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Ance: dal 2008 hanno chiuso 100 mila imprese edili

Gabriele Buia, presidente di Ance

Centomila aziende, 600 mila posti di lavoro: puf, spariti. «Dal 2008, inizio della crisi, nel settore delle costruzioni sono state perse 100 mila imprese e 600 mila posti di lavoro». Parole e stime lapidarie che pesano il doppio, perché a pronunciarle è  Gabriele Buia, presidente Ance, in occasione di un’intervista rilasciata all’Agi per il format Viva l’Italia. Il numero uno dei costruttori edili ha fatto il quadro clinico dello stato di salute dell’edilizia tricolore: «A inizio 2016 gli indicatori dell’incremento degli investimenti nelle costruzioni prevedevano un +1%, a fine anno abbiamo chiuso con un incremento dello 0,3%. Se poi parliamo dei fattori della produzione andiamo in negativo».

Il comparto rimane affossato nelle sabbie mobili: la crisi ha travolto e sconvolto il settore e il piano per farlo uscire dall’impasse richiede investimenti e tempo. Dalla rigenerazione urbana, alle smart city, fino alla messa in sicurezza del territorio: è possibile cambiare il settore delle costruzioni per renderlo moderno. Buia osserva: «In Italia non c’è mai stata una bolla di produzione, anzi in questo senso siamo scesi ai livelli ante guerra. È vero che non ha senso fare altre case ma ha senso fare case diverse, perché le necessità degli italiani oggi sono diverse. Ecco perché allora la rigenerazione urbana deve diventare il nuovo centro di gravità delle costruzioni. Non servono parole e convegni, c’è bisogno di norme chiare e trasparenti che la rendano finalmente una realtà».

Gabriele Buia, presidente di Ance
Gabriele Buia, presidente di Ance

Una grande opportunità per il sistema Paese si chiama “Casa Italia” e Buia assicura l’avanzamento proficuo dei lavori: “Lo abbiamo seguito assiduamente, è a buon punto. Il ministro Delrio ha rispettato la parola datra: entro il 28 febbraio sarebbero arrivate le classificazioni sismiche e ha mantenuto la promessa. Complimenti”. Ora, però, bisogna affrontare la questione della cedibilità del bonus fiscale. Ci stiamo lavorando e credo che in poco tempo potremo avere buone notizie; ritengo sia questione di un mese o due:

Capitolo corruzione. Il presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, «ha un ruolo importantissimo per arginare un problema enorme in questo Paese. La corruzione infatti è una problematica per l’Italia ma anche per le imprese, perché ci sono ancora aziende che non rispettano le regole del gioco e mettono fuori mercato quelle che le rispettano con onestà». Buia aggiunge: «Stiamo migliorando la battaglia contro la corruzione, non so se la stiamo vincendo, miglioriamo. Una grande battaglia però va fatta contro la burocrazia che è l’humus della corruzione: togliamo burocrazia e vedrete che le cose miglioreranno notevolmente».

Demolizioni: solo il 10% del materiale finisce smaltito correttamente

Demolizione
Demolizione

L’Italia ricicla poco, troppo poco, il materiale per l’edilizia che proviene dalle demolizioni. È il risultato a cui è arrivato il Commissione Bicamerale d’inchiesta sui rifiuti e dal Centro Materia Rinnovabile. Secondo un’indagine presentata alla Camera, a Roma, cemento armato, mattoni, telai delle finestre, vetro, cavi del circuito elettrico, tubazioni, ceramiche, asfalto potrebbero diventare nuova materia prima se avviati al recupero e al riciclo in modo corretto. Ma in Italia, secondo stime non ufficiali, quasi il 90% dei materiali provenienti dalle demolizioni finisce in discariche illegali oppure è smaltito in modo indifferenziato. In ogni caso sfugge alle maglie della filiera del riciclo. Con danni per ambiente, filiera legale e imprese virtuose, che pagano oneri salatissimi per lo smaltimento.

Le proposte delle associazioni del settore vanno dall’utilizzo dei macchinari di lavorazione degli inerti presenti in migliaia di cave italiane per trasformare i materiali da demolizione in materiali immediatamente riutilizzabili nell’edilizia alla creazione di un network tra le imprese della filiera per collaborare sulle soluzioni tecniche e per coordinarsi sulle razionalizzazioni economiche, fino all’accelerazione dell’adeguamento normativo necessario a dare slancio all’economia circolare.

Secondo l’indagine del Centro Materia Rinnovabile, il comparto dei rifiuti provenienti da demolizione e costruzioni vale circa un terzo del totale di quelli speciali. In Europa sono 820 milioni di tonnellate, la voce più rilevante su una produzione totale di circa 2,5 miliardi di tonnellate. In Italia, però, la quota di lavorazione in nero sfalsa del tutto i dati, dal momento che le stime ufficiali (Eurostat 2012) indicano in 53 milioni le tonnellate di rifiuti e un riciclo intorno al 70%. Al contrario l’Olanda, tra i Paesi più virtuosi, con una popolazione oltre quattro volte inferiore rispetto a quella italiana, registra 81 milioni di tonnellate di rifiuti da costruzione e demolizione, la Germania 197 milioni, la Francia 247 milioni, il Belgio 24 milioni, la Gran Bretagna 100 milioni. Insomma, in quei Paesi si demolisce e si ricicla di più. 

Demolizione
Demolizione

Le criticità principali della filiera del recupero degli inerti nel nostro Paese vanno dal nodo della burocrazia al peso dell’illegalità fino ai ritardi legislativi.

Pesa anche la concorrenza delle cave. In Italia, grazie anche alla particolare conformazione geologica e morfologica del territorio, sono attive oggi circa 4.800 cave che estraggono materiale a buon mercato, mentre circa altre 12mila sono quelle a riposo o definitivamente chiuse. L’impresa di costruzione considera quasi automatico rivolgersi all’acquisto e all’impiego di materiale naturale, anziché di aggregato riciclato. Nel resto d’Europa l’atteggiamento delle imprese costruttrici è diverso, sia per scarsità di siti estrattivi che per la cultura al reimpiego di materiali da costruzione e demolizione.

Così, mentre Paesi come l’Olanda, il Belgio e la Germania raggiungono o sfiorano il 90% di materiali edili recuperati, in Italia – secondo i dati Uepg (Union Européenne des Producteurs de Granulats) – la capacità di recupero sfiora a malapena il 10%. Arrivare al 70% reale di riciclo di materiali di recupero significherebbe poter chiudere almeno 100 cave di sabbia e ghiaia per un anno.

Nasce a Torino il Distretto della creatività e dell’innovazione

Il countdown segna 208 giorni al Big Bang. Con l’apertura sabato 30 settembre delle nuove OGR, riqualificate e restituite alla città da Fondazione CRT,  nasce a Torino il Distretto della Creatività e dell’Innovazione, punto d’incontro di mostre, spettacoli, concerti, eventi di teatro e danza, laboratori, start up e imprese innovative. Un luogo che diventa progetto, unico esempio di riconversione industriale in Europa finalizzato a far convivere al proprio interno due anime, quella della ricerca artistica, in tutte le sue declinazioni, e quella della ricerca in ambito tecnologico. Il più grande investimento diretto su un unico progetto della Fondazione CRT per la crescita e lo sviluppo del territorio: con 90 milioni di euro per il restauro e la rinascita dello storico e imponente edificio a forma di H (circa 20.000 mq di superficie per 16 metri di altezza su un’area complessiva di 35.000 mq), le OGR rappresentano il più grande investimento diretto della Fondazione CRT su un unico progetto, oltre che il più grande progetto di venture philanthropy oggi in Europa, orientato alla crescita e allo sviluppo economico, culturale e dell’innovazione del territorio. Le imponenti opere di riqualificazione hanno coinvolto aziende locali e impiegato più di 100 persone, per circa 300.000 ore complessive di lavoro. Una volta a regime, le OGR creeranno nuova occupazione per oltre 150 posti.

Corte est giorno_2

“Le OGR sono un traguardo e, insieme, un nuovo punto di partenza per i 25 anni di storia della Fondazione CRT – ha detto il Presidente Giovanni Quaglia –. Rappresentano infatti la sintesi dei nostri principali obiettivi, offrendo opportunità di crescita, confronto e collaborazione per il territorio, le istituzioni, le imprese più innovative. In un contesto nazionale e internazionale che presenterà sfide nuove e complesse, le OGR saranno un importante strumento per affrontarle: per questo OGR è Torino”.“La Fondazione CRT con il progetto OGR ha messo in campo uno sforzo senza precedenti dal punto di vista economico, progettuale e realizzativo, per fare delle nuove OGR e di Torino un vero e proprio place to go per i prossimi anni – ha affermato il Segretario Generale Massimo Lapucci, in qualità di Direttore Generale OGR –. In origine si prevedeva la sola messa in sicurezza della struttura, ma abbiamo scelto di fare di più, di dare concretezza a un’idea più forte e coraggiosa per vision e obiettivi: vogliamo ambire a un progetto unico nel panorama nazionale ed europeo, e richiamare a nuova vita le officine come luogo di ideazione e riparazione per l’arte, la cultura, l’innovazione e la tecnologia. Le nuove OGR saranno un luogo fruibile da tutti, in cui arti e scienze possano essere forgiate e ‘riparate’ in modo dinamico”.

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Le OGR: centro per le arti e hub dell’innovazione

L’architettura industriale delle OGR, oggi posizionata nel cuore di Torino (in corso Castelfidardo, a pochi metri da Porta Susa e a 50 minuti da Milano con l’alta velocità) ospiterà, in continua rotazione, mostre, spettacoli, concerti – dalla musica classica a quella elettronica – eventi di teatro, danza e arti performative, laboratori, start up, imprese innovative – dai Big Data al gaming – unendo le idee e i valori della creatività con gli strumenti e i linguaggi delle nuove tecnologie digitali.  Ad arricchire ulteriormente il quadro, vi sarà un’ampia area dedicata al gusto con un forte legame con la filiera enogastronomica piemontese, pensata per accompagnare i visitatori dalla prima colazione fino al dopo cena. Centro per le arti visive e performative e, insieme, centro per la ricerca scientifica, tecnologica, industriale, le OGR funzioneranno da vera e propria “cassa di risonanza” per il ricco tessuto delle realtà culturali e produttive del territorio: queste ultime saranno messe in connessione con le eccellenze internazionali, in un processo di scambio e trasferimento di competenze attraverso importanti collaborazioni con i player dell’arte e dell’innovazione.

Corte ovest giorno_2

Un’opera d’arte per la città nel grande cortile delle OGR

Il cortile antistante le OGR ospiterà un’importante opera d’arte contemporanea fortemente significativa e simbolica, appositamente realizzata per il luogo e ispirata alla sua vocazione industriale e operaia. L’opera, che entrerà formalmente a far parte della collezione di proprietà della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, è stata commissionata a un celebre artista di fama internazionale individuato dalla Direttrice del Castello di Rivoli e della GAM insieme al Comitato Scientifico della Fondazione per l’Arte, e intende essere un dono non solo per le OGR, ma per l’intera città.

Un ponte tra Italia e Stati Uniti: alle OGR la “casa” unica del programma Best

Con il supporto dell’Ambasciata degli Stati Uniti, le OGR creeranno un “ponte” tra Italia e USA: saranno infatti la “casa” unica di Best (Business Exchange and Student Training), il programma bilaterale tra Italia e Stati Uniti, sostenuto anche da Fondazione CRT, che offre a laureati e dottorandi di talento under 35 sei mesi di formazione e training nella Silicon Valley. L’obiettivo è di supportarli nello sviluppo di competenze fondamentali per far crescere la loro start up high-tech basata in Italia.

Corte est notte

Il Big Bang, una festa lunga due settimane

Sabato 30 settembre avrà inizio il Big Bang: due settimane di festa, fino a sabato 14 ottobre, durante le quali le OGR saranno a ingresso libero e gratuito per tutti, con concerti unici accanto a mostre e laboratori dove i protagonisti saranno i bambini insieme agli artisti. La giornata inaugurale, che durerà ininterrottamente fino a notte fonda, proporrà al pubblico una serie di concerti realizzati ad hoc per le OGR. Sul palco saliranno artisti nazionali e internazionali e, in aggiunta, uno speciale show sarà trasmesso online e in diretta streaming per una community che conta 150 milioni di persone. Immagini e suoni di questa serie di eventi esclusivi verranno poi ritrasmessi durante le due settimane di apertura straordinaria all’interno di un’infrastruttura digitale appositamente pensata per inserirsi nell’originale architettura industriale delle OGR. Avrà invece una doppia valenza, sia espositiva sia sociale, l’allestimento ideato da Patrick Tuttofuoco, artista italiano tra i più stimati della sua generazione, che realizzerà, insieme ai bambini ospiti di CasaOZ, un paesaggio futuristico di 2.500 metri quadri liberamente esplorabile dai visitatori. Questo scenario, ispirato dalle opere della collezione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, sarà animato per due settimane da iniziative e laboratori aperti a tutti i bambini del territorio e curati da Zonarte, il network promosso e sostenuto dalla stessa Fondazione, che riunisce i Dipartimenti Educazione delle principali istituzioni piemontesi dedicate all’arte contemporanea (Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Fondazione Merz e PAV-Parco Arte Vivente).

Corte est giorno_1

Rockwool si allarga e si rifa il look

Rockwool 

Il Gruppo Rockwool ha acquisito alcuni terreni destinati alla costruzione di tre nuovi impianti produttivi in Svezia, Romania e negli Stati Uniti, per consolidare la propria posizione con una presenza più capillare nei Paesi Nordici, nell’Europa dell’Est e nel Nord America e per migliorare l’offerta dei servizi alla propria clientela. Rientrano in queste nuove strategie di sviluppo anche alcuni investimenti effettuati gli anni scorsi, quali l’apertura di un nuovo stabilimento per la lavorazione della lana di roccia nel Mississippi e l’avvio, nello stesso sito, di una innovativa linea di produzione di controsoffitti acustici a marchio Rockfon.

«In questi Paesi – spiega Jens Birgersson, Ceo e Presidente del Gruppo Rockwool – abbiamo assistito ad una crescita costante e al consolidamento della nostra posizione, che ci permettono di guardare con ottimismo al futuro. Gli investimenti confermano la nostra volontà di rispondere alla domanda di questi mercati, creando siti produttivi che ci consentiranno di avvicinarci alla clientela locale con la nostra eccellenza tecnologica e con una rinnovata offerta di servizi». L’acquisizione dei terreni verrà ultimata nel corso del 2017. «Investire in tecnologia e produzione – continua Jens Birgersson – significa innanzitutto investire in risorse umane. Siamo convinti che queste nostre iniziative apriranno a livello locale nuove opportunità di partnership, di sviluppo dell’economia e di potenziamento delle infrastrutture. Si tratta di un momento davvero emozionante per il Gruppo Rockwool: la nostra attuale solidità finanziaria ci ha permesso di accelerare il processo di acquisizione dei terreni, ponendo le basi per un’ulteriore espansione in futuro».

Il Gruppo Rockwool opera a livello mondiale in 38 Paesi, con un organico di 10.500 dipendenti e un fatturato di 2.202 milioni di euro nel 2016. L’azienda offre un’ampia gamma di soluzioni originali in lana di roccia che comprende tra gli altri: i sistemi isolanti per edifici ad alte performance resilienti al fuoco, i pannelli per controsoffitti acustici Rockfon, i pannelli di rivestimento per facciate Rockpanel, le applicazioni industriali Rockwool Technical Insulation, i substrati Grodan per coltivazioni idroponiche che consentono di ottenere una produzione abbondante con minor consumo d’acqua e le fibre speciali di rinforzo per materiali compositi Lapinus.

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Rebranding del Gruppo: sostenibilità e qualità della vita 

Il Gruppo Rockwool ha inoltre appena concluso un’articolata operazione di rebranding che riguarda tutti i marchi del Gruppo. L’attività di rebranding ha portato a ridisegnare un nuovo concept e a costruire una rinnovata identità di marca, confluita anche in un restyling grafico. L’evoluzione del brand Rockwool include un nuovo simbolo: un vulcano stilizzato che richiama l’origine della lana di roccia e quindi lo stretto legame con la natura, riallacciandosi all’immagine costruita negli anni,  mantenendone la riconoscibilità e rafforzandone il potenziale di comunicazione, concettuale e visivo. Con il nuovo posizionamento, il  Gruppo Rockwool si propone anche uno scopo preciso: Release the natural power of stone to enrich modern living. Un messaggio che vuole mettere in evidenza l’obiettivo comune a tutte le divisioni del Gruppo: migliorare la qualità della vita di tutti coloro che vengono in contatto con i prodotti Rockwool .Un concept che viene presentato emblematicamente e in modo emozionale attraverso il lancio della nuova campagna: “Secrets of Modern Living“. C’è un segreto per vivere in modo più sostenibile? E’ un segreto che riguarda tutti noi, perché ogni nostra decisione ha un impatto significativo sull’ambiente in cui viviamo. Il Gruppo Rockwool lo sa e da anni é impegnato a proporre soluzioni sostenibili ed ecocompatibili che consentano di affrontare le sfide più ambiziose della vita moderna e dell’urbanizzazione, senza per questo compromettere la salute del pianeta. Partendo da un materiale naturale qual é la lana di roccia, l’obiettivo di tutte le società che fanno capo al Gruppo Rockwool é quello di migliorare la qualità della nostra vita, riducendo per esempio il consumo di energia e migliorando l’isolamento termico e gli standard di sicurezza e di protezione dal fuoco delle nostre case. Da oggi, ancora di più, il Gruppo Rockwool proseguirà il proprio impegno nel creare consapevolezza sulle sfide della vita moderna e sulle soluzioni che esistono già e che possono contribuire ad affrontarle e a risolverle.

Il Gruppo Rockwool

Nel Gruppo Rockwool ci dedichiamo ad arricchire la vita di tutti coloro che entrano in contatto con le nostre soluzioni. La nostra expertise si presta perfettamente a far fronte a molte delle principali sfide odierne in fatto di sostenibilità e sviluppo, dal consumo energetico all’inquinamento acustico, dalla resilienza al fuoco alla carenza idrica e alle alluvioni. La nostra gamma di prodotti rispecchia la diversità di bisogni a livello mondiale e aiuta i nostri stakeholder a ridurre la propria impronta energetica. La lana di roccia è un materiale versatile ed è la base di tutte le nostre attività. Con circa 10.500 colleghi appassionati in 38 Paesi, siamo il leader mondiale nelle soluzioni in lana di roccia: dall’isolamento degli edifici ai controsoffitti acustici, dai sistemi di rivestimento per facciate alle soluzioni per l’orticoltura, dalle fibre speciali per uso industriale ai prodotti isolanti per il settore industria, marina e offshore. 

Le “Marche creative” più forti di ogni terremoto

Marche Creative

“Marche creative” 

Pronti, partenza…via! Si chiama “Marche Creative” ed è la risposta italiana, o meglio, marchigiana, a quel mostro che si chiama terremoto. In cosa consiste? Dal 9 al 12 marzo, presso lo Spazio Bergognone 26 – proprio dove l’iniziativa è stata varata – si terrà una tre giorni di incontri dedicati al progetto di ricostruzione e sviluppo, integrati da momenti informativi su specifiche tematiche e sulla partecipazione al processo di ricostruzione. In zona Tortona, cuore di Milano, le istituzioni e il mondo dell’imprenditoria si siedono allo stesso tavolo, confrontandosi sul tema della ricostruzione sostenibile, per il rilancio delle Marche e, perché no, dell’Italia intera.

Infatti, alla serata inaugurale hanno partecipato le istituzioni marchigiane, tra cui Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno; Lorenzo Lipparini, Assessore del Comune di Milano alla Partecipazione, Cittadinanza Attiva e Open Data; Graziano Giordani (vera anima della manifestazione), Galleria Giordani-Graziani Ricami Spa; l’ingegnere e architetto Massimo Mariani, membro del Comitato Tecnico-Scientifico per il Sisma in Centro Italia; Stefano Rolando, professore di economia e gestione d’impresa, politiche per la comunicazione allo Iulm; Francesco Silvi, coordinatore dell’iniziativa e del progetto. Il tutto con la moderazione di un giornalista marchigiano come Vittorio Bellagamba, Resto del Carlino. Certo, è stata una veloce conferenza di presentazione, ma al tavolo dei lavori la parola d’ordine è stata “concertazione”, perché solo agendo insieme – istituzioni, imprenditoria e cittadinanza – si può ripartire (e bene), rialzandosi in ginocchia e scrollandosi di dosso la polvere delle macerie. 

Marche Creative
Marche Creative

E dicevano di Graziano Giordani. Già, perché è lui il fautore del tutto, seguito poi a ruota da numerose altre aziende, che presenteranno i progetti sostenibili utilizzati in occasioni degli incontri progettuali con le rappresentanze locali dei comuni colpiti dal sisma. La Galleria Giordani di Graziano Ricami SpA è in prima linea per la ricostruzione post terremoto. E dopo il grande successo in termini di pubblico e interesse di “Marche Creative, le Fertili Virtù”, evento organizzato a ottobre durante la prima edizione di Design City Milano e finalizzato al rilancio dei territori colpiti dal sisma, ecco l’impegno per “Marche Creative”.

Dal comparto agricolo a quello turistico, passando per le infrastrutture, il commercio e le produzioni locali, “Marche Creative” nasce per stimolare azioni mirate alla ricostruzione e offrire la possibilità alle imprese di parteciparvi in modo trasparente, efficiente e partecipato. “Marche Creative” – con il patrocinio del Comune di Ascoli Piceno – invita le imprese, gli artigiani, i professionisti e le realtà interessate a confrontarsi con istituzioni pubbliche e private sulle fasi e i processi della ricostruzione, condividendo i bisogni reali del territorio. Ma non solo. Grazie al contributo di diversi progettisti che hanno curato l’iniziativa, “Spazio Bergognone 26” organizza i workshop previsti, i quali costituiscono una piattaforma di comunicazione e divulgazione di prodotti e progetti innovativi, ma anche un percorso espositivo offrendo l’opportunità per le aziende presenti di mostrare le proprie tecniche, esperienze e proposte direttamente a interlocutori attivi e potenziali committenti. Aziende selezionate con progetti sostenibili si confronteranno in tavoli di lavoro progettuali con le rappresentanze locali: pubblico e privato a confronto per il rilancio della regione.

Terremoto Centro Italia
Terremoto Centro Italia

Programma

9 Marzo 2017: Inaugurazione e presentazione progetto
A seguire degustazione di prodotti dei consorzi marchigiani

10 Marzo 2017 – 1° Workshop, ore 15.00-18.30
“Ricostruzione e nuova progettualità”
Pratiche e saperi a confronto nel mondo produttivo

11 Marzo 2017 – 2° Workshop, ore 15.00-18.30
“Ricostruzione e nuova progettualità”
Processi di riqualificazione urbana e delle infrastrutture come motore dello sviluppo

12 Marzo 2017: Spazio aperto al pubblico e alla stampa
A seguire degustazioni di prodotti dei consorzi marchigiani

Contributi Workshop

  • Regione Marche
  • Provincia di Ascoli Piceno
  • Comuni di Acquasanta, Arquata, Ascoli Piceno, Folignano, Force, Maltignano, Montegallo, Montemonaco, Palmiano, Roccafluvione, Smerillo, Venarotta
  • Confindustria, Confesercenti, Confartigianato, Coldiretti
  • Uffici tecnici delle Amministrazioni Pubbliche
  • Aziende e artigiani
  • Agricoltori e allevatori
  • Ordini professionali e professionisti
  • Altri attori pubblici e privati impegnati nella ricostruzione

Stiferite per un’edilizia più sicura ed efficiente

Stiferite

Stiferite, azienda leader da oltre 50 anni nel settore dell’isolamento termico in poliuretano espanso rigido, ha recentemente pubblicato quattro mini-siti tematici di approfondimento tecnico ed applicativo. I mini-siti sono dedicati soprattutto ai prodotti e ai sistemi Stiferite di grande rilevanza per la realizzazione di nuovi edifici a energia quasi zero e per l’efficientamento energetico di edifici esistenti.

I prodotti e le tecniche costruttive descritte dai minisiti sono relativi a:

  • Cappotto e facciate ventilate – isolare dall’esterno
    Il sito illustra le due principali tecniche costruttive per l’isolamento dall’esterno: sistema a cappotto e facciate ventilate. Per entrambe le soluzioni si descrivono le tecniche applicative e le fasi di posa, i dettagli costruttivi e punti critici, e si riportano gli specifici riferimenti normativi. Il minisito evidenzia anche le peculiarità dei pannelli isolanti che Stiferite  ha sviluppato per rispondere al meglio alle esigenze prestazionali previste dalle due tecniche costruttive: dal pannello Stiferite  Class Sk, destinato alle applicazioni a cappotto e utilizzato all’interno di numerosi sistemi certificati Etag 04, ai pannelli per facciate ventilate che comprendono Stiferite Fire B, il pannello certificato in Euroclasse di reazione al fuoco B s1 d0, la migliore ottenibile da prodotti organici
  • Pannelli RP & soluzioni in cartongesso – isolare dall’interno
    L’isolamento dall’interno di pareti perimetrali e soffitti rappresenta, in alcuni contesti edilizi e soprattutto nelle ristrutturazioni, l’unica soluzione possibile per ottenere un significativo miglioramento delle prestazioni energetiche dell’involucro. All’interno del sito Stiferite  presenta le soluzioni di isolamento termico dall’interno  con gli speciali pannelli Stiferite Rp1 e Rp3 in schiuma poliuretanica polyiso che consentono di ottenere eccellenti prestazioni isolanti con spessori sensibilmente inferiori a quelli richiesti da altri materiali e quindi con una minore riduzione del volume abitativo.
  • Isoventilato – per tetti ventilati
    Il pannello Stiferite Isoventilato è l’elemento principale di un vero e proprio sistema sviluppato da Stiferite per rispondere al meglio alle esigenze prestazionali ed applicative delle coperture ventilate. Le caratteristiche del pannello Isoventilato, e degli altri elementi e accessori che compongono il sistema, sono funzionali a rendere più agevole, più sicura è più efficace la posa in opera di tetti ventilati.
  • Isocanale – canali aria preisolati
    A differenza dei primi tre, dedicati a specifiche tecniche costruttive di strutture edilizie, il minisito Isocanale illustra l’impiego dei pannelli isolanti Stiferite  per la realizzazione di canali preisolati per il trasporto dell’aria. Al sistema Isocanale sono dedicati pannelli specifici che permettono la realizzazione di canali con diverse caratteristiche e destinazioni: utilizzo all’interno o all’esterno degli ambienti, impiego in atmosfere aggressive e pannelli con trattamento antimicrobico destinati agli ambienti con elevate esigenze igieniche.
Stiferite
Stiferite

I minisiti sono raggiungibili e collegati tra loro tramite il sito corporate dell’azienda e i profili social dell’azienda. Tutti i siti sono realizzati per la visualizzazione sui diversi device, sono tradotti nelle maggiori lingue europee e corredati da video applicativi, foto di realizzazioni e documentazione tecnica.

La luce di Platek per l’architettura religiosa

Platek - Case History

Per il nuovo complesso della parrocchia di San Giovanni Battista di Castenaso (Bologna) è stata scelta la tecnologia miniaturizzata delle luci Platek, segno distintivo dell’illuminazione del recente centro religioso di una comunità di 15.000 abitanti, che, nella provincia di Bologna, è protagonista da oltre 40 anni di una costante crescita urbana e demografica. Ideato dagli ingegneri Gian Franco Giovannini e Roberto Tranquilli, il progetto è nato dall’idea di un edificio con una forte valenza sociale che costituisse uno dei punti strategici della cittadina. La ristrutturazione delle opere parrocchiali, la realizzazione della nuova chiesa e del nuovo campanile, sono i punti chiave del progetto, che, inserito a nord del paese, si pone come crocevia dei nuovi percorsi pedonali e ciclabili, in un’area attigua alle scuole, alla piazza del mercato, al centro culturale e alla biblioteca.

Platek - Case history

Luce tecnica per gli esterni

In un progetto architetturale così contemporaneo e sinergico con la comunità, la luce gioca un ruolo fondamentale per la definizione dei volumi e il risalto delle forme delle opere realizzate. Una valorizzazione ottenuta con il posizionamento degli incassi a pavimento Mini, prodotti lighting che esaltano la colonna portante della facciata con grande efficienza luminosa e perfetta mimetizzazione. Proseguendo poi verso il sagrato e le calate della tettoia frontale, si possono apprezzare le precise linee di luce degli apparecchi Mini Corniche, pensate per definire i contorni e i profili della struttura. La sagoma della chiesa, cuore dell’intero intervento, fulcro accentratore di poli religiosi e laici, è disegnata nell’oscurità da proiettori One dal fascio di luce di grande efficacia, ma dall’impercettibile presenza fisica, soluzione ideale per illuminare il tetto e individuare la parrocchia come riferimento luminoso, anche da grandi distanze. La retro illuminazione dei graticci frontali, ottenuta con corpi lighting lineari sapientemente mimetizzati, evoca la luce divina: accogliente, mai invasiva, un’aura che invita il fedele a varcare l’ingresso facendolo sentire apprezzato membro della comunità religiosa. Per l’antico battistero, mantenuto e ristrutturato, sono stati adottati corpi illuminanti che concentrano il fascio luminoso sui soggetti religiosi, evitando di contaminare gli elementi circostanti: risultato raggiunto con due proiettori focalizzanti che pongono in risalto il battistero rispetto alla parte di facciata buia. Il campanile, distrutto dall’attacco sferrato dalle truppe tedesche nel 1944 e ora ricostruito, si pone come emblema di tutti i cittadini, metafora non solo di un’ascesa religiosa, ma anche di una rinascita laica. La nuova torre campanaria sorge da uno specchio d’acqua che simboleggia il fiume Giordano, dove Platek ha posizionato proiettori 2600 Atlantique Bronzosotto il pelo dell’acqua, creando, con la loro mobilità, un effetto di luce sinuoso che valorizza le pareti curve della struttura. Per illuminare poi la statua di San Giovanni, sempre collocata nel laghetto esterno, il proiettore Nettuno diventa fisicamente la metafora della luce che nasce dall’acqua, ancestrale icona della vita.

Platek - Case history

Luce per gli interni, tra artificiale e naturale

 Le grandi vetrate della chiesa, alternate ad ampie pareti effetto brise-soleil in listelli di cotto, sono state progettate in modo da consentire costante illuminazione diurna della struttura, in posizione zenitale a nord nel fonte battesimale, a sud nella custodia del Santissimo e nel coro. L’interno si trova così avvolto perimetralmente da tenui bagliori di luce, mutevoli con il passare delle ore, conservando nel cuore dell’aula domenicale un’atmosfera soffusa e raccolta, ideale per la meditazione e la preghiera. Dai primi momenti del crepuscolo, invece, fino all’oscurità della notte, l’illuminazione degli spazi interni mima il comportamento di quella diurna attraverso la sapiente collocazione della luce in punti strategici come i corridoi, lo sfondo dell’aula e il presbiterio, che ospita altare, ambone e sedute dei ministranti. L’immagine del Cristo in croce è illuminata contemporaneamente dall’alto e dal basso con l’utilizzo di apparecchi illuminotecnici dalle ottiche ellissoidali, prodotti che, con la loro perfetta miniaturizzazione, imitano la pienezza della luce solare senza dare percezione della loro presenza. Il proficuo rapporto di partnership progettuale dello studio Giovannini con Platek, ha consentito di illuminare efficacemente un’architettura essenziale, mai autocelebrativa, solenne e confortevole, perfetta per ospitare il rito religioso e accogliere, proteggere e richiamare l’intera comunità di Castenaso.

Platek - Case History
Platek – Case History

Prodotti di illuminazione impiegati nel progetto (tutti con tecnologia LED)

  • 1700 Nettuno Proiettore
  • Mini Corniche 900 e 1200
  • Nano XL
  • Pix 26
  • One Proiettore e Mini One Proiettore
  • 900 Micro
  • Tetra Parco
  • 400 Nano
  • 1200 Small Proiettore
  • 2600 Atlantique Bronzo
  • Spring Proiettore

Credits

Progetto: Parrocchia di San Giovanni Battista
Ubicazione: Castenaso (BO)
Tipologia di progetto: Architettura religiosa
Committente: Parrocchia di San Giovanni Battista
Status: realizzato
Progetto architettonico: Ing. Gian Franco Giovannini Ing. Roberto Tranquilli
Posti a sedere: 500

Oikos porta il colore a Made Expo

“Oikos il colore del benessere” a Made Expo

Claudio Balestri fondatore e presidente Oikos –  Negli ultimi anni abbiamo osservato una sempre maggiore attenzione, sia a livello formativo sia di sensibilizzazione generale, sui temi che riguardano l’inquinamento ambientale, la cura e la salute della persona, l’alimentazione sana e naturale. Poco esplorato, però, è stato il tema del benessere all’interno dei luoghi in cui viviamo. Oikos produce, dalla sua fondazione nel 1984, colori ecologici, colori pensati proprio per il benessere nei luoghi in cui viviamo. È sempre stato il principio ispiratore dell’azienda: in qualsiasi attività è elemento imprescindibile l’attenzione all’ambiente, all’aria che respiriamo, al benessere e alla salute delle persone. I fattori che caratterizzano il benessere all’interno degli ambienti sono diversi e ognuno necessita di un’attenta analisi al momento dell’acquisto da parte del consumatore. Volendo sintetizzare è però possibile individuare due grandi ambiti che concorrono a creare Il benessere con i colori nei luoghi dove lavoriamo, viviamo, trascorriamo molte ore del nostro tempo.

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Claudio Balestri, fondatore e presidente Oikos

Il colore come scelta cromatica che genera benessere nel luogo di lavoro o casa in cui viviamo – L’utilizzo dei colori nelle superfici/pareti in casa è normalmente regolato da principi comuni, analoghi a quelli che portano a scegliere la tinta dell’abito da indossare o l’arredo di casa per abbinarli a una determinata personalità e favorire o contrastare un certo stato d’animo. I colori aiutano il corpo e la psiche a ritrovare il loro naturale equilibrio e hanno effetti fisici e psichici in grado di stimolare il corpo e calmare certi sintomi. Pertanto una scelta consapevole favorisce un benessere negli spazi in cui viviamo. 

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Oikos – Made Expo 2017

Il colore ecologico come scelta di prodotto senza elementi inquinanti immessi nell’aria e all’interno dei luoghi in cui viviamo – Affinché l’assenza di elementi inquinanti possa essere totale, I materiali – sulle cui superfici viene applicato un colore – devono essere completamente liberi da formaldeide. Pertanto nella scelta di un prodotto/colore bisogna avere la certezza dell’assenza di elementi inquinanti. Solo in questo modo possiamo garantirci aria sana e pulita negli ambienti interni, dove trascorriamo la maggioranza del nostro tempo.

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Oikos, Made Expo 2017

I colori che ci circondano influenzano il nostro stato d’animo, esprimono la nostra personalità, ci creano ansie, ci rendono felici. Colorare adeguatamente il nostro spazio significa viverlo meglio e sentirci a nostro agio, ma il benessere totale si raggiunge solo quando usiamo prodotti non dannosi alla salute e al nostro ecosistema. Noi li produciamo dal 1984, ecco perché “Oikos il colore del benessere”. Venite a scoprirlo nel Padiglione 6 Stand E35/G36.

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Oikos, Made Expo 2017

 

FederlegnoArredo e governo, intesa per ridurre la burocrazia

Emanuele Orsini
Emanuele Orsini

Il Made Expo è anche l’occasione per mettere in vetrina intese come quella siglata dal sottosegretario alla Semplificazione e la pubblica amministrazione, Angelo Rughetti, e dal presidente di FederlegnoArredo Emanuele Orsini. Il protocollo d’intesa riguarda un quadro di collaborazione finalizzato alla migliore attuazione, per la filiera del legno-arredo, delle innovazioni legislative in materia di semplificazione e all’individuazione di ulteriori ambiti di semplificazione procedurali e amministrativi, anche al fine di definire un Manuale operativo delle procedure amministrative del legno. Obiettivo; ridurre gli oneri e i costi burocratici gravanti sulle imprese del settore e accrescere la competitività del sistema. 
Il protocollo, che rappresenta un passaggio fondamentale verso la semplificazione amministrativa e burocratica per tutta la filiera legno-arredamento, sviluppa un approccio verticale alle tematiche della semplificazione, mirato su singoli settori complessivamente considerati. «Commenti di rito: Sono molto soddisfatto di questo accordo che ci vedrà lavorare con il ministero per studiare la migliore implementazione delle innovazioni legislative che sono state recentemente introdotte in materia di semplificazione, anche attraverso iniziative sperimentali. La fase di studio e implementazione sarà accompagnata da un lavoro di monitoraggio costante, qualitativo e quantitativo, dell’impatto delle riforme sull’intera filiera produttiva del legno-arredo», ha commentato Orsini. «Le riforme del governo, ho aggiunto Rughetti, vanno sempre più in profondità per rendere più semplici i comportamenti delle imprese e dei cittadini. Vogliamo che ogni imprenditore ed ogni cittadino sappiano prima e con chiarezza le cose da fare quando devo costruire una casa in legno o mettere una pergola. Oggi troppi vincoli inutili frenano il mercato e l’iniziativa dei cittadini».

Emanuele Orsini
Emanuele Orsini

Nomisma: si infiamma il mercato delle case di lusso

Skyline di Roma
Skyline di Roma

La crisi non tocca il lusso, perlo meno nel settore immobiliare. Secondo una ricerca di Nomisma e Santandrea-Luxury Houses, il mercato degli immobili di pregio nei primi sei mesi vedrà un sostanzioso incremento. Le città in cui si concentra questo segmento immobiliare sono Milano e Roma. Ci saranno, prevede Nomisma, «segnali positivi soprattutto per quanto riguarda il segmento della compravendita» sotto la Madonnina, e ancora meglio nella città del Colosseo. Per Milano Nomisma prevede una «crescita fra primo e secondo trimestre del 2016», mentre per Roma «lo stock offerto è ancora stabile». In particolare a Milano i prezzi delle abitazioni, nel cosiddetto Quadrilatero della moda (tra via della Spiga e via Monte Napoleone) e della finanza, hanno raggiunto i 13mila euro a metro quadro, mentre nel centro storico di Roma si arriva a 12mila euro a metro quadro. Secondo Nomisma e Santandrea, per il primo semestre è prevista una «crescita della domanda di acquisto e del numero di compravendite, mentre si prevede una stabilità dell’offerta in vendita dei prezzi di compravendita».

Skyline di Roma
Skyline di Roma

In Svizzera è boom per l’edilizia: +9%

Cantiere a Zurigo
Cantiere a Zurigo

Mentre in Italia l’edilizia continua a segnare il passo, seppure senza più le rovinose cadute degli anni passati, in Svizzera i cantieri vanno a gonfie vele. L’aumento del giro d’affari tra i Cantoni elvetici nel 2016 è stato di quasi il 9% rispetto al 2015. Il fatturato del settore si è così attestato intorno a 20 miliardi di franchi (circa 21 miliardi di euro). L’associazione dei costruttori svizzeri sottolinea il dinamismo delle attività delle costruzioni, grazie al clima mite alla fine dell’autunno e all’avvio della stagione invernale.

Cantiere a Zurigo
Cantiere a Zurigo

Delrio, Sala e Maroni: le istituzioni a Made Expo 2017

Made Expo 2017, il taglio del nastro. Mauro Parolini, Roberto Maroni, Roberto Snaidero, Emanuele Orsini e Graziano Delrio

L’esposizione internazionale del progetto e delle costruzioni Made Expo, torna a Fiera Milano Rho, dall’8 all’11 marzo 2017, per la sua ottava edizione. L’evento biennale offre un programma multi-specializzato, cantiere di idee e luogo di business integrato: la manifestazione è pronta ad accogliere espositori, operatori e visitatori provenienti da ogni parte del mondo, attratti dall’esperienza di una fiera vivace e da un’offerta merceologica completa. Quattro i saloni rappresentativi e integrati: materiali e sistemi costruttivi (padiglioni 6-10); involucro e serramenti (padiglioni 1-2-3-4); interni e finiture (padiglioni 5-7); software, tecnologie e servizi (padiglione 10). E proprio nel padiglione  10, presso lo spazio BuildSmart, dopo il consueto taglio del nastro, si è tenuta l’inaugurazione ufficiale che ha visto protagonista il trio istituzionale formato da Graziano Delrio, Giuseppe Sala e Roberto Maroni.

Graziano Delrio, Made Expo 2017
Graziano Delrio, Made Expo 2017

Graziano Delrio – “Rinnoviamo l’impegno del governo, che continua ad investire in innovazione, sicurezza e sostenibilità, a partire dall’edilizia. L’esecutivo è collabora fianco a fianco con il comparto delle costruzioni, settore nevralgico per il sistema Paese e per far accelerare la macchina economica italiana”. Infatti – aggiunge il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – vanno in questo senso i provvedimenti del governo quali gli ecobonus, che prevedono importanti agevolazioni fiscali per tutti quegli interventi di riqualificazione edilizia ed efficientamento energetico, oltre al vasto programma di prevenzione sismica. Insomma, nonostante tutte le difficoltà, stiamo facendo in modo che l’impresa possa fare l’impresa, con tradizione e qualità”.  

Giuseppe Sala, Made Expo 2017
Giuseppe Sala, Made Expo 2017

Giuseppe Sala – Il sindaco di Milano è forse quello a più agio di tutti, visto che Fiera Milano è a un tiro di schioppo, se non meno, dagli spazi del suo Expo 2015. Queste le parole del primo cittadino: “Milano è sempre più una metropoli europea e mondiale e, dopo Brexit, ci candidiamo a diventare un punto di riferimento assoluto per il continente e il pianeta intero. La nostra bella Milano è una città sempre più scelta, soprattutto dai giovani: ecco, finalmente qualcosa di cui gioire ed essere orgogliosi”. Infine, la sferzata: “Mi sto impegnando alla ristrutturazione e alla rigenerazione del patrimonio immobiliare milanese e, meglio, all’intero territorio. C’è tanto lavoro da fare, ma continuiamo a testa bassa e con le maniche rimboccate: i risultati stanno arrivando”. 

Roberto Maroni e Mauro Parolini, assessore allo sviluppo economico di Regione Lombardia
Roberto Maroni e Mauro Parolini, assessore allo sviluppo economico di Regione Lombardia

Roberto Maroni – Il presidente della Regione Lombardia è intervenuto spalleggiato a Mauro Parolini, assessore allo sviluppo economico. L’esponente leghista ha sottolineato l’impegno in prima linea della Lombardia: “Siamo la seconda regione europea per gli investimenti stanziati in innovazione”. Un primato di cui andare più che fieri e che ribadisce l’importanza di abbracciare quanto di buono porta la tecnologia per favorire lo sviluppo economico, a partire dal mondo dell’edilizia, come spiega ancora Maroni. 

Made expo 2017
Made expo 2017

Made expo ha da sempre nel suo Dna una forte spinta alla circolarità dei saperi e investe in incontri, mostre e convegni, creando un contesto culturale e internazionale di altissimo livello con appuntamenti di approfondimento, dimostrazioni live e talk show che animano la manifestazione favorendo networking, grazie alla partecipazione di opinion leader, e affrontando temi di attualità e tecnico scientifici nonché le normative più attuali. Il 2017 riconferma gli eventi di successo e si arricchisce di nuove opportunità e occasioni di incontro. La fiera conferma il suo ruolo di osservatorio privilegiato sul panorama dell’architettura e dell’edilizia, alimentando il connubio tra domanda e offerta, progettazione e produzione. Il tutto sarà all’insegna dei temi caldi: costruire, recuperare e ristrutturare in modo sostenibile, efficiente e sicuro, resistenza antisismica, riqualificazione e rigenerazione delle periferie, ma anche evoluzione tecnologica e nuovi modi di progettare e costruire, Building Infomation Modeling in primis. Infatti, nei prossimi anni cittadini, amministrazioni e progettisti saranno coinvolti in una grande sfida: realizzare piani di rigenerazione urbana che puntino ad arrestare il consumo di suolo e a trasformare zone già urbanizzate. A partire dalle periferie. Già, perché riqualificare il capitale sociale (e immobiliare) delle periferie è una necessità che urge, oltre che punto di partenza per ricostruire la città.

Le buone abitudini degli italiani sono in rosa

Bar e ristoranti, un mondo di eccellenza al femminile. In occasione della festività dell’8 marzo Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi – vuole celebrare le donne che ogni giorno lavorano dietro i banconi dei bar, nelle cucine e nelle sale di ogni trattoria, ristorante, pizzeria, per regalare ogni giorno un momento di convivialità e un sorriso, dal caffè del mattino al cocktail della sera. Un universo fatto di 375.044 lavoratrici dipendenti che costituiscono il 53,3% del totale occupati dipendenti nei pubblici esercizi. Di queste in particolare 118.486 lavorano nei bar (il 31,6%) e 172.341 nei ristoranti (il 46%), in prevalenza con un’età compresa tra i 20 e i 30 anni (il 28,6%), tra i 40 e 50 anni (il 22,2%) e i 30 e 40 anni (il 15,6%). Nel settore non mancano inoltre le imprenditrici: per quanto riguarda i servizi di ristorazione nel loro compleso sono 64.185 le ditte individuali con un titolare donna, pari a circa un terzo delle imprese (il 38,5%). “L’8 marzo è l’occasione per ricordare il valore aggiunto che le donne portano nel nostro settore tutti i giorni dell’anno – commenta Antonella Zambelli, Presidente del Comitato “Fipe in Rosa” -. Imprenditrici e lavoratrici che si organizzano spesso con fatica per conciliare il lavoro con gli impegni quotidiani e familiari, con una cura, un’attenzione al dettaglio e una dedizione uniche, nelle cucine dei ristoranti come a casa. Nonostante le complessità che caratterizzano il lavoro al femminile è positivo vedere quanto il mondo dei pubblici esercizi non sia solo “rosa” ma anche in linea con le esigenze di molte mamme lavoratrici: il 70,8% è impiegata part time e il 77,4% dei contratti è a tempo indeterminato”.”Fipe da anni dedica inoltre particolare attenzione al lavoro al femminile – ricorda Antonella Zambelli -, anche attraverso l’istituzione del comitato “Fipe in rosa”, che promuove iniziative tese a valorizzare una ristorazione di qualità, attenta alla cura del dettaglio e alla familiarità nei rapporti con la clientela che contraddistingue un punto cardine del lavoro”. E a proposito di cura del dettaglio, in occasione dell’8 marzo, Fipe invita i propri associati a decorare le tavole con una mimosa, come omaggio per le molte donne che ceneranno nei ristoranti italiani.

Mimosa - 8 marzo

Ecco perché non perdere il nuovo numero di YouBuild

YouBuild marzo 2017

YouBuild marzo 2017

La riqualificazione tra l’era digitale e gli edifici d’epoca

Che cosa distingue un restauro qualsiasi da quello rispettoso di uno storico edificio? Nel caso del Teatro di Rimini la differenza la fanno i laterizi prodotti da SanMarco Terreal, che ha ricreato la stessa tipologia di materiali utilizzati a metà Ottocento per la realizzazione dell’edificio. Il ripristino del teatro romagnolo è una delle case history che si possono leggere sul nuovo numero di YouBuild, il periodico edito da Virginia Gambino Editore rivolto agli operatori del mondo delle costruzioni e, in particolare, a chi propone un’edilizia sostenibile.

L’Italia, d’altra parte, può vantare un patrimonio di architetture d’epoca di pregio che, però, devono essere adeguate ai tempi. Riqualificare, restaurare, ripristinare: ma come? Sul nuovo numero della rivista sono riportati altri casi, corredati da fotografie e disegni. Per esempio, Villa Zilieri Motterle, vicino a Treviso: un edificio di antiche origini che ospita anche affreschi del Tiepolo. O il caso del Filandone vicino a Bergamo, archeologia industriale che è tornata a vivere grazie alle tecnologie costruttive che hanno riqualificato l’ambiente.

Ma l’edilizia sostenibile non è solo restauro. YouBuild guarda avanti e approfondisce uno degli argomenti caldi per architetti, ingegneri e imprese: la diffusione della progettazione elettronica, il Bim. È davvero il futuro? Un altro argomento di attualità, a cui ha dato spazio anche il Made Expo di Milano, riguarda la riqualificazione non solo di una singola unità immobiliare, ma di intere zone della città. Le periferie che si avvicinano al centro delle metropoli e, anzi, fanno sfumare la differenza tra ciò che è il cuore e quello che sta fuori: è il concetto espresso dall’architetto Stefano Boeri, riportato in un altro articolo della rivista.

A proposito di architetti: non manca anche in questo numero una utile guida alla saggia amministrazione di uno studio professionale. Una premessa indispensabile per continuare a lavorare con profitto. Con l’aiuto delle informazioni da leggere su YouBuild

YouBuild marzo 2017

YouBuild marzo 2017

YouBuild marzo 2017

Nuovo sito web per CASE: tutte le macchine a portata di clic

CASe-sito-web

CASe-sito-web

CASE Construction Equipment lancia il nuovo sito web. “Viviamo in un’era digitale dove la vita scorre a un ritmo più veloce e le informazioni servono in un istante, a portata di un clic”, commenta Marcello Fortunato, direttore marketing per Europa, Africa e Medio Oriente. “Con il nuovo sito web, puntiamo ad offrire ai nostri clienti un’esperienza digitale efficiente e interattiva e soluzioni pratiche per la loro attività”.

Con una programmazione modulare, pagine semplici da navigare e informazioni di prodotto subito disponibili, il nuovo sito CASE offre la stessa esperienza di navigazione su computer, tablet e smartphone, grazie al suo design responsive. Anche il configuratore di prodotto è ora disponibile anche per tablet e cellulari e permette ai clienti di esplorare tutte le opzioni disponibili per ogni macchina e richiedere un preventivo. 

Dalla homepage è inoltre garantito l’accesso diretto ai social media per un’esperienza digitale interattiva e integrata, per essere sempre aggiornati sulle ultime novità e sugli eventi Case.