettronica/idraulica:
Sistema di controllo elettronico FX900
Sistema di controllo integrale IMC
Radiocomando V7
Pannello touchscreen FX901
I protagonisti
Fassi Gru Spa, il costruttore Recentemente Fassi Gru ha celebrato i 50 anni, una storia fatta di ricerca, tecnologia e impegno per diventare leader mondiale nel settore del sollevamento. Oggi le gru Fassi sono il frutto delle risorse di sei aziende e 14 stabilimenti e, per garantire la miglior qualità del prodotto, il gruppo industriale Fassi si è strutturato coprendo l’intero ciclo produttivo: dal foglio di lamiera alla gru finita. A questo si aggiunge una rete commerciale e tecnica con copertura mondiale e partnership con altri leader come Cranab e Marrel. La produzione è organizzata in tre gamme: gru piccole, medie e grandi da 1 tm a oltre 141 tm, oltre alle versioni speciali.
Saber Srl, Il dealer Fassi Gru Saber Srl è stata fondata nel 1994 e da 20 anni è dealer Fassi Gru per le province di Sondrio, dell’Alto Lario e di quelle di Lecco e Como. L’azienda è specializzata nella vendita, noleggio, assistenza e ricambistica di macchine e attrezzature per l’edilizia, con la rappresentanza di alcuni tra i brand più importanti del settore. Su iniziativa dei tre soci, Aldo e Lido Sandrini e Gianbattista Bertolini, Saber è cresciuta e rappresenta un riferimento per tutti gli operatori delle province di Sondrio, Lecco, Como e le zone di confine della Svizzera (Canton Grigioni e Canton Ticino). Oggi occupa 15 dipendenti ed è attiva anche sul fronte della formazione, come centro specializzato per il rilascio dei patentini di abilitazione alla conduzione dei vari macchinari, oltre che per le operazioni di collaudo, prima verifica, verifica periodica e ventennale delle macchine edili e industriali in collaborazione con Asl, Inail e altri organi abilitati. Una particolare citazione va a Sandrini Paolo, responsabile commerciale di Saber, che con tenacia e professionalità ha condotto in prima persona una lunga trattativa coronandola con un gran finale.
Tgs Srl, il cliente Tgs è l’acronimo di Tarca Giovanni e Stefano, cioè padre e figlio a cui recentemente si è aggiunto l’altro fratello Davide. Una solida azienda familiare fondata nel 1998 a Traona, in provincia di Sondrio, per garantire servizi di trasporto e sollevamento nell’area della Valtellina. “Padroncino” fin dagli anni Ottanta specializzato in “trasporti eccezionali”, Giovanni Tarca ha voluto dare vita a un’attività che lo tenesse più vicino a casa specializzandosi nelle mission che conosceva meglio. Oggi, con i due figli, gestisce una flotta di due autogru da 70 t e 140 t, due camion con gru retrocabina (uno dei quali è l’oggetto della consegna) e quattro bilici, tutti veicoli Man.
Officine Bpm Snc, l’allestitore Le Officine Bpm sono nate nel 1982 su iniziativa di quattro operai dopo la chiusura della loro azienda. Oggi i soci sono due, Armando Badalotti e Marco Prini che, con l’aggiunta dell’iniziale della loro città, Mantova, costituiscono l’acronimo che dà il nome all’azienda. Da sempre specializzati in allestimenti per autocarri, oggi la loro produzione verte soprattutto sull’installazione di gru articolate con cassoni fissi e ribaltabili e di impianti scarrabili, senza però disdegnare l’esecuzione di pianali ribassati e furgonature centinate.
Man Tgs 35.480 8×4, il veicolo Autentico re delle mission cava-cantiere, il quattro assi (di cui due motrici) tedesco costituisce il partner ideale per la gru Fassi e ne esalta le doti di versatilità ed efficienza. La driveline si compone del motore a sei cilindri in linea D26 di 12,6 litri per 480 cv di potenza (353 kW) e 2300 Nm di coppia, abbinato al cambio automatizzato a 12 rapporti Man TipMatic. Per raggiungere valori delle emissioni estremamente bassi, Man impiega l’iniezione Common Rail, il ricircolo dei gas di scarico (Egr), la riduzione catalitica selettiva (Scr) e il filtro particolato diesel (Dpf/Crt) così i veicoli Man Euro 6 vantano elevati standard nel contenimento dei consumi di carburante e richiedono una quantità di AdBlue molto modesta.
Sono arrivate le nuove soluzioni Knauf per una completa protezione passiva antincendio, presentate a Safety Expo 2016. Leader nell’edilizia a secco e sempre attenta nelle soluzioni per l’edilizia moderna, Knauf ha potenziato la sua divisione antincendio con un sistema completo per la protezione passiva, costituito da lastre, intonaci, accessori e attraversamenti, per un approccio globale e certificato. Quattro le novità: 1) Potenziamento della Divisione Antincendio, con cui Knauf rafforza la sua presenza sul mercato delle soluzioni dedicate a questo segmento ; 2) Completamento dell’offerta, vero “sistema completo per la protezione passiva” costituito da una gamma integrata di lastre, intonaci, attraversamenti e accessori testati e certificati; 3) Informazione al canale, distribuendo la release 2016 aggiornata e ampliata della brochure tecnico/informativa sulle soluzioni antincendio; 4) Confronto con gli operatori con l’incontro sul tema “Compartimentazione e protezione strutturale nel recupero edilizio”.
Secondo la visione di Knauf, la protezione passiva dal fuoco richiede soluzioni più complete, sicure e certificate secondo i parametri europei. L’efficacia del singolo componente infatti non è sufficiente a garantire la sicurezza contro il fuoco, che può arrivare solo dalla continuità della protezione di tutto l’intero sistema costruttivo. Coerentemente con questo approccio, Knauf investe per innovare e sviluppare continuamente nuove tecnologie e integrarle in soluzioni che sfruttano le naturali proprietà isolanti di materiali come gesso, vermiculite e perlite, raggiungendo le più alte prestazioni e assicurando un’elevata resistenza al fuoco. Da questa visione integrata e dalla costante innovazione tecnologica nascono i nuovi sistemi completi della Divisione Antincendio Knauf, con cui costruire pareti, rivestimenti, controsoffitti e cavedi resistenti al fuoco, e con cui proteggere anche strutture in acciaio, condotte di ventilazione e impianti tecnologici.
Alla base delle nuove soluzioni della Divisione Knauf Antincendio c’è la qualità delle lastre in gesso rivestito: il gesso possiede infatti caratteristiche di resistenza al fuoco, amplificate dall’aggiunta di fibre di vetro, vermiculite e perlite. Questi materiali (peraltro completamente naturali) consentono di raggiungere livelli di efficienza ancora maggiori e, fatto importante per gli applicatori, combinano al meglio efficacia e semplicità di posa in opera, a tutto vantaggio della produttività. In più, i vantaggi dei sistemi a secco Knauf (leggerezza, velocità di posa, pulizia) assicurano un utilizzo ideale in tutte le situazioni. Peraltro, ogni singolo componente del Sistema Knauf Antincendio è severamente testato e accompagnato dalle certificazioni europee previste dalle normative in tema di sicurezza antincendio, assicurando la massima tranquillità alle imprese che scelgono Knauf per le proprie costruzioni.
Questo il commento di Francesco Falciani, Product Manager della divisione Antincendio Knauf: “Il potenziamento della Divisione Antincendio Knauf, la creazione di un’offerta strutturata secondo la filosofia del sistema completo per la protezione passiva,con soluzioni integrate e tecnologicamente al top e l’incessante attività di comunicazione e diffusione della cultura testimoniano l’importanza che Knauf attribuisce a questo settore e l’approccio innovativo focalizzato sul binomio end user-applicatore, alle cui esigenze è dedicata la nostra divisione”. L’investimento di Knauf nell’antincendio per un approccio globale e certificato per la protezione dal fuoco prevede anche l’aspetto della divulgazione e della diffusione della cultura tecnica tra gli operatori. Per questo, oltre allo speech nel contesto del Safety Expo, Knauf ha predisposto una serie di pubblicazioni dedicate, online e su carta, e corsi tecnico/specialistici il cui programma è già entrato a far parte della Knauf Academy (il calendario di corsi e seminari è su www.knauf.it, area formazione).
Armstrong Building Products, azienda specializzata nella produzione e commercializzazioni di soluzioni complete per controsoffitti acustici, cavalca la rivoluzione dell’Industria 4.0 e presenta la sua ampia libreria di oggetti BIM (Building Information Modelling). Una rassegna completa di 52 soluzioni per controsoffitti acustici che racchiude, all’interno di ogni file (nei due formati Ifc e Revit e perfettamente compatibile con tutti i Cad di progettazione), informazioni dettagliate sulle caratteristiche tecniche di ogni componente e sulle prestazioni in termini di assorbimento acustico, riflessione della luce e impatto ambientale, che i professionisti interessati potranno utilizzare per modellare” in BIM ambienti indoor acusticamente confortevoli e di design.
Le parole di Alessandro Buldrini, Regional Sales Manager di Armstrong Building Products: “L’introduzione del BIM (Building Information Modelling) rappresenta una vera e propria rivoluzione digitale per l’intero settore edilizio. Si tratta di uno strumento multi-dimensionale che consente di integrare, in un unico modello virtuale in 3D, 4D e 5D, le informazioni utili in ogni fase della progettazione: da quella architettonica, a quella strutturale, impiantistica, energetica e gestionale”. E continua: “Un nuovo approccio, dunque, che trasforma radicalmente l’intero processo di costruzione degli edifici e che consentirà a Progettisti, Costruttori, Impiantisti e Collaudatori, di lavorare insieme e di anticipare, il più possibile, eventuali problematiche costruttive, in genere rilevate solo in corso d’opera, con ricadute negative in termini di tempi e costi del cantiere”. “Un aspetto, questo, su cui Armstrong punta da sempre e che si sposa perfettamente con la filosofia alla base del BIM: sostenere ed incentivare la comunicazione e la cooperazione tra i vari attori coinvolti nel progetto, oggi sempre più numerosi, con enormi vantaggi non solo in termini di efficienza e produttività” prosegue Buldrini.
Numerosi sono, infatti, i benefici per gli operatori del settore derivanti dalla maggiore interoperabilità e condivisione: minore perdita di informazioni associate ai vari passaggi del progetto da un team di lavoro a quello successivo, riduzione degli errori umani sia in fase progettuale che esecutiva, riduzione delle tempistiche di costruzione e dei relativi costi di cantiere, controllo più puntuale e coerente del progetto e, infine, la possibilità per la Committenza di avere un’elaborazione virtuale del ciclo di vita dell’edificio, per un più semplice monitoraggio dell’obsolescenza dei materiali ed una migliore programmazione della manutenzione.
E ancora: “Crediamo molto nelle potenzialità di questo innovativo strumento ed è per questo che Armstrong, costantemente attenta ad assicurare alla propria clientela un’offerta completa e sempre al passo con i trend del mercato, ha deciso di investire nella creazione di una propria libreria BIM.” spiega infine Alessandro Buldrini, che infine chiosa“A oggi, tale metodologia è utilizzata, con successo, nei Mercati nord europeo, americano ed anglosassone, ma siamo sicuri che presto prenderà piede anche in Italia. Qualche passo è stato già fatto con la nuova Direttiva 2014/24/EU sugli Appalti Pubblici che invita, in modo chiaro, ad introdurre il BIM all’interno delle procedure di Procurement degli Stati Membri. Viene dunque fortemente incoraggiato, anche se ancora in maniera facoltativa, il sistema BIM quale mezzo per accrescere l’efficacia e la trasparenza, soprattutto nella progettazione e realizzazione di opere pubbliche”.
Il periodo di ammortamento fiscale dei bonus casa potrebbe essere accorciato. «C’è un meccanismo, quello del bonus del 65% sulla riqualificazione energetica degli edifici che funziona benissimo per stimolare sia i consumi delle famiglie che l’attività delle imprese. In questi ultimi anni, con la crisi, il bonus ha prodotto 27 miliardi di investimenti». È il pensiero del vice ministro all’Economia, Pierpaolo Baretta, in un’intervista al Corriere della Sera. Non solo: l’esponente del governo anticipa la volontà (come già anticipato dal ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio), di rafforzare il meccanismo. Pensiamo, spiega il vice ministro «di estenderlo a esempio ai condomini e alla messa in sicurezza. Se possibile riducendo il periodo, oggi dieci anni, entro il quale i contribuenti potranno recuperare il credito».
Si chiama Paris Slim, è un massetto radiante a basso spessore ed è la nuova soluzione Laterlite per i sistemi di riscaldamento a pavimento negli interventi di ristrutturazione. Elevata conducibilità termica, basso spessore d’applicazione e rapida asciugatura per un prodotto che consente la realizzazione di impianti completi in meno di 3 cm.
Grazie ai notevoli vantaggi offerti rispetto alle soluzioni tradizionali, i sistemi di riscaldamento radianti a pavimento hanno incontrato negli ultimi 10-15 anni una forte diffusione, imponendosi di fatto come lo standard di eccellenza tanto nelle nuove costruzioni che negli interventi di recupero. In questa tipologia di impianti il massetto costituisce una componente funzionale di fondamentale importanza, e che perciò richiede l’impiego di prodotti dalle caratteristiche tecniche controllate, in grado sia di massimizzare le prestazioni termiche del sistema che di garantire la sicurezza e l’affidabilità nel tempo della pavimentazione. Proprio per incontrare tali richieste Laterlite, già dieci anni or sono, ha introdotto sul mercato Paris, oggi nella nuova formulazione 2.0, un massetto specifico per gli impianti di riscaldamento e raffrescamento a pavimento dalle prestazioni certificate, che tuttora rappresenta il punto di riferimento in questa tipologia di applicazioni. Sulla base di questa solida esperienza e del successo di questa formula, oggi Laterlite ne amplia le possibilità applicative con una soluzione specifica per i pacchetti a basso spessore.
Dopo il pieno sviluppo degli impianti radianti tradizionali destinati alle nuove costruzioni, caratterizzati da spessori complessivi variabili fra i 6 e i 10 cm, tali sistemi si sono tecnologicamente evoluti per consentirne la posa anche negli interventi di ristrutturazione. È proprio a questo scopo che sono nati gli impianti radianti denominati “a basso spessore”, che consentono l’installazione in spessori anche inferiori a 3 cm (massetto incluso) e risultano perciò ideali nei contesti esistenti nei quali si voglia convertire l’impianto tradizionale in radiante, e nella ristrutturazione edilizia in genere.
Formulato a base di inerti selezionati, leganti specifici e additivi, idoneo per la realizzazione di massetti in interni su impianti di riscaldamento e raffrescamento a pavimento sia di tipo a basso spessore che tradizionale e massetti in genere per interni, adatto alla posa di qualsiasi tipologia di pavimenti, anche resilienti (gomma, pvc, linoleum) e ceramici di grande formato, Paris Slim è stato pensato per l’impiego con le nuove tipologie di pannelli per riscaldamento a pavimento a griglie o bugne cave, in combinazione coi quali permette di realizzare sistemi completi con getti di bassissimo spessore, dai 5 ai 10 millimetri. La sua consistenza fluida e autolivellante inoltre risulta ideale per saturare l’intero pannello radiante a pavimento; in più, le spiccate caratteristiche antiritiro permettono di realizzare campiture fino a 200 m2 di superficie senza necessità di giunti, mentre la sua rapida asciugatura consente una posa veloce di ogni tipologia di pavimentazione (8 giorni per la posa di parquet, 5 giorni per la posa di pavimentazioni ceramiche per uno spessore di 3 cm) e il primo avviamento dell’impianto dopo soli 4 giorni.
A tali proprietà Paris Slim unisce eccellenti caratteristiche meccaniche, con una resistenza a compressione pari a 30 N/mm², e di conducibilità termica, che raggiunge il valore certificato di 1,48 W/mK. La minore inerzia termica e il basso spessore d’applicazione del prodotto sono alla base dell’eccezionale diffusività termica, di oltre il 40% superiore rispetto ad un massetto tradizionale, tale dunque da assicurare una maggiore velocità di diffusione del calore all’interno del massetto e quindi al pavimento e all’ambiente.
Oltre alle eccellenti proprietà tecnologiche Paris Slim offre modalità di preparazione e di posa particolarmente semplici e intuitive, come tradizionalmente offerto dalle soluzioni leggere, isolanti e resistenti Laterlite. Il prodotto è infatti premiscelato in sacco, richiede esclusivamente l’aggiunta di acqua e può essere sia impastato con miscelatore elettrico a basso numero di giri o impastato e pompato con attrezzature per impasti fluidi. La posa in opera è simile a quella di un normale massetto autolivellante: è sufficiente applicare un nastro di altezza pari a quella del massetto da realizzare lungo lo sviluppo delle pareti perimetrali e degli elementi in elevazione, assicurarsi del buon ancoraggio e continuità dei pannelli radianti, verificare i livelli di riferimento e predisporre le eventuali sponde di contenimento prima di procedere al getto. Con Paris Slim Laterite amplia la propria gamma di soluzioni per la realizzazione di massetti all’interno di sistemi di riscaldamento radiante a pavimento affiancando così il collaudato PaRis 2.0, oggi ancor più performante e funzionale anche in realizzazioni a spessore contenuto, e Lecacem Mini, il premiscelato leggero e isolante ad elevata resistenza e chiusura superficiale, specificamente indicato per la realizzazione di strati di isolamento/alleggerimento di sottofondi e pendenze, che grazie alla particolare consistenza offre una superficie ideale per assicurare una perfetta planarità del sottofondo su cui poi realizzare massetto di finitura e pavimentazione.
Un premio per l’architettura sostenibile, un riconoscimento prestigioso targato Fassa Bortolo. È stata pubblicata ufficialmente la rosa dei vincitori, che saranno premiati a Ferrara martedì 27 settembre. Il premio, ideato e promosso da Fassa Bortolo e dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, quest’anno era rivolto alle Tesi di Laurea, Dottorato, Specializzazione e Master PostLaurea. Anche la XII Edizione del Premio ha avuto una altissima partecipazione, con proposte giunte dai Dipartimenti e dalle Facoltà di Architettura, Design, Ingegneria e Pianificazione Territoriale di tutta Italia. La Cerimonia di Premiazione si terrà alle ore 16, nella splendida cornice di Palazzo Tassoni Estense, sede del Dipartimento di Architettura di Ferrara.
Ecco i vincitori delle tre categorie in concorso:
Architettura e Tecnologie Sostenibili Medaglia d’Oro:
Titolo: Architetture per i PVS (paesi in via di sviluppo) – Mtambani shule: roccaforti pubbliche in contestimutevoli
Autore: Claudia Martelli – Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria
Progettazione Urbana e Paesaggistica Sostenibili Medaglia d’Oro:
Titolo: Boston Lifeguard: infrastruttura paesaggistica di difesa integrata per una città resiliente
Autori: Andrea Andreotti e Nicola Cataldo – Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara Medaglia d’Argento:
Titolo: Eredità del centro storico: strategie sostenibili per i materiali
Autori: Raffaele Camputaro e Alberto Cosaro – IUAV di Venezia
Design Sostenibile Medaglia d’Argento
Titolo: Hacking architecture, linee guida e scenari applicativi di un approccio biohack-tech
Autore: Fabio Sicilia – Politecnico di Torino
Il Premio Architettura Sostenibile Fassa Bortolo è una delle tante iniziative che dimostra l’impegno dell’azienda per l’innovazione e per la cultura. Per dare un contributo importante all’evoluzione dell’edilizia.
Manca ancora un anno. Ma la macchina organizzativa di Virginia Gambino Editore si è già messa in moto. Il motivo c’è: Condominio Ok Fiera, che si svolgerà dal 23 al 26 novembre 2017 a Torino, nell’ambito di Restructura, si prospetta come un evento originale nella forma e nella sostanza. Anche se il focus dell’appuntamento è ben chiaro: la riqualificazione degli edifici e, in particolare, di oltre 1 milione e mezzo di abitazioni residenziali.
I dati raccolti dal Centro Studi YouTrade nei mesi scorsi, infatti, hanno individuato nella riqualificazione del sistema condominio una delle priorità che l’Italia deve affrontare. Tanto che anche il governo si prepara a fornire nuovi strumenti per consentire ai condomini di promuovere le opere necessarie. In vista di una intensificazione delle iniziative in questo senso, l’appuntamento del prossimo anno diventa un’occasione importante, che coinciderà proprio quando il progetto di un piano casa esteso a tutti i livelli sarà un’occasione da cogliere per imprese e condòmini.
Condominio Ok Fiera, è bene precisare, non sarà una delle solite collezioni di stand allineati più o meno a caso. Le postazioni di chi vorrà essere presente saranno invece proposte in una sorta di città virtuale, che ricorderà l’aspetto di Borgo Campidoglio, quartiere di Torino che 20 anni fa ha scelto di seguire una strada alternativa, riorganizzando i servizi e cercando di trasformare gli edifici in costruzioni meno energivore e con maggiore comfort. Insomma, la location avrà un aspetto accattivante.
Le aziende, inoltre, avranno una corsia preferenziale, perché saranno partner dell’organizzazione, evitando così conflitti con i diretti concorrenti. Ogni giornata, infine, avrà in agenda un convegno principale sugli argomenti inerenti alla riqualificazione e workshop su argomenti specifici.
Un super ammortamento per le aziende che investono in tecnologia, nel senso di una Industria 4.0. Il governo annuncia un piano da 23 miliardi in quattro anni (13 di incentivi fiscali e 10 di investimenti) per rendere più moderno il sistema produttivo. Matteo Renzi lo presenterà in giro per l’Italia assieme al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Secondo “quest’ultimo, «è una sfida culturale, politica oltre che economica». Il piano, che non è riservato solo alla manifattura, ma a tutto il ciclo produttivo, prevede anche 11,3 miliardi di spese private aggiuntive in R&S nel periodo 2017 e 2020 e +2,6 miliardi nel volume degli investimenti privati early stage.
La strategia poggia su cinque direttrici: operare in una logica di neutralità tecnologica; intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali; operare sui fattori abilitanti (con la banda larga e le aree grigie); orientare su strumenti esistenti per favorire il salto tecnologico e la produttività; coordinare i principali stakeholder senza ricoprire un ruolo dirigista.
A regolare il tutto ci sarà una cabina di regia, una sorta di assemblea di soci di cui fanno parte presidenza del Consiglio, ministeri dell’Economia, dello Sviluppo economico, dell’Istruzione, del Lavoro, delle Politiche agricole, dell’Ambiente, i Politecnici di Bari, Milano e Torino oltre alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, i Centri di ricerca, la Cdp, Confindustria e, più in generale, mondo economico e imprenditoriale, organizzazioni sindacali). Una o due volte all’anno ci sarà un incontro per un bilancio dell’attività.
Politecnico di Milano. È arrivato il commento di Alessandro Perego, Direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico milanese: “Il Piano Industria 4.0 è un programma ben articolato, ben finanziato, che armonizza bene azioni di breve e di medio termine, e che, se velocemente implementato, farà recuperare al nostro paese il ritardo che oggi ci separa dalle più grandi manifatture europee, in primis la Germania”. E ancora: “Questo piano ha una portata trasversale; tocca solo la manifattura, ma ha il potenziale di rilanciare ampi comparti dell’economia italiana, perché attorno all’industria vi è un indotto enorme di servizi di base, di ricerca ed innovazione che tocca l’intero Paese. Per questo motivo, monitoreremo l’efficacia con cui verrà recepito dalle imprese e misureremo se gli obiettivi di crescita e rilancio che il Paese si pone saranno raggiunti”. Infine: “Ma questo è quello che faremo da domani, oggi ci godiamo questa bella giornata per l’industria Italiana e per il paese, un giorno che aspettavamo da più di un anno. Ci restituisce ottimismo, visione, stimola tutte le parti a fare il proprio lavoro, in primis l’università. Riprendiamoci, come Paese industriale, il posto che ci spetta”.
Sabato 23 settembre il tour di incontri formativi promossi da Wienerberger, il più grande produttore al mondo di laterizi, fa tappa al Teatro Nuovo Giovanni da Udine (di Udine) in occasione del convegno “Construction conference 2016”.
L’appuntamento, organizzato da Civiltà di Cantiere, in collaborazione con Giornate nazionali della formazione edile 2016 di Formedil, punta l’attenzione sul tema “Governare l’innovazione nel mercato che si trasforma” per riflettere e fare il punto sul ruolo e sull’importanza dell’innovazione in un settore, quale quello delle costruzioni, tradizionalmente resistente al cambiamento e oggi chiamato a operare una trasformazione sistematica.
Una due giorni durante la quale si parlerà e si discuterà degli impatti dell’innovazionetecnologica e di modello sul mondo delle costruzioni, tra nuovi confini e competenze per un mercato che richiede sempre più la definizione di soluzioni costruttive in grado di rispondere alle nuove richieste abitative e sociali. Il dibattito sarà affiancato da una panoramica di esperienze concrete di sperimentazione di soluzioni costruttive, progettuali e tecniche innovative presenti sul mercato: l’uso moderno di materiali tradizionali, l’impiego intelligente di soluzioni tecnologiche innovative, l’adozione di nuovi modelli imprenditoriali.
Tra case history e approfondimenti troverà spazio l’intervento dell’ing. Dario Mantovanelli, Responsabile Marketing di Wienerberger Italia, dedicato all’“Edificio 2226”. Realizzato a Lustenau, in Austria, dall’architetto Dietmar Eberle, l’edificio 2226 è unico nel suo genere in quanto garantisce una temperatura interna costante (sia in estate sia in inverno) compresa tra i 22 e i 26 °C senza alcun apporto impiantistico. Un esempio di costruzione “low-tech” che dimostra come sia possibile realizzare un ambiente sano e confortevole senza ricorrere all’uso massiccio della tecnologia ma servendosi di un materiale tradizionale come il laterizio.
Una realizzazione che testimonia come il laterizio sia un materiale fortemente retro-innovativo, all’avanguardia, che fornisce soluzioni costruttive altamente prestazionali, in linea con i temi del risparmio energetico e della sicurezza sismica. Un tema quest’ultimo quanto mai attuale, visti i recenti fatti e il quarantesimo anniversario del sisma che ha colpito il Friuli nel 1976, una tematica molto importante per Wienerberger su cui investire in ricerca e sviluppo, per proporre soluzioni che garantiscono un’efficace protezione in linea con le normative di riferimento.
L’appuntamento di Udine si inserisce all’interno del fitto calendario di convegni promossi da Wienerberger Italia nel 2016, in collaborazione con importanti partner del settore edile, a testimonianza del costante impegno del gruppo internazionale verso la formazione: “Dopo il successo riscontrato lo scorso anno, che ha visto la partecipazione di oltre 5 mila professionisti del settore dell’edilizia, anche quest’anno proponiamo un calendario di convegni formativi su tutto il territorio nazionale per presentare le più innovative soluzioni costruttive” sottolinea l’ing. Mantovanelli, “affronteremo vari temi di grande attualità come la progettazione e la realizzazione di edifici a energia quasi zero, le costruzioni in muratura portante antisismica in laterizio e i sistemi costruttivi sostenibili realizzati secondo le linee guida della certificazione Leed”. La formazione tecnica di Wienerberger farà nuovamente tappa a Udine dall’1 al 9 ottobre 2016 in occasione della 63esima edizione della fiera DzCasa Modernadz.
Creare un store con il gusto italiano che possa contrastare i colonizzatori stranieri. È questa la sfida lanciata da BricoLife e Made che, insieme, vogliono creare negozi innovati nel settore della distribuzione e del fai-da-te. Così il Consorzio leader nel bricolage e uno dei più importanti gruppi della distribuzione edile uniscono le forze per affrontare (e vincere) i contender continentali, grazie al made in italy. E a un bricolage sempre attento al servizio del consumatore.
Franco Paterno, vice presidente Bricolife, racconta il perché dell’alleanza: “Il tutto nasce da una osservazione: i nostri amici d’Oltralpe si stanno sviluppando proponendo nuovi format e poi c’è stato un cambio di paradigma: prima il mercato del fai-da-te è nato per la famiglia bisognosa, poi negli anni Ottanta è diventato di moda, mentre oggi il fai-da-te te è una necessità delle famiglie: più del 51% del bricolage è quello di natura casalinga”. Ciò cosa comporta? “Un adattamento della proposta commerciale: prima qualsiasi prodotto si poteva mettere in vendita, ora questi prodotti hanno ceduto il passo spazio a prodotti più tecnici. I produttori hanno infatti sviluppato delle tecnologie che hanno cambiato questo mercato: pensiamo per esempio alle costruzioni a secco e ai prodotti premiscelati che garantiscono un impiego più facile dei prodotti”.
E perché proprio Made? “Perché è una realtà simile alla nostra, è indipendente: vogliamo mettere sul piatto da servire al cliente, il meglio di quello che proviene dalla nostra storia reciproca. Come tutti i progetti nascono con un’ambizione che vuole puntare in alto: il fatto di poter creare uno store con il suo gusto italiano che possa contrastare i colonizzatori stranieri” spiega Paterno. Gianluca Bellini, direttore acquisti Made, aggiunge: “Il cambiamento e il frazionamento della clientela impongono di ampliare lo sguardo. Così facendo abbiamo trovato un partner molto preparato con il quale vogliamo portare avanti questo progetto: creare store innovativi nel settore della distribuzione e del fai-da-te”.
L’unione fa la forza? Altroché. Bricolife con i suoi 70 punti vendita nazionali, 1.000 dipendenti e un fatturato che supera i 200 milioni di euro, e Made: 135 ragioni sociali, 193 punti vendita (in 16 regioni d’Italia) e un fatturato vicino ai 400 milioni di euro. Insomma, con questo accordo il mondo del bricolage e del fai-da-te professionale va a braccetto con gli specialisti della ristrutturazione, creando (finalmente) un ponte tra due mercati finora separati e tre due network più che compatibili.
Thyssenkrupp ha adottato la tecnologia di realtà aumentata Hololens di Microsoft per la manutenzione degli ascensori. La novità rivoluzionaria è stata presentata all’ One World Trade Center di New York, uno dei primi edifici in cui verrà adottata l’innovativa tecnologia. Questa tecnologia trasformerà l’industria globale dei servizi per ascensori. Come? In primis, HoloLens ridurrà in maniera significativa i tempi di lavorazione aiutando i tecnici prima e durante l’intervento di manutenzione in loco. In secundis, questa soluzione segue il successo del lancio di Max, la prima soluzione di manutenzione predittiva nel settore che collega migliaia di ascensori via cloud. Inoltre, l’utilizzo di questa tecnologia, applicata alla manutenzione degli ascensori, renderà più sicuro e faciliterà il lavoro dei 24 mila tecnici addetti alla manutenzione rendendolo più fluido e veloce rispetto al passato.
Utilizzando la tecnologia HoloLens, i tecnici della manutenzione saranno in grado di visualizzare e identificare eventuali problemi agli ascensori prima di iniziare il lavoro così da risparmiare tempo. I primi test sul campo hanno infatti già mostrato che un intervento può essere eseguito fino a quattro volte più velocemente rispetto al passato. L’industria globale della manutenzione è valutata in oltre 44 miliardi di dollari l’anno e interessa più di 12 milioni di ascensori che trasportano oltre 1 miliardo di persone ogni giorno. Il lancio di HoloLens e Max giunge a proposito, in un momento in cui i ricavi globali generati dai servizi prevedono una crescita del 4,9% l’anno fino al 2019, per raggiungere 56,3 miliardi di dollari.
Le nuove tendenze dell’interior design vedono protagoniste le tinte metalliche e il total white. Valorizzare gli spazi con giochi luminosi, con la purezza dei materiali e la dinamicità delle loro texture sembra essere un imperativo. Per questo Colorificio San Marco, azienda leader in Italia nella produzione di sistemi vernicianti per l’edilizia e sempre all’avanguardia, presenta due nuove collezioni della linea Decorativi San Marco che impreziosiscono ed illuminano gli ambienti: Pure White e Luxor Collection.
Colorificio San Marco
La linea Pure White esplora il tema della luce nelle sue molteplici evoluzioni: cambia la percezione degli spazi che acquistano in preziosità e ricercatezza. La collezione comprende diversi prodotti nella tinta bianca: Cadoro, una finitura brillante e iridescente che diventa vellutata e setosa nella versione Cadoro Velvet; MarcoPolo Luxury per un effetto metallico; Concret-Art dal deciso effetto materico e tattile per atmosfere metropolitane; Marmo antico botticino che coniuga la matericità con la speciale texture del travertino e, infine, Perlaceo che dona una perlescenza pregiata di grande fascino.
Colorificio San Marco
La collezione Luxor comprende finiture preziose nella tinta oro zecchino che infondono una sensazione di calore e ricercatezza creando giochi luminosi a seconda della modalità di applicazione. Cadoro dona uno splendore puro e una nuova lucentezza ad ogni elemento d’arredo che diventa più morbida in Cadoro Velvet, MarcoPolo Luxury ricorda i tessuti e le stoffe pregiate damascate. E, ancora, Patina oro è la cera decorativa regala una leggera perlescenza per il trattamento di finiture decorative minerali a base calce.
Colorificio San Marco
Pure White e Luxor Collection conferiscono un fascino unico ed emozionale alle stanze, aggiungendo un tocco di preziosità e ricercatezza. La materia diventa protagonista creando accostamenti cromatici dai toni raffinati, le pareti enfatizzano la riflessione della luce e gli ambienti magicamente si ampliano.
A Lana, in provincia di Bolzano, è stata costruita la più grande scuola in Europa fatta di soli container. A firmare l’edificio da primato è Niederstatter, che è stata incaricata di fornire e montare i container per la struttura, sede temporanea dell’istituto, che per l’anno scolastico appena iniziato ospiterà circa 400 studenti e 70 docenti (aspettando la fine dei lavori di riqualificazione della sede originaria). Lavori in tempi record: in sole tra settimane, mettendo all’opera più squadre di montaggio, Niederstatter ha predisposto 117, suddivisi su tre piani, che ospitano 21 aule per una superficie totale di 1.730 mq, superficie che vale il titolo dando di più grande struttura europea composta da container.
Il tutto, ovviamente, soddisfacendo minuziosamente tutti i requisiti di legge: impianto antincendio e antintrusione, illuminazione a norma, impianto di riscaldamento e condizionamento, cablaggio dati. Tra le diverse operazioni, la posa del rivestimento in gesso dei collegamenti tra i container è stata quella che ha richiesto una particolare cura e attenzione per poter garantire il grado di protezione antincendio richiesto. La struttura è dotata all’interno anche di cortile per la ricreazione degli alunni, ottenuto sopraelevando dei container su una piattaforma di acciaio. La scuola è stata poi decorata con 4 bandiere realizzate dall’artista altoatesino Philipp Messner e installate sui 4 lati dell’edificio. La “buona scuola” è qui!