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Ceced Italia: 2017, confermato il posizionamento tra i leader

Assemblea Ceced Italia

Si è tenuta l’Assemblea Generale dei Soci di Confindustria Ceced Italia, l’associazione che riunisce i produttori di apparecchi domestici e professionali in Italia. La presidente Manuela Soffientini ha commentato i risultati dell’anno (il primo dalla sua nomina) confermando che l’attività associativa, come da programma, si è concentrata sulle azioni prioritarie per generare valore tangibile per il settore. Ceced Italia è ancora più forte nella rappresentanza del settore in Italia ed Europa. Il comparto degli apparecchi professionali ha consolidato il legame con quelli alla base del Sistema Casa: grandi e piccoli elettrodomestici, cappe, componenti. Le aziende che operano nel riscaldamento a biomassa, nei camini e canne fumarie hanno nell’Associazione lo strumento che ne valorizza ulteriormente identità e posizionamento internazionale.

Nell’ambito di Ceced Italia è pienamente operativa l’Associazione Efcem Italia, polo di riferimento nazionale per il comparto produttivo dedicato a catering e ospitalità. Evaldo Porro, Presidente Efcem Italia, è stato nominato vice-presidente Ceced Italia durante l’assemblea. Nell’anno appena trascorso, grazie al team di specialisti coordinati dal direttore generale Marco Imparato, l’attività Associativa si è focalizzata su temi prioritari, numerosi e complessi, di natura politica, tecnica, ambientale, di sviluppo e sorveglianza di mercato. Si è lavorato intensamente per la nuova etichetta energetica degli apparecchi domestici e professionali; il nuovo regolamento, al voto del Parlamento EU il prossimo 12 giugno, sarà pubblicato entro l’autunno. Tra le novità principali si evidenzia il ritorno alla scala A-G secondo tempistiche differenziate prodotto per prodotto e l’introduzione, dal 1° gennaio 2019, di una banca dati gestita direttamente dalla Commissione Europea con informazioni utili per i consumatori e per le Autorità di Sorveglianza del Mercato.

Paolo Falcioni, direttore generale Ceced Europa, ha presentato l’Home Appliance Europe 2015-2016 Report, ricerca che fornisce un quadro dettagliato del contributo sociale, economico ed ecologico del settore degli elettrodomestici in Europa ed evidenzia il posizionamento dell’Italia tra i leader. L’industria nazionale mantiene il posizionamento da leader europeo nell’innovazione e, con 36.000 addetti diretti, è preceduta solo dalla Germania. La ricerca allarga la visione al contributo del settore all’Europa e ai suoi cittadini tra una decina d’anni.

 

I grattacieli di CityLife a prova di fuoco. Grazie a Lecablocco

Lecablocco per Piazza Tre Torri, City Life, Milano

Lecablocco Tagliafuoco per Piazza Tre Torri Citylife

CityLife, progetto di riqualificazione di un’area nel cuore di Milano, ha portato al cambiamento dello skyline cittadino con uno degli interventi urbanistici più grandi d’Europa. Cuore dell’area CityLife è il Business & Shopping District, in cui, in seguito a un concorso internazionale, sono stati previsti tre grattacieli firmati da architetti di calibro internazionale: Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind. La torre Isozaki è stata completata e rappresenta oggi l’edificio più alto con i suoi 202 m di altezza. La torre Hadid in costruzione sarà presumibilmente completata entro il 2017, mentre la terza torre, di Libeskind, è alle fondazioni.

Lecablocco per Piazza Tre Torri, City Life, Milano
Lecablocco per Piazza Tre Torri, City Life, Milano

Tra le tre torri nasce la Piazza Tre Torri, la cui progettazione è stata affidata allo studio One Works, per creare uno spazio in grado di porre  in relazione i diversi livelli. L’ingresso principale delle torri è situato infatti a +129 metri sul livello del mare, mentre la piazza ipogea si trova a una quota di +122 metri. La piazza, oltre a mettere in relazione i due livelli di accesso alle torri con le due quote pubbliche di riferimento dell’intero progetto, rappresenta inoltre il collegamento con la nuova fermata della metropolitana M5 e i parcheggi sotterranei. Questo spazio urbano diventa quindi il punto di incontro di due percorsi, mettendo in relazione le parti sud e nord del parco e le parti est-ovest tra la Piazza Sei febbraio con il fashion mall nel basamento della torre Hadid e il parco a ovest. L’articolazione della piazza è sottolineata dai grandi fori che permettono la vista dei grattacieli anche dall’interno e viceversa della piazza ipogea dall’esterno creando maggiore integrazione tra i diversi spazi. Grandi aree a verde sottolineano il collegamento nord-sud nella parte orientale e di fronte all’ingresso del fashion mall per conferire maggiore intimità ai “dehors” dei ristoranti che si affacciano sulla piazza, oltre ad aiuole fiorite attorno ai fori principali.

Lecablocco per Piazza Tre Torri, City Life, Milano
Lecablocco per Piazza Tre Torri, City Life, Milano

Le pareti divisorie tra i vari vani e al livello parcheggio sono state realizzate utilizzando i Lecablocco Tagliafuoco Facciavista di vari spessori (12, 15, 20 e 30 cm) sia nella versione monocamera che multicamera, studiati per realizzare murature ad elevate prestazioni di resistenza al fuoco. Costituiti da calcestruzzo di argilla espansa Leca, di dimensioni 20×50 cm, gli elementi sono lasciati a vista e semplicemente pitturati ai piani interrati del parcheggio, mentre ai piani superiori la loro resistenza e robustezza – caratteristiche che li rendono facilmente attrezzabili – hanno permesso di realizzare la sovrastruttura per il rivestimento in marmo a livello della piazza.

Nello stesso contesto sono stati inoltre utilizzati i Lecablocco Tramezza Lecalite, manufatti in calcestruzzo  a base di argilla espansa Leca, a basso spessore e con sistema di collegamento ad incastri su tutti e quattro i lati, utilizzati per la realizzazione di tamponamenti e pareti. Ottimi valori di resistenza al fuoco sono raggiunti in bassi spessori, anche lasciati con superficie a vista (il Lecalite T8x28x55 pieno raggiunge un valore EI di 120 minuti in soli 8 cm di spessore facciavista) e sono dotati del fascicolo tecnico del produttore. Il sistema di posa ad incastri, il ridotto numero di pezzi per metro quadrato di parete (solo 6,5 pezzi/m2) e la facile lavorabilità e tracciabilità garantiscono la massima semplicità e velocità di posa.

Metrocubo. Lecablocco per Piazza Tre Torri, City Life, Milano
Metrocubo. Lecablocco per Piazza Tre Torri, City Life, Milano

Piazza Tre Torri – CityLife a Milano
Promotore: CityLife Sp.A. – Milano (MI)
Progettazione architettonica: One Works S.p.A. – Milano
Impresa esecutrice: Carron S.p.A. – San Zenone degli Ezzelini (TV)

Sotto la lente l’impatto dell’immigrazione sulla società. Con una sorpresa

Migliaia di migranti in cammino

Ogni giorno si parla di immigrazione. A casa, a lavoro, con gli amici. E sempre quotidianamente ne si sente parlare – spesso e volentieri a vanvera – dai nostri politici. Da chi predica l’accoglienza a tutti i costi, a chi il respingimenti a tutti i costi: aiutiamoli a casa nostra, aiutiamoli a casa loro. Il fenomeno dell’immigrazione è oggigiorno una sfida storica, per l’Italia e per l’Europa: non lo si può affrontare (e pensare forse addirittura di risolvere) con slogan o avanzando soluzioni di molto poco realismo e buon senso Il fenomeno è a dir poco multiforme e un buon punto di partenza per affrontarlo è, anzitutto, delinearlo nella sua complessità, così da conoscere le implicazioni e le prospettive di un trend irreversibile. Capita di rado di sentir parlare di flussi migratori con serietà come invece si è fatto in occasione del convegno “Immigrazione ed emigrazione: economia di un fenomeno multiforme” tenutosi presso la Triennale di Milano (organizzato da Ubi Banca, Fondazione Nicola Trussardi e, appunto, La Triennale) con ospiti esperti della tematica quali il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, promotore con Emma Bonino ed Enzo Bianco (sindaco di Catania) di un progetto di riforma della Legge Bossi-Fini; Tommaso Frattini, Professore di Economia Politica presso l’Università Statale di Milano; Paolo Magri, Direttore dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale; Mario Molteni, Professore di Economia Aziendale presso l’Università Cattolica di Milano e A.D. di E4Impact Foundation. A moderare il dibattito è stato Federico Fubini, Vicedirettore del Corriere della Sera.

Donne e bambini siriano sbarcano a Lesbo (Grecia)
Donne e bambini siriano sbarcano a Lesbo (Grecia)

Senza gli immigrati l’economia delle società moderne non sarebbe più in grado di funzionare: un fenomeno che riguarda sempre più il nostro Paese in quanto meta e origine di flussi migratori. «Molto spesso, quando si parla di immigrazione, le opinioni individuali sono basate più su percezioni ed evidenze aneddotiche che su dati reali. Ad esempio, in tutti i Paesi gli autoctoni tendono a sovrastimare la presenza di immigrati nella popolazione”, ha affermato Tommaso Frattini. «Per uscire da una gestione del fenomeno migratorio basata su emergenzialità ed emotività è invece opportuno pensare a politiche migratorie che riconoscano gli indubbi benefici economici dell’immigrazione e si attrezzino per massimizzarli e condividerli». Insomma, esiste uno scollamento importante tra la dimensione reale dell’immigrazione e la sua percezione. Ed esistono benefici innegabili, con buona pace dei costruttori di muri. Il timore più diffuso è che gli immigrati, oltre a rappresentare una minaccia per la nostra sicurezza, rappresentino un costo troppo elevato. La verità, però, sarebbe un’altra. Nel 2016 le entrate pubbliche contributive della popolazione immigrata è stata di 16,9 miliardi di euro, mentre la spesa è stata di 14,7 miliardi. Udite, udite: il saldo è in positivo di ben 2,3 miliardi di euro.

Il fenomeno migratorio riguarda milioni di persone in movimento alla ricerca di lavoro, maggiori opportunità e migliori condizioni di vita. Paolo Magri, Direttore dell’Istituto per gli Studi di Politca Internazionale, ha commentato: “Chi si illude, negando  il fabbisogno prospettico di migranti dell’Italia, che la cosiddetta emergenza debba e possa essere bloccata, sottovaluta i fattori di fondo strutturali del fenomeno. Senza adeguate politiche nazionali di accoglienza ed integrazione e politiche europee di controllo e ridistribuzione rischiamo di rendere la situazione ingovernabile”. E poi è sempre bene ricordare come l’immigrazione legale continua a essere superiore a quella illegale: nel 2008 gli immigratori regolari erano circa 560mila, mentre nel 2016 sono stati poco più di 300mila. Nel 2006 l’immigrazione legale rappresentava il 92,7 del totale (appena il 7,3 era illegale), mentre oggi le proporzioni sono cambiare: 61,8 legale contro il 38,2% di quella clandestina. E ancora: chi lo direbbe mai che appena il 2% degli immigrati è rappresentato dai rifugiati? Invece è proprio così. Ciò significa che il 98% è costituto da migranti economici. Come spiega Paolo Magri, in futuro non sarà certamente diverso questo trend, anzi. Perché oltre ai migranti dalla Siria e dall’Afghanistan, la stragrande maggioranza è rappresentata da quelli provenienti dall’Africa: e su questo mastodontico flusso non abbiamo al momento alcun controllo. Si muove appunto in questo segno il tentativo di stringere accordi con la Libia per mettere in piede un’operazione di filtraggio costante, evitando di essere vittime di guardie costiere corrotte, e programmi internazionali che sappiamo promuovere lo sviluppo dei Paesi africani. Magri conclude: «Non possiamo accogliere senza filtro i migranti economici, con buona pace dei fautori dell’accoglienza sempre e comunque. Bisogna mettere un freno e accettare compromessi come quello con la Turchia; possono non piacerci, ma sono inevitabili. Allo stesso modo, è fuori dal mondo parlare di allontanamento a tutti costi, perché non è un fenomeno che si può gestire chiudendo gli occhi e le porte. Perché un fenomeno migratorio filtrato è più che utile».

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E allora, come detto, non si tratta però solo di gestire i flussi migratori o di garantire l’accoglienza, occorre contribuire a progetti di intervento fattivo nei territori di maggiore provenienza degli immigrati. Mario Molteni, Professore presso l’Università Cattolca di Milano e Amministratore Delegato di E4Impact Foundation, ha spiegato: «Centinaia di migliaia sono gli arrivi in Europa, ma ogni anno sono ben 29 milioni i giovani africani che entrano nel mercato del lavoro. Di qui la necessità di un impegno per lo sviluppo dell’imprenditorialità in Africa, che peraltro può rappresentare una grande opportunità per le imprese italiane. Questa duplice dimensione sta al cuore della missione di E4Impact Foundation».

Angaisa, nel 2016 cresce il fatturato Its: +6,72%

Cresce il fatturato Its

L’osservatorio vendite Angaisa (Associazione Nazionale Commercianti Articoli Idrosanitari, Climatizzazione, Pavimenti, Rivestimenti Ed Arredobagno) racconta che i fatturati dei distributori idrotermosanitari hanno chiuso il 2016 facendo registrare un incremento del 6,72% rispetto al 2015. La stima è stata calcolata su un campione costituito da 109 aziende distributrici di Its associate, che rappresentano il 45% dei distributori Angaisa. Più precisamente, nel 2016 il fatturato censito del campione è stato pari a circa 2,2 miliardi di euro, pari a oltre il 58% del totale del fatturato 2015 dei distributori associati. Il fatturato relativo al 4° trimestre 2016 ha fatto segnare un +1,61% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Ricordiamo che il 2015 si era chiuso con un incremento dei fatturati del campione pari al +5,22%, rispetto al 2014. Tutte le aziende distributrici associate che contribuiscono alla realizzazione dell’Osservatorio, fornendo i propri dati, ricevono un aggiornamento mensile sull’andamento vendite a livello nazionale e, se attivo, anche quello relativo alla propria area geografica.

Cresce il fatturato Its
Cresce il fatturato Its

Sapphire, Casalgrande Padana e Libeskind ricamano Berlino

Berlino: il complesso residenziale Sapphire firmato da Libeskind Casalgrande Padana

Nel cuore della capitale della Germania, Berlino, sorge una spettacolare architettura firmata da Daniel Libeskind che si propone tra i nuovi punti di riferimento del paesaggio urbano. La sua complessa volumetria rivestita in lastre ceramiche si ispira allo zaffiro: sappheiros (azzurro) in greco; sappir (la cosa più bella) secondo l’etimologia ebraica.

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Tra le stereotipate facciate di Chausseestrasse, il nuovo complesso residenziale Sapphire appare come una licenza poetica. Non a caso Daniel Libeskind lo annovera tra le forme d’arte e afferma: “L’architettura non è solo la prosa del mondo. È anche la sua poesia”. Identità ricca e complessa, difficilmente inquadrabile, diviso e impegnato tra mille interessi (musica, pittura, disegno, scultura, architettura), Daniel Libeskind torna a realizzare un edificio in Germania, il paese che ha contribuito a renderlo famoso in tutto il mondo, attraverso progetti iconici quali il Jewish Museum di Berlino, l’ampliamneto del Military History Museum di Dresda, il complesso polifunzionale Kö-Bogen a Düsseldorf, senza dimenticare l’ideazione e direzione di “One day in life” del maggio scorso: un’esperienza musicale immersiva, che per 24 ore ha coinvolto la comunità di Francoforte con oltre 75 concerti e 200 musicisti che si sono esibiti all’interno di architetture e luoghi storici della città. Per lo Sapphire, Libeskind è stato chiamato a misurarsi con il tema residenziale. Lo ha già fatto altrove. A Milano per esempio con il grande e articolato complesso all’interno del progetto City Life. Ma è la sua prima casa per abitazioni a Berlino. Un incarico che ha vissuto con grande coinvolgimento, esprimendo un’architettura che è stata definita: “Spettacolare e rara come un gioiello”.

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L’edificio sorge all’angolo tra Chausseestrasse e Schwartzkopffstrasse, occupando parte dell’isolato dove un tempo operava l’acciaieria Wulffersche, prima di essere requisita ai suoi proprietari ebrei, durante il nazismo. La sua dinamica e originale architettura si propone come punto cardinale di riferimento nel paesaggio urbano. Siamo nel distretto di Mitte (che in tedesco significa “centro”), cioè nel cuore pulsante della metropoli berlinese. Luogo di radicale metamorfosi dalla caduta del Muro, oggi tra i più interessanti e culturalmente vivaci della città. Quartiere animato e creativo, ricco di ristoranti, bar e locali notturni, sedi governative, prestigiosi musei, negozi alla moda, senza tralasciare il mitico viale Unter den Linden che termina alla Porta di Brandeburgo. Uno spazio tra memoria e futuro dove la città ha costruito la sua dimensione infinitamente mutevole e indefinibile.

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Sapphire, letteralmente “zaffiro”, è un palazzo pluripiano caratterizzato da una volumetria particolarmente complessa, liberata dalle coordinate cartesiane e dalle perpendicolari di gravità, così come Libeskind ci ha abituati a immaginare. Una pietra dura e sfaccettata che, come uno zaffiro, emerge da rocce metamorfiche. Il colore stesso del rivestimento ceramico dell’involucro rammenta il blu-azzurrino che il corindone dona a questa pietra preziosa.

Un insieme guidato non solo da slanci e metafore creative, ma anche da precisi e razionali obiettivi progettuali, capaci di mettere a sistema con successo l’esigenza di includere all’interno di un lotto di limitate dimensioni un complesso capace di contenere oltre settanta unità residenziali, caratterizzate da elevati livelli di originalità e qualità architettonica degli ambienti. Un risultato perseguito attraverso lo studiato sviluppo di insoliti assi visivi e prospettici, l’introduzione di elementi asimmetrici, la mancanza di angoli retti, la studiata altezza dei soffitti, l’inserimento di gallerie in affaccio interno, la dotazione diffusa di logge, terrazzi e balconi. Non ultimo, il ricorso alla luce naturale come strumento di progettazione versatile, facendo leva su grandi finestre angolari e pareti inclinate che la catturano e portano all’interno, trasmettendo all’insieme una sensazione di notevole respiro e spaziosità.

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Sapphire nel suo dinamico sviluppo verticale integra una serie di funzioni sinergiche, quali: un parcheggio sotterraneo per 32 veicoli, dotato di deposito facilitato per biciclette; una serie di negozi al dettaglio al piano terreno; un elegante foyer con soffitti alti oltre 7 metri,  con concierge di servizio; una corte interna collettiva, attrezzata con sistemi di sedute e concept iluminotecnico sviluppato dallo Studio Libeskind; una palestra attrezzata; una serie di originali appartamenti di varie metrature dal piano primo al quinto; sei attici ai piani alti con tagli da oltre 90 a 273 mq; un rooftop panoramico sulla città, con zone comuni e aree attrezzate a verde e per il gioco.

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Ogni spazio collettivo e privato porta l’inconfondibile firma dello studio Libeskind ed è stato progettato ponendo particolare cura non solo agli aspetti distributivi, ma anche al comfort e all’efficienza energetica, all’isolamento acustico, all’eliminazione delle barriere architettoniche e, non di meno, alla scelta dei materiali e delle finiture: dalle cucine integrate o freestanding appositamente progettate, ai bagni con lighting design personalizzato e rivestimento in lastre ceramiche di grès porcellanato firmate dallo stesso Libeskind e prodotte da Casalgrande Padana (le medesime che rivestono lo spettacolare involucro dell’edificio); dal sistema di riscaldamento a pavimento alla climatizzazione estiva integrata; dai parquet di alta qualità in legno massello allo studiato accostamento tra le pareti rasate a gesso e i soffitti in cemento fine faccia a vista, che conferisce un particolare carattere agli ambienti.

Ma sopra ogni cosa spicca l’iconico e identitario involucro dello Sapphire le cui sorprendenti e complesse geometrie sono interamente avvolte da una facciata ventilata rivestita con lastre ceramiche di grès porcellanato con pattern tridimensionale Fractile Bios Self-Cleaning, disegnate da Daniel Libeskind e prodotte in esclusiva da Casalgrande Padana. Un intervento spettacolare e particolarmente impegnativo anche dal punto di vista esecutivo (di cui parliamo ampiamente e approfondiamo i contenuti nelle pagine seguenti), che contribuisce in maniera determinante a fare dello Sapphire un’opera unica, all’interno della quale cultura del progetto e cultura della produzione si esprimono ai massimi livelli nel rapporto tra poetica della forma ed esigenze funzionali, innovazione tecnologica e qualità globale.

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Sapphire, il progetto ceramico

Creatività, innovazione, qualità dei materiali, lavorazioni speciali, progettazione integrata tra architettura e ingegneria di facciata. Ecco come è nato l’innovativo involucro dello Sapphire. La collaborazione tra Daniel Libeskind e Casalgrande Padana ha generato una serie di esperienze di elevato contenuto, sia in termini di creatività sia di innovazione tecnologica, dando luogo all’originale linea di lastre ceramiche Fractile, caratterizzate dall’esclusivo pattern tridimensionale ideato dallo stesso Libeskind, unitamente a soluzioni applicative sviluppate in anteprima senza esperienze comparative di riferimento. Il risultato è un insieme di conoscenze e acquisizioni capaci di indicare nuove prospettive e definire innovativi linguaggi espressivi per l’architettura delle facciate in ceramica.

Un’esperienza creativa avviata con l’adozione dei rivestimenti ceramici di facciata per l’involucro delle “Residenze City Life” di Milano. Proseguita nel 2013 attraverso l’installazione “Pinnacle”, interamente rivestita con innovative lastre ceramiche tridimensionali Fractile e curata per Cersaie – Bologna Water Design Week, all’interno del seicentesco Cortile del Priore dell’ex Maternità. Ulteriormente consolidata attraverso lo sviluppo del rivoluzionario involucro ceramico per il “Padiglione Vanke” a Expo 2015 (vedi Percorsi 31) e, non ultimo, con il totemico landmark “The Crown” che, sempre su progetto di Daniel Libeskind e con rivestimento in lastre Fractile, svetta nella campagna reggiana a pochi passi dagli impianti produttivi di Casalgrande Padana.

Lo spettacolare involucro che avvolge le forme parametriche dello Sapphire si pone dunque in perfetta continuità con questo percorso di crescita e sperimentazione. Il progetto alza ulteriormente l’astina della sfida, per la complessità degli elementi ceramici prodotti, il numero di pezzi speciali, le lavorazioni di taglio a casellario e la necessità di combinare il pattern tridimensionale. Senza dimenticare l’impegnativa ingegnerizzazione dell’interfaccia tra le lastre ceramiche e la sotto-struttura metallica del sistema di facciata, in funzione del risultato figurativo perseguito dal progetto architettonico. Non ultimo il meticoloso controllo logistico delle tipologie in spedizione tra la fabbrica di Casalgrande e il sito di Berlino, secondo la cronologia e la posizione di messa in opera delle singole lastre e lo sviluppo del cantiere. In tutto questo, un ruolo particolare per l’ottenimento del risultato ha giocato il perfetto coordinamento, la collaborazione e l’interscambio tra lo Studio Libeskind, la direzione lavori e Casalgrande Padana, attraverso la sua struttura dedicata e specializzata Padana Engineering.

Per la realizzazione del rivestimento della facciata dello Sapphire sono state fornite da Casalgrande Padana circa 2600 mq di lastre ceramiche in grès porcellanato Fractile LD1, nel colore Antracite Metallizzato. Le lastre sono state trattate con il sistema Bios Self-Cleaning Ceramics, frutto di un Master Agreement siglato tra Casalgrande Padana e la giapponese Toto, leader mondiale in questa tecnologia sviluppata per la realizzazione di rivestimenti esterni di facciata. Grazie allo speciale trattamento Hydrotect, in presenza di luce solare Bios Self-Cleaning attiva una reazione in grado di abbattere gli inquinanti presenti nell’aria e decomporre lo sporco che si deposita sulla superficie delle piastrelle, facendo in modo che venga rimosso dall’acqua piovana, grazie alla super-idrofilia della superficie ceramica (vedi box di approfondimento in queste pagine).

Delle 3600 lastre ceramiche che hanno composto il totale della fornitura, solo 500 rientrano nel formato standard di produzione da 60×120 cm, mentre ben 3100 sono state ricavate su misura sia mediante tagli lineari sia a idrogetto, sulla base di precise schede di lavorazione ricavate dallo sviluppo costruttivo delle superfici di facciata. Va sottolineato inoltre che il taglio non è stato eseguito casualmente ma, per combinare con precisione il disegno tridimensionale che caratterizza ogni lastra Fractile, l’architetto Libeskind ha chiesto che il pezzo fosse ricavato da una precisa posizione della piastrella, secondo il verso A oppure B del pattern (le due posizioni della lastra ruotata di 180°).

Sia gli elementi in misura standard che i pezzi speciali forniti con una speciale rete sicurezza applicata sul retro della piastrella mediante appropriato collante. Sempre sul retro, quindi sul lato non in vista, sono stati realizzati un numero di fori a sezione troncoconica, mediante fresa dimantata Cnc a interpolazione. Sulle piastrelle in misura standard 60×120 è stato necessario eseguire 4 fori, mentre la lavorazione degli elementi speciali ha previsto da 1 fino a 8 fori, in funzione delle dimensioni e delle prestazioni di tenuta meccanica calcolate per ogni singolo componente del rivestimento. I fori troncoconici  sono funzionali al montaggio di tasselli speciali Keil, impiegati per il fissaggio sulle lastre ceramiche delle staffe di ancoraggio alla sottostruttura della facciata ventilata, con soluzione totalmente a scomparsa (vedi dettagli in queste pagine). Il sistema adottato è il Cp-Ventil-Ka, per il quale Casalgrande Padana ha ottenuto la certificazione Eta 14/0470 rilasciata dal Dibt (Deutsches Institut für Bautechnik) di Berlino.

Dato l’elevatissimo numero di pezzi speciali, tutte le lastre ceramiche sono state numerate apponendo un codice sul retro per guidare il loro preciso posizionamento in opera in base ai disegni esecutivi della facciata. Per assecondare il cronoprogramma delle opere, le lastre ceramiche sono state consegnate in cantiere attraverso 15 differenti spedizioni, imballando il materiale con palette speciali, alcune delle quali contenevano solo 15 pezzi. L’intera fornitura ha richiesto 9 mesi di lavorazione. La qualità del materiale ceramico, la precisione delle lavorazioni speciali e dei pezzi realizzati su misura, unite all’accuratezza della progettazione esecutiva del sistema di facciata, hanno consentito di portare a termine la posa in opera  dell’ intero involucro in soli quattro mesi. Un risultato estremamente lusinghiero, considerando la complessità parametrica dei volumi da rivestire e la necessità espressa dai progettisti dello Studio Libeskind di dare precisa continuità sulle differenti facce dell’involucro al pattern tridimensionale impresso sulle singole lastre ceramiche Fractile.

Ma lo Sapphire, come abbiamo ampiamente descritto in queste pagine, rafforza la sua valenza nell’essere un progetto a tutto tondo, sviluppato dallo Studio Libeskind nella sua globalità e non solo nell’involucro. Un’architettura che persegue e trova coerenza sia nel suo interfaccia pubblico rivolto alla città di Berlino, sia verso il privato, più intimamente legato ai suoi abitanti, entrambi connotati dall’inconfondibile impronta dell’architetto. In termini di superfici ceramiche, la continuità, ma anche l’unitarietà materica tra interno ed esterno, come in una sorta di pianosequenza cinematografico, è stata sottolineata dalla scelta di lastre in reciproca coerenza, attraverso la messa in opera nei locali bagno di circa1500 mq di piastrelle Fractile Metallizzato. In dettaglio, sono state prodotte lastre ceramiche in 3 differenti cromie: Silver Grey, Gold e Copper, sia nella versione con pattern tridimensionale, sia superficiale. La versione in rilievo, in formato 60×120, è stata utilizzata esclusivamente per la posa a rivestimento, mentre la versione con pattern superficiale ha trovato impiego sia come rivestimento (in formato 60×120), sia per le pavimentazioni, in formato 30×60 cm modulare con i rivestimenti.

Scarlata nuovo presidente Anie Aice

Carlo Scarlata
Carlo Scarlata

Carlo Scarlata è il nuovo presidente di Anie Aice. Il manager è stato eletto dall’assemblea degli associati per il biennio 2017 – 2019 alla guida dell’associazione che, all’interno di Anie, rappresenta le aziende attive nei comparti dei cavi per energia e accessori, cavi per comunicazione e conduttori per avvolgimenti elettrici. Scarlata, che succede a Stefano Bulletti, è chief commercial officer di Prysmian. Laureato al Politecnico di Milano in Ingegneria aeronautica, ha un passato industriale sviluppato in Spagna come direttore di stabilimento, dirigendo successivamente diversi business in Spagna ed Italia, quali l’Oil&Gas, l’High Voltage e la Power Distribution.

«Il mio passato industriale mi lega particolarmente alla realtà dei nostri stabilimenti e di tutte le persone che vi lavorano. Il nostro è un business difficile, estremamente competitivo, dove la differenza spesso si fa sul saper fare, saper innovare e sapersi differenziare nei piccoli dettagli», ha detto Scarlata. «Si tratta sicuramente di un business industriale per certi aspetti duro, ma che ha dimostrato nei decenni di essere anche molto solido.Credo fortemente nel contributo della nostra Associazione di categoria e mi impegnerò a guidarla per i prossimi anni con dedizione, serietà e coinvolgimento. Penso a un’organizzazione della squadra che garantisca a tutti gli associati equilibrio, competenze e autonomia d’azione allo scopo di ottenere rapidità ed efficacia delle azioni con un coinvolgimento importante delle Piccole Medie Imprese, che rappresentano l’80% dei nostri soci». L’industria Aice rappresenta 35 aziende (7.500 dipendenti) che nel 2016 hanno fatturato circa 2.300 milioni di euro.

Carlo Scarlata
Carlo Scarlata

Progress Profiles continua a salire: fatturato su del 30%

Sede Progress Profiles

Progress Profiles investe in innovazione e organico. E il fatturato va su

Progress Profiles, azienda di successo nel settore dei profili tecnici e decorativi di finitura e nei sistemi di posa, continua a crescere: il bilancio dell’esercizio 2016 segna che prosegue il trend positivo registrato negli ultimi cinque anni registrando un altro aumento in doppia cifra (+30%) che porta il fatturato ai 40 milioni di euro.

Risultati sbalorditivi, rispetto al settore italiano dell’edilizia che fatica a decollare, frutto di investimenti in diverse aree che spaziano dalla ricerca tecnologica all’ampliamento del proprio organico, dalla formazione all’apertura di nuove filiali. Lo scorso anno è stata inaugurata una nuova sede a Melbourne in Australia – la Progress Profiles Oceania Pty Ltd, con 300 mq di showroom, uffici e magazzino – ed è stata ampliata la sede principale di Asolo (Treviso) con un nuovo edificio di 2500 mq2, adibito a stabilimento produttivo e magazzino automatizzato.

Sede Progress Profiles
Sede Progress Profiles

“La nostra crescita non va misurata solo con strumenti quantitativi – commenta Dennis Bordin, presidente di Progress Profiles – va riconosciuto a tutto il team, dalla direzione ai dipendenti, dai collaboratori ai magazzinieri, un grande merito: sapersi innovare ogni giorno per rispondere alle esigenze del mercato, condividendo i nostri valori e impegnandosi a soddisfare al meglio la clientela. Sono molto orgoglioso del nostro ultimo investimento in innovazione tecnologica: 2 milioni di euro per uno speciale macchinario che consente di riprodurre le numerose nuance del legno e di Ppersonalizzare le finiture all’infinito. Al mondo ne esistono pochi esemplari.” La formazione è un altro fiore all’occhiello dell’azienda trevigiana che solo nel 2016 ha formato oltre 4000 addetti con corsi e workshop gratuiti in Italia e all’estero, sostenendo le spese di trasferimento di architetti e posatori.

Forte di oltre 30 anni di attività, il brand Progress Profiles è riconosciuto a livello mondiale e raggiunge oltre 60 paesi, offrendo una gamma di 13.000 articoli. Tuttavia, sebbene il mercato estero registri una significativa quota del 34% di fatturato, consolidato dall’apertura di sedi a Melbourne, Dubai e Randolph, nel New Jersey, il cuore pulsante rimane in Italia. “Investire e creare occupazione in Italia in questi anni non è certamente facile – aggiunge Bordin – di solito le aziende preferiscono aprire stabilimenti all’estero; noi continuiamo a produrre in Veneto, ad Asolo, perché crediamo ancora nelle potenzialità del nostro paese e perché vogliamo promuovere il vero Made in Italy, connubio perfetto di design, ricerca tecnologica e qualità dei materiali impiegati, valore aggiunto di cui esserne fieri.”

Progress Profiles
Progress Profiles

 

Nuovi predosati leggeri Leca: più qualità per le tue ristrutturazioni

Sacco predosato Malta Bastarda, Leca

La nuova gamma di Predosati Leggeri Leca

Avviata ufficialmente la distribuzione della nuova gamma di predosati leggeri Leca nelle principali rivendite edili. Una linea composta da cinque prodotti specializzati per i piccoli interventi quotidiani di manutenzione e ristrutturazione, in grado di abbinare la praticità della tecnologia bisacco con i vantaggi della leggerezza dell’argilla espansa Leca.

Cinque le soluzioni – una malta bastarda, un massetto, un calcestruzzo e due sottofondi – con le quali Laterlite coniuga sinergicamente la sperimentata tecnologia produttiva del “bi-sacco” Gras Calce con la sua grande esperienza nello sviluppo di prodotti a base di argilla espansa Leca per offrire una risposta ancor più specializzata ai piccoli lavori quotidiani di manutenzione e ristrutturazione. Ognuno contraddistinto da uno specifico codice cromatico e da una grafica prodotto chiara e diretta, i nuovi predosati leggeri offrono una serie di vantaggi: agile movimentazione, praticità e sicurezza d’uso, leggerezza in fase di trasporto e messa in opera, prerogative che rendendo i predosati Leca i compagni di lavoro ideali in tutti i contesti di ristrutturazione. Oltre a eccellenti prestazioni, i cinque premiscelati offrono tutti i vantaggi di una pratica e comoda movimentazione: infatti i sacchi rendono come un prodotto tradizionale da 25 kg ma pesano sino al 35% in meno.

Sacco predosato Malta Bastarda, Leca
Sacco predosato Malta Bastarda, Leca

Malta Bastarda Leggera Leca, in particolare, è un prodotto predosato fibrorinforzato multiuso per malta da muratura, rinzaffo e intonaco, termoisolante e protettiva antincendio, caratterizzato da buone proprietà termoisolanti (conducibilità termica 0.27 W/mK) e adatto per l’allettamento di murature di tamponamento e portanti anche in zona sismica, ripristino delle tracce impiantistiche e ricopertura a protezione dell’impiantistica a pavimento.

Sacco predosato Massetto Leggero, Leca
Sacco predosato Massetto Leggero, Leca

Sabbia e Cemento Leggera è un massetto di finitura leggero e isolante per interni, esterni e coperture, fibrorinforzato, con una massa volumica di circa 1.250 kg/m³ e una conducibilità termica λ =0,35 W/mK, e risulta ideale come strato di finitura per ogni tipo di pavimentazione, come sottofondo leggero e termoisolante e per il ripristino delle pendenze nelle coperture piane o inclinate.

Calcestruzzo Leggero, Leca
Calcestruzzo Leggero, Leca

Calcestruzzo Leggero Predosato fibrorinforzato è un calcestruzzo alleggerito strutturale resistente Rck 30 N/mm² e isolante per interni ed esterni, caratterizzato da un peso in opera di soli 1.500 kg/m³ rispetto ai 2.400 kg/m³ del tradizionale calcestruzzo, adatto alla realizzazione di elementi strutturali leggeri e termoisolanti, getti strutturali in generale e solette collaboranti per il consolidamento leggero dei solai.

Sottofondo 2-3 Leggero, Leca
Sottofondo 2-3 Leggero, Leca

A chiudere la nuova gamma sono i due sottofondi, Sottofondo 2-3 Leggero Leca predosato a grana fine che, con un peso in opera di soli 650 kg/m³ e una resistenza di 40 kg/cm², consente di realizzare sottofondi isolanti a veloce asciugatura con una conducibilità termica λ di 0,17 W/mK, e Sottofondo 3-8 Leggero Leca predosato, a grana media, prodotto con un peso in opera di 550 kg/m³ e una resistenza di 20 kg/cm² per la realizzazione di sottofondi isolanti anche ad alto spessore con conducibilità termica λ di 0,15 W/mK.

Sottofondo 3-8 Leggero, Leca
Sottofondo 3-8 Leggero, Leca

Dopo il lancio della nuova gamma di Predosati Leggeri, frutto della partnership strategica fra Laterlite e Gras Calce, la strategia alla base di questa alleanza compie un nuovo salto di qualità: dal mese di Giugno sarà infatti operativo il nuovo impianto produttivo di Rubbiano (Parma) di Predosati Leggeri a marchio Leca e di predosati tradizionali a marchio Gras CalceA distribuire la nuova gamma di Predosati Leggeri Leca e dei Predosati di qualità Gras Calce saranno oltre 5.000 rivendite edili, una rete capillarmente presente su tutto il territorio nazionale in grado di garantire puntualità degli approvvigionamenti, massima disponibilità a magazzino di tutte le referenze e un’eccellente copertura territoriale.

Wierer rafforza il patto con clienti, imprese e posatori

Wierer

Il Castello di San Marco, una dimora barocca del XVII secolo che sorge tra Taormina e l’Etna è un luogo emozionante e di grande fascino, immerso in un lussureggiante parco di quattro ettari in riva al mare e dedicato ad accogliere importanti eventi culturali, mondani e privati. Wierer ha scelto questa location, così speciale e suggestiva, per confermare il suo costante impegno e interesse nell’organizzazione di eventi sul territorio nazionale quali momenti unici e importanti per dialogare e coinvolgere i propri clienti, entrare in contatto con le imprese e i posatori e presentare le novità del mondo Wierer.

Coppo di Grecia Elegance - Coppo Antico
Coppo di Grecia Elegance – Coppo Antico

Giovedì 8 giugno, circa 250 ospiti si sono ritrovati al Castello di San Marco per una serata davvero esclusiva, che ha visto protagoniste la tegola Coppo di Grecia Elegance e la nuova finitura Antichizzata Siciliana di Coppo del Borgo. Un evento importante, quindi, per promuovere le qualità di due prodotti di eccellenza nell’ampia gamma di proposte Wierer. Coppo di Grecia Elegance, nasce dalla selezione di materiali naturali e da nuovi processi produttivi che gli permettono di superare le già note performance delle tegole minerali, un prodotto eccezionale destinato a un’edilizia di recupero rispettosa e prestigiosa. Coppo del Borgo è invece la tegola minerale Wierer, qualitativamente superiore, nata dalla combinazione intelligente tra tecnologia, materia e design; caratteristiche che permettono all’azienda di garantire il prodotto per 50 anni. Coppo del Borgo è la soluzione ideale per interventi architettonici finalizzati al rifacimento o la ristrutturazione delle coperture di antiche dimore o di edifici di grande valore artistico. La nuova finitura Antichizzata Siciliana, presentata per l’occasione, trae ispirazione proprio dall’architettura e dai colori caldi della Sicilia, ed è ideale per donare alle coperture un aspetto unico e suggestivo. Questa serata-evento è stata una nuova occasione per rafforzare la comunicazione e la collaborazione tra l’azienda e i propri interlocutori sul territorio siciliano.

Coppo del Borgo - Antichizzata Siciliana
Coppo del Borgo – Antichizzata Siciliana

Il quarto di secolo di Selena tra innovazione ed ecosostenibilità

I 25 anni di Selena

Da 25 anni il Gruppo Selena si dedica alla produzione e distribuzione, su scala globale, di una ampia gamma di prodotti chimici per l’edilizia. Fornendo sempre soluzioni innovative per un’edilizia più sostenibile. Nata in Polonia nel 1992, nel 2003 ha aperto a Padova il suo distaccamento italiano: sono ormai 15 anni che il Gruppo conferma il suo impegno nel guidare l’evoluzione del settore delle costruzioni, facendo leva su soluzioni green, tecnologie avanzate, professionalità e qualità. Il quarto di secolo è stato celebrato a Milano, con un evento che ha voluto ripercorre le tappe di crescita di un’impresa che – grazie a una politica attenta alle realtà locali  – si è trasformato in Gruppo capace di detenere in Italia il 70% di market share nel comparto degli acrilici, nonché una posizione di leadership nelle schiume poliuretaniche, sigillanti e adesivi

Jean-Noël Fourel, Presidente e Amministratore Delegato di Selena Group 

«Nasciamo 25 anni fa in Polonia con un nome che suona italiano e oggi siamo orgogliosi di festeggiare questo compleanno: 25 anni di esperienza, crescita e successi. In Italia, comunque, ci siamo arrivati “solo” nel 2003 a Padova, distribuendo schiume, sigillanti e adesivi. Infatti, tutto ebbe inizio nel 1992, come distributori: è nel 1996 che aprimmo i primi impianti produttivi in patria, cavalcando il successo della nostra attività di distribuzione. Da lì non ci siamo più fermati e con l’arrivo del nuovo millennio abbiamo aperto ben 17 impianti produttivi in più Paesi di tre distinti continenti (Cina, Corea del Sud, Brasile, Spagna, Italia, Romania e Turchia). Tornando all’Italia, ci tengo a sottolineare l’importanza decisiva dell’acquisizione della Uniflex di Trento: con questa espansione siamo diventati tra i primi tre al mondo nella produzione e nella distribuzione delle schiume poliuretaniche per l’edilizia. Si è trattato di un affare da 1,66 milioni di euro che ha permesso a Selena di ampliare ulteriormente la gamma di prodotti in campo mondiale. L’integrazione e la collaborazione con Uniflex Spa all’interno del Gruppo Selena ha permesso non solo di sfruttare maggiori sinergie, di ampliare la portata delle sue attività, di ottimizzare i costi di produzione e di acquisite ulteriore know-how, ma ha proiettato Selena e Uniflex come veri e propri leader del mercato continentale dei sigillanti acrilici».

Jean-Noël Fourel
Jean-Noël Fourel

Numeri. Fourel ha proseguito «Siamo presenti in 70 Paesi del mondo, abbiamo 30 società in 17 stati, 1700 e passa dipendenti, oltre 42 mila clienti; nel 2016 abbiamo realizzato 240 milioni di fatturato, e il primo trimestre 2017 ha fatto registrare ottime performance grazie ai nostri nuovi prodotti: +23%. Detto questo, non ci vogliamo certo fermare qui: ne abbiamo fatta di strada, ma vogliamo continuare a farne altrettanta. La Polonia è stata il punto di partenza e quando il mercato è stato liberalizzato ci siamo espansi nell’Est, per poi programmare e realizzare l’espansione verso l’Occidente, che rappresenta un mercato più ampio. Come già detto, intendiamo continuare a crescere sia organicamente sia per acquisizioni. Vogliamo rinforzare ulteriormente la nostra distribuzione e siamo certi di riuscirci anche grazie alla nostra sezione Ricerca&Sviluppo, nostro fiore all’occhiello».

Building chemicals. «Le costruzioni rappresentano un cosmo di primaria importanza per i governi di tutto il mondo, perché l’edilizia è volano dell’economia e dà tanti, tantissimi posti di lavoro. Non a caso diversi esecutivi hanno adottato misure traino per il comparto, come bonus e agevolazioni. Noi, dal canto nostro, cavalchiamo tutto ciò che la chimica offre: sigillanti, adesivi, schiume capaci di impermeabilizzare, isolare e vincere le infiltrazioni, oltre che adottabili anche per i sistemi a capotto. Insomma, i nostri prodotti chimici seguono il passo veloce dello sviluppo tecnologico che sta investendo (e rivoluzionando) l’edilizia stessa. A partire da tutte le tematiche di sostenibilità ed ecocompatibilità. Non a caso siamo in prima linea nel progetto di tutela della sostenibilità e tutela ambientale Horizon 2020». Infatti, a tal proposito, Selena investe molte risorse per sviluppare soluzioni di edilizia sostenibile nel rispetto dell’ambiente. Il programma Eensulate mira alla creazione di soluzioni isolanti per ridurre il consumo energetico degli edifici del 15%; Biomotive (campo in cui la Società è leader) con lo scopo di sviluppare prodotti chimici sostenibili per l’edilizia, ottenendo materiali polimerici ad alte prestazioni con ridotte impronte di carbonio.

Marcin Macewicz
Marcin Macewicz

Marcin Macewicz, Vice Presidente di Selena Group

«Lo sviluppo internazionale è sempre stato nel nostro Dna. E in questa tensione all’espansione continentale, per non dire mondiale, l’Italia è sempre stata un mercato importantissimo per Selena. Vorrei che rappresentasse il secondo più importante dopo la nostra madrepatria, la Polonia. L’acquisizione di Uniflex si muove in questo senso: vogliamo aumentare la distribuzione in Italia e continuare a crescere insieme. Attualmente deteniamo il 70% del mercato degli acrilici per l’edilizia, ramo in forte sviluppo. E poi ricordo sempre con grande piacere come 16 anni fa la Corea del Sud sia venuta da noi chiedendoci una mano per innovare il settore delle schiume poliuretaniche. Hanno scelto noi come loro partner: è stato un onore e una sfida più che stimolante»

Le novità: Tytan 60 e COOL-R 

L’evento milanese è stata anche l’occasione per presentare le più recenti e innovative soluzioni per il settore. Due soluzioni vengono introdotte per arricchire ulteriormente le possibilità offerte al mercato dell’edilizia italiana: COOL-Rl’ultimo innovativo Sistema Impermeabilizzante in grado di proteggere le coperture dalle infiltrazioni d’acqua e dal calore dei raggi solari – e l’adesivo a schiuma veloce Tytan 60 secondi per riparare e incollare in modo veloce e senza polvere: due sacche di cemento corrispondono a unica confezione di sigillante Tytan 60. Le tecnologie sviluppate da Selena Group sono il risultato di un processo di ricerca e sviluppo d’avanguardia, fondato su un’esperienza globale di 25 anni e su un forte impegno scientifico garantito dalle attività di 50 scienziati, ingegneri e specialisti che lavorano quotidianamente presso i laboratori del gruppo presenti in Italia, Polonia, Spagna, Turchia e Cina. Perché – come ha avuto modo di sottolineare Michal Specjalski (Sezione Marketing)- Selena ha sempre voluto trovare una soluzione per i professionisti: con questa istanza e volontà è nata la linea Tytan, per isolamento e impermeabilizzazione

Michal Specjalski
Michal Specjalski
Tytan 60 second
Tytan 60 second: la stesura della schiuma…
...e la superficie è incollata dopo 1 minuto
…e la superficie è incollata dopo 1 minuto

Bassi consumi di energia, riduzione degli sprechi e delle emissioni di Co2, utilizzo dei materiali riciclati e protezione dell’ambiente sono valori chiave parte dell’approccio di sviluppo dei prodotti che il gruppo porta sul mercato. Selena utilizza solo materie prime certificate e collaudate per formule raffinate e negli impianti di produzione ha implementato programmi per il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni di Co2, nonché una politica di riduzione dei rifiuti derivanti da processi tecnologici.

Questa grande attenzione all’ambiente interessa tutte le soluzioni, come il sistema ProEnergy Window e COOL-R volti a migliorare l’efficienza energetica degli edifici. COOL-R è il più significativo esempio di approccio responsabile e green dell’azienda, sempre attenta al rispetto delle linee guida dell’Ue per quanto riguarda l’implementazione di soluzioni sostenibili. Inoltre è un prodotto perfetto per raffreddare i tetti, abbassando le elevate temperature che si possono venire a trovare su un tetto surriscaldato dal sole e, per esempio, ricoperto da fotovoltaico/pannelli solari. 

L’innovativo adesivo in schiuma per muratura e Styrofoam della linea FOAD garantiscono invece l’eliminazione dei ponti termici, mentre la nuova generazione di schiume in PU Tytan O2 e Energy 2020 non emettono vapori dannosi MDI (isocianato) durante l’applicazione, come confermato dalla Swedish SP Provning Forskning Insitute. Tra queste, la nuova schiuma adesiva 60 secondi di Tytan – brand leader in Italia di Selena – è il risultato della volontà del Gruppo di sviluppare soluzioni pratiche e veloci in grado di rispondere alle esigenze di qualità, performance ed ecosostenibilità dei clienti italiani.

Tomasz Lewicki
Tomasz Lewicki

Tomasz Lewicki, General Manager Selena Italia

«In mia opinione, sono state quattro le date chiave della nostra storia. La prima è il 2001, quando abbiamo gettato le basi della nostra espansione italiana: nel 2001 abbiamo definito il nostro mercato. Poi il 2010, quando abbiamo dato il là alla diffusione del marchio Tytan sul territorio italiano. Dunque, il 2016 con il lancio di COOL-R e, in ultimo, il 2017, con l’acquisizione di Uniflex.  Siamo molto orgogliosi di festeggiare questo anniversario perché arriva in un momento importante del nostro percorso, iniziato dal 2003 quando abbiamo aperto in Italia, che ci ha visto crescere, assumendo un ruolo chiave sul territorio italiano quale player di riferimento in grado di offrire valore aggiunto ai clienti e di generare un impatto sull’economia del nostro Paese. Ogni anno siamo in grado di rifare 36 milioni di m2 di tetti e in questo senso, quello delle riqualificazione, siamo aiutati dal decreto ministeriale 1337/2017, che  ha visto il governo stanziare 700 milioni di euro per le opere di riqualificazione. Il nostro successo fa leva da un lato su soluzioni all’avanguardia e dall’altro su una rete di partner e distributori che ci permette di coprire l’interno territorio. Oggi i nostri prodotti sono distribuiti in oltre 1500 negozi specializzati e abbiamo sviluppato più di 100 soluzioni ad hoc sulle esigenze specifiche di costruzione e rinnovamento di strutture, e la nostra missione è continuare a evolvere per soddisfare i bisogni in continuo cambiamento di partner, clienti, costruttori e installatori».

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Italcementi, il cemento intelligente per ripensare le città

Cemento fluorescente

Cementi che si illuminano garantendo più sicurezza durante le ore notturne, cementi che abbassano la temperatura al suolo rinfrescando le nostre città, cementi che si riparano da soli garantendo una maggiore durabilità degli edifici e delle opere pubblica, cementi che si autopuliscono contribuendo ad abbattere lo smog nelle grandi città, cementi che riducono il rumore tra un piano e l’altro nelle case, cementi intelligenti che controllano lo stato delle strade in caso di pioggia e ghiaccio, cementi trasparenti attraversati dalla luce, cementi che si trasformano in tessuti. Sono solo alcuni degli esempi di Smart Material, i cementi del futuro per le smart city, presentati da Italcementi a Parigi in occasione del Simposio “The Future of Cement” organizzato dall’Unesco, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, che si è tenuto a Parigi dal 6 all’8 giugno 2017.

Cemento fluorescente
Cemento fluorescente

“Oggi il cemento offre performance innovative che possono contribuire a migliorare la qualità della vita nelle nostre città. Una superficie di 1.000 mq realizzata con prodotti fotocatalitici a base del principio attivo TX Active brevettato da Italcementi equivale a eliminare l’inquinamento provocato da 30 veicoli a benzina o 10 veicoli diesel, oppure una pavimentazione chiara in calcestruzzo drenante riesce ad abbassare anche di 30°C la temperatura superficiale rispetto a una pavimentazione in asfalto – ha dichiarato Enrico Borgarello, direttore innovazione di prodotto del gruppo HeidelbergCement, e relatore al Simposio di Parigi – In i.lab Italcementi, il centro innovazione di prodotto presso il Kilometro Rosso di Bergamo, stiamo studiando e sperimentando nuove soluzioni e applicazioni grazie al cemento e al calcestruzzo utilizzabili dai progettisti per rendere rispondere alle richieste del mercato, sempre più attento ai temi della sostenibilità e della qualità della vita”.

 

Enrico Borgarello
Enrico Borgarello

 

YouTrade Casa: 25 modi di dire bagno

Bagno

Gli speciali di YouTrade: Bagno

Da semplice locale di servizio a sala da bagno, spesso con zona wellness, il passo è breve. Oggi è il primo degli ambienti della casa al quale designer e architetti prestano tutta la loro attenzione, con soluzioni di grande effetto scenico, complici anche i nuovi materiali, come i solid surface, che permettono forme sempre più lineari per lavelli e vasche. E ce n’è per tutti i gusti: dalle soluzioni retrò a quelle più minimal, dal classico al moderno. Di seguito 25 soluzioni per lasciarsi ispirare e scegliere in base al proprio gusto:

Controllo energetico con la tecnologia, accordo Aire Black Box Green

Aire (Associazione Italiana Risparmio Energetico), la rete delle imprese che operano nei settori delle soluzioni più avanzate ed eco-sostenibili per la progettazione e la costruzione degli impianti tecnologici e con fonti rinnovabili, e Black Box Green, società che misura in continuo l’efficienza energetica degli impianti mediante sistemi per la diagnosi e l’analisi funzionale, hanno firmato un accordo triennale di collaborazione in tema di efficienza energetica. In particolare, viene previsto l’aggiornamento e la qualificazione professionale degli operatori del mondo impiantistico per diffondere in Italia il monitoraggio dei consumi e dell’efficienza energetica con parametri misurati in continuo (che da soli possono generare la consapevolezza delle inefficienze da correggere) e per la messa in atto di tutte le pratiche di riqualificazione impiantistica oggi facilitate dagli strumenti di incentivazione presenti. 

Secondo Marco Cavagna, presidente di Aire, «il primario obiettivo dell’Associazione Italiana del Risparmio Energetico e delle aziende associate è quello di costituire un vero e proprio punto di riferimento nel settore dell’efficientamento energetico collaborando con primarie aziende e istituzioni». «Il settore  dell’efficienza energetica rappresenta un insostituibile fattore di sviluppo economico per il settore impiantistico ed edilizio, per gli obiettivi di incremento dell’efficienza e di riduzione delle emissioni inquinanti. Proprio per questa forte propensione e specializzazione sull’efficientamento, Black Box ha scelto Aire come partner più qualificato del mondo impiantistico», aggiunge Alberto Lodi, direttore marketing di Black Box Green.

Le prime aziende associate Aire che si sono dotate del sistema Black Box Voyager sono state la Fms Impianti di San Pellegrino Terme (Bergamo) , la Caravati Impianti di Arona (Novara) e la Termica Sistemi di Villafranca (Verona). 

Oggi le tecnologie consentono di ottenere risultati impensabili. È possibile realizzare molte misure in contemporanea nelle centrali termiche: registrare ed elaborare i risultati, inviarli via cloud a server remoti ed evidenziare sul Pc gli andamenti dei parametri di efficienza. Tramite scambio dati meteo previsionali in continuo con il Centro Epson Meteo e appositi algoritmi e Sistemi Black Box, è possibile decidere quando accendere e spegnere gli impianti di riscaldamento o condizionamento, realizzando economie gestionali anche superiori al 15% .casco-verde-green-edilizia

Tecnocasa: per gli affitti quasi un decennio di ribassi

Affitare casa non è mai stato così poco conveniente. Secondo l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa le locazioni sono state in ribasso per otto anni, dal 2008 al 2016, quando si è rigistrato solo un lieve aumento. In particolare, il 2008 è l’anno in cui i canoni di locazione hanno registrato un ribasso generalizzato: è l’anno in cui la stretta creditizia inizia a rallentare il mercato delle transazioni immobiliari, determinando un aumento di domanda di immobili in affitto. Nonostante questo i canoni diminuiscono, perché c’è ancora tanta offerta sul mercato e perché i proprietari sono propensi a ribassarli. Si intravede un altro cambiamento: i potenziali inquilini sono sempre più attenti alla qualità dell’immobile da affittare, prediligendo quelli in buono stato e quelli ben arredati. Questo grazie anche all’abbondante offerta immobiliare presente sul mercato. Una tendenza che continua anche nel 2011 e nel 2012. Nel 2013 i canoni di locazione si abbassano ulteriormente e si segnala una diminuzione dei valori del 2,1%. Le motivazioni si racchiudono in un aumento dell’offerta immobiliare, nella diminuita disponibilità di spesa dei potenziali acquirenti e nella volontà dei proprietari di andare incontro agli inquilini affidabili, ribassando i canoni di locazione. Aumenta la rigidità da parte dei proprietari ad affittare l’immobile e desiderano sempre più garanzie. Stessa musica nel 2014: i canoni di locazione sono ancora in discesa a causa della diminuita disponibilità di spesa dei potenziali inquilini e dall’aumentata offerta sul mercato di immobili in affitto. Il secondo semestre vede un lieve rialzo dei canoni di locazione in alcune aree delle grandi città.affittasi-

La maggioranza di coloro che cerca casa in affitto lo fa per trovare l’abitazione principale, insieme a chi si trasferisce per lavoro e per motivi di studio. Il contratto più praticato è quello a canone libero, ma aumenta l’appeal del contratto a canone concordato grazie anche alla cedolare secca agevolata. In alcune città come Verona e Bologna prevale sulle altre tipologie immobiliari.

Nel 2015 i canoni di locazione nelle grandi città hanno segnato una diminuzione del -0,8% per i monolocali, dello 0,5% per i bilocali ed un aumento dello 0,3% per i trilocali. Non si riscontrano importanti cambiamenti rispetto all’anno precedente se non un lieve aumento dei canoni di locazione nel secondo semestre del 2015, con un incremento del ricorso al canone concordato (20,3% dei contratti stipulati attraverso le agenzie del Gruppo Tecnocasa).

Solo nel 2016 i canoni di locazione delle grandi città sono in lieve aumento: +0,7% per i monolocali, +1,1% per i bilocali e +1,2% per i trilocali. Quello che è cambiato sensibilmente  col tempo è l’utilizzo del canone concordato che, a livello nazionale, si è attestato intorno al 27,2%, trovando sempre più consensi tra proprietari ed inquilini ( in un anno è passato dal 20,3 % del secondo  semestre del 2015 al 27,2% dello stesso periodo del 2016).

Edilizia, 130mila imprese sono di stranieri

Lavori in cantiere

Macché crisi: le imprese crescono. Quelle aperte da stranieri, però. Secondo Confesercenti, a fine 2016 le imprese straniere erano 571mila, con una crescita del 25,8% sul 2011. Una performance nettamente migliore di quella registrata delle imprese italiane, che negli ultimi sei anni sono calate del 2,7%. Secondo l’indagine Gli stranieri e le attività economiche, condotta da Confesercenti, il boom di imprese straniere ha coinvolto tutto il territorio nazionale, ma è stato particolarmente forte nelle grandi metropoli e nelle città d’arte: oltre un quinto degli imprenditori non italiani (il 22,5%), infatti, si concentra in soli sette centri urbani: Roma, Milano, Napoli, Palermo, Bologna, Firenze e Torino. Guardando ai numeri assoluti, è Roma la capitale indiscussa dell’imprenditoria straniera, con oltre 48.413 attività non italiane, cresciute di un impressionante 165% negli ultimi sei anni. Seguono Milano (33.496) e Torino (16.660). Ma a registrare tasso maggiore di stranieri è Firenze, con 7.684 imprese, il 17,3% del totale.

Edilizia ai primi posti

A livello macro, i settori con una quota maggiore di imprenditori di nazionalità non italiana sono il commercio all’ingrosso e al dettaglio, con un totale di 206.767 imprese straniere, seguito dall’Edilizia (130.567 imprese) e da Alloggio e ristorazione (43.683).  Tra le attività specifiche più gettonate dagli stranieri, il commercio su area pubblica è al primo posto: gli ambulanti nati fuori dall’Italia sono circa 107.300, il 53,5% del totale. E nei centri urbani la quota è ancora maggiore: nella città di Milano si arriva addirittura all’82,0% e a Palermo all’80,6%. Grandi numeri di imprese straniere anche nella ristorazione e nel servizio bar – dove sono quasi 30mila – e nel food take away, che vede attive circa 9.300 imprese non italiane tra kebab e altri servizi d’asporto, poco di meno delle 9.700 attività di pulizia straniere attive in Italia.

Fortissimo il peso degli stranieri anche nei minimarket: se in grandi città del Sud come Napoli o Bari il fenomeno appare contenuto (6-7% delle imprese, la media Italia è 13,5%), in centri come Bologna si arriva a più di due terzi del totale (67,1%). Il Bangladesh è il paese che concentra più imprenditori (quasi un quarto del totale, 22,7%). Seguono con quote distanti Romania (8,0%), Pakistan (6,2%), Cina (5,5%) e India (5,0%). Anche tra gli emporiil 36,3% delle imprese sono straniere, ma a Bologna, Genova e Milano si arriva a 66,0%, 64,9% e 63,2%. I cinesi rappresentano il 74,4% di tutta l’imprenditoria straniera, detenendo in pratica il monopolio per questa tipologia di attività, di cui in generale (rispetto al totale italiani e stranieri) costituiscono più di un quarto del totale. Tra i fenomeni ‘emergenti’, invece, si segnalano i centri massaggi, cresciuti dell’89,5% rispetto al 2011, e che oggi sono per il 27,9% appannaggio di imprese stranieri. Ma anche gli autolavaggi sono un fenomeno, vista la crescita del +105,8% rispetto al 2011. Oggi il 17,2% delle imprese è gestito da stranieri, ma a Roma si arriva ad un sorprendente 74,1% (a Palermo è il 2,9%). Sono gli Egiziani la filiera etnica di maggiore rilievo (15,8%), ma incidono in modo significativo anche pakistani (10,2%) e rumeni (9,9%).

Lavori edili
Lavori edili

“La performance dalle imprese straniere è talmente notevole da essere ai limiti della credibilità, soprattutto se si considera che il periodo analizzato è stato caratterizzato dalla più grande crisi economica vissuta dal Paese negli ultimi 70 anni”, spiega Mauro Bussoni, Segretario Generale Confesercenti. “Rimane però il dubbio che molte di queste attività pratichino forme di concorrenza sleale. Un dubbio corroborato non solo dalle segnalazioni delle altre imprese, che ci arrivano in continuazione, ma anche dai dati fiscali. Nel commercio ambulante, ad esempio, risultano conosciute al fisco solo 60mila delle oltre 193mila imprese iscritte ai registri camerali”.

“Qualche perplessità – continua Bussoni – solleva anche l’elevato livello di turnover, ovvero il rapporto tra aperture e chiusure, che caratterizza le imprese straniere. Mediamente è il 24%, il doppio di quello delle attività italiane. In alcuni settori del commercio e dei servizi è poi ancora più elevato: è il caso dei centri benessere, in cui aperture e chiusure in un anno sono più della metà delle imprese (54%). Ma ci sono livelli di turnover da spiegare anche per frutta e verdura, ambulanti, autolavaggi, attività di alloggio, ristorazione con asporto, bar, lavanderie, barbieri e parrucchieri. Generalizzare è sempre sbagliato, ma di fronte a tante e tali evidenze sarebbe necessario procedere ad un piano di controllo accurato dei settori che, dati alla mano, appaiono più a rischio di irregolarità. Altrimenti si rischia di dare un via libera di fatto a fenomeni di concorrenza sleale”.

 

C’è una Stone Italiana nel cuore di Milano

Stone Italiana, ecco il nuovo showroom milanese

Stone Italiana, reduce dalla prima presenza al Salone del Mobile, approda con una nuova sala mostra nel cuore del centralissimo distretto del design milanese di San Babila-via Durini, dove prestigiose aziende italiane e internazionali hanno inscritto i loro spazi espositivi. Il nuovo showroom si caratterizza come boutique delle novità firmate Stone Italiane, insieme a una selezione delle referenze ricercate e distintive e dei long seller dell’azienda, che vuole diventare anche un luogo aperto di discussione, incontro e confronto tra portatori di interesse, architetti, designer che possono trovare qui un partner strategico per progetti di interni, per rispondere a tutte le esigenze del costruire e dell’abitare.

Tre le aree intorno a cui ruota lo spazio: una zona centrale, dove un tavolo-contenitore rivestito da una scenografica superficie in Craken Craquelé – l’innovativa superficie di pregio che rivisita in chiave contemporanea e macro il concetto di craquelé, grazie a un processo di rottura e ricomposizione a mano di lastre monocolore – ospita pratici cassetti scorrevoli con all’interno tutta la gamma delle collezioni dell’azienda veronese, e un corner di edizioni limitate e pezzi unici frutto di collaborazioni prestigiose. Le pareti e il pavimento, diventano grandi superfici che accolgono quelli che sembrano quadri di quarzo, un’esposizione d’impatto per cogliere la varietà cromatica, gli accostamenti in nuances, e l’energia delle diverse strutture delle superfici. All’ingresso e in un ambiente laterale più raccolto, quinte scorrevoli a tutta altezza permettono di cogliere le differenti finiture e caratteristiche delle lastre – lucide, opache, o decisamente più materiche e rough – a mettere in evidenza tutta la polivalenza e la creatività di un’azienda in continua espansione, dove l’adattamento alle necessità di un mercato in costante trasformazione e la capacità di ascolto delle esigenze del cliente sono parole chiave dell’operare.

Stone Italiana, ecco il nuovo showroom milanese
Stone Italiana, ecco il nuovo showroom milanese

Stone Italiana esporta il suo know-how, la sua storia e i suoi materiali in più di 80 paesi nel mondo. La prospettiva internazionale alimenta un processo continuo di ricerca e innovazione, trend scouting e volontà di sperimentare che si nutre anche di un rapporto strettissimo con i fornitori; tutto per dare ai clienti – sia nell’architettura residenziale che nell’ambito di grandi progetti pubblici o commerciali – le migliori soluzioni in termini di creatività, prestazioni e funzionalità. Pregiato testimonial del Made in Italy all’estero, che rappresenta circa due terzi del fatturato dell’azienda, Stone Italiana consolida la sua spinta all’internazionalizzazione con la prossima apertura di uno show-room a Londra e la partecipazione a numerose fiere internazionali, strategiche per il mondo dell’architettura e dell’edilizia. Dopo Architect@Work a gennaio a Londra – appuntamento di riferimento per materiali innovativi, sistemi e componenti edilizi di design – Stone Italiana ha incontrato gli esperti del settore nelle successive edizioni spagnola e svedese; nel prossimo autunno sarà a Parigi, e a Verona dal 27 al 30 settembre per la 52ª edizione di Marmomac, il più importante e completo appuntamento internazionale dedicato alla filiera della pietra naturale.

Un’azienda che amplia i suoi orizzonti sul mercato, ma anche dinamica al suo interno; ne è la prova la recente riorganizzazione in tre divisioni:
– Divisione Enginereed Stone: per tutto ciò che è superficie, in lastre o in marmette. E’ ricerca di materie prime, di impasti e prestazioni per creare prodotti sempre all’altezza delle richieste del mercato delle superfici;
– Divisione Building: è il riferimento organizzativo e produttivo per i progetti StoneBathroom e le grandi commesse, fornendo assistenza progettuale, pianificazione, servizio chiavi in mano.
– Divisione Decoration: ha come focus la ricerca, la creatività, la parte artigianale dell’azienda che traduce e sviluppa progetti speciali, serie limítate, decori su misura e complementi per interni.

Stone Italiana, ecco il nuovo showroom milanese
Stone Italiana, ecco il nuovo showroom milanese