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Recupero edilizio: BigMat trasforma un casolare in residenza di pregio

L’edilizia incontra le nuove esigenze abitative, con BigMat Edil Palmieri un progetto di riconversione del patrimonio costruito: da un vecchio edificio rurale nasce un complesso residenziale di mini appartamenti per giovani e pendolari. Giovani coppie in cerca della prima casa, nuclei mono famigliari, single o anche pendolari e trasfertisti che per lavoro viaggiano molto, la demografia italiana sta cambiando e con essa anche le esigenze abitative. L’edilizia deve inevitabilmente tener conto di queste nuove necessità e modellarsi su di esse, concentrandosi sulla progettazione di complessi multi residenziali e sulla riqualificazione di quelli esistenti che uniscano spazi pubblici e privati creando soluzioni abitative agili e pratiche senza perdere però di vista caratteristiche costruttive importanti come il comfort, la gestione intelligente dello spazio, la compatibilità con l’ambiente esterno. La realizzazione del complesso residenziale Casa Ostiana, in provincia di Roma, è un ottimo esempio di come poter recuperare il costruito esistente per adattarlo ai nuovi trend abitativi senza perdere il legame con il territorio e curando l’estetica della costruzione.

Casa Ostiana post intervento

Il contesto e l’edificio esistente

BigMat Edil Palmieri di Segni (Roma) e lo Studio Ipotesi “U” sono stati i protagonisti della ristrutturazione di un edificio rurale del 1985 da cui sono stati ricavati otto unità abitative semiarredate da affittare. L’edificio sorge a Colleferro (Rm) in una zona immersa nella quiete ma a pochi chilometri dal centro urbano e dai principali servizi, sulla via Consolare Latina e a 50 chilometri dalla Capitale, luogo ricco di storicità e insediamento antico risalente all’età del bronzo.

L’intervento

La volontà dei committenti del progetto è stata chiara fin da subito: recuperare, ristrutturare e riusare un vecchio edificio rurale per realizzare mini appartamenti da affittare ai trasfertisti delle fabbriche vicine e a giovani coppie. In un momento in cui l’urbanistica esorta a non cementificare ma invita a riutilizzare l’esistente, i committenti hanno accolto e messo in pratica tale esortazione.  Il complesso di appartamenti è visibile dalla strada consolare, vicino a un vecchio casale antico di epoca latina. La struttura esterna è dinamica e molto particolare, caratterizzata visivamente dal rivestimento in mattoni faccia-vista e da un portico di 120 mq con travi di legno lamellare curvo. Situato in una zona panoramica, l’edificio non aveva spazi privati all’aperto come terrazzi e portici, ed è stata quindi inserita un’appendice al complesso esistente realizzata con travi di legno lamellare: un’architettura contemporanea e completamente aperta sul panorama che ha creato dei soggiorni all’aperto per ciascun mini appartamento.

Ecco come appariva casa Ostiana prima dei lavori
Ecco come appariva casa Ostiana prima dei lavori

Grande professionalità e maestria artigianale nella messa in opera della facciata come sottolinea l’architetto Roberto Felici dello Studio Ipotesi “U”: «In cantiere ha operato un gruppo di lavoro straordinario, il risultato ottenuto è eccellente soprattutto grazie ai professionisti che hanno contribuito con grande dedizione». Ogni unità è composta da una camera da letto, un bagno e un soggiorno con angolo cottura; dotati di terrazza porticata, termo-camino, sistema di allarme, illuminazione notturna a Led, isolamento acustico, isolamento termico, finestre a taglio termico, piazzale condominiale, posti auto, cantina e zona barbecue. I nuovi appartamenti sono stati progettati in modo funzionale e ben rifiniti, realizzati con materiali di prima qualità e, come spiega l’architetto Felici, «sono stati tutti affittati velocemente perché rispondono a una domanda reale nel territorio e si trovano in una zona panoramica molto bella, accanto a un vecchio casale in una zona che si dice fosse anche territorio di caccia di Caio Giulio Cesare».

Il ricorso all’isolamento a cappotto, abbinato a un isolamento termico del tetto, ha permesso di raggiungere la classe energetica A per l’intero edificio. Alla realizzazione del progetto hanno collaborato oltre all’architetto Roberto Felici anche l’ingegner Aldo Tedeschi per la progettazione, e l’impresa Dierre Edilizia di Mauro Deodati per la realizzazione dei lavori. I lavori di posa delle piastrelle sono stati eseguiti da Elio Rinaldi D.I., azienda nata nel 1988 a Segni e attiva in provincia di Roma e Frosinone nella realizzazione di opere di elevato valore architettonico.

vista panoramica Casa Ostiana

La partnership con BigMat Edil Palmeri è stata fondamentale per una ristrutturazione curata nei dettagli costruttivi ma anche dal punto di vista estetico grazie alla fornitura di materiali e prodotti di grande qualità. «Trattandosi di un edificio di oltre 30 anni, mai abitato peraltro, abbiamo dovuto risolvere alcune problematiche relative all’isolamento termico dell’edificio oltre che al consolidamento della muratura» spiega Massimo Palmieri, titolare di BigMat Edil Palmieri; per farlo sono stati utilizzati i blocchi termici rettificati BIO-PLAN di Wienerberger e il pannello di polistirene grafitato ECAP GTX da 100 mm di Edilteco per il rivestimento a cappotto di tutto l’edificio. Per l’isolamento termico e la ventilazione del tetto è stato applicato il pannello Isotec XL di Brianza Plastica, con uno spessore di 100 mm; il coppo Max di San Marco Laterizi è stato invece impiegato per la copertura. Le membrane bituminose autoadesive con isolamento termico Isobase di Index sono state utilizzate per l’isolamento termico e la copertura delle travi in lamellare curvo in facciata; collanti, intonaci e rasanti sono di Weber.

casa ostiana

È stata prestata attenzione anche al comfort acustico con le membrane e i pannelli di Isolmant per l’isolamento della muratura verticale e dei solai, e alla scelta di tubi e accessori Redi Phonoline per la riduzione del rumore degli impianti idraulici in tutto l’edificio. Per lo scarico fumi sono state scelte canne inox, mono e doppia parete, di Landini e gli impianti di depurazione sono a firma Rototec. Altrettanta cura è stata posta nella scelta delle finiture per l’interno con i grès porcellanati Del Conca e Pastorelli per le pavimentazioni, i rivestimenti interni ed esterni alle abitazioni e per gli spazi comuni. Per le pitture esterne e interne sono stati applicati prodotti Kerakoll e in ogni appartamento è stato posto un camino interno.

Estetica in facciata

«La filosofia che ha guidato questo progetto è scaturita da una profonda lettura della società attuale e cosa possa essere l’architettura oggi – racconta l’architetto Roberto Felici –. Una società tremolante, insicura, senza radici solide può produrre un’architettura altrettanto “ballerina” e mobile, ma non per questo non bella e incisiva, anche intrigante e divertente. La leggerezza vince sulla forza di gravità». Tutto il pensiero dell’architetto Felici è espresso nella facciata del complesso residenziale che, ispirata alla danza e all’architettura in movimento e in costante evoluzione, raffigura quasi il profilo di figure danzanti, ricreate con un materiale tradizionale e tipicamente rurale i mattoncini facciavista per una eccellente realizzazione di particolari inconsueti. «La mia idea di architettura si basa sul riutilizzo e il recupero di materiali tradizionali, come la pietra o il legno, con BigMat Edil Palmieri abbiamo instaurato un rapporto collaborativo e propositivo, soprattutto nella ricerca dei materiali e delle soluzioni – racconta l’architetto Felici –. Il titolare Massimo Palmieri e il suo staff sono sempre pronti a cogliere idee innovative».

Casa Ostiana_particolare


Il ruolo di bigmat

BigMat Edil Palmieri da oltre 50 anni è punto di riferimento nel settore dell’edilizia e delle ceramiche nella zona di Segni (Rm). L’azienda, nata da Alfredo e Ostiana Palmieri nel 1962, è stata portata avanti dal figlio Massimo che ne ha preso le redini nel 1989. Primo Socio BigMat del Lazio, nel 2006, Edil Palmieri ha fatto dell’innovazione, della conoscenza tecnica e della soddisfazione di tutte le tipologie di clienti, dal professionista al privato, una sfida quotidiana: ciò che muove l’azienda, è l’amore per la casa. L’esperienza e la professionalità tramandate di padre in figlio hanno consentito all’attività di crescere e migliorare. Passo fondamentale è stato la ristrutturazione e l’ampliamento della sede nel 2006, con l’inaugurazione del nuovo showroom per le finiture d’interno e l’apertura a nuovi sistemi costruttivi, che spaziano dal legno lamellare ai sistemi di costruzione a secco, fino alle novità in tema di isolamento termico. «Il progetto del complesso di mini appartamenti è frutto di una collaborazione solida e duratura con l’architetto Felici» aggiunge Massimo Palmieri. Negli anni è diventato un punto di riferimento per architetti, arredatori e aziende edilizie; nel Punto Vendita è possibile trovare un vasto assortimento di prodotti: pavimenti e rivestimenti, finiture, mobili e arredobagno, parquet, materiali edili, termici, idraulici e cartongesso. BigMat Edil Palmieri offre un servizio di progettazione e fornitura di strutture e tetti in legno lamellare.

Casa Ostiana ambienti iterni

Roberto Felici • Laureato in Architettura presso l’Università La Sapienza di Roma e iscritto all’Ordine degli Architetti di Roma, è intervenuto in diversi dibattiti e convegni sull’architettura e sul design in tutta Italia. Studioso di urbanistica è stato assessore all’Urbanistica e Ambiente a Colleferro (RM) dal 1994 al 2002, periodo durante il quale ha condotto nuovi programmi urbanistici per complessi di riqualificazione e di recupero oltre alla realizzazione di nuovi piani di viabilità e opere pubbliche. È stato componente e poi presidente della Commissione Edilizia Urbanistica del Comune di Colleferro (RM) dal 1994 al 1997, oltre ad essere stato componente della Commissione Urbanistica del Comune di Gavignano (RM). Ha partecipato al concorso di design “Mexi design Contest” dove il suo progetto è stato segnalato così come al concorso internazionale di design Kortrijk in Belgio, al concorso internazionale SUN DESIGN 91 di Rimini e a “La casa più bella del mondo” concorso internazionale di architettura di Reggio Emilia.

Aldo Tedeschi • Laureato in Ingegneria Civile Edile presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma è iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma ed esercita l’attività professionale prevalentemente nel settore dei lavori pubblici e dell’urbanistica.

Mauro Deodati • Titolare di Dierre Edilizia di Colleferro (RM), impresa di costruzioni che opera dal 1992 nel settore delle costruzioni e ristrutturazioni, sono specializzati anche nella rimozione dell’amianto e nei lavori aerei con piattaforme; collaborano con BigMat Edil Palmieri da oltre 20 anni.

Casa Ostiana interni


I numeri dell’intervento

  • Tipo di intervento: ristrutturazione di edificio rurale in complesso di mini appartamenti
  • Luogo: Colleferro (RM)
  • Progettisti: architetto Roberto Felici dello Studio Ipotesi “U” e ingegner Aldo Tedeschi
  • Direttore dei lavori: ingegner Aldo Tedeschi
  • Impresa costruttrice: Dierre Edilizia
  • Posatore piastrelle: Elio Rinaldi D.I.
  • Posatore mattoni facciavista: Ge.Ma. Edilizia
  • Tempi di intervento: 18 mesi circa
  • Classe energetica: raggiunta la Classe A
  • Materiali forniti da: BigMat Edil Palmieri di Segni (Rm)

Casa Ostiana, particolari interni

Anche Betafence si tinge di borgogna

Betafence: la recinzione è color borgogna

Si chiama Residenza Borgogna non a caso: il nuovo edificio costruito di recente a Paderno Dugnano (Milano) si presenta come immobile di lusso realizzato con materiali e finiture di alta qualità e dettagli accuratamente progettati nell’inusuale colore omonimo. I raffinati fregi ornamentali, i parapetti in ferro, le pareti scala e l’elegante recinzione decorativa: ogni dettaglio estetico della nuova residenza di Paderno Dugnano si caratterizza per la scelta della tonalità di tendenza che imperversa, dalla moda al beauty fino all’arredamento: il borgogna, un colore caldo, intenso e ricercato.

Decofor Paderno D.no 228

Una residenza bella, efficiente ed ecologica: ospitante otto appartamenti di pregio in alta classe energetica, l’edificio è dotato infatti di impianti tecnologici innovativi, che utilizzano prevalentemente energie rinnovabili. La più grande particolarità è però l’inserimento in un parco meraviglioso di 300 mq nel quale è presente anche una piccola collina con cedri, tassi e piante secolari. In questo contesto di rara bellezza era necessario scegliere una recinzione protettiva di pregio estetico, capace di dare un tocco di raffinatezza senza risultare invasiva nel paesaggio circostante.

Decofor Paderno D.no 222

L’impresa edile costruttrice si è rivolta a Betafence, azienda leader nell’ambito delle recinzioni per la protezione della casa e del giardino. Da un’attenta valutazione, i tecnici Betafence hanno consigliato l’impiego di Decofor, una recinzione di tipo decorativo, con una particolare curvatura verso l’alto e un buon livello di sicurezza garantito. La personalizzazione con il color borgogna ha permesso di richiamare tutti li altri elementi ornamentali della costruzione, in un gioco di armonia cromatica nobile e originale. Gli speciali trattamenti protettivi del rivestimento, fanno sì che la recinzione mantenga un aspetto perfetto nel tempo, preservando il decoro dello stabile negli anni.

Pannello Decofor Arco

Caratterizzato da lunghezza massima di 2015 mm e altezza massima al centro 148,60 cm, Decofor Arco presenta una struttura articolata in grado di conferire al sistema un’elevata rigidità: il pannello è costituito, infatti, da robusti fili elettrosaldati (con doppio filo orizzontale da 8 mm e verticale da 6 mm) a maglie rettangolari (200×65 mm) abbinati a pali a sezione quadrata in lamiera di acciaio zincata (con sezione 60 x 60 x 1,50 mm dotati di cappuccio provvisto di sfera metallica ornamentale), saldati con sicuri collari di fissaggio. Facile da installare.

Decofor Paderno D.no 229

Cancello Decofor

Il panello di recinzione Decofor Arco si abbina perfettamente ai cancelli Decofor Arco. Disponibili nella versione pedonale, con serratura elettrica e carraio, predisposto per la motorizzazione, i cancelli Decofor Arco sono ideali per tutte le applicazioni di edilizia residenziale. Caratterizzati da un riquadro tubolare rettangolare 60x40x2 mm e cerniere regolabili che permettono di ottenere l’apertura delle ante fino a 180°, i cancelli presentano un sistema di pali (con sezione 80x80x3 mm pedonale, 100x100x3 mmm carraio) estremamente resistenti e robusti. Il sistema completo è disponibile nel colore nero della gamma RAL o in altri colori su richiesta.

Decofor Paderno D.no 230

Le sciocchezze (ricorrenti) sui rendimenti degli immobili

Case a Milano
Case a Milano

Affittare un immobile rende il 4,8%? La risposta del network immobiliare Tecnocasa è «sì». La cifra percentuale scaturisce dall’ennesima e ricorrente analisi di Tecnocasa, che sostiene di misurare i rendimenti delle abitazioni nelle principali città italiane. Risultato: «Il rendimento annuo lordo nelle grandi città italiane si è attestato intorno al 4,8%, in crescita dello 0,1% rispetto ad un anno fa». Un numero su cui, però, è necessaria una riflessione. 

Primo, si tratta di un rendimento annuo lordo di un immobile. Cioè sul 4,2% bisogna poi togliere le tasse, quindi non è quello che intasca chi investe in un appartamento. 

Secondo, la cifra riflette il rapporto tra i canoni di locazione annui (cioè la somma delle 12 mensilità) e il capitale investito per l’acquisto dell’immobile. Già, ma qual è il capitale investito per l’immobile? Tecnocasa fa sapere che «la curva dei prezzi è stata calcolata facendo riferimento alle variazioni degli immobili per quanto riguarda il compravenduto della tipologia medio usato (immobili con caratteristiche e finiture non di particolare pregio ma neppure economiche e con più di 10 anni di età)». 

E se, invece, chi investe in immobili ha acquistato un appartamento nuovo da mettere a reddito? Se ne ha acquistato uno è ha dovuto riqualificarlo spendendo altri soldi?Ovviamente avrebbe pagato di più e il rendimento (lordo) sarebbe di gran lunga minore. Inoltre, anche prendendo per buona la media indicata, dire che un immobile rende il 4,8% è sviante, visto che il numero riflette solo una singola categoria in una singola metratura. Il calcolo dell’andamento delle variazioni dei canoni di locazione nel tempo di Tecnocasa, infatti, è stato elaborato solo su un bilocale. Senza contare che gli affitti variano anche del 100% da una città all’altra e da una zona all’altra della stessa città. 

Il vero rendimento di un immobile sta soprattutto nel suo utilizzo, un valore consumato dal proprietario. Che, grazie ai bonus casa, e al risparmio energetico conseguente può essere moltiplicato. Dire che un immobile medio (definizione senza senso) rende un tot, è solo fare cattiva e interessata disinformazione. Un singolo proprietario si illude se crede di improvvisarsi speculatore immobiliare. Non ci è riuscito nemmeno Stefano Ricucci, ora ospitato nel carcere di Regina Coeli.

Infine, una corretta informazione prevede che il rendimento andrebbe contestualizzato. Per esempio, un Btp acquistato nel 2004 rendeva fino a 4,81% (rendimento ponderato, fonte ministero del Tesoro). E se consideriamo l’indice Ftse Mib, che indica l’andamento della Borsa italiana, al 16 maggio 2017 sullo stesso periodo considerato da Tecnocasa (dal 2004) rileviamo un rendimento del 6,97%. È lecito, quindi, affermare che investire in Borsa è più remunerativo di investire in immobili? Sarebbe una semplificazione, anzi, una sciocchezza. Almeno pari a quelle che indicano un rendimento medio degli immobili. 

Case a Milano
Case a Milano

Knauf Insulation per l’isolamento delle coperture piane pedonabili

Knauf Insulation, sempre attenta e orientata allo sviluppo di soluzioni efficaci, versatili e prestazionali per tutte le esigenze costruttive, presenta al mercato SmartRoof All-Fix Thermal, il pannello in lana minerale ad elevate prestazioni specificatamente studiato per l’isolamento dei tetti piani pedonabili. SmartRoof All-Fix Thermal completa la gamma SmartRoof dedicata ai pannelli portanti da copertura, soluzioni isolanti in lana minerale caratterizzate dal comune denominatore di un’eccellente combinazione tra performance meccaniche e termiche. 

Nato dalla ricerca Knauf Insulation, SmartRoof All-Fix Thermal è un pannello rigido isolante rivestito su un lato con velo vetro rinforzato, un materiale che lo rende ulteriormente performante e compatibile con tutte le soluzioni di rivestimento e le più comuni modalità di impermeabilizzazione. Il rivestimento in velo vetro rinforzato, come efficace alternativa ai comuni rivestimenti bituminosi, risulta altamente versatile e permette di essere perfettamente abbinato sia ad impermeabilizzazioni con membrane bituminose fissate mediante sfiammatura, che a membrane sintetiche fissate con termosaldatura o con fissaggi meccanici.

SmartRoof All-Fix Thermal

Grazie alla sua composizione SmartRoof All-Fix Thermal si caratterizza per l’elevata resistenza al fuoco, classificato in Euroclasse A2. Il velo vetro rinforzato, unitamente alle qualità della lana minerale ne fanno una soluzione altamente performante in termini di resistenza al fuoco e sicurezza passiva alla fiamma diretta. Il nuovo pannello SmartRoof All-Fix Thermal offre ai coperturisti anche il grandissimo vantaggio della pedonabilità: il tetto piano infatti è maggiormente sollecitato e soggetto rispetto ai tetti a falda a necessità di calpestio per interventi di manutenzione, così come – in fase di realizzazione – per l’installazione dei vari elementi che compongono la copertura. SmartRoof All-Fix Thermal presenta innalzati valori di carico puntuale rispetto alla gamma standard, con prestazioni di resistenza meccanica di alto livello.

Il pannello, disponibile nel formato 1000×1200 mm e negli spessori da 40 a 160 mm, risponde a tutte le esigenze di isolamento termico in maniera efficace e ottimale con un parametro di conducibilità termica molto elevato di 0,036 W/mK già a partire dallo spessore 50 mm.  I pannelli della gamma SmartRoof All-Fix Thermal garantiscono la migliore performance termica con migliore sforzo in compressione e la più ampia versatilità di impiego con tutti i sistemi di impermeabilizzazione presenti sul mercato.

Si scrive sostenibilità, si legge Florim

Green economy

Giunge quest’anno sua alla nona edizione il Bilancio di Sostenibilità Florim, il report annuale che offre una sintesi dei risultati ottenuti dall’azienda in ambito economico, sociale e ambientale. Il documento condivide con gli stakeholder in modo trasparente e sintetico i valori, le azioni e i risultati conseguiti dal Gruppo, annunciando gli obiettivi in programma per il prossimo futuro.

«Senza dubbio, l’anno trascorso, ci ha visti ancora fortemente impegnati a fare impresa in un modo che va oltre il raggiungimento del mero risultato economico” sottolinea il Presidente Claudio Lucchese nella lettera di introduzione a questa edizione del Bilancio, che così prosegue: «Ci siamo distinti per iniziative virtuose che sento potranno rimanere nel tempo portando al nome Florim il meritato riconoscimento di immagine. Mi fa piacere pensare che, ancora una volta, troverete nel contenuto di questo documento una conferma di come sia possibile, se pur con molte difficoltà, riuscire a mantenere la qualità ad alti livelli, anche se il contesto in cui si opera continua a rimanere denso di incertezze».

Florim-milano
Florim, Milano

Parole di soddisfazione che trovano conferma nei numeri. Il profilo economico di sintesi restituisce infatti dati significativi di miglioramento su tutti gli indicatori fondamentali: Ricavi netti: 406,8 Mln di € (+8,7% dal 2015); Utile netto: 49,3 Mln di € (+13,9% dal 2015); Investimenti totali: oltre 200 Mln di € negli ultimi 5 anni.

Investimenti che il Gruppo ha concentrato all’interno delle fabbriche italiane e americane oltre che nell’immagine, affiancando nuove vetrine a quelle già esistenti a Milano per dare visibilità a Cedit, marchio rilanciato lo scorso anno sulla scena internazionale con una esclusiva gamma dedicata.  Il Presidente Lucchese conclude la lettera con una frase di ringraziamento: «Sono molto orgoglioso di poter indicare in tutti i dipendenti della Florim, in Italia e all’estero, la più grande risorsa di cui l’azienda dispone. Rivolgo quindi un meritatissimo “grazie” a tutti coloro che con impegno costante, con senso di appartenenza e con reciproca collaborazione rappresentano un grande patrimonio che si consolida nel tempo».

Digitale e non solo: l’edilizia che cambia sotto la lente di Sercomated

Convegno Sercomated
Convegno Sercomated

La digital transformation prevede un insieme di cambiamenti tecnologici, culturali, organizzativi, sociali, creativi e manageriali e va oltre la semplice adozione di nuove tecnologie. Permette di erogare servizi, fornire beni, far vivere esperienze, creando nuove connessioni tra persone, luoghi e cose. La trasformazione digitale integra e coinvolge tutto l’ecosistema toccato dal processo. Cosa significa tutto questo per il mondo degli store di materiali edili e per l’intera filiera delle costruzioni?

È stato questo l’argomento al centro del convegno Digital Store Transformation organizzato da Sercomated, società consortile creata da Federcomated (Federazione Nazionale Commercianti Cementi Laterizi e Materiali da Costruzioni Edili), che si è tenuto al Centro Congressi del Devero Hotel di Cavenago di Brianza (Milano).

Ecco una sintesi degli interventi.

Roberto Panzarani, docente universitario e presidente dello Studio Panzarani & Associates, che ha fra le sue attività principali quella di gestire The Innovation Network, centrato sull’innovazione. «Siamo in un momento di grande cambiamento dei modelli organizzativi, economici e sociali. Nel passato l’organizzazione burocratica diffondeva e promuoveva la tecnologia e in qualche modo l’innovazione. Oggi che la tecnologia spesso è più avanzata all’esterno che all’interno dell’azienda, l’organizzazione burocratica non riesce più a funzionare. Il tema dunque è che dobbiamo costruire il nuovo modello organizzativo per il presente e per il futuro. Il nuovo modello di business è un ecosistema in cui convivono clienti, collaboratori e fornitori. Le caratteristiche fondamentali devono essere: «Una visione sistemica che significa avere la capacità di fare le connessioni per individuare nuove soluzioni. Essere consapevoli che il digitale è pervasivo. Essere adaptive, ossia saper vivere sull’orlo del caos e, infine, saper coevolvere insieme al mercato. Questo significa saper co-innovare e co-creare insieme ai vostri clienti, insieme ai vostri fornitori e insieme al sistema».

Vladimir Bazjanac, professore del Lawrence Berkeley National Laboratory, University of California: «Il processo di progettazione e realizzazione delle strutture è cambiato rapidamente. Il cambiamento è dovuto soprattutto all’emergere del metodo Bim e alla sua intrinseca capacità di garantire la validità dei dati inseriti nel manufatto in ogni momento del suo ciclo di vita, permettendo un realizzazione integrata della commessa impossibile fino a ora. Perché il Bim è anche un metodo di progettazione collaborativo in quanto consente di integrare in un unico modello le informazioni utili in ogni fase della progettazione: quella architettonica, strutturale, impiantistica, energetica e gestionale».

Guido Argieri, customer interaction & monitoring Doxa: con l’avvento del digital, il ruolo degli smartphone, l’ecommerce in Italia nel 2016 ha messo a segno 19,6 miliardi di transazioni (+18% rispetto al 2015). Un giro d’affari che però tocca ancora davvero marginalmente il settore della distribuzione edile.

Convegno Sercomated
Convegno Sercomated

Regina De Albertis, vice presidente Ance Giovani con delega per l’Edilizia e il Territorio: «Le costruzioni sono il comparto meno digitalizzato del mondo, con un livello tra i più bassi di investimenti destinati all’innovazione. A livello mondiale, secondo il World Economic Forum, una delle ragioni per le quali la produttività dell’edilizia negli ultimi 40 anni è stata stagnante, o in alcuni casi decrescente, è da ricercarsi nella particolare lentezza nell’adottare le nuove tecnologie digitali nei processi produttivi. Nel decennio 2005-2014 le costruzioni risultano il settore con il più basso grado di digitalizzazione». Il Boston Consultin Group stima che, attraverso la digitalizzazione del settore e l’utilizzo del Bim si possa ottenere una riduzione del costo totale del ciclo di vita di un progetto di quasi il 20%. «E chi investe in innovazione, cresce. Nel 2015 secondo il Cerved le imprese di costruzioni innovative presentano una solvibilità superiore di 5 punti rispetto alle altre». Nonostante questo secondo una ricerca dell’Ance il 77% per cento delle imprese possiede un sito web, ma l’aggiornamento e il controllo accessi è ancora bassissimo. Il Bim è conosciuto dal 92% del campione di imprese intervistato da Ance, ma a utilizzarlo è solo il 13%, mentre più di 1/3 delle imprese utilizza sistemi di project manager e di controllo gestione. Quasi sconosciuta è la realtà aumenta.

Maurizio Alfieri, co-founder Edilportale e Archiseller: «Sulla spinta di alcuni marchi della grande distribuzione del bricolage, da qualche tempo anche il settore edile ha cominciato a sondare la possibilità di vendere online i propri prodotti. Al momento, però, produttori e rivenditori edili hanno una duplice visione dell’e-commerce: come “minaccia”, perché l’e-commerce – spiega Alfieri – consente a qualsiasi rivenditore, ovunque si trovi, di mettere in discussione gli equilibri territoriali che fino ad oggi hanno regolato domanda e offerta sul territorio, e come “opportunità”, perché l’e-commerce rappresenta la possibilità per un rivenditore di ampliare il raggio d’azione del suo know-how, maturato in anni di commercializzazione del prodotto edile. In questo scenario si inserisce la proposta di Archiseller: una piattaforma di e-commerce realizzata dagli specialisti di Edilportale appositamente per la filiera edile, che ogni rivenditore potrà incorporare sul proprio sito».

Mariella D’Incognito, e-commerce manager Archiseller: «Archiseller consente al rivenditore di sfruttare i vantaggi di un e-commerce contenendo l’impiego di risorse dedicate, economiche e di personale: zero i costi di investimento software, content management e marketing, spesso ampiamente sottovalutati nei business plan per l’attivazione dei canali di rivendita on-line. Stabilire sul proprio sito web l’offerta di vendita e lo sconto percentuale rispetto al prezzo di listino ufficiale, ed evadere gli ordini secondo le proprie procedure abituali costituiranno l’unico onere per il rivenditore. Archiseller è la soluzione e-commerce che valorizza il ruolo dei distributori edili e delle loro peculiarità in termini di know-how, logistica, assistenza pre e post vendita, nella vendita online, senza mettere in competizione diretta la rete di rivendita preesistente».

Convegno Sercomated
Convegno Sercomated

Gabriele Nicoli, consigliere produttori Sercomated: «Investire in digital store transformation è vitale per il mondo della distribuzione edile, tanto quanto per la produzione, nonostante la domanda stagnante e le prospettive di una ripresa reale non siano ancora del tutto consolidate. L’aumento delle .com e la spinta della Gdo online costringe a una riflessione più profonda sul nostro ruolo in ottica omnicanale. Serve dunque propensione all’innovazione, cambio di mentalità e l’adozione di nuove competenze digitali con la collaborazione virtuosa delle piattaforme intelligenti in un’ottica di open innovation». I distributori di materiali edili, secondo Nicoli, potrebbero rappresentare quel magazzino virtuale (cloud) per tutto il mondo delle imprese di costruzioni e degli artigiani, che aggiunge: «L’integrazione tra fisico e digitale coinvolge anche i produttori, che difficilmente potranno restare fuori da tutto questo. Dobbiamo prenderne coscienza e chiederci come creare valore, aumentare la produttività e integrare la nostra distribuzione fisica con quella digitale. Non dobbiamo farci intimorire dall’ecommerce, che viene dalla paura di un’offerta sregolata e che la disintermediazione possa portare alla banalizzazione dei nostri prodotti, alla perdita di valore data dall’assenza di tutti quei servizi pre e post vendita che nobilitano, differenziano e assicurano il corretto utilizzo dei nostri prodotti. Va considerato che gli infocommerce e la vendita online offrono un canale di informazione diretto all’utente finale nonché un canale aggiuntivo di vendita in grado di supportare tutta la nostra rete di negozi fisici». L’online, insomma, secondo Nicoli, aggiunge, non toglie e avvicina alla clientela potenziale ritornando preziose informazioni (big data). «Noi produttori dobbiamo sfruttare l’enorme potenzialità che il mondo digitale ci offre cavalcando questo cambiamento e valorizzando le risorse attuali: mi riferisco in particolare alle grandi capacità logistiche e di servizi degli store specializzati dell’edilizia».

Marco Prosperi, direttore Assodimi/Assonolo: «Il noleggio sta vivendo una nuova ri-partenza con tutti gli indici che indicano un aumento del suo peso rispetto ai vari indicatori. È importante dare una risposta professionale, moderna e smart al mercato. Mercato che purtroppo risente di metodi commerciali in certi casi superati. I partner europei hanno già previsto e messo in campo un’evoluzione dei concetti di noleggio e in Italia si stanno sperimentando e discutendo nuovi metodi di incontro domanda-offerta».

Giorgio Casanova, Ceo Metel: «Metel è un’azienda nata nel 1993 e dedicata ai servizi di dematerializzazione per la filiera del materiale elettrico e dell’illuminazione. I nostri soci hanno condiviso una vision per la quale il valore competitivo di ogni azienda è costruito su un’infrastruttura informatica di base definita e condivisa di filiera. Ogni azienda evidenzia così i propri servizi e valori aggiunti rispetto ai propri competitor nazionali e internazionali». Nell’era di Internet il proliferare di ambienti proprietari per gestire informazioni senza valore aggiunto è un costo che le aziende devono sopportare. «Con Metel, invece, l’adozione di modelli informatici di base condivisi dagli operatori del settore permette di realizzare economie importanti. Il mercato e la distribuzione moderna necessitano di incrementare: la visibilità dei propri prodotti e servizi; la collaborazione nella filiera riducendo gli errori derivanti dallo scambio dei dati; la velocità nella distribuzione delle informazioni. Oggi per fare tutto questo è fondamentale utilizzare un linguaggio (standard) condiviso tra computer (EDI), che permetta di comunicare in modo coerente e immediato riducendo al massimo la possibilità di errore». Cosa fa Metel per questa supply chain? «Trasformiamo la carta in bit e byte. Queste aziende scambiano milioni di documenti cartacei che debbono essere reinseriti nei sistemi informatici dei destinatari (a oggi dematerializziamo oltre 8 milioni di documenti ogni anno con un trend di crescita intorno al 10%). I processi da noi gestiti riguardano il ciclo dell’ordine: listino prezzi o catalogo, l’ordine, la conferma d’ordine, il documento di trasporto e la fattura. Il tutto in un formato dati strutturato, portandolo da cartaceo a digitale, sulla base di standard internazionali».

Regina De Albertis
Regina De Albertis

Internet dell cose

Le frontiere del digitale sono infinte, al punto da riuscire a dare un’anima alle cose. È questo il progetto di Let.Life, la startup basata sull’Internet of Things (IoT) che vede tra i fondatori Fabrizio Fava (anche fondatore di BigMat Italia nonché titolare della BigMat Fava e Scarzella, di Asti). Per animare un oggetto, grazie a Let.Life, bastano davvero poche mosse e il risultato ha potenzialità infinte. Una volta scaricata l’app di Let.Life, basta scansionare il lifecode degli oggetti acquistati: in questo modo si potrà creare la loro anima digitale, attraverso la quale le aziende produttrici potranno offrire informazioni, aggiornamenti, suggerimenti d’uso e, naturalmente, anche proposte commerciali. E non è finita qui, perché grazie al sistema di notifiche LifeUp le chiavi dell’automobile potrebbero ricordare che c’è da fare il tagliando, l’orologio potrebbe notificare gli appuntamenti, l’interruttore della luce di casa che è venuto il momento di pagare la bolletta. Una vera e propria rivoluzione già adottata da numerose aziende produttrici nei settori più svariati, dal lusso al tecnico, che potrebbe entrare – e segnare una nuova Era – anche nel settore delle costruzioni. «Una delle idee – spiega Fabrizio Fava – potrebbe essere quella di utilizzare il codice a barre dei materiali per l’edilizia, tramite il quale importare nel sistema tutte le documentazioni utili all’artigiano, come scheda tecnica, scheda di sicurezza, DoP, video tutorial e così via. L’artigiano, inoltre, potrebbe aggiungere fotografie e commenti, comunicare con l’azienda per dare suggerimenti e chiedere consigli, trovare il rivenditore più vicino a sé. Dall’altra, per le aziende questo rappresenta un grande strumento di marketing, comunicazione e customer care: attraverso la nostra app può tenere il professionista aggiornato di tutte le novità che riguardano quel prodotto, mandare aggiornamenti e promozioni». Le applicazioni di Let.Life sono infinte anche in questo contesto: «Basti pensare alla casa – prosegue Fava –. Gli architetti o l’impresa nel momento stesso in cui ti consegnano le chiavi dell’appartamento possono inserire al loro interno anche l’anima digitale dell’abitazione, contenente i disegni, i permessi, le foto degli impianti e tutto quello che quando ne hai bisogno di non trovi mai». Poi c’è tutto il settore delle attrezzature: «Dal trapano alla fresatrice, Let.Life è in grado di certificare l’autenticità di ciò che si acquista, archiviare la garanzia, dare informazioni utili se l’attrezzo si rompe». Il tutto, in forma assolutamente privata, sottolinea Fava, «perché Let.Life non è un social network e noi vogliamo che la privacy di ognuno sia fortemente salvaguardata».

Infine, Luca Berardo, presidente Sercomated, Massimo Buccilli, amministratore delegato Velux Italia, Massimo Bussola, responsabile marketing e IT BigMat Italia, e Gianluca Cavalloni, advocacy & BIM manager Habitat Saint-Gobain. Tutti convinti che ormai che la digitalizzazione non sia più una scelta ma un must per tutte le aziende.

Sgarbi all’Ance Veneto: basta costruire

Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi

Basta costruire. Un’opinione legittima, anche se in tempi di crisi sembra un’insulto alle aziende dell’edilizia. Ma il paradosso è che la provocazione è espressa su invito dell’associazione del costruttori, l’Ance. Ha proporre lo stop, perlomeno fino a quando non sia restaurato l’intero patrimonio storico italiano (cioè mai) è stato Vittorio Sgarbi, noto a pari merito come critico d’arte e come polemista. Sgarbi lo chiama «un patto tra Stato e costruttori per recuperare il patrimonio degli edifici storici». Ma in realtà è uno stop assoluto, visto che restaurare tutti gli edifici storici italiani è impossibile se non in decenni, e ammesso che esistano le risorse per farlo. Ma tant’è: esiste anche una trattoria a Roma dove i clienti apprezzano l’oste che li insulta. Più o meno la filosofia è la stessa.

«Più della metà del costruito in Italia è stato realizzato dal 1959 in poi: in soli 60 anni abbiamo costruito più che nei precedenti 2700», ha puntato il dito Sgarbi. «La velocità e la sregolatezza sono nemiche della qualità. Se io potessi attribuirmi l’incarico di ministro del Patrimonio, autorizzerei una costruzione ex-novo soltanto dopo che l’ultimo edificio storico di pregio sia stato opportunamente restaurato. Quello che manca è appunto un accordo tra il pubblico e costruttori per un serio piano di recupero del costruito, già eccedente rispetto al reale fabbisogno».

Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi

Sgarbi ha partecipato al dibattito pubblico organizzato dai giovani costruttori di Ance Veneto a Villa Varda di Brugnera (Pordenone) per il terzo appuntamento del Ciclo del Bello. Il critico d’arte e polemista davanti a una platea di 250 persone composta da imprenditori edili, progettisti ma anche tanta gente comune, era chiamato a dire la sua sul tema portante della conferenza: Il valore del bello e della qualità delle costruzioni. Argomento al quale i giovani costruttori dell’Ance si mostrano molto sensibili da tempo. Come spiega Giovanni Prearo, presidente di Ance Veneto Giovani, «Il Ciclo del Bello, quattro conferenze organizzate in alcune delle più belle ville venete, nasce proprio dalla volontà di diffondere una nuova cultura del costruire, più attenta alla qualità secondo il binomio classico di forma e sostanza: non c’è bellezza estetica che non sposi la qualità, l’etica e la cultura del lavoro». «La speculazione prima e la crisi economica poi», gli ha fatto eco Marco Bertuzzo, del Gruppo Giovani imprenditori Ance Pordenone e Trieste, «hanno calpestato in passato questi valori che noi, proprio perché rappresentiamo le nuove generazioni, intendiamo rifondare. Per fare questo occorre instaurare un rapporto virtuoso tra committente, progettista e costruttore e combattere le logiche di ribasso, sconto e minor prezzo possibile». «Logiche che spesso condizionano anche i cittadini comuni, che si trovano spesso nel ruolo di committenti», rilancia Prearo.

Cersaie 2017 fa il pieno: si va verso il tutto esaurito

Cersaie

Cersaie 2017

Presentato a Milano il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno, che si terrà dal 25 al 29 settembre a BolognaA quattro mesi dall’evento, il Salone è sold out, un mese prima rispetto al 2016, per lo spazio dedicato alla ceramica, quello per gli altri materiali da pavimentazione, la superficie dedicata ai colorifici e quella delle aree esterne che è al 102% della superficie dello scorso anno – una percentuale in più ottenuta attraverso l’ulteriore ottimizzazione di spazi disponibili.

Un Cersaie in ottima salute anche per l’arredobagno – il secondo asse portante della Fiera Internazionale – che vede ad oggi una superficie già assegnata pari al 97% di quella disponibile, con diverse trattative in corso per allocare gli ultimi spazi disponibili e che consentiranno di vedere ai nastri di partenza circa 150 aziende – italiane ed estere – di questo comparto. Una conferma della centralità internazionale di una manifestazione che punta a superare il risultato di partecipazione dello scorso anno, 852 espositori provenienti da 43 Paesi del mondo Cersaie, la più grande e qualificata rassegna internazionale per i settori della ceramica e dell’arredobagno, si conferma con queste premesse l’appuntamento di riferimento mondiale del trade internazionale per conoscere le tendenze estetiche, tipologiche e tecnologiche, ma anche per essere il luogo di confronto fondamentale tra il mondo della produzione e quello della distribuzione.

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Le ragioni di questo successo sono molteplici. Accanto alla peculiarità forte di Cersaie come fiera per il sistema della distribuzione di tutto il mondo unita alla buona congiuntura che si sta registrando sia in Italia che all’estero, vanno aggiunti i luoghi tematici, quali la ‘Galleria dell’Architettura’ con il programma culturale “costruire, abitare, pensare” e i Cafè della Stampa, luoghi di conversazione presso la lounge della Galleria per approfondire temi di attualità e di interesse per i partecipanti di Cersaie. Importanti sono anche gli eventi organizzati per i posatori presso la Città della Posa e l’iniziativa ideata per i consumatori finali con il progetto Cersaie Disegna la Tua Casa presso l’Agorà della Stampa, localizzata al Centro Servizi della Fiera.

Bonus mobili valido anche per chi ristruttura nel 2017

L’Agenzia delle Entrate considererà validi i bonus mobili richiesti anche da chi ha iniziato i lavori di ristrutturazione nel 2017. La Legge di bilancio approvata a dicembre, in cui sono contenute le modifiche alle norme in vigore lo scorso anno, aveva infatti suscitato dubbi sulla legittimità del bonus riguarda all’anno in corso. 

L’Agenzia delle Entrare è stata quindi sollecitata a rispondere al quesito. Secondo l’Agenzia, quindi, chi ha avviato i lavori nel 2017 può detrarre le spese per l’acquisto dei mobili destinati agli appartamenti nei quali sono stati eseguiti i lavori. La detrazione è pari al 50% della spesa su un tetto massimo di 10.000 euro. Lo stesso concetto è applicabile per le parti comuni dei condomini. In questo caso il bonus sarà ripartito in proporzione ai millesimi di chi ha partecipato alla spesa.salone-mobile

XT Insulation si moltiplica

XT Insulation

La società specializzata nella distribuzione di isolanti in lana di roccia e in lana di vetro per l’isolamento termico e acustico crea due nuove controllate per coprire meglio le zone del Nordest e della Lombardia. E per il futuro…

Gianluca Menozzi
Gianluca Menozzi

L’isolamento è uno dei trend dell’edilizia. Proprio per questo le imprese che producono e distribuiscono materiali isolanti, per paradosso, non devono rimanere isolate. Insomma, i materiali devono stare sempre più vicini ai propri clienti. Ed è quanto ha deciso XT Insulation, una delle maggiori realtà nazionali nella distribuzione di isolanti in lana di roccia e in lana di vetro per l’isolamento termico e acustico. XT Insulation, infatti, ha deciso di creare due nuove società per la distribuzione. Come spiega a YouTrade, Gianluca Menozzi, presidente di XT Insulation Spa.

 

Domanda. Di che si tratta?

Risposta. Abbiamo costituito due nuove società, XT Insulation Nordest e XT Insulation Lombardia, che dovranno sviluppare sotto il nostro diretto controllo un nuovo modo di fare distribuzione, nei mercati locali di Lombardia e Triveneto sia nell’ambito dell’isolamento per l’edilizia che in campo industriale.

D. Com’è nata l’idea di questa iniziativa?

R. Con l’intento di trovare nuove soluzioni per avvicinarsi sempre più al territorio del Nord Italia, creando un nuovo modello di business in grado di intercettare un mercato di prossimità, che da lunga distanza non era possibile sviluppare e fornire per diversi motivi, per esempio per modeste quantità, disponibilità immediata della merce in loco, incidenza dei trasporti.

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D. Quale impatto prevedete sul vostro business?

R. L’intenzione è quella di aumentare in modo importante il volume complessivo d’affari sia in termini di merce che di risultati, diversificandone però le fonti. Per cui l’iniziativa non riguarda solo edilizia. E questo sarà possibile grazie alla grande esperienza e specializzazione del nostro personale tecnico e commerciale.

D. Quali compiti avranno, nello specifico, le due nuove società?

R. Le due nuove realtà, ognuna per la propria area di competenza, grazie a una stretta collaborazione con tutta la catena produttiva partendo dalla progettazione dovranno, attraverso le proprie reti tecnico-commerciali, sviluppare un lavoro sinergico con la progettazione, passando per la distribuzione e arrivando all’impresa-applicatore con un’offerta integrata, che abbia la capacità di soddisfare le esigenze del mercato sia in termini di consulenza che di servizio.

XT Insulation
XT Insulation

D. Chi sono i diretti responsabili delle nuove società?

R. Il controllo e la gestione delle due nuove realtà è in mano al management di XT Insulation. Nello specifico, la parte di sviluppo commerciale sarà di competenza di Alberto Zanichelli per XT Insulation Lombardia e di Andrea Baldo per XT Insulation Nordest.

D. Le aziende saranno sotto il totale controllo della casa madre o sono coinvolte altre aziende?

R. Le due nuove società sono sotto il controllo di XT Insulation spa. Nella compagine sociale di entrambe sono presenti però anche realtà locali di primaria importanza storica e strategica in ambito distributivo sui territori di competenza. Per XT Insulation Nordest, per esempio, è presente anche la Epiù, distributore veneto con 12 punti vendita presenti nelle provincie di Padova, Treviso, Venezia e Vicenza. Nella società dedicata alla Lombardia, invece, ci sono due grandi realtà lombarde specializzate nella distribuzione di sistemi a secco (cartongesso) e edilizia leggera. In questo caso, siamo riusciti a coinvolgere nel nostro nuovo progetto, due concorrenti, la Ediltech, storico distributore di Brescia, ed Eurogips, che ha cinque punti vendita nelle provincie di Bergamo, Milano, Monza Brianza e Lecco.

D. Che cosa cambia per i fornitori?

R. Per i fornitori di lana di roccia e di lana di vetro ai quali XT Insulation si rivolge da anni, i cambiamenti potranno essere solo positivi, in quanto il modello di business che le due nuove realtà porteranno avanti non potrà che rafforzare il rapporto. E siamo certi che per i nostri fornitori questa sia una grande opportunità di crescita.

D. Nell’azione pratica che cosa cambia per i rivenditori?

R. I rivenditori locali avranno la possibilità di affidarsi a un partner competente e attrezzato per dare risposte rapide e un servizio puntuale a ogni loro richiesta relativa al mercato delle fibre minerali, al corretto isolamento termico, l’ideale isolamento acustico ed il sicuro isolamento e protezione dal fuoco.

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D. Le due nuove società sono state create anche per far fronte a un mercato che è diverso rispetto al passato. Qual è la situazione oggi?

R. Il mercato edile che ci troviamo ad affrontare è estremamente complicato e in continuo cambiamento, estremamente differente rispetto al passato, molto più frammentato e con grande richiesta di specializzazione, all’interno di questo cambiamento siamo convinti che queste nostre nuove iniziative possano trovare la giusta collocazione.

D. Che tipo di mercato dell’edilizia avete in mente?

R. Nella nostra visione la specializzazione viene al primo posto. Ci rivolgiamo al mercato come problem solver e non solo come fornitori di beni e prodotti. La nostra idea è quella di un mercato differenziato: da una parte la Gdo, che prenderà sempre più piede, e dall’altra una richiesta in aumento di elevata specializzazione.

D. Qual è l’evoluzione futura della distribuzione?

R. La distribuzione è a un bivio: da una parte ci sono i grandi gruppi con decine di punti vendita, dall’altra la rivendita edile a conduzione familiare. Ormai si passa dalla dimensione mega alla micro e la forbice è destinata ad amplificarsi in futuro. La distribuzione dovrà gioco forza decidere da che parte stare: o diventa parte della Gdo, o si specializza a sua volta.

D. Quale sarà il peso della Gdo e quanto può influire sul vostro business?

R. La Gdo avrà in futuro un peso sempre maggiore nel settore della distribuzione edile, fatto di grandi volumi e presenza territoriale, ma influirà minimamente sul nostro modello di business in quanto la domande poste a noi e alla Gdo sono estremamente diverse. Il nostro modello di business sarà differente dalla Gdo, perché andrà nella direzione di offrire innanzitutto consulenza specialistica, calcoli e consulenza gratuita per tutti i nostri clienti e comunque prodotti isolanti selezionati con il miglior rapporto costo-prestazione.

D. Le due nuove società si occupano delle aree del Veneto e Lombardia. Pensate di replicare l’iniziativa altrove?

R. Innanzitutto partiamo dal Triveneto e dalla Lombardia, perché oltre all’Emilia Romagna dove noi abbiamo la sede, riteniamo siano ancor oggi aree di primaria importanza strategica per il nostro mercato, edile ed industriale. Non è detto che ci si fermi qui….

D. Infine, quali sono le previsioni di business per 2017 di XT Insulation?

R. Nonostante il perdurare di una situazione economica difficile del mercato italiano, XT Insulation ha sempre mantenuto sin dalla sua costituzione nel 2014 degli ottimi risultati, sia in termini di fatturato che di redditività. Per il 2017 prevediamo di mantenere questo trend.

Hörmann: apriamo la porta in un nuovo showroom

A sinistra Davide Farina, a destra Veda Mario titolare della VMC (Veda Mario Chiusure) e dello show room che si presenta quasi come un atelier

Hormann e Vmc


 
L’azienda specializzata in finestre e soluzioni di accesso per edifici e garage inaugura il 9 giugno un grande spazio espositivo di Vmc a Chiuro, vicino a Sondrio. Con sistemi domotici e prodotti a prova di dispersione del calore. 

A sinistra Davide Farina, a destra Veda Mario titolare della VMC (Veda Mario Chiusure) e dello show room che si presenta quasi come un atelier
A sinistra Davide Farina, a destra Veda Mario titolare della VMC (Veda Mario Chiusure) e dello show room che si presenta quasi come un atelier

Tutte le novità e i prodotti di Hörmann Italia hanno da oggi un nuovo spazio espositivo di Vmc partner di lungo corso dell’azienda. Si trova a Chiuro, in provincia di Sondrio, lungo la Strada Statale dello Stelvio. Qui è stato individuato il nuovo showroom dell’azienda, tra i principali player nel settore di porte, portoni, telai e motorizzazioni. «Lo spazio presenta una superficie di circa 250 metri quadri, di cui 200 destinati all’esposizione», racconta a Condominio Sostenibile e Certificato Davide Farina, area manager Nord Ovest di Hörmann Italia. «Questo showroom ci dà la possibilità di presentare tutti i nostri prodotti e offrire la massima scelta al cliente finale. Non solo privati, ma anche professionisti impegnati in interventi di progettazione di nuovi edifici o di ristrutturazione».

Lo spazio espositivo della Vmc, concessionario Hörmann a Chiuro vicino Sondrio
Lo spazio espositivo della Vmc, concessionario Hörmann a Chiuro vicino Sondrio

Nel punto vendita sarà così possibile toccare con mano tutte le novità in termini di porte e portoni dell’azienda tedesca, tra cui l’ultimo nato: il portone sezionale da garage Lpu 67 Thermo, in vendita da luglio anche sul mercato italiano. «Questo portone si caratterizza per gli elementi a separazione termica con uno spessore di 67 millimetri, che permettono di elevare ancora di più le prestazioni in termini di coibentazione. Oltre al risparmio energetico, Hörmann è molto attenta anche al comfort e alla sicurezza, con lo sviluppo di tutta una serie di dispositivi di motorizzazione collaudati e certificati». E non solo per portoni e cancelli. L’azienda offre, infatti, tutti i vantaggi dell’automazione anche in casa con i sistemi di motorizzazione PortaMatic che permettono di aprire automaticamente le porte per interni con un semplice telecomando.

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«Una soluzione che si inserisce nella diffusione di sistemi domotici, a vantaggio non solo delle persone diversamente abili o anziane, ma anche di chi desidera maggiore comfort nella propria abitazione», commenta Farina. Motivo in più per scegliere di sostituire porte e finestre di casa, operazione che tra l’altro rientra nei Bonus Casa al 65%. Vasta anche la gamma di soluzioni per i condomini a cui Hörmann propone portoni per garage collettivi che garantiscono uno scorrimento estremamente silenzioso in ogni fase di apertura e chiusura, grazie all’avvio e all’arresto rallentati, e porte di ingresso che hanno anche la possibilità di inserire elementi accessori. «Scegliere Hörmann significa scegliere prodotti di qualità, dalle tecnologie avanzate. Il nome del marchio è una garanzia di affidabilità e durabilità, oltre che di innovazione. Siamo sempre al lavoro per il continuo miglioramento dei nostri prodotti in modo da rispondere in maniera rapida ed efficiente alle diverse esigenze del cliente finale». 

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Nuovo showroom Habimat per BigMat De Mas

Habimat per BigMat De Mas

La storica realtà di Feltre (Belluno) nell’edilizia e nell’idraulica inaugura venerdì 26 maggio il nuovo showroom dedicato alle finiture di interni e arredobagno.

Una  nuova  sala  mostra  ricavata  da  spazi  espositivi  completamente rinnovati  che  presenta  prodotti  di  alta  gamma  con  personale specializzato  per  interpretare  i  bisogni  e  le  esigenze  del cliente:  sono questi i punti di forza del nuovo showroom Habimat di BigMat De Mas Annibale & C. a Feltre (BL) che sarà inaugurato venerdì 26 maggio. Per l’occasione è previsto un evento aperto al pubblico “Sinfonia in showroom” che dalle ore 16 vedrà gli allievi della  Scuola  Comunale  di  Musica “A.  Miari” di  Belluno  esibirsi nello showroom.

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Il pubblico potrà ammirare il nuovo spazio al primo piano, con 600 mq dedicati al mondo delle finiture e dell’interior design, che va ad  aggiungersi  agli  altri  600  mq  del  piano  terra  che  ospita  il reparto  idraulica.  Un  open  space  dove  progettisti,  architetti, designer, arredatori e clienti privati possono scoprire le novità e  le  tendenze  per  progettare  e  arredare  gli  ambienti  di  casa secondo i trend del momento. Uno spazio espositivo, organizzato in ambientazioni  curate  nei  minimi  dettagli  secondo  i  principi  di stile e design che caratterizzano Habimat«Il  nostro  showroom  è  specializzato  in  tutto  quello  che  riguarda il  mondo  del  bagno:  dai  rivestimenti  alle  finiture,  dalla rubinetteria ai sanitari, dagli accessori agli elementi d’arredo – racconta  Andrea  De  Mas,  uno  dei  titolari –,  offriamo  soluzioni complete grazie anche al vasto assortimento del nostro reparto di idraulica».

Un  servizio  dalla  A  alla  Z  che  non  si  limita  solo  all’ampia varietà di prodotti ma comprende anche la progettazione in 3D dei vari  ambienti,  la  consulenza  e  l’assistenza  sia  in  fase  iniziale sia  in  fase  post  vendita.  «La  formazione  per  noi  è  molto importante, rappresenta un valore aggiunto per la nostra attività – spiega De Mas – rendendoci non solo più preparati a rispondere alle  esigenze dei clienti, oggi più  che mai attenti e informati, ma  anche  più  competitivi  rispetto  alla  concorrenza.  Nel  nostro showroom  addetti  al  settore  e  privati  trovano  soluzioni  non  solo  prodotti». Formazione a 360 gradi che riguarda sia lo staff sia i professionisti: il team dello showroom Habimat De Mas ha seguito i corsi  per  la  progettazione  e  per  la  posa  della  BigMat  Design School,   mentre   per   i   professionisti   «nei   prossimi   mesi organizzeremo –  prosegue  Andrea  De  Mas –  diversi  momenti  di approfondimento,  in  collaborazione  con  i  marchi  partner,  e  in futuro  vorremmo  estendere  queste  iniziative  anche  al  pubblico  di privati che rappresentano gran parte della nostra utenza».

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Da sempre punto di riferimento nel mondo dell’edilizia bellunese, BigMat De Mas, storica realtà della zona nata negli anni ’30, con l’apertura del nuovo showroom punta ad ampliare il proprio target: «la scelta dell’insegna Habimat – conclude De Mas – ci ha permesso di entrare a far parte di un Gruppo solido, una realtà in continuo sviluppo che ben presto potrà competere a livello nazionale con la grande distribuzione. Un marchio che cresce sempre di più e la cui forza  è  rappresentata  non  solo  dall’alta  qualità  della  rete  di showroom ma anche dalla strategia di comunicazione messa in campo che  ci  permette  di  aumentare  la  nostra  visibilità  e  di  farci conoscere  ulteriormente.  Un  altro  valore  aggiunto  del  format HABIMAT è lo spirito di collaborazione degli showroom che riescono a  diversificare  la  propria  offerta  in  modo  che  ciascuno  possa proporre soluzioni complementari e specifiche per il territorio in cui opera».

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La smart home secondo Grohe

Grohe Sense

I custodi e guardiani della casa che prevengono i danni domestici causati da perdite d’acqua e allagamenti. Si chiamano Grohe Sense e Grohe Sense Guard, le ultime novità intelligenti di casa Grohe ideate per la Smart Home. Grohe Sense monitora l’umidità, rileva perdite e avvisa il proprietario di casa tramite smartphone in caso di qualsiasi problema. Grohe Sense Guard, installato tra le tubazioni idriche principali, è in grado di rilevare le micro-perdite e interrompere automaticamente l’erogazione dell’acqua in caso di guasti alle tubature.

Grohe Sense
Grohe Sense

Totale sicurezza contro gli allagamenti

Grohe Sense e Grohe Sense Guard sono due veri e propri guardiani per la tua casa. I due sensori prevengono, infatti, i numerosi rischi collegati agli allagamenti domestici.  Secondo una ricerca condotta da Grohe, più del 50% delle famiglie in Europa (il 71% in Italia) hanno dovuto far fronte a problemi domestici causati da allagamenti almeno una volta nella loro vita. Eppure, come dimostrato dai dati forniti dalla German Insurance Association1, sarebbe stato possibile evitare almeno il 93% di questi inconvenienti con una semplice prevenzione.

Prodotti innovativi per un futuro intelligente

  • Grohe Sense è un sensore intelligente che monitora costantemente il livello di umidità e la temperatura, avvisando l’utente nel caso vengano rilevati i primi segni d’allagamento.   Posizionato sul pavimento, il sensore avvisa con un segnale acustico e manda un messaggio sullo smartphone dell’utente attraverso l’applicazione Grohe Ondus. Sense misura inoltre l’umidità, avvisando se questa scende al di sotto del livello preimpostato o se vengono superati i livelli di umidità che possono arrecare danni agli ambienti domestici e alla salute.
  • Grohe Sense Guard installato tra le tubazioni idriche principali è in grado di rilevare le micro-perdite e interrompere automaticamente l’erogazione dell’acqua in caso di guasti più gravi. Anche Grohe Sense Guard è gestibile da remoto grazie all’app Grohe Ondus: basterà guardare il proprio smartphone per sapere se tutto è sotto controllo, prima che una goccia si trasformi in lago. Questo Sensore è in grado, inoltre, di monitorare il consumo d’acqua domestico, osservabile facilmente sul cellulare grazie all’app Grohe.
Grohe Sense Guard
Grohe Sense Guard

Il sistema per la completa protezione della casa

“Il nostro obiettivo è quello di rendere l’acqua una fonte di piacere e benessere, non un problema. Spesso sono necessarie settimane o addirittura mesi per riparare i danni domestici causati dagli allagamenti. La prevenzione è quindi di fondamentale importanza. Ecco perchè Grohe ha sviluppato Grohe Sense e Sense Guard, due preziosi strumenti che si prendono cura degli ambienti domestici” dichiara Michael Rauterkus, Ceo di Grohe Ag.

Tubes Radiatori, Origami vince il Red Dot Design Award 2017

Tubes Radiatori – Origami

Il  calorifero   Origami,  disegnato  da   Alberto  Meda   per   Tubes  Radiatori,   ha  vinto  il   Red  Dot   Design  Award   2017,  un  nuovo  e  prestigioso  riconoscimento  a  conferma  del   suo  design  innovativo. Sì, perché Origami   è  stato  selezionato  da  una  giuria  di  40  esperti   internazionali  che,   con   criteri  di  valutazione   quali   l’innovazione,  la  funzionalità,  la  qualità  e  l’attenzione   all’ecologia,  ha  concesso  il  marchio  di  qualità  Red  Dot  solo  ai   prodotti  che  si  distinguono  per  queste  caratteristiche.   La   cerimonia  di  premiazione  per  il  Product  Design  2017  si  terrà   lunedì  3  luglio  2017  a  Essen  presso  l’Aalto‐Theater  e  il  Red   Dot  Design  Museum.    

Origami, Tubes Radiatori
Origami, Tubes Radiatori

Origami,  presentato  in  occasione  del  Salone  del  Mobile  2016,  oltre  al  Red  Dot  Design  Award  ha   vinto  anche  il  Salone  del  Mobile. Milano  Award  2016,  l’Archiproducts  Design  Award   2016,  il  Good  Design  Award  2016  e  il  Design  Plus  Award  Powered  by  ISH  2017.     Estensibile  e  ripiegabile  come  un  paravento,  avvolgente  e  invitante  come  un  abbraccio,  capace  di   portare  calore  in  ogni  ambiente  della  casa  attraverso  una  presenza  importante  ma  discreta,   identitaria  ma  mutevole:  questo  è  Origami,  disegnato  da  Alberto  Meda,  un  radiatore  elettrico   plug  &  play  ad  alta  efficienza  che  dialoga  con  lo  spazio  in  cui  viene  installato  affiancando  alle   funzioni,  proprie  o  accessorie,  la  possibilità  di  separare  due  ambienti,  di  preservare  la  privacy,  di   amplificare  un’atmosfera  di  riservatezza,  aumentando  la  sensazione  di  benessere.  

Origami - Tubes Radiatori
Origami – Tubes Radiatori

Origami  è  connotato  da  una  flessibilità  dimensionale  resa   possibile  dalla  sapiente  capacità  costruttiva  di  Tubes  e  dall’utilizzo   della  tecnologia  dell’estrusione  dell’alluminio.   La  complessa   ingegnerizzazione  del  progetto,  sviluppata  dai  tecnici  dell’azienda,   permette  di  dar  vita  a  elementi  di  altezza  diversa  e  consente,  già   in  fase  di  estrusione,  l’integrazione  delle  funzioni:    grazie  al  calore   generato  anche  per  convezione  dagli  elementi  cavi  del  radiatore,   è  così  possibile  garantire  un   incremento  della  capacità  e   dell’efficienza  termica.  Origami  è  disponibile  in  tre  versioni:  free-standing,   a  parete  e  totem,   ognuna  delle  quali   adattabile   a   ciascun  ambiente  della  casa  e  caratterizzata   anche  grazie  agli   accessori  che  la  completano.

Origami by Tubes Radiatori
Origami by Tubes Radiatori


Tubes  Radiatori

Tubes  rappresenta,  nel  segmento  produttivo  dei  radiatori  e  scaldasalviette,  l’evoluzione  di  una  realtà  imprenditoriale   che  vanta  un’esperienza  ventennale.  Azienda  sita  nel  cuore  del  nord-­‐est  sin  dagli  inizi,  nel  1994,  ha  dimostrato   sensibilità  nel  captare  le  aspettative  del  mercato.  Tubes  ha  puntato  sull’innovazione  per  creare  un’identità  propria  e   connotata,  dando  avvio  a  un  intenso  lavoro  di  ricerca  e  sperimentazione  in  campo  tecnico  ed  estetico,  condotto  in   parallelo  su  materiali,  processi  di  lavorazione,  forme  e  dimensioni.  Tre  le  collezioni  di  punta  dell’azienda:  Basics,  Extras   ed  Elements.  Quest’ultima,  con  la  direzione  artistica  di  Ludovica+Roberto  Palomba,  ha  il  merito  di  aver  conferito  una   nuova  identità  al  calorifero,  grazie  anche  al  contributo  stilistico  di  autorevoli  firme  del  design  internazionale,  fino  a   trasformarlo  da  mero  componente  d’impianto  a  elemento  tecnologico  della  struttura  architettonica.

Granulati Zandobbio: il giardino del futuro? Ha l’età della pietra

Granulati Zandobbio

Il core business dell’azienda bergamasca è la produzione e distribuzione di pavimentazioni, rivestimenti, monoliti e ciottoli, esposti a Stone City. Così ora l’impresa si rivolge ai rivenditori: attenti, la progettazione outdoor è un mercato in grande espansione. Con molte novità

Gianni Sottocornola general manager di Granulati ZandobbioChi lo avrebbe mai detto che il futuro dell’outdoor design è il ritorno alla pietra? Pochi, giusto? Sbagliato. Lo testimonia dal 1929 Granulati Zandobbio, azienda storica del bergamasco, specializzata in attività di cava, che fornisce soluzioni in pietra per l’arredo del giardino e degli ambienti esterni. Materiali lapidei, pavimentazioni, rivestimenti, monoliti e prodotti decorativi per gli spazi outdoor sono in bella mostra a Stone City: 5mila metri quadri di showroom all’aperto, suddivisi per tematiche ed esigenze (vedi anche YouTrade numero 76). Il parco espositivo permanente, inaugurato nel 2012 a Bolgare (Bergamo) lungo l’A4 Milano-Venezia, è ora pronto a ospitare il nuovo quartier generale dell’azienda. Gianni Sottocornola, quarta generazione alla guida dell’impresa, racconta il progetto in cantiere, il valore estetico della pietra e le ultime novità di un mercato in espansione. Con un consiglio ai rivenditori.

Domanda. Gli spazi esterni hanno bisogno di un’attenta progettazione: quanto questa istanza è accolta in Italia?

Risposta. Anche qui da noi si presta sempre più attenzione a come si realizzano gli ambienti esterni. La domanda di soluzioni per migliorare l’outdoor, arredandolo, è in continua crescita. Ci sono segnali importanti da parte del consumatore, che sta iniziando a concepire con più forza lo spazio esterno alla casa come un ampliamentoproseguimento di quello interno. E i clienti guardano maggiormente alla qualità dei prodotti rispetto al passato. Inoltre, l’outdoor è un settore merceologico con interessanti margini di crescita, che può dare una spinta importante al commercio delle rivendite edili.

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D. Ci sono differenze tra l’Italia e altri Paesi? Se sì, quali?

R. Ci sono e sono sensibili, nonostante il mercato interno stia appunto cambiando. A oggi le disparità tra i mercati esteri, penso a quelli nordeuropei come Germania, Paesi Bassi e Inghilterra, sono notevoli perché l’ambiente esterno tipico italiano è per il 95% dedicato al verde, mentre all’estero è l’opposto. Negli altri paesi il 95% dello spazio outdoor viene infatti “arredato” con pietre naturali, ghiaia o pavimentazioni di vario genere, e destinato ad attività ludiche.

D. Secondo lei, quali sono le tre regole d’oro della progettazione outdoor?

R. Anzitutto, immaginarsi l’esterno come un luogo accogliente dove passare il proprio tempo in tranquillità. In Italia siamo più propensi al verde, all’estero preferiscono un bel patio dove godersi l’aria aperta. Secondo, scegliere prodotti idonei e di qualità, quindi durevoli e belli nonostante il passare del tempo. Ultima regola aurea è farsi consigliare da professionisti con esperienza. Purtroppo non avendo ancora una cultura matura in tema di outdoor, gli italiani si danno spesso al faida-te. In sé non c’è nulla di male, salvo poi dover rimediare a quegli errori che si creano a causa di una mano non esperta.

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D. Quali sono, dunque, le soluzioni che proponete?

R. La nostra azienda ha voluto creare un parco espositivo, Stone City, dedicato esclusivamente al mondo degli esterni. Chi viene in visita può vedere numerose realizzazioni esclusive per l’arredo da esterno: 5mila metri quadri di showroom all’aperto, suddivisi per tematiche ed esigenze.

D. Un elemento molto amato è il ciottolo. Come può essere utilizzato per finire gli spazi esterni?

R. Il ciottolo è uno dei nostri prodotti di punta ed è un elemento di complemento, applicato per curare appunto le finiture e le decorazioni. Infatti, una volta realizzata la parte strutturale della pavimentazione, il ciottolo è quell’elemento che dà qualcosa in più all’arredo finale. La ciliegina sulla torta, insomma.

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D. Infine, parliamo del concorso Stone City Headquarters: a chi si rivolge, quali sono i suoi obiettivi e i criteri in base ai quali verrà scelto il progetto vincitore?

R. Una piccola premessa. Il nostro parco espositivo Stone City si trova lungo l’autostrada A4 Milano-Venezia (in Via Europa, 38, 24060 Bolgare, Bergamo, ndr) e ci ha aiutato molto a crescere in questi anni, soprattutto per quanto concerne le pavimentazioni. Abbiamo dunque deciso di ampliarlo, creando una palazzina che rappresenti un inno all’estetica. Ecco perché abbiamo lanciato un concorso di idee per coinvolgere gli studi di architettura e valutare idee belle e vincenti. È proprio la bellezza il criterio principe di questo concorso, nonché pilastro fondamentale della nuova struttura. Vogliamo che Stone City Headquarters sia un simbolo unico, esclusivo e scenografico. Voglio quindi invitare tutti i lettori di YouTrade a venirci a trovare: non ve ne pentirete!


Diversamente roccia

Granulati Zandobbio ha da poco pubblicato un nuovo catalogo dedicato a L’Altra Pietra . «È un’alternativa più che valida per qualità, estetica, struttura e dimensioni alla pietra naturale e classica che abbiamo sempre prodotto», spiega Gianni Sottocornola. «La nostra esclusiva Altra Pietra è in gres porcellanato ad alto spessore (2 centimetri), ed è addirittura meglio della pietra naturale, sotto più punti di vista: dalla pulizia alla resistenza, passando per il colore. Si tratta di un prodotto che ci sta dando enormi soddisfazioni di mercato, sia in Italia che fuori dai confini nazionali».

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Per riscaldare la casa bastano 4 cm. Parola di Isolconfort

Isolconfort

Radial Alu G è il sistema radiante a secco, a pavimento ribassato, per la climatizzazione invernale ed estiva degli ambienti, composto da pannelli in Eps realizzati in Neopor di Basf accoppiati a fogli di alluminio, ideale in ambito di ristrutturazioni di edifici civili. Il sistema è studiato per garantire il massimo comfort e per risolvere i tipici problemi che si incontrano durante le ristrutturazioni di edifici:

  • Tempi di lavoro e costi di cantiere ridotti, poiché il sistema può essere posato su pavimenti pre-esistenti, con conseguente risparmio di denaro. Questo lo rende il prodotto ideale in caso di sostituzione, in breve tempo, dell’impianto di riscaldamento e senza essere costretti a rimuovere tutto il pavimento, ma semplicemente posando il sistema sulla pavimentazione esistente.
  • Problemi di spazio, nei casi in cui, una volta rimossa la pavimentazione esistente, risulta esserci poco spazio disponibile tra la soletta e la soglia in cui posare l’impianto radiante; il sistema RADIAL ALU G occupa soli 3 cm di spesso.
  • Problemi di carico sulla soletta dell’edificio, se esiste l’impossibilità di aumentare il carico della pavimentazione; Radial Alu G è composto da pannelli in EPS e altri elementi che fanno risultare il sistema leggero e al contempo isolante.

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L’ulteriore vantaggio di Radial Alu G è la posa a secco che elimina quindi la realizzazione del massetto tradizionale, che comporterebbe tempi più lunghi di realizzazione e maggiori investimenti in termini di persone, mezzi e costi, senza escludere eventuali problematiche legate alla posa. Inoltre, l’asciugatura del massetto può richiedere anche più di tre settimane, causando maggiori tempi di attesa per il cliente. L’assenza del massetto cementizio permette a Radial Alu G di esprimere valori di inerzia termica estremamente bassi, caratteristica che permette di portare l’ambiente alla temperatura desiderata in tempi molto brevi rispetto ai sistemi radianti a umido.

Il sistema nel dettaglio

Il sistema è composto da due pannelli in Eps, Radial Alu G pannello e Radial Alu G testa, realizzati con Neopor di Basf, in cui sono ricavati i canali per l’alloggiamento delle tubazioni, e da un rivestimento superiore, costituito da un foglio removibile di alluminio che segue fedelmente la superficie del pannello, avvolgendo le tubazioni e garantendo l’ottimale diffusione del calore verso l’alto. Il sistema, sulla parte superiore, comprende un foglio di polietilene, che funge da barriera al vapore, e lamiere in acciaio zincato, che contribuiscono ad aumentare la resistenza a compressione del pannello e a distribuire in modo uniforme i carichi applicati in superficie.

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