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Laterlite e Gras Calce a Made Expo 2017

Laterlite-Gras Calce, Made Expo 2017

Due importanti marchi in campo per un’impareggiabile gamma di soluzioni destinate sia alle nuove costruzioni che alle ristrutturazioni e piccole manutenzioni, accomunate da eccellenza tecnologica, leggerezza e praticità: Leca e Gras Calce per la prima volta sotto lo stesso “tetto” alla prossima edizione di Made Expo, in programma dall’8 all’11 Marzo 2017 presso il quartiere Fiera Milano-Rho. Insieme a Laterlite e Gras Calce le murature a marchio Lecablocco: alla rinomata gamma di soluzioni leggere e isolanti a base di argilla espansa Leca, articolata nelle linee di prodotti premiscelati per sottofondi, massetti, calcestruzzi, per cura del verde e applicazioni geotecniche, e ai sistemi costruttivi Lecablocco di Anpel, si affiancherà in questa occasione Gras Calce, un brand di grande storia e prestigio recentemente soggetto di un accordo di collaborazione a due che ha sancito l’avvio di una partnership produttiva, logistica e commerciale con Laterlite.

Non mancheranno naturalmente, ad arricchire di significato e contenuti questa folta rappresentativa, alcune fra le più importanti novità e soluzioni di punta proposte dai tre marchi, tutte all’insegna di una filosofia che pone al centro eccellenza tecnologica, praticità di utilizzo e facile gestione del prodotto in cantiere.  A prendere la scena sarà in particolare la nuova gamma di predosati leggeri Laterlite, che rappresenta al tempo stesso uno dei primi frutti della partnership con Gras Calce: cinque soluzioni – una malta bastarda, un massetto, un calcestruzzo e due prodotti per sottofondi – con i quali Laterlite coniuga sinergicamente la sperimentata tecnologia produttiva del “bi-sacco” Gras Calce con la sua grande esperienza nello sviluppo di prodotti a base di argilla espansa Leca per offrire una risposta ancor più specializzata ai piccoli lavori quotidiani di manutenzione.

Laterlite-Gras Calce, Made Expo 2017
Laterlite-Gras Calce, Made Expo 2017

Per l’edizione 2017 di Made Expo, Anpel si concentra sulle murature in calcestruzzo di argilla espansa Leca ad elevato isolamento termico, i Lecablocco Bioclima Zero, un vero e proprio sistema per murature armate anche in zona sismica. A completare lo schieramento, per finire, sarà Gras Calce, che nell’occasione sarà presente con la propria gamma di prodotti predosati in bisacco, massetti e calcestruzzi, quest’ultima proprio recentemente arricchita da Ultrabeton, formulato per applicazioni in ambiti quali strutture interrate, piscine, vasche per acqua potabile, per impianti di depurazione e per liquidi e sostanze inquinanti, ambiti in cui il prodotto, oltre ad offrire una elevata resistenza caratteristica, garantisce un alto grado di impermeabilità.

L’appuntamento è al Padiglione 6 stand E01-F10, per entrare nella “casa Leca – Gras Calce” e scoprire prodotti e soluzioni per costruire e ristrutturare in modo moderno, in sicurezza, comfort e con prestazioni certificate.

Recupera il calore con Zehnder (Video)

Odoacre Oriani - Zehnder

Odoacre Oriani – Direttore vendite Zehnder Group Italia

«Siamo a Klimahouse con la nuova generazione di dispositivi di ventilazione ComfoAir Q, recuperatori di calore ancora più efficienti, disponibili in tre diverse potenze. Una vera innovazione sul fronte della ventilazione meccanica controllata che consente di ottenere ottimi livelli sonori, un recupero di calore maggiore e un consumo di energia basso, con rendimento superiore al 90%».

Sismabonus, ecco il decreto attuativo (scaricabile) e le classi di rischio

Graziano Delrio

Un importante passo in avanti. Si può definire così il decreto attuativo firmato dal ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, e dal presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Massimo Sessa. Arrivano così il decreto ministeriale e le linee guida per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni. È un passo importante perché permette di usufruire del cosiddetto Sismabonus (che arriva fino all’85%), gli incentivi fiscali previsti nella legge di Stabilità 2017 che necessitavano, per poter essere usufruiti, dei parametri su cui misurare gli interventi. «Quella di oggi è una novità assoluta, molto importante. Il contenuto di queste linee guida rientra nel progetto di Casa Italia che lanciammo con il Presidente Renzi e su cui anche il Presidente Gentiloni insiste molto. È un passaggio di prevenzione e di cura del nostro territorio», ha detto Delrio. «Oggi parliamo non di ricostruzione, ma di un provvedimento molto atteso che dà il via alla stagione strutturale e organica della prevenzione. Il sismabonus è stato introdotto dalla legge di Stabilità, e al pari degli ecobonus, i cittadini avranno a disposizione uno strumento per ottenere la diminuzione del rischio sismico degli edifici». Secondo Delrio, «Questa è una pubblicità progresso: metti in sicurezza la tua casa. Dobbiamo impedire a tutti i costi di dover piangere i morti e di impiegare il nostro denaro in ricostruzione, anziché nella prevenzione. Il nostro Paese è un paese fragile, questa è la verità, e non ci dobbiamo nascondere. Questa fragilità non deve diventare però un pericolo per le persone, deve diventare uno stimolo a intervenire, vista la sismicità del nostro territorio, sulla elevata vulnerabilità del nostro patrimonio edilizio». 

Graziano Delrio
Graziano Delrio

Che cosa prevede il decreto

Dal punto di vista dei contenuti tecnici, le linee guida sono uno strumento di semplificazione che permettono di dare attuazione alla Legge di Bilancio 2017, senza richiedere strumenti e concetti diversi da quelli già utilizzati dai professionisti nell’applicazione delle norme. Affrontano, con un nuovo approccio, il tema della classificazione del rischio sismico delle costruzioni esistenti coniugando il rispetto del valore della salvaguardia della vita umana (mediante i livelli di sicurezza previsti dalla Vigenti Norme Tecniche per le Costruzioni) e la considerazione delle possibili perdite economiche e delle perdite sociali (in base a robuste stime convenzionali basate anche sui dati della Ricostruzione post Sisma Abruzzo 2009).

Sono previste Otto classi di rischio sismico per valutare le costruzioni. Le linee guida consentono, appunto, di attribuire a un edificio una specifica classe di rischio, mediante un unico parametro che tiene conto sia della sicurezza sia degli aspetti economici.

Per attivare i benefici fiscali occorre quindi fare riferimento alla classificazione prevista dalle nuove Linee guida, con le quali si attribuisce ad un edificio una specifica Classe di rischio sismico. Sono state individuate otto classi di rischio sismico: da A+ (meno rischio), ad A, B, C, D, E, F e G (più rischio).

Scarica qui il documento con le specifiche delle classi di rischio.Classi Rischio Sismico e Sismabonus – slide

Case a Milano
Case a Milano

Hormann, quando porte e portoni fanno la differenza

La riqualificazione degli edifici esistenti è la forma di investimento oggi più conveniente: ecco il caso di un piccolo intervento mirato a migliorare funzionalità, sicurezza e risparmio energetico, realizzato con prodotti Hormann. Negli ultimi anni gli interventi di ristrutturazione hanno progressivamente conquistato quote di mercato sempre più importanti: attualmente assorbono circa il 70% di tutti gli investimenti nell’edilizia del nostro paese. Le ragioni di questa tendenza, ormai consolidata, sono numerose. Ad esempio, nelle grandi città come nei piccoli centri, i molti edifici idonei alla riconversione funzionale possono soddisfare le esigenze più diverse e, dal punto di vista economico, è senz’altro più conveniente ristrutturare un fabbricato esistente piuttosto che costruirne uno nuovo. Anche dal punto di vista degli oneri di urbanizzazione e della conservazione del territorio  vale questo modello di riferimento. Nella forma delle detrazioni fiscali del 50% (per la ristrutturazione) e del 65% (per la riqualificazione energetica), gli incentivi statali offrono inoltre un’interessante opportunità per abbattere il costo dei lavori, recuperando buona parte dell’investimento nell’arco di un decennio. In questo modo anche i piccoli proprietari sono motivati a intervenire sulle proprie residenze –  adeguandole alle mutate esigenze abitative – a migliorarne le prestazioni energetiche – aggiornando involucro e impianti con le moderne tecnologie eco-sostenibili –  e a incrementarne la sicurezza, rinforzando le strutture anche in ottica antisismica. L’accesso alle detrazioni fiscali è consentito a un’ampia casistica, che comprende fra l’altro opere di manutenzione straordinaria e di ristrutturazione edilizia sulle singole unità residenziali, anche rurali, e sulle loro pertinenze, oltre alle parti comuni dei condomini (in questo caso è compresa la manutenzione ordinaria).

Prima e dopo - Hormann
Prima e dopo – Hormann

L’eliminazione delle barriere architettoniche, l’adozione di dispositivi anti-effrazione, il contenimento dell’inquinamento acustico e molte altre tipologie d’intervento rientrano nella casistica dei provvedimenti soggetti a detrazione fiscale. Fra le spese detraibili sono comprese quelle sostenute per le prestazioni professionali, la messa in regola degli impianti, l’acquisto dei materiali, il nolo di attrezzature,  la sicurezza del cantiere, le perizie e i sopralluoghi, le imposte e le tasse o ancora gli oneri di urbanizzazione. Per ogni unità immobiliare si possono detrarre fino a 96.000 euro. Risultano perciò detraibili la maggior parte delle opere a cominciare dalla sostituzione di porte e serramenti – intervento fra i più diffusi poiché, oltre a migliorare l’estetica, la funzionalità, il comfort e la sicurezza, rende più appetibile l’edificio sul mercato immobiliare. È il caso della sostituzione di un vecchio e pesante portone con apertura a libro, posto a chiusura del garage, e delle due porte esterne di accesso dal cortile, recentemente effettuato in un edificio residenziale a Castelnovo ne’ Monti (Reggio Emilia). In questo caso i proprietari hanno deciso di sostituire le vecchie chiusure esistenti con prodotti marchiati Hörmann, selezionati nell’ampio catalogo dell’azienda tedesca – leader mondiale nel settore –  e coordinati fra loro per il migliore inserimento architettonico. Si tratta di un portone LPU 40 e di due porte NT 60, composti da elementi orizzontali esattamente suddivisi (grecatura media), per rispettare il disegno del rivestimento della facciata, caratterizzati da una colorazione neutra (RAL 7016 – grigio antracite) su finitura Sandgrain, contornati da eleganti profili e dalla soglia in acciaio inox. Questo è un piccolo ma significativo esempio delle potenzialità offerte da Hörmann anche nel caso di interventi di modesta complessità che, rispetto alla situazione precedente, possono fare realmente la differenza per la qualità complessiva del prodotto e per la praticità e la sicurezza nell’uso.

Prima e...dopo - Horman
Prima e…dopo – Horman

Funzionalità, estetica, sicurezza

Il portone sezionale LPU 40 è uno dei prodotti Hörmann di maggiore diffusione nel segmento delle chiusure per garage negli edifici residenziali, disponibile anche in formati su misura per interventi di ristrutturazione edilizia e in numerosi allestimenti. Caratterizzato da un’ampia gamma di accessori, grazie al manto a doppia parete in acciaio con interposto materiale termoisolante (spessore totale 42 mm ) LPU 40 assicura la migliore trasmittanza termica riscontrabile sul mercato: U = 1,4 W/m2K (per portoni senza finestrature con dimensioni 5.000 per 2.125 mm). Perfetta stabilità, scorrimento agevole e silenzioso ed elevata sicurezza nell’uso sono risultato delle collaudate componenti meccaniche, che garantiscono anche interessanti prestazioni in termini di permeabilità all’aria (classe 2) e all’acqua (classe 3). Le porte da garage Hörmann NT 60 con apertura verso l’esterno sono anch’esse caratterizzate dalla struttura sandwich in acciaio e materiale coibente interno (spessore 42 mm). Fornite parzialmente montate, le porte possono essere assemblate e montate sul posto senza difficoltà. L’intera fornitura è stata effettuata dal Partner Hörmann di zona Metalbi Snc di Biolzi S. & C. con sede a Montecchio Emilia (Reggio Emilia).

Il pollice verde di Ytong-Xella Italia (Video)

Mattia Manni, Xella Italia – Ytong

Mattia Manni – Responsabile marketing Xella Italia – Ytong

«Xella Italia attesta l’eccellenza del profilo ambientale dei propri prodotti con la Certificazione EPD. Per noi è importante far capire che la nostra produzione è certificata secondo criteri di sostenibilità ed eco-compatibilità, tanto quanto i nostri prodotti».

Involucro, performance al top con Wienerberger (Video)

Enrico Lanconalli - Wienerberger

Enrico Lanconalli – Product Management Wienerberger

«Siamo stati a Klimahouse con un prodotto davvero interessante sul fronte delle prestazioni termiche: Porotherm BIO PLAN 30T 0,09. In soli 30 centimentri di spessore, questo blocco consente di migliorare al massimo le prestazioni di involucri abbinati a sistemi a cappotto in pareti monostrato».

Riscaldamento e condizionamento: il sistema ibrido Viessmann (Video)

Alessandro Trevisan - Viessmann

Alessandro Trevisan – Formatore Accademia Viessmann

«Tante le novità di gamma Viessmann per un’offerta ancora più completa per sistemi di riscaldamento e condizionamento. Tra i prodotti più innovativi c’è il sistema ibrido Vitocaldens 222-F che integra in un unico sistema la pompa di calore, la caldaia a condensazione e un accumulo da 130 litri».

Speedblok, il sistema di isolamento e antisismico di Terzer (Video)

Roman Terzer

Roman Terzer – Project Manager Terzer

«Speedblok è un progetto innovativo per le costruzioni in legno: il sistema garantisce alte prestazioni statiche e antisismiche, isolamento termico e acustico. Si tratta di un blocco in legno truciolare, coibentato con lana di roccia (di altissima qualità, di importazione svizzera) che garantisce anche una resistenza al fuoco elevata».

La casa secondo i Millennials

La casa secondo i Millennials

La maggior parte dei giovani italiani (57%) va via da casa dopo i 30 anni, in ritardo rispetto alle generazioni di padri e nonni; due giovani su tre scelgono l’affitto; le ragazze sono più indipendenti: infatti, il 51% dichiara di essere uscita di casa rispetto al 38% della popolazione maschile. Sono questi alcuni dei dati finali raccolti dal sondaggio “I Millennials via da casa” condotto d Doxa per Idealista su, su un campione rappresentativo di mille italiani. La ricerca si è focalizzata successivamente  su un campione di 300 madri e figli, per capire gli aspetti pratici ed emotivi connessi all’uscita di casa, da entrambi i punti di vista. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole: l’incertezza del futuro porta i Millennials a emanciparsi più tardi rispetto alle precedenti generazioni. Meno della metà dei nati tra gli anni Ottanta e il 2000 ha lasciato il tetto familiare; nello specifico il 44% degli under 35 è uscito di casa nel 2016, mentre il 26% di chi è ancora con mamma e papà prevede di farlo nel 2017.

Il matrimonio costituisce sempre meno motivo esclusivo di uscita dal “nido”, perché le priorità diventano altre come le convivenze, lo studio e il lavoro. Questa è la differenza tra i Millennials e le generazioni precedenti: il 73% dei Baby Boomer (nati tra il 1945 e il 1964) è uscito di casa con il matrimonio, l’11% per motivi di lavoro, il 6% per motivi di studio; il 4% per vivere da solo; il matrimonio è stato il principale propulsore dell’uscita di casa anche per il 47% della Generazione X (nati tra il 1965 e il 1980), l’11% per lavoro, il 14% per studio e il 7% per amore della vita da single. I Millennials (nati dal 1981 al 2000) rompono gli schemi di padri e nonni e, seppur con difficoltà economiche maggiori e in ritardo rispetto alle generazioni precedenti, quando escono di casa lo fanno per lavoro o studio (32%) tanto quanto per amore (30% per motivi di matrimonio) e l’8% per andare a vivere da solo.  Il 66% dei Millennials lasciano casa per andare a vivere per conto proprio opta per l’affitto piuttosto che l’acquisto dell’abitazione. La problematica economica è l’elemento  principale che guida la scelta dell’abitazione – si tratti del prezzo di acquisto o del canone di affitto -, per oltre la metà dei giovani intervistati (54%). Gli altri criteri di scelta sono il quartiere (36%), la zona di residenza (35%), la vicinanza al posto di lavoro (30%) e la vicinanza ai mezzi pubblici (29%). Come caratteristica intrinseca all’abitazione i giovani attribuiscono molto valore alla luminosità (29% dei rispondenti). Oltre la metà dei Millennials si spostano per andare a vivere nella stessa città. Una sparuta minoranza – appena il 6% del campione -, vive nello stesso edificio dei genitori.

La casa secondo i Millennials
La casa secondo i Millennials

Lasciare la casa dei propri genitori è anche una questione di cuore. Di solito tra la decisione di andare via di casa e “fare il passo” trascorrono in media 6 mesi. La ricerca si è soffermata sui sentimenti che accompagnano questo periodo per madri e figli: un mix di eccitazione (42%) e felicità (38%) per i ragazzi, di tristezza (59%) per le loro madri, anche se questo sentimento “dell’ultimo giorno” lascia il campo alla comprensione e a una presenza discreta nella vita del figlio.   Le mamme italiane si dimostrano meno possessive di come vengono spesso dipinte tanto che i figli dichiarano di non sentire la pressione o il fastidio della loro presenza.  Anche a distanza madri e figli trovano il modo di essere presenti attraverso pranzi e cene insieme (79%), contatti telefonici giornalieri (76%), messaggi e chat (54%).  La mamma moderna è felice di dispensare pareri sulle relazioni dei propri figli (48%) quando questi lo richiedono, ma è anche la “chioccia” che vorrebbe proteggere i propri figli come se fossero ancora piccoli (34%), vorrebbe sapere dove sono e cosa fanno (27%) e si preoccupa che mangino abbastanza (24%). Ad ogni modo 2/3 delle intervistate pensano che i figli siano andati via al momento giusto, mentre i figli credono che la mamma preferisse che fossero rimasti ancora in casa. Entrambi però concordano che 25 anni è l’età ideale per lasciare la casa.

La stanza del figlio – Cosa portano con se i Millennials quando lasciano casa? La biancheria (65%) mette d’accordo la maggior parte dei ragazzi, seguita da libri (58%) e fotografie di famiglia (45%). In genere sono le ragazze a portare nella nuova casa più oggetti dei ragazzi.  Tra le cose che i ragazzi lasciano invece volentieri nella loro vecchia casa c’è il letto (29% dei casi) e gli oggetti d’infanzia (24%) insieme a molte altre cose che restano a casa dei genitori. E così, quando i figli vanno via da casa, la stanza rimane spesso cristallizzata (60%), viene destinanta a svariati utilizzi como stanza degli ospiti (10%), viene occupata da un’altra persona di famiglia (8%), utilizzata come studio/biblioteca/sala tv (6%), stanza degli hobby (5%) o cabina armadio (3%). Secondo Vincenzo De Tommaso, responsabile comunicazione di idealista, «Nella scelta dell’abitazione prevale sempre più l’aspetto economico, perché le condizioni delle famiglie sono peggiorate nell’ultimo decennio di crisi in cui l’Italia ha perso 10 punti di Pil. Come emerge dalla ricerca, i giovani italiani sembrano consapevoli dell’importanza di emanciparsi presto, ma la società non li agevola, dal momento che instabilità lavorativa e dei redditi da un lato e gli alti canoni di locazione dall’altro, rendono quello della casa tutta per sé un vero e proprio sogno. Da qui l’esigenza di un’offerta di abitazioni in locazione a canone calmierato che permetta ai giovani di entrare con meno difficoltà nel mondo immobiliare».

Il nuovo sistema termoisolante di Stiferite (Video)

Cristian Baldan - Stiferite

Cristian Baldan – Responsabile commerciale marketing Stiferite

«Stiferite presenta il suo Sistema Pendenzato, sistema termoisolante prefabbricato per la realizzazione di pendenze. Realizzato su misura del singolo cantiere sulla base di un progetto esecutivo, consente di ricreare le pendenze calcolate in fase di progettazione. Un abito sartoriale da mettere in posa in maniera semplice e veloce, dalle prestazioni termiche elevate».

Scatto delle compravendite (+20%) ma prezzi in calo

Milano notturna
Milano notturna

Incremento di quasi il 20% delle compravendite di abitazioni. L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, sulla base dei dati forniti dall’Agenzia delle Entrate, ha analizzato l’andamento delle compravendite nelle grandi città italiane nel 2016. Secondo i dati ufficiali, il ribasso dei prezzi è continuato anche nella seconda parte del 2016 (dal secondo semestre 2007 è stato del 40,1%), ma si assiste ormai da tempo al ritorno degli investitori, la maggiore disponibilità delle banche ad erogare e tassi particolarmente vantaggiosi hanno rimesso in moto il mercato immobiliare. A livello nazionale le compravendite residenziali nel 2016 sono state 528.865 con un aumento del 18,9% rispetto al 2015. Tutte le principali città della Penisola hanno mostrato volumi in aumento, in particolare Torino e Verona. Bene  Bologna,  Genova e Milano. Tutte con variazioni oltre il 20%. Fanalino di coda Bari con +7,5%. Con oltre 30 mila compravendite, Roma è la città che fa segnare il maggior numero di transazioni.

Milano notturna
Milano notturna

Laterizi Wienerberger promossi dal ministero dell’Ambiente

Laterizi Wienerberger-©-Foto-Andi-Bruckner

Tutti i laterizi Wienerberger sono conformi alle richieste del Ministero dell’Ambiente. Sono stati pubblicati poche settimane fa i nuovi criteri ambientali minimi per le gare di progettazione, l’acquisto di arredi interni e prodotti tessili da parte della Pubblica Amministrazione. Il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha firmato il decreto, attuativo del Codice Appalti, che definisce i riferimenti per gli acquisti verdi con gara.

Per l’affidamento dei servizi di progettazione dei lavori di nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione, si continuerà a fare riferimento al DM 24 dicembre 2015, in cui sono stati inseriti riferimenti al nuovo Codice Appalti (D.lgs. 50/2016) e al nuovo Conto Termico (DM 16 febbraio 2016). Questi importanti documenti definiscono caratteristiche e prestazioni ambientali superiori alla norma. Si introduce infatti il concetto di GPP (Green Public Procurement) o “Acquisti Verdi”, che diventa lo strumento con cui la Pubblica Amministrazione diventa protagonista di una strategia di sviluppo sostenibile. Con gli “acquisti verdi”, le Pubbliche Amministrazioni integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo d’acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca di prodotti (e soluzioni) che abbiano il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita. L’obiettivo è quello di incentivare la produzione di prodotti/servizi a ridotto impatto ambientale grazie all’inclusione di criteri ambientali nel processo di acquisto delle pubbliche amministrazioni. Il “collegato ambientale” alla legge di stabilità (Legge 28 dicembre 2015, n. 221 – Gazzetta Ufficiale del 18/01/16) all’art. 18, comma 4 ha reso obbligatorio per le pubbliche amministrazioni appaltanti l’inserimento nella documentazione di gara dei “Criteri Ambientali Minimi (CAM)” per di appalti di forniture e affidamenti connessi all’efficienza energetica negli usi finali e, per almeno il 50% del valore di gara per le altre categorie di appalto.

Per i componenti edilizi, le quote di materiali da riciclare, la gestione del cantiere e i criteri da seguire nelle demolizioni e negli scavi, si dovranno seguire le specifiche tecniche illustrate dal Ministero. Per quanto riguarda il laterizio, nel paragrafo 2.4.2.2. si impone come requisito mimino che “I laterizi usati per muratura e solai devono avere un contenuto di materiale riciclato (secco) di almeno il 10% sul peso del prodotto”. Tra gli strumenti di verifica si autorizza l’uso di “autodichiarazione ambientale di Tipo II conforme alla norma ISO 14021, verificata da un organismo di valutazione della conformità”. Tale documentazione dovrà essere presentata alla stazione appaltante in fase di esecuzione dei lavori, nelle modalità indicate nel relativo capitolato. Tutti i laterizi prodotti in Italia da Wienerberger Spa Unipersonale contengono almeno il 10% di materiale riciclato sul peso del prodotto.  L’appaltatore dovrà dimostrare la propria capacità di applicare misure di gestione ambientale. Bisognerà garantire risparmio idrico, illuminazione naturale e approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili. Si dovrà assicurare l’inserimento naturalistico paesaggistico, la sistemazione delle aree verde e il mantenimento della permeabilità dei suoli. Sono infine previsti criteri minimi premiali come il miglioramento prestazionale del progetto, l’uso di materiali composti da materie prime rinnovabili, la distanza di approvvigionamento dei prodotti da costruzione e il miglioramento delle prestazioni ambientali dell’edificio. Un altro criterio premiale è la capacità tecnica dei progettisti: sarà infatti attribuito un punteggio premiante alla proposta redatta da un professionista accreditato dagli organismi di certificazione energetico – ambientale degli edifici accreditati secondo la norma internazionale ISO/IEC 17024.

Laterizi Wienerberger-©-Foto-Andi-Bruckner

Siniat per l’antisismico (Video)

Raffaele Gorlezza - Siniat

Raffaele Gorlezza – Assistenza tecnica Etex Building Performance, Siniat

«Per la prima volta Siniat e Promat sono presenti insieme, sotto un unico grande marchio: abbiamo portato soluzioni (ovviamente certificate) contro l’antisfondellamento: controsoffitti certificati e servizi antisismici per la salvaguardia degli  utenti e per evitare danneggiamenti in parete anche con terremoti di grande entità , grazie a un accessorio definito “fusibile”».

Le nuove facciate ventilata di San Marco Terreal (Video)

Roberta Massarotto - San Marco Terreal

Roberta Massarotto – Ventilated Walls Product Manager San Marco Terreal

«All’avanguardia con sistemi innovativi per i rivestimenti in laterizio, San Marco Terreal propone anche soluzioni specifiche per le facciate ventilate. Come Piterak Slim, rivestimento in laterizio dal design elegante e contemporaneo, realizzato in doppia pelle a giunto orizzontale chiuso».

Infissi e finestre: le soluzioni Roto (Video)

Stefano Sapucci - Roto

Stefano Sapucci – Country Manager Roto Italia

«Le principali novità sono un’evoluzione della finestra Roto Q-P5 con isolante preinstallato, dove abbiamo cambiato l’isolamento: un triplo isolamento all’insegna dell’efficienza energetica e del risparmio,  di cui Klimahouse è emblema».

Biomasse, il riscaldamento amico del portafoglio e dell’ambiente

Caldaie, camini e stufe a legna, pellet o cippato: una nuova tendenza per riscaldare la casa in modo economico ed ecologico. Mce Lab – l’osservatorio sul vivere sostenibile promosso da Mace – Mostra Convegno Expocomfort dedica uno speciale focus ad una tendenza tornata in auge per riscaldare la casa: caldaie, camini e stufe di nuova generazione ad alto rendimento e a basse emissioni. Una gamma di prodotti alimentati principalmente a biomasse secche e a legna ecologica che coniugano tecnologia e design, dalle molteplici forme, materiali e funzioni capaci di integrarsi perfettamente con l’arredo e lo stile di una casa, di arricchire di charme una camera di hotel o uno spazio comune e allo stesso tempo di ottimizzare la combustione evitando così di inquinare l’aria. 

Mce Lab, presenta un focus speciale su questo combustibile e sulle soluzioni disponibili sul mercato: quali sono le biomasse per il riscaldamento?

Legna ecologica
La legna ecologica è quella che deriva dall’abbattimento di piante già morte, senza intaccare alberi vivi, dallo sfruttamento razionale delle foreste secondo il metodo della matricina che limita strisce di bosco o una pianta ogni quattro, dalla lavorazione ecologica con sega a mano, sega elettrica, accetta, macete e scure, nessun trasporto via terra o via nave per migliaia di chilometri, una retribuzione minima di 25€ per ogni ora di lavoro dedicata e naturalmente tutela alberi secolari, generi protetti, boschi storici e loro habitat. Oppure da biomassa secca, ramoscelli e scarti di lavorazioni agricole e lavorata in modo ecologico senza spese aggiuntive di trasporto. 

Pellet
Il pellet è un combustibile che nasce dagli scarti di legname di legno vergine essiccati che vengono compressi senza uso di colle e vernici in forma di cilindretti lunghi pochi centimetri. Questo procedimento permette di ottenere un combustibile ad alta resa e ad alto potere calorifico. Il pellet, infatti, a differenza del legno, a parità di volume ha un potere calorifico doppio. 

Cippato
Il cippato si ottiene da tronchi e ramaglie di legno che vengono ridotti in scaglie di dimensione variabile standardizzate per mezzo di uno strumento chiamato cippatrice. Esistono delle vere e proprie coltivazioni di alberi destinate alla produzione di cippato che però, a differenza delle altre biomasse, richiede l’utilizzo di caldaie adatte e sofisticate. 

Bricchette
Le bricchette sono ottenute pressando trucioli e segatura e hanno dimensioni simili a quelle della legna in ciocchi. Date le caratteristiche omogenee del materiale e l’elevata densità energetica, sono particolarmente indicate per essere utilizzate in sistemi di potenza non elevata, quali caminetti e stufe.

Trucioli
Il truciolo è un residuo che deriva dalla lavorazione del legno ed ha una forma a ricciolo oppure elicoidale se deriva dalla lavorazione ininterrotta del legno, altrimenti assume una forma a scheggia.

Sansa di olive e Nocciolino 
Fra le biomasse solide derivate da scarti di lavorazione agricola le più diffuse per il riscaldamento sono due sottoprodotti dell’estrazione dell’olio di oliva: 
1) la sansa di olive disoleata composta da bucce, frammenti del nocciolo e residui di polpa 
2) il nocciolino prodotto dalla denocciolatura delle olive in pre-spremitura, un prodotto naturale al 100% perché nasce dalla lavorazione delle olive senza aggiunta di additivi e viene trattato con procedimenti industriali esclusivamente meccanici. Si tratta di un prodotto agricolo che subisce procedimenti di lavorazione industriali ma esclusivamente meccanici.  Hanno costi inferiori al pellet ma dipendono dalla redditività della campagna olivicola. 

Caldaia a biomassa

Cadaie, camini, termocamini e stufe di nuova generazione come funzionano
Sul mercato sono disponibili apparecchi termici alimentati a biomassa legnosa, a partire da pochi KW, adatti specialmente per uso domestico, fino ad arrivare agli impianti di potenze superiore al MW adatti per le grandi utenze ed il teleriscaldamento. Caminetti, termocamini, stufe, termostufe e caldaie possono essere utilizzati oltre che per il riscaldamento, anche per la produzione di acqua calda per usi igienici e sanitari. I prodotti presenti oggi sul mercato hanno tutti un alto grado di innovazione tecnologica e di automazione nel controllo della combustione e della rimozione delle ceneri: sono quindi in grado di avere rendimenti alti ed emissioni basse. 

Le Stufe: a pellet, a legna o combinate?
La stufa ormai viene progettata non solo con le tecnologie più avanzate, ma anche con un’estetica estremamente ricercata e dalla molteplici forme: quadrate, tonde, alte o basse, larghe o strette, piatte, da parete o da mettere al centro stanza o per abbellire un angolo, da scegliere secondo le esigenze della propria abitazione. Le stufe a pellet, hanno un sistema di alimentazione automatico che convoglia il pellet dal serbatoio integrato nella stufa verso il crogiolo dove viene bruciato. Possono essere integrate al circuito di riscaldamento esistente e collegate al termostato in modo da garantire il massimo comfort mantenendo la temperatura programmata. Le stufe a legna mantengono il fascino del tradizionale focolare domestico e sono sempre molto suggestive, le tecnologie odierne permettono di regolare la combustione, rallentandola o aumentandola a seconda dei valori impostati, hanno una maggiore autonomia di carico, non hanno bisogno della corrente elettrica per funzionare e richiedono solo di svuotare periodicamente il cassetto della cenere. Sul mercato sono presenti anche stufe combinate che permettono di alternare il pellet con la legna secondo le proprie esigenze così come apparecchi più complessi come le termostufe, provviste di uno scambiatore di calore che lascia circolare sia aria calda che acqua sanitaria, scaldata mediante i fumi di combustione. 

I caminetti
La luce trasmessa da un caminetto è affascinante e rende più confortevoli anche le lunghe giornate invernali. I nuovi prodotti a focolare chiuso, che hanno la camera di combustione separata dall’ambiente da uno schermo con portello in vetro, sono in grado di riscaldare gli ambienti in modo più uniforme e continuo, permettono di godere della bellezza della fiamma a vista e del suo calore evitando la caduta di cenere o pezzi di legna incandescenti e consentono di ottenere migliori rendimenti termici e minori consumi di legna. Funzionano generalmente a ciocchi o bricchette di legno con alimentazione manuale o, se alimentate a pellet, dispongono di un piccolo serbatoio integrato con sistema di alimentazione automatica. La combustione avviene su di una griglia e la cenere si deposita in un apposito cassetto sottostante. Possono avere un rendimento del 65%. Come le stufe, anche i caminetti di nuova generazione coniugano design e tecnologia per renderli complementi di arredo sempre più eleganti e sofisticati che ben si possono adattare ad ogni ambiente. I caminetti a legna riscaldano più gradualmente gli ambienti e richiedono abitualmente meno manutenzione. Naturalmente anche per questa categoria sono presenti sul mercato i termocamini a legna o pellet, che producono acqua calda sanitaria e possono essere collegati all’impianto di riscaldamento. 

Le caldaie
Entrando nel mondo più complesso delle caldaie a biomassa, progettate per garantire il funzionamento di un intero sistema di riscaldamento, col passare degli anni, sono diventate sempre più affidabili, performanti e tecnologicamente avanzate diventando una valida alternativa al sistemi alimentati a gas, inoltre, spesso è possibile far coesistere e interagire i diversi impianti. In particolare, spiccano le caldaie a legna a fiamma rovesciata, diversamente dai camini tradizionali, grazie alla depressione generata dall’estrattore fumi all’uscita dello scarico, sono in genere molto performanti, con una durata di combustione elevata, che permette di utilizzare solo una piccola parte della legna presente sotto il vano di carico, grazie a sistemi di controllo e regolazione automatici riescono a raggiungere rendimenti anche superiori al 90%. Le caldaie a pellet, disponibili sia da pochi kW fino a circa 50 kW, garantiscono alti rendimenti e basse emissioni anche con apparecchi di piccola potenza; sono facili da utilizzare, le più avanzate oltre a sistemi di controllo e regolazione dispongono di sistemi di pulizia automatica e compattamento delle ceneri che facilitano la manutenzione della caldaia, aspetto fondamentale per il buon rendimento. Come per le stufe esistono anche caldaie combinate che alternano pellet a legna in base alla loro reperibilità. Infine, le caldaie a cippato, le più adatte per impianti a partire dai 50 kw, ideali quindi per grandi sistemi centralizzati, come quelli per condomini, alberghi e edifici pubblici, o per reti di teleriscaldamento che collegano più edifici. 

L’Italia è il mercato maggiore in Europa per le caldaie a pellet: 1.900.000 sono quelle installate nel nostro Paese, di cui oltre il 70% presenti al Nord e circa il 50% utilizzato come fonte primaria per il riscaldamento (Energy Strategy Group – Politecnico di Milano).

Stufe, caminetti, caldaie a biomasse rappresentano una valida alternativa per riscaldare le nostre case in maniera efficiente ed ecologica, l’importante è utilizzare combustibili certificati o legna stagionata, avere una canna fumaria efficiente e naturalmente fare una regolare manutenzione rivolgendosi a personale qualificato come i moderni spazzacamini.