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Pompe di calore, soluzione per diminuire l’inquinamento

Riccardo Bani, presidente di Teon

L’inquinamento nelle città è in prima pagina. Per questo alcune città del nord hanno anche cercato di introdurre una campagna di sensibilizzazione per tenere le caldaie ancora spente, visto le temperature alte registrate negli ultimi giorni. Ma ridurre, o addirittura eliminare, l’inquinamento in città è possibile. Per esempio, attraverso una tecnologia semplice ed economica potremmo riscaldare i nostri edifici senza utilizzare i combustibili fossili. Se a Milano fossero sostituiti la metà degli impianti per il riscaldamento a gasolio potremmo dimezzare le emissioni in pochissimo tempo. È il succo delle riflessioni di Riccardo Bani, presidente di Teon, azienda che produce pompe di calore. 

Considerando la sola anidride carbonica, ragiona Bani, l’intervento avrebbe l’effetto equivalente di togliere dalla circolazione 134.000 auto in città (su di un parco registrato di ca. 700.000 automobili): una coda più lunga della distanza Milano-Roma. Per le famiglie milanesi vorrebbe dire respirare aria più pulita e risparmiare sulla bolletta energetica.

Piani alti a Milano
Piani alti a Milano

In realtà le pompe di calore sono molto più efficienti delle caldaie, non emettono inquinanti nel luogo d’uso e fanno ricorso al 70%-80% di energia rinnovabile. La firma del protocollo di Kyoto ha dato l’avvio ad una grande trasformazione nel settore della produzione di energia elettrica in Italia così come nella mobilità. «Oggi, ad esempio, il 40% dell’energia elettrica consumata è generata da fonti rinnovabili, in particolare da impianti fotovoltaici o eolici, anche attraverso un nuovo modello di produzione rinnovabile diffusa. La diffusione (incentivata) di veicoli elettrici e biocombustibili sta aprendo le nostre città ad una mobilità sempre più sostenibile», nota Bani. «Nessun progresso di rilievo invece, nel settore del riscaldamento, al punto che oggi esso rappresenta la principale fonte di inquinamento delle nostre aree urbane in termini di PM10. In media, il contributo fornito dal riscaldamento alle emissioni di particolato primario è pari a circa il 43%. Non solo; sebbene le emissioni provenienti dal settore industriale e dai trasporti su strada siano diminuite dal 2000 del 63% e del 50% rispettivamente, quelle da riscaldamento sono aumentate del 47% (e del 62% a livello nazionale)».

Le pompe di calore, secondo il presidente di Teon, introducono energia rinnovabile pulita anche nel settore del riscaldamento. Sono macchine intrinsecamente ben più efficienti delle caldaie perché non creano energia termica ma la estraggono da una sorgente fredda trasportandola a una destinazione calda e, visto che fanno il contrario di quello che farebbe madre natura, hanno necessità di consumare energia elettrica, anche se in quantità di molto inferiore all’energia offerta (detta utile).

Per rendere disponibile in ambiente 100 unità di energia termica, una caldaia deve bruciare circa 120 unità di energia chimica del combustibile fossile o biomassa: le pompe di calore invece utilizzano 30 unità di energia elettrica (a zero emissioni in-loco) per rendere disponibili le stesse 100 unità di energia termica utile, estraendole dalla fonte rinnovabile (acqua o aria).

Riccardo Bani, presidente di Teon
Riccardo Bani, presidente di Teon

Nel solo comune di Milano sono oggi presenti oltre 2000 centrali termiche a gasolio di taglia media pari a 200kW, utilizzate per il riscaldamento centralizzato. Durante la stagione invernale (15 ottobre-15 aprile) queste caldaie riversano nell’aria della città 12,7 tonnellate di PM10, 250 tonnellate di SO2, 150 tonnellate di NOx e più di 188 mila tonnellate di CO2.

Sostituire, ad esempio, la metà di questi impianti con la tecnologia della pompa di calore (una penetrazione dell’1,5% rispetto alle centrali termiche complessive del Comune) implicherebbe il dimezzamento di tutte emissioni sopra indicate. Considerando la sola anidride carbonica, l’intervento avrebbe l’effetto di togliere dalla circolazione 134.000 auto in città (su di un parco registrato di 700.000 automobili): una coda più lunga della distanza Milano-Roma.

Non solo: la bolletta a carico dei cittadini interessati sarebbe ridotta di 26 milioni di euro ogni anno (ovvero del 60% della spesa indirizzata) e il risparmio equivalente di carburante per auto di ulteriori 80 milioni di euro.

Il manuale di BTicino nell’Adi Design Index 2017

Guida per gli utenti di BTicino
Guida per gli utenti di BTicino

L’Osservatorio permanente del Design Adi ha inserito la guida di BTicino nell’Adi Design Index 2017, nella sezione design per la comunicazione. Sono state 772 le candidature, e solo 204 le soluzioni selezionate e inserite nell’Adi Design Index 2017, volume che raggruppa i migliori progetti di design del 2016 selezionati dall’Osservatorio permanete di Adi. Tra questi c’è il manuale di corporate identity per lo sviluppo delle app destinate al cliente finale dei prodotti di BTicino e Legrand. L’Osservatorio permanente del Design Adi sottolinea come «La forte notorietà di BTicino e Legrand è legata agli interruttori, nella più ampia accezione del termine. L’evoluzione tecnologica e culturale del mercato di riferimento ha determinato un pari cambiamento nell’offerta dei prodotti, ma anche un cambio nell’esperienza di fruizione: molti dei prodotti proposti da BTicino e Legrand possono incorporare oggi tecnologie digitali che consentono di fornire servizi a maggiore valore aggiunto. Tra questi, molti offrono un’app come funzione addizionale o sono nativamente studiati per essere gestiti tramite app. Per continuare con le stesse qualità distintive di BTicino e Legrand, sono state create delle linee guida capaci di garantire il giusto equilibrio tra l’esperienza digitale e la coerenza con il marchio, fornendo la flessibilità utile a ottimizzare l’esperienza dell’utilizzatore». 

Guida per gli utenti di BTicino
Guida per gli utenti di BTicino

Grazie all’inserimento nell’ADI Index 2017, il progetto potrà partecipare il prossimo anno alla attribuzione del XXV Compasso d’Oro Adi, il premio che una prestigiosa Giuria internazionale attribuisce ogni due anni. La selezione è stata condotta secondo una rigorosa metodologia di lavoro ed esclusivi criteri di merito, quali originalità e innovazione funzionale e tipologica, e sintesi formale raggiunta, da una giuria composta da oltre cento esperti, organizzati in commissioni. 

La filosofia che ha guidato BTicino Design nella costruzione del manuale di corporate identity per le app destinate al cliente non professionale si basa sulla decisione di sviluppare un linguaggio di comunicazione riconoscibile e omogeneo per tutte le applicazioni. Un format attraverso cui l’utilizzatore tramite il suo smartphone potesse accrescere la sua esperienza e ottenere un effettivo valore d’uso. 

Galletti a lezione di tutela ambientale da Basf

Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, in visita nel quartier generale Basf a Ludwigshafen, in Germania
Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, in visita nel quartier generale Basf a Ludwigshafen, in Germania

Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha visitato il quartier generale Basf a Ludwigshafen, in Germania, il polo chimico integrato più grande al mondo. Galletti è stato accolto da Saori Dubourg, membro del consiglio di amministrazione di Basf e da una delegazione di manager aziendali, tra cui Andreas Riehemann, amministratore delegato di Basf Italia. Obiettivo della visita: le tecniche sviluppate nel corso degli anni per il sistema di produzione integrata Verbund, che permette agli oltre 200 impianti produttivi del sito di essere connessi in modo intelligente per utilizzare al meglio l’energia, le materie prime e ridurre al massimo gli impatti ambientali. 

Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, in visita nel quartier generale Basf a Ludwigshafen, in Germania
Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, in visita nel quartier generale Basf a Ludwigshafen, in Germania

Grazie al sistema Verbund, applicato in sei siti produttivi nel mondo, Basf nel 2016 ha risparmiato energia per 19 milioni di Megawatt/ora, che equivale a 3,8 milioni di tonnellate di Co2 in meno nell’ambiente. La visita si è focalizzata su quattro principali aree tematiche: efficienza energetica, sostenibilità ambientale, tecnologie per la mobilità intelligente e sviluppo di polimeri biodegradabili e compostabili. Galletti ha visitato anche gli impianti di termovalorizzazione dei rifiuti e cogenerazione energetica, che garantiscono allo stabilimento oltre il 90% del fabbisogno energetico di 6 TWh, e il centro di monitoraggio e controllo ambientale, che verifica in tempo reale la qualità dell’aria e delle acque. Da ultimo, il laboratorio di ricerca avanzata, dove si sviluppano tecnologie all’avanguardia per catalizzatori di nuova generazione e batterie destinate al settore automotive. «BASF è impegnata ad identificare prodotti e soluzioni innovative che abbiano un effetto concreto in termini di economia circolare e siamo felici di averle condivise con il ministro Galletti», ha commentato Dubourg. «Sono venuto in Germania per conoscere una grande realtà globale e confrontarmi su quel cambiamento profondo di mentalità che interessa l’economia europea nel suo rapporto con la sostenibilità», ha chiosato Galletti. «Basf dimostra nei fatti che il mondo industriale sta cambiando: con l’attenzione al contenimento delle emissioni, al riciclo e alla rigenerazione, puntando sull’efficienza energetica e sulle tecnologie in grado di ridurre gli impatti sull’ambiente. Il futuro si chiama economia circolare: un processo irreversibile del nostro sistema produttivo, che trova anche la chimica italiana estremamente attenta e consapevole. Questo è un settore decisivo su cui rafforzare la leadership europea sull’ambiente, in linea con gli impegni presi alla Cop21 di Parigi», ha concluso Galletti. «Siamo orgogliosi di aver mostrato al ministro come per Basf la sostenibilità e l’innovazione viaggino di pari passo. Il sito Verbund di Ludwigshafen è un chiaro segnale della possibilità di coniugare lo sviluppo del più grande polo chimico al mondo, con l’innovazione ed il rispetto per l’ambiente», ha commentato Riehemann al termine della visita.

Formedil: cala ancora l’occupazione nelle costruzioni

Lavori in cantiere
Lavori in cantiere

Si costruisce meno e, inevitabilmente, ne risente anche l’occupazione. Nel primo semestre 2017, secondo l’Osservatorio Casse edili del Sistema Bilaterale delle Costruzioni, il numero delle ore lavorate è sceso del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2016. E se nel Nord Ovest il calo è dello 0.5% e nel Nord Est dell’1,7%, nel Centro sale al 2,4%, per raggiungere l’11,7% al Sud. In queste regioni il calo del numero degli operai ha sfiorato il 14% a fronte di un dato medio nazionale del 4,5%. Da segnalare la crescita occupazionale, seppure dello 0,1%, nel Nord Est. Senza fine appare inoltre la riduzione del numero delle imprese attive che nel primo semestre è stato mediamente del 4,6%, ma che al Sud ha raggiunto l’8,3% e nelle Isole il 9,5%.

Le difficoltà dell’industria delle costruzioni viene confermata anche dai dati Istat sull’andamento dell’occupazione destagionalizzata che nel secondo semestre dell’anno in corso si è ridotta del 2,1%. Considerato che nel Sistema Bilaterale delle Costruzioni si riconoscono soprattutto le imprese più strutturate orientate al mercato delle opere pubbliche il dato fa scopa con il forte ridimensionamento degli investimenti in opere pubbliche come sottolinea il direttore del Cresme, Lorenzo Bellicini: «Una contrazione che è arrivata come una vera sorpresa anche rispetto alle azioni e alle risorse che sembravano essere disponibili. Soprattutto ha colpito nel 2016 la frenata della spesa degli enti locali. Uno dei temi che va evidenziato risulta essere quindi quello della capacità di spesa del settore pubblico, in un quadro tecnico e normativo più complesso».grafico-formedil

Secondo il Rapporto Formedil, i 103 enti che fanno parte del sistema hanno svolto nel 2016 12.514 corsi per 298.500 ore di formazione, coinvolgendo circa 150.000 allievi. L’investimento nell’anno è stato di 74 milioni, di questi il 67% sono stati contributi ricevuti dalle Casse edili, il 19% sono risorse pubbliche e un 13% di risorse private. Dal 2009 al 2016 il sistema che fa capo a Formedil ha formato oltre 1 milione e 141 mila tra operai e tecnici.

Lavori in cantiere
Lavori in cantiere

Shopping in Canada per Hörmann con Tnr Industrial Doors

Tnr Industrial Doors
Tnr Industrial Doors

Shopping in Usa per Hörmann, gruppo specializzato in chiusure. L’azienda ha acquistato la Tnr Industrial Doors con sede a Barrie (Toronto), nello stato federale dell’Ontario, Canada. la Tnr Industrial Doors è un’azienda fondata nel 2003, che conta 65 dipendenti e raggiunge un fatturato di circa 15 milioni di euro grazie a una rete di rivenditori ben strutturata. L’azienda nordamericana produce e commercializza portoni a scorrimento rapido, serrande avvolgibili e, soprattutto, speciali portoni in gomma piena che, in virtù della loro robustezza e durata, sono ampiamente utilizzati nell’industria mineraria. Un prodotto proposto da un numero esiguo di aziende nel mondo: questi portoni sono commercializzati da Tnr a livello globale. «I portoni speciali completano la gamma di prodotti con cui siamo presenti sul mercato americano», affermato Christoph Hörmann, titolare dell’omonimo Gruppo. «Grazie alla nostra azienda Hörmann Flexon Llc, che produce e distribuisce portoni industriali, potremo sfruttare importanti sinergie per lo sviluppo sul territorio di queste nuove chiusure industriali. I rivenditori Hörmann Flexon potranno ricevere in futuro tutti i portoni industriali di cui necessitano, da un unico fornitore». L’attuale direttrice di Tnr, Cathy Buckingham, manterrà il suo incarico al vertice ed il marchio continuerà a esistere come Tnr Industrial Doors.

Tnr Industrial Doors
Tnr Industrial Doors

Più stranieri in Italia: aumenta la fame di case

Immigrati
Immigrati

Tra i fattori cruciali e critici dei percorsi di inserimento degli immigrati c’è la sistemazione abitativa. Un aspetto sempre più pressante, visto che gli stranieri regolarmente residenti in Italia sono più di 5 milioni, con una percentuale sul totale della popolazione in linea con il resto d’Europa. A questi vanno aggiunti circa 70mila studenti universitari, il cui numero è raddoppiato in dieci anni. Una sfera, quella relativa all’accesso alla casa, rispetto alla quale la condizione media degli stranieri fatica ad uscire dalla precarietà, specie nelle grandi città. 

La presenza straniera si concentra nelle grandi città del Centronord: a fronte di una media nazionale di stranieri residenti sul totale dell’8,3%, a Milano la quota si attesta al 19%, a Torino e Bologna sopra al 15%, a Roma e Venezia attorno al 13%. 

Il 64,7% dei lavoratori immigrati vive in affitto, e il 93% degli studenti stranieri, con un’alta percentuale di sovraffollamento. Secondo una ricerca di Sidief e Banca d’Italia, l’8,9% degli stranieri abita presso il luogo di lavoro e il 7,3% da parenti e connazionali. Solo il 19,1%  (e il 7% degli studenti) vive in una casa di proprietà. Ma, attenzione: negli ultimi dieci anni gli immigrati hanno comprato circa 850mila alloggi, perlopiù nei piccoli comuni delle aree metropolitane o nelle periferie urbane, con una spesa media di poco superiore a 120mila euro. Negli ultimi anni, anche a causa della difficoltà di avere un mutuo, gli acquisti sono però scesi a circa 50mila l’anno, meno della metà rispetto al 2007/2008.

Sempre secondo la ricerca, i lavoratori immigrati nelle nostre città sono protagonisti di un mercato privato dell’affitto ma con risorse quantitative scarse, soprattutto relativamente a dimensione e qualità dell’alloggio. Quello appannaggio degli stranieri è infatti ancora un mercato immobiliare povero, fatto all’inizio di stanze (spesso anche in condivisione) e poi, col tempo, di micro-case, dove il fattore prezzo costituisce l’elemento centrale: 300-400 euro per una stanza, 700-900 euro per un alloggio, sono i parametri ricorrenti a Roma; analoghi costi per una stanza a Bologna mentre si scende leggermente sui 600-700 euro per l’alloggio.

Immigrati
Immigrati

Realtà complessa

Per quanto riguarda una delle categorie più immediatamente visibili, quella degli immigrati, i dati più aggiornati restituiscono, in relazione al tema della casa, una realtà complessa. Se tra gli italiani più del 67% vive in abitazione di proprietà e solo il 16% in affitto privato, tra i «nuovi italiani», cioè gli immigrati che si affacciano alla società italiana, le percentuali si invertono, con quasi il 65% di utenti che ricorrono al mercato dell’affitto, con una domanda potenziale pari a circa 3,2 milioni di persone.

«Sul tema casa in Italia possiamo prendere spunto dalle realtà europee, tenendo però presente che il nostro patrimonio immobiliare ha caratteristiche originali, sia per tipologia, che per distribuzione degli spazi interni e, non ultimo, per la storicità degli elementi», afferma Carola Giuseppetti, Consigliere e Direttore Generale Sidief. «A partire da queste caratteristiche, crediamo si possa lavorare su un modello diverso, che non concentri la nuova domanda in singoli stabili o quartieri, ma favorisca la distribuzione molecolare all’interno dei fabbricati e di più aree urbane».

Due nuovi showroom Habimat in Piemonte e Toscana

Piemonte e Toscana si arricchiscono di due nuovi punti di riferimento firmati Habimat per il mondo delle finiture e dell’interior design grazie alle recenti inaugurazioni degli showroom Habimat Capri Ceramiche a Pray Biellese (Biella) e Habimat Focardi e Cerbai a Sesto Fiorentino (Firenze). Le due storiche realtà del Gruppo BigMat hanno da poco presentato al pubblico le nuove sale mostra, frutto di importanti interventi di restyling e di ridefinizione degli spazi delle aree espositive.

Habimat Capri Edilizia

Habimat Capri Ceramiche
Habimat Capri Ceramiche

Così a Pray Biellese i titolari di BigMat Capri Edilizia, Punto Vendita attivo sul territorio dal 1998, hanno rinnovato gli spazi dello storico showroom di famiglia Capri Ceramiche, attivo nel settore delle piastrelle e delle finiture per l’ambiente bagno dal 1976, recentemente acquisito e incorporato dalla realtà BigMat per dare vita a una sala mostra in cui le nuove frontiere del design incontrano la tradizione di una realtà consolidata e radicata sul territorio. Una superficie di oltre 320 mq ospita un’ampia gamma di finiture e rivestimenti affiancata da una selezione di prodotti per il mondo outdoor. Un percorso alla scoperta delle novità del mondo dell’interior design, accompagnati dalla competenza, dal know-how maturati dallo staff durante l’esperienza nello storico showroom biellese. Un teama completa disposizione della clientela per soddisfare ogni tipo di esigenza, dalla consulenza in fase iniziale alla progettazione fino alla posa in opera e all’assistenza in cantiere.Una squadra al servizio di architetti, interior designer, imprese e privati che possono inoltre contare sulla collaborazione di maestranze e artigiani locali grazie a cui Habimat Capri Ceramiche, come sottolinea il titolare Giovanni Capri, «è in grado di offrire, laddove i clienti lo richiedano, un servizio chiavi in mano; un supporto per noi prezioso e fondamentale per far sì che il lavoro finale sia perfettamente riuscito e risponda alle richieste del nostro pubblico». Un pacchetto completo che integra l’offerta legata alle finiture con l’esperienza pluriennale nell’ ambito dell’edilizia pesante per affrontare le nuove sfide del mercato: «Il rinnovamento dello showroom sotto l’insegna Habimat – conclude Capri – rappresenta da un lato una svolta guardando al futuro e dall’altro lato un punto di continuità con la nostra tradizione. L’acquisizione dello showroom di famiglia e dei suoi spazi permette a BigMat Capri Edilizia di completare, anche dal punto di vista delle finiture, l’offerta commerciale proposta operando in una struttura di oltre 1.000 mq e bene organizzata che ospiterà anche la nostra sede amministrativa e commerciale».

Giovanni Capri e la moglie Silvia
Giovanni Capri e la moglie Silvia

Habimat Focardi e Cerbai

Habimat Focardi e Cerbai
Habimat Focardi e Cerbai

Anche il restyling del nuovo showroom Habimat di BigMat Focardi e Cerbai a Sesto Fiorentino (Fi) guarda ai nuovi scenari del mercato del mondo delle finiture in cui non manca la concorrenza della grande distribuzione: «Il nuovo showroom – afferma Matteo Cerbai, titolare insieme al padre Alessandro e al fratello Tommaso – è stato concepito proprio per differenziarsi ancor di più dalla grande distribuzione che tende a offrire prodotti standardizzati. La progettazione e l’assistenza tecnica che noi offriamo fanno invece la differenza. La preparazione dei collaboratori, il loro aggiornamento e la passione che mettiamo nel nostro mestiere ci permettono di creare ambienti unici». La nuova sala mostra, sviluppata su una superficie di 300 mq con un’ampia selezione di finiture, ceramiche, rubinetteria e complementi per l’ambiente bagno si contraddistingue, infatti,per la presenza di spazi e ambientazioni curate nei minimi dettagli e per la presenza di un’area dedicata ai professionisti che vede protagonista una collezione di mood board realizzata in collaborazione con la designer Marina Del Monaco, docente della BigMat Design School. Una “bacheca di tendenze” dove vengono proposti cinque stili di design diversi che combinano e intrecciano materiali, rivestimenti ed elementi dell’arredo bagno con una gamma di colori studiata ad hoc. Nello showroom sono stati inoltre creati otto box espositivi che ricreano dal vivo gli allestimenti progettati con piastrelle, mobili e complementi per il bagno. Proposte reali per guidare designer, architetti, progettisti e tutti coloro che vogliono creare ambienti coordinati e di tendenza nella scelta delle migliori soluzioni. Ispirazioni ma anche consulenza grazie al supporto e al know-how dello staff completato dalla presenza di un geometra e un architetto, entrambi specializzati nell’arredo di interni, per offrire un servizio che risponda in modo puntale alle richieste di un pubblico sempre più esigente.

Matteo Cerbai
Matteo Cerbai

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Legge di Bilancio, bonus casa confermato per il 2018

Case a Milano

Manovra al via, rimane l’ecobonus. I particolari si conosceranno nelle prossime ore. Intanto, il consiglio dei ministri ha dato il via alla legge di Bilancio, che dovrà però essere poi approvata da Camera e Senato. All’interno del governo c’era il desiderio di stabilizzare gli incentivi sulla casa o renderli almeno quinquennali per i condomini. Sicuramente il bonus casa sarà confermato anche nel 2018, ma forse con uno sconto fiscale un po’ più basso (al 50% anziché al 65%) per le finestre o le caldaie a condensazione, allargato anche agli incapienti grazie alla possibilità di cessione del credito. Una delle ipotesi è di legare l’entità dello sconto all’obiettivo di miglioramento energetico raggiunto. I particolari li conosceremo nelle prossime ore.

Case a Milano
Case a Milano

Arte e sicurezza sul lavoro: il concorso di Faraone Industrie

Può la sicurezza diventare arte? Sì, se a farlo è Faraone Industrie, azienda specializzata da oltre 40 anni in scale, piattaforme e trabattelli ad elevate prestazioni che, in collaborazione con l’Associazione Artisti Abruzzesi Lejo, ha promosso un concorso per sensibilizzare sul concetto del lavorare senza rischi.

Le opere realizzate sono state raccolte in un catalogo, che mostra l’estrema varietà di formati e tecniche artistiche utilizzate dai partecipanti. «Alcune opere dovranno diventare dei cartelli di avvertenza al lavoro sicuro in ambiente produttivo sia metalmeccanico che edile», affermano dall’azienda.

Alcune opere sono anche state premiate da una giuria tecnica formata da un gruppo di esperti d’arte, di comunicazione, tecnici della sicurezza e responsabili INAIL. Il sesto posto è stato assegnato al quadro “Giocolieri in cantiere” di Daniele Fortunato, il quinto posto è andato al quadro “Ti aspettiamo a casa” di Luciano Astolfi, il quarto posta a “Spalle alla vita” di Giuseppe Di Giacomo. Medaglia di bronzo a “Il cantiere non è una sfida” di Rosamaria Brandimarte, mentre a Francesca Panetta con il quadro “Attenzione” è andato il secondo posto, oltre alle menzioni speciali per Creatività e originalità e Tecnica e qualità artistica. Infine ha vinto il primo premio Davide Valentini con il quadro “Proteggiti”, che ha ricevuto anche le menzioni speciali per Forza comunicativa e Coinvolgimento emotivo.

 

Tutte le immagini ed il catalogo sono disponibili sul sito www.faraone.com e scaricabili gratuitamente con lo scopo di diffondere il più possibile il messaggio di sicurezza e del lavorare senza rischi.

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arte sicurezza

 

 

 

 

 

Anche in cantiere ci vuole digitalizzazione

Trieste
Trieste

Construction Conference, l’evento annuale a Trieste di Civiltà di Cantiere (è alla seconda edizione) con il supporto di Ance punta sul digitale. Alfredo Martini, fondatore di Civiltà di Cantiere ne è certo: «La logica di sistema è stato il fattore innovativo dell’edizione 2016. Quest’anno abbiamo capito che dobbiamo allargare l’orizzonte, mantenendo al centro innovazione, digitalizzazione, la quarta rivoluzione industriale e tutto ciò che oggi sta cambiando il nostro modo di vivere», ha spiegato nel presentare l’iniziativa. «Per l’edizione 2017 il focus è puntato sulla logica dell’ecosistema territoriale, inteso come tessuto economico localizzato e altamente specializzato. Il caso che prenderemo a esempio è quello del PortoRegione di Trieste, determinante nel progetto di ridefinizione del tessuto infrastrutturale del Friuli Venezia Giulia in cui ritroviamo la complessità che caratterizza oggi il rapporto tra ecosistemi e globalizzazione».

«Le strategie commerciali giocano oggi una partita decisiva. La nuova Via della seta, per esempio, è un’ idea lanciata dalla Cina come alternativa all’imperialismo Usa per diventare numero uno al mondo», ha chiosato Lucio Caracciolo, direttore della rivista Limes. «La vera questione è: di chi sono oggi i mari, i traffici, i territori? Le logiche municipalistiche oggi non hanno più senso, vanno soppiantate da una visione strategica nazionale. Questo vale per l’Italia rispetto alla Via della seta e alla sua centralità nel Mediterraneo: Trieste deve lavorare per competere con Rotterdam, Amburgo e altri porti importanti».

Trieste
Trieste

Il pieno di gasolio si fa più spesso al supermercato

Distributore di carburante
Distributore di carburante

Cambiano gli equilibri di mercato nella distribuzione di benzina e gasolio: le compagnie petrolifere stanno lentamente abbandonando la rete, in favore di Gdo, retisti e operatori indipendenti, i gestori delle cosiddette pompe bianche, cresciuti in pochi anni del 250%.  Un’evoluzione che riflette la riorganizzazione in atto, rispetto ad un numero di punti vendita ancora sovradimensionato (20mila, calati del 40% negli ultimi 30 anni) e a una riduzione progressiva dell’erogato medio negli ultimi dieci anni (-20% sulla rete stradale, -58% sulle autostrade).

Il dato è emerso a Roma, durante la giornata conclusiva di Oil&nonoil, manifestazione organizzata da Veronafiere e dedicata alla filiera dei carburanti. L’Osservaprezzi del ministero dello Sviluppo economico, che monitora oltre 20mila stazioni di servizio, fotografa una situazione i cui ormai oltre 6.500 impianti sono colorati con il logo delle compagnie, ma in realtà la proprietà è dei retisti e della Grande distribuzione organizzata. La nuova figura che si è affacciata sul mercato è poi quella degli operatori indipendenti che, con il 20% degli impianti, hanno iniziato a operare direttamente con propri brand, nuovi e spesso sconosciuti, facendo registrare una crescita del 250% nel giro di pochi anni. Il mondo della distruzione carburanti sta mutando pelle non soltanto a livello dei gestori.

Distributore di carburante
Distributore di carburante

Le indicazioni del decreto Dafi di recepimento della direttiva Ue sui combustibili alternativi per la mobilità sostenibile, per esempio, rendono obbligatoria la presenza nell’impianto del terzo carburante, sia esso metano, Gpl o altri prodotti a basso impatto ambientale, come l’elettrico. Su quest’ultimo punto, Enel, proprio nel corso di Oil&nonoil, ha annunciato l’avvio di colloqui con le compagnie petrolifere e con l’associazione degli operatori privati Assopetroli per un progetto di 12mila nuove strutture di ricarica per la e-mobility.

Sul fronte del fenomeno dell’illegalità (stimato nel 15% dell’erogato totale), invece, la nuova Legge sulla concorrenza permette un ulteriore passo in avanti, introducendo l’anagrafe dei punti vendita che, in dialogo con l’Agenzia delle Entrate, può combattere pompe abusive e fantasma, favorendo al contempo una ulteriore razionalizzazione della rete.

Armstrong Building Products riqualifica l’ex fabbrica

Armstrong Building Products
I controsoffitti metallici microperforati Axal Vector di Armstrong Building Products, azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di soluzioni complete per i controsoffitti acustici, hanno contribuito alla riqualificazione dell’area industriale La Forgiatura: ex fabbrica per forgiare acciai, oggi trasformata in un moderno centro polifunzionale per ospitare marchi internazionali di moda e design e realtà dell’industria dei servizi e della comunicazione. In prossimità del quartiere Certosa, a nord ovest di Milano, il complesso “La Forgiatura” unisce il carattere industriale originale delle strutture d’epoca lasciate a vista a un’interpretazione moderna degli spazi. Una superficie di 25.000 m² complessivi, di cui 15.000 m² di strutture preesistenti e 10.000 m² di nuova edificazione, per un totale di 7 edifici destinati a showroom e sedi direzionali: questi alcuni dei numeri che suggeriscono la portata del progetto di recupero affidato allo studio di Architettura Milano Layout.

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Armstrong Building Products
 
Lo studio di progettazione ha scelto Axal Vector, tra le varie soluzioni firmate Armstrong Building Products, per arredare 4000 m² tra uffici chiusi, open space e sale riunioni per proiezioni multimediali. Connotati da elevate prestazioni acustiche, con un livello di assorbimento pari a 0.80αw e di isolamento (fino a dB 44), questi controsoffitti creano ambienti idonei a garantire la massima intelligibilità, privacy e concentrazione, a beneficio sia di chi occupa il locale stesso sia quelli adiacenti.  Inoltre, il dettaglio bordo Vector, resistente agli urti, è una soluzione, appositamente concepita, per ottenere uno scuretto visibile di soli 6mm e consentire agli elementi, di nascondere il sistema di sospensione, contribuendo alla posa di soffitti dall’aspetto elegante e dall’elevata valenza estetica. Infine, proposto in abbinamento con il sistema di sospensione Prelude24XL2 , da 24 mm, caratterizzato da un sistema a scatto che si installa con un “click” udibile per una connessione perfetta e senza gioco, ha assicurato un’agevole installazione in questo intervento di rinnovo e riqualificazione. 
 
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Armstrong Building Products
 
“La Forgiatura” è un’esemplificazione eccellente di tale principio: il verde non è concepito come un semplice elemento decorativo, diventando vero e proprio elemento costitutivo del complesso, non solo per la presenza di giardini e terrazzi pensili in tutti gli edifici, ma anche per l’inserimento di collinette artificiali. Quest’ultime, con un’altezza variabile da 1 a 8 metri, sono elementi architettonici e paesaggistici che, oltre a costituire pratici spazi tecnici, fungono anche da accessi alternativi agli edifici. Inoltre, la qualità ambientale de “La Forgiatura” è assicurata anche dalla presenza d’impianti flessibili di nuova generazione a zero emissioni, all’utilizzo dell’acqua di falde, della luce zenitale che garantisce un risparmio energetico dell’80%.  “In virtù delle prestazioni performanti in termini di acustica, stabilità ed estetica dei prodotti, le soluzioni adottate hanno garantito un grande beneficio, consentendo interventi impiantistici anche a controsoffitto finito, che hanno reso possibile svolgere più attività contemporaneamente e contenere i tempi di consegna in soli cinque mesi.” Ulteriori vantaggi riferiti dal direttore lavori, Carlo Bossi, sono stati “la posa agevole anche in spazi esigui e l’utilizzo di elementi microforati, privi di strato isolante, che hanno permesso la ripresa dell’aria primaria senza dover ricorrere all’uso di antiestetiche bocchette.” 
 
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Armstrong Building Products
 
Alessandro Buldrini, Regional Sales Manager di Armstrong Building Products dichiara: “I controsoffitti Axal Vector hanno permesso di rispondere al meglio alle esigenze di quest’opera di riqualificazione permettendo al contempo di risolverne le criticità. Sono state svariate le problematiche risolte durante i lavori de “La Forgiatura”, una su tutte quella legata agli esigui spazi a disposizione per gli impianti posti nei controsoffitti e al sistema di areazione e alla distribuzione dell’aria primaria: grazie all’utilizzo dei pannelli microperforati, con il 22% di area aperta e privi di strato isolante, è stato possibile evitare l’uso di bocchette specifiche che sarebbero risultate antiestetiche. La stabilità del prodotto ha permesso inoltre la realizzazione dell’opera a varie riprese, consentendo l’intervento degli impiantisti anche a controsoffitto finito. È stato quindi possibile sovrapporre varie attività riducendo sensibilmente la durata del cantiere.” 
 

Leroy Merlin accende un faro sul comportamento web dei suoi utenti

Punto vendita Leroy Merlin
Punto vendita Leroy Merlin

Come fare sentire a proprio agio i clienti? Leroy Merlin vuole migliorare la loro esperienza di acquisto nei negozi online della catena di prodotti per edilizia e bricolage. La chiave per ottenere risposte la fornisce ContentSquare, per capire meglio quali sono le abitudini degli utenti italiani quando navigano in rete e poter così adattare di conseguenza la loro esperienza digitale. Leory Merlin, infatti, ha un obiettivo di crescita a tre cifre sul web entro il 2019: già ora, con il 4,7% di quota del mercato italiano, il suo sito registra 5 milioni di visite al mese. «Il potenziale c’è ma, per aumentare le conversioni, dobbiamo capire meglio cosa si aspettano i nostri clienti italiani», commenta Lionel Devidal, Digital e E-commerce Manager di Leroy Merlin Italia. Il gruppo conta quindi sulla piattaforma sviluppata da ContentSquare per analizzare e ottimizzare i percorsi degli utenti così che l’esperienza online sia una leva di crescita in un mercato frammentato.

La piattaforma, già utilizzata in Francia da giugno 2016 e introdotta anche in Italia per ottimizzare l’esperienza online degli utenti, offre indicazioni relative alle abitudini di navigazione dei consumatori. Risultato: serve un terzo del tempo di decisione per adattare i percorsi alle aspettative degli utenti.  «La maggior parte dei brand impiega le classiche analytics che captano principalmente dei clic. Tuttavia, più del 90% del tempo di visita si gioca prima», chiarisce Jonathan Cherki, fondatore e Ceo di ContentSquare. «Accedere a queste informazioni favorisce non solo un’ottimizzazione dell’esperienza a prescindere dal contesto e dall’intenzione dell’utente, ma permette anche di prendere decisioni con cognizione di causa». 

Leroy Merlin, grazie all’impiego della piattaforma ContentSquare, potrà tracciare la roadmap di azioni da intraprendere: «Il 50% del tempo sarà dedicato al miglioramento, il restante 50% verrà impiegato per l’attuazione di nuovi progetti», precisa Lionel Devidal. «La chiave del nostro successo risiede nella conoscenza dei clienti che ci permette di ottimizzare in modo costante la nostra offerta dando le giuste informazioni al nostro team. Dovremmo andare oltre per fare in modo che la nostra organizzazione diventi più agile e le nostre azioni più competitive. Contiamo sull’utilizzo della piattaforma ContentSquare per consolidare il nostro team e coordinare l’aumento delle competenze», aggiunge Lionel Devidal, Digital e E-commerce Manager di Leroy Merlin Italia.

Punto vendita Leroy Merlin
Punto vendita Leroy Merlin

Condominio S&C settembre 2017

Condominio Sostenibile e Certificato settembre 2017

 

Mapei partecipa all’assemblea Anci e al Cresco Award

Giorgio Squinzi, presidente di Mapei
Giorgio Squinzi, presidente di Mapei

Mapei per i Comuni Italiani e lo sviluppo sostenibile dei territori

Mapei partecipa all’Assemblea annuale ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), a Vicenza dall’11 al 13 ottobre e propone nel proprio spazio (Stand 30-31) diverse soluzioni e sistemi innovativi per le amministrazioni comunali e per i relativi uffici tecnici. In particolare in questa edizione 2017, grazie anche al provvedimento legge Realacci approvato lo scorso venerdì 29 settembre per il quale i piccoli Comuni beneficeranno dal 2017 al 2023 di 100 milioni di euro da investire in opere di manutenzione del territorio, Mapei propone soluzioni utili per la riqualificazione e la valorizzazione dei centri storici e per la manutenzione stradale. Non solo. All’Assemblea ANCI 2017, Mapei diversifica la sua propostaproponendo tecnologie per l’efficientamento energetico, il rinforzo e l’adeguamento sismico degli edifici. Questi interventi rientrano, insieme ad altri, tra quelli a cui viene data priorità nel provvedimento: tutela dell’ambiente  e dei beni culturali, riqualificazione urbana dei centri storici, messa in sicurezza delle infrastrutture stradali, degli istituti scolastici,  nonché delle strutture socio-assistenziali e quelle di maggior fruizione pubblica.

Arredo urbano e riqualificazione delle pavimentazioni sportive

Strade, centri storici e edilizia pubblica sono alcune delle voci più onerose dei conti delle amministrazioni comunali perché sono spesso oggetto di numerosi interventi. Mapei, consapevole delle richieste e delle esigenze dei tecnici dei comuni, offre un’ampia gamma di prodotti e sistemi innovativi e durevoli per la manutenzione stradale, la riqualificazione delle pavimentazioni in pietra e la realizzazione di pavimentazioni in calcestruzzo architettonico.

Mapestone, il sistema per la riqualificazione e la realizzazione di moderne pavimentazioni architettoniche in pietra, comprende una gamma completa di prodotti per l’allettamento e la fugatura di masselli, lastre, binderi, cubetti e ciottoli. Il sistema presenta numerosi vantaggi, primi fra tutti la durabilità e la resistenza meccanica e chimica ai cicli di gelo disgelo, ai sali disgelanti e all’acqua di mare: ne deriva una riduzione degli interventi di manutenzione con conseguenti tagli alle spese di ripristino delle amministrazioni. Non solo: grazie alla sua durabilità il sistema Mapestone impedisce il deperimento della pavimentazione limitando rischi di incidenti e al contempo, grazie alle resistenze meccaniche raggiunte a breve dalla posa, contribuisce a ridurre i tempi di riapertura delle strade al traffico veicolare con riduzione dei disagi alla cittadinanza.Mapei ha completato la linea Mapestone introducendo quest’anno due nuovi prodotti per la realizzazione di moderne pavimentazioni architettoniche in pietra elastiche e drenantiMapestone Joint, legante poliuretanico privo di solventi e non infiammabile per la sigillatura di fughe di cubetti, binderi o ciottoli, e Mapestone Joint Cleaner, pulitore inodore specifico per residui di Mapestone Joint. I prodotti della linea Mapestone sono realizzati nel rispetto delle norme vigenti e della sicurezza del cantiere.

Mapei Color Paving è la soluzione proposta da Mapei per la realizzazione di pavimentazioni in calcestruzzo architettonico effetto lavato. Un sistema completo che si distingue da altre soluzioni per le eccellenti performances di resistenza meccanica e durabilità. Queste caratteristiche permettono di limitare tutti gli interventi di manutenzione ordinaria con importanti vantaggi economici per le amministrazioni comunali. Il sistema risponde alle esigenze di progettisti, committenti e imprese grazie all’ampia possibilità di personalizzazione, all’economicità di realizzazione ed alla sua facilità di messa in opera. L’effetto estetico che si ottiene è simile a quello della pietra seminata. La possibilità di combinare i leganti con materiali lapidei locali, oppure lavorare con granulati colorati, abbinati alla scelta di una pigmentazione della matrice cementizia ed alla profondità di esposizione dell’aggregato, ne anno una perfetta soluzione  per la realizzazione di pavimentazioni sia pedonabili sia carrabili, perfettamente integrabili con lo spazio urbano in cui si collocano.

Le soluzioni per la manutenzione stradale sono tante. Per soddisfare le diverse problematiche che si possono incontrare sulle strade o sui piazzali Mapei propone tre diversi prodotti: Mape-Asphalt Repair 0/8, asfalto reattivo monocomponente pronto all’uso per la riparazione di buche stradali, Mapegrout Sv , malta colabile a ritiro compensato a presa e indurimento rapidi per la riparazione di pavimentazioni in calcestruzzo e il fissaggio di chiusini fognari o pozzetti d’ispezione e Mapefill R, malta colabile a indurimento rapido per l’ancoraggio di carpenterie metalliche e riempimento di giunti rigidi fra elementi in calcestruzzo e calcestruzzo prefabbricato. I vantaggi dei prodotti Mapei per la manutenzione stradale sono la facile e veloce posa in opera e la rapida messa in esercizio delle strutture riparate e la tempestiva riapertura della viabilità. La divisione Resilienti – Sport System Technologydi Mapei offre tecnologie e sistemi per il recupero e il ripristino di tutte le superficie sportive sia nuove che esistenti.

In particolare, l’azienda  meneghina dispone della tecnologia Mapecoat Tns  per i campi da gioco in resina, dal tennis al basket, ai multisport, indoor e outdoor, o piste ciclo-pedonali o aree ad arredo urbano. Per i campi in erba naturale o sintetica, Mapei propone la tecnologia Mapesoil, che consente la realizzazione di campi con sistema di drenaggio diffuso, senza tubazioni. Mentre per la posa dei manti in erba sintetica Mapei propone i prodotti Ultrabond Turf , adesivi per l’incollaggio del manto. Tra le altre soluzioni proposte, Adesilex G19, l’adesivo per la posa di gomma prefabbricata su piste di atletica e superfici sportive polivalenti. Infine Mapelastic, la malta cementizia bicomponente elastica per l’impermeabilizzazione delle vasche delle piscine, prima della posa del rivestimento in ceramica.


Le soluzioni proposte per le pavimentazioni stradali e la riqualificazione degli impianti sportivi sono oggetto di un convegno che si svolge giovedì 12 ottobre alle ore 10:00 nella Sala ENEL, tenuto da specialisti di linea Mapei e aperto al pubblico.

Soluzioni per l’edilizia e il rinforzo strutturale degli edifici

Tra le altre proposte, le soluzioni Mape-Antique, completamente esenti da cemento, a base di calce ed Eco-Pozzolana, ideali per consolidare, risanare, deumidificare e intonacare edifici in muratura, sia di recente costruzione che esistenti, anche di pregio storico e artistico sotto tutela delle Soprintendenze Belle Arti e Paesaggio. Per interventi di ripristino del calcestruzzo degradato Mapei propone Planitop Rsa&Ripara, di classe R2, Planitop Rasa&Ripara R4, malte cementizie fibrorinforzate a presa rapida, certificate, che in un’unica soluzione ripristinano e regolarizzano la superficie. Sono rispettivamente indicate per interventi di ripristino non strutturale (ad esempio riparazione delle modanature in calcestruzzo di elementi sporgenti e decorativi) e interventi di ripristino strutturale del calcestruzzo, dove sono richieste elevate prestazioni meccaniche.

Mapei propone, inoltre, diverse soluzioni per il rinforzo strutturale, il miglioramento e l’adeguamento sismico degli edifici. I tessuti, le lamine e le barre in carbonio, vetro e basalto, abbinati ad apposite resine epossidiche dell’Frp System per il rinforzo di ogni tipologia di struttura, certificati sia a livello Nazionale con Certificato CIT (Certificato di Idoneità Tecnica all’Impiego) sia Internazionale (Certificato ICC-ES), le speciali malte e reti strutturali in fibra di vetro e basalto dell’Frcm System specifiche per il rinforzo delle murature, e i “micro-calcestruzzi” fibrorinforzati ad elevatissime prestazioni Planitop Hpc, tra i quali Planitop Hpc Floor, l’innovativo sistema per il rinforzo dei solai in completa assenza di armatura.

Non da ultimo, per l’isolamento termico degli edifici Mapei propone il Sistema MapeTherm che offre un importante valore aggiunto: la garanzia Mapei basata sulla leadership mondiale nel campo degli adesivi. Gli adesivi Mapetherm contrastano efficacemente le deformazioni create dalle diverse temperature che si generano tra le due facce del pannello isolante, consentendo di installare sistemi di isolamento sicuri ed innovativi utilizzando ogni tipo di pannello. Tra gli altri prodotti della linea per l’isolamento termico a cappotto segnaliamo:  MapeTherm Flex Rp, il rasante organico con eccezionali doti di elasticità e resistenza agli urti, indicato per  la manutenzione di cappotti termici degradati e per la realizzazione di nuovi cappotti di moderna concezione, ideale per gli spazi comuni dei condomini, scuole, centri commerciali. Forte dell’esperienza maturata nel mondo della ceramica Mapei propone inoltre MapeTherm Tile System , l’innovativo sistema per la posa di gres porcellanato sottile su pannelli isolanti.

Cresco Award – Città Sostenibili

Nell’ambito dell’Assemblea annuale ANCI, si tiene la premiazione del concorso CRESCO Award – Città Sostenibili, il Premio organizzato da Fondazione Sodalitas e ANCI per valorizzare le iniziative dei Comuni italiani più efficaci nel promuovere in modo diffuso lo sviluppo sostenibile dei territori. Già partner lo scorso anno, Mapei riconferma anche quest’anno l’impegno dell’Azienda nell’affiancare i comuni più virtuosi. Infatti, oltre ad essere Partner del Concorso, Mapei partecipa all’iniziativa con un proprio Premio: un riconoscimento per il Comune che si propone di realizzare progetti di riqualificazione energetica coniugando tecnologia costruttiva e aspetto esteriore, in particolare nell’ambito dell’edilizia scolastica. In particolare, il Comune vincitore del Premio Mapei 2017Sistemi di protezione e decorazione nei progetti di riqualificazione energetica degli edifici scolastici” potrà usufruire di una consulenza tecnica specialistica per valutare quali interventi tecnici ed estetici si possono attuare per ottenere le migliori performance energetiche degli edifici, in progetti di nuova costruzione o ristrutturazione. La consulenza permetterà di individuare le soluzioni più adeguate da adottare sia a livello di ciclo applicativo sia a livello di proposta cromatica, per garantire all’intero sistema sostenibilità, efficienza e durabilità.

E-commerce, 22 milioni di italiani comprano sul web

Inarrestabile: l’e-commerce in Italia sta allineandosi a quello degli altri Paesi. Secondo l’Osservatorio eCommerce B2c promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm, nel 2017 il valore degli acquisti online ha superato i 23,6 miliardi di euro, con un incremento del 17% sul 2016. Tutti soldi, insomma, che non passano più attraverso i negozi tradizionali.

I consumatori che hanno effettuato almeno un acquisto online nell’anno, sono stati 22 milioni (+10% sul 2016). Di questi, il mercato legato ai prodotti raggiunge i 12,2 miliardi di euro (52% del totale), grazie principalmente alla crescita di informatica ed elettronica (+28%), il turismo rimane il primo settore per valore (9,2 miliardi di euro, +7%). Gli acquisti da smartphone sono stati in crescita del 65% rispetto al 2016, superano nel 2017 i 5,8 miliardi di euro.

Tra i 22 milioni di web shopper italiani, gli acquirenti abituali, quelli che effettuano almeno un acquisto al mese, sono 16,2 milioni e generano il 93% della domanda totale di e-commerce. Mediamente spendono online in un anno 1.357 euro ciascuno. Gli acquirenti sporadici sono invece 5,8 milioni, generano il restante 7% della domanda e-commerce e spendono mediamente 284 euro all’anno. «Per la prima volta nella storia dell’e-commerce italiano, i prodotti (+28%) crescono ben più dei servizi (+7%), con un peso dell’e-commerce, sul totale degli acquisti retail degli italiani, che sale al 5,7%», ha spiegato Roberto Liscia, Presidente Netcomm.e-commerce