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I mutui aumentano, ma rallentano

Non si arresta la corsa al mutuo. Secondo il Bollettino Statistico di Bankitalia, le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 12.304 milioni di euro nel primo trimestre 2017. Rispetto allo stesso trimestre del 2016 si registra un aumento delle erogazioni pari a +11,5%, per un controvalore di +1.273 milioni di euro. Ma in base alle stime da parte delle banche, in riferimento alle erogazioni mensili dei mutui si nota un rallentamento della crescita a partire da febbraio in poi. Ad aprile, mese comunque caratterizzato da numerose festività rispetto allo scorso anno, il calo è stato del -15,9%.

In generale, però, il primo trimestre 2017 ha visto un incremento delle erogazioni in tutte le macroaree d’Italia. La performance migliore spetta al Nord-Est, i cui 2.675 miliardi di euro rappresentano il 17% in più rispetto a quanto erogato nel primo trimestre 2016. Il Nord-Ovest vede un incremento del 15,5% e le Isole crescono del 13,2%. Sotto la media nazionale ci sono L’Italia Centrale con una crescita del 7,8% e l’Italia Meridionale con un leggero +0.6%. Nord e Isole quindi in forte crescita, Centro Sud più lento. Ne deriva il fatto che al Nord vengono erogati il 56% dei mutui nazionali, (Nord-Ovest 34,3% e Nord-Est 21,7%), il Centro il 24,3%, Meridione e Isole rispettivamente il 13,4% e il 6.3%.

A livello regionale, il primo trimestre 2017 è risultato positivo in 14 delle 20 regioni Italiane. Anche quelle meno performanti mostrano comunque cali lievi, compresi in un range che va dal -0,7% del Molise e -10,6% dell’Abruzzo. La crescita più consistente risulta essere quella della Valle d’Aosta, la migliore regione anche per questo trimestre dopo che già nell’ultimo trimestre 2016 era stata la prima per crescita. Ha aumentato i volumi di ben il 43,2% rispetto al pari periodo 2016. Seguono Sardegna, Emilia Romagna e Liguria tutte con un aumenti superiori al 20%.

Il mutuo medio è stato di circa 114.700 euro, in aumento rispetto a quanto riscontrato nel primo trimestre 2016 del 4,7%. La ripartizione geografica è nettamente diversa: il Nord-Ovest è l’area dove si registra la crescita più elevata. Subito dopo il Sud, che nonostante un importo medio decisamente più basso rispetto al dato medio nazionale, fa comunque marcare una crescita superiore al 5%. Centro e Nord Est restano indicativamente in linea con la rilevazione del primo trimestre 2016 mentre l’unica area a diminuire è quella dell’Italia Insulare.euro2Euro, mutui, 

Il residenziale si rimette in moto: +10,6% di nuovi fabbricati

Edilizia residenziale

Arrivano segnali positivi per l’edilizia residenziale: il numero di abitazioni dei nuovi fabbricati nel terzo trimestre 2016 resta al di sopra la soglia delle 10 mila unità e raggiunge quasi le 12 mila nel quarto. Complessivamente, nel secondo semestre del 2016 l’Istat rileva una notevole crescita (+10,6%) rispetto allo stesso periodo del 2016.  Migliore, seppur di poco, è l’incremento semestrale registrato in termini di superficie utile abitabile (+11,0%); invece, l’edilizia non residenziale continua ad arrancare, mostrando una riduzione dello 0,7%.

Prosegue la tendenza positiva del numero di abitazioni rilevata per i nuovi fabbricati, iniziata a partire dal secondo trimestre 2016:  c’è crescita del 3,3% nel terzo trimestre 2016, che accelera al 18,1% nel quarto, valore più elevato degli ultimi dieci anni. In termini di superficie utile, l’aumento è del 3,2% nel terzo trimestre 2016 e del 18,9% nel quarto.  Nel 2016, dopo la fase di forte espansione rilevata in media nel 2015, l’edilizia non residenziale torna ad essere caratterizzata in generale da una contrazione, ad eccezione del terzo trimestre 2016 in cui si ha un aumento tendenziale dell’1,7%. Il quarto trimestre chiude l’anno 2016 con una diminuzione del 2,9%.

 
 
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Rivoluzione a Milano: riqualificazione per 1,2 milioni di metri quadri

Il rendering del progetto per lo Scalo Farini
Il rendering del progetto per lo Scalo Farini

Milano si prepara a cambiare volto con un mega progetto urbanistico. Non è eccessivo definirla una rivoluzione epocale: tra qualche anno la città lombarda potrebbe avere un aspetto completamente diverso. Dopo anni di discussioni, frenate, proteste e ostruzionismo delle opposizioni, infatti, in consiglio comunale è passata la delibera che consente di trasformare sette stazioni ferroviarie in una cintura, un Fiume Verde è il nome del progetto dello Studio Boeri, che circonderà la fascia intermedia della città, con la sostituzione di chilometri di binari abbandonati. Ma non tutti (tanto per cambiare) sono stati d’accordo: il progetto è passato con il soli cinque voti contrari del Movimenti 5 Stelle e del rappresentante della minoranza di sinistra, il veterano Basilio Rizzo. Vabbè. L’importante è che una delle più grandi riqualificazioni urbane europee sia stata approvata, dopo la firma del sindaco di Milano, Beppe Sala e di quella del governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni.

Non ci saranno solo parchi e giardini: sulle aree, circa 1,2 milioni di metri quadri, si costruirà anche: un affare stimato in oltre 1 miliardo di euro.

Il rendering del progetto per lo Scalo Farini
Il rendering del progetto per lo Scalo Farini

Il piano è ambizioso: almeno il 65% della superficie totale (675 mila metri quadrati) sarà trasformato in aree verdi e spazi pubblici. Circa 200 mila metri quadrati saranno le connessioni ecologiche lungo i binari ferroviari, con grandi piste ciclabili. Tutti gli scali dovranno avere almeno il 50 per cento delle aree a verde. Allo Scalo Farini nascerà il terzo parco più esteso della città e a San Cristoforo un’oasi naturalistica di 140 mila metri quadri (cioè il 100% della superficie totale dello scalo). Ogni ex scalo ferroviario avrà una caratteristica diversa: un pratone gigante per i bambini, un frutteto vintage, spazi di aggregazione, arboreto, orti. Nel rimanente 10% si potranno costruire bordi urbani ad alta densità.

A lavorarci sono stati cinque think tank di architettura: Benedetta Tagliabue (Embt), Francine Houben (Mecanoo), Stefano Boeri (Sba), Ma Yansong (Mad Architects) e Cino Zucchi (Cza) su input di Sistemi Urbani (valorizzazione immobiliare delle Fs). Se tutto andrà bene, per realizzare il mega piano ci vorranno dai 10 ai 20 anni.

Il progetto Fiume Verde
Il progetto Fiume Verde

È il legno la nuova star di Porcelanosa

Porcelanosa Grupo presenta Starwood

Presso lo showroom milanese di Porcelanosa Grupo, a Corsico, è stata presentata la nuova sfida del gigante della porcellana: il suo nome è Starwood. La new entry era stata precedentemente anticipata alla XXIV Mostra Internazionale di Architettura Globale e Interior Design tenutasi nei mesi scorsi a Villa-Real. Si tratta di una collezione nata dopo una lunga gestazione: 8 mesi impiegati per visitare oltre 26 Paesi per studiare le variegate e svariate tipologie di alberi e di essenze. Sono stati analizzati circa 1.500 alberi e 18.000 fotografie di tagli di legno, per oltre 21.000 ore di lavoro in laboratorio, necessarie per arrivare alla creazione di Starwood. Un prodotto innovativo, unico, che raccoglie e vince una delle sfide più difficili: compenetrare l’essenza della natura, farla propria per poi ricrearla realisticamente. Infatti, questa esclusiva creazione di qualità offre il legno più pregiato in quattro modelli: Tanzania, Vancouver, Nebraska e Minnesota. In tutto sono 12 le tonalità che possono essere abbinate a quattro pezzi decorati (Eden, Ice, desert e Noa), sia da pavimento che da rivestimento.

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Starwood è un prodotto innovativo ed inedito, mai realizzato prima, per quanto concerne l’effetto legno. La produzione, infatti, imita la lavorazione di un artigiano. Ciò significa che sono stati riprodotti con zelo tutti i particolari di nodi del legno; ogni nodo è riprodotto fino all’ultimo dettaglio, riuscendo a plasmare la natura nel modo più realistico possibile. Ogni modello offre uno stile di legno, pur riproducendo il legno più pregiato, sono presenti anche le caratteristiche di altri materiali, il che garantisce una perfetta durata nel tempo e una manutenzione molto più agevole. Starwood garantisce le prestazioni estetiche e tecniche grazie a un sistema di gestione della qualità certificato dalla norma ISO9001, applicato alla progettazione, alla distribuzione e alla commercializzazione di pavimenti e rivestimenti e pezzi speciali in ceramica.

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Non può ovviamente mancare l’attenzione nei confronti della tutela ambientale, una priorità che l’azienda persegue con forza. Nell’ambito di una legislazione sempre più esigente, Starwood dimostra il proprio solido impegno ambientale tramite l’instaurazione  di un sistema di gestione certificato dalla norma ISO14001, trasmettendo in questo modo la propria politica di rispetto e tutela dell’ambiente. Quattro modelli e dodici tonalità che conserveranno sempre inalterato il proprio aspetto originale, qualunque sarà l’ambiente in cui verranno posati: infatti, le caratteristiche che possiede Starwood consentono di impiegarlo sia all’interno che all’esterno, sopportando il caldo, il freddo e l’umidità.

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Cristian Bottiani, venditore Porcelanosa – «Starwood non è solo un nuovo prodotto, ma un nuovo progetto, un brand. Vincente. L’azienda ha voluto unire la capacità artigianale dei della lavorazione del legno con la capacità tecnologica della lavorazione del gres porcellanato. Abbiamo chiesto aiuto ai maestri di taglio, d’ascia e bottai per una ricerca approfondita capace di portarci a lavorazioni che garantissero la vera essenza del legno. A partire dai piccolissimi dettagli. Artigianato eterno è il nostro claim: il prodotto è durevolissimo come il gres, ma caldo e accogliente come il legno. E in più abbiamo sviluppato una nano tecnologia che lo rende antiscivolo quando piove. Insomma, non c’è motivo per non scegliere Starwood».
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Unimpresa: in Italia mezzo milione di edifici degradati

Edificio fatiscente
Edificio fatiscente

D’accordo, si costruisce poco. L’Italia è troppo cementificata. Ma, in realtà, basterebbe utilizzare i volumi che ci sono e sono in rovina. Secondo un’analisi di Unimpresa, basata sui dati della Corte dei conti e dell’Agenzie delle entrate, in Italia ci sono quasi 500mila immobili in rovina, parzialmente o totalmente inutilizzabili e inutilizzati. Per la precisione, si tratta di 452.410 costruzioni degradate. Il rapporto di Unimpresa li mette in relazione con il totale degli edifici utilizzabili (62.861.919). In pratica, capannoni e palazzi fatiscenti sono lo 0,72%. Quelli che stanno peggio sono a Sud, con qualche eccezione al Nord. Le province che ne ospitano di più sono Frosinone, Cosenza, Cuneo, Benevento, Foggia, Aosta, Siracusa, Piacenza, Verbania, Vibo Valentia. In tutto il resto del Paese si contano 345.848 costruzioni degradate e 58.393.439 edifici sani. Unimpresaraccoglie in particolare piccole e micro aziende (108mila). 

Edificio fatiscente
Edificio fatiscente

Macché crisi, una casa su 14 è costruita in legno

Casa di legno

Una casa su 14, in Italia, è costruita in legno. In tutto, oltre 3.400 nuove abitazioni realizzate nel 2015 (il 7% del totale dei permessi di costruire) ha avuto origine da un bosco. Il dato, che sembra quasi incredibile, è contenuto nel Rapporto Case ed Edifici in Legno di Federlegno. Secondo le aziende del settore, dunque, il valore delle costruzioni in legno, residenziali e non residenziali un paio di anni fa è stato di 696 milioni di euro, per le 248 aziende coinvolte nell’indagine. 

I risultati emersi evidenziano un trend in decisa controtendenza rispetto a un settore dell’edilizia ancora in sofferenza con gli investimenti in nuova edilizia residenziale nel 2015 in calo del -6,8% sull’anno precedente. L’Italia è il quarto posto in europa tra i produttori di edifici in legno, con una crescita superiore alla media. Questo in un anno, il 2015, che ha rappresentato un periodo di transizione per l’edilizia in legno in un mercato immobiliare generale ancora in contrazione: il comparto dell’edilizia in legno ha ancora una volta avuto la capacità di operare con successo nel mercato, mantenendo i livelli produttivi del 2014.

Trentino ligneo

A livello regionale si evidenzia il peso delle aziende del Trentino Alto Adige in termini di fatturato generato (46% del totale) e della Lombardia come numero di aziende attive stabilmente nel settore (51, pari al 21%). Per quanto riguarda invece la distribuzione territoriale delle abitazioni, la Lombardia è al primo posto con il 20% delle costruzioni realizzate, seguita da Veneto (18%) e Emilia Romagna (15%). Il rapporto contiene infine un’interessante indagine parallela sulle finiture che ha fatto emergere come Pvc e piastrelle sono i materiali più diffusi nelle costruzioni in legno, rispettivamente, per finestre e pavimenti.

L’Hotel Ristorante Bar Vallesinella all’interno del Parco Naturale Adamello Brenta
L’Hotel Ristorante Bar Vallesinella all’interno del Parco Naturale Adamello Brenta

Prefa: l’architettura è in alluminio. A scaglie

Il complesso dell’antico Palazzo di Varignana ospita oggi un resort e corona le colline di Varignana nel comune di Castel S. Pietro (Bologna), affaccianto sulla campagna circostante e sul capoluogo emiliano con panorami splendidi. Sorto intorno all’antica Villa Bentivoglio, residenza risalente ai primi anni del 1700, il complesso è immerso nel verde di un parco che si estende per circa trenta ettari. Il resort costituisce una location prestigiosa ed elegante per momenti di relax o convention di lavoro. L’esigenza di ampliamento della banqueting hall del Pool & Lounge Restaurant, nel rispetto dei vincoli urbanistici di minimizzazione delle volumetrie e delle altezze dei fabbricati, ha condotto il progetto curato dall’Arch. Elena Zacchiroli, verso scelte originali.

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Un occhio di riguardo nello sviluppo del progetto di sopraelevazione della struttura è stato riservato all’ottimizzazione della distribuzione degli spazi, creando una grande area polifunzionale, suddivisibile all’occorrenza mediante funzionali pareti mobili. Inoltre è stata prevista una nuova ala di fabbrica per l’ampliamento e razionalizzazione della cucina, dotandola di nuovi ampi depositi. Le nuove sale sono dotate di grandi vetrate scorrevoli che consentono un’ampia visuale sulla vallata oltre alla massima ariosità nelle mezze stagioni e di un controsoffitto altamente insonorizzante

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Dettato dall’applicazione delle norme vigenti in tema di altezze, l’Arch. Zacchiroli ha dato vita a forme curvilinee originali per la copertura, un tocco armonioso che dall’esterno sposa il profilo delle colline, integrandosi perfettamente nel contesto paesaggistico e all’interno crea una forte caratterizzazione degli ambienti. La sfida era infatti quella di riuscire ad armonizzare il manto di copertura con un corpo di fabbrica caratterizzato da un perimetro rettilineo con un pronunciato innalzamento centrale. La ridotta pendenza della falda ha inoltre reso ancora più stringenti i parametri tecnici per la scelta dei rivestimenti di copertura. La scelta della scaglia in alluminio Prefa ha consentito di dare risposte convincenti alle molteplici esigenze progettuali e realizzative: grazie allo studio di uno specifico pacchetto di sottocopertura sviluppato in collaborazione con la ditta Bauder, i piccoli elementi Prefa selezionati nel colore marrone con finitura P.10 hanno permesso di realizzare un manto di copertura dall’aspetto vibrante, leggero, assolutamente, delicato e armonioso. Le Scaglie in alluminio Prefa di ridotte dimensioni e con la loro elegante forma allungata avvolgono e proteggono la copertura assecondando come una seconda pelle le delicate variazioni di pendenza, le forme morbide dell’architettura, facendosi accarezzare e interpretando le sfumature della luce del sole nei vari momenti della giornata con un effetto liquido e vitale.

scaglia

Il sistema di fissaggio integrato ed a scomparsa delle Scaglie Prefa, permette di ottimizzare i tempi della posa e conferisce al rivestimento stabilità e sicurezza. I rivestimenti in alluminio Prefa, materiale naturale riciclabile al 100%, sono caratterizzati da un’elevatissima resistenza al gelo, agli sbalzi termici e alla rottura, oltre ad essere inattaccabili dalla ruggine, e resistere ad aggressioni chimiche e alla corrosione. In virtù di tali prestazioni Prefa offre la garanzia di 40 anni sul materiale. Inoltre sui colori della gamma P.10 come quello utilizzato in questa realizzazione, Prefa estende la garanzia quarantennale anche sulla verniciatura. Questo tipo di verniciatura a doppio strato con lacca termoindurente, realizzata con tecnologia Coil Coating, dona una brillantezza opacizzata ed un elevato grado di adesione, che oltre ad aumentarne il grado di protezione e resistenza ai graffi, alle scheggiature, alle sollecitazioni esterne e ai raggi UV, assicura l’uniformità, la durata e stabilità del colore nel tempo.


Nome del progetto: La Varignana

Luogo: Varignana, Castel San Pietro Terme (BO)
Tipo di costruzione: Ampliamento banqueting
Progettista: Arch. Elena Zacchiroli  – Bologna
Installatore: SteelPool Cantieri – Forlì
Rivestimento per tetto: Scaglia Prefa – Colorazione marrone P.10

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Fascicolo di fabbricato: ingegneri e architetti danno l’ok

Ingegneri e architetti: sì al fascicolo di fabbricato

«L’annuncio dell’introduzione del certificato di stabilità è una cosa opportuna da parte del Governo. Sono anni che il Cni ne chiede l’introduzione, in quanto strumento determinante per conoscere le criticità di un edificio». Le parole sono quelle di Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri e numero uno della Rete delle professioni tecniche, e arrivano a commento del crollo di una palazzina a Torre Annunziata (Napoli) che ha causato otto morti. «Il Sisma bonus è un bel passo in avanti, anche se sono necessarie delle modifiche normative per renderlo meglio attuabile. Va detto, però, che non possiamo aspettare che siano i condomini e i proprietari di immobili ad avviare queste procedure. Bisogna far sì che si abbia una conoscenza più ampia dello stato degli immobili, così da poter stabilire se e come è bene intervenire per garantire la sicurezza». Zambrano ha infine aggiunto: «In Italia abbiamo circa 20 milioni di edifici costruiti prima che venisse introdotta la normativa sul rischio sismico che ha imposto regole più stringenti nel settore delle costruzioni. Ecco perché ci aspettiamo un ulteriore sforzo dal mondo della politica, anche nella direzione dell’introduzione del fascicolo del fabbricato».

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Oltre agli ingegneri, anche gli architetti italiani hanno dato il loro benestare alla proposta di Graziano Delrio, ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di rendere obbligatorio per tutte le case il certificato di stabilità. Secondo il Consiglio Nazionale degli Architetti la suddetta normativa rappresenterebbe una «documentazione minimale capace di far conoscere le condizioni di vulnerabilità degli edifici, così da avere un quadro realistico dello stato del patrimonio edilizio del nostro Paese, anticipando l’istituzione dell’auspicato fascicolo del fabbricato – una sorta di cartella clinica – contro il quale si levano interessate voci di dissenso». Nella nota diramata dal Cna, infine, si legge: «Non c’è dubbio che lo sterminato patrimonio edilizio italiano vada messo in sicurezza, considerando che fortunatamente si è arrestato il processo di espansione. Può essere l’occasione non solo per raggiungere dei necessari standard di stabilità per ogni immobile, ma anche per rimettere in moto in maniera virtuosa l’edilizia, colpita, più di tutte, dalla crisi economica».

Isolmant porta l’isolamento acustico anche al Polo Sud

Isolmant IsolDrum N per le basi italiane di ricerca

Nei lavori di ristrutturazione e di ammodernamento della Stazione Mario Zucchelli, sulla costa della Terra Vittoria settentrionale bagnata dal Mare di Ross in Antartide, a IsolDrum N di Isolmant viene affidato il compito di garantire il migliore isolamento acustico sotto pavimento. Missione compiuta. In condizioni di lavoro estreme, anche interventi che normalmente possono essere effettuati senza eccessive preoccupazioni necessitano di un’attenta progettazione, ma sono soprattutto le caratteristiche dei materiali che determinano la possibilità o meno di un loro utilizzo. Presso le due basi italiane, Mario Zucchelli e Concordia, vengono svolte le attività di ricerca previste dal Programma Nazionale di Ricerche in Antartide. 

Stazione Mario Zucchelli (MZS)

Nella Stazione Mario Zucchelli  la manutenzione viene effettuata da personale del Servizio Tecnico della stessa Stazione: come è facile immaginare non esistono, a quelle latitudini, imprese di costruzioni e le condizioni atmosferiche pressoché uniche richiedono che la qualità e le performance dei prodotti siano garantite. Durante i lavori di ristrutturazione del corpo principale della Stazione di ricerca, che prevedevano una serie di interventi per migliorare il comfort abitativo degli scienziati che trascorrono alcuni mesi (da ottobre ai primi di febbraio) in un ambiente che non vanta certamente grosse comodità, oltre all’abbellimento dei locali si doveva anche procedere alla ristrutturazione della pavimentazione e dell’isolamento sotto pavimento, una superficie di circa 900 metri quadrati all’interno della Stazione.

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La consulenza alla progettazione sulla scelta del prodotto è stata affidata alla rivendita Valcolor di Sarre (Aosta), un’importante realtà del territorio che festeggia trent’anni di attività. La competenza tecnica maturata da questa azienda, che fra le sue specializzazioni annovera anche le pavimentazioni sintetiche e naturali, con particolare attenzione all’isolamento acustico da calpestio, ha indirizzato la scelta dei progettisti su IsolDrum N di Isolmant, il materassino isolante in polietilene di tipo HQPO, un prodotto particolarmente apprezzato per il suo bassissimo spessore (circa 1 mm) che permette di essere utilizzato nelle stratigrafie più ridotte, e anche assolutamente indicato per ottenere un elevato confort acustico interno ai locali. Un piccolo concentrato di tecnologia che vanta, oltre a una grande resistenza meccanica, anche una bassa resistenza termica, caratteristica che rende il prodotto idoneo anche nelle applicazioni con sistema di riscaldamento a pavimento.

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La Linea IsolDrum, comunemente utilizzata con successo nelle applicazioni sotto parquet con la modalità di posa flottante, assicura sempre una posa affidabile grazie alle caratteristiche intrinseche dei vari prodotti e alla loro facilità di posa. Come nel caso della Base MZS in Antartide, il prodotto si è immediatamente adattato al piano di posa pre-esistente, favorendo una messa in opera rapida e precisa. IsolDrum N ha garantito un ottimo isolamento acustico, soprattutto ai rumori riflessi, e la sua caratteristica di elevata resistenza a compressione ha reso la pavimentazione successivamente posata più resistente alle sollecitazioni meccaniche (carichi concentrati più o meno permanenti e cadute accidentali di oggetti).  Isolmant raccoglie quindi un’altra interessante referenza che accresce, oltre al prestigio aziendale, anche le proprietà di duttilità e di adattabilità dei suoi prodotti nelle più diverse condizioni ambientali. Ovunque venga richiesto un isolamento acustico e termico sicuro e performante, Isolmant c’è.

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Rubinetterie Stella preferisce il bronzo

Da sempre il bronzo è stato impiegato nella costruzione degli acquedotti come pure delle valvole di intercettazione e di distribuzione. Infatti, diversi  ritrovamenti archeologici confermano, che a distanza di 2mila anni, la lega è praticamente intatta. Queste caratteristiche di resistenza alla corrosione, unite a quelle della duttilità in sede di lavorazione, sono alla base della scelta di Rubinetterie Stella di utilizzare esclusivamente fusioni in bronzo per le parti a incasso dei propri rubinetti che, non a caso, l’azienda garantisce a vita.

Ma tale soluzione presenta un ulteriore vantaggio: negli interventi di ristrutturazione è infatti possibile procedere alla sostituzione delle componenti esterne senza la necessità di intervenire sulle parti ad incasso, operazione che comprometterebbe l’integrità dei rivestimenti. Questo fatto determina anche un’altra favorevole conseguenza: i tempi necessari per la sostituzione della rubinetteria, non implicando interventi sulle opere murarie, sono estremamente ridotti. È un aspetto interessante per qualunque tipo di utenza che risulta particolarmente vantaggioso per il comparto aberghiero che, non a caso, apprezza da sempre i prodotti Stella.

Rubinetteria Stella, bronzo

A Cersaie 2017 disegna la tua casa con YouTrade

A Bologna dal 25 al 29 settembre torna Cersaie 2017, il Salone Internazionale della Ceramica e dell’Arredobagno, che rinnova l’appuntamento con “Cersaie disegna la tua casa”. SCOPRI TUTTE LE NOVITÀ DELLA NUOVA EDIZIONE! 

YouTrade partecipa a “Cersaie disegna la tua casa”. Insieme all’architetto Laura Verdi, autrice della rubrica YouTradeCasa, YouTrade offrirà consulenza gratuita ai visitatori privati sulle ultime novità del settore bagno e ceramica, oltre che consigli di progettazione. Ogni appuntamento avrà la durata di circa 30/40 minuti e si terrà all’interno dell’Agorà Media di Cersaie 2017, nelle giornate di giovedì 28 e venerdì 29 settembre.

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Appuntamento fisso con l’architettura e il design, YouTradeCasa presenta tutte le ultime novità in tema di trend e soluzioni per la casa. Tra gli ambienti più coinvolti nei progetti di designer e architetti c’è il bagno.

Come architetto, percepisco l’esigenza del committente di un ambiente nel quale riconoscersi per potersi rilassare”,  scrive Laura Verdi nell’ultimo YouTradeCasa, dedicato proprio all’ambiente bagno (pubblicato su YouTrade Giugno 2017)“Al di là delle mode, che sicuramente influenzano il gusto e fanno tendenza, ogni bagno progettato è differente dagli altri, perché diverso è ognuno di noi. Ma il bagno, oltre che essere bello, e consideriamo che il concetto è soggettivo, deve essere anche funzionale e questo aspetto è già un po’ meno soggettivo, pone le basi sull’ergonomia e sullo studio attento degli spazi. La sfida è quella di realizzare una sala da bagno esteticamente gradevole, funzionale e ben progettata, con la scelta dei materiali migliori allo scopo, tenendo in considerazione tutti gli aspetti che concorrono a un comfort finale”.

Per richiedere un appuntamento è necessario inviare un’email all’indirizzo info@vgambinoeditore.it, indicando la data scelta, nome, cognome, email e numero di cellulare, oltre a una planimetria o una foto dell’ambiente per il quale si richiede la consulenza con le eventuali domande.

YOUTRADE VI ASPETTA A CERSAIE 2017, PAD. 41 – STAND. 38

 

Promemoria Cersaie 2017 Disegna la tua casa

Giorni e orari: 28 e 29 settembre, dalle 9 alle 19

Dove: all’interno dell’Agorà dei Media localizzato nel Centro Servizi

Cosa portare: piantina o foto stampate dell’abitazione, a colori o in bianco e nero

Durata dell’incontro: 30/40 minuti

Come fissare un’appuntamento: scrivi a info@vgambinoeditore.it

 

 

Noleggio, alla francese Kiloutou il controllo di Cofiloc e Euronol

Macchine Cofiloc
Macchine Cofiloc

Il gruppo Kiloutou, quarto operatore europeo del noleggio e principale attore del noleggio di attrezzature in Francia, ha acquisito Cofiloc e Euronol, società specializzate nel noleggio di attrezzature per il movimento terra ed il sollevamento nel Nord d’Italia. Questa operazione permette a Kiloutou di perseguire il suo piano di sviluppo a livello internazionale e di fare ingresso nel mercato italiano. Cofiloc e Euronol sono importanti attori regionali del noleggio di attrezzature in Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Friuli, grazie a una rete di dieci agenzie insediate in particolare a Treviso, Verona e Modena, e un organico di oltre 90 persone.

Specialiste riconosciute per le loro competenze e la vasta gamma di attrezzature proposte, queste due società sorelle dispongono di una flotta di circa 4.000 macchine (pale caricatrici, escavatori, piattaforme aeree), completata da un parco di gru che mettono a disposizione di una clientela di professionisti dell’industria, dell’edilizia e dei lavori pubblici. Kiloutou s’appoggerà sull’esperienza e sul know-how dei team di Cofiloc e Euronol per perseguire lo sviluppo della sua attività attraverso la crescita interna, l’apertura di agenzie ed ulteriori acquisizioni. I fondatori ed attuali dirigenti hanno deciso di conservare un ruolo di primo piano nella società ricoprendo cariche operative di rilievo e confermando la loro presenza presso il consiglio di amministrazione.

«Questa acquisizione permette a Kiloutou di perseguire il piano di sviluppo internazionale annunciato, posizionandosi su un mercato che presenta un forte potenziale. Il posizionamento di Cofiloc e Euronol nel Nord d’Italia e la loro eccellente reputazione fanno di queste società una base particolarmente idonea per costruire una piattaforma dedicata al noleggio leader su questo mercato molto frammentato», ha commentato Xavier du Boÿs, amministratore delegato del Gruppo Kiloutou.

Kiloutou fornisce soluzioni di prodotti e servizi a una clientela molto diversificata: key account nazionali, imprese di costruzione, artigiani, enti pubblici ed amministrazioni, industrie, servizi. Conta su 850 articoli in catalogo e oltre 200.000 attrezzature in numerosi ambiti: sollevamento di personale, movimento terra e costruzione, opere civili e opere di finitura, veicoli commerciali e eventi. Ha registrato un fatturato di 532 milioni di euro nel 2016 e conta su un organico di 4.000 persone in Francia, 460 agenzie, di cui una cinquantina presso insegne specializzate dell’edilizia e una trentina di prossimità, presenti nei centri città. La rete comprende anche 34 agenzie in Polonia, 11 in Spagna e 3 in Germania.

Macchine Cofiloc
Macchine Cofiloc

La carica degli stranieri può mettere in moto il settore casa

Toh, ci sono 5 milioni gli stranieri regolarmente residenti in Italia che hanno bisogno, in gran parte, di nuovi alloggi. Gli sbarchi hanno anche questa faccia: secondo gli ultimi dati Istat relativi al 2016, sono lo 0,2% in più rispetto all’anno precedente, circa il 46% in più rispetto al 2008.

Se ne è accorta anche Scenari Immobiliari, che ha condotto un’analisi sulla condizione abitativa degli immigrati. Risultato: il 64,7% vive in affitto, mentre l’8,9% abita presso il luogo di lavoro e il 7,3% alloggia presso parenti o altri connazionali. Il 19,1% vive in una casa di proprietà. La mancanza di una politica di affitto sociale promossa dalla pubblica amministrazione non fornisce l’assistenza necessaria alle fasce più basse di reddito che non sono in grado di accedere al mutuo. Una alternativa è l’edilizia sociale di iniziativa privata rivolta proprio ad un mercato in espansione come forma di diversificazione degli investimenti. Il settore è già radicato all’estero e si sta affacciando recentemente in Italia.

Straniero cerca casa

L’acquisto di un’abitazione rappresenta per il lavoratore immigrato non solo l’uscita dall’incertezza dell’affitto, ma anche la possibilità di una maggiore integrazione (agevolando il ricongiungimento familiare), oltre che un vero e proprio investimento (a parità di spesa mensile con il canone). Ma soprattutto un traguardo sociale oltre che strettamente economico.

Negli ultimi dieci anni sono stati circa 800mila gli acquisti di abitazione che hanno avuto come compratore un lavoratore straniero immigrato, ma con trend calante a partire dal 2009. Solo a partire dal 2016 si è registrano un ritorno in campo positivo delle transazioni, in sintonia con l’andamento del mercato residenziale italiano. Le famiglie straniere rappresentano una realtà sempre più consolidata nel mercato residenziale italiano.

Dal 2004 al 2007 le compravendite di case degli immigrati sono cresciute sia in termini assoluti che relativi, mantenendo quote, sul mercato residenziale nazionale, tra il 12,6% del 2004 e il 17% del 2007. Questa situazione di grande fermento è stata aiutata dalla facilità di accesso al credito bancario, con finanziamenti che arrivavano a coprire tra il 90 e il cento% della cifra d’acquisto. 

A partire dal 2008, a causa della crisi economica e della contrazione del credito, gli acquisti degli immigrati hanno perso progressivamente peso sul volume complessivo degli scambi arrivando, nel 2010, a rappresentarne solo il nove%. Nel 2011 il trend si è invertito e agli stranieri è possibile attribuire il 10,5% degli scambi residenziali in Italia. I lavoratori immigrati hanno acquistato circa quattromila case in più rispetto all’anno precedente.vendesi1

Ripresa nel 2011

La leggera ripresa avvertita nel 2011 si è però bloccata nel 2012. Le transazioni in quell’anno sono diminuite del 21,7% rispetto al 2011, con 47.mila unità oggetto di compravendita. Il fatturato scende a 4,7 miliardi di euro, con una diminuzione del 24,2% in un anno.

A determinare questa forte contrazione sono soprattutto le difficoltà di accesso al credito. Un iter che è difficile per gli italiani, diventa quasi insormontabile per gli stranieri, che raramente hanno il cinquanta% del prezzo in contanti necessario per l’acquisto. Inoltre non sempre ci sono sufficienti garanzie per il pagamento del mutuo. Anche perché, nella realtà, è spesso il nucleo familiare che aiuta chi ha sottoscritto il prestito.

Nel 2015, dopo tre anni di costante calo, si è registrato un aumento dell’8,3% delle transazioni, che è proseguito nel 2016 con il 7,7% in più, ovvero 42mila transazioni per un fatturato totale di 3,7 miliardi di euro, incrementato di 5,7 punti percentuali rispetto all’anno precedente. La casa media, in questo frangente, ha un valore di 88mila euro. Tuttavia è ancora in calo la percentuale di incidenza delle compravendite di stranieri immigrati sul totale di quelle effettuate in Italia. Dal 10,5% del 2011 il valore è calato costantemente fino ad arrivare a rappresentare l’8,1% delle compravendite totali.

Secondo le stile a fine anno le compravendite nel 2017 dovrebbero continuare il trend positivo, arrivando a 45mila transazioni, cioè il 7,1% in più rispetto al 2016 e un fatturato di quattro miliardi di euro che segna un incremento dell’8,1%. La quota del comparto sul residenziale totale italiano dovrebbe rimanere sostanzialmente stabile.

Immigrati a lunga permanenza

I protagonisti assoluti degli acquisti sono i lavoratori immigrati di lunga residenza, con alle spalle almeno una decina d’anni di soggiorno in Italia e una situazione lavorativa stabile già da qualche anno, che permetta loro di accedere ad una forma di finanziamento ed abbandonare la precarietà dell’affitto.

Oltre la metà degli scambi nel 2016 è stata effettuata da immigrati di provenienza est-europea, il cui ruolo crescente sul mercato degli acquisti è sostenuto dalla crescente integrazione di queste nazionalità. Seguono gli asiatici dell’area indiana (India e Pakistan), che ricoprono il 13,1% degli scambi, mentre i cinesi si aggiudicano il terzo posto con il 12,9%. In calo la quota di abitazioni acquistate da cittadini immigrati dai Paesi del nord Africa, che dal quattordici% del 2006 scendono ad appena il cinque% del 2016. Vista la composizione dei flussi migratori degli ultimi anni si può stimare un aumento della quota di acquisti da parte degli immigrati provenienti dall’Europa orientale, che salirà quasi ai due terzi del totale.

Le case acquistate sono nell’87% dei casi appartamenti in condominio in contesti residenziali di tipo economico, con uno stato di conservazione discreto, specie quando si parla di acquisto di prima casa, mentre la qualità dell’immobile migliora in caso di sostituzione. La forbice dei prezzi va da 75mila a 130mila euro. I tagli più frequenti sono i bilocali e i trilocali, con prevalenza, negli ultimi due anni, dei primi sui secondi.

Immigrati
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Massimo 100 metri quadri

Continua ad esserci una buona domanda per case di dimensione compresa fra 75 e 100 metri quadrati, ma soltanto un acquisto su cinque rientra in questa fascia. La superficie media acquistata, a livello nazionale, è passata da 46 metri quadrati nel 2012 a 49 metri quadrati nel 2016.

Gli acquisti sono localizzati prevalentemente fuori dalle città (55,3%), secondo un trend che si è consolidato dal 2006 coinvolgendo anche i comuni più periferici, caratterizzati da un’offerta di usato più abbondante e a basso costo. Per quando riguarda i comuni capoluogo di provincia, si nota che dal 2011 si sta uscendo da una situazione di “ghettizzazione” precedentemente diffusasi soprattutto nelle grandi metropoli. Anche se si continuano a preferire le periferie, una quota crescente di immigrati orienta la scelta della localizzazione dell’immobile verso il centro cittadino. Meno gettonate le zone intermedie.

Relativamente alla distribuzione sul territorio nazionale, al nord è localizzato il 71% degli acquisti (in testa la Lombardia, che ricopre quasi un quinto del mercato), al centro il 25%, mentre soltanto il quattro% è localizzato al sud e nelle isole.

Le dieci province dove si concentra il maggior numero di acquisti sono Milano, Roma, Bari, Torino, Prato, Brescia, Cremona, Vicenza, Ragusa, Modena e Treviso.

L’ultima indagine di Scenari Immobiliari è stata effettuata a inizio 2017 estrapolando i dati dalle interviste telefoniche e sondaggi online che hanno coinvolto un campione di 450 agenzie immobiliari dislocate in dieci province rappresentative del territorio nazionale.

Gli agenti immobiliari intervistati riferiscono che nell’ultimo anno la domanda presso di loro è stata in prevalenza orientata alla ricerca di un alloggio in affitto, ma che anche questa soluzione comporta problematiche notevoli, che vanno dalla difficoltà di reperimento degli alloggi (a causa dei pregiudizi, ma soprattutto a causa della mancanza di tipologie che soddisfino le esigenze della domanda), ai canoni elevati (per gli immigrati spesso ritoccati verso l’alto), ai contratti irregolari, alla scarsa qualità degli immobili e anche alla difficoltà ad avere garanzie come la fideljussione.

1 milione in cerca di casa

Una domanda d’acquisto da parte delle famiglie straniere esiste ed è stimata in almeno un milione di persone che, in affitto o coabitazione, avrebbe un reddito sufficiente per pagare un mutuo per la casa tra i 600 e gli 800 euro mensili, ma poca disponibilità di risparmi.

I Sistemi RasoParete al MAXXI di Roma

Sistemi Raso Parete MAXXI Roma
Qualità delle lavorazioni e delle materie prime, ma soprattutto attenzione meticolosa nelle fasi di progettazione, di produzione e di montaggio-prova in azienda: sono queste le peculiarità della realtà Sistemi RasoParete, scelta per l’organizzazione di alcuni spazi centrali del MAXXI di Roma, tra i musei più celebrati dall’architettura contemporanea. Per questo progetto la richiesta del committente era chiara: riuscire a creare delle chiusure dove poter riporre le cose o nascondere gli impianti, che fossero sia rispettose nei confronti dell’architettura circostante, sia funzionali e sicure, facili da usare anche da manutentori e personale tecnico. Quella che ne è scaturita è stata una sfida, un confronto nel mondo del micro fatto di dettagli funzionali e particolari nascosti.
 
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La tecnologia Sistemi RasoParete ha dato così vita a vani su misura, con precisione millimetrica, dalle differenti forme e dimensioni, a completamento dell’opera architettonica firmata Zaha Hadid e Patrik Schumacher. Accanto alle coperture dei quadri elettrici, troviamo anche aperture più imponenti incastonate in pareti inclinate, che contribuiscono ad esaltare il fascino grafico dello spazio, senza influenzarne il minimalismo e la pulizia estetica. Il tutto, dopo molti anni, ancora funzionante.
 
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I Sistemi RasoParete sono adattabili in egual misura alla muratura e al cartongesso. In questo modo, si può decidere anche allultimo istante e in risposta a qualunque imprevisto dove posizionarli, indipendentemente dalla tipologia di supporto. Tutte le soluzioni, assemblate in azienda per verificare l’ortogonalità della struttura, la complanarità dell’anta e la fluidità dei meccanismi, vengono spedite in cantiere già montate, per velocizzarne l’installazione. Una volta consegnato all’installatore, così, il sistema necessita solo di essere posizionato nella parete e rifinito. I componenti, tra cui le ante e gli stipiti, infine, sono preverniciati in azienda con fondi appositi che facilitano e velocizzano la tinteggiatura in loco. Questo per garantire un’ideale ancoraggio delle vernici-patine-resine e delle carte da parati, e un risultato finale perfettamente mimetizzato con il resto dello spazio.
 
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Andrea Pucci, responsabile commerciale Sistemi RasoParete – «La collaborazione con un architetto sorprendente come Zaha Hadid è stata una grande occasione per dimostrare la flessibilità delle nostre soluzioni, adattabili per forma e dimensione a qualunque spazio. Siamo felici di essere risultati la risposta più efficace alle richieste dei progettisti, soprattutto in un luogo così importante per la città di Roma».
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Professionalità e formazione: nasce Scrigno Lab

Scrigno Lab

Scrigno Lab

Scrigno, leader nel settore della produzione e commercializzazione di controtelai per porte e finestre scorrevoli a scomparsa, ha inaugurato il suo nuovo centro di esposizione e formazione. Scrigno Lab sorge presso la sede di Sant’Ermete di Santarcangelo di Romagna (Rimini).  L’opera si inserisce in una strategia di ampio respiro che vede l’azienda coinvolta in importanti investimenti volti a potenziare la sua presenza sul mercato. Inoltre, posizionandosi come punto di riferimento per clienti e dipendenti, la nuova struttura testimonia il costante impegno di Scrigno verso lo sviluppo del territorio e la valorizzazione della collettività locale, così come verso lo sviluppo dell’organizzazione, della professionalità e della motivazione delle proprie maestranze.

Scrigno Lab

L’edificio, costruito ex novo in uno stile moderno ed accattivante, si suddivide in un corpo principale di  425 m2, la cui zona frontale funge da vetrina delle novità Scrigno e contemporaneamente è predisposta per ospitare meeting, conferenze ed attività di formazione. La zona posteriore  accoglie il nuovo showroom, all’interno del quale è possibile ammirare la gamma completa delle soluzioni del marchio. Il giardino antistante alla struttura è ulteriore motivo di orgoglio per l’azienda, in quanto concepito in chiara contrapposizione con uno stile industriale: la vasta area precedentemente adibita a piazzale in cemento è stata sostituita da una piacevole e vivibile area verdeggiante, che rispecchia ed esalta l’attitudine calorosa ed ospitale dell’Azienda.

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­­­Mariacristina Berardi, Amministratore Unico di Scrigno Unipersonale ha così commentato: «Scrigno ha fortemente desiderato la creazione di uno spazio che rappresentasse l’identità e i valori dell’azienda, prestando particolare attenzione alla dimensione dell’ospitalità, volta ad alimentare la genuinità dei rapporti con i propri collaboratori. Scrigno LAB si configura come una pietra miliare nel sentiero della strategia Scrigno e vuole rendere onore alla vision del marchio “Creare nuovi spazi e nuove libertà, per migliorare la qualità della vita delle persone e rendere confortevoli gli ambienti in cui vivono».

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Winkler: l’edilizia verde si ritrova sul green

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Parlare di business tra uno swing e l’altro, sui campi da golf del circuito Ake Group. Winkler offre ai suoi clienti la possibilità di partecipare ai tornei di golf del circuito nei più celebri club del Nord Italia, un’occasione di incontro e marketing relazionale in pieno contatto con la natura. I tornei proseguiranno fino all’autunno 2017 e si chiuderanno l’11 ottobre al Club 3.0 di Barlassina (Monza-Brianza).

Un modo divertente e originale per perfezionare i contatti personali e commerciali, anche all’interno del settore dell’edilizia e delle costruzioni, e generarne di nuovi. La scelta di incontrasi sul green si sposa anche con la filosofia di Winkler che produce impermeabilizzanti e promotori d’adesione a base acqua e senza l’utilizzo di solventi. Da questa filosofia è nato anche il ProgettoWinkler Safe, dedicato alla salute dell’uomo e dell’ambiente, che ha consentito all’azienda di ottenere per i suoi prodotti tutte le più severe certificazioni, oltre che prestazionali, anche per la salvaguardia ambientale, a livello mondiale. Gli innovativi prodotti di Winkler sono stati altresì protagonisti degli incontri del Circuito Ake, grazie alla diffusione a tutti i partecipanti di una comunicazione realizzata ad hoc che presenta ai clienti intervenuti le più recenti novità di prodotto e di sistema.

AKE Group favorisce lo sviluppo dei rapporti tra le aziende, utilizzando il mondo del golf come strumento e canale di comunicazione, promozione e visibilità attraverso circuiti su misura, per creare nuove sinergie tra aziende partecipanti e consumatori di alto profilo.