Il binomio Haulotte-Kohler non è più una novità da quando, lo scorso anno, l’azienda francese leader mondiale nel settore delle piattaforme aeree e dei sollevatori telescopici ha scelto il motore KDI 3404 per alcuni modelli della gamma di sollevatori telescopici HTL, nelle versioni destinate ai mercati soggetti alle normative Stage IV/Tier 4 Final. Una soluzione, questa, posiziona i telescopici Haulotte in linea con le più restrittive normative in materia di emissioni delle macchine off-road.
Le relazioni fra le due aziende hanno vissuto recentemente anche un momento di simbolico rafforzamento in un’occasione dai risvolti decisamente inusuali. Campo da gioco, la First Lego League, il campionato mondiale di scienza e robotica nato nel 1998 negli Stati Uniti da un accordo tra il colosso danese dei mattoncini e First, associazione americana che si occupa di valorizzare la scienza e la tecnologia, coinvolgendo bambini e ragazzi in attività formative di apprendimento scientifico per aiutarli a scoprire il mondo della tecnologia attraverso i famosi mattoncini Lego. Teatro della tappa italiana del calendario 2017 è stato infatti il quartier generale di Reggio Emilia di Kohler Engines, che ha messo a disposizione della manifestazione gli spazi della propria sede. Ed è proprio in questi stessi spazi che nei due giorni dell’evento ha fatto bella mostra di sé una delle macchine Haulotte.
All’ingresso del campo di gara, infatti, il sollevatore telescopico Haulotte HTL 4017 è stato una presenza dal forte valore simbolico, con cui Haulotte ha voluto ribadire anche in un contesto inusuale, ma proprio per questo particolarmente significativo, la proficua collaborazione fra i due brand. “La scelta di essere presenti a un’iniziativa di valore educativo come questa – ha dichiarato Nicola Violini, Direttore Generale di Haulotte Italia – non è naturalmente casuale. Rappresentare simbolicamente, attraverso uno dei nostri modelli di maggiore successo, i risultati che la collaborazione fra due aziende ognuna leader nel proprio mercato consente di raggiungere è una scelta di comunicazione precisa, con la quale abbiamo inteso ribadire la nostra sensibilità e attenzione a quanto di più avanzato la tecnologia può oggi offrire”. Una testimonianza di impegno importante, quella di Haulotte, che nel quadro di un evento dedicato alle generazioni di domani assume un significato ancor più forte.
Sei milioni di italiani hanno regolarmente paura del buio o della cattiva illuminazionepubblica di strade, piazze e giardini, mentre 29,3 milioni di persone si sono sentite, negli ultimi 12 mesi, insicure in un luogo pubblico a causa della scarsa illuminazione. Èquanto emerge dalla ricerca condotta da Censis per conto di Gewiss, azienda italiana che opera a livello internazionale nella produzione di soluzioni e prodotti per la domotica, l’energia e l’illuminotecnica per i settori residenziale, terziario e industriale, che ha indagato l’opinione degli italiani sull’illuminazione degli spazi pubblici e della sua qualità.
I numeri del sondaggio
La ricerca rivela che a temere maggiormente il buio sono le giovani donne (il 76,2%, il 15,8% in più rispetto alle altre donne), gli abitanti delle grandi città (il 71,5%, il 13,6% in più rispetto alla media nazionale), quelli delle Sud e delle Isole (62,6%) e gli abitanti del Centro (58,5%). Secondo gli italiani, nella classifica dei luoghi pubblici con un’illuminazione non adeguata prevalgono le strade fuori dal contesto urbano (secondo il 68,6% degli intervistati) con – a seguire – giardini, parchi e parcheggi (per il 57,6%) e le strade del contesto urbano (con il 37,4%). La questione riguarda anche le strutture sanitarie: sono 9,2 milioni, infatti, gli italiani che dicono di essere stati nell’ultimo anno in ospedali e altre strutture male illuminate. Gli ospedali con cattiva illuminazione vengono denunciati di più nelle regioni del Sud (26%, +17,5% rispetto al Nord-Est e +7,9% rispetto alla media nazionale) e nelle grandi città (22,2%, +4,1% rispetto alla media nazionale). Riferiscono di luci inadeguate nelle scuole anche 2,6 milioni di genitori di alunni. L’insufficiente illuminazione coinvolge in particolare le scuole delle regioni del Sud (28,5%, +9,9% rispetto al Nord-Ovest e +5,5% rispetto al totale nazionale). Molto diversa l’esperienza degli italiani in luoghi emblematici del commercio, come i centri commerciali e i supermercati: infatti, solo il 6,4% ne ha visitati di male illuminati. Infine, l’82% degli italiani ritiene che illuminare monumenti, statue, palazzi e opere architettoniche sia un modo per valorizzarli e farli visitare di più. Una sensibilità particolare sul tema della cattiva illuminazione è dimostrata, infine, dalla categoria dei cosiddetti Millennial, che giudicano assolutamente inefficiente l’illuminazione dei luoghi pubblici e di lavoro (70,6%) e dai laureati (64,5%).
Risultati paradossali, se si tiene in considerazione che la cifra annuale spesa dai comuni italiani per l’illuminazione pubblica è pari a 1 miliardo di euro (nello specifico 18,7 Euro pro capite), cifra record rispetto alla media dei Paesi europei a eccezione solo della Spagna. Dall’analisi Censis/Gewiss risulta che il consumo annuo pro capite per illuminazione pubblica in Italia è 107 kWh: oltre il doppio della Germania con i suoi 50kWh, della Gran Bretagna con 42kWh e un terzo in più della Francia. Tale cifra è conseguenza dell’installazione di una potenza troppo elevata nei punti luce, con un consumo normalizzato per popolazione di 105 chilowattora, mentre nella Ueè in media di 51 chilowattora. Ciò significa che l’Italia ha una potenza installata per superficie urbanizzata più che doppia rispetto alla maggior parte dei Paesi europei. L’illuminazione pubblica del nostro Paese, sottolinea la ricerca, è uno dei servizi che porta maggiormente con sé il “marchio socioculturale del passato”. È invece fondamentale ripensare un servizio di illuminazione pubblica che tenga in considerazione la sicurezza dei cittadini, la qualità estetica e funzionale degli spazi e nuovi vincoli di bilancio. Un buon governo dell’illuminazione pubblica, oltre che essere uno dei pilastri della politica di sicurezza, consentirebbe di aumentare la qualità della vita e di ridurre sprechi e impatti ambientali. Diviene pertanto prioritario il ricorso a soluzioni smart, peraltro già disponibili sul mercato, che possano abbattere i costi (per esempio dando luce solo ed esclusivamente quando e dove serve) e allo stesso tempo corrsipondano alle aspettative, in termini di qualità e di sicurezza, dei cittadini. Occorre far sì che l’illuminazione pubblica possa diventare punta avanzata di una “Smart City” sempre più all’altezza dei reali bisogni dei suoi abitanti. La rivoluzione della luce passa da una sola via: quella della sostenibilità e della qualità ambientale.
“Questa ricerca, sottolinea Aldo Bigatti, Sales & Marketing Director Business Unit Lighting Gewiss, evidenzia come sia molto forte l’aspettativa dei cittadini nei confronti di progetti più di illuminazione delle città in grado non solo di ottenere importanti riduzioni dei costi, ma di fornire benefici diretti ai cittadini migliorando la qualità della luce (ad esempio luci più calde da 3000k), aumentando il senso di comfort e valorizzando il tessuto urbano con nuovi servizi connessi come wi-fi, telecamere, ecc. L’illuminazione deve essere uniforme e ben distribuita per consentire una buona visibilità a breve distanza con maggiore senso di sicurezza delle persone. Oggi questa opportunità esiste, grazie alla tecnologia LED, affidandoli a figure professionali adeguate, per esempio quella del lighting designer. L’auspicio è dunque che le amministrazioni locali vogliano impegnarsi a investire in progetti di ristrutturazione degli impianti di illuminazione esistenti con la tecnologia LED. Sarebbe davvero un contributo concreto – e molto apprezzato dai cittadini – nella direzione delle tanto ambite Smart City”.
Mercato del lavoro - La classifica delle professioni più ricercate in Italia
Dopo la pubblicazione dei dati relativi alla disoccupazione giovanile in Italia, che ha superato la soglia “psicologica” del 40%, è ancora più forte la preoccupazione tra i giovani per il proprio futuro nel Bel Paese. Per vincere la crisi Chiara Grosso, presidente e Ceo di FourStars, società accreditata dal Ministero del Lavoro e specializzata nei tirocini formativi, rivela i 5 consigli per trovare lavoro nel 2017 nonostante le difficoltà. “L’era del tutto è dovuto non esiste più, né quella del posto fisso – spiega Grosso -, possiamo vedere però questa situazione in positivo, come opportunità per fare esperienze diverse, mettersi in gioco, non avere paura di perdere un lavoro e trovarne un altro, potendosi reinventare senza timore. Per fare questo, in primis, consiglio di potenziare la conoscenza delle lingue straniere. Essere in grado di parlare in inglese in maniera fluente è davvero fondamentale, ma è altresì importante avere la capacità di parlare una terza lingua. Molto importante è anche cominciare a svolgere degli stage sin dal primo anno di università, per presentarsi ai futuri colloqui con un background lavorativo già solido e appetibile agli occhi dei recruiter”. Ma tutto questo non basta, servono anche altre qualità ed esperienze per avere maggiori probabilità di trovare lavoro nel corso del 2017: “Sarà importante anche lavorare su se stessi, concentrandosi su alcune delle soft skills più importanti come l’adattabilità, la capacità relazionale e la flessibilità, che faciliteranno non di poco l’ingresso nel mondo del lavoro. Altro aspetto fondamentale sono le esperienze all’estero, vissuti in grado di arricchire moltissimo il bagaglio culturale e lavorativo del candidato, ad esempio in paesi come gli Usa, la Cina e la Gran Bretagna. L’ultimo dei miei 5 consigli, che mi sento di dare ai giovani per trovare lavoro nel 2017, è un motto: esigere, ma non pretendere – conclude Chiara Grosso – Una buona filosofia di vita per centrare gli obbiettivi che si sono prefissati per il loro futuro”.
Orsolini, storica azienda di Roma, ha riqualificato uno stabile di Maratta (Terni, Umbria) e assunto i giovani della città. Il nuovo spazio espositivo apre le porte il 4 febbraio, ore 16:00: segnato in agenda? Bene, la struttura è divisa in due reparti, Showroom e Professional: nel primo si potrà trovare tutto il meglio per arredo bagno, cucine, pavimenti, porte e finestre, mentre la zona dedicata ai professionisti della casa, assicura un’ampia scelta per edilizia, ferramenta e termoidraulica. Il nuovo punto vendita Orsolini di Terni è stato pensato per diventare un punto di riferimento sia per chi sta ristrutturando casa, che per gli architetti, le imprese e gli artigiani. Oltre al vasto assortimento di materiali, per consigli e consulenze gratuite saranno a disposizione interior designer ed esperti di lungo corso, ma anche giovani di Terni formati e preparati per affrontare ogni tipo richiesta ed esigenza. L’80% dei nuovi assunti per il punto vendita di Terni, infatti, proviene direttamente dalla città perché da sempre l’obiettivo della famiglia Orsolini è instaurare un rapporto forte e duraturo con la comunità. Anche per questo invece di cementificare una nuova area di verde, l’aziende – fondata 1880 e con showroom in Toscana, Lazio e Umbria (Trevi, Marsciano e Terni appunto) – ha preferito provvedere alla riqualificazione di un immobile storico e in disuso in zona Maratta. Riqualificazione e ristrutturazione saranno, infatti, le parole chiave di questo 2017 per il nuovo centro di Terni dove Orsolini vuole incentivare sia le famiglie che le imprese e i professionisti alla ristrutturazione edilizia e alla riqualificazione energetica. In questo senso sono due le iniziative messe in campo: la prima è un buono acquisto da 500 euro dedicato alle famiglie e alle giovani coppie utilizzabile per l’acquisto di cucina, bagno, pavimenti, porte e finestre; la secondo è l’Operazione inverno, una selezione di prodotti dedicata ai professionisti della casa a prezzi insuperabili.
Le soluzioni sostenibili e high-tech di Italcementi per l’arredo urbano e la progettazionedelle aree verdi saranno in mostra alla terza edizione di Myplant&Garden, il più importante Salone Internazionale dedicato al mondo della progettazione, del paesaggio, dell’edilizia e del verde in Italia, in programma dal 22 al 24 febbraio alla Fiera di Rho Milano. Protagonista della manifestazione è i.idro Drain (al Pad. 20 Stand 34), la soluzione drenante in calcestruzzo per pavimentazioni. È un prodotto le cui caratteristiche soddisfano le necessità di chi progetta e si occupa di garden design, florovivaismo e paesaggio. L’attenzione all’ambiente e al tema dell’acqua come risorsa da preservare, trova in i.idro Drain di Italcementi un prodotto specifico con una capacità drenante cento volte superiore a quella di un terreno naturale, garantendo in questo modo, il recupero dell’acqua in falda.
Quali sono i vantaggi per un progettista o per un’amministrazione comunale nell’utilizzo di i.idro Drain? Dal punto di vista funzionale le pavimentazioni in i.idro Drain offrono un sistema alternativo per la gestione delle acque meteoriche, favorendo il drenaggio naturale e l’invarianza idraulica. Dal punto di vista economico, invece, è possibile una riduzione dei costi di manutenzione, una maggiore durabilità, una minore incidenza del costi legati alla captazione e gestione delle acque meteoriche. Inoltre, le pavimentazioni in calcestruzzo, essendo per loro natura chiare, hanno maggiore luminosità rispetto all’asfalto dunque, soprattutto in ambiente urbano, consentono di ridurre le spese di illuminazione sia come costi di installazione (meno punti luce) che come gestione (lampade meno potenti): specialmente nelle grandi città tale scelta comporterebbe in poco tempo, significativi risparmi.
Un’ulteriore performance di i.idro Drain che sta riscuotendo sempre maggiori consensi da parte degli architetti e i florovivaisti, è la capacità di ridurre l’effetto “isola di calore”. Questa caratteristica, tipica delle superfici chiare o comunque riflettenti si definisce in termini tecnici Effetto Albedo, trova perfetta applicazione nella riduzione della cosiddetta “isola di calore”, tipico dei luoghi fortemente urbanizzati. Misurazioni empiriche in laboratorio hanno mostrato come una pavimentazione i.idro Drain riesca, in condizioni di insolazione diretta nel periodo estivo, ad abbassare anche di 30°C la temperatura superficiale rispetto a una pavimentazione in asfalto.
Attualmente nei progetti la scelta dei materiali è diventata un elemento qualificante, (green procurement) e iniziano a comparire criteri “green” sui materiali: i.idro Drain di Italcementi consente di rispondere a queste esigenze grazie alle sue caratteristiche e al possesso dell’EPD (Dichiarazione ambientale di prodotto), ovvero un documento di tracciabilità dei contenuti e degli impatti ambientali del prodotto. Il prodotto è stato utilizzato da progettisti e amministrazioni per la realizzazioni di aree di sosta, ciclovie e di aree verdi. Nel 2016 sono stati realizzati oltre 150.000 mq di pavimentazioni di vario tipo in i.idro Drain, con l’obiettivo di preservare il ciclo naturale dell’acqua.
I Lecablocco Anpel per murature di tamponamento, esterne e interne, sono stati utilizzati per la costruzione di un complesso residenziale di pregio nel quartiere Trigoria di Roma. Il progetto riguarda in particolare l’attuazione del primo stralcio del piano urbanistico denominato Giardini di Trigoria, che nella sua totalità prevede la realizzazione di due comparti a destinazione residenziale. Progettato dall’architetto Riccardo Armezzani, il complesso residenziale è stato ideato prestando notevole attenzione all’equilibrio tra città e natura. Gli edifici sono valorizzati dalla presenza di corti aperte, giardini ed ampi spazi verdi curati che contribuiscono a disegnare il profilo di un quartiere capace di garantire un’ottima qualità della vita. Il complesso si distingue per le linee moderne ed eleganti dell’esterno, e gli spazi luminosi ed innovativi dell’interno. Gli appartamenti, di varie dimensioni, presentano i migliori comfort e soluzioni a basso impatto ambientale, rientrando in classe energetica A.
Le strutture in elevazione, a partire dal primo impalcato fino alle coperture, sono di tipo misto: colonne in acciaio con profilo He e setti in cemento armato esclusivamente per il vano scale, gli ascensori e gli angoli esterni delle sagome. Gli elementi orizzontali strutturali sono costituiti da solette piene in calcestruzzo armato, con ribassamenti in corrispondenza dei balconi e di alcuni bagni, e parapetti dei balconi curvilinei di tipo prefabbricato in cemento armato con ringhiere e vetri di completamento. Le pareti di tamponamento sia esterne sia interne sono in Lecablocco, blocchi in calcestruzzo vibrocompresso a base di argilla espansa Leca. I blocchi ANPEL sono stati scelti dal progettista in quanto i valori di trasmittanza termica e di abbattimento acustico certificati di questi elementi costruttivi permettono il soddisfacimento dei requisiti prestazionali imposti dalla normativa vigente.
Per le pareti perimetrali esterne è stato scelto il Lecablocco Bioclima Supertermico 36 da tamponamento, blocco multistrato in calcestruzzo di argilla espansa Leca e pannello isolante in polistirene espanso con grafite di spessore 10 cm, elemento costruttivo di spessore nominale 36 cm con il quale si realizza una parte intonacata con valore della trasmittanza termica di 0,29 W/m2K. Le pareti esterne sono rivestite internamente con pannelli prefiniti in cartongesso, quindi le superfici così realizzate sono state rasate e tinteggiate. Esternamente la muratura di tamponamento è stata finita con un rivestimento di grés porcellanato: al piano terra di colore grigio, ai piani superiori di colore chiaro (tendente al bianco) con alcuni intarsi color legno.
Internamente, le murature divisorie sono in Lecablocco Fonoisolante 25x20x25, che permette di raggiungere alte performance acustiche con una semplice parete monostrato (Rw=56,3 dB con intonaci tradizionali su entrambi i lati). Anche in questo caso, le murature sono state rivestite con pannelli prefiniti in cartongesso, rasati e tinteggiati, per uno spessore complessivo di circa 30 cm. Oltre alle prestazioni offerte dai Lecablocco, sono stati previsti altri accorgimenti progettuali per contribuire al raggiungimento degli elevati valori di isolamento acustico e termico voluti dalla committenza. Per esempio in tema di isolamento acustico, la stratigrafia orizzontale dei solai di separazione tra gli alloggi è stata studiata appositamente con tappeti anticalpestio e pannelli isolanti posti nei cavedi dei controsoffitti. Sul fronte dell’isolamento termico, invece, particolare attenzione è stata riservata alla soluzione dei ponti termici tra pilastri, solai e murature, che sono stati risolti con specifici materiali isolanti.
Con le caldaie a biomassa 60% in meno sulla bolletta: arriva da Viareggio l’esempio della floricoltura Magnani, che ha sostituito il vecchio impianto a gasolio con una modernissima caldaia a cippato di legno. Secondo i dati Istat le serre In Italia ricoprono una superficie pari a 42 mila ettari, di cui 37 mila nel settore florovivaistico. Molte strutture si trovano al nord, di cui 1.975 ettari solo in Lombardia. La necessità di riscaldare le strutture in inverno è problema non da poco visti i costi dell’energia, aggravati dal fatto che le zone settentrionali ad alta densità di serre sono scarsamente metanizzate. Ecco perché sempre più imprenditori del settore decidono di investire nell’efficienza energetica. Lo dimostra il caso Enerqos, Esco specializzata in servizi per l’efficienza energetica, che in meno di due anni dal lancio di un’offerta specifica nel settore (florovivaistico, ortofrutticolo e serri-coltura), ha avviato 15 progetti di riqualificazione, sostituendo i vecchi impianti di riscaldamento a gasolio con modernissimi impianti alimentati a biomassa. Un intervento che consente dirisparmiare fino al 60% sul costo della bolletta,oltre agli indubbi vantaggi ambientali. La Esco sviluppa una proposta ad hoc e finanzia l’intervento al 100%, a fronte della condivisione del risparmio solitamente per un periodo di cinque anni.
“Il nostro modello – spiega Giorgio Pucci, presidente di Enerqos – consente agli imprenditori agricoli di poter scegliere la via della riqualificazione energetica anche senza incentivi. Il costo dell’energia rappresenta una delle voci di spesa più consistenti per il settore della serricoltura. Ecco perché l’efficienza energetica, importantissima per la salvaguardia dell’ambiente, è strategica per lo sviluppo e la competitività”. Tra i serricoltori che hanno scelto questa strada c’è Giampaolo Magnani, titolare della Floricoltura Magnani di Viareggio (Lu). Enerqos è intervenuta sostituendo la vecchia caldaia alimentata a gasolio da 2 MW di potenza nominale con una nuova caldaia Binder ad alta efficienza alimentata a biomassa legnosa. “Questo progetto si è reso necessario per poter far fronte ai costi dell’energia elettrica, ormai insostenibili” spiega Magnani. “L’intervento è stato possibile grazie a Enerqos, che si è accollata l’intero costo della caldaia. Ho iniziato da subito a beneficiare di un risparmio economico consistente sulla bolletta liberando risorse per nuovi progetti”.
Dall’8 al 10 febbraio, la Facoltà di Scienze e Tecnologie dell’Università di Bolzano ospiterà il convegno internazionale organizzato dalla sezione nazionale di IBPSA, l’associazione mondiale che si occupa di Building Performance Simulation, ovvero di quegli strumenti che permettono ai progettisti e ricercatori di calcolare le prestazioni degli edifici e renderli più sostenibili in termini energetici, economici ed ambientali e più gradevoli per gli occupanti. Uno specifico programma è predisposto per i professionisti, con il riconoscimento di crediti formativi professionali per i partecipanti. E le iscrizioni ancora aperte. Building Simulation Applications BSA 2017 è il convegno biennale della Libera Università di Bolzano e di IBPSA Italy, sezione regionale della International Building Performance Simulation Association, che riunisce in tutto il mondo circa 4mila ricercatori e progettisti specializzati nella simulazione delle prestazioni energetiche degli edifici o nello sviluppo di strumenti di simulazione. Alla sua terza edizione, l’evento scientifico punta a proporsi anche come appuntamento di riferimento per progettisti green – ingegneri, architetti, geometri – e costruttori attenti al risparmio energetico e al benessere degli occupanti e che vogliono mettersi al passo con i nuovi strumenti e le nuove tecniche di calcolo e desiderano aumentare la propria competitività grazie alle più recenti innovazioni del settore, così da progettare green.
Il laboratorio di termofisica degli edifici
Andrea Gasparella, professore della Facoltà di Scienze e Tecnologie e responsabile del laboratorio di termofisica degli edifici, coordina il comitato organizzatore. Il convegno che inizierà l’8 febbraio prevede, oltre alle relazioni scientifiche di esperti e ricercatori italiani e internazionali in lingua inglese, anche sessioni pratiche in italiano. Il 10 febbraio si terrà infatti il primo Workshop IBPSA ‐ Italy per progettisti e professionisti,focalizzato sulle potenzialità della simulazione degli edifici (BES) nel contesto della rivoluzione BIM (Building Information Modelling).Dopo una prima parte in cui si alterneranno presentazione di specifici tool di simulazione dinamica degli edifici e esempi di applicazione pratica da parte di professionisti, il workshop chiuderà con una tavola rotonda sul tema, di particolare attualità ed interesse, al punto da ottenere il patrocinio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri. “L’ottica che vogliamo privilegiare in questi tre giorni è quella che promuove l’integrazione crescente tra la BIM, Building Information Modelling, e la BES, Building Energy Simulation”, spiega Gasparella, che precisa: “Con la sinergia tra BIM e BES i progettisti hanno a disposizione una potente piattaforma che, contenendo tutti i dati dell’edificio, può consentire un calcolo più accurato e veloce delle prestazioni energetiche dell’edificio”. La diffusione della simulazione degli edifici nella pratica è infatti uno degli obiettivi di IBPSA. Non a caso nel corso di BSA verranno premiati con il BSA – IBPSA Italy Project Award i migliori progetti realizzati con il supporto della simulazione.
il prof. Andrea Gasparella
Per la partecipazione al workshop, l’Ordine degli Ingegneri riconoscerà ai propri iscritti 3 crediti di formazione professionale. BSA 2017 è patrocinato, tra gli altri, da Agenzia CasaClima, Provincia di Bolzano e associazione di categoria degli artigiani LVH-Apa.
Ad Ancona e Chieti i rifiuti elettronici si portano in negozio. O, meglio, nei punti vendita Ikea, dove è arrivata l’EcoIsola Raee di Ecolight. È la rivoluzione del riciclo, grazie ai cassonetti intelligenti per la raccolta di vecchi cellulari, piccoli elettrodomestici e lampadine a risparmio energetico. Così è più facile smaltire i rifiuti elettronici nelle Marche e in Abruzzo: negli store Ikea di Chieti (via Regolizie, San Giovanni Teatino) e Ancona (via Aspio Terme, Camerano) sono state installate due nuove EcoIsole Raee del consorzio Ecolight; un aiuto in più per contribuire alla raccolta differenziata dei piccoli Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), uno strumento per rispettare maggiormente l’ambiente.
“I rifiuti elettronici rappresentano un’importante risorsa perché sono riciclabili per oltre il 90% del loro peso. Se correttamente raccolti e trattati possono fornire significativi volumi di materie prime e seconde come plastica, metalli e vetro”, spiega Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight, consorzio nazionale per la gestione dei RAEE. “Con le EcoIsole abbiamo voluto focalizzare l’attenzione sui rifiuti di piccole dimensioni che sono quelli più difficili da raccogliere: meno del 15% di questi rifiuti segue un corretto percorso di raccolta, recupero e smaltiment”. Le Ecoisole rispondono a due esigenze importanti: essendo localizzate in aree commerciali ad alta frequentazione, agevolano il cittadino-consumatore nel riciclare correttamente il proprio rifiuto. Inoltre, questo sistema dà una risposta concreta agli obblighi previsti dall’Uno contro Zero. Prosegue Dezio: “In vista dei nuovi obiettivi indicati dalla normativa RAEE, è importante individuare strumenti innovativi per poter intercettare i rifiuti elettronici e agevolare i cittadini al loro conferimento”. Si aggiunge la voce di Stefano Brown, Sustainability manager di IKEA Italia: Ikea si impegna a offrire prodotti e soluzioni sostenibili, che aiutano a risparmiare, a consumare meno acqua ed energia e a ridurre gli sprechi. Secondo noi, vivere una vita sostenibile in casa deve essere innanzitutto più semplice e più accessibile. Il servizio di raccolta dei rifiuti elettronici va proprio in questa direzione, semplificando la loro raccolta differenziata e focalizzando l’attenzione dei nostri clienti sulle possibilità di riciclo dei prodotti inutilizzati”.
L’EcoIsola RAEE
Di dimensioni contenute (1,5×1,2×1,5 metri), è interamente automatizzata. Per conferirvi i rifiuti, al consumatore è richiesto di indicare il tipo di prodotto da smaltire (se un piccolo elettrodomestico o una lampadina) e identificarsi con la carta regionale dei servizi, quindi inserire il rifiuto nello sportello indicato. A conferma dell’avvenuto conferimento, al termine viene rilasciato uno scontrino. Quando i contenitori interni sono pieni, la macchina avvisa i tecnici per lo svuotamento via sms. I rifiuti conferiti vengono tracciati dal momento del conferimento fino al trattamento e recupero, nell’intento di prevenire il traffico illegale dei RAEE. Inoltre, i cittadini avranno sempre la certezza che i materiali conferiti seguiranno la filiera corretta, con grande beneficio per l’ambiente.
Costituito nel 2004, è uno dei maggiori sistemi collettivi per la gestione dei Raee, delle Pile e degli Accumulatori. Il consorzio Ecolight, che raccoglie oltre 1.500 aziende, è il secondo a livello nazionale per quantità di immesso e il primo per numero di consorziati. È stato inoltre il primo sistema collettivo in Italia ad avere le certificazioni di qualità ISO 9001 e ISO 14001. È punto di riferimento per la grande distribuzione (Gdo) e tratta tutte le tipologie di Raee.
In Abruzzo una scuola su tre è da rifare o, perlomeno, da mettere in sicurezza, Secondo i rilievi del Centro operativo regionale (Cor), aggiornati al 15 dicembre 2016 (quindi prima di altre scosse di terremoto) il 35% delle scuole abruzzesi, cioè 102 edifici su 292, è inagibile. Secondo i sindacati Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola e Snals-Confsal, la situazione nel frattempo è peggiorata a causa del terremoto e delle eccezionali nevicate. Il ministero dell’Istruzione è stato informato della situazione, ma il governo è alle prese con il reperimento di nuove risorse (circa 1 miliardo per il 2017) per intervenire. I dati del Cor indicano che a Pescara e in provincia è inagibile il 52% degli edifici (12 su 23), nel Teramano il 40% (70 su 194) e nell’Aquilano il 17% (13 su 75); non sono invece pervenute richieste di sopralluoghi nel Chietino.
Il Bricolage del cuore di Leroy Merlin, iniziativa di volontariato grazie alla quale tutti i 6.500 collaboratori dell’azienda possono mettere a disposizione, su base volontaria, una giornata lavorativa all’anno con lo scopo di riqualificare o migliorare strutture di vario tipo, quali scuole, parchi e case famiglia, continua la sua mission anno dopo anno. Solo nel 2016 sono stati portati a termine 45 progetti, per un totale di 5.268 ore di volontariato impiegate e con il coinvolgimento di ben 45 tra associazioni ed enti locali. Un legame, quello con il territorio, a cui Leroy Merlin tiene particolarmente grazie al contributo dei propri collaboratori, suddivisi nei 48 punti vendita presenti in tutta Italia, che dedicano una giornata all’anno per realizzare progetti socialmente utili. Ed è questa la forza dell’iniziativa che, oltre ad impiegare i prodotti di Leroy Merlin, mette a disposizione il tempo e le competenze degli “esperti del bricolage” per il miglioramento di strutture e giardini. Da qui, la particolare attenzione che è stata posta sul tema “casa” e nello specifico sul problema della povertà abitativa, che rappresenta il 70% dei progetti realizzati. Esempi di progetti che hanno avuto come denominatore comune la ristrutturazione di case famiglia e unità abitative per famiglie in difficoltà economiche sono quelli realizzati a Curno (Bg), Bastia Umbra (Pg) e Palermo.
Ristrutturazione unità abitativa – Curno (Bg)
I collaboratori del punto vendita Leroy Merlin di Curno hanno stretto un accordo con il Comune, incaricato di segnalare ogni anno cinque famiglie bisognose affidate ai Servizi Sociali per le quali l’azienda si impegna a effettuare operazioni di riqualificazione degli immobili. Nel 2016, anno di partenza del progetto, sono stati completati due interventi. Il primo è stato volto alla sostituzione della vasca da bagno con un box doccia presso l’appartamento di una donna anziana con difficoltà motorie ed è stato reso possibile dall’intervento di un artigiano di fiducia. Nel secondo caso, invece, i collaboratori di LM hanno fatto piccoli lavori di risanamento alle scale e al bagno della casa di una famiglia in difficoltà e imbiancato le pareti. Per il 2017 è previsto un nuovo intervento di sostituzione della vasca da bagno e quattro progetti per la riqualificazione di case popolari assegnate a famiglie bisognose.
Ristrutturazione due unità abitative – Bastia Umbra (Pg)
Il progetto, realizzato in collaborazione con il Comune e i Servizi Sociali di Bastia Umbra, ha visto la ristrutturazione completa di due unità abitative appartenenti a due famiglie in difficoltà. Il progetto ha visto impegnati i collaboratori di Leroy Merlin di Bastia Umbra, che per 10 giorni hanno ristrutturato le due case. Leroy Merlin ha fornito tutti i materiali necessari per i lavori e i collaboratori hanno donato il proprio tempo e la propria esperienza impegnandosi a stuccare, imbiancare, decorare soffitti e pareti, e apportare varie migliorie per riqualificare alcune aree delle case, creando un ambiente più confortevole per le famiglie. Un prezioso contributo è stato offerto anche dagli artigiani, da numerosi partner presenti sul territorio umbro e da piccoli negozianti della cittadina: tutti hanno spontaneamente messo a disposizione le loro strutture e i loro servizi.
Centro di Accoglienza Padre Nostro – Palermo
Il progetto è stato realizzato a sostegno del Centro di Accoglienza Padre Nostro, ONLUS presente nel quartiere Brancaccio dal 1991, principalmente impegnata nell’assistenza sociale, nella prevenzione e nell’eliminazione delle cause di disagio ed emarginazione, offrendo servizi rivolti alle persone in difficoltà. I lavori di riqualificazione del Centro sono stati realizzati con il coinvolgimento di oltre 70 collaboratori dei punti vendita Leroy Merlin Palermo Forum e Mondello, che hanno partecipato attivamente offrendo il proprio tempo e la propria esperienza. Il progetto ha previsto la bonifica del controsoffitto, il ripristino dei pilastri e delle pareti perimetrali, la stuccatura e la tinteggiatura dei locali, il ripristino dell’impianto di rilevamento fumi e delle luci d’emergenza, l’installazione di nuove plafoniere a led, la riconversione dei locali bagno, la messa in funzione delle porte d’emergenza con maniglione antipanico e delle porte tagliafuoco.
“Sono molto orgoglioso di presentare per il terzo anno consecutivo gli ottimi risultati generati dal Bricolage del cuore, un’iniziativa a cui tutti noi teniamo in modo particolare perché ci permette di mettere al centro il nostro valore più importante: le persone siano esse clienti, collaboratori o abitanti delle diverse comunità in cui operiamo” dichiara Luca Pereno, coordinatore sviluppo sostenibile di Leroy Merlin Italia, che chiosa: “La povertà abitativa nel nostro paese è un tema spesso trascurato ma che per noi di Leroy Merlin è di fondamentale importanza. Poterci adoperare per riqualificare l’habitat delle persone in difficoltà è per noi motivo di orgoglio, perché una casa migliore, rende migliore la vita”.
AGC Glass Europe inaugura una nuova era di finestre e pareti interattive: nasce il vetro smart Halio. Assomiglia a un vetro comune, ma Halio è dotato di un sistema intelligente in grado di colorarsi di grigio neutro per fornire privacy e una protezione antiriflesso con schermatura solare, automatica o a comando. Integrando gli ultimi sviluppi tecnologici, offre il sistema di gestione della luce naturale più efficiente e sensibile al mondo. Grazie alla sua intuitiva interfaccia utente e molteplici opzioni di controllo – tramite app, comandi a parete o vocali – Halio inaugura una gamma di finestre e pareti interattive per abitazioni residenziali e immobili commerciali; trasforma istantaneamente gli spazi abitativi in rifugi di luce naturale, offrendo comfort, privacy e un grande senso di benessere.
Halio è la prima tecnologia di colorazione intelligente in grado di fornire un prodotto di fatto indistinguibile dal comune vetro trasparente. Con la sua colorazione uniforme e una reattività immediata, Halio offre agli architetti e ai progettisti un prodotto versatile per creare interni ed esterni ancora più sorprendenti, soddisfacendo inoltre le disposizioni nazionali in materia di efficienza energetica. Le tonalità in grigio neutro di Halio si sposano con qualsiasi colore o stile di abitazione o immobile. Halio può essere programmato per reagire alle condizioni atmosferiche, in funzione del momento della giornata o della posizione del sole durante il giorno. Può essere azionato manualmente, con comandi vocali o comandi intuitivi installati a parete. La colorazione è immediata e Halio offre la possibilità di arrestarla quando viene raggiunto il livello di oscuramento desiderato. Nelle grandi vetrate, dal soffitto al pavimento, le tonalità di grigio più scure sono ottenute in meno di cinque minuti. Nella tonalità più scura, Halio fornisce livelli di privacy che non sono possibili con il vetro tradizionale. Quando è utilizzato come pareti interne, Halio crea spazi aperti dinamici, inondati di luce, che possono diventare oscurati a comando, una soluzione perfetta per sale riunioni e uffici privati.
Halio prevede un sistema di gestione della luce naturale facile da usare. La luce naturale è una delle caratteristiche più apprezzate nelle abitazioni e anche negli uffici; di conseguenza il vetro è sempre più presente nella progettazione architettonica, ma una maggiore superficie vetrata fa entrare più luce (calore, abbagliamento, eventuali danni agli interni), oltre a non garantire la privacy. Sino ad oggi, il controllato della luce del sole e la privacy è stato affidato a tende oscuranti e avvolgibili. Con Halio, il trattamento e il rivestimento delle finestre diventa una scelta stilistica anziché una necessità. Il vetro con sistema di colorazione intelligente Halio offre ai proprietari di abitazioni residenziali e agli occupanti di immobili commerciali un controllo completo su quando far entrare e quanta luce naturale lasciar entrare negli ambienti. Le finestre Halio possono colorarsi in modo indipendente o a gruppi. Halio è progettato per funzionare in modo semplice come un interruttore. È un sistema autonomo che offre agli utenti molteplici opzioni di controllo – un’app mobile e comandi a parete disegnati in modo elegante. Può anche essere attivato mediante comandi vocali. Caratterizzato da livelli di codifica e sistemi di protezione tipici delle banche, Halio interagisce in modo trasparente con famosi sistemi di gestione di abitazioni ed edifici (BMS). Halio è indicato per i proprietari di abitazioni che vogliono mantenere un collegamento costante con l’esterno senza compromettere il controllo, la privacy o l’efficienza energetica, nonché per i proprietari di immobili commerciali che vogliono fornire ai loro occupanti spazi aperti pieni di luce che ispirino e favoriscano il benessere. “Halio non è solo un altro vetro con sistema di colorazione intelligente: è una nuova esperienza che acquisisce magicamente tutti i vantaggi della luce naturale e mantiene connesse le persone con il loro ambiente, neutralizzando tutti gli aspetti eccessivi del sole”,dichiara Jean-François Heris, Presidente di Building & Industrial Glass Company.
AGC collabora con Kinestral Technologies: Halio è il frutto di una partnership strategica con Kinestral Technologies (USA) avviata sei mesi fa. Oltre a integrare il know-how delle aziende coinvolte, è anche una partnership finanziaria, industriale e commerciale. AGC ha acquisito una quota, e i due partner collaborano nella costruzione di un impianto di produzione su vasta scala, integrando le rispettive reti commerciali e sfruttando la loro complementarità geografica. La fase di industrializzazione partirà all’inizio del 2017, con Halio disponibile all’inizio del 2018. Halio è stato presentato per la prima volta in Europa alla fiera BAU (Monaco di Baviera, Germania, dal 16 al 21 gennaio 2017).
Si è chiusa pochi giorni fa l’edizione dei record di Bau 2017, fiera che si conferma sempre più internazionale e che per la prima volta ha visto la partecipazione di oltre 80 mila visitatori esteri su oltre 250 mila totali. Un appuntamento irrinunciabile anche per Eclisse che in questa occasione si è presentata con uno stand completamente rinnovato di oltre 120 metri quadri. Uno spazio dal forte impatto tecnologico, articolato in quattro strutture dinamiche con video wall e area hospitality centrale. Uno stand innovativo che rispecchia la vocazione tecnologica dell’azienda di ricerca maniacale della perfezione, di cura del dettaglio e di miglioramento continuo del prodotto. Per la prima volta, tutti i prodotti sono stati esposti nella loro versione grezza. Una scelta motivata dalla volontà di offrire al visitatore l’opportunità di toccare con mano le caratteristiche esclusive dei sistemi Eclisse e cogliere le ragioni per cui tali accorgimenti diventano fondamentali anche nella resa estetica finale. “Vediamo Oltre”, payoff aziendale, rappresenta pertanto la sintesi dell’impegno nei confronti del cliente di guardare sempre al futuro e alle nuove tecnologie.
Eclisse – Prodotti esposti
A Bau 2017 Eclisse ha presentato una selezione della gamma di controtelai per porte scorrevoli con stipiti: Eclisse Unico, il modello più versatile della gamma, ideale per le ristrutturazioni e le nuove costruzioni e Eclisse Luce, sistema studiato per permettere il passaggio di cablaggi elettrici e avere vicino al foro porta punti luce ed interruttori. Presente inoltre Eclisse Syntesis Collection, linea di soluzioni dedicata al minimalismo: dai sistemi per porte scorrevoli privi di finiture esterne, porte a battente filo muro, vani tecnici e battiscopa filo muro. Un insieme di prodotti che si caratterizza per integrarsi perfettamente nella parete, senza interruzioni, e dare la massima libertà creativa in fase di progettazione. Tutti i dettagli tecnici sono studiati per facilitare la posa e ottenere un risultato finale impeccabile in modo tale che tutte le finiture risultino perfettamente integrate nella parete.
In occasione di Klimahouse, Hörmann ha esposto in assoluta anteprima sul mercato italiano una nuova porta da garage contraddistinta da performance d’eccezione in tema d’isolamento termico: il sezionale LPU67 Thermo. La prestazione energetica di un edificio – in grado di ridurre le perdite di calore e di far risparmiare sulle spese di riscaldamento – è ad oggi un must sempre più imperante nell’edilizia sia industriale che residenziale. In risposta a questo evidente trend, Hörmann propone un’ampia gamma di prodotti contraddistinti da elevate performance in termini di isolamento termico. Leader a livello mondiale nelle chiusure e volta alla costante ricerca di soluzioni sempre migliorative in termini di efficienza energetica, l’azienda arricchisce oggi la propria proposta con un’ulteriore portone caratterizzato da prestazioni termiche assai elevate: LPU67 Thermo.
Realizzata in acciaio coibentato a doppia parete, questa nuova porta da garage presenta elementi a separazione termica con uno spessore di 67 millimetri e una doppia guarnizione sia per i singoli elementi sia a pavimento, importanti peculiarità che consentono alla chiusura di raggiungere i più elevati standard di isolamento termico. Questo portone ha infatti un valore di trasmittanza termica pari a 0,31 W/(m²∙K) (per una dimensione di 5000×2125 mm) e garantisce quindi un potenziamento dei valori di coibentazione fino al 50% in più rispetto ai tradizionali modelli da 42 mm. Per implementare ulteriormente l’efficienza energetica del prodotto, è inoltre possibile applicare su richiesta la guarnizione perimetrale ThermoFrame, grazie alla quale il telaio portone viene separato termicamente dalla muratura consentendo così un miglioramento dell’isolamento termico dell’intero portone.
Disponibile in svariate misure (fino a un massimo di 5 metri in larghezza e 3 metri in altezza), LPU67 Thermo è idoneo ad ogni tipologia di garage e vanta, oltre a un’ottima coibentazione, anche un’elevata sicurezza, grazie anche alla possibilità di motorizzazione con abbinamento al sistema BiSecur. In grado di regolare la trasmissione del segnale tra telecomando e motorizzazione per porte da garage, questo sistema deve la sua eccezionale sicurezza all’utilizzo di una codifica AES 128, standard riconosciuto e utilizzato a livello internazionale, e impiegato, per esempio, per l’online banking. Tramite BiSecur, il portone LPU67 Thermo può essere controllato e comandato non solo da casa ma anche da qualsiasi altro luogo nel mondo, utilizzando la nuova APP BiSecur per smartphone e tablet.
Estremamente performante a livello tecnico, questa nuova porta da garage si distingue anche per un’estetica contemporanea ed accattivante. Proposto con greca M e L in due superfici – Silkgrain effetto seta e Decograin simil-legno (nelle finiture pellicolate simil-legno Golden Oak, Dark Oak e antracite Titan Metallic CH 703 ) – LPU67 Thermo è disponibile in 15 pregiati colori preferenziali e, a richiesta, in tutte le tonalità della gamma RAL. Il nuovo portone sezionale Hörmann è inoltre proposto anche in versione Premium, vale a dire con una speciale dotazione di ruote di scorrimento tandem, guide e componentistica in bianco grigio RAL 9002 , in grado di rendere l’insieme esteticamente ancora più raffinato. Come tutte le chiusure dell’azienda, anche il modello LPU67 Thermo presenta poi la collaudata protezione salvadita – predisposta sia all’interno che all’esterno e persino sulle cerniere – in grado di escludere ogni pericolo di schiacciamento delle falangi tra gli elementi del portone. L’innovativa porta da garage lanciata da Hörmann risponde infine perfettamente ai requisiti della normativa UNI EN 13241-1. (Il portone LPU67 sarà disponibile a partire dal primo luglio 2017).
Sarà presentato ad Asphaltica, la manifestazione di riferimento per le tecnologie e le soluzioni per pavimentazioni stradali, la sicurezza e le infrastrutture viarie, in programma alla fiera di Verona dal 22 al 25 febbraio 2017, i.tech Cargo, la proposta di Italcementi per rendere quattro volte più resistenti le pavimentazioni in asfalto. Il prodotto, messo a punto in i.lab, il Centro Innovazione di Prodotto di Italcementi, è una soluzione pronta all’uso che si sposa perfettamente con l’asfalto. Può essere utilizzato per intasare gli asfalti open graded e ottenere in questo modo delle pavimentazioni con un’elevata resistenza alla compressione e al fuoco. Rispetto alle tradizionali strutture orizzontali, una pavimentazione progettata in asfalto e i.tech Cargo raggiunge livelli di resistenza meccanica quattro volte più elevati. All’interno dello stand (pad. 2 stand 10) sarà esposto un simulatore di carico che mette a confronto la capacità di resistenza di una pavimentazione in asfalto, con una pavimentazione in asfalto intasato con i.tech Cargo. Questo connubio tra cemento e asfalto diventa così la soluzione ideale per aree logistiche, pavimentazioni industriali, pavimentazioni per caselli autostradali, corridoi di manovra per mezzi militari o aree di de-icing degli aeroporto, in una parola per tutte quelle aree che richiedono altissime prestazioni meccaniche.
Quali sono i vantaggi? Sicuramente una riduzione dei costi di manutenzione grazie a una maggiore durabilità legata all’usura, una maggiore resistenza ai carichi pesanti, una maggiore resistenza alle alte temperature, al fuoco e agli agenti chimici. Il prodotto consente una facilità di posa in quanto non sono richiesti i giunti per il controllo del ritiro e permette minori spessori. i.tech Cargo si presenta sotto forma di boiacca omogenea e molto fluida. Grazie a queste caratteristiche penetra nelle cavità presenti negli asfalti open graded, senza necessità di alcuna vibrazione, garantendo quindi risparmio di tempo e fatica rispetto alle soluzioni tradizionali per pavimentazioni. Un’ulteriore performance di i.tech Cargo che sta riscuotendo sempre maggiori consensi da parte dei progettisti, è la capacità di ridurre l’effetto “isola di calore”. Questa caratteristica, tipica delle superfici chiare o comunque riflettenti si definisce in termini tecnici “Effetto Albedo” e trova perfetta applicazione nella riduzione del cosiddetto effetto “isola di calore”, tipica dei luoghi fortemente urbanizzati.
È stato recentemente inaugurato il nuovo Water Terminal (darsena per imbarcazioni) e il Moving Walkway (tappeto mobile) all’aeroporto Marco Polo di Venezia, infrastrutture necessarie per collegare lo scalo alla laguna. L’intervento, dal costo complessivo di 33 milioni di euro, rientra tra le opere previste nel Piano di investimenti dell’aeroporto per il periodo 2012-2021: SanMarco Terreal ha partecipato da protagonista, fornendo i mattoni faccia a vista e i frangisole in laterizio. Si tratta di due infrastrutture che accrescono il livello dei servizi offerti ai passeggeri dallo scalo aeroportuale attraverso soluzioni architettoniche funzionali, che coniugano tradizione edilizia veneziana con le più moderne tecnologie, in coerenza stilistica con gli altri edifici dell’aeroporto e in particolare con il terminal passeggeri.
Sono i mattoni SanMarco della colorazione Rosso Vivo (unitamente alla malta e ai sistemi di ancoraggio che completano il pacchetto “parete-sicura” SanMarco) a caratterizzare l’intervento, che ha lo scopo di accogliere e accompagnare i passeggeri lungo il tragitto di collegamento tra terminal acqueo e aerostazione, garantendo loro un trasferimento più confortevole di quello attualmente possibile.
In alcune parti della realizzazione sono stati utilizzati anche i frangisole Terreal-SanMarco, moderna declinazione del laterizio più tradizionale.
Queste le parole dell’architetto Ruben Verdi, consulente alla progettazione ed alla direzione operativa: “Il progetto propone di disegnare un percorso sopraelevato nel verde, traslare verso l’alto un percorso che normalmente si trova a livello terra. L’ambiguità tipica del carattere di luoghi come questo, che sono contemporaneamente interni ed esterni, spazi privati di uso pubblico, percorsi di tipo urbano ma anche nodo di interscambio, comunicazioni veloci e momento di decantazione nell’iter di un viaggio è il concetto ispiratore delle scelte progettuali”. E ancora: “Il concept scaturisce dalla funzione del ‘passaggio’ il quale suggerisce momenti di fuga e di sosta. L’obiettivo principale del design interno è il comfort del passeggero in transito, l’obiettivo principale dell’immagine esterna è l’adeguatezza al contesto e alla funzione”.
Lungo la banchina nord-est della darsena, un nuovo edificio di 5000 metri quadrati, anch’esso in mattoni rossi SanMarco copre la zona di attracco dei mezzi d’acqua (taxi, traghetti) per rendere più confortevole lo sbarco e l’imbarco dei passeggeri che utilizzano il collegamento navale con Venezia e le isole. Con la realizzazione dell’edificio in darsena si prevede anche la sistemazione dei 12 pontili e dei 24 approdi. L’edificio presso la darsena si configura come uno spazio aperto coperto rettangolare, con una distribuzione a pettine che raccoglie il flusso di passeggeri provenienti via acqua mediante moli di attracco, ortogonali alla riva, per i motoscafi-taxi o i traghetti e lo accompagna lungo la riva fino all’innesto della linea dei tappeti mobili posta all’estremità sud-occidentale.
A livello compositivo, la struttura edilizia si rifà alla tipologia strutturale archetipica del sistema trilitico, articolandosi in una successione di grandi pilastri – dell’altezza di 8,90m ed allineati su campate di luce netta pari a 15,40m – su cui poggiano imponenti architravi dell’altezza complessiva di 2,5m; gli architravi, a loro volta, forniscono l’appoggio alla travatura secondaria che sostiene il solaio di copertura, interrotto puntualmente per far filtrare la luce naturale in maniera controllata.