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Legambiente promuove i bio laterizi Wienerberger

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Laterizi e bioedilizia

Costruire con materiali sempre più (eco)sostenibili è prioritario e sempre più necessario. È la bioedilizia e il futuro passa da qui. È questo il messaggio lanciato da Legambiente nel Rapporto dell’Osservatorio Recycle, L’economia circolare del settore delle costruzioni, pubblicato a giugno 2017 e che ha come obiettivo raccontare e approfondire i cambiamenti già in corso in edilizia.

Il settore delle costruzioni per uscire dalla crisi deve guardare in modo nuovo al futuro, orientando le proprie scelte in ottica di economia circolare, riducendo l’impatto degli interventi e investendo in processi capaci di aumentare il recupero di materiali altrimenti arrivati a fine vita e di spingerne il riciclo e il riutilizzo. Non solo ottimi propositi ma un processo già in corso: leggi, decreti e la Direttiva europea 2008/98/CE che prevede il raggiungimento nel 2020 dell’obiettivo del 70% di riciclo dei rifiuti da costruzione e demolizione. 

Le buone pratiche in tale direzione esistono e sono dimostrate anche da alcuni progetti di opere pubbliche in Italia e all’estero, che documentano la concreta possibilità di ridurre l’impatto sugli ecosistemi e spingere la creazione di lavoro e di ricerca applicata. «Oggi non esistono più motivi tecnici, prestazionali o economici per non utilizzare materiali provenienti dal riciclo nelle costruzioni», scrive Legambiente e le esperienze raccontate nel Rapporto descrivono cantieri e capitolati dove l’approccio in chiave di riciclo e riutilizzo è stato applicato con successo. Tra questi progetti notevoli e innovativi, citati da Legambiente, sono presenti anche le soluzioni Wienerberger scelte per il progetto di Social Housing Casanova EA8 a Bolzano.

Porotherm BIO PLAN 45 T-0,09

I laterizi riciclati di Wienerberger a Bolzano

Come richiesto dai Criteri Ambientali Minimi (CAM) introdotti nel nuovo Codice Appalti, tutti i laterizi Wienerberger prodotti in Italia contengono almeno il 10% di materiale riciclato sul peso del prodotto. Nella realizzazione del nuovo isolato residenziale Casanova EA8 a Bolzano, composto da 85 unità residenziali suddivise in tre blocchi compatti, il 20% del contenuto dei laterizi utilizzati è stato ricavato da materiale riciclato e di recupero. La struttura, progettata dal Laboratorio di Architettura Architetti Associati di Reggio Emilia e commissionato dall’Istituto per l’Edilizia sociale della Provincia Autonoma di Bolzano (IPES), fa parte di un progetto urbano che richiama i castelli dell’area, organizzati socialmente come una piccola comunità, con alcuni edifici disposti attorno a una corte centrale aperta e verde, immersi negli spazi del quartiere e nel paesaggio circostante. Le unità residenziali, suddivise in tre blocchi compatti, sono infatti composte da piccoli spazi pensati per le esigenze dell’uomo, nel rispetto della natura e dell’ambiente circostante.

L’edificio è costituito da un telaio e solai in cemento armato, con solette dello spessore di 25 cm, per incrementare le prestazioni acustiche e di accumulo termico. L’involucro esterno è costituito dalla soluzione Wienerberger Porotherm BIO PLAN 25, per i muri perimetrali e un cappotto con pannelli in lana di roccia di cm 18 per l’isolamento termico, raggiungendo un valore di trasmittanza di U=0,149 W/m2K. Questa soluzione è stata scelta per gli ottimi valori di conduttività termica e per il suo potere fonoisolante. Inoltre, grazie alla comprovata facilità di posa, questa soluzione ha reso i lavori di cantiere facili e veloci. I tempi di posa si riducono, infatti, fino al 50% grazie al perfetto incastro dei blocchi e all’impiego della malta speciale Porotherm BIO PLAN, facilmente mescolabile con acqua, che permette di ridurre al minimo l’uso di silos, gru o betoniere, consentendo di risparmiare anche nel consumo di acqua ed energia elettrica in cantiere. I giunti orizzontali di solo 1 mm consentono la riduzione del consumo di malta del 90% e l’eliminazione degli sfridi, anche il cantiere risulta inoltre più pulito.

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Casanova EA8 e il risparmio energetico

Classificati come “Casa Clima A parametrata”, i tre corpi di fabbrica del nuovo isolato residenziale di Bolzano, consentiranno un evidente risparmio economico nella gestione dell’abitazione grazie a una rete del teleriscaldamento alimentata a energia solare e consumi stabiliti di circa 29-36 Kw/mq per anno senza l’utilizzo di un impianto a ventilazione controllata con recuperatore di calore. In copertura delle autorimesse e degli edifici sono stati realizzati dei tetti verdi intensivi per recuperare superfici permeabili che la costruzione dell’edificio aveva consumato. Tali tetti verdi contribuiranno inoltre al controllo del deflusso delle acque meteoriche, all’isolamento termico e acustico, al miglioramento della qualità dell’aria e del ciclo di evaporazione. Tutte le acque meteoriche non assorbite dalle coperture saranno convogliate in apposite vasche di raccolta che restituiranno alle falde l’acqua sottratta, nel rispetto di un corretto ciclo dell’acqua.

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Le cinque stelle di Fila

L’Hotel Terme Miramonti è stato fondato oltre 120 anni fa a Montegrotto Terme (Padova), ai piedi dei Colli Euganei, ed è uno dei centri termali più antichi d’Europa. Da ben quattro generazioni la famiglia Braggion gestisce il prestigioso albergo a 5 stelle e il correlato Beauty Thermal Center Relilax. L’eleganza delle architetture è impreziosita da elementi ricercati e dall’utilizzo di materiali dal gusto raffinato quali pietre naturali e ardesia multicolor, sia nelle camere che nelle aree comuni, che negli spazi dedicati alle piscine e al centro benessere.

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Le ragioni dell’intervento

L’intervento all’Hotel Terme Miramonti ha interessato circa 800 mq di pavimentazioni, rivestimenti e interni della piscina nel centro benessere; si è reso necessario per riportare la struttura all’originale splendore dopo la normale usura del tempo, il costante calpestio nelle zone più visitate e le particolari condizioni dovute a vapore e umidità. Le superfici presentavano, infatti, visibili incrostazioni calcaree sulle superfici delle vasche termali e le aree esterne necessitavano di una pulizia sgrassante. Il trattamento è stato effettuato interamente con prodotti Fila Surface Care Solutions ed è stato eseguito dall’applicatore specializzato Roberto Rossetto dell’impresa Euganea Trattamenti di Cervarese S. Croce (Pd). 

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L’intervento

La difficoltà principale dell’intervento è da individuarsi nella rimozione delle incrostazioni di calcare. Per la pulizia sono stati utilizzati Deterdek, il detergente disincrostante acido di Fila, e Filaps87, il detergente sgrassante alcalino. Il lavaggio per la rimozione delle incrostazioni calcaree è stato eseguito dal trattatore con sistemi tradizionali e con l’utilizzo di una spazzola in Tynex. «Rimuovere il carbonato di calcio da quarzite, marmo e pietra è un’operazione complessa ma necessaria nelle zone che si bagnano e si asciugano più frequentemente, quali piscine e docce» spiega Rossetto. «La mia scelta nell’intervento ha prediletto i prodotti Deterdek e Filaps87 in quanto danno ottime performance di riuscita senza essere corrosivi. Il loro impiego unito a un’azione meccanica molto incisiva ha assicurato eccellenti risultati nel lavoro di pulizia». Nella fase successiva è stato applicato a spruzzo il protettivo Hydrorep, l’idrorepellente a effetto invisibile in grado di difendere da umidità ed efflorescenze pietre e agglomerati, senza alterarne l’estetica originale. “Nell’area interna della piscina, l’applicazione di Hydrorepmediante sistema airless ha permesso una distribuzione omogenea e abbondante del prodotto con una resa molto elevata” dice l’applicatore specializzato. È stato infine applicato Filastone Plus, il protettivo antimacchia ravvivante, che ha esaltato il colore delle superfici in ardesia valorizzandone le molteplici sfumature.

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I prodotti

Deterdek è il disincrostante di Fila ideale per pietre resistenti agli acidi, klinker, ceramica smaltata e cotto. Rimuove facilmente incrostazioni e elimina il calcare da pavimenti e rivestimenti. A differenza di altri acidi non è aggressivo, rispetta le superfici, i metalli e le fughe, senza alterare l’aspetto e la colorazione dei materiali. Può essere usato in varie diluizioni a seconda delle esigenze (per il lavaggio dopo posa o per la manutenzione straordinaria).

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Filaps87 è il detergente decerante sgrassante che, diluito, è in grado di pulire e sgrassare efficacemente tutte le superfici, anche pavimenti molto sporchi in pietra naturale e agglomerati non lucidi. Utilizzato puro elimina le macchie impossibili dal gres porcellanato. La sua azione decerante è imbattibile per cere all’acqua, metallizzate e rilucidabili.

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Hydrorep è il protettivo idrorepellente a base solvente per pietra e agglomerati non lucidi, cemento e pietra ricostruita. La sua azione difende dal degrado degli agenti atmosferici e dell’acqua, ostacolando la formazioni di muschi e muffe. È anti-efflorescenza e si applica senza bisogno di diluizione sulle superfici pulite per mezzo di un pennello o a spruzzo.

 

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Lo studio legale Cba assiste Idea Fimit in un’operazione di housing sociale

Dura lex, sed lex
Dura lex, sed lex

Idea Fimit, Società di Gestione del Risparmio, leader in Italia, specializzata nella costituzione e gestione di fondi comuni di investimento immobiliare controllata dal gruppo De Agostini, ha acquistato per 5 milioni un immobile a La Spezia, in via Fontevivo. L’operazione è stata seguita da Cba Studio Legale e Tributario. Idea Fimit Sgr, in nome e per conto del Fondo Housing Sociale Liguria, ha portato alla sottoscrizione con Liguria Patrimonio del contratto di compravendita relativo al complesso immobiliare. Il Fondo realizzerà sull’area un programma di housing sociale, in coerenza con le politiche di investimento previste dal regolamento di gestione. Cba ha oltre 120 professionisti e sedi a Milano, Roma, Padova, Venezia e Monaco di Baviera. 

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Amatrice, pronta l’inaugurazione del Villaggio del Food di Boeri

Amatrice, inaugurato il Villaggio del Food

Sabato 29 luglio, alla presenza delle autorità e dei cittadini, l’inaugurazione ufficiale del Villaggio del Food di Amatrice, primo complesso a essere interamente realizzato e consegnato alla cittadinanza. Il Villaggio del cibo è stato realizzato in tempi record grazie ai fondi pro terremotati raccolti tramite l’iniziativa«Un aiuto subito» del Corriere della Sera e TgLa7, su un progetto si Stefano Boeri.

La consegna dell’intera struttura è la prova tangibile della ricostruzione, nel quadro del progetto Amate Amatrice, grazie al contributo progettuale dell’archistar e al contributo operativo di Regione Friuli Venezia Giulia, Innova Fvg, Filiera del Legno Fvg e Domus Gaia. Una sfida importante, che ha impegnato l’intero staff di Stefano Boeri Architetti in un progetto innovativo, interamente in legno, realizzato in tempi rapidissimi per contribuire a superare una drammatica emergenza. All’inaugurazione della struttura prenderanno parte, con il Sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi e le rappresentanze delle istituzioni locali, Luciano Fontana, Direttore del Corriere della Sera, Enrico Mentana, Direttore del TgLa7, Vasco Errani, Commissario per la ricostruzione, Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento della Protezione Civile, l’architetto Stefano Boeri e Matteo Marsilio, rappresentate della Filiera del Legno friulana coordinata da Innova Fvg. Durante l’inaugurazione verrà presentato anche il “Roseto Ama Amatrice ”, un roseto simbolo della ricostruzione.

Amatrice, inaugurato il Villaggio del Food
Amatrice, inaugurato il Villaggio del Food

La consegna ufficiale dell’area food, è un vero momento di svolta. Ora, dopo tanti crolli e promesse, c’è un luogo solido: disegnato Stefano Boeri e costruito dalla filiera del Legno del Friuli Venezia Giulia, completo con tutte le otto strutture dove trovano spazio un bar e sette ristoranti crollati il 24 agosto. Con grandi vetrate affacciate sui Monti della Laga: un luogo che attirerà turisti da tutto il mondo e darà lavoro a decine di famiglie amatriciane. Proprio Boeri ha dichiarato: «Questo per me è un momento di grande commozione, sono felice che la nuova area sia consegnata, dopo tanti sforzi ed un interminabile inverno che sembrava volerci ostacolare in ogni modo. Grazie agli sforzi di tutti siamo riusciti nell’impresa e oggi tutto ricomincerà a funzionare. Amatrice potrà finalmente tornare ad offrire ai cittadini e ai visitatori le qualità gastronomiche del territorio. Un piccolo grande segno di rilancio in un luogo colpito nel profondo della sua anima e del suo corpo, un luogo che sta nel cuore di tutti gli italiani». Il miracolo di quest’area dimostra come si possa costruire in tempi rapidi, con costi contenuti, in modo sicuro e con un’elevata qualità.

Debora Serracchiani ha commentato: «Il Friuli Venezia Giulia è orgoglioso di essere in prima fila in Centro Italia, per offrire il connubio di esperienza umana e tecnologia che serve alla ricostruzione. Amate Amatrice, in questo senso, è davvero un progetto innovativo, che affonda le radici nella terra scossa dal sisma del ’76 e allunga le braccia verso il futuro, attraverso il più avanzato saper fare della nostra filiera del legno». Infine, ecco le parole di Matteo Marsilio: «Siamo orgogliosi di aver raccolto, insieme alla Filiera del Legno FVG, una sfida così importante come quella della riedificazione ad Amatrice: il completamento e la messa in uso della struttura rappresentano un forte segnale di rinascita per la popolazione amatriciana, per la ripartenza dei lavoratori e delle attività produttive».

Il pollice verde di Fakro

Secondo player mondiale nel settore delle finestre da tetto, Fakro lavora prestando grande attenzione al tema della sostenibilità e sviluppando le proprie soluzioni in modalità il più possibile eco-friendly. Con la mission di implementare il comfort e la sicurezza delle mansarde, la società affianca ormai da anni evoluzione tecnologica e salvaguardia ambientale, non solo in termini di prodotti proposti ma anche di ciclo produttivo.

L’impegno dell’azienda in termini di sostenibilità  inizia già dalle materie prime: il legname con cui sono realizzati i serramenti Fakro – oltre ad essere un legno di pino accuratamente selezionato, materiale naturale per eccellenza – ha la certificazione FSC, che assicura la gestione responsabile delle foreste da parte delle realtà che lo lavorano. Il legno viene poi stagionato ed essiccato all’interno di innovativi ed ecologici impianti che ricavano calore dalla segatura e dagli scarti accumulatisi nelle varie fasi produttive. Inoltre, per proteggere il legno e impedire l’emissione di composti organici nell’aria, viene applicata sulla superficie una vernice a base d’acqua, completamente ecologica. Sempre per quanto riguarda l’uso di materiali naturali, Fakro, per una posa a regola d’arte, utilizza lana di pecora per assicurare le migliori performance di isolamento termico. Grazie infatti alle sue caratteristiche di densità ed elasticità, la lana riesce a riempire perfettamente gli spazi attorno alla finestra, garantendo a quest’ultima anche un elevato livello di efficienza energetica. La lana, inoltre, è un prodotto naturale, ecologico e privo di odore, che non causa irritazione alla pelle o agli occhi durante la fase di assemblaggio.

FAKRO headquarter (HD)

Sostenibilità e salvaguardia ambientale sono per Fakro non una teoria, ma la concretezza su cui si basa anche l’implementazione di nuove strategie per la gestione dei rifiuti e per l’utilizzo di energie alternative nei propri impianti. Oltre ad aver introdotto misure di recupero e riciclaggio dei rifiuti per minimizzarne la quantità prodotta nei propri stabilimenti, Fakro riutilizza gli scarti provenienti dalle lavorazioni del legno. Bruno Pernpruner, Direttore Fakro Italia spiega: «In tutte le sedi dell’azienda, gli spazi dedicati alla produzione e agli uffici vengono riscaldati in modo ecologico: la fonte di energia usata a questo scopo è infatti una biomassa ottenuta dai rifiuti dei processi produttivi mischiata a trucioli di salice provenienti da una piantagione di salici di proprietà dell’azienda».

Attualmente la piantagione ricopre un’area di circa 20 ettari, ognuno dei quali fornisce annualmente 20-25 tonnellate di materiale. «Nel solo mese di febbraio 2017 abbiamo raccolto 300 tonnellate di trucioli. Dalla loro combustione sarà possibile ottenere circa 3300 GJ di energia, che verranno utilizzati per riscaldare gli stabilimenti di produzione. Usare fonti energetiche alternative e rinnovabili risulta essere inoltre vantaggioso non solo in termini ecologici ma anche economici: un GJ di energia termica prodotta attraverso il legno di salice ha un costo pari a circa 3,5 euro, ovvero meno della metà rispetto al gas naturale e meno di un terzo rispetto all’olio combustibile». Il costante impegno di Fakro a rendere ecosostenibile l’intera filiera di produzione sposa – in anticipo sui tempi – le direttive europee che prevedono per il 2020 che il 20% dell’energia utilizzata provenga da fonti di energia rinnovabili.

 

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Da Siemens 1800 prodotti in formato Bim

Bim Siemens
Bim Siemens

La digitalizzazione è entrata nel settore delle costruzioni attraverso il Building Information Modeling (Bim), il nuovo processo digitale di progettazione, costruzione e gestione degli edifici. Tramite il Bim tutti i dati rilevanti di una costruzione possono essere raccolti, combinati e collegati digitalmente. 

Ora Siemens ha reso disponibili i Bim data dei propri prodotti, necessari all’implementazione di questo processo di realizzazione digitale, in particolare per la progettazione impiantistica degli edifici. I Bim data di Siemens sono disponibili per oltre 1.800 prodotti, tra cui dispositivi d’automazione, BACnet e KNX, HVAC, di media e bassa tensione e prodotti per la protezione incendio. Il portfolio di oggetti Bim di Siemens si amplia continuamente ed è previsto che arrivi a contenere un numero sempre crescente di prodotti. I dati sono disponibili nel formato Autodesk Revit e possono essere convertiti nel formato aperto IFC (Industry Foundation Classes), La struttura dei record di dati soddisfa i criteri della ISO16757. Ulteriori informazioni sui singoli prodotti possono essere ottenute dal Siemens Download Center, utilizzando il link associato a ogni record  Bim.

Gli oggetti Bim di Siemens sono disponibili per i progettisti e per tutti gli operatori interessati. I file sono scaricabili da www.siemens.it/bim.

Bim Siemens
Bim Siemens

Mapei salpa con Fincantieri

MS Carnival Freedom, costruita da Fincantieri
MS Carnival Freedom, costruita da Fincantieri

Mapei in crociera con Fincantieri. La società milanese, leader nel settore della chimica per l’industria delle costruzioni, con un ramo specializzato nei prodotti per la cantieristica navale, ha firmato un accordo di collaborazione strategica in materia di ricerca e innovazione con il gruppo triestino. Obiettivo di Fincantieri: ottimizzare i tempi di posa, ridurre i pesi di alcuni dei materiali impiegati, migliorare l’abbattimento acustico mediante l’utilizzo di prodotti specifici, sviluppare e ampliare l’utilizzo di prodotti adesivi in alcune applicazioni della costruzione navale.

Le tematiche congiunte di ricerca riguarderanno principalmente lo sviluppo di prodotti innovativi in un ampio ventaglio che comprende adesivi, sottofondi per pavimentazioni, materiali di superficie (sia tecnici che di finitura), fuganti, pannelli di supporto per pareti, prodotti per la pulizia di aree arredate, materiali e sistemi di protezione di aree arredate e prodotti per l’isolamento termico, acustico e meccanico.

In fase di avvio saranno al centro delle attività una serie di materiali e resine per finiture innovative e di pregio, per l’impermeabilizzazione di zone umide, nonché tessuti con caratteristiche di elevato assorbimento acustico.

L’accordo inoltre promuove attività di formazione congiunta e collaborativa tra le parti, con l’obiettivo di migliorarne la capacità innovativa in termini di prodotto e di processo.

MS Carnival Freedom, costruita da Fincantieri
MS Carnival Freedom, costruita da Fincantieri

«La collaborazione con Mapei, attore di livello mondiale nel proprio comparto, si inquadra perfettamente nella strategia che stiamo portando avanti, quella di continuare ad accrescere il valore aggiunto finale del prodotto che forniamo. Per questo abbiamo bisogno di partner con la nostra stessa vocazione per l’innovazione, che ci aiutino a sviluppare nuove idee e progetti in ambiti specifici», commenta l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono. 

«L’accordo siglato con Fincantieri rappresenta un importante punto di partenza per le attività di R&S di Mapei», ha aggiunto Giorgio Squinzi, amministratore unico di Mapei e presidente del Gruppo. «Con questa collaborazione, la condivisione di informazioni e conoscenze sarà essenziale al fine di rendere Mapei un attore principale nel mercato dell’industria navale. Nel nostro portfolio prodotti abbiamo già una linea dedicata a questo settore, ma attraverso questa collaborazione potremo ampliarla e proporci sul mercato con un’offerta competitiva di tecnologie e prodotti altamente performanti e specificatamente indicati per i diversi ambiti del settore navale».

Ance: edilizia ferma, ma crescono gli investimenti

Giuliano Campana (Ance)
Giuliano Campana (Ance)

Nessuna buona notizia. Anche se non c’è nessuna cattiva notizia. Per il settore delle costruzioni tutto è fermo. L’Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni dell’Ance (il titolo dice già tutto: 2017 Perché l’edilizia non ha agganciato la ripresa) non vede segni di miglioramento: il malato è in rianimazione, anche se qualche spiraglio c’è. 

«Dai dati emerge con chiarezza una situazione di stallo nella quale versa il settore delle costruzioni, in controtendenza con l’andamento dell’economia in generale che evidenzia un consolidamento della crescita, tanto da far rivedere al rialzo le stime del Pil», sono le parole di Giuliano Campana, presidente dell’Ance. Anche gli spiragli di ripresa, spiega Campana, si sono spenti. «Siamo stati costretti a rivedere al ribasso le stime, e la crescita che quest’anno avevamo previsto dello 0,8% si ferma a un misero 0,2%. Mentre gli organismi nazionali rivedono al rialzo le stime del Pil per il 2017 (+1,4% Banca d’Italia e +1,3% Confindustria), il settore delle costruzioni non riesce ad agganciare la ripresa. La stima per l’anno in corso degli investimenti in costruzioni è pari a +0,2%: un aumento del tutto trascurabile per parlare di effettiva risalita». Secondo la ricerca dell’Ance, il 2017 si aperto con -1,5% di investimenti in nuove abitazioni, +0,2% per opere pubbliche e +0,5% per la riqualificazione, l’unica nicchia di mercato che si muove e che rappresenta ormai quasi il 40% degli investimenti complessivi in costruzioni.

Un dato più confortante è quello che riguarda gli occupati (+0,6%) nel primo trimestre 2017, che però non trova conferma nei risultati delle casse edili, che registrano riduzioni nelle ore lavorate e negli iscritti, complessivamente nei primi cinque mesi del 2017 la produzione ha registrato -0,3%. Sulle opere pubbliche, poi, nonostante nelle ultime manovre 2016 e 2017 siano stati stanziati 100 miliardi di euro distribuiti in 15 anni, «a fronte di tali stanziamenti nel Def era previsto per il 2016 un aumento degli investimenti in infrastrutture pari al 2%». Languono gli investimenti pubblici, frenati anche dalla riforma del codice degli appalti (-4,5%), con una riduzione di 1,6 miliardi sul 2015. Dal 2008 la spesa in conto capitale si è ridotta del 47%, mentre la spesa corrente è aumentata del 9,3%, accusa l’Ance. E il trend negativo è confermato nel 2017: «spesa in conto capitale a -3,5%, spesa corrente a +2,8%, sottolina Campana.

Giuliano Campana (Ance)
Giuliano Campana (Ance)

Che fare?

L’Ance ripete che c’è bisogno di un intervento «per favorire un necessario e non più rinviabile processo di rigenerazione urbana e di sostituzione edilizia». Ma con quali soldi? «Attraverso un uso intelligente e virtuoso della leva fiscale», suggerisce l’Ance, anche se per la verità i bonus casa offrono già uno sconto sulle tasse tra il 65% e l’85%. Più di così… Certo, l’Ance chiede anche procedure urbanistiche ed edilizie più semplici. Sarebbe bello se bastasse.

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Costruzioni a Milano
Costruzioni a Milano

Kerakoll acquisisce la britannica Tilemaster Adhesive

Headquarters Kerakoll
Headquarters Kerakoll

Kerakoll acquista la britannica Tilemaster Adhesive. L’azienda, leader mondiale nei materiali per bioedilizia e architettura sostenibile, ha infatti sottoscritto un contratto per l’acquisto del 100% del capitale sociale dell’impresa inglese, attiva nella produzione e commercializzazione di sistemi di posa ceramica e pietre naturali. 

«Questa operazione rappresenta il punto di inizio per l’avvio di una piano di espansione sul mercato inglese e vedrà nel prossimo quadriennio 2018-2021 investimenti pari a 30 milioni di sterline per l’ampliamento e il miglioramento dell’attuale stabilimento in Leyland, sede della società, a cui seguirà la realizzazione di un nuovo impianto produttivo che diventerà il più moderno e tecnologico del nostro settore», spiega Gian Luca Sghedoni, ceo di Kerakoll. «Gli investimenti riguarderanno anche la costruzione di un nuovo centro ricerche e nuovi uffici. Dal punto di vista commerciale sarà aumentato il mix di prodotti e verranno inserite nuove tecnologie Kerakoll, tutto questo finalizzato a consolidare la nostra leadership sul mercato inglese». 

Gian Luca Sghedoni, premiato Italy Entrepreneur Of The Year 2008
Gian Luca Sghedoni, premiato Italy Entrepreneur Of The Year 2008

Tilemaster Adhesive ha un fatturato di quasi 20 milioni di euro ed è stata fondata nel 1990 dalla famiglia Kelly. Ha oltre 450 clienti, che serve entro 24-48 ore dall’ordine direttamente dallo stabilimento produttivo di Leyland, nel Lancashire. Mark Kelly, attuale direttore generale, manterrà l’incarico garantendo la continuità gestionale. «Con questa operazione Kerakoll Group ha l’opportunità di svilupparsi rapidamente in uno dei più importanti mercati della posa di ceramica e pietre naturali e in cui la domanda di prodotti tecnologicamente all’avanguardia ed ecocompatibili è in costante crescita. Questa acquisizione rende protagonista il Gruppo Kerakoll per quota di mercato e fatturato posizionandosi come terzo player nel settore dei prodotti della posa di ceramiche nel Regno Unito», è scritto in un comunicato di Kerakoll, che prevede di investire fino a 100 milioni nel prossimo triennio per lo sviluppo dell’azienda. Kerakoll conta su 1.350 dipendenti in 12 stabilimenti produttivi sparsi per Italia, Europa e India, con 14 società operative sui mercati esteri.

Headquarters Kerakoll
Headquarters Kerakoll

Armstrong Building Products firma il nuovo headquarters Twinset

I pannelli Ultima+ di Armstrong Building Products arredano a Carpi (Modena) il nuovo quartier generale di Twinset, brand di pregio nel mondo della moda. Il progetto, che prevede il recupero di un capannone a shed degli anni Settanta per 8.000 m² e la realizzazione ex novo di un centro direzionale di circa 7.000 m² che abbraccia l’edificio su due lati, è stato affidato agli Architetti Silvio Binini e Emanuele Piccinini dello studio Bp Architects. Lo studio opera da anni nel campo dell’Architettura, del Retail e dell’Interior Design, con particolare attenzione alla qualità degli spazi e dei materiali impiegati, alla sostenibilità ambientale ed energetica e, in tal senso, ha trovato in Armstrong Building Products – azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di soluzioni complete per controsoffitti acustici – un ottimo partner, in grado di offrire soluzioni in linea con i suoi elevati standard di eccellenza.

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Sull’autostrada del Brennero, l’edificio è composto da tre piani e si presenta con un’elegante facciata con tre livelli di vetrate aggettanti. La ricerca dell’efficientamento energetico è un punto fondamentale dell’opera e per questo le vetrate sono provviste di pale frangisole verticali in rame e un impianto fotovoltaico da 300 KW soddisfa la quasi totalità del fabbisogno energetico del prefabbricato.

In tale contesto, dove efficienza e rispetto dell’ambiente sono intimamente connessi, i controsoffitti  in fibra minerale Ultima+  aincasso di Armstrong Building Products assicurano prestazioni eccellenti tanto dal punto di vista estetico quanto funzionale: i pannelli, di dimensioni 60x120cm  arredano circa 3000 m² e, alternati con fasce di cartongesso, sono completati con luci a sospensione e sistemi di areazione.  Essendo ispezionabili, i soffitti garantiscono, come ulteriore plus, un accesso facilitato agli impianti antincendio e di areazione. 

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Caratterizzati da una superficie liscia, finemente strutturata e più durevole, i pannelli Ultima+  si connotano per un colore bianco-bluastro, tonalità che richiama la luce fredda delle lampade a led e che riproduce un effetto luce naturale per rendere gli ambienti più luminosi, a garanzia di un maggior comfort visivo. Uno studio del daylighting, coniugato all’ottima capacità di riflessione della luce (87 %) dei controsoffitti Armstrong Building Products, permette di esaltare forme e materiali, amplificando la percezione soggettiva dello spazio e ne diventa fattore indispensabile per il conseguimento di un risparmio energetico fino al 16%. Trattati per avere bordi più durevoli e con una superficie rinforzata resistente ai graffi, i pannelli Ultima+ Standard a media densità oltre ad assicurare una buona capacità di assorbimento acustico, fino a αw 0.75 e un isolamento fino a 40dB,  sono la soluzione estetica ideale per impreziosire gli interni del nuovo Headquarters di Twinset.

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Infine, Ultima+ è la prima gamma completa di Armstrong Building Products ad essere interamente certificata Cradle to Cradle Bronzo: un nuovo standard, che attesta l’impegno dell’Azienda, nella realizzazione di prodotti altamente sostenibili per un impatto, quasi zero, sull’ambiente. Gli elementi Ultima+, infatti, sono realizzati in fibra minerale, utilizzando, circa il 64%, materiali recuperati e reimmessi nel processo produttivo. Progettati nel pieno rispetto dell’ambiente, sono riciclabili al 100%, rappresentando un’alternativa intelligente per non saturare la capacità ricettiva delle discariche. Un materiale da costruzione bright green che permette di accedere anche alle certificazioni come Leed e Breeam, per un’edilizia sempre più ecosostenibile.

Alessandro Buldrini, Regional Sales Manager di Armstrong Building Products – «La realizzazione della nuova sede di TWINSET è sicuramente da considerarsi un grande successo: Bp Architects P ha gestito il progetto in tutte le sue fasi con grande maestria occupandosi del progetto architettonico, delle pratiche edilizie, delle strutture e degli impianti, dirigendo i lavori e coordinando la sicurezza.  La scelta dei soffitti Ultima+ è particolarmente indicata per un ambiente dove lavorano numerose persone e dove è quindi indispensabile che l’inquinamento acustico sia ridotto il più possibile. Da sempre attenta a tali esigenze, Armstrong Building Products sviluppa i suoi prodotti assicurando un’ottima combinazione tra assorbimento e isolamento acustico, a favore della  massima intelligibilità, privacy e concentrazione».

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Il Gruppo Fluidra acquisisce Piscine Laghetto

Piscine Laghetto
Piscine Laghetto

Un tuffo in piscina per il Gruppo Fluidra. Ma non per il caldo: l’azienda ha annunciato l’acquisizione del 90% delle azioni di Agrisilos, azienda che controlla il marchio Piscine Laghetto. L’operazione arriva dopo un anno di collaborazione fra le due società, basata principalmente sulla fornitura di pompe di filtrazione e filtri da parte del gruppo spagnolo, per le piscine dello storico marchio italiano. Il portafoglio Fluidra si arricchisce in questo modo di prodotti di alto design e alta qualità totalmente made in Italy. 

Quest’ultima acquisizione in Italia segue una serie di altre acquisizioni nel mondo, recentemente effettuate dal gruppo Fluidra, il quale sempre più si conferma leader globale nella realizzazione di applicazioni per l’uso sostenibile dell’acqua al servizio del benessere e della salute delle persone per i settori della piscina e del wellness ad uso ricreativo, sportivo o terapeutico, sia residenziale che pubblico. Il gruppo spagnolo è quotato alle borse di Madrid e Barcellona e opera in 45 Paesi nel mondo con 160 filiali, succursali e stabilimenti produttivi distribuiti in tutti e 5 i continenti. Con 4.300 dipendenti e 51.000 clienti fra imprese e istituzioni, il suo fatturato nel 2016 è cresciuto, fino ad arrivare a 713 milioni di euro. 

Piscine Laghetto
Piscine Laghetto

Agrisilos, l’azienda cremonese proprietaria del marchio Piscine Laghetto, realizza principalmente piscine fuoriterra di alto valore concepite non solo per il divertimento, ma anche per l’arredo di terrazze, attici, logge e giardini. Attualmente conta circa 30 dipendenti e le sue vendite sono concentrate in Italia e Francia. 

L’acquisizione da parte del Gruppo Fluidra garantisce, quindi, alla società lombarda un ulteriore slancio all’internazionalizzazione del brand Piscine Laghetto con la possibilità di vendere piscine esteticamente belle, di design e di facile installazione in tutto il mondo. 

Fluidra, le cui mission principali sono l’innovazione e la connettività, sviluppate producendo componenti per piscine sostenibili, atti a migliorare l’uso per l’utente finale, beneficerà della notorietà del marchio Piscine Laghetto che da oltre 40 anni opera nel settore come leader nella produzione e vendita di piscine fuori terra di alta qualità e design. 

Italia seconda in Europa per lavatrici e frigoriferi

Cucina Ariston
Cucina Ariston

Ogni tanto l’Italia eccelle. Nonostante la crisi, il calo dei consumi e la concorrenza dei Paesi con il costo del lavoro più basso, l’Italia produce più lavatrici, frigoriferi e lavastoviglie. Siamo secondi in Europa l’Italia è posizionata subito dopo la Germania e prima di grandi Paesi quali Francia, Spagna, Gran Bretagna e anche della Polonia, considerata il più forte produttore emergente, addirittura da qualcuno valutata davanti all’Italia. Il posizionamento corretto risulta dallo studio condotto da Ceced (l’Associazione europea dei produttori di elettrodomestici) in tutti i Paesi della Ue, presentato da Paolo Falcioni, direttore generale, Ceced Europa. 

Per i posti di lavoro diretti nell’industria degli elettrodomestici, l’Italia con 36.000 addetti si conferma seconda dietro la Germania (49.000) e largamente davanti alla Polonia (25.000). In percentuale sul numero totale degli addetti nell’industria manifatturiera, i produttori di elettrodomestici in Italia sono i primi in Europa, sostanzialmente alla pari con i polacchi allo 0,20%.

Legato al numero di addetti è il monte salari che, nel 2014, in Italia è ammontato a € 1,048 miliardi, che significa una media di 28.723 euro per addetto: valore allineato alla media nazionale per lavoratore in ogni mansione e settore economico. L’impegno in ricerca e innovazione da parte dei produttori di elettrodomestici in Europa ha comportato nel 2015 una spesa di circa € 1,4 miliardi, interamente autofinanziati. Il numero di brevetti registrati è stato 11.562 nel 2013, pari all’8% del totale. Ed è in costante crescita negli ultimi dieci anni.

Cucina Ariston
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Per gli investimenti in innovazione, l’Italia è saldamente al secondo posto con 259 milioni nel 2015, dietro la Germania (418 milioni) e con la Polonia distante terza con 144 milioni. Tutti gli altri Paesi Ue non raggiungono investimenti a tre cifre.

Secondo i dati dello studio, l’Italia ha registrato un fatturato manifatturiero di 8,611 miliardi. Si conferma il posizionamento dopo la Germania (13,98 miliardi), ma largamente davanti a Polonia, terza con 4,79 miliardi, staccando nettamente Francia (3,85 miliardi), Spagna (2,61 miliardi), Gran Bretagna (2,13 miliardi).

Compresi 712.000 addetti indiretti (logistica, commercio, manutenzione, impiantistica ecc.), sale a 922.000 il totale dei posti di lavoro nel settore degli elettrodomestici, pari al 3,1% di tutti gli occupati nella Ue.

Lo studio conferma che il settore degli elettrodomestici, considerato maturo è e resterà importante nell’economia europea, e italiana, perché è strettamente legato a qualità e stile della vita degli abitanti. Non solo gli elettrodomestici hanno creato uno stile di vita sostenibile (ben prima che l’aggettivo stesso diventasse di moda), ma grazie all’impegno dei produttori in innovazione continuano a fornire nuove funzionalità, principalmente smartness e connettività, per fare vivere meglio.

Il mall certificato Leed. Grazie agli isolanti Knauf Insulation

Knauf Insulation

È stato inaugurato il nuovo centro commerciale Coop di Formigine (Modena), progettato e realizzato secondo i parametri del protocollo Leed for retail, il cui involucro (pareti perimetrali e copertura) altamente performante, è stato realizzato da Sistem Costruzioni e totalmente coibentato con i pannelli in lana di roccia Knauf Insulation.  

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Il centro commerciale copre un’area vendita di 4.500 mq. L’intervento è stato corredato da rilevanti opere urbanistiche per il comune emiliano, come la viabilità accessoria quali rotatorie, il sottopasso, e il bypass Corassori per l’accesso alla superstrada Modena-Sassuolo. L’edificio si sviluppa su più livelli, con un piano interrato adibito a parcheggio, il piano terra in cui trova collocazione l’area vendita e le zone di servizio e stoccaggio, mentre al piano superiore sono disposti i locali di servizio e gli impianti tecnologici ed energetici.

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Il progetto ha previsto tutta una serie di accorgimenti tecnologici, unitamente alla scelta di materiali costruttivi che convergono verso un principio prioritario di sostenibilità ed efficienza energetica. Fra questi la realizzazione di un involucro isolato dal punto di vista termico ed acustico con i pannelli in lana di roccia Knauf Insulation spessore completo 200 mm (doppio strato 100+100 mm), e l’impiego di materiali di provenienza regionale come l’acciaio, il legno e il calcestruzzo, con alta percentuale di contenuto di riciclo e a basse emissioni di compositi organici volatili (VOC).

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Per la copertura sono stati utilizzati pannelli Multibox, moduli dimensionati e progettati in base alla scansione delle fonometrie in cui sono stati inseriti 260 solartube, tunnel solari per l’illuminazione dell’area di vendita con luce naturale. I moduli di copertura, assemblati nello stabilimento di Sistem Costruzioni, sono realizzati con una stratigrafia che prevede l’utilizzo di lastre in cemento fibrorinforzato, doppio placcaggio in pannelli OSB, struttura intelaiata in legno con altezza 20 cm,  pannelli isolanti in lana di roccia DP7 di Knauf Insulation con densità 70 kg/mc, in doppio strato di 10+10 cm di spessore e strato di impermeabilizzazione esterna. Su tutta la superficie della copertura sono stati fissati pannelli fotovoltaici, orientati a sud.

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Le pareti esterne dell’edificio, anch’esse realizzate da Sistem Costruzioni e successivamente installate in cantiere per un totale di  3.500 mq, raggiungono i 12 metri di altezza e sono state realizzate con pannelli prefabbricati ad alte prestazioni termiche. Anche nella stratigrafia delle pareti sono stati utilizzati i pannelli in lana di roccia DP7 di Knauf Insulation nel doppio strato 10+10 cm, che si caratterizzano per le elevate proprietà di isolamento termico (λD pari a 0,035 W/mK) ed acustico, ottima resistenza meccanica, permeabilità al vapore e idrorepellenza. La lana di roccia è un materiale salubre, rispettoso dell’ambiente e notevolmente sicuro sotto il profilo della protezione al fuoco: è infatti incombustibile, classificato in Euroclasse A1.

DP7

L’edificio è stato sottoposto come dicevamo alla certificazione Leed (processo di certificazione in fase di completamento), a cui i pannelli Knauf Insulation hanno contribuito nel raggiungimento dei punteggi necessari in relazione alla performance di risparmio energetico, di impiego di materiali provenienti dal riciclo e della qualità ambientale interna. L’intera opera ha richiesto soltanto 3 mesi di cantierizzazione, i cui lavori sono stati eseguiti da Sistem Costruzioni, azienda con 35 anni di esperienza nella realizzazione di strutture ed edifici in legno, oltre che di coperture e grandi strutture per qualsiasi destinazione d’uso.


Intervento: Isolamento termico dell’involucro di un centro commerciale
Ubicazione: Formigine – MO
Committente: COOP Alleanza 3.0
Isolante: Lana di roccia Knauf Insulation DP7 – spessore 10+10 cm
Progettazione: Inres Soc. Coop arl
Esecuzione dei lavori: Sistem Costruzioni
Superficie isolata: 7.500 mq (4.500 mq – copertura, 3.000 mq – pareti verticali)
Anno: 2017

 

 

Dal governo 2,6 miliardi per l’edilizia scolastica

C’è un segna-pagina dell’agenda Gentiloni dedicato all’edilizia scolastica. Maria Elena Boschi, sottosegretario ala presidenza del Consiglio, ha illustrato il lavoro svolto dall’esecutivo per la messa in sicurezza e la riqualificazione del patrimonio immobiliare scolastico italiano. L’esponente del governo ha sottolineato come dal 2014 a oggi, prima con il governo Renzi e dunque con il mandato di Gentiloni, siano stati stanziati 9,5 miliardi di euro a favore dell’edilizia scolastica: «Sono stati inaugurati 7.235 cantieri, di cui 5.695 già chiusi e da qui a fine anno ne verranno chiusi altri 780. Sono state finanziate 303 nuove scuole e 209 sono state già realizzate». Le ha fatto eco la collega Valeria Fedeli, ministro all’Istruzione: «Nei prossimi venti giorni arriveranno altri 2,6 miliardi di euro a favore degli edifici scolastici. Quello che è accaduto negli ultimi tre anni sulla scuola non è mai accaduto prima». Il ministro ha dunque aggiunto: «Da parte dell’esecutivo c’è stato un intervento a 360 gradi e, dopo venti anni, è stato riattivato l’Osservatorio sull’edilizia e si sta andando verso un fascicolo elettronico per ogni edificio scolastico». 

La buona scuola di Trento

 

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Gli imprenditori over 50 offrono un grande contributo

Businessman
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Gli imprenditori di età superiore ai 50 anni offrono spesso un contributo prezioso. Secondo un nuovo rapporto di Gem (Global entrepreneurship monitor), il numero di adulti più anziani che svolgono un’attività autonoma è superiore a quello dei giovani adulti. Questo fatto suggerisce che gli over 50 hanno un ruolo significativo da svolgere nelle economie di tutto il mondo, sempre secondo un nuovo rapporto del Global Entrepreneurship Monitor (Gem). Secondo la relazione, il 18% degli adulti di età compresa tra i 50 e i 64 anni e il 13% tra i 65 e i 80 anni sono autonomi rispetto al solo 11% degli adulti tra i 18 e i 29 anni. Tuttavia, i programmi e il sostegno dell’imprenditorialità sono generalmente orientati verso segmenti più giovani. La relazione suggerisce che un supporto specializzato per gli imprenditori più anziani potrebbe aiutare a sfruttare i vantaggi per la stabilità economica,  soprattutto nelle economie in cui l’imprenditoria senior è sotto-rappresentata.

Il rapporto di di Gem raccoglie dati raccolti tra il 2009 e il 2016 sull’attività imprenditoriale in 104 paesi. Il campione comprende 1.540.397 adulti di età compresa tra i 18 e gli 80 anni in cinque regioni del mondo. «Il successo imprenditoriale e la prosperità non hanno limiti d’età», commenta Mike Herrington, direttore esecutivo di Gem. «Mentre la percezione tradizionale dell’imprenditorialità è legata alla gioventù ed alla forza che essa propaga, i dati ci mostrano che, in molti aspetti, le persone anziane sono una forza imprenditoriale significativa».

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Secondo Thomas Schøtt, professore d’imprenditoria presso l’Università del Sud della Danimarca e autore della relazione, gli imprenditori anziani portano con sé una serie di vantaggi che la relazione indica come «dividendi d’oro». Questi benefici includono anche la riduzione della pressione dovuta ad un invecchiamento della popolazione.

«Ogni adulto anziano che sia lavoratore autonomo, ha meno probabilità di essere un onere finanziario per la società ed allo stesso tempo contribuisce all’economia del paese nel quale risiede, attraverso il pagamento delle tasse e rimanendo economicamente attivo. Inoltre, gli imprenditori anziani hanno marginalmente maggiori probabilità, rispetto alle loro controparti più giovani, di assumere più di cinque persone. In questo modo non solo creano il posto di lavoro per se stessi ma anche per gli altri». 

Efficienza energetica: perché diventare eco-artigiani

ON5 e Confartigianato lanciano Diventa Eco-artigiano

Si chiama Diventa Eco-artigiano ed è il progetto ideato e promosso da ON5 (Economie d’Energie) che ha trovato un alleato in Confartigianato Imprese, la più grande rete europea di rappresentanza di interessi e di erogazione di servizi all’artigianato e alle piccole imprese. Avviata così la partnership per la promozione di un network nazionale qualificato di specialisti dell’efficienza energetica. L’efficienza energetica in quanto energia “non consumata” rappresenta uno dei cardini della strategia energetica nazionale. Diventa Eco-artigiano si inserisce in questo ambito con l’obiettivo di stimolare gli investimenti e di promuovere la riqualificazione degli edifici residenziali e delle imprese attraverso l’attività dei propri qualificati affiliati.

Stati-Generali-dell'Efficienza-Energetica-

Diventa Eco-artigiano è un programma dedicato ai professionisti che intendono specializzarsi nella riqualificazione e nell’efficienza energetica. È una piattaforma web che offre una catena di servizi a supporto dell’attività di termoidraulici, impiantisti termici, elettricisti, serramentisti, così come ingegneri, architetti, geometri, periti, impegnati a migliorare il comfort e la performance energetica delle abitazioni e degli immobili dei propri clienti, proponendo le soluzioni più adeguate in termini di efficienza energetica.  Il programma di Diventa Eco-artigiano rappresenta una grande opportunità per chi opera in questo mercato. Opportunità che Confartigianato intende offrire ai propri associati, fornendo un servizio a valore aggiunto a supporto dell’attività degli artigiani.  Diventa Eco-artigiano rappresenta un vero e proprio acceleratore nel percorso di innovazione e ottimizzazione energetica. Uno strumento in grado di rispondere ai bisogni del cliente, volti principalmente alla riduzione dei costi energetici, alla generazione di risparmio e al contenimento dell’impatto sull’ambiente.

Franck Bruneau, presidente ON5, commenta così l’intesa raggiunta: « Abbiamo già maturato in Francia una solida esperienza con Capeb, la più grande associazione francese di artigiani e di piccole imprese e il nostro desiderio è di replicare in Italia un progetto altrettanto ambizioso. La fiducia che Confartigianato Imprese ha riposto in noi è motivo di grande orgoglio”. Gli ha fatto eco Giorgio Merletti, numero uno di Confartigianato: «La collaborazione con ON5 testimonia il nostro impegno per rendere le piccole imprese protagoniste delle nuove sfide sul fronte dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale. Le opportunità del progetto Diventa Eco-artigiano sono complementari alle linee di servizi che il Sistema Confartigianato offre agli imprenditori con l’obiettivo di migliorare la loro competitività sul mercato e ampliare le loro opportunità di business». Entro poche settimane sarà avviata la prima fase di test che coinvolgerà alcune Associazioni Territoriali con l’obiettivo di estendere l’adesione al progetto all’intero territorio nazionale.