Il ricambio d’aria all’interno dei locali è importante. Tuttavia le finestre aperte sono sempre un invito per i ladri. L’anta di aerazione Vent-line di Finstral offre una soluzione proprio a questo problema. Si può arieggiare senza temere indesiderate intrusioni, che si tratti di ladri o di insetti. Se si vuole garantire un costante ricambio d’aria all’interno della propria abitazione anche quando non si è in casa o si vive al piano terra e si è in cerca di una soluzione per poter arieggiare senza temere intrusioni, Finstral ha sviluppato l’anta di aerazione Vent-line proprio per situazione come queste. Accanto alla finestra viene montato uno stretto telaio con un’anta che può essere aperta completamente oppure a ribalta, proprio come una normale finestra. All’esterno invece Vent-line è dotata di resistenti lamelle in ForRes, poste a una distanza di 10 mm l’una dall’altra. In questo modo è possibile assicurare un costante ricambio d’aria all’interno dell’abitazione, mentre dall’esterno è impossibile capire se l’anta – nascosta dalle lamelle – sia aperta o chiusa. Una zanzariera integrata, posta tra l’anta e le lamelle, impedisce l’entrata di insetti.
Le robuste lamelle in ForRes resistono agli urti e alle intemperie.Per scongiurare ogni tentativo di effrazione le lamelle in ForRes sono estremamente robuste e resistenti agli urti. L’anta Vent-line inoltre è talmente stretta da rendere difficoltoso qualsiasi tentativo di passaggio attraverso di essa. ForRes, l’innovativo materiale delle lamelle, è composto da residui della lavorazione del Pvc mescolati a bucce di riso. È piacevole al tatto e bello da vedere, perché riproduce molto fedelmente l’effetto visivo del legno. Le lamelle sono disponibili in sei colorazioni dal grigio chiaro al marrone terra. Le ante di aerazione Vent-line di Finstral possono essere installate accanto a finestre, porte scorrevoli o all’interno di pareti vetrate. Per arieggiare in modo efficace e in tutta sicurezza terrazze, balconi, case con giardino, o finestre molto visibili dalla strada.
L’Assemblea di Confindustria Ceramica ha eletto ad eleggere il nuovo Consiglio Generale per il biennio 2017–2018 e il Collegio dei Revisori ed i Probiviri per il quadriennio 2017– 2021. Ecco i componenti del Consiglio: Loriano Bocini (Industrie Bitossi), Stefano Bolognesi (Cooperativa Ceramica d’Imola), Simone Boschini (Ancap), Roberto Fabbri (Abk Group Industrie Ceramiche), Dilvanna Gambini (Gambini Group ), Lauro Giacobazzi (Rondine), Leonardo Levoni (Elios Ceramica), Andrea Ligabue (Etruria Design), Filippo Manuzzi (Ceramica Sant’Agostino), Filippo Manzoni (Linco Baxo), Paolo Mularoni (Ceramica Del Conca), Emilio Mussini (Panariagroup), Alfonso Panzani (Ceramiche Settecento Valtresinaro), Cesare Pegoraro (Keratech), Giorgio Romani (Gruppo Romani), Mario Roncaglia (Novabell Ceramiche Italiane), Sergio Sassi (Emilceramica), Giovanni Savorani (Gigacer), Carla Maria Antonia Vacchi (Industrie Ceramiche Piemme), e Anna Zannoni (Gruppo Ceramiche Ricchetti). In rappresentanza delle imprese aggregate è stato eletto dall’Assemblea Marco Squinzi (Mapei).
Fanno inoltre parte del nuovo Consiglio Generale il presidente, Vittorio Borelli (Fincibec), il Past President Franco Manfredini (Casalgrande Padana) i Vice Presidenti Ennio Manuzzi (Ceramica Sant’Agostino), Luca Mussini (Gruppo Concorde), Alessandro Scopetti (Simas), Mauro Vandini (Marazzigroup), e Gianni De Maio (Antiche Fornaci d’Agostino).
Il Collegio dei Revisori dei Conti si compone ora di Antonio Cherchi, Anna Maria Olivieri e Claudio Raimondi; i Probiviri sono Massimo Jasonni, Filippo Lancellotti, Giuseppe Malaguti, Giuliano Mussini, Luigi Romano, Franco Vantaggi.
Nata nel 2015 a Fonzaso (Belluno) dalla fusione di due storiche realtà del bellunese, BigMat Repro prosegue la sua azione di sviluppo sul territorio con l’apertura di una nuova attività. Il nuovo Punto Vendita di Moriago (Treviso) di BigMat Repro Unibuild Srl costituisce il più grande centro, per dimensioni, dedicato al mondo dell’edilizia della provincia di Treviso, con un’area di oltre 16 mila mq.
Nuovo Punto Vendita BigMat Repro Moriago
Il nuovo Punto Vendita, attivo ufficialmente da sabato 10 giugno, rappresenta un importante investimento per l’azienda di Fonzaso che in questo 2017 punta ad ampliare la propria offerta e il proprio bacino di utenza, grazie anche a «BigMat, – come sottolinea Beant Reato, titolare di BigMat Repro – un Gruppo internazionale che fa del proprio marchio un punto di forza e che offre ai propri Punti Vendita un solido rapporto di partnership con i fornitori oltre a innumerevoli servizi e un importante supporto a livello di marketing e comunicazione».
Durante la giornata d’inaugurazione, caratterizzata da diversi momenti di intrattenimento e dalla presenza di dodici corner espositivi di alcuni marchi partner del Gruppo, sarà possibile visitare l’ampia superficie suddivisa tra 600 mq di rivendita, circa 2.300 mq di capannone coperto, 1.000 mq dedicati alla lavorazione del ferro per il cemento armato e 12mila mq quadrati di piazzale. Il nuovo Punto Vendita di Moriago comprende un’area dedicata alla ferramenta specializzata per i professionisti e al fai da te per i privati, in cui trovano spazio anche vernici e colori, un’area per l’edilizia pesante e infine uno spazio dedicato al mondo outdoor. Un’offerta completa non solo di materiali e sistemi ma anche di servizi grazie alle competenze e al know how di uno staff composto da sette persone, tra cui un consulente tecnico, «per affiancare e supportare – prosegue Reato – le imprese e gli artigiani della zona e della provincia di Treviso che costituiscono il nostro principale pubblico di riferimento, in virtù delle conoscenze acquisite e dell’esperienza maturata in questi anni».
Un servizio a 360 gradi che prevede non solo la consulenza e l’assistenza ma anche servizi di posa in opera, soprattutto per pavimentazioni e ferro lavorato, installazione di finestre da tetto e diversi momenti formativi: «La formazione per noi è molto importante – conclude il titolare di BigMat Repro – per questo stiamo definendo un calendario di corsi tecnici rivolti ad applicatori, imprese e progettisti per diffondere la cultura del buon costruire e far conoscere soluzioni e realizzazioni innovative per essere al passo con le richieste del mercato che sta vivendo una fase di ripresa in cui prevalgono interventi di ristrutturazione e di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente».
Krion, brand del gruppo Porcelanosa e importante punto di riferimento a livello nazionale e internazionale nell’ambito del Solid Surface, lancia oggi in Italia K-Life, la rivoluzionaria Krion Eco-Active Solid Technology. Una straordinaria innovazione tecnologica brevettata, che è in grado di garantire delle prestazioni finora mai raggiunte e, di conseguenza, nuove possibilità di applicazioni inedite. Partendo dalle caratteristiche base del proprio prodotto (polivalente, multiforme, resistente a fuoco, impatto e macchie, privo di giunture etc), Krion ha ideato la nuova tecnologia K-Life che, attraverso un innovativo processo produttivo, è in grado di immettere in tutta la massa del prodotto una serie di attivatori che, attraverso qualsiasi tipo di luce, anche artificiale, consentono di conferire al prodotto quattro nuove proprietà: Purificazione dell’aria, Antibatterico Attivo,Autopulizia e Eliminazione di prodotti chimici.La nuova tecnologia K-Life è stata testata da prestigiosi laboratori esterni, seguendo le più rigorose normative internazionali Iso per certificare l’efficacia del nuovo materiale.
Bruno Deserti, Responsabile di prodotto Italia, racconta: “La Krion Eco-Active Solid Technology è il salto rivoluzionario fatto da Krion nel mondo della Solid Surface. Lo scopo di questa nuova tecnologia è quella di conferire al materiale numerose nuove proprietà, basate sul fenomeno naturale della fotocatalisi, senza alterarne le qualità fisiche, il colore, né limitarne l’impiego.” Continua Bruno Deserti: “Il risultato ottenuto è un prodotto innovativo ed esclusivo a livello mondiale, in armonia con la natura, durevole nel tempo e con un effetto diretto sulla qualità della vita.” Conclude Bruno Deserti: ”K-Life -K come Krion e Life perché rievoca la vita – è il nome che abbiamo dato a questa nuova tecnologia e non si tratta di un semplice trattamento superficiale, ma strutturale, che non comporta l’utilizzo di alcun componente pericoloso e che garantisce soltanto effetti positivi sull’uomo e sull’ambiente”.
K-Life by Porcelanosa
Purificazione dell’aria
Nell’atmosfera e nelle case, a causa dell’inquinamento, vi sono alcuni gas pericolosi per gli esseri umani e per la natura. Si tratta soprattutto degli ossidi di azoto (NOx), degli ossidi di zolfo (SOx) e dei composti organici volatili (VOC). Quando questi gas entrano in contatto con la superficie di Krion Eco-Active Solid Technology®, si innesca una reazione chimica che genera prodotti inoffensivi, quali sali minerali e acqua. L’attività di purificazione dell’aria è stata esaminata, sia negli ambienti interni che esterni, riscontrando che 1 mq del nuovo K-Life è in grado di purificare la quantità d’aria che respirano 6,5 persone in un anno.
Antibatterico attivo
I batteri sono abitualmente presenti ovunque e tendono a formare colonie e a riprodursi negli ambienti più favorevoli, come i materiali porosi, le giunzioni o le superfici difficili da pulire: rappresentano quindi un pericolo per la diffusione di malattie anche gravi. Grazie alla nuova tecnologia di Krion, i batteri non solo non possono proliferare sul materiale, ma vengono addirittura eliminati quando entrano in contatto con la superficie Krion Eco-Active Solid Technology. K-Life è in grado di eliminare batteri nocivi fino al 117% in più rispetto a qualsiasi altro materiale.
Autopulizia
K-Life garantisce che i liquidi e lo sporco vengano rimossi dalla superficie del materiale con maggiore facilità e riducendo l’impiego di detergenti.
Eliminazione di prodotti chimici
Utilizzando K-Life è possibile eliminare un gran numero di sostanze pericolose per la salute, quali pesticidi e disinfestanti presenti nel nostro ambiente e in particolare nei cibi che si consumano. È stato riscontrato che il nuovo Krion Eco-Active Solid Technology può eliminare il 100% di queste sostanze pericolose.
KRION – Porcelanosa Solid Surface
KRION, brand del Gruppo Porcelanosa, rappresenta il Solid Surface di nuova generazione, sviluppata da Systempool, azienda del Gruppo Porcelanosa. Con più di 400 punti vendita sparsi in tutto il mondo (circa 145 paesi); da Madrid a New York, passando per città quali Londra, Milano o Parigi, il gruppo Porcelanosa garantisce così la sua presenza nei cinque continenti, rivelando la costante evoluzione delle tecnologie e del design di tutti i suoi prodotti. Ad oggi conta un organico di circa 5.000 dipendenti.
Soddisfazione da parte di tutti i partecipanti per il seminario di aggiornamento tecnico-professionale organizzato da Roto in collaborazione con l’Agenzia per l‘Energia Alto Adige CasaClima. Il seminario, frutto dell’interesse e della stretta sinergia tra diverse figure della filiera edile italiana, ha visto coinvolti in esclusiva i Partner CasaRotoPremium e i Consulenti Tecnici di Assistenza RotoService.
Puntare sulla qualità progettuale e costruttiva, sulla qualità della consulenza di vendita, sulla conoscenza come valore aggiunto alla base dei percorso professionale dedicato ai partner CasaRoto Premium. “Intendiamo valorizzare la formazione dei nostri migliori Partner per sviluppare un’edilizia qualificata ed offrire la conoscenza adeguata al passo con il presente e futuro degli Edifici a energia quasi zero (NZEB).” – ha spiegato Stefano Sapucci, Country Manager di Roto Frank Italia, realtà tutta italiana e figlia della storica azienda tedesca produttrice dal 1935 di finestre per tetti ad alto contenuto tecnologico. “Con i nostri partner selezionati, CasaRoto Premium, vogliamo creare una piattaforma qualificata di professionisti del settore, competente ed affidabile, rivolta al raggiungimento di risultati concreti, attraverso il continuo aggiornamento sul piano tecnico, commerciale e normativo. Intendiamo offrire ai nostri partner maggiori opportunità commerciali grazie all’acquisizione di nuove conoscenze. Solo se non ci si ferma mai, se non si pensa erroneamente di aver raggiunto l’apice del sapere, è possibile arrivare lontano” – continua Stefano Sapucci.
Una appuntamento interamente dedicato al nuovo progetto di partnerhip CasaRoto Premium, quale testimonianza della concreta relazione a 360° tra fornitori, professionisti e realtà Partner qualificate, che intendono, insieme, puntare in alto verso un obiettivo comune: la costruzione qualificata.Quale migliore struttura scegliere in questo mix di professionalità e piacere se non la Scuola di Formazione e Sicurezza Sicurezone ad Ospitaletto (Bresca), a cui va un sentito ringraziamento da parte di tutto lo staff Roto per il supporto organizzativo, operativo e logistico. Un grazie particolare va di certo al dott. Ulrich Klammsteiner, vice direttore dell’Agenzia CasaClima e relatore della giornata, senza la cui attività e dottrina, in materia di efficienza energetica degli edifici, il seminario non avrebbe avuto la positiva riuscita che tutti abbiamo sperimentao, ma è ai principali partecipanti che va il nostro più semplice ma sentito grazie. Ed ecco che l’aggiornamento diventa un piacere
Online il nuovo sito Ullmann, con una nuova veste grafica, moderna e dinamica, e nuovi contenuti, che valorizzano i punti di forza della storica azienda ligure, distributore qualificato nei settori ferramenta, utensileria, edilizia, colori, parati, fai da te, creatività e belle arti. Il sito è anche una vetrina per i marchi distribuiti dall’azienda, tra cui Tajima, Snowman, Marvy-Uchida, Scratch Fix, Kapro, Laitz, Digi-Pas.
Il nuovo sito è costruito intorno all’immagine di un’azienda storica, che sceglie con la massima attenzione i prodotti proposti, testandoli e lanciandoli sul mercato sicura della loro validità. «In poche parole vogliamo raccontare l’entusiasmo, la professionalità e l’impegno che mettiamo ogni giorno da più di 80 anni nel nostro lavoro», afferma Enrico Ullmann.
Costantemente aggiornato, il sito offre agli utenti informazioni tempestive su tutte le novità del momento, dai nuovi prodotti (nei primi cinque mesi dell’anno Ullmann ne ha già inseriti otto all’interno del proprio catalogo), alle partecipazione ad eventi o fiere, oltre ad approfondimenti, news e articoli. Grande importanza è riservata poi alle immagini che sono state realizzare con l’obiettivo di rendere al meglio le caratteristiche uniche dei prodotti.
Altra novità che caratterizza il sito web è l’utilizzo del font EasyReading, progettato secondo la logica del Design for All. EasyReading previene lo scambio percettivo tra lettere simili per forma, agevolando in questo modo la lettura.
I rappresentanti delle aziende di Aismt con Norbert Lantschner (terzo da sinistra)
Rinnovati i vertici di Aismt, Associazione Italiana Schermi e Membrane Traspiranti. Claudio Pirchler dal 2009 direttore tecnico di Riwega, è stato eletto al posto del presidente uscente Gabriele Nicoli. Come vicepresidente è stato indicato Giulio Menegatti, direttore marketing di Monier, mentre la segreteria è stata affidata a Muriel Serres, communication manager di Icopal. L’Associazione Italiana Schermi e Membrane Traspiranti è stata fondata nel 2008 da cinque aziende leader del settore, con l’obiettivo di regolamentare la qualità e l’impiego degli schermi e delle membrane traspiranti nelle costruzioni, per assicurare il massimo ottenimento dei vantaggi derivanti dall’utilizzo di questi prodotti.
Le sziende socie sono Dörken Italia, Icopal, Klöber Italia, Monier e Riwega. A marzo 2017 Aismt ha pubblicato la nuova guida tecnica gratuita L’involucro edilizio a qualità aumentata, presentata durante un convegno organizzato in occasione di Made expo, con la presenza per professor Norbert Lantschner, presidente di ClimAbita.
Nella guida vengono messi in evidenza elementi garantiti dagli schermi e membrane traspiranti, come la tenuta all’aria e un’alta efficienza energetica dell’edificio. Completano il testo una serie di esempi tecnici, completi di schemi tetto di facile fruizione, sulle best practice per ristrutturare utilizzando gli Smt, e gli aggiornamenti della nuova Normativa Uni 11470:2015 e dalla Legge 90/2013 attuata dai Decreti del 26/06/2015.
I rappresentanti delle aziende di Aismt con Norbert Lantschner (terzo da sinistra)
Sviluppo sostenibile con le nuove tecnologie. Ma tra il dire e il fare c’è un mare. Però i primi passi sono già stati compiuti e Brescia si avvia a diventare, almeno in parte una città 4.0. Ministero dell’Ambiente, Regione Lombardia e Microsoft, infatti, hanno ipotizzato un protocollo d’intesa per la sperimentazione di strumenti innovativi (IoT based), con l’obiettivo di migliorare le condizioni di sostenibilità delle comunità locali e di promuovere le migliori pratiche di E-Governance, grazie all’impiego di strumenti tecnologici innovativi basati sul Cloud Computing e sull’Internet of Things.
Meglio precisare: si tratta di studiare un protocollo e, quindi, c’è il rischio che resti tutto nel libro dei sogni.
La sperimentazione riguarda la piattaforma QCumber Smart City, già impiegata nell’ambito del progetto di E-Governance, strumento informativo di supporto alle decisioni in materia di verifica di assoggettabilità a Via degli impianti di trattamento rifiuti, che attualmente è utilizzato da tutte le province lombarde. QCumber è una piattaforma di supporto alle decisioni che impiega modelli convalidati dalle principali istituzioni internazionali e che fa leva sul Cloud Computing e sulle soluzioni IoT & machine learning di Microsoft per abilitare nuovi modelli di sostenibilità, in grado di coinvolgere in rete imprese, PA e cittadini nella promozione collaborativa della sostenibilità e nella riduzione dell’impatto ambientale. Grazie alla mappa interattiva del geo-social forum (www.q-cumber.org), i diversi stakeholder potranno visionare lo stato ambientale dei luoghi condividendo performance e anomalie e le autorità potranno essere sempre a conoscenza delle criticità intervenendo tempestivamente per risolvere problematiche ambientali.
Schermata della piattaforma QCumber
Conformità al Via
Un vantaggio fondamentale offerto da QCumber è la conformità con i requisiti introdotti dal recepimento della nuova direttiva sulla Valutazione di Impatto Ambientale (Via) che costituisce la procedura da cui dipendono, assieme alla Vas (Valutazione Ambientale Strategica) le principali trasformazioni del territorio. La sperimentazione toccherà aspetti chiave come il cumulo degli impatti e la questione delicata della partecipazione dei cittadini e dei portatori di interesse nei procedimenti, che dovrà essere il più aperta e trasparente possibile, coinvolgendo tutti gli attori. Grazie a Microsoft Azure e in particolare a Azure IoT Suite è possibile connettere device in tutta Italia, catturare dati eterogenei e voluminosi – provenienti da fonti diverse come le segnalazioni dei cittadini, i sensori sul territorio e le rilevazioni di enti come l’Organizzazione Mondiale per la Sanità e l’International Association for Impact Assessment – e orchestrare il flusso di dati per trasformarli in informazioni strategiche.
Per migliorare l’efficienza e l’efficacia delle procedure tutti gli attori coinvolti, e in primis le pubbliche amministrazioni, devono condividere criteri, metodologie, strumenti e dati anche utilizzando le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie digitali, per supportare i processi decisionali, garantire la trasparenza dell’azione amministrativa e l’uniformità di applicazione della normativa in materia di valutazioni ambientali in tutto il territorio nazionale. Con questi obiettivi il Ministero dell’Ambiente avvierà con la Regione Lombardia una collaborazione istituzionale per condividere e sperimentare le esperienze già maturate dalla Regione nell’utilizzo di strumenti tecnico-scientifico innovativi per garantire sia la qualità delle valutazioni che lo snellimento delle procedure.
Grazie alla piattaforma QCumber le amministrazioni pubbliche avranno accesso a una quantità di dati impensabile da ottenere altrimenti, dati che permetteranno di prendere decisioni informate sulle scelte che coinvolgono la sostenibilità del territorio. La piattaforma è uno strumento di sicuro interesse anche per le aziende che potranno utilizzarla ai fini del bilancio digitale di sostenibilità (obbligatorio da gennaio 2017) e per i cittadini che potranno tenere costantemente monitorata la situazione del proprio territorio e accedere alla piattaforma per fare segnalazioni.
Brescia pilota
Sarà la Provincia di Brescia, dunque, ad adottare per prima in Italia la piattaforma di social engagement QCumber per la sostenibilità del territorio, facendo leva sulla tecnologia Cloud e IoT di Microsoft. La Provincia di Brescia ha già sperimentato a partire dal 2015 alcuni tool della piattaforma nell’ambito della partecipazione al progetto di E-Governance su scala territoriale che ha visto coinvolte anche Regione Lombardia e altri 13 Comuni lombardi (DGR n. 3462/15). Da oggi la piattaforma QCumber verrà adottata come vero e proprio strumento di social engagement al servizio degli oltre 200 Comuni bresciani.
La Provincia di Brescia ha sostenuto un primo gruppo di 13 Comuni nella sperimentazione di un tavolo interistituzionale per il monitoraggio e la sostenibilità ambientale, intende ora rafforzare il proprio ruolo di promotore dell’innovazione, attraverso l’adozione della piattaforma QCumber Smart City all’interno dei servizi ai Comuni offerti tramite il proprio CIT, che vede l’adesione già oggi di oltre 200 enti locali nella provincia di Brescia. La Provincia intende promuovere i servizi smart in tema ambientale in maniera sinergica e coerente con altre progettualità in progress, quali le infrastrutture digitali IoT e la piattaforma di Big Data, ma soprattutto intende proporre dei nuovi modelli territoriali di governance dell’innovazione che sostengano la crescita sostenibile e la competitività delle nostre comunità locali ove risiede gran parte delle nostre famiglie e del sistema produttivo.
Poker per Elle Esse, storica azienda produttrice di polistirene espanso e soluzioni per l’isolamento termoacustico, che apre la sua quarta filiale a Rodengo Saiano, in provincia di Brescia. L’inaugurazione si terrà sabato 10 giugno, dalle ore 11 alle 17, e per l’occasione sarà applicato uno sconto del 5% su tutti i prodotti a deposito, ritirati entro il mese di giugno.
Presente su tutto il territorio nazionale con una rete commerciale che fa capo a filiali strategicamente collocate per offrire il massimo supporto logistico, di servizio e di assistenza, Elle Esse dal 2014 ha adottato una strategia per essere più vicina ai propri clienti: «In un momento in cui nell’edilizia i quantitativi non erano più quelli di una volta, abbiamo deciso di ottimizzare la logistica, aprendo punti di appoggio sul territorio», spiega Luca Zanardi, Amministratore Delegato di Elle Esse. «Punti di appoggio che si compongono di filiali, di nostra proprietà, e di point, depositi di materiali appoggiati presso altre strutture, che ci hanno permesso di tornare a essere competitivi in un mercato complicato come quello attuale». Ogni filiale rende disponibile l’intera gamma di prodotti Elle Esse, dagli isolanti termici e acustici a tutti i complementi necessari all’installazione.
Luca Zanardi
«La prima filiale Elle Esse è stata aperta a Milano tre anni fa: da fatturato zero, siamo arrivati a 1 milione di euro. Brescia è la continuazione di un progetto strategico che sta avvicinando Elle Esse ai suoi clienti, rendendo disponibile i nostri prodotti in tempi brevissimi, nelle quantità necessarie al cliente e su tutto il territorio nazionale. Dai nostri due siti produttivi continuiamo a riempire gli autotreni, ma invece di consegnarli direttamente al cliente, ci appoggiamo alle nostre filiali e ai depositi terzi, dove vengono stoccati e venduti a richiesta. È cambiata proprio la logistica e il rapporto con la rete di vendita, con un’innovazione anche informatica», racconta Zanardi.
Fondata nel 1972 a Limena come bottega artigiana per attività di imballaggio e lavorazioni speciali del polistirene espanso, Elle Esse ha sempre investito nello sviluppo tecnologico e nella ricerca applicata ai materiali. Sotto la spinta dell’innovazione, l’attenzione si è progressivamente spostata verso l’edilizia e la produzione di materiali isolanti ecocompatibili, capaci di garantire eccellenti prestazioni termiche e acustiche, con durata illimitata e completa riciclabilità. Alla sede di Piazzola sul Brenta si affianca un nuovo sito produttivo a Noventa di Piave con impianti all’avanguardia per l’espansione e la sinterizzazione del polistirene oltre all’introduzione di innovazioni tecnologiche, come la linea di accoppiamento di compound polimerici al polistirene espanso per ottenere isolanti per l’edilizia già impermeabilizzati. La storia recente dell’azienda vede la nascita della nuova divisione di Acustica e l’ampliamento della gamma di prodotti finiti. Inoltre viene potenziata l’assistenza tecnica, per fornire al mercato soluzioni efficienti in grado di rispondere alle nuove esigenze di risparmio energetico, per costruzioni in classe A.
In occasione dell’Assemblea 2017, Confindustria Ceramica ha presentato le indagini statistiche relative ai diversi comparti che compongono l’industria ceramica italiana. Sono 225 le industrie italiane di piastrelle di ceramica, ceramica sanitaria, stoviglie e materiali refrattari attive nel 2016, che occupano 24.765 addetti e che hanno fatturato 6,193 miliardi di euro complessivi (+6%).
Le piastrelle di ceramica prodotte in Italia
Sono 147 le aziende (3 in meno rispetto al 2015) presenti sul suolo italiano, dove sono occupati 18.956 addetti (-1,0%), che nel corso del 2016 hanno prodotto 416 milioni di metri quadrati (+5,4%), tali da consentire vendite per 414,5 milioni di metri quadrati (+4,5%). Le vendite in Italia invertono la tendenza dopo otto anni di flessione, e si posizionano a 82,8 milioni di metri quadrati (+3,2%) che rappresenta però meno della metà del mercato interno pre crisi. In aumento i volumi esportati, ora pari a 331,7 milioni di metri quadrati (+4,8%). Il fatturato totale delle aziende ceramiche che producono in Italia raggiunge così i 5,4 miliardi di euro (+5,9%), derivante per 4,6 miliardi dalle esportazioni (+6,2%) – quota dell’85 % sul fatturato – e da 829 milioni di euro da vendite sul territorio nazionale.
Per il terzo anno consecutivo investimenti in crescita, che nell’esercizio 2016 hanno raggiunto i 400,4 milioni di euro (+14% sul 2015, dopo il precedente aumento del +22,7% nel 2014). Oggi gli investimenti dell’industria italiana delle piastrelle di ceramica, con un valore pari al 7,4% del fatturato annuale, raggiungono i vertici tra i settori manifatturieri. Tra le ragioni troviamo il recupero di competitività attraverso tecnologie più evolute per i prodotti della ceramica italiana, l’ammodernamento degli stabilimenti e delle linee produttive, e la conseguente fiducia sulle prospettive del settore. Positivi effetti per gli investimenti nell’anno in corso, derivanti dagli incentivi fiscali relativi alla Fabbrica 4,0, sui quali le aziende del settore si stanno già impegnando.
Piastrelle di ceramica
L’internazionalizzazione produttiva
Sono 16 le società di diritto estero – stesso numero dello scorso anno –, controllate da nove gruppi ceramici italiani, che nel 2016 hanno occupato 3.283 addetti (+6,2%) in fabbriche che hanno prodotto 85 milioni di metri quadrati di piastrelle (+3,2%). Le vendite totali hanno generato un fatturato di 855,6 milioni di euro (+8%), frutto di vendite per 474,5 milioni di euro (+2,6%; quota del 55,4%) da attività in Europa e per la restante parte, 381 milioni di euro, da vendite in Nord America (+15,5%). Il 79,5% del fatturato totale deriva da vendite nel medesimo mercato sede della fabbrica.
La ceramica sanitaria
Sono 33 le aziende industriali produttrici di ceramica sanitaria in Italia, trenta delle quali localizzate nel distretto di Civita Castellana (Viterbo) – analisi svolta in collaborazione con il Centro Ceramica civitonico. L’occupazione nazionale è pari a 3.124 dipendenti (-2,5%), che ha realizzato una produzione pari a 4,09 milioni di pezzi (+8,5%). Il fatturato è di 332,9 milioni di euro (-0,7%), con una percentuale venduta sui diversi mercati esteri pari a 149,8 milioni di euro (45% del totale, in crescita costante rispetto agli ultimi anni).
L’industria dei materiali refrattari
Le 35 aziende attive nella produzione di materiali refrattari presenti sul territorio nazionale occupano 1.957 addetti (-6,1% rispetto al 2015), per volumi pari a 399,3 mila tonnellate (+7%) e vendite a 409,6 mila di tonnellate (+5,8%). Le vendite in Italia sono state di 261,5 mila tonnellate (+7%), pari al 64% dei volumi complessivi. Il fatturato totale, ora pari a 395,6 milioni di euro (+4,3%) deriva da vendite sul territorio nazionale per 253,1 milioni di euro (+5,1%), da 81,7 milioni di euro da esportazioni comunitarie (+5,9%) e da 60,7 milioni di euro da esportazioni extracomunitarie (-1,0%).
Le stoviglie in ceramica
Le 10 aziende industriali italiane (stabili rispetto al 2015) che occupano 728 dipendenti (+1,1%) per una produzione 11.900 tonnellate ed altrettante vendite di prodotto finito. Le vendite sul mercato domestico rappresentano il 75% vendite totali. Il fatturato 2016 è stato superiore a 47,9 milioni di euro (+0,6%), di cui il 68% realizzato in Italia. Dal 2013, anno di entrata in vigore dei dazi sulle importazioni in Europa di stoviglie in ceramica e porcellane cinesi, si è registrato un calo del 26,15% degli acquisti dalla Cina.
Il commento del Presidente di Confindustria Ceramica Vittorio Borelli
“Il settore della ceramica consolida la propria struttura settoriale – afferma Vittorio Borelli, presidente di Confindustria Ceramica – in un quadro di forti investimenti in nuove tecnologie, per mantenere la leadership mondiale in un contesto positivo, anche se sempre più competitivo e concorrenziale”. “La crescita attesa del Pil mondiale nel 2017 (+3,2%) unita a quella del commercio internazionale (+3,1) rappresentano elementi confortanti, pur in presenza di un innalzamento dei tassi di interesse statunitensi, per una industria come la nostra orientata ai mercati internazionali. Il principale tema dell’ agenda dell’industria ceramica italiana – rimarca il presidente dell’Associazione – rimane l’azione antidumping sulle importazioni di piastrelle cinesi in Europa, attualmente in fase di riesame al fine di ottenere la proroga di altri cinque anni, secondo le norme in vigore. Preoccupazioni sorgono invece per la proposta di legge della Commissione Europea relativa alla revisione della legge sull’antidumping, dove l’eliminazione del concetto di Stato di Economia di Mercato alla Cina (MES) potrebbe dar vita ad una procedura meno certa ed uno strumento antidumping meno efficace”. Altro tema centrale è quello dell’energia. “Sul tema degli oneri generali di sistema dell’energia elettrica confidiamo nelle recenti dichiarazioni del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda relative all’adeguamento dell’art. 39, in modo da ricomprendere un parametro di Trade Intensity – prosegue Vittorio Borelli –. Sempre in tema di competitività di sistema, abbiamo anche molto apprezzato l’annuncio del Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio che la scorsa settimana a Sassuolo ha confermato l’imminente firma dell’Atto Aggiuntivo, che completa l’iter per la realizzazione della Bretella Campogalliano Sassuolo, e l’accantieramento dell’opera per maggio 2018”. “Il mercato italiano delle costruzioni consolida alcuni segnali positivi registrati nel 2016 e riavvia il recupero nelle vendite di piastrelle di ceramica – commenta il Presidente di Confindustria Ceramica –, grazie anche all’estensione delle agevolazioni fiscali al sisma bonus ed ai condomini. In questo quadro si inserisce il tutto esaurito di Cersaie 2017, la manifestazione che aprirà i battenti a settembre a Bologna e che per la sua edizione 2018 vedrà la presenza di alcuni nuovi padiglioni di BolognaFiere. La competitività del futuro passa attraverso le giovani generazioni – conclude Vittorio Borelli -. Centrale in tal senso è l’attività di formazione realizzata dall’Associazione assieme ad otto Istituti Superiori della Provincia di Modena ed ai consolidati rapporti con diverse facoltà di Architettura, Ingegneria e Scuole di Design in Italia”.
Con la pubblicazione della norma Cei 64-8 V4 si può dire concluso il progetto Cpr: tutto è pronto per il 1 luglio, data di entrata in vigore del regolamento che segnerà l’inizio di una vera e propria rivoluzione nel mondo dei cavi: i cavi installati in qualsiasi tipo di costruzione o opera di ingegneria, per il trasporto di energia o per trasmissione dati, dovranno obbligatoriamente rispondere ai requisiti essenziali di comportamento al fuoco per essere considerati sicuri. La norma Cei 64-8 V4 indirizza in modo unico e univoco progettisti e installatori all’impiego dei nuovi cavi. Non seguire le indicazioni della 64-8 V4 porterà a sanzioni, come previsto nell’articolo di legge in studio al Parlamento che la Comunità Europea ha chiesto a tutti i Paesi Ue di introdurre.
Sappiamo che la pubblicazione della 64-8 V4 è stata ritardata oltre le aspettative creando incertezza sul mercato proprio a ridosso dell’entrata in vigore definitiva della legge sull’impiego di cavi rispondenti a Cpr. Ma era necessario trovare un compromesso che rispettasse i termini di legge e che permettesse a tutti gli attori della filiera di avere la possibilità di gestire al meglio questo cambiamento epocale. Con l’accordo trovato al tavolo del Cei e con forte senso di responsabilità da parte di tutte le parti coinvolte, oggi ognuno sa come procedere. I cavisti non produrranno più cavi ante-Cpr per impiego in costruzioni e dal 1 Luglio metteranno in commercio solo cavi Cpr. Installatori e progettisti potranno concludere i lavori già pianificati con data certa ed avviati entro il 30 giugno 2017, mentre dal 1 luglio saranno indirizzati sui nuovi cavi.
Cavi da costruzione
Ai produttori di cavi è stato richiesto un grande impegno, ma abbiamo accettato la sfida di questo cambiamento epocale con orgoglio e nella convinzione che garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti sia la nostra missione più importante. Un cambiamento iniziato due anni fa che ha portato le aziende a compiere significativi investimenti in ricerca e sviluppo, in collaudi e nell’impiego di materiali utilizzati, a riprova che il raggiungimento degli standard imposti dal regolamento Cpr è stato un percorso non sempre facile ma il traguardo tecnologico raggiunto dalla nuova generazione di cavi è davvero alto. Nonostante gli investimenti effettuati, il costo della nuova generazione di cavi a norma Cpr non impatterà in modo significativo sul prezzo totale delle costruzioni ma garantirà un inestimabile miglioramento in termini di sicurezza. Sempre sul tema vorrei far notare che l’aumento di prezzo dei cavi a norma Cpr è assolutamente marginale rispetto alla variabilità del prezzo del rame, considerando che il prezzo del metallo ha una incidenza in molti casi ben superiore all’80% sul valore complessivo del cavo.
In questi due fondamentali anni, che hanno permesso ai produttori di acquisire nuove competenze, con il risultato che oggi la quasi totalità ha già superato le prove ed ha già disponibili i cavi che verranno messi sul mercato a brevissimo, la nostra associazione Aice ha dato vita ad una campagna di comunicazione verso il mercato, ampia e strutturata. Grazie al road show “Revolution tour” insieme al Cei abbiamo incontrato in 20 città circa 20 mila persone: grossisti di materiale elettrico, installatori, progettisti e enti rappresentati. Abbiamo realizzato un documento informativo – I cavi e il Regolamento prodotti da costruzione – Cpr Eu 305/11 – che illustra in maniera semplice il nuovo Regolamento; tutto il materiale ufficiale Aice è riconoscibile attraverso il logo Cpr Aice appositamente realizzato.
Per questa grande rivoluzione Imq- l’ente italiano leader nel settore della valutazione della conformità e certificazione di prodotto e di sistemi di qualità e di gestione aziendali – ha sviluppato un nuovo marchio Euro Fire Performance che, oltre a garantire le caratteristiche obbligatorie di prestazione al fuoco con la marcatura Ce – come stabilito dal Regolamento Cpr – garantisce anche tutte le altre caratteristiche del cavo meccaniche, chimiche ed elettriche e il controllo di processo di fabbrica come previsto dal Cpr e la sorveglianza sulla produzione dei cavi stessi, attraverso i controlli sui prodotti effettuati da Imq. Questa scelta ha dimostrato ancora una volta come il comparto dei cavi, anche a fronte di un aggravio economico, voglia tutelare, tramite un organismo di parte terza, gli utilizzatori finali, innalzando sempre più il livello qualitativo e di sicurezza dei propri prodotti.
Sono 650.000 le tonnellate di Pvc complessivamente trasformate in Italia nel 2016. Dopo anni difficili per tutta l’economia e di conseguenza anche per il settore della plastica, dal 2014 si registra una stabilizzazione del marcato con volumi analoghi negli ultimi 3 anni. È quanto emerge dallo studio realizzato annualmente da Plastic Consult per conto del PvcForum Italia.
Pvc rigido (332.000 tonnellate in aumento rispetto al 2015) e plastificato (318.000 tonnellate in lieve calo) si dividono quasi equamente il consumo complessivo. Tra le tecnologie produttive, per il Pvc rigido segnaliamo in aumento l’estrusione di profilati per battiscopa, porte a soffietto, recinzioni, cabine balneari e altro. Così come il rivestimento dei cavi e la calandratura per il Pvc plastificato.
Analizzando i diversi settori applicativi, l’edilizia assorbe 197.500 tonnellate e rappresenta il 30,4% del mercato totale, dato stabile rispetto all’anno precedente. Al suo interno le tubazioni si confermano la principale applicazione con 94.500 tonnellate trasformate (inclusi i tubi per fluidi industriali) principalmente per fognature, tubi di scarico e tubi in pressione. Per quanto riguarda i serramenti e gli avvolgibili, i volumi prodotti in Italia si attestano su valori simili all’anno precedente. Il secondo settore applicativo per consumi, l’imballaggio, copre il 14,2% del mercato complessivo con 92.000 tonnellate in lieve calo rispetto al 2015. Crescono elettricità, articoli medicali e prodotti per usi tecnici e vari (valigeria, lastre espanse, nastri trasportatori).
Restano importanti i volumi di compound esportato: 24.000 tonnellate per il Pvc rigido (valore analogo a quello del 2015) e 62.000 tonnellate per quello plastificato (in calo). La produzione totale riciclato in Italia nel 2016 è valutabile intorno alle 90 Kton (pre consumo + post consumo). Il Pvc da riciclo viene di solito utilizzato in taglio con percentuali variabili di polimero vergine. Il Pvc rigido recuperato trova una “seconda vita” soprattutto nella produzione di tubi, profilati e monofili per spazzole. Per quello plastificato, che assorbe il grosso del riciclato post consumo, i principali impieghi si hanno nella realizzazione di tubi da giardino e di membrane impermeabilizzanti, oltre a volumi importanti che trovano sbocco nel settore delle calzature (suole). In Europa l’ultimo Bilancio di VinylPlus, Impegno Volontario dell’industria del Pvc per la sostenibilità, conferma un trend del riciclo in costante crescita. Sono 568.696 le tonnellate di Pvc complessivamente riciclate lo scorso anno, + 10,44% rispetto al 2015 e in linea con l’obiettivo dichiarato di recuperarne 800.000 all’anno entro il 2020. I maggiori volumi provengono da profili finestra e prodotti correlati e da cavi. Dal 2000 a oggi VinylPlus ha recuperato e riciclato oltre 3,5 milioni di tonnellate di Pvc .
Le quantità trasformata nel 2016 per tipo e tecnologia sono evidenziate in tabella 1, il consumo per settore applicativo è riportato in tabella 2. Come per gli altri anni non rientrano nel computo i prodotti di Pvc importati.
Proposte le voci di capitolato per costruire con i sistemi Saad
I sistemi costruttivi ad armatura diffusa, denominati Saad, rappresentano una delle soluzioni più innovative per realizzare edifici con elevate prestazioni: alta sicurezza in caso di sisma e elevato isolamento termico. Essi sono costituiti da due elementi fondamentali, pareti e solai, entrambi realizzati con l’utilizzo dell’Eps, polistirene espanso sinterizzato. Per l’elemento verticale (le pareti) si impiegano casseri isolanti a rimanere in cui viene realizzata la parte portante in calcestruzzo e acciaio, per l’elemento orizzontale (il solaio) invece si impiegano elementi che creano un componente leggero, facile e veloce da movimentare. Il progettista ha la necessità di accedere a fonti sicure e credibili per definire e identificare i manufatti da utilizzare nell’edificazione della costruzione. Per tale motivo Aipe, con il supporto e la condivisione delle aziende del gruppo Saad, ha stilato le due voci di capitolato (riportate di seguito) valide per il computo metrico, prestazionale e descrittivo dell’opera dedicata alla parete ed al solaio. Le proposte sono anche state inviate alla Camera di Commercio per essere inserite nei prezzari delle opere edili.
A09038 Pareti in calcestruzzo con pannelli e blocchi isolanti
Pareti in calcestruzzo armato a coibentazione termica incorporata, realizzata con elementi cassero a perdere, termoisolanti e autoportanti, che permangono in opera, in Polistirene Espanso Sinterizzato (Eps, norma Uni En 13163), costituiti da due lastre (interna ed esterna) distanziate da appositi connettori predisposti per il corretto posizionamento in opera dell’acciaio di armatura e per il contenimento del getto di calcestruzzo. Dimensioni del cassero: elementi con larghezza pari a 120 cm e sino a 240 cm, altezza variabile da 30 a 350 cm, spessori variabili delle lastre (interna-esterna) 6-30 cm, con sede per il getto del calcestruzzo di spessore variabile da 15 a 40 cm. I prezzi escludono posa e fornitura del calcestruzzo e dell’acciaio di armatura, comprendono gli oneri per la posa dei casseri, per la formazione di spalle, architravi, il solo utilizzo dei puntelli, pezzi speciali e disarmo per altezza fino a 4,00 m: per pareti di spessore totale (al netto delle finiture) di 27 cm e spessore del setto interno di 15 cm, 88€/m2; sovrapprezzo per ogni cm in più di intercapedine, 1 €/m2 e ogni cm in più di isolante 2 €/m2.
A08004 Solai alleggeriti
Solaio piano o inclinato, costituito da pannelli cassero isolanti, per alleggerimento e di larghezza variabile da 60 a 120 cm, in polistirene espanso sinterizzato (Eps, norma Uni En13163), opportunamente sagomati per ricevere il getto di calcestruzzo a realizzare un solaio con travetti in c.a. gettato in opera. I pannelli possono prevedere elementi interni atti a conferire autoportanza durante la fase di posa e per il fissaggio della finitura all’intradosso. I pannelli sono dotati di fondello in Eps atto a isolare l’intradosso del travetto e delle travi in c.a. di spessore minimo 2 cm. I prezzi escludono la fornitura e la posa del ferro di armatura e del calcestruzzo. Sono compresi: le armature e le puntellature provvisorie di qualsiasi tipo e natura, forma e specie, fino ad un’altezza di 3,50 m dal piano di appoggio; la fornitura dei pannelli, compresi i relativi fondelli e pezzi speciali ove occorrenti. Per pannelli di spessore totale (al netto delle finiture) di 16 cm, 55 €/m2; sovrapprezzo per spessori maggiori di isolante: per ogni cm in più di EPS, 1,5 €/m
L’Osservatorio sulla casa 2017 racconta che gli italiani rimangono un popolo di proprietari stanziali, fortemente attaccati al mito (se così si può chiamare) della casa di proprietà, ma con grandi lacune per quanto riguarda le tematiche di eco-sostenibilità ed efficientamento. L’indagine Doxa nasce con l’obiettivo di monitorare gli stili abitativi per fotografare i trend e offrire agli operatori del settore le tendenze e le caratteristiche che deve avere l’abitazione del futuro, secondo le aspettative dei loro abitanti. La quarta edizione dello studio vede Leroy Merlin, ideatore dell’iniziativa, affiancato da Saint-Gobain, in un percorso che mira a coinvolgere sempre più player di spicco nel comparto dell’abitare.
Piantina di una casa
Anna Comincini, Research Manager Doxa, ha presentato il lavoro, condotto su un campione di 1.500 individui rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne (oltre 50 milioni di abitanti) e dei oltre 24 milioni di abitazioni presenti sul suolo italiano. Qual è il contesto abitativo? “Contrariamente a quello che può pensare un milanese, appena il 2% della popolazione vive in un monolocale (in media di 44 mq) e ben il 36% vive in un appartamento con 5 o più stanze; il 31% abita in quadrilocali, il 20% in trilocali e il 10% in bilocali. Per una grandezza media delle abitazioni che si aggira sui 98 metri quadrati. Entrando nel dettaglio, il luogo domestico più in crisi è la cucina: sì, perché gli italiani sono sempre più propensi a integrarla in ampio e conviviale locale unico, comprendente cucina e salotto. Ed è infatti la sala l’ambiente preferito (45%), davanti al giardino (per quel 43% di italiani che lo possiede), la cucina (21%), la sala da pranzo (12%) e la camera da letto (10%). Inoltre, è bene sottolineare come appena il 25% dia un voto soddisfacente alla propria abitazione, come il 65% viva in un appartamento e il 35% in una edificio singolo e che l’82% sia proprietario dell’immobile: siamo un popolo di proprietari stanziali, che sceglie una casa e lì (tendenzialmente) rimane per sempre”.
Scelta della casa e soddisfazione. Anna Comincini prosegue: “Un’altra cosa determinante è l’affezione che l’italiano medio ha per la casa, vero cuore pulsante del nostro popolo. Infatti, per il 94% è una priorità assoluta e lo è anche per i millennials, che non sono per nulla distaccati dall’idea del nido domestico”. Mito sfatato. Veniamo dunque ai 5 pilastri della casa ideale. 1) Una casa attenta alla salute è la priorità per il 40% del campione 2) Una casa comoda da vivere è una necessità per il 29% 3) Una casa che fa risparmiare è un bisogno per appena il 16% 4) Una casa rispettosa dell’ambiente è nelle esigenze di un risicatissimo 12% e, infine, 5) Una casa smart è l’obiettivo di un minuscolo 4%. E qui, purtroppo, l’Italia paga un gap culturale rispetto al resto d’Europa. Con la speranza che si riesca, nei prossimi anni, a colmare queste lacune, colorando di verde il pollice del nostro popolo.
Tutti i dati del 4° Osservatorio sulla casa saranno al centro di un approfondimento sul numero di YouTrade di giugno. Un altro motivo per non perdersi la rivista.
L’edilizia sarà anche in crisi, ma chi dipinge case e appartamenti no. Lo testimonia il risultato di Novacolor, azienda del Gruppo San Marco, che nel 2016 ha registrato un aumento delle vendite del 9,4%. Il buon risultato ha spinto l’azienda ad ampliare la sede produttiva di Forlì e ad aumentare il capitale sociale per supportare l’espansione internazionale del brand che è considerato la boutique dell’azienda di Forlì. E anche i primi mesi del 2017 sembrano caratterizzati positivamente, dopo la partecipazione alla Milano Design Week ad aprile e il lancio di nuovi prodotti frutto della vocazione di Novacolor all’innovazione.
Altro significativo evento aziendale è rappresentato da un importante aumento di capitale sociale. Spiega Pietro Geremia, vice presidente esecutivo del Gruppo San Marco: «L’aumento del capitale, da 100.000 euro a 1 milione, è una delle azioni messe in campo dal Gruppo San Marco per supportare lo sviluppo commerciale di Novacolor sia in Italia che all’estero, e per effettuare investimenti mirati sui mercati del Medio Oriente e del Far East, consolidando così una presenza già importante».
Sono infatti sempre di più i professionisti che ogni giorno, in oltre 50 Paesi del mondo, scelgono la qualità dei prodotti Novacolor, diventata punto di riferimento per i migliori studi di architettura e design a livello internazionale. Una tendenza che sembra premiare la scelta di Novacolor di utilizzare materie prime organiche e di alta qualità, alla base di una gamma colori ed effetti decorativi sempre in linea con le tendenze del mercato più evoluto e sensibile. Novacolor ha costruito negli anni un posizionamento di grande valore, con un portafoglio di prodotti diversificato e una particolare attenzione all’ambito contract. L’azienda da sempre fa leva su competenze tecniche d’eccellenza, qualità e continui controlli nella produzione e su forti rapporti con i clienti rafforzati da un programma di formazione continua. È su queste basi che Novacolor ha registrato nel 2016 un importante aumento delle vendite (+9,43% rispetto al 2015) forte anche delle volontà del Gruppo San Marco di mantenere la produzione in Italia, a Forlì, e di investire su un nuovo stabilimento di oltre 9000 metri quadri.
Interno della sede di Novacolor
Nell’ambito di Colorificio San Marco, gruppo leader in Italia nella produzione di sistemi vernicianti per l’edilizia, Novacolor si conferma quindi la color boutique scelta dalla fascia di mercato più esigente: le scelte pionieristiche in tema di materiali e la vocazione ad anticipare le tendenze hanno naturalmente condotto il brand verso una dimensione sempre più internazionale. Non a caso il 2016 e i primi mesi del 2017 sono stati molto intensi per Novacolor anche per la partecipazione a prestigiose manifestazioni di settore, da New York all’Oman, dal Belgio a Mosca.
C’è qualcosa che non quadra. Tutte le aziende attive sul mercato immobiliare mese dopo mese, anno dopo anno, indicano una costante discesa dei prezzi. Da due anni, però, le compravendite di appartamenti sono in aumento, anche a doppia cifra. I manuali di economia sostengono che quando c’è molta domanda i prezzi salgono. Per le case, invece, scendono (sempre secondo le aziende del settore immobiliare). O le regole dell’economia, che sono valide per tutti i settori, a partire dalla frutta e dalla verdura del mercato sotto casa, per appartamenti e villette non valgono, oppure c’è un’altra spiegazione. I maliziosi (a far peccato ci s’azzecca diceva Giulia Andreotti) potrebbero sostenere che questi ribassi sbandierati sono un po’ uno specchietto per le allodole, per invogliare i possibili acquirenti ad acquistare un immobile. Ma sono, appunto, voci maliziose, dato che non esiste nessuna prova a riguardo.
Gli ultimi dati che segnalano l’ennesimo ribasso sono del portale idealista.it, che ospita, appunto, inserzioni e pubblicità legati all’immobiliare. Secondo l’indice mensile delle case di seconda mano (cioè non nuove) del portale il prezzo delle abitazioni in Italia è sceso dello 0,6% a maggio rispetto ad aprile, a una media di 1.863 euro al metro quadro. In termini annuali il calo è del 5,7%, il che denota un trend ancora chiaramente negativo sul fronte delle quotazioni immobiliari. L’ultima rilevazione di maggio 2017 conferma il ridimensionamento delle aspettative da parte dei proprietari dopo un primo trimestre anch’esso contrassegnato dai ribassi (-1,3%) dell’usato.
Il rallentamento non è uniforme sul territorio nazionale, mentre sotto traccia si fa strada il processo di stabilizzazione dei valori, con i due terzi dei centri capoluogo monitorati con variazioni comprese tra l’1% e il meno 1%.
Che poi quando si cerca casa si trovino sempre prezzi che appaiono eccessivi, contrasta un po’ con il quadro che emerge da questa e analoghe analisi. Chi avrà ragione?