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Novacolor (Gruppo San Marco) aumenta il capitale e si espande all’estero

Interno della sede dio Novacolor
Interno della sede dio Novacolor

L’edilizia sarà anche in crisi, ma chi dipinge case e appartamenti no. Lo testimonia il risultato di Novacolor, azienda del Gruppo San Marco, che nel 2016 ha registrato un aumento delle vendite del 9,4%. Il buon risultato ha spinto l’azienda ad ampliare la sede produttiva di Forlì e ad aumentare il capitale sociale per supportare l’espansione internazionale del brand che è considerato la boutique dell’azienda di Forlì. E anche i primi mesi del 2017 sembrano caratterizzati positivamente, dopo la partecipazione alla Milano Design Week ad aprile e il lancio di nuovi prodotti frutto della vocazione di Novacolor all’innovazione. 

Altro significativo evento aziendale è rappresentato da un importante aumento di capitale sociale. Spiega Pietro Geremia, vice presidente esecutivo del Gruppo San Marco: «L’aumento del capitale, da 100.000 euro a 1 milione, è una delle azioni messe in campo dal Gruppo San Marco per supportare lo sviluppo commerciale di Novacolor sia in Italia che all’estero, e per effettuare investimenti mirati sui mercati del Medio Oriente e del Far East, consolidando così una presenza già importante».

Sono infatti sempre di più i professionisti che ogni giorno, in oltre 50 Paesi del mondo, scelgono la qualità dei prodotti Novacolor, diventata punto di riferimento per i migliori studi di architettura e design a livello internazionale. Una tendenza che sembra premiare la scelta di Novacolor di utilizzare materie prime organiche e di alta qualità, alla base di una gamma colori ed effetti decorativi sempre in linea con le tendenze del mercato più evoluto e sensibile. Novacolor ha costruito negli anni un posizionamento di grande valore, con un portafoglio di prodotti diversificato e una particolare attenzione all’ambito contract. L’azienda da sempre fa leva su competenze tecniche d’eccellenza, qualità e continui controlli nella produzione e su forti rapporti con i clienti rafforzati da un programma di formazione continua. È su queste basi che Novacolor ha registrato nel 2016 un importante aumento delle vendite (+9,43% rispetto al 2015) forte anche delle volontà del Gruppo San Marco di mantenere la produzione in Italia, a Forlì, e di investire su un nuovo stabilimento di oltre 9000 metri quadri.

Interno della sede di Novacolor
Interno della sede di Novacolor

Nell’ambito di Colorificio San Marco, gruppo leader in Italia nella produzione di sistemi vernicianti per l’edilizia, Novacolor si conferma quindi la color boutique scelta dalla fascia di mercato più esigente: le scelte pionieristiche in tema di materiali e la vocazione ad anticipare le tendenze hanno naturalmente condotto il brand verso una dimensione sempre più internazionale. Non a caso il 2016 e i primi mesi del 2017 sono stati molto intensi per Novacolor anche per la partecipazione a prestigiose manifestazioni di settore, da New York all’Oman, dal Belgio a Mosca.

Il prezzo degli immobili continua a calare. Con qualche dubbio

C’è qualcosa che non quadra. Tutte le aziende attive sul mercato immobiliare mese dopo mese, anno dopo anno, indicano una costante discesa dei prezzi. Da due anni, però, le compravendite di appartamenti sono in aumento, anche a doppia cifra. I manuali di economia sostengono che quando c’è molta domanda i prezzi salgono. Per le case, invece, scendono (sempre secondo le aziende del settore immobiliare). O le regole dell’economia, che sono valide per tutti i settori, a partire dalla frutta e dalla verdura del mercato sotto casa, per appartamenti e villette non valgono, oppure c’è un’altra spiegazione. I maliziosi (a far peccato ci s’azzecca diceva Giulia Andreotti) potrebbero sostenere che questi ribassi sbandierati sono un po’ uno specchietto per le allodole, per invogliare i possibili acquirenti ad acquistare un immobile. Ma sono, appunto, voci maliziose, dato che non esiste nessuna prova a riguardo.  

Gli ultimi dati che segnalano l’ennesimo ribasso sono del portale idealista.it, che ospita, appunto, inserzioni e pubblicità legati all’immobiliare. Secondo l’indice mensile delle case di seconda mano (cioè non nuove) del portale il prezzo delle abitazioni in Italia è sceso dello 0,6% a maggio rispetto ad aprile, a una media di 1.863 euro al metro quadro. In termini annuali il calo è del 5,7%, il che denota un trend ancora chiaramente negativo sul fronte delle quotazioni immobiliari. L’ultima rilevazione di maggio 2017 conferma il ridimensionamento delle aspettative da parte dei proprietari dopo un primo trimestre anch’esso contrassegnato dai ribassi (-1,3%) dell’usato.
Il rallentamento non è uniforme sul territorio nazionale, mentre sotto traccia si fa strada il processo di stabilizzazione dei valori, con i due terzi dei centri capoluogo monitorati con variazioni comprese tra l’1% e il meno 1%.
Che poi quando si cerca casa si trovino sempre prezzi che appaiono eccessivi, contrasta un po’ con il quadro che emerge da questa e analoghe analisi. Chi avrà ragione?vendesi

La nuova sede FritsJurgens a Kolham

La nuova sede FritsJurgens a Kohlam

FritsJurgens

Vincitrice di numerosi riconoscimenti internazionali, l’ultimo dei quali il prestigioso Red Dot Design Award 2017, FritsJurgens, dinamica azienda olandese specializzata nella produzione e commercializzazione di sistemi a scomparsa brevettati per porte a bilico, cresce e cambia sede. In un’ottica di continuo miglioramento, FritsJurgens si sposta nel nuovo complesso di 4000 mq di cui 1400 mq di building, a Kolham nella provincia di Groningen, Paesi Bassi Settentrionali. Lo Studio di architettura olandese Zwarte Hond ha ristrutturato questo edificio progettato nel 1998 da Oving Architecten, che in origine ospitava una fabbrica specializzata in tecniche di saldatura.

La nuova sede FritsJurgens a Kohlam
La nuova sede FritsJurgens a Kohlam

Sono stati progettati spazi adeguatamente dimensionati per permettere la gestione di volumi variabili di lavoro, nonché un nuovo R&D (Dipartimento Ricerca e Sviluppo) ed in-house Test Lab. Il reparto Commerciale, Marketing e il Management dell’Azienda sono anch’essi all’interno dello stesso edificio per una migliore comunicazione tra i vari reparti. La scelta di una nuova sede e l’adozione di sistemi gestionali innovativi e con funzioni ulteriori, fanno parte degli obiettivi di crescita che da sempre caratterizzano FritsJurgens, con il fine di fornire un prodotto di elevata qualità ed un servizio di efficienza in costante miglioramento.

Il sistema a scomparsa brevettato FritsJurgens, che può portare fino a 500 kg di peso e non richiede l’inserimento di dispositivi architettonici nel pavimento e nel soffitto, è ideale in caso di edifici nuovi, già esistenti o vincolati dalle Belle Arti. Grazie ad un ricercato e intelligente sistema di molle, la porta può essere bloccata/fissata su un angolo di apertura di 0-90-180-270 gradi. Un elemento innovativo e originale fortemente personalizzabile, che sta riscuotendo grande successo in collaborazione con i migliori marchi di arredo design.

VIDEO: il montaggio di una porta a bilico Frits Jurgens

Il 2 giugno, giorno di una nuova rinascita

Buona festa della Repubblica!

Che cosa significa festeggiare il 2 giugno? Per molti, specialmente per i giovani, questa data ha un significato molto relativo, o nessuno del tutto. Eppure, la nascita dello Stato repubblicano ha coinciso anche, nel bene e nel male, con una nuova era per tutti. Non solo perché il 2 giugno del 1946 è cambiato l’assetto istituzionale del Paese, ma soprattutto perché quella data ha segnato la nascita di qualcosa che sembrava lunare a una nazione uscita da una devastante guerra: il benessere, l’industrializzazione e, non da ultimo, la ricostruzione. Anche in questo caso, nel bene e nel male, bisogna ricordare che buona parte delle città così come sono ora hanno una data di nascita che parte proprio da quel 2 giugno. Nei 20 anni successivi è stata edificata la maggior parte delle abitazioni, con i materiali, la tecnologia e i capitali che allora erano a disposizione. E che ora sono irrimediabilmente superati. Giusto, quindi, ricordare il 2 giugno come la data di una rinascita. E giusto anche auspicare che oggi quella rinascita sia ripetuta, di sicuro per quanto riguarda le città e le abitazioni che in quella stagione sono sorte.

Buona festa della Repubblica!
Buona festa della Repubblica!

Le cappe di Elikor passano agli svizzeri di Faber

La sede centrale di Faber
La sede centrale di Faber

Le cappe per cucina russe emigrano in Svizzera. Ad acquistarle è il  Gruppo Franke, azienda con sede ad Aarburg, che ha ora la quota di maggioranza di Elikor, impresa con leadership sul mercato russo. L’obiettivo di Franke è utilizzare il know-how di Faber, tra le più grandi aziende produttrici di cappe da cucina a uso domestico. Faber, Business Unit per le cappe all’interno del Gruppo Franke, coopererà con Elikor in modo da rafforzare ulteriormente la posizione del gruppo con sede a Kaluga, in Russia, al fine di proseguire lo sviluppo di prodotti di fascia alta: cappe da cucina progettate con un design al tempo stesso moderno e tradizionale.

L’acquisizione di una quota di maggioranza di Elikor è parte integrante della strategia di crescita di Franke nel settore cappe da cucina, il cui obiettivo principale è quello di rafforzare la presenza a livello globale, la capacità produttiva così come le competenze in ricerca e sviluppo di Faber in modo da promuovere la sua posizione di leadership nel settore produttivo delle cappe da cucina.

Elikor è stata fondata nel 1995, è un’azienda leader nella produzione di cappe da cucina con un design moderno e allo stesso tempo tradizionale. Oggi più di 5 milioni di famiglie russe hanno scelto Elikor. L’azienda ha le sue sedi produttive a Kaluga, Russia, dove vengono realizzate circa 600mila unità all’anno.

Il Gruppo Franke appartiene al Gruppo Artemis ed è leader mondiale nella fornitura di soluzioni per cucine domestiche, bagni residenziali e pubblici, ristorazione professionale e preparazione del caffè. 

Il Gruppo opera in tutto il mondo e impiega circa 9.000 persone in 40 paesi, con vendite di oltre 2 miliardi di franchi. In Italia, Franke ha la sua sede dal 1969 a Peschiera del Garda, importante sito produttivo di lavelli da cucina, piani cottura e forni rivolti alla fascia medio/alta del mercato. Include anche Faber, azienda con sede a Fabriano, tra i leader mondiali nel settore delle cappe da cucina.

La sede centrale di Faber
La sede centrale di Faber

Nove scuole su dieci sono insicure. Parola di ministero dell’Istruzione

Aula scolastica
Aula scolastica

Come si legge su YouTrade di marzo, le scuole in Italia hanno bisogno di molte cure. Anzi, sono in gran parte a rischio, come testimoniano i periodici crolli di intonaco, le crepe e, purtroppo, il puntuale sbriciolamento degli edifici quando si verifica un sisma. 

Ora anche il ministero dell’Istruzione certifica ufficialmente che la grande maggioranza degli edifici scolastici è inadeguata e, peggio, a rischio crollo in caso di sisma. 

Secondo i dati del Miur, infatti, circa 2.700 scuole italiane si trovano in zone a elevato rischio di terremoti, ma non hanno strutture antisismiche. Il ministero, confortando le analisi note, testimonia che nove scuole su dieci non garantiscono una assoluta sicurezza a studenti e insegnanti. Per la precisione, insicure anche se con diversi gradi, sono 44.486 scuole pubbliche su un totale di 50.804. Ma questo calcolo non comprende le strutture delle province autonome di Trento e Bolzano.Scuola Edile Bergamo

Milano città aperta. Allo smart working

Milano e smart working

D2U, Design to Users, lo studio milanese diretto da Jacopo della Fontana e Corrado Caruso, ha aperto al pubblico le porte dei suoi uffici in occasione dell’iniziativa Open! Studi aperti 2017 promossa da Il Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori che coinvolge centinaia di studi di progettazione in tutta Italia con l’obiettivo far conoscere al pubblico e non solo agli addetti ai lavori, il mondo dell’architettura, l’importanza della figura del progettista e delle sue specializzazioni. 

L’evento di D2U è inoltre inserito nel palinsesto della Settimana del lavoro agile organizzata dal Comune di Milano. Giunto ormai alla quarta edizione , questo appuntamento ha avuto un ottimo riscontro tanto che da singola giornata si è esteso ad una settimana, in cui le aziende che aderiscono hanno la possibilità di sperimentare il lavoro agile per ben cinque giorni feriali. Lo smart working è una modalità flessibile di esecuzione del rapporto di lavoro, allo scopo di incrementare la produttività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; non richiede una postazione fissa in ufficio e consente di svolgere i propri compiti ovunque – da casa, da un ufficio decentrato, da una postazione in coworking. E’ un “format” che soddisfa chi lavora e nel contempo rende le imprese più competitive.

“Smart design per smart working”  è stata la tematica al centro della serata organizzata da D2U, con l’obiettivo di far conoscere agli addetti ai lavori e agli appassionati di design l’importanza di una progettazione sostenibile, flessibile ed efficiente degli spazi di lavoro che rispetti l’ambiente favorendo il benessere delle persone. Inoltre, all’evento sono intervenuti Jacopo della Fontana e Corrado Caruso, soci fondatori D2U, che hanno illustrato il loro punto di vista sul tema e alcune case history significative. Da segnalare anche la presenza di Andrea Montuschi, Presidente di Best place to work, società internazionale specializzata nel rating  dell’ambiente organizzativo e del clima  lavorativo aziendale.

Untitled collage

D2U studi aperti

Il Cresme: il nuovo ciclo dell’edilizia è quello «dell’ambiente costruito»

Milano, periferia Est
Milano, periferia Est

Che i bonus abbiano dato una mano all’edilizia si sa. Che abbiano aiutato anche chi li ha utilizzati si sa un po’ meno. In ogni caso, recupero, efficienza e sicurezza antisismica possono influire anche sull’economia del Paese in modo sostanziale. I numeri, contenuti nel rapporto Una nuova edilizia contro la crisi di Cresme e Fondazione Symbola, lo confermano: lo scorso anno il credito di imposta per le ristrutturazioni e l’ecobonus hanno generato 28,2 miliardi di euro di investimenti, con un incremento del 12,3% sul 2015, e attivato 419 mila posti di lavoro tra diretti e indotto. In dieci anni, tra 2007 al 2016 i lavori di manutenzione straordinaria incentivati con il credito di imposta sono stati pari a 190 miliardi di euro. Tanto che oggi il 79% del valore della produzione del settore edilizia si deve alla riqualificazione del patrimonio esistente. 

Milano, periferia Est
Milano, periferia Est

Il bilancio

Insomma, gli incentivi fiscali sono stati l’ancora di salvezza per l’edilizia, che ha perso 600 mila posti di lavoro dal 2008. «Per rilanciare il nostro mercato interno e l’occupazione non possiamo ripartire dalla vecchia edilizia speculativa, quella del cemento e del consumo di suolo», spiega  il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci. «Bisogna cambiare rotta puntando verso quella nuova edilizia che è già in marcia e che incrocia le sfide della sicurezza antisismica, della ricostruzione post-terremoto, dell’efficienza energetica, della riqualificazione e rigenerazione urbana». 

Secondo il direttore del Cresme, Lorenzo Bellicini, il prossimo futuro «potrebbe essere definito come il primo ciclo dell’ambiente costruito. La riqualificazione del patrimonio esistente è ormai pari al 79% del valore della produzione del settore nel 2016, e dall’altro che questo mercato non può essere più solo letto attraverso la sua variabile edilizia, ma attraverso l’integrazione tra costruzioni, impianti e servizi».

Lorenzo Bellicini
Lorenzo Bellicini

I numeri

Il rapporto indica anche che le ristrutturazioni incidono positivamente sul valore dell’immobile: a fronte di un intervento medio di 14.500 euro, un’abitazione ristrutturata aumenta il suo valore di 65.750 euro.Mediamente le case ristrutturate immesse sul mercato nel 2016 hanno avuto un valore del 29% superiore a quelle non ristrutturate. E hanno un prezzo medio superiore anche rispetto alle case nuove. A titolo puramente indicativo si può ipotizzare che se tutte le abitazioni messe sul mercato immobiliare nel 2016 fossero riqualificate, il valore del patrimonio edilizio residenziale in offerta sarebbe rivalutato di 20 miliardi di euro. Secondo un sondaggio Ipsos emerge che il 76% degli italiani conosce l’ecobonus, il 15% dei quali afferma di averlo utilizzato. Ma il sismabonus è invece meno noto: a oggi il 46% degli italiani non ne conosce l’esistenza. E questo nonostante che sette italiani su dieci si dicano propensi a spendere di più per avere case più sicure dal punto di vista sismico e con maggiore efficienza energetica.

La Regione Veneto vota una norma sul consumo di suolo

La sede della Regione Veneto, a Venezia
La sede della Regione Veneto, a Venezia

Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato la nuova Legge Quadro per il contenimento graduale del consumo di suolo. Il nuovo testo normativo in materia urbanistica è stato votato  dopo un approfondito confronto sull’articolato e sulla manovra emendativa sviluppato dapprima dell’Ufficio di Presidenza della competente Commissione poi dal Consiglio regionale in aula. Le stesse opposizioni hanno parlato di confronto vero svolto appunto in Commissione come nella discussione generale in aula. Obiettivo: coniugare assieme sostenibilità, tutela dell’ecosistema e sviluppo, partendo dal presupposto incontrovertibile che la Regione, assieme alla Lombardia, ha fino ad ora consumato più suolo in Italia. Era quindi opportuno segnare un cambio di prospettiva in ordine allo sfruttamento del territorio veneto. 

«È difficile esprimere un’opinione netta sulla nuova legge regionale sul consumo di suolo prima di averne esaminato il testo. Al di là delle semplificazioni del dibattito politico e di quello giornalistico, si tratta di un testo di legge molto articolato i cui effetti, a partire dall’indagine che coinvolgerà i Comuni sulla delimitazione dell’urbanizzazione consolidata sino alla definizione della capacità edificatoria nella fase transitoria,  dovranno essere monitorati con molta attenzione». È il commento di Giovanni Salmistrari, presidente di Ance Veneto, sull’approvazione della nuova legge sul consumo di suolo approvata dal Consiglio regionale Veneto.  

La sede della Regione Veneto, a Venezia
La sede della Regione Veneto, a Venezia

«Se il dibattito si sposta sul piano del principio e della filosofia della legge, la posizione dell’Ance è molto chiara: il contenimento del consumo di suolo, accompagnato da efficaci politiche a sostegno della rigenerazione urbana, sarà inevitabilmente tra i capisaldi delle politiche di pianificazione urbanistica dei prossimi anni», continua Salmistrari. «Uno sviluppo basato su una previsione di crescita demografica non più attendibile e che non tenga conto di una necessaria rivitalizzazione dei centri città è destinato a creare nuovi squilibri economici e imprenditoriali. Come ogni grande trasformazione, d’altro canto, occorre naturalmente un approccio graduale. Non si può pensare di bloccare da subito ogni intervento per il quale non sia sufficiente un titolo edilizio diretto, anche se il promotore ha già stipulato con il Comune la convenzione urbanistica. Bisogna rispettare i diritti acquisiti e crediamo, a una prima analisi, che la legge ne abbia tenuto conto. Ora occorre far partire seriamente il mercato della rigenerazione urbana. La legge regionale prevede alcuni stanziamenti, ma occorrerà certamente un approccio più avanzato, con il sostegno della legislazione nazionale: occorre accorciare il gap di costo, attraverso specifici accorgimenti fiscali, tra nuovo e ristrutturazione. Sarebbe stato utile, ad esempio, che la legge regionale avesse previsto il riconoscimento di “pubblico interesse” negli interventi di riqualificazione o rigenerazione urbana, un passaggio che consentirebbe di superare gli impasse legati alla polverizzazione delle proprietà coinvolte, per esempio nei grandi condomini».

«Credo che vada dato atto ad Ance Veneto, infine, di aver voluto cercare sin da subito la mediazione delle sue posizioni con quelle di altri portatori di interesse. L’Ance è stata uno dei soggetti promotori di Urbanmeta, coordinamento di quasi 20 associazioni regionali di categoria, università, ordini professionali e società civile, che hanno dialogato con Giunta e Consiglio regionali su una proposta unitaria e condivisa. Un approccio innovativo che evidenzia la capacità di affrontare responsabilmente un tema così delicato».

 

Tegole in laterizio, Monier acquisisce Sereni Coperture

Tegole Monier
Tegole Monier

Novità nel mondo dei laterizi. Monier ha siglato un accordo per l’acquisizione di Sereni Coperture, storico produttore di tegole in laterizio. Tramite questa acquisizione Monier pone le basi per l’ampliamento della propria offerta sia in Italia che all’estero e dà continuità a un marchio che, dagli anni Sessanta rappresenta un punto di riferimento per molti professionisti del settore. Monier continua a operare con la rete di vendita esistente a marchio Sereni Coperture la cui gamma prodotti, oltre alle tegole, include i componenti per il tetto Monier. La presenza significativa di Sereni Coperture in paesi extraeuropei consente di rafforzare il posizionamento di Monier favorendone l’ingresso in nuovi mercati con ottime prospettive di sviluppo per il business.

«L’acquisizione di Sereni Coperture rappresenta un passo in avanti importante del nostro processo di crescita e offre nuove opportunità di sviluppo anche nei mercati extraeuropei. Intendiamo proseguire su questo percorso assicurando ai clienti di Sereni Coperture continuità operativa e gestionale e l’applicazione dei severi standard qualitativi del Gruppo Monier», commenta Luciano Ravazzini, direttore generale di Monier.

Tegole Monier
Tegole Monier

L’industria è sempre più 4.0

Macchina utensile (particolare)
Macchina utensile (particolare)

L’industria manifatturiera a livello globale accoglie con favore l’utilizzo della Internet of Things adottando dispositivi intelligenti e dispositivi di intelligenza integrata per incrementare la produttività. La conferma arriva da un recente studio sull’utilizzo della IoT nel comparto manifatturiero, realizzato a livello globale dall’Istituto Mpi e promosso dal network internazionale di revisione e consulenza aziendale Bdo: il 72% degli operatori del manifatturiero nel mondo, infatti, ha visto aumentare la propria produttività, mentre il 69% ha confermato una maggiore redditività nel 2016 a seguito dell’implementazione di IoT in impianti e processi.1

In generale la IoT è indicata come driver di una migliore gestione ed efficienza produttiva, il 50% delle aziende partecipanti allo studio dichiara, infatti, di essere più competitiva grazie all’introduzione dell’IoT mentre il 14% dichiara avanzati progressi nell’adozione di IoT.

Tuttavia, i risultati della ricerca mettono in luce che molti operatori del manifatturiero non hanno stanziato investimenti sufficienti per il rafforzamento del proprio comparto R&D, ricerca e sviluppo, e della sicurezza informatica, la cosiddetta cybersecurity. Infatti, lo studio rileva che la maggior parte delle imprese manifatturiere non sembra aver adottato né una strategia chiara per proteggere i propri dati e le proprie infrastrutture da attacchi di terze parti né soluzioni per mitigare i rischi associati alle vulnerabilità di IoT.  Lo studio di BDO sottolinea come 1 corporation su 5 del settore manifatturiero (20%) dichiara di non essere sicura dell’efficacia del programma di cybersecurity predisposto in azienda per l’IoT o di non ritenere pienamente affidabili le loro soluzioni per la sicurezza connessa all’IoT. Inoltre, circa 6 multinazionali manifatturiere su 10 (58%) non hanno pianificato o non stanno progettando di ricorrere a incentivi e a crediti fiscali relativi ai loro investimenti IoT, con una quota significativa, il 37%, che dichiara di non essere nemmeno al corrente che esistano incentivi in tema di R&D.

Macchina utensile (particolare)
Macchina utensile (particolare)

I produttori non pongono la corretta attenzione alla sicurezza dei dati della propria supply chain e dei prodotti – Poiché i cyber attacker spesso sfruttano le vulnerabilità di terze parti per accedere ai loro eventuali obiettivi, qualsiasi difetto di sicurezza nelle reti di fornitori dei produttori si trasforma in alto rischio. La maggior parte dei produttori sembra essere consapevole di queste potenziali vulnerabilità e ha implementato misure per affrontare attivamente e fattivamente il rischio di cybercrime perpetrato da terze parti, ma una quota significativa, il 27%, non dispone di una politica di sicurezza rivolta ai partner della supply chain e altri fornitori.

Gli operatori dell’industria manifatturiera non si avvalgono appieno dei crediti di R&S con i quali potrebbero finanziare l’innovazione nelle loro operazioni – Uno dei più grandi ostacoli per l’adozione dei cambiamenti tecnologici, compresa la IoT, è il suo finanziamento. La maggior parte dei produttori (79%) sta investendo nella IoT e quasi un terzo (31%) dichiara che il budget e le risorse da dedicare per l’applicazione della IoT sia la loro sfida più grande. Tuttavia, solo il 43% prevede di chiedere credito e incentivi fiscali per i loro sforzi di R&S relativi alla IoT, il che significa che la maggior parte dei produttori lascia inattivate preziose risorse finanziarie per il loro sostegno.

Le ultime rilevazioni Istat2, infatti, pur indicando che la spesa per ricerca e sviluppo in Italia aumenti sia in termini assoluti sia in rapporto al Pil (1,38%), rivelano tuttavia che il valore è inferiore a quello della media europea (2,04%), ed è ancora distante dall’obiettivo nazionale Strategia Europa 2020 (1,53%) e da quello europeo del 3%.

Marmomac 2017 fa eco a Obama: with stone you can

Marmomac 2017

L’industria lapidea mondiale si riconosce in unico appuntamento: Marmomac. E la 52esima edizione della manifestazione – punto di riferimento internazionale per il business e la cultura della pietra naturale, dai prodotti grezzi ai semilavorati, da macchinari, tecnologie e accessori per la lavorazione fino alla ultime applicazioni e nel design – è in programma alla Fiera di Verona dal 27 al 30 settembre 2017

Marmomac accompagna e riflette l’evoluzione di un comparto che nel 2016 ha visto aumentare del 3% sul 2015 l’attività mondiale di cava, con 145 milioni di tonnellate di marmi e graniti estratti, mentre l’interscambio mondiale ha toccato quota 22 miliardi di euro. E anche se negli ultimi venti anni sono mutati gli equilibri di mercato – con il baricentro sempre più spostato in Asia, grazie a Cina, India e Turchia che insieme esprimono oltre il 55% della produzione lapidea globale –, il ruolo guida nel business, nella cultura, formazione e sperimentazione di settore resta a Verona e si identifica con Marmomac.

Marmomacc 2016

Il salone si è sviluppato in uno dei maggiori distretti di lavorazione della pietra al mondo ed è espressione dell’eccellenza unica del Made in Italy. Anche se l’export lapideo italiano nel 2016, dopo sei anni consecutivi di crescita, ha rallentato del 4%, fermandosi ad un controvalore di 2,1 miliardi di euro, il valore aggiunto dei materiali lavorati dalle aziende tricolori ha toccato il massimo storico, raggiungendo la quotazione di 60 euro al metro quadrato, contro una media dei concorrenti che si ferma a 32 euro. Stesso discorso per i macchinari e le tecnologie dedicate che vedono primeggiare quelle progettare in Italia, con una quota del 38% delle vendite complessive e un prezzo al quintale salito dai 1.112 euro del 2015 ai 1.184 dell’anno scorso, nonostante, anche in questo caso, le esportazioni nel 2016, pari a 680 milioni di euro, abbiano registrato una contrazione dell’11 per cento.  

Maurizio Danese, presidente di Veronafiere – «Marmomac ad ogni nuova edizione rafforza la propria leadership di piattaforma globale per business, formazione e innovazione legati alla pietra naturale. Un ruolo riconosciuto anche dal Governo italiano che dal 2015 ha inserito la rassegna tra quelle strategiche nell’ambito del Piano di promozione straordinaria del Made in Italy portato avanti dal Mise-ministero per lo Sviluppo economico e da Ice-Agenzia. Anche per questa edizione continua il percorso di sviluppo della manifestazione che sarà rafforzato ulteriormente dalla recente trasformazione di Veronafiere in SpA, dal nuovo piano industriale da 100 milioni di euro di investimenti al 2020 e dalla digital transformation collegati».

Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – «I dati 2017, seppur non ancora definitivi, indicano anche quest’anno un incremento delle aziende straniere con nuove presenze da Argentina, Georgia, Irlanda, Messico e Slovenia mentre tra le collettive di buyer già confermate spiccano quelle di alcuni Paesi come l’Iran, quinto produttore lapideo al mondo, e Corea del Sud, terzo importatore di materiali dell’area asiatica, con un boom del 24% nel 2016. Il profilo internazionale di Marmomac cresce ad ogni edizione potendo contare sul programma di iniziative di Veronafiere che presidiano Nord America, Nord Africa e Sud America dove siamo presenti con Veronafiere do Brasil, controllata del Gruppo, senza dimenticare l’esplorazione di nuovi mercati come il Libano, meta quest’anno della missione commerciale “We speak stone”».

Marmomacc 2016

Il successo di Marmomac risiede soprattutto dalla capacità di coniugare gli affari alla cultura di un prodotto che in Italia ha tradizioni millenarie ma guarda al futuro. Un concetto che a Marmomac 2017 trova espressione con “The Italian Stone Theatre“: un padiglione di 3.500 metri quadrati allestito in collaborazione con Mise, Ice e Confindustria Marmomacchine, dove tre mostre – “Territorio & Design”, “Macchine Virtuose” e “Soul of City” – raccontano l’iterazione tra pietra, tecnologie di lavorazione, sperimentazione e design attraverso progetti d’avanguardia di famosi architetti e designer. Marmomac da sempre fa dell’internazionalità uno dei punti di forza come dimostrano i numeri dell’edizione 2016, con il 64% del 1.670 espositori e il 60% dei 67mila visitatori provenienti dall’estero, da oltre 145 nazioni.

Sempre sul fronte dell’attività di incoming di operatori dall’estero, prosegue anche nel 2017 la collaborazione di Marmomac con Ice e Confindustria Marmomacchine tra le attività legate al Piano di promozione straordinaria del Made in Italy, promosso dal Mise. A Verona è inoltre previsto l’arrivo di selezionate delegazioni commerciali, protagoniste di incontri b2b, momenti di formazione tecnica e visite alle aziende del territorio. Spazio anche alla terza edizione dell’International Stone Summit: conferenza mondiale dedicata alla pietra naturale che vede la partecipazione delle principali associazioni internazionali del marmo. Dopo il debutto nel 2016, confermata la consegna del riconoscimento ‘Icon Award’, che individua tra le opere esposte all’interno di ‘The Italian Stone Theatre’ quella che diventerà l’immagine della campagna di Marmomac 2018. Per il sesto anno, poi, va in scena Marmomac & the City, che porta nelle vie e nei cortili del centro storico di Verona 12 opere e installazioni in pietra, valorizzando ulteriormente quelle realizzate delle aziende per le mostre della scorsa edizione di ‘The Italian Stone Theatre’. Ritorna, infine, anche il 11° Best Communicator Award: premio di Marmomac alla cura e all’originalità dell’allestimento fieristico delle aziende espositrici. 

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Mediazione obbligatoria per le liti di condominio

Dura lex, sed lex
Dura lex, sed lex

Spunta una novità nella manovra di bilancio aggiuntiva che deve essere approvata dalle Camere. Con un emendamento, la commissione Bilancio della Camera ha modificato la posizione sulla mediazione civile. Ora, se sarà approvato nella stesura finale, viene di fatto reso permanente l’obbligo preventivo di mediazione in tema di liti di condominio, diritti reali e successori. Ricordiamo che sono oltre 1 milione i procedimenti in corso che hanno come oggetto controversie condominiali. L’emendamento cancella, quindi, il periodo transitorio della mediazione e introduce l’obbligo per il ministero della  Giustizia, dal 2018, di riferire annualmente al Parlamento sugli effetti prodotti e sui risultati conseguiti dalla mediazione. Il meccanismo di risoluzione delle controversie al di fuori dalle aule giudiziarie era in precedenza stato introdotto, ma in via sperimentale, al 20 settembre 2017. Secondo i dati ufficiali, la mediazione ha diminuito le cause civili del 12.5% nel 2016, evitando 200mila cause alle aule dei tribunali.

Dura lex, sed lex
Dura lex, sed lex

Dierre Tablet: il volto smart della sicurezza

Una porta blindata con prestazioni elevate in uno spessore ridotto. Classe antieffrazione 3, trasmittanza termica di serie di 1,3 w/m2K e 40 dB di isolamento acustico, tutto in soli 63 mm di spessore: è Dierre Tablet. Un mix di prestazioni esaltate della flessibilità, per adattarsi a tutte le esigenze di protezione ma anche per facilitare installazione e manutenzione della porta. Dierre Tablet è infatti disponibile in quattro diversi modelli, ognuno in versione normale e Plus, quest’ultimo con la cornice brevettata Fast Grip che blocca il pannello di rivestimento dell’anta e ne facilita lo smontaggio in caso di sostituzione. Tutti e quattro i modelli sono dotati di 6 rostri sul lato delle cerniere e 2 deviatori che ancorano saldamente l’anta al telaio della porta impedendone lo scardinamento e altre operazioni di scasso.

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Serrature su misura

La porta blindata Tablet può combinare serrature a cilindro e doppia mappa, con sistemi di chiusura indipendenti e dispositivi antieffrazione brevettati da Dierre per impedire ogni effrazione. Lock Trap System, ad esempio, blocca la serratura dai tentativi di manomissione e la sblocca solo quando viene inserita la chiave originale, mentre MIA, in caso di furto o smarrimento delle chiavi, consente la rapida e semplice sostituzione del blocchetto centrale in piena autonomia, senza che sia necessario l’intervento di un tecnico esterno. Lock Bloking System protegge infine la serratura dai ladri che cercano di strappare letteralmente il cilindro con la tecnica chiamata “attacco del tubo”. L’attenzione ai particolari che non trascura le personalizzazioni di finiture, materiali e colori che rendono Dierre Tablet una porta estremamente versatile e adattabile ad ogni ambiente.

Disponibile anche nel modello Swing Tablet – con cerniere a scomparsa e apertura dell’anta a 110° – o in versione Classe 4 antieffrazione, con deviatore triplice sul lato inferiore e superiore della porta e defender di sicurezza per proteggere il cilindro all’esterno dell’anta.